Relazione Prev. E Prog. 2005

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RELAZIONE GENERALE DEL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA MASSIMO ROSSI +

Le comprensibili difficoltà ed incertezze insite nel primo approccio della nuova Amministrazione Provinciale con la programmazione finanziaria annuale e triennale dell’Ente sono in questa fase notevolmente accentuate dal contesto complessivo della finanza locale. La manovra finanziaria impostata dal Governo per il 2005 accentua infatti le difficoltà per l’insieme degli Enti Locali, ed in particolare per le Province, di programmare autonomamente le proprie risorse ed i propri investimenti sulla base delle specifiche necessità locali, seppur all’interno di un necessario quadro di coordinamento statale della finanza pubblica. L’imposizione di un tetto generale alla crescita delle spese, sia correnti che di investimento, oltre ad essere in stridente contraddizione con i principi di autonomia finanziaria sanciti dalla riforma del titolo V° della Costituzione, riflette una scarsa consapevolezza del Governo rispetto al ruolo fondamentale per le politiche di sviluppo economico e sociale dell’itero Paese, degli investimenti (ad esempio infrastrutturali) sul territorio. Tale tetto di spesa rapportato agli anni precedenti, che prescinde dall’autonomia tributaria e dalla capacità di reperimento di risorse europee nazionali, regionali o di qualsiasi altra natura, risulta nell’immediato, ma a maggior ragione in prospettiva triennale, assolutamente devastante ed impraticabile per le politiche di area vasta portate avanti dalle Province. Esso cozza infatti con il progressivo trasferimento di funzioni verso questi Enti determinato dal processo di riforma avviato sul finire degli anni ’90 dal ministero Bassanini. Si pensi alle funzioni in materia di servizi per l’impiego, tutela del territorio, costruzione e gestione di strade e scuole, arrivate alle Province negli anni recenti o a quelle in materia di trasporto pubblico locale, agricoltura ed altro, in fase di trasferimento. Come non cogliere, inoltre, l’inapplicabilità del tetto in questione per quanto riguarda gli investimenti infrastrutturali che, per loro natura, sono legati a dinamiche finanziarie estremamente irregolari ed estranee alla programmazione dell’Ente. Se non si metterà mano a tale meccanismo, il rischio concreto è quello di dover bloccare o contenere drasticamente i servizi, indipendentemente dalle risorse disponibili con grave danno per i cittadini e il sistema economico e produttivo. In realtà, in maniera subdola, il Governo offre agli Enti Locali una pericolosissima via d’uscita dalla paralisi amministrativa che è quella dell’esternalizzazione e privatizzazione delle proprie attività e dei propri investimenti verso società di capitali appositamente costituite, con le conseguenze che è possibile immaginare in termini di scadimento

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dell’indispensabile trasparenza e democraticità delle funzioni pubbliche e del forte intreccio delle stesse funzioni strategiche con interessi economici privati. Per non parlare poi dei noti sperperi derivanti dalla gestione amministrativa di tali strutture societarie. Tale disegno “iperliberista” che mortifica l’autonomia delle comunità locali è leggibile dall’espressa esclusione dal tetto delle spese, “dell’acquisizione di partecipazioni azionarie” e “dei conferimenti di capitali”. Stesso fine è riconoscibile nelle fortissime limitazioni alle assunzioni, di discutibile costituzionalità, che ora vengono estese alle collaborazioni esterne, spesso determinate dalle stesse limitazioni. Nonostante questo difficile quadro di riferimento complessivo che paradossalmente fa perdere di vista il tema della inadeguatezza delle risorse finanziarie rispetto al reale fabbisogno espresso dal territorio, ritengo che l’Amministrazione Provinciale sia riuscita ad avviare, con questo primo strumento di programmazione finanziaria, un soddisfacente processo amministrativo in grado di far riconoscere le linee indicate nel programma di mandato largamente condivise dai cittadini del Piceno e dal Consiglio Provinciale. Innanzitutto il metodo con cui esso è stato elaborato ed impostato riflette, anche se ancora parzialmente, la volontà di coinvolgimento partecipativo delle comunità locali e degli attori socio-economici del territorio. Un coinvolgimento che si intende estendere proprio attraverso uno dei programmi qualificanti il presente bilancio, che prevede a partire dall’anno in corso, l’avvio di un ufficio partecipazione in grado di attivare, facilitare e monitorare i meccanismi della partecipazione democratica trasferendone i risultati agli organi politici e gestionali dell’Ente. Il capillare giro di consultazione che ha preceduto la presente programmazione, investendo tutte le amministrazioni locali, associazioni ed organizzazioni di ogni tipo, è stato comunque fondamentale per individuare problemi e criticità del territorio ma anche risorse e progettualità su cui intervenire al fine di imprimere una ripresa economica su basi nuove, responsabili e durature, in altre parole “sostenibile”, alla nostra comunità provinciale. Le specifiche e ricche relazioni di ogni assessorato, che seguono la presente sono il prodotto di una laboriosa fase di elaborazione collegiale nell’ambito dell’esecutivo consentono infatti di rilevare un nuovo e considerevole impegno per la valorizzazione integrata e coordinata, in un’ottica di rete, delle risorse naturali e storico culturali di cui il nostro territorio è molto ricco. Una valorizzazione che rifugge l’estemporaneità e la logica dell’intervento a pioggia. Emerge altresì, senza possibilità di equivoco, la volontà di investire sul capitale umano e sui saperi sia tradizionali che innovativi del nostro territorio. Basti riferirsi allo sforzo avviato nell’ambito dei settori della cultura, della formazione professionale e dell’istruzione primaria, secondaria ed 2

