Scheda Welfare Sanita'

  • April 2020
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WELFARE - SANITA' La società carpigiana sta vivendo un evoluzione continua e rapida. Le donne e gli uomini del nostro territorio hanno sempre atteso dal welfare territoriale un standard di qualità alto e una gamma di servizi vasta proprio perché i servizi alla persona hanno da sempre caratterizzato un punto di eccellenza delle nostre amministrazioni. Oggi che i bisogni sono più complessi e le risorse sempre più scarse, ci troviamo nella immediata difficoltà di mantenere servizi e qualità e diventa sempre più difficile stabilire le priorità e il giusto equilibrio tra sostegno agli anziani (i cui bisogni di tutela sanitaria e sociale sono in aumento come effetto dell’allungamento della vita media), e interventi sulle “nuove povertà” che colpiscono le donne, le giovani famiglie, l’infanzia, l’adolescenza, il disagio giovanile. Ciò detto, siamo consapevoli dell’estrema importanza di questi temi e quindi delle scelte politiche che ne conseguiranno. In questo senso, le sfide che ci troviamo di fronte devono essere gestite dal Piano di zona della salute e del benessere sociale 2009/2011. La sua attuazione, soprattutto nel primo anno, dovrà tenere conto della situazione di crisi in cui si trova la comunità carpigiana e dell’aumento del numero dei soggetti fragili come disoccupati, famiglie con reddito ridotto, e le tante altre problematiche sociali presenti. In questi anni rilevanti risorse sono state investite al fine di rafforzare e qualificare maggiormente i servizi per gli anziani, i disabili, le famiglie, i minori, le persone in difficoltà e a rischio di esclusione sociale. E' stato realizzato l'obiettivo dell'Azienda dei servizi alla persona-ASP, che ora gestisce con maggiore efficacia ed efficienza per conto dei comuni del distretto le Case protette, servizi residenziali, semiresidenziali e i servizi domiciliari rivolti agli anziani.Il conferimento della gestione dei servizi rivolti ai disabili deve essere l’obiettivo prossimo, anche in previsione delle nuove norme regionali in materia di accreditamento. Il prossimo obiettivo, come già precedentemente affermato, deve essere il conferimento dei servizi sociali dei 4 comuni all'Unione Terre d'Argine al fine di rafforzare la quantità e la qualità dei servizi stessi, continuando a mantenere adeguati alle necessità i posti per anziani e per disabili, per rendere omogenei e dunque equi sull'intero territorio dell'unione i criteri d'accesso ai servizi, i livelli di compartecipazione alla spesa attraverso l'applicazione di uguali tariffe. Nello stesso tempo, il conferimento all'Unione dei servizi sociali permette di razionalizzare la gestione dei servizi stessi, utilizzando tutte le sinergie possibili e valorizzando tutte le competenze presenti. Indichiamo di seguito alcune ulteriori proposte:

•Potenziamento del ruolo dell’assistenza sanitaria territoriale, lasciando all’ospedale le situazioni acute e/o specialistiche di 2’ livello •Sviluppo dell'integrazione tra i diversi attori: Amministrazione comunale Ospedale e servizi sanitari territoriali, attraverso un'adeguata strutturazione degli “Uffici di Piano Distrettuali” •Aggiornamento ruolo dei Medici di Medicina Generale e Pediatri di libera scelta, anche attraverso la formazione continua su nuovi bisogni assistenziali e di cura (medicina dell’immigrazione, la gestione delle patologie croniche in aumento come il diabete, le patologie cardio-vascolari, le problematiche psico-geriatriche legate all’aumento delle demenze….) •Miglioramento del percorso territorio/ospedale/territorio (come nel caso delle dimissioni protette con particolare riferimento ai percorsi dedicati verso le strutture protette), facendo operare insieme nelle cure primarie, assistenti sociali, medici di medicina generale, infermieri ed educatori per la gestione territoriale dei servizi socio-sanitari, con la collaborazione degli specialisti territoriali ed ospedalieri •Maggiore impegno su nuovi bisogni: disagio giovanile (alcool, droghe, bullismo), violenza alle donne, lotta alla povertà •Nell'ambito della fragilità sociale, l'handicap richiede la conferma e il consolidamento degli interventi e dei servizi mirati a sostenere le persone diversamente abili nelle fasi più critiche •Importanza del Fondo regionale per la non autosufficienza, definito ed attuato a livello distrettuale, le cui risorse sono indispensabili per continuare a garantire alti livelli di intervento e di assistenza a favore della popolazione anziana e dei non autosufficienti. •Per la Farmacia comunale è concreta la prospettiva di poter disporre sul territorio di Carpi di una farmacia comunale la cui apertura risponde ad una domanda del territorio e i cui proventi potranno essere reinvestiti nelle politiche sociali.

