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81
82
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1
2
3
4
5
6
7
8
9
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13
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16
17
18
19
20
21
22
23
Scheda tecnica
Tensioni indotte
Da: G. Pellis, F. Di Cosmo: Tensioni indotte sui legamenti incrociati su diversi tipi di snodo per tutore del ginocchio, Riv. It. Biol. Med., 23 (Suppl. 1 al n. 1-2), 402-4, 2003
snodo ch condizionae la dinamica movimentodel
centratori per femore e tibia
2 1.5 1
snodo:
KTJ
90
110
Massima Tensione su LCA - LCP
Kg. 0.20
Moto proposto
Roto-traslatorio arco
Rientro cm
Kg LCA
Kg LCP
Moto
0°-30°
0
0,12
0,11
Rotatorio
30°-45°
0,02
0,05
0,04
Roto-traslatorio
45°-90°
0,09
0,06
0,12
Roto-traslatorio
90°-135°
0,36
0,20
0,19
Roto-traslatorio
ADVANCED ORTHOPEDIC SOLUTIONS Innovazione nel settore ortopedico sportivo
LO S N O D O A C E N T RO D I ROTAZIONE VARIABILE
Autocentraggio
[kg] trazione
1,5
1
1
0,5
0,5
centro fisso
15
30
45
60
[°] flessione
75
ACL
90
AT Award 2004 Medaglia d’oro 0
110
15
30
45
60
75
90
12 novembre 2004 28° Salone Düsseldorf, Germany Internazionale dell’Invenzione Ginevra 2000
110
PCL
3
Riconoscimento Speciale 28° Salone Internazionale dell’Invenzione Ginevra 2000
Premio IFIA
Primo Premio Genia Patent World
(Federazione Internazionale delle Associazioni degli Inventori)
40
41
3
4
Confronto tra tracciato articolare 48
49
50
51
ed il profilo radiologico 52
53
54
55
56
57
28° Salone Internazionale dell’Invenzione Ginevra 2000
0°
59
60
61
62
63
64
snodo a doppio centro
snodo a centro saltato
30°
60°
90°
110°
www.ktj.it
Ricalcando i contorni dei radiogrammi alle varie angolazioni è stato possibile ricavare ogni singolo profilo radiologico e confrontarlo, in sovrapposizione con il relativo tracciato articolare ottenuto ricalcando i contorni di ogni singolo modello:
KTJ Sistemi S.r.l. • Via Flavia 23/1 • 34122 Trieste • Tel.: +39 040 8992240 • Fax +39 040 8992248 • Mail:
[email protected]
1) centro variabile KTJ, 2) centro fisso, 3) doppio centro, 4) centro saltato
Cod.Fisc. e P. Iva: 01142680329 • REA TS-127882 • Cap. Soc. € 10.400,00 i.v. 58
snodo a centro fisso
Salone Internazionale dell’invenzione Milano 1997
ADVANCED ORHOPEDIC SOLUTIONS
A tale proposito (da J. N. Insall: Chirurgia del ginocchio, Verduci editore, Roma, 1986, 11,12-13, 25), in riferimento alla possibilità nella quale il centro istantaneo di rotazione viene costretto a non ricadere sulla linea perpendicolare al punto di contatto tra le superfici articolari (ovvero il ginocchio non ha la possibilità di eseguire un corretto moto roto-traslatorio), sappiamo che: “questa condizione può verificarsi quando le superfici articolari o i legamenti, o entrambi, non sono situati nella loro normale posizione anatomica, o quando al ginocchio viene applicato un apparecchio di immobilizzazione o altro dispositivo ortopedico che forza il movimento articolare in una direzione innaturale”.
47
39
Radiogrammi e profilo radiologico:
Da quanto emerso si può affermare che lo snodo a centro variabile offre indubbi vantaggi nel senso di una riduzione dello stress a carico dei legamenti crociati. È verosimile che questa riduzione di tensione sulle strutture danneggiate, possa migliorare l’efficacia dell’effetto tutelante dell’ortesi che utilizza lo snodo a centro variabile con un maggior comfort del paziente.
46
38
Per poter uniformare, dove possibile, il posizionamento dei modelli rispetto allo snodo è stato preso in considerazione il centro iniziale di rotazione individuato col metodo di Nietert.