universitaria per integrare ed elevare la qualità complessiva del sistema. Un lavoro volto al duplice obiettivo del rilancio socio economico della nostra realtà locale e della crescita culturale dell’intera comunità, indispensabile ad affrontare con nuovi strumenti interpretativi le sfide che il mondo globalizzato, sempre più inquieto, pone anche ai contesti locali. In questo quadro, oltre all’impegno a sostenere l’innovazione, la valorizzazione e la promozione verso l’esterno dei beni e dei servizi prodotti dalle nostre imprese, in particolare nei settori artigianali ed industriali vocazionali del nostro territorio, è altresì chiaramente leggibile nello strumento programmatorio la volontà di puntare ad una rafforzamento della qualità, tipicità e salubrità della nostra agricoltura (con la creazione di nuove DOP e Marchi d’area, il rafforzamento del biologico e la protezione dagli OGM) e del territorio nel suo insieme. Un intervento in grado di determinare tra l’altro una rinnovata ed integrata offerta turistica ed un miglioramento della qualità della vita dei nostri conterranei. Dell’economia turistica si intendono liberare nuove potenzialità attraverso la valorizzazione complessiva delle nostre risorse, a partire dal sistema dei parchi e delle aree protette, a cui si andrà finalmente ad aggiungere il Parco Marino del Piceno, straordinaria occasione di promozione della nostra Provincia. Così come si darà seguito a validi progetti di promozione (salvaguardando il consolidato marchio “Piceno da Scoprire”) e di qualificazione dell’offerta, come ad esempio la connessione del suggestivo sistema dei percorsi ciclo-pedonali esistenti (ai quali si aggiungeranno quest’anno i tratti nella Val Menocchia e del torrente Castellano). Emblematica, rispetto a tutto ciò, è l’organicità e l’integrazione della progettualità presentata nel presente documento, dagli assessorati all’ambiente e all’urbanistica. Si pensi ad esempio all’importante progetto pluriennale nel settore dell’energia solare che prevede interventi informativi, educativi e finanziari per incentivarne l’impiego, con potenziali ricadute nel settore produttivo occupazionale ed ambientale. Si colga altresì l’importanza del lavoro intrapreso con il finanziamento di progetti per la salvaguardia dell’ambiente e del territorio, a vantaggio dello sviluppo economico e sociale, sempre dall’assessorato all’ambiente, per il miglioramento della situazione dei corsi d’acqua e dall’assessorato all’urbanistica che, seppur gradualmente, intende sostenere i piccoli Comuni nell’adeguamento degli strumenti di governo del territorio al Piano Paesistico Ambientale Regionale oltre ad aver avviato l’aggiornamento e la rivisitazione del Piano Territoriale di Coordinamento. La tensione verso uno sviluppo equilibrato e sostenibile emerge con chiarezza sia dalla programmazione degli investimenti che dagli interventi nei vari campi.

