Televisione Spazzatura

  • May 2020
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  • Pages: 6
Televisione Spazzatura “Che schifo che fa la televisione italiana!” Quella sera, quando accesi il mio “plasma”, si parlava di una donna, un personaggio politico Pakistano del quale non ricordo il nome. Le immagini del notiziario mostravano il suo omicidio, catturato da un videoamatore locale in diretta: “…potrebbe trattarsi di una probabile esecuzione, anche se le indagini sono ancora in corso e le fonti governative non escludono la possibilità di uno scellerato atto di terrorismo organizzato da una potente cellula di Al Qaeda presente nel paese atto a minare la fragile stabilità del Pakistan…” Che palle! Ero veramente a pezzi quella sera e stavo solo attendendo con ansia la messa in onda del programma di approfondimento giornalistico notturno al quale ero stato invitato. Purtroppo però ero costretto ad attendere la fine del tedio giornale della notte, tanto per cambiare pieno di tragedie provenienti da posti che nessuno conosce e delle quali non frega niente a nessuno! Quel pomeriggio, nella registrazione della trasmissione, si era parlato del nuovo libro di Vanzo Fortini -Se non ti chiamo vuol dire che ti amo- e della sua imminente trasposizione cinematografica. Io ero stato inserito dall’autore in una lista di potenziali interpreti per il ruolo del protagonista. Il mio agente, amico strettissimo di un importante produttore che aveva comprato i diritti per il film, mi aveva assicurato che sarei stato il prescelto, e per questo motivo aveva parlato personalmente con gli autori del programma per poter organizzare ogni minimo dettaglio della trasmissione e farmi apparire sotto la migliore delle luci possibili.

La disposizione degli ospiti era stata studiata a tavolino; da una parte della stanza erano sistemati, nell’ordine: un giornalista scandalistico, un massmediologo, i miei due rivali, un politico appartenente al gruppo misto della camera appena prosciolto dall’accusa di sfruttamento della prostituzione per mancanza di prove e un noto psicoanalista e direttore del giornale “Sesso Complesso”. Dall’altra parte della stanza invece

erano

stati

disposti,

nell’ordine:

l’affascinante

ministro

per

le

telecomunicazioni, lo scrittore, l’ultima vincitrice del Grande Fratello, che era già stata contattata per interpretare il ruolo della protagonista femminile, io, una ex velina e una avvenente presentatrice televisiva. Non vedevo l’ora di riassaporare l’umiliazione mediatica dei miei insulsi avversari, poveri dementi! Con quei peracottari di agenti che si ritrovavano, mandarli in televisione era come abbandonare in un mare infestato di squali un bambino che non sa nuotare (morte sicura!) Ogni ospite aveva un ruolo preciso e definito in quella pantomima serale e gli unici quattro ad esserne all’oscuro erano: il ministro, l’autore del libro e naturalmente i due miseri attorucoli miei contendenti. L’ala di persone al mio fianco era stata invitata per poter esaltare le mie doti. L’ignaro membro del governo aveva accettato l’invito per poter sfruttare quella apparizione come rilancio della immagine estetica del gabinetto di governo composto, escluso lui, da autentici cessi che stavano rovinando il marchio del macho latino italiano all’estero. Il giornalista-presentatore, anch’egli mio complice, gli aveva fatto unicamente domande sulla sua presunta liaison con una modella tedesca, argomento che era poi servito per poter aprire un dibattito sulla

presunta freddezza delle donne nordiche. Il sottoscritto aveva quindi avuto l’onore di smentire il luogo comune confermando, fintamente riluttante, l’autenticità di alcune piccantissime foto “rubate” l’estate precedente da un fotografo che mi ritraevano con una biondissima attrice svedese in atteggiamenti inequivocabilmente peccaminosi su una spiaggia spagnola. Fortuna che ho ancora qualche amico tra i paparazzi! L’ex velina era stata chiamata unicamente per cercare di sedurmi per tutta la serata fino a quando non le avessi concesso una bollente lambada al centro del palco che finì per eccitare l’intera platea. La presentatrice aveva invece il compito di invitarmi alla sua trasmissione dedicata alle teen-agers, confermando all’Italia che dalle sue indagini ero risultato essere il più appetibile per una avventura di una sera. Subito dopo era intervenuto il sondaggista del programma che invece mi aveva proclamato “marito perfetto” sulla base di una inchiesta da lui svolta tra le massaie italiane. La vincitrice del Grande Fratello dimostrò stima nei miei confronti affermando che ero da sempre il suo attore preferito e l’unico del quale aveva ancora un poster in camera. Nella gabbia dei leoni invece erano finiti i miei avversari, che si trovarono di fianco un politico ancora non riabilitato che alluse a festini strani ai quali era stato invitato ma dove non era andato. Nella lista degli invitati che gli avevano mandato, però, ricordava di aver letto i nomi dei due “miserabili”. Lo psicanalista invece aveva descritto nei minimi dettagli le caratteristiche dei cocainomani proprio mentre la telecamera indugiava sui nasi rossi degli istrioni falliti…benedetta allergia da polline! Il massmediologo, dalla sua comoda poltrona, aveva parlato della scarsa passione del pubblico dimostrata nei confronti delle ultime

