BORNEO L’ARTE SACRA DEL TATUAGGIO
www.borneogallery.ch
Il tatuare, è una delle più antiche forme d’arte del mondo praticata ovunque per migliaia di anni. Il più vecchio corpo tatuato conosciuto, è stato rinvenuto nelle alpi austriache nel 1991 e data di oltre 5000 anni fa.
In Borneo, l’arte del tatuaggio è una pratica rituale con significati sociali e spirituali molto potenti. Certi tatuaggi denotano un’associazione con spiriti, antenati o divinità; altri segnano i riti di passaggio della vita, indicano abilità nella caccia e nell’intreccio. I tatuatori occidentali che abbiamo incontrato nell’arco degli anni, si sono sempre soffermati sulle linee decorative intarsiate nelle forme in legno del Borneo, rievocando racconti e ricordi dei loro tatuaggi. Gran parte di questi motivi, ispirati dai dayak Borneo e ripresi nelle correnti estetiche “tribali”, rappresentano la forma variabile e riadattata del grande cane-dragone protettore chiamato “ASO”...
Testo: Borneo Gallery Foto: In the Realm of Spirits: Traditional Dayak Tattoo in Borneo, Lars Krutak
BORNEO Indonesian Art Gallery
BORNEO IL TATUAGGIO NELLA TRADIZIONE DAYAK
www.borneogallery.ch
I dayak credono nel tatuaggio come simbolo di un significato religioso profondo. Per questo, tatuare il proprio corpo è considerato un atto sacro. Il tatuaggio stesso è inteso come espressione del sacrale e per questo è ritenuto capace di scacciare gli spiriti maligni, le malattie e le piaghe. Il tatuaggio è anche usato come simbolo di statuto all’interno della società. Per esempio, nel gruppo dayak dell’est del Borneo chiamato “Kenyah”, solo gli aristocratici hanno il diritto di tatuarsi immagini di spiriti antenati o del cane “Aso”. In altri gruppi dayak, in passato, i capi tribù, i capi guerrieri e gli sciamani avevano dei tatuaggi che denotavano il loro valore e la loro posizione. Il dayak di 16 anni che secondo tradizione viene tatuato, con il tatuaggio diventa responsabile della propria vita. La ragazza dayak invece, in alcune comunità, viene tatuata dopo la sua prima mestruazione. Con il tatuaggio viene considerata matura e i suoi diritti e obbligazioni come membro della comunità sono riconisciuti pienamente. Testo: Borneo Gallery Foto: In the Realm of Spirits: Traditional Dayak Tattoo in Borneo, Lars Krutak
BORNEO Indonesian Art Gallery
BORNEO IL MOTIVO DEL GRANDE “ASO”
www.borneogallery.ch
Malgrado la varietà di gruppi dayak in cui vige la pratica del tatuaggio e la grande diversità dei tatuaggi, esiste un motivo divulgatosi tra le varie tribù, risalito per i fiumi, migrato in molte terre, deformatosi, stilizzatosi e anche (in alcuni luoghi) cambiato di nome con il passare dei decenni: si tratta del motivo del cane “Aso”, presente tanto nell’architettura, nell’oggettistica e nella decorazione, quanto nel tatuaggio. Di origine ignota e spesso somigliante a un dragone, sebbene 3 ipotesi diverse cerchino di identificarne la radice, l’ “Aso” è spesso considerato come una forma evolutiva propria ai gruppi indigeni dayak. Motivo di tatuaggio usato in origine solo dagli uomini aristocratici, l’ “Aso” è rappresentato con la testa o anche con tutto il corpo del cane, a seconda del grado gerarchico della persona tatuata. La sua funzione è protettiva e a seconda dei gruppi indigeni, come tutta l’arte del tatuaggio, la sua applicazione sulla pella è presa a carico da una donna tatuatrice o da un uomo tatuatore. Questo motivo è stato ripreso e adattato in varie forme, a livello mondiale, da gran parte dei tatuatori che hanno praticato il tatuaggio tribale.
Testo: Borneo Gallery
BORNEO Indonesian Art Gallery
BORNEO IL MOTIVO DEL GRANDE “ASO”
BORNEO Indonesian Art Gallery
www.borneogallery.ch
BORNEO IL MOTIVO DEL GRANDE “ASO”
BORNEO Indonesian Art Gallery
www.borneogallery.ch