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Seppure in un quadro generale fortemente regressivo, l’impegno per un maggiore benessere sociale, oltre che nell’impegno in campo culturale e sportivo, è leggibile ad esempio nel rafforzamento complessivo degli interventi a favore dei minori, degli anziani, e dei disabili, perseguito con lo stanziamento di maggiori risorse ma anche attraverso l’impegno a mettere in rete i servizi e le iniziative di tutti gli attori istituzionali e non, allo scopo di ottimizzare gli interventi. Un impegno, questo, volto a conseguire l’obiettivo di una provincia in cui tutti gli abitanti, al di la della loro provenienza, siano comunque titolari di un quadro di diritti di cittadinanza. In questo senso sarà ulteriormente qualificato l’impegno per l’integrazione sociale e culturale dei concittadini immigrati in un quadro di reciproco rispetto delle differenze. Va segnalato al riguardo l’aumento della rappresentanza degli stessi immigrati in seno al Consiglio Provinciale ed il progetto di mediazione culturale ed animazione d’infanzia in ambito ospedaliero che si avvierà con la collaborazione delle fondazioni bancarie. Ma il benessere sociale verrà promosso anche attraverso il sostegno al volontariato particolarmente nel campo della solidarietà e della protezione civile. Quest’ultimo settore, già piuttosto efficiente compirà quest’anno importanti passi in avanti con la realizzazione tra l’altro della nuova Sala Operativa Integrata. Ciò a tutto vantaggio della sicurezza della nostra popolazione e, più in generale, di quanti potranno beneficiare, come avvenuto nel passato, del nostro sistema di intervento nelle situazioni di emergenza. Ma tornando agli interventi rivolti alle categorie più deboli non può sfuggire l’impegno a sostegno dei lavoratori dipendenti, ad esempio nel campo del trasporto pubblico, laddove si interviene con una drastica riduzione del costo degli abbonamenti (mentre per i pensionati al minimo è prevista la completa gratuità) con l’ulteriore e qualificante finalità di incentivare la mobilità collettiva, decisamente più compatibile con le esigenze di salvaguardia dell’ambiente, della salute e della sicurezza della persona. Mobilità collettiva che verrà ulteriormente incentivata con importanti attività di pianificazione e di coordinamento, ma anche attraverso interventi di promozione, minimi ma molto utili ed efficaci, quali la realizzazione di una pubblicazione con gli orari dell’intero sistema del TPL fruibile nel territorio provinciale. Tale forte indirizzo verso le forme di mobilità più sicura, compatibile ed alternativa è altresì riscontrabile nel programma triennale delle opere pubbliche laddove si indica tra l’altro la determinazione di dar seguito alla già progettata elettrificazione della ferrovia Ascoli - Porto d’Ascoli e alla successiva realizzazione della metropolitana di superficie. Vanno nella stessa direzione ad esempio gli sforzi economici previsti per la messa in sicurezza ed il miglioramento della manutenzione della fitta rete della viabilità provinciale e per dar seguito alla progettazione complessiva ed alla realizzazione di nuovi stralci della strada collinare Mezzina, volta a 4