apparizioni dei due “drogati”, mentre il giornalista scandalistico aveva rivelato di aver tenuto nascoste delle compromettenti foto che ritraevano uno dei due bellimbusti con la fidanzata dell’altro sfigato. Solo il provvidenziale ingresso dei consueti tarallucci col vino a conclusione di puntata aveva fermato i due da una imminente rissa. Non vedevo l’ora di godermi quello spettacolo, ma il tg ancora non era terminato, così feci un rapido zapping e, come al solito, il quadro si rivelò veramente desolante: sul “due” un comico neoimpegnato aveva deciso di proporre la lettura della Divina Commedia in seconda serata, il “tre” proponeva un dibattito politico su di un recente disastro ambientale avvenuto al largo del mare della Liguria -chissà che cosa me ne poteva fregare a me dato che già avevo prenotato in Sardegna per quell’estate! Sul “quattro” stavano riproponendo: “I Soliti sospetti”…mai capito una sega di quel film! Chissà perché non li fanno più semplici ‘sti film moderni! Sul “cinque” ancora c’era il Grande Fratello, ma da quando gli intelligentissimi italiani avevano fatto eliminare Carolina non lo guardavo più. Italia Uno trasmetteva quegli idioti delle iene…con i quali ancora ho una causa aperta dopo che avevano avuto il coraggio di sbeffeggiarmi solamente perché in una intervista non avevo saputo dirgli chi era il presidente del consiglio in carica. La sette invece continuava a far parlare l’unico giornalista televisivo che aveva rinunciato a una tessera di partito mentre sul canale musicale trasmettevano orribili video alternativi “nuovi di zecca”… ma cosa ti vuoi aspettare da un canale che non trasmette nemmeno una “clip” dei neo-melodici…devono solo vergognarsi! D’improvviso un’enorme boato interruppe

la quiete della mia serata e si iniziarono a sentire degli incessanti rumori di ambulanze provenire in lontananza. Chiusi immediatamente la finestra: nessuno doveva disturbare quel momento sacro! Finalmente stava finendo la pubblicità e incominciavo a pregustarmi la sigla iniziale del mio programma preferito. All’improvviso, però, tutte le mie teorie negative sulla televisione italiana ebbero una conferma definitiva. Sparì il volto rassicurante di Mike che promuoveva una compagnia telefonica per lasciare posto al peggiore dei miei incubi: il telegiornale, accompagnato questa volta dalla scritta “edizione straordinaria”. Suonò il telefono, ma non risposi e alzai il volume per sentire come giustificavano quell’affronto; suonò di nuovo e questa volta attaccai subito per ascoltare le parole del giornalista; ancora uno squillo: decisi di inserire la modalità “silenzioso”. “Buona sera a tutti, un’enorme boato ha appena squarciato la quiete notturna degli abitanti della capitale, alcune voci parlano di un’intero quartiere raso al suolo mentre le fiamme che si ergono altissime nel cielo stanno illuminando a giorno la periferia romana. Abbiamo appena ricevuto qui in redazione una lettera che rivendica l’attentato, ma ancora non sappiamo nulla di certo sull’accaduto. Pare sia stato colpito il ministero degli esteri, ma, per saperne di più, passiamo la linea al nostro inviato che sta seguendo in diretta l’evoluzione degli eventi direttamente dal ministero dell’interno. Il normale palinsesto televisivo verrà annullato per poter seguire da vicino questa immane tragedia che ha colpito il cuore d’Ita…” Spensi il televisore facendo tacere la voce di quella giornalista raccomandata da chi so io, proprio mentre un secondo boato fece tremare il mio edificio. Il mio cellulare

continuava a vibrare e a ricevere messaggi, lo strinsi forte nella mia mano e lo disintegrai contro il muro. Me ne andai a letto furibondo nei confronti dell’inettitudine dei dirigenti della tv di stato. Un solo pensiero mi accompagnò lungo tutta la durata di quella stupida notte beffarda: “che schifo che fa la televisione italiana!”

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