Oltre alle sopraddette proposte si dovrà pensare all’ identificazione di nuovi strumenti per nuovi bisogni, quali ad esempio appartamenti protetti per anziani semi-autonomi e l’housing sociale (unità abitative a favore di persone che non sono in grado di sostenere i costi del libero mercato, o sostenere autonomamente un progetto di vita autonomo). Altre concrete proposte da sviluppare nel corso della prossima legislatura si possono così sintetizzare:

•Avviare un percorso verso l’allargamento dell’esperienza dello sportello sociale Nemo anche ai Comuni dell’Unione Terre • Implementazione delle reti di volontariato attraverso un sempre maggiore coinvolgimento delle associazioni giovanili e di anziani ( parrocchie, boy scout, centri sociali, sindacati, arci….) con l’obiettivo di arrivare ad un patto tra generazioni che agevolerebbe l’impegno di anziani attivi e giovani che vogliano fare esperienza di servizio civile. •Sollecitare l’attivazione di progetti di responsabilità sociale, da parte delle aziende, in ambito socio-sanitario

Sussidiarietà La qualità della vita di una comunità si traduce anche nelle politiche adottate per fornire sia quei servizi sociali storici che rivolti ai nuovi bisogni (anziani, famiglie numerose, nuovi poveri..) i quali aggiungono valore all'azione amministrativa e sale al servizio. Offerte pubbliche, compatibilmente con le risorse a disposizione, che si devono confrontare e coadiuvare con le realtà già presenti sul territorio, sapendo anche cogliere quelle nuove ed efficaci forme d'intervento provenienti dal privato sociale, sia esso parte della cooperazione sociale o del volontariato. Quella sussidiarietà quindi che sul tema dei servizi, già è ben presente nella nostra città mentre rimane forte e continuativo l'impegno dell'amministrazione nei confronti del sociale stesso, inteso come diritto di ogni cittadino di trovare sostegno nel welfare di comunità, anche avvalendosi di preziose collaborazioni con il privato sociale.

Immigrazione Una società giusta è una società in cui si valorizzano diritti e doveri. Le regole, condivise, sono la base, per lo sviluppo e la crescita sociale di una città, in un’ottica di valorizzazione reciproca. Ulteriori riflessioni devono essere volte a capire quali strumenti mettere in campo per stabilire un modello di welfare che unisca la società e accompagni i processi di modernizzazione e di conoscenza con la solidità e la ricchezza della rete sociale che da sempre contraddistingue Carpi. Occorre mettere in campo delle scelte e delle azioni che producano fiducia reciproca nella società carpigiana tutta, tra italiani e cittadini stranieri, per favorire la sua coesione. Occorre pertanto continuare a produrre buone pratiche e azioni che producano fiducia. Ecco quindi il valore aggiunto di una rete tra soggetti pubblici, privati e del terzo settore volti ad affrontare organicamente le nuove tematiche in essere e consolidare quello che a tutti gli effetti deve diventare un nuovo patto sociale in una prospettiva di arricchimento e valorizzazione reciproca specifica per il prossimo futuro. Uno

strumento ulteriore in questa direzione è la valorizzazione della partecipazione delle comunità straniere alla vita politica, sociale e culturale della nostra città. Ed infine, data la situazione complessa delle famiglie dovuta alla crisi attuale ed ad un cambiamento radicale della nostra comunità, crediamo sia utile avviare una riflessione seria sui regolamenti comunali per l’accesso alle case pubbliche e sul tema dei contributi assistenziali elargiti. I dati annuali elaborati dall’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune ci dicono che la percentuale di cittadini stranieri residenti a Carpi è al di sopra del 10% del totale dei residenti. Se poi si approfondiscono le analisi sui migranti vediamo che è in atto, negli ultimi anni, un processo di stabilizzazione, attraverso i ricongiungimenti familiari. Ci sono quindi sempre più donne, più bambini e giovani. Le nostre proposte per un welfare inclusivo sono: •Migliorare la competenza culturale dei Servizi, sia quelle riguardanti l’organizzazione sia quelle dei professionisti •Creare un team di Medici Medicina Generale specifiche sulla medicina dei migranti

e Pediatri di Libera scelta con competenze

•Incentivare l’utilizzo dei mediatori culturali (oppure facilitatori o volontariato dei migranti) in alcuni luoghi chiave (sportello sociale, pronto soccorso, consultorio, reparto di Ostetricia e Ginecologia, punto di accoglienza presso i Poliambulatori). •Investire in informazione e accoglienza per migliorare l’assistenza socio sanitaria ai cittadini •Migliorare le occasioni di apprendimento della lingua italiana da parte delle donne immigrate, sperimentando iniziative facilmente utilizzabili. L’aumento delle competenze linguistiche rende le donne/persone più capaci di utilizzare i servizi non specificamente dedicati agli stranieri.