decongestionare il traffico sulla fascia costiera a beneficio della salute e della sicurezza dei cittadini. Ma, data la storica carenza infrastrutturale della nostra Provincia, gli interventi previsti per il miglioramento della viabilità sono molti altri e riguardano con un certo equilibrio tutto il territorio (si pensi ad esempio agli importanti interventi previsti sulla Valdaso, sulla Valdete e sulla Faleriense). Così come non va trascurato l’impegno programmato di collaborazione, raccordo e stimolo per la realizzazione di infrastrutture non di stretta competenza della Provincia ma di grande valore strategico, quali il casello di Porto Sant’Elpidio, l’ammodernamento della Salaria e la ricostruzione dei Ponti per la messa in sicurezza del tratto terminale del fiume Tronto. Il grande sforzo finanziario ed organizzativo nel campo delle infrastrutture per la mobilità trova riscontro anche nel campo dell’edilizia scolastica e del patrimonio immobiliare dell’Ente ove sono previsti notevoli investimenti per il completamento e la messa in sicurezza delle Scuole nonostante l’irresponsabile disimpegno del Governo centrale con il mancato finanziamento della Legge 23. Non si può tacere il fatto che una politica di investimenti come quella programmata nel presente bilancio annuale e pluriennale, sebbene ineludibile per rispondere adeguatamente ai bisogni dei cittadini e del sistema economico, presenta indubbiamente problematiche notevoli nel suo impatto sulla programmazione finanziaria pluriennale. Oltre ai tetti ed ai vincoli sull’ammontare dell’indebitamento, imposti dal Governo centrale, l’erosione delle spese per beni e servizi e irrigidimento del bilancio potrebbero infatti determinare seri problemi per l’operatività futura dell’Ente. Anche sotto questa luce vanno lette le azioni già avviate con determinazione allo scopo di intercettare finanziamenti esterni e di dare più efficacia, efficienza ed economicità all’azione amministrativa, quali la riorganizzazione complessiva della struttura dell’Ente e l’azione di riduzione, semplificazione ed ottimizzazione delle Società partecipate dalla Provincia. Così come è già leggibile nelle cifre del Bilancio l’impegno rigoroso a razionalizzare e ridurre le spese di funzionamento. Un impegno questo, volto a recuperare margini operativi, che certamente verrà spinto ulteriormente a fondo, mano a mano che il sistema del controllo di gestione interno, sul quale si intende puntare con convinzione, andrà pienamente a regime. Sempre per dare più efficienza all’Ente ed al “sistema provinciale” nel suo insieme va inquadrata la scelta di avviare il servizio statistico della Provincia, in rete con i servizi già esistenti a livello provinciale regionale e nazionale, indispensabile per monitorare le dinamiche interne ed esterne all’Ente favorendo una programmazione più consapevole ed efficace. Fondamentale a tale scopo è altresì l’impegno organizzativo e finanziario nel campo dell’informatizzazione, affidato come il servizio statistico, ad uno specifico dirigente con l’obiettivo di recuperare ampi margini di possibile 5

miglioramento necessari a ottimizzare i flussi delle informazioni interne ed esterne all’Ente stesso. Rimanendo in argomento di modernizzazione del sistema va rilevato l’impegno politico e finanziario per l’estensione della rete di collegamento a banda larga nel territorio e tra gli enti che registrerà senza dubbio nel 2005 indispensabili progressi. Ma l’impegno volto a realizzare sempre maggiori sinergie ed economie di scala tra gli Enti locali, nell’organizzazione e nell’erogazione dei servizi verrà incentivato anche attraverso il sostegno finanziario a progettualità proposte dalla unioni dei Comuni costituite nell’ambito provinciale. Altro elemento qualificante della presente programmazione finanziaria sono senza dubbio l’impegno concreto a facilitare le relazioni dei cittadini, delle realtà associative ed imprenditoriali con i servizi dell’Ente, sia attraverso la ristrutturazione ed il miglioramento dell’URP che con la qualificazione ed il potenziamento dei servizi decentrati presso le sedi dei circondari già operative. Sempre in tema di rapporti con i cittadini e di trasparenza dell’azione amministrativa va sottolineato l’impegno finanziario programmato allo scopo di insediare la figura del Difensore Civico, non appena sarà aggiornato l’apposito regolamento. Ma un elemento che non può e non deve sfuggire è lo sforzo dell’intero progetto amministrativo di relazionarsi con l’intero pianeta; infatti tutte le iniziative, gli interventi, gli investimenti, (in campo ambientale, produttivo, culturale, sociale, …) perseguendo la “sostenibilità” delle scelte, oltre al raggiungimento di obiettivi immediati e locali, fanno i conti con la necessità di assicurare progressivamente a tutti gli abitanti del pianeta, attuali e futuri, le medesime opportunità ed i medesimi diritti umani. Non poteva pertanto mancare in questo quadro un significativo ed organico impegno nelle relazioni internazionali in un’ottica di scambio, cooperazione e solidarietà. Numerose saranno infatti le iniziative in ambito comunitario volte ad affrontare soprattutto nell’area transfrontaliera adriatica una serie di problematiche comuni o a trasferire conoscenze e buone pratiche di governo del territorio; ma soprattutto verrà finanziato ed attivato (ai sensi dell’articolo 272 del TUEL) un nutrito programma di cooperazione decentrata con corrispondenti comunità di paesi poveri o colpiti da guerre o calamità, come lo Sri Lanka, il Nicaragua, il Kurdistan, la repubblica Saharawi, ecc, con il duplice scopo di attivare in quelle aree dinamiche di sviluppo sociale ed economico compatibili con le culture locali e di creare, attraverso la conoscenza e lo scambio culturale, occasioni di crescita civile nella nostra realtà.

