VICO EQUENSE 13
Anno 10_n. 388 ■ 28 ottobre 2008
VICO EQUENSE. RIVOLUZIONE NELLE SCUOLE L’amministrazione si adegua alle nuove norme: gli istituti comprensivi si riducono da quattro a due.
Aboliti di piccoli plessi scolastici che saranno accorpati in realtà più grandi Anche la Città di Vico Equense si appresta a varare un importante provvedimento che riguarda un settore della vita cittadina molto importante: quello della scuola e soprattutto della scuola dell’obbligo. Le istituzioni scolastiche cittadine della infanzia, primaria e secondaria di primo grado (ex asilo,elementare e media) saranno profondamente ristrutturate dal punto di vista organizzativo logistico e dirigenziale: come del resto in tutta Italia. Infatti nella riforma di ottimizzazione della rete scolastica contenuta nel cosiddetto decreto Gelmini e nella legge 133/08: ovvero la cosiddetta finanziaria anticipata, si prescrive, tra l’altro, che i parametri di dimensionamento scolastico ottimale contenuti nel DPR 233 del 1998 e nel DM 331 sempre del 1998, quindi in vigore da 10 anni, fossero del tutto rispettati per tutto il territorio nazionale entro il prossimo anno scolastico 2009/2010 con un incremento degli indici alunni/classe progressivo sino ad un massimo di o,2 entro il 2012. In effetti gli indici risultanti dalla normativa aggiornati del 1998 impongono che: Requisiti generali per Istituti Per acquisire e mantenere l’autonomia scolastica tutte le scuole devono avere una popolazione scolastica compresa tra 500 e 900 alunni nell’ultimo quinquennio (parametri ordinari previsti dal DPR n. 233/98). Nelle piccole isole, comuni montani ed aree geografiche caratterizzate da specificità etniche o linguistiche, l’indice minimo viene ridotto fino a 300 alunni ma solo se si tratta di istituti comprensivi (infanzia, primaria e media)
Plessi scuola dell’infanzia e primaria: dovranno essere presenti almeno 15 alunni per classe o sezione (quindi non meno di 75 alunni in totale nei 5 anni della primaria e 45 nei 3 anni dell’infanzia); • nei centri urbani ad alta densità demografica dovranno esserci non meno di 20 alunni per classe (quindi non meno di 100 alunni in totale nella primaria e 60 nell’infanzia); • in zona di montagna o piccola isola il numero di alunni minimo è ridotto a 12 per classe (quindi non meno di 60 alunni in totale per la primaria e 36 nell’infanzia) secondaria di 1° grado: (ex medie) Le sezioni staccate dovranno avere almeno 20 alunni per classe (quindi non meno di 60 in totale nella scuola); • Nelle zone di montagna e piccole isole tale parametro è ridotto a 16 alunni per classe (quindi non meno di 48 in totale). Il competente Ufficio Provinciale ha già avanzato richiesta alle municipalità di redigere il cosiddetto piano di dimensionamento scolastico e di anticiparlo entro il 30 ottobre in quanto entro il 30 novembre la Regione Campania deve legiferare in merito pena un commissariamento da parte del governo centrale. Tempi quindi strettissimi per una scelta complessa che deve necessariamente tenere conto della indispensabile ottimizzazione dell’impiego delle risorse pubbliche sia umane che venali, sempre meno disponibile e pertanto più preziose; della conservazione per quanto più possibile delle risorse umane del territorio sul territorio stesso; della delicatezza di operare modifiche sulla organizzazione della scuola della infanzia; della visione
a lungo termine nel dimensionare gli istituti autonomi; della altrettanto visione a lungo termine nell’utilizzo o meno dei plessi scolastici distribuiti sull’ampio territorio cittadino e più importante di tutto come assicurare a lungo termine il meglio possibile per gli alunni. Tenendo presente che il nostro comune non pota’ più avvantaggiarsi delle deroghe per comuni montanti in conseguenza della nuova legge Regionale che taglia fuori Vico dalla Comunità Montana, la maggioranza e la giunta sembrano orientati a sottoporre al consiglio comunale una proposta così articolata: costituzione di due Istituzioni Scolastiche Autonome Comprensivi una per la zona mon-
tana e collinare e una per la zona costiera e mezza costa invece dei quattro esistenti; superamento delle cosiddette pluriclassi dimostratamente dannose per un corretto adattamento sociale del bambino; superamento dei piccoli plessi con indici i popolazione scolastica di poche decine di alunni; accorpamento degli alunni in realtà più grandi e con servizi migliori assicurando loro adeguato trasporto; aumento delle risorse pubbliche impegnate per i plessi rimanenti con reimpiego delle economie finalizzato ad un miglioramento della offerta scolastica sul territorio; incremento dell’azione amministrativa per la costruzione di nuove strutture peraltro
già in fase avanzata e molte cantierate. Sulla vicenda è aperto un tavolo continuo che vede impegnato il Sindaco in prima persona insieme all’Assessore Peppe Cioffi coadiuvati dal capogruppo Antonio di Martino che da tempo proponeva un superamento dell’attuale dimensionamento scolastico cittadino. Infatti le soluzioni non sono frutto solo di adesso ma per fortuna gia’ da tempo era aperta la discussione sull’argomento. Tuttavia le difficoltà non mancano e il progetto di condividere per tempo un nuovo dimensionamento con scuole, genitori e lavoratori sembra schiacciato dai tempi ristretti della dura lex. Sed lex.