Riconoscimenti
0 0
2
45
37
Per avere un giusto paragone dei modelli con il reale movimento del ginocchio, abbiamo ancora fotografato i radiogrammi in proiezione latero-laterale sotto carico del ginocchio di un adulto di corporatura media, nei rispettivi gradi di flessione: 0°, 30°, 60°, 90°, 110°.
Considerazioni
44
2
snodo a centro variabile
2.- Le soluzioni adottate dal fabbricante per la progettazione e la costruzione dei dispositivi devono attenersi a principi di rispetto della sicurezza, tenendo conto dello stato di progresso tecnologico generalmente riconosciuto.
Tabella 1: distanze articolari ai diversi gradi di flessione. La traiettoria imposta dallo snodo a centro fisso al contrario di quanto avviene in fisiologia, determina un marcato allontanamento dei capi articolari dai 35° di flessione in poi. Lo snodo a centro di rotazione variabile garantisce un perfetto affrontamento dei capi articolari in tutto l’arco del movimento. Tabelle 2, 3: Tensione sui legamenti (funicelle). Con lo snodo a centro variabile, le tensioni sui legamenti sono inferiori e si mantengono in equilibrio, contrariamente a quanto accade utilizzando lo snodo a centro fisso.
43
36
Dall’osservazione dei diversi tipi di snodo, più comunemente utilizzati nei tutori del ginocchio, si può notare che la maggior parte di essi non riescono a rispettare appieno il fisiologico movimento di roto-traslazione proprio di questa articolazione (ovvero il centro istantaneo di rotazione viene costretto a non ricadere sulla linea perpendicolare al punto di contatto tra le superfici articolari), costringendo i capi articolari ad un movimento innaturale, sottoponendo i legamenti intrinsechi ed estrinsechi e la capsula articolare a sollecitazioni anomale. Ciò non accade con lo snodo a centro di rotazione variabile, che rispetta la fisiologia articolare. Quanto sopra, è stato dimostrato utilizzando un modello monoplanare (sul piano sagittale) in materiale plastico, che riproduceva il profilo della meta-epifisi distale del femore e di quella prossimale della tibia applicato a quattro snodi, che variavano a seconda dei sistemi di rotazione adottati:
2
1,5
135
1
42
35
Certificazione CE
Centro fisso
Snodo KTJ
0
0
[°] flessione
34
Lo snodo KTJ - Knee Top Joint® a centro di rotazione variabile è corrisponde ai Requisiti Essenziali esposti nel “Decreto Legislativo 24 febbraio 1997, n. 46 - Allegato I” relativi alla certificazione CE:
0.5
75
33
Da: “F. Di Cosmo, G. Pellis: Influenza di diversi tipi di snodo per tutore del ginocchio sui rapporti dinamici fra femore e tibbia, Riv. It. Biol. Med., 23 (Suppl. 1 al n. 1-2), 405-7, 2003
1.- I dispositivi devono essere progettati e fabbricati in modo che la loro utilizzazione non comprometta lo stato clinico e la sicurezza dei pazienti, né la sicurezza e la salute degli utilizzatori…
60
32
cm. 0.36
rientro
la macchina per a per ginnastica passiv ento vim mo il re ula sim io ch oc del gin
funicelle in dacron (o /3mm) che simulano i legamenti crociati
dinamometri con tensione iniziale pari ad 1 kg (sensibilita 0,01 kg) `
2.5
45
31
Rientro centro istantaneo rotazione
Scomposizione arco movimento
3
30
30
Lo snodo KTJ - Knee Top Joint® è protetto da brevetto depositato in: Australia, Canada, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Italia, Spagna, Stati Uniti
2
15
29
Brevetto depositato
3.5
0
28
i rapporti dinamici femore-tibia influenzati da diversi tipi di snodi
1
[mm]
4
27
0° ÷ 135°
Allineamento ginocchio-snodo
Distanza tra i capi articolari 4.5
26
Arco movimento
135°
Dati tecnici
5
25
Confronto tra
sui legamenti crociati del ginocchio da diversi tipi di snodo Per riprodurre l’azione dei legamenti crociati, rispettando i reperti anatomici, sono state applicate due funicelle in dacron, fissate alla tibia che scorrono in due tunnel creati nel femore. Ai capi mobili delle funicelle sono stati applicati i due dinamometri per misurare le tensioni ogni 15 gradi. Sono state anche valutate le distanze interosee tra i capi articolari, utilizzando un sistema a spessori (0,1 mm), che si venivano a determinare in base allo snodo usato.
