Simulacro Del Cristo Morto Nella Chiesa Prepositurale Di Caminata Val Tidone

  • May 2020
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IL SIMULACRO LIGNEO DEL SIGNOR MORTO, OPERA DELLO SCULTORE ATTILIO RIGHETTI, NELLA CHIESA PREPOSITURALE DEI SANTI TIMOTEO E SINFORIANO A CAMINATA VAL TIDONE. Elvy Costa Clerici

Con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura di Caminata Val Tidone

IL SIMULACRO LIGNEO DEL SIGNOR MORTO, OPERA DELLO SCULTORE ATTILIO RIGHETTI, NELLA CHIESA PREPOSITURALE DEI SANTI TIMOTEO E SINFORIANO A CAMINATA VAL TIDONE. ….Giuseppe che venne da Arimatea, città dei giudei, il quale pure aspettava il regno di Dio, se andò da Pilato e chiese il corpo di Gesù. Poi dopo averlo sceso dalla Croce, con Nicodemo lo lavarono con una mistura di mirra1 e aloe2 lo avvolsero in panni di lino, e lo disposero in un sepolcro nuovo scavato nella roccia, era il giorno della Parasceve3.. Giovanni 38 – 39 A queste parole si sarà certamente ispirato lo scultore Attilio Righetti, quando nel 1920 ricevette da Don Paolo Mariani4 Parroco di Caminata Pavese, l’incarico di scolpire nel legno il Simulacro5 del Signor Morto. L’immagine è colta nel momento in cui Gesù è deposto dalla Croce, coricato sul dorso, composto da mani pietose sul cataletto6, con il lenzuolo del sudario7 che lo ricopre dalla vita alle caviglie, il braccio sinistro è ripiegato, mentre quello destro è disteso lungo il corpo. Il volto è cereo ornato da folta barba, i 1

Mirra - Comniphora Abyssinica, è una gomma resina ricordata per i suoi numerosi significati; essa costituiva un regalo di valore (Magi), Nicodemo ne portò cento libbre con aloe alla tomba di Gesù. Egli la rifiutò quando all’uso giudaico gli venne offerta assieme al vino al momento della Crocefissione. Diz. Enc. Della Bibbia e del Mondo biblico, Massimo Editore Milano 1986. 2

Aloe - dal greco alòè, pianta grassa diffusa nell’Africa Australe della famiglia delle liliacee. Enc.Univ. Rizzoli Larousse Se- Milano 1969. 3

Parasceve - bisognava far presto il seppellimento, poiché dopo il tramonto non si poteva fare alcun lavoro, dato che il Riposo sabbatico cominciava il venerdì sera. 4

Don Paolo Mariani – riportò il Regio Exequatur in data 27 gennaio 1916, Bolla Pontificia in data 24 marzo 1915, che lo nomina parroco di Caminata Pavese, fece il suo ingresso e la presa di possesso il 19 marzo 1916. Immesso dal Rev. Can. Dott. Antonio Ballerini, Cancelliere di Curia delegato da S.Ecc. Rev.ma Mons. Pietro Calchi Novati, Vescovo di Bobbio. Nello stesso momento veniva nominato Reggente la Vicaria di Caminata “ donec aliter provideatur”. 5

Simulacro - Dal latino simulacrum, immagine, statua raffigurante una divinità.

6

Cataletto - feretro, bara senza stanghe.