Ospedale Ramazzini L’attuale “Ramazzini” ha problematiche consolidate che sono state individuate soprattutto nella mancanza di flessibilità della struttura. Carenze rilevate principalmente dagli operatori sanitari che vivono quotidianamente quella realtà. Ristrutturazione sale operatorie, servizi accessori quali anatomia patologica e radiologia che sono

sottodimensionati rispetto alle esigenze dei reparti, pronto soccorso, sono alcune delle necessità alle quali bisogna dare risposta nel prossimo futuro, tenendo conto che la struttura edilizia del Ramazzini è datata e necessita di continue ristrutturazioni. Bisogna ridefinire in modo concertato il posizionamento ed il ruolo dell’Ospedale di Carpi rispetto al sistema ospedaliero provinciale (Sassuolo-Baggiovara-Policlinico-Ramazzini) nell’ottica del progetto per la realizzazione di un nuovo ospedale riprendendo la logica di una struttura interprovinciale a scavalco con il territorio del comune di Correggio. Occorre che l’Azienda sanitaria ponga in essere maggiori sinergie tra gli ospedali della Provincia ed il nuovo centro ospedaliero di Baggiovara principalmente sul tema delle dimissioni dei pazienti con particolare riguardo a quelle situazioni in cui necessitano ulteriori ricoveri. Crediamo sia importante analizzare concretamente le criticità rispetto alle risorse umane impiegate: reparti come Ostetricia con oltre 1800 parti nel 2008 o come il Pronto Soccorso con oltre 42.000 prestazioni sempre nel 2008 non sono più in grado di sostenere tali prestazioni con il personale assegnato attualmente.

Consultorio Il consultorio ha svolto in questi anni un ruolo molto importante, sia per quanto riguarda la salute delle donne, sia per l’informazione data alle donne sull’accesso ai servizi sanitari del territorio. Interagisce con altri attori (Centro per le famiglie e Assessorati alle politiche sociali, Reparto di Ostetricia e Ginecologia Ospedale Ramazzini ) per soddisfare bisogni nuovi, ai quali il territorio da solo non sarebbe in grado di dare risposta (es. Progetto sulla disagio Post-parto). Negli anni scorsi è progressivamente aumentata la quota di attività dedicata all’assistenza alla nascita, anche per effetto dell’aumento della natalità registrato nei distretti dell’Area Vasta Emilia nord. Poiché non c’è stata una parallelo aumento del personale, si è ridotta in proporzione l’attività di assistenza ginecologica. Questo fatto è stato percepito come una contrazione della capacità di risposta del servizio. E’ importante anche qui riprendere le difficoltà di risorse sia finanziarie sia umane in cui versa il consultorio, a cui si deve porre rimedio. A questo proposito segnaliamo alcune azioni prioritarie che vanno ulteriormente implementate: •Il centro adolescenza e lo spazio giovani sono un’eccellenza che va difesa e sostenuta •Il consultorio offre servizi non soltanto di assistenza e cura, ma anche di informazione, prevenzione (non dimentichiamo il prezioso lavoro fatto con lo screening per i tumori al collo dell’utero)

•Il consultorio ha sviluppato modalità di erogazione delle prestazioni che tendono a favorire l’accesso di gruppi di popolazione svantaggiati •Supportare il lavoro del consultorio anche con strumenti non solamente tecnologici, ma organizzativi, come per esempio la mediazione culturale, che consente di fornire servizi più adeguati alle esigenze degli immigrati e in particolare delle donne •Aumentare l’integrazione fra consultorio e reparto di Ostetricia e Ginecologia e favorire una formazione continua comune. Valorizzando le forme di collaborazione anche innovative Consultorio - Medici di Medicina Generale

Prevenzione e promozione del benessere psico-fisico Per una nuova politica socio-sanitaria occorre incrementare la collaborazione tra cittadini, pubblica amministrazione e servizio sanitario nazionale. In questo lavoro a rete risulta fondamentale proseguire il lavoro già avviato con gli screening (pap-test, mammografia, colon). Così come si deve sviluppare maggiormente un programma di informazione sugli stili di vita salutari, coinvolgendo tutte le fasce d’età ed in modo particolare i giovani delle scuole carpigiane. Si deve poi proseguire il lavoro circa la promozione del benessere, lavorando su alimentazione, attività fisica, ampliando poi la disponibilità di strutture sportive. In ultimo, ma non per importanza, promuovere campagne di sensibilizzazione ai rischi di incidenti domestici, incidenti stradali, incidenti sul lavoro.

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