24
ITA 4-2009
2
65
66
67
68
69
70
71
72
73
74
75
76
77
78
79
80
81
82
83
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
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25
26
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29
30
31
32
33
34
35
36
37
38
39
40
41
1
2
1
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
19
20
21
22
23
Confronto tra profilo radiologico e tracciato articolare ricavato dello
snodo a centro variabile
0
30°
60°
2
note
Lo snodo KTJ, nella flessione fino ai 30-35°, fa svolgere il movimento attorno al centro iniziale di rotazione; nel proseguo della flessione la rotazione si combina, in modo progressivo, con un moto lineare verticale che simula lo scivolamento del femore sulla tibia riproducendo così il moto roto-traslatorio tipico del ginocchio.
24
26
27
28
29
30
31
32
33
34
35
36
ricavato dello
snodo a centro fisso
Lo snodo a centro fisso è costituito da un perno centrale attorno al quale si svolge un moto rotatorio.
tracciato articolare
110°
0
3
4
5
7
8
9
10
11
12
13
30°
60°
15
16
17
18
44
3
90°
45
46
47
48
49
50
51
52
53
54
55
56
57
58
dello
snodo a doppio centro
19
20
21
22
23
110°
0
27
29
30
31
32
33
34
36
37
38
39
65
tracciato articolare
60°
90°
66
67
68
69
70
71
72
73
74
75
76
40
77
dello
snodo a centro saltato
110°
!! e
41
42
0
44
45
46
47
48
49
50
51
52
53
54
55
56
30°
60°
60
82
83
tracciato articolare
110°
X>X1 Y
Y1
y 59
81
profilo radiologico
tramzpiornesesione co
58
80
note
90°
Y
57
79
All’ inizio del movimento il tracciato articolare si anteriorizza (-X1) in maniera molto marcata rispetto al profilo radiologico e nel proseguo della flessione si allontana anche verticalmente (Y1).
-Y1
43
78
Confronto tra profilo radiologico e tracciato articolare ricavato
X<X1 Y>Y1
Y
35
64
Nello snodo a centro saltato nei primi 25° di flessione, il perno centrale, posto in corrispondenza del centro iniziale di rotazione, trasla anteriormente, ruotando sul fulcro posto nel perno periferico simulando lo scivolamento anteriore del capo femorale; dal 25° in poi il fulcro “salta” sul perno centrale determinando una rotazione fino ai gradi più chiusi della flessione. Si realizza così un moto trasla-rotatorio.
X1 28
63
4
X
26
62
profilo radiologico
30°
X1 25
61
Gia all’ inizio della flessione, il tracciato articolare tende a posteriorizzarsi, trovandosi, agli angoli piu` chiusi, addirittura in una posizione marcatamente arretrata (X1) al profilo radiologico e su un piano inferiore (-Y1) rispetto alla superficie del piatto tibiale.
X
24
60
note
Lo snodo a doppio centro sviluppa una rotazione simultanea attorno a 2 perni proponendo un moto a cicloide inversa.
Y1
y
59
Confronto tra profilo radiologico e tracciato articolare ricavato
e n o i z a r t !!
Y
14
43
Y
moorvimreetnttoo! c 6
42
Superato tale angolo il tracciato articolare tende ad allontanarsi verticalmente (y1) dal profilo radiologico ovvero dalla traiettoria fisiologica del ginocchio.
Y1
2
41
Mantiene un movimento corretto fino ai 30-35 gradi‘ di flessione.
X
1
40
tracciato articolare
morretto! c
x=y
39
profilo radiologico
X=X1 Y=Y1 o oviment
X1
38
note
La traiettoria dello snodo a centro di rotazione variabile ripropone in maniera molto precisa quella fisiologica` del ginocchio nelle totalita del movimento di flesso-estensione.
Y
37
Confronto tra profilo radiologico e tracciato articolare
profilo radiologico
90°
25
61
62
63
X -X1 64
65
66
67
68
69
70
71
72
73
74
75
76
77
78
79
80
81
82
83