Sistemi e Tecnologie della Comunicazione
Lezione 16: data link layer: Gigabit Ethernet, Wireless (strato fisico) 1
Gigabit Ethernet
Fast Ethernet ha sbaragliato la concorrenza
Qualsiasi altro protocollo del momento (FDDI, Token ring, Token bus) non ha retto alla concorrenza Tuttavia alcuni fattori hanno spinto a cercare soluzioni piu’ veloci
costi bassi (in particolare per le connessioni in rame) alta velocita’ alte prestazioni (grazie alla tecnologia di switching) flessibilita’ di topologia (e’ banale aggiungere, rimuovere, spostare stazioni o interi rami della rete) compatibilita’ all’indietro, con possibilita’ di migrare progressivamente la propria infrastruttura di rete
alcuni nuovi protocolli promettevano prestazioni migliori (ATM), anche se a costi molto elevati esigenze di banda sempre superiore, per applicazioni multimediali interattive, o in generale per la crescita esponenziale delle dimensioni dei dati da trattare e della cresciuta velocita’ di elaborazione degli stessi da parte dei calcolatori
Nel 1995 IEEE inizia a lavorare su un nuovo incremento di velocita’ per Ethernet, e nel 1998 viene pubblicato lo standard 802.3z (Gigabit Ethernet)
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Caratteristiche di Gigabit Ethernet
L’obiettivo e’ lo stesso: realizzare un protocollo 10 volte piu’ veloce mantenendo tutte le caratteristiche del precedente (stessa struttura e dimensione del frame, stesso schema di indirizzamento, stesso tipo di servizio non affidabile) Di nuovo si e’ deciso di fare a meno della connettivita’ su coassiale (a maggior ragione, per gli stessi motivi) Come Fast Ethernet, Gigabit Ethernet prevede due modalita’ operative
full duplex (quella normale): la connessione e’ tra due switch o tra la stazione e lo switch; le porte sono dotate di buffer e le collisioni non sono possibili, quindi non c’e’ utilizzo di CSMA/CD half duplex: la connessione e’ con un hub, che non e’ dotato di buffer e connette elettricamente le linee in ingresso; c’e’ possibilita’ di collisione e va utilizzato CSMA/CD
La gestione delle collisioni riduce di un fattore 100 la dimensione massima del cavo rispetto ad Ethernet (25 m); per estendere questo limite a 200 m si utilizzano due tecniche:
carrier extension: l’interfaccia inserisce riempitivi per portare la dimensione del frame ad almeno 512 byte; poiche’ questa aggiunta e’ eseguita dall’hardware e rimossa dalla interfaccia in ricezione, le specifiche del protocollo non cambiano frame bursting: permette a chi trasmette di inviare piu’ di un frame per volta; se l’aggregato non raggiunge i 512 byte, si applica ancora il carrier extension 3
Collisioni in Gigabit Ethernet
Queste specifiche rendono il protocollo meno efficiente in occasione di trasmissioni di frame piccoli L’utilizzo di Gigabit Ethernet in modalita’ CSMA/CD (con HUB) e’ raramente applicata, anche perche’ il costo di uno switch e’ di poco superiore a quello di un HUB 4
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Specifiche per i mezzi trasmissivi
Gigabit Ethernet specifica l’utilizzo di diversi mezzi trasmissivi:
1000Base-SX: fibra ottica multimodale (fino a 550 m) 1000Base-LX: fibra ottica monomodale (fino a 5000 m) 1000Base-T: 4 coppie di cavo UTP cat. 5 (fino a 100 m) 1000Base-CX: 2 coppie di cavo STP (fino a 25 m) (raramente utilizzata) 5
Codifiche in Gigabit Ethernet
Su fibra si utilizza una codifica nota come 8B/10B: una sequenza di 8 bit e’ codificata utilizzando 10 bit:
1024 codeword per 8 bit: c’e’ margine per scegliere opportunamente le codeword in modo che
non ci siano mai piu’ di 4 bit uguali consecutivi non ci siano mai piu’ di sei 0 o sei 1
spesso una sequenza ha piu’ codeword associate, e viene scelta la migliore in funzione delle precedenti inviate per mantenere alternanza tra 0 ed 1 ed annullare la componente continua che passa nell’elettronica di conversione ottico/elettrico
Su rame si utilizzano tutte le quattro coppie del cavo UTP in modalita’ duplex con un simbolo a 5 livelli
ogni ciclo di clock trasmette 5 simboli per coppia: 2 bit piu’ un simbolo usato per segnali di controllo si ciascuna coppia 8 bit per ciclo a 125 MHz danno il throughput di 1 Gbps la modalita’ di trasmissione duplex si realizza con una elettronica complessa finalizzata al trattamento del segnale per separare l’ingresso dall’uscita 6