7

Sudario - lenzuolo. I morti al tempo di Cristo erano deposti in una pezza di lino che avvolgeva tutto o una parte del corpo.

capelli ricadono in riccioli bruni dal capo fino ai lati delle spalle, gli occhi sono serrati e la bocca socchiusa. Questo atteggiamento di forte pathos8 è ricollegabile ai modi stilistici del volto dell’Apostolo Giacomo9 del gruppo equestre eseguito nel 1913 per la Chiesa di San Desiderio di Bavari in Genova. E’ proprio quel viso realizzato con minuzioso verismo, così ricco di silente emozione, la chiave di lettura per comprendere il significato profondo della vicenda drammatica, accentuato dall’evidenza delle ferite e del sangue. L’artista si affida all’opera dello scalpello e del mazzuolo, usati per incidere con dimestichezza irreprensibile sia le parti anatomiche che il sudario a pieghe sottili e aderenti, trattato a panneggio ricco di tensione, anch’esso strumento di esaltazione del dolore, bianco con lievi ombre azzurrate, bordato da un sottile filo d’oro che ne sottolinea le proporzioni anatomiche. Attilio Righetti figlio del suo tempo rispetta la formula del verismo – realismo10 minuzioso e crudo in opposizione alla stagione romantica dell’arte tramandandoci un’opera popolare, nel senso di accessibile a tutti, con forte carattere di immediatezza, dove l’ideale del “bello nel vero” non viene mortificato dalla retorica. Quasi contemporaneamente al Simulacro, l’Arciprete Mariani commissionò a Righetti quattro statue di Evangelisti, da qui nacque una lunga “querelle”11 che si concluse con la sola realizzazione del primo, scolpito in un solo blocco di legno, svuotato all’interno per alleggerirne il peso durante il trasporto nelle processioni; non contiene reliquie, non abbiamo trovato documenti che facciano pensare vi fosse una Confraternita di riferimento. Fu convenuto per la lunghezza di metri 1,25 e per il costo di Lire settecento circa, come si deduce dal Chronicon del 1923 pagina 19 in cui viene definito “assai ben fatto ed artistico, si usò per la prima volta quest’anno per la processione del Venerdì Santo che riuscì splendidamente con grande luminaria per tutte le case”. Per nostra curiosità abbiamo rilevato i luoghi prossimi a Caminata Val Tidone dov’è venerato il Simulacro del Signor Morto: Cicogni, Pecorara, Genepreto, Montalbo ed alcuni ragionevolmente più lontani ma sempre in area piacentina: Pontenure, Groppo Ducale, Muradello, Sperongia, Bacedasco Alto, San Damiano di Piacenza, Cortina d’Alseno. In un appunto dell’Arciprete Mariani troviamo la citazione di spese sostenute per viaggi tra Genova e Verona dove Righetti aveva un fratello Pietro anch’egli scultore, che era stato interpellato al tempo della “querelle” per far da paciere, o dove si può presumere avvenisse qualche collaborazione. Attilio Righetti, figlio del fu Antonio nacque a Verona 8

Pathos - dal greco pathòs, passione, capacità di suscitare commozione.

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La statua di San Giacomo a cavallo, il gruppo equestre del Santo, in abito da pellegrino è dello scultore A. Righetti (1913). L’Apostolo è raffigurato con la Croce in pugno nel furore della battaglia contro gli arabi (sec. XV). E’ una rappresentazione anacronistica poiché San Giacomo subì il martirio a Gerusalemme nel 62 d.C. 10

Verismo - il Verismo si affermò negli ultimi decenni del XIX secolo, nacque in opposizione al Romanticismo, propugnando un’arte popolare, quantunque sopravvivessero suggestioni romantiche. 11 Il documento riguardante la “querelle” è conservato nell’Archivio Parrocchiale della Chiesa dei Santi Timoteo e Sinforiano a Caminata Val Tidone e porta la data 23 agosto 1919.

