Arte Marina

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L’ARTE MARINA

In vetrina questo mese, dal catalogo di Borneo Gallery, due oggetti rari di arte marina trovati durante il nostro ultimo viaggio in Indonesia. Provengono dai villaggi di pescatori di una piccola isola situata al largo della costa giavanese. Sebbene diversi, un’esperienza comune li unisce in alto mare...

Cose mai viste [prima] Una vetrina di Borneo Gallery: l’Arte marina

FORCHETTA DI PESCHERECCIO Isola di Madura, Indonesia Seconda metà del Novecento

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BATIK DI PESCATORE Isola di Madura, costa occidentale, Indonesia Inizio del Novecento

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FORCHETTA DI PESCHERECCIO Isola di Madura, Indonesia Seconda metà del Novecento

Dal “Dizionario della marineria d’altri tempi”: Forchetta Sostegno in legno terminante ad U, che, posto verticalmente a poppa, sostiene il boma quando la randa è serrata

Gli abitanti indigeni della piccola isola di Madura, situata al largo della costa nord-orientale dell’isola di Giava, sono famosi per la loro grande abilità come marinai e scultori.

La pesca è la principale fonte di risorsa delle famiglie del litorale. I pescatori escono in alto mare anche per mesi, sul mare di Giava, con imbarcazioni che raggiungono 11-12 metri di lunghezza e che possono trasportare un equipaggio di 12 persone. L’albero maestro supera gli 8 metri mentre la forchetta può raggiungere i 4 metri di altezza. Giornalmente, delle imbarcazioni rapide in arrivo dalla costa si avvicinano al peschereccio per comprare il pescato e trasportarlo sulla terraferma dove verrà subito venduto. Mentre gli uomini sono in alto mare, le donne a casa producono stoffe in batik e con questa occupazione si garantiscono dei guadagni extra. In passato, il pescatore portava in mare un batik lavorato dalla moglie. Usato per decorare l’imbarcazione, veniva innalzato sull’albero alla partenza e al rientro nel villaggio, dove sventolava come espressione di ringraziamento e di gratitudine dei pescatori per poter essere tornati incolumi in famiglia. Su queste barche pittoresche decorate con raffinate sculture floreali di tradizione hindu, oltre che con altri motivi d’influsso esterno, la forchetta che sostiene il boma quando la barca è all’ormeggio si distingue per la sua bellezza e imponenza. Segno di prestigio e (spesso) vestigio del passato ottenuto dal legno Teck abilmente scolpito, la forchetta mostra in primo piano un grande gallo. Tipico simbolo maschile in uso presso i maduresi ad intendere il carattere fiero e coraggioso del marinaio. Sotto il grande fiore delle pareti coralline, il drago manifesta l’influenza cinese penetrata nell’isola. L’influenza europea invece, è visibile nella splendida serie di animali del mondo marino (polipo, pesci, delfini, serpente marino, granchio, tartaruga, cavalluccio marino) che si uniscono magnificamente alla composizione floreale.

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BATIK DI PESCATORE Isola di Madura, Indonesia Inizio del Novecento

Come altri batik del litorale giavanese, il batik della piccola isola di Madura è molto colorato e intenso, con motivi ben delineati ispirati alla natura. Conosciuti per le loro eccellenti capacità di navigazione, i marinai maduresi hanno sviluppato già in tempi antichi relazioni commerciali con le città della costa giavanese. I conseguenti influssi culturali si sono manifestati anche nei colori e nei motivi del batik. Altre influenze più esterne vengono dalla Cina (fenice) e dall’Olanda (composizioni floreali). I principali colori del batik madurese sono il rosso, rosso scuro, blu scuro, verde scuro, nero e bianco. Caratteristiche, sono la linea larga del pennino a cera (chiamato canting) e l’intera esecuzione del disegno col pennino direttamente sulla stoffa vergine priva di immagini da ricalcare¹. I batik di colore verde scuro sono originari di tre villaggi costieri della regione occidentale dell’isola. Qui, l’arte del batik è praticata dalle mogli dei pescatori mentre questi sono in alto mare anche per più mesi. Per le donne, il batik non è solo un passatempo ma diventa una fonte di guadagno extra mentre il marito è lontano. In passato, il pescatore portava in mare un batik lavorato dalla moglie. Più lungo delle dimensioni standard tradizionali, veniva usato per decorare l’imbarcazione. Alla partenza e al rientro nel villaggio veniva innalzato sull’albero del peschereccio, dove sventolava come espressione di ringraziamento e di gratitudine dei pescatori per poter essere tornati incolumi in famiglia. Il batik veniva anche disteso sulla sabbia e usato per porvi pietanze cerimoniali consumate in spiaggia da tutta la famiglia alla partenza e al ritorno del pescatore. ¹ Il procedimento tradizionale in uso sull’isola di Giava prevede un disegno sulla stoffa vergine, sui cui contorni verrà applicata la cera prima di passare alla fase della tintura. Testo: Borneo Gallery

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