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Controllo di flusso in GE
Poiche’ lo standard ammette la connessione di una stazione GE con una FE o Ethernet, e’ stato introdotto un meccanismo per il controllo di flusso a livello MAC Lo switch comunica all’interfaccia GE della stazione di sospendere le trasmissioni di frame utilizzando un frame Ethernet normale, con tipo 0x8808 (seguito da parametri nel campo dati, indicanti tra l’altro per quanto tempo sospendere la trasmissione) Un meccanismo analogo esiste nelle specifiche di Fast Ethernet 7
Reti wireless
Motivazioni:
principalmente la diffusione di computer portatili, per offrire mobilita’ senza perdita di connessione un altro fattore e’ l’estensibilita’ della rete senza necessita’ di cablaggio
Bande trasmissive ISM
lo strato fisico e’ realizzato con la trasmissione omnidirezionale in modulazione digitale di una portante esistono bande di frequenza dedicate all’utilizzo senza necessita’ di registrazione ed allocazione
queste bande si chiamano ISM (Industrial, Scientific, Medical) la legislazione specifica determinate caratteristiche obbligatorie per utilizzare queste bande, come ad esempio la potenza massima di trasmissione e l’utilizzo di tecniche trasmissive spread spectrum
le bande utilizzate nelle trasmissioni wireless sono a 2.4 GHz ed a 5 GHz
in questa regione le trasmissioni competono con apparati radiocomandati, telefoni cordless, forni a microonde, … 8
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Standard 802.11x
L’IEEE ha definito diversi standard nel corso del tempo per le trasmissioni wireless Questi standard sono
IEEE 802.11 con tre differenti tecniche trasmissive (IR, FHSS, DSSS) e velocita’ ad 1 o 2 Mbps nella banda a 2.4 GHz IEEE 802.11b a velocita’ 1, 2, 5.5 e 11 Mbps nella banda a 2.4 GHz IEEE 802.11g fino a 54 Mbps nella banda a 2.4 GHz IEEE 802.11a con velocita’ fino a 54 Mbps nella banda a 5 GHz 9
Strato fisico per le reti 802.11
802.11 ad infrarosso
utilizza trasmissioni a 0.85 e 0.95 micron supporta velocita’ a 1 e 2 Mbps di fatto non utilizzato
802.11 FHSS (Frequency Hopping Spread Spectrum)
utilizza 79 canali ad 1 MHz a partire da 2.4 GHz con la tecnologia Frequency Hopping: la trasmissione salta ad intervalli temporali definiti (minori di 400 ms) da una frequenza ad un’altra secondo una sequenza pseudocasuale nota a tutti la banda disponibile ad ogni istante e’ 1 MHz questa tecnica fornisce sicurezza (impossibile seguire la comunicazione senza conoscere la sequenza pseudocasuale) e solidita’ contro il multipath fading (interferenza da cammino multiplo)
quando arriva il segnale riflesso la ricezione e’ gia’ spostata su un altro canale
supporta standard ad 1 e 2 Mbps, con codifiche a 2 o 4 simboli con (G)FSK
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Strato fisico per le reti 802.11 (cont.)
802.11 DSSS (Direct Sequence Spread Spectrum)
il tempo di un bit viene suddiviso in m intervalli temporali il valore trasmesso e’ la combinazione in or esclusivo dei bit dei dati (di durata Tb) combinati con una sequenza pseudocasuale o predefinita di bit, ciascuno di durata Tc=Tb/m, detti chip lo standard opera nella banda a 2.4 GHz ed utilizza una sequenza fissa di 11 chip (sequenza di Barker) per codificare un bit di dati
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Strato fisico per le reti 802.11 (cont.)
802.11 DSSS (Direct Sequence Spread Spectrum) (cont.)
la banda disponibile e’ suddivisa in 14 canali di 5 MHz ciascuno, a partire da 2.412 GHz
le stazioni debbono essere configurate per determinare il canale utilizzato non tutti i canali sono disponibili in tutti i paesi in USA il canale 14 e’ proibito, in Spagna sono ammessi solo il 10 e l’11, in Italia sono tutti ammessi
le antenne trasmettono a 11 MHz; con modulazioni PSK a 2 o 4 livelli e 11 chip per bit lo standard permette trasmissioni a 1 o 2 Mbps
poiche’ l’ampiezza di banda del segnale inviato e’ intorno ai 22 MHz, nonostante i filtri dell’elettronica per non interferire due trasmissioni indipendenti nella stessa area debbono utilizzare canali separati da almeno 5 canali
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Strato fisico per le reti 802.11 (cont.)