il 14 febbraio 1883, fu allievo nella stessa città dell’Accademia di Belle Arti G.B. Cignaroli, dove fu iscritto alla scuola di scultura dall’anno 1895 – 96 al 1898 – 99 , anno in cui venne espulso nel maggio con una nota di insubordinazione, quindi l’anno in cui termina i corsi lo ritroviamo iscritto dal 1899 al 1901. Della sua attività nei primi decenni del ‘900 abbiamo scarse notizie, certo dovettero essere anni duri per l’approssimarsi della Prima Guerra Mondiale potrebbe essere questa la causa dell’abbandono della città natale. Più tardi dall’intestazione di alcune lettere d’intesa lo troviamo con studio a Chiavari in corso Garibaldi n° 9, proprio in due chiese dell’entroterra di questa città compì nel 1912 un gruppo processionale in legno raffigurante San Rocco che guarisce un appestato per la parrocchiale di San Martino di Montemoggio di Borzonasca12, completo di cassa processionale, ed un secondo gruppo processionale nel 1929 per la parrocchiale di San Bartolomeo in località Serra di Cicagna13 sempre in legno, raffigurante il Martirio del Santo14. Quasi contemporaneamente apre bottega a Genova nella centralissima via Galata n° 80 rosso dove si definisce scultore indoratore, in questa città oltre al già citato gruppo equestre di San Desiderio di Bavari esegue nel 1912 per la Chiesa di Sant’Antonio di Boccadasse una Statua lignea della Madonna della Guardia15, per la Chiesa di Zemignano di Begato (Genova) un Crocifisso ligneo, per la prima navata sinistra della Chiesa di Santa Zita (Genova) una statua del Sacro Cuore, infine per la Chiesa dell’Assunta di Apparizione a Cisano (Genova) un Sacro Cuore in legno policromo degli anni ’20 del ‘900. Egli aveva esteso la sua attività anche in alcune chiese del piacentino come in San Giorgio di Viserano di Quadrelli alla quale fornì “due capitelli e n° sette ornati tutti garantiti di oro in foglia, vero zecchino” per i quali ricevette da Don Viglino lire duecento come acconto. Con questa nota “evanescente”, consideriamo concluso il nostro incontro con l’Autore del Simulacro per lungo tempo creduto genovese, da poco scoperto veronese migrante , non certamente la sua vicenda artistica ed umana.

12

Per il gruppo di San Rocco la schedatrice è la Dott.ssa Alessandra Molinari

13

Per il gruppo di San Bartolomeo la schedatrice è la Dott.ssa Agnese Avena

14

A.C.C. lettera della Curia Vescovile di Chiavari – Ufficio Beni Culturali, Prt. 9481/A del 24/10/2007

15

A.C.C. lettera fornita dalla Dott. Grazia Di Natale dell’Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici della Curia Arcivescovile di Genova con lettera del 29 agosto 2007.

Il simulacro ligneo del Signor Morto (Foto Franco Daprà)

Gruppo equestre di S. Giacomo a San Desiderio di Bavari (Ge) www.sandesiderio.com/arte Sulle orme di Desiderio, 2004

Particolare (Foto Franco Daprà)

Ringraziamenti Per la stesura di queste note devo ringraziare: Il Reverendo Don Luigi Carrà che mi ha permesso la consultazione dei documenti dell’Archivio Parrocchiale della Chiesa dei Santi Timoteo e Sinforiano in Caminata Val Tidone. La signora Isabelli Berni che si è adoperata presso il dott. Diego Arich, direttore dell’Accademia G.B. Cignaroli di Verona per le notizie su Attilio Righetti. La dottoressa Daniela Morsia che tanto di buon grado si è tenuta in contatto con e mail per aiutarmi nella ricerca. L’Ufficio Beni Culturali della Curia Arcivescovile di Genova. L’Ufficio Beni Culturali della Curia Vescovile di Chiavari (Ge). Il signor Cesare Carrà, bibliotecario della Biblioteca Comunale di Castel San Giovanni, Villa Braghieri. Franco Daprà per la sua disponibilità e per le fotografie. Paolo Montalbano Assessore alla Cultura del Comune di Caminata Val Tidone per le numerose spedizioni a Piacenza. Katy Pisanti per la consultazione dei documenti. Emanuela Achille per l’assistenza informatica.

Stampato in proprio, Moncasacco, marzo 2008.

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