Sono stati definiti nuovi standard nella banda a 2.4 GHz, per ottenere velocita’ piu’ elevate con tecniche di modulazione piu’ complesse:
802.11b (High Rate-DSSS)
prevede trasmissioni a 1 e 2 Mbps in modalita’ compatibile con 802.11, e velocita’ a 5.5 e 11 Mbps la velocita’ di trasmissione e’ adattabile dinamicamente in funzione della potenza del segnale, del carico e del rumore presenti il suo campo di azione si aggira, in assenza di ostacoli, attorno ai 150/200 m
802.11g
questa e’ l’evoluzione di 802.11b che prevede un data rate fino a 54 Mbps, compatibile all’indietro con 802.11b anche in questo caso la velocita’ si adatta dinamicamente in funzione del livello del segnale
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Strato fisico per le reti 802.11 (cont.)
802.11a
questo standard prevede l’utilizzo della banda a 5 GHz per trasmettere fino a 54 Mbps utilizza differenti tecniche di encoding e di modulazione per supportare velocita’ di 6, 9, 12, 18, 24, 36, 48 e 54 Mbps il suo campo di azione copre poche decine di metri questo standard e’ ancora poco diffuso e’ incompatibile con gli standard a 2.4 GHz, ma esistono stazioni che possono comunicare contemporaneamente nelle due bande 14
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CSMA: stazione nascosta
Come esempio consideriamo tre stazioni A, B e C tali che B sia a portata di A e di C, ma A e C non possano rilevare le rispettive trasmissioni Se C sta trasmettendo dati a B, A non potra’ rilevare l’occupazione del canale in quanto e’ fuori portata A iniziera’ a trasmettere ed il suo segnale arrivera’ a B interferendo con i dati che C sta’ trasmettendo Questo e’ detto problema della stazione nascosta
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CSMA: stazione esposta
Se nelle stesse ipotesi supponiamo che A stia trasmettendo verso un’altra destinazione, e che B desideri inviare dati a C B ascolta il canale e lo trova occupato, quindi non trasmette In realta’ il canale sarebbe disponibile (nella ipotesi che la destinazione della trasmissione di A sia fuori dalla portata di B) perche’ in C i segnali non interferirebbero Questo e’ il problema della stazione esposta
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MACA
L’inefficacia del protocollo CSMA deriva dal fatto che per le trasmissioni wireless quello che conta e’ l’interferenza in prossimita’ del ricevente, mentre l’analisi della portante che puo’ fare una stazione e’ solo in prossimita’ di se stessa, cioe’ del trasmittente Il protocollo MACA (Multiple Access with Collision Avoidance) tenta di risolvere il problema nel seguente modo:
il trasmettitore A invia un piccolo frame (RTS: Request To Send) al ricevitore B
il frame RTS contiene la richiesta di trasmettere un frame a B, specificandone la lunghezza
il ricevitore B trasmette un piccolo frame di conferma (CTS: Clear To Send) ad A, con le stesse informazioni del RTS quando A riceve il CTS trasmette il frame di dati a B
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MACA (cont.)
Tutte le stazioni che ricevono il frame RTS sanno che
Queste stazioni attenderanno senza trasmettere un tempo sufficiente alla trasmissione dei dati Le stazioni nascoste non vedono il frame RTS, ma vedono il frame CTS, quindi sanno che
B rispondera’ con un CTS in seguito A trasmettera’ un frame di dati di lunghezza specificata in RTS
trasmesso il CTS B dovra’ ricevere il frame di dati, di lunghezza specificato nel CTS
Queste stazioni attenderanno senza trasmettere per il tempo necessario alla trasmissione del frame di A (che loro non vedranno in quanto nascoste, ma sanno che ci sara’) 18
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MACA (cont.)
Collisioni saranno possibili se un frame RTS venisse trasmesso contemporaneamente verso una destinazione collocata nel campo di ricezione dei due trasmittenti: i due frame andranno perduti In questo caso la stazione che non riceve il CTS dopo un timeout applica l’algoritmo di backoff esponenziale binario e ritenta
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MACAW
Il protocollo MACAW (MACA per Wireless) introduce migliorie specifiche per le applicazioni wireless
nella maggior parte dei casi la mancanza di ACK a livello 2 provoca la ritrasmissione solo a livello 4, con grossi ritardi per questo motivo e’ stato introdotto l’utilizzo di frame di ACK con meccanismo stop-and-wait il tempo in cui le stazioni che hanno ascoltato il RTS o il CTS devono attendere include anche per il tempo necessario per l’ACK 20
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