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Non può essere infine trascurato l’impegno, che traspare nella programmazione amministrativa contenuta nel presente documento, verso una puntuale ed equilibrata applicazione della legge 147/2004, istitutiva della nuova provincia di Fermo. Risorse umane e finanziarie, di cui si auspica il ristoro da parte del Governo, saranno infatti spese per l’avvio della ricognizione dei beni e del personale, propedeutica alla successiva ripartizione tra i due nuovi Enti. Ma allo stesso tempo, con il coinvolgimento di tutti i Comuni e degli attori socio economici dei territori interessati, saranno effettuate, analisi, studi e simulazioni, volte a far si che tali nuove realtà istituzionali possano essere operative, nell’interesse delle comunità amministrate, già all’indomani delle prime elezioni del 2009. Nel frattempo, l’imminente separazione di questa Provincia in due nuovi Enti non deve ostacolare l’efficace programmazione delle risorse e degli interventi. Tale attività non può essere infatti condotta con alcun “bilancino” ma deve essere guidata dal riconoscimento e dalla condivisione delle priorità di intervento tenuto conto peraltro che a partire dall’insediamento delle due nuove Province l’ammortamento degli investimenti oggi effettuati nelle varie zone del territorio sarà a carico dei rispettivi bilanci. Sono certo che questi elementi, ma soprattutto la serenità di giudizio e l’equilibrio già dimostrati da tutti i Consiglieri di maggioranza e di minoranza ispirerà la loro azione al benessere per l’intera comunità provinciale piuttosto che alla sterile ricerca di improbabili squilibri degli interventi programmati.

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PARTECIPAZIONE DEMOCRATICA Il “metodo di governo” che questa Amministrazione vuole adottare per cogliere gli obiettivi politici, programmatici ed amministrativi del programma è improntato alla più ampia e condivisa partecipazione. E’ una scelta convinta di amministrare rimanendo tra la gente. E’ l’imperativo che ispira le scelte strategiche di governo che si radica e trae spunto da comunità locali che già hanno avviato percorsi partecipativi ed altre che ne stanno sperimentando i primi passi. Una scelta che si radica nella natura stessa dell’impegno politicoamministrativo ma che ancora deve permeare compiutamente il processo decisionale sul territorio stabilendo una relazione nuova con la comunità amministrata, spesso coinvolta con una semplice opera di informazione piuttosto che con un coinvolgimento organico nella determinazione di scelte; una tale scelta si pone in continuità con l’impegno assunto nella fase elettorale appena conclusa e si inserisce in un contesto anche nazionale in cui i temi della democrazia e della partecipazione rappresentano uno dei punti caratterizzanti il governo del territorio. Nella mozione programmatica, di cui questo primo bilancio previsionale dell’Amministrazione Rossi ne è l’avvio di concretizzazione, si conferma che “nel nostro territorio provinciale si tratta di fare uno sforzo di creatività, adottando strumenti e procedure decisionali valide ed efficaci, che valorizzando il tessuto dell’associazionismo e della società civile organizzata, permettano di connettersi con la realtà sociale sino a dare direttamente la parola ai cittadini per recepirne proposte, suggerimenti, istanze, affinché gli stessi recuperino un positivo rapporto con le Istituzioni e la Politica.”, considerato altresì che i Comuni dovranno essere al contempo promotori ed attori di questi processi di partecipazione. Non ultimo va considerato, come sopra richiamato, che nella Provincia di Ascoli Piceno ci sono diverse realtà comunali che, seppure in fasi ed articolazioni diverse, hanno avviato l’esperienza dell’impegno sul bilancio partecipativo. Si vuole quindi dare vita ad un percorso fondato sull’ascolto dei cittadini, donne e uomini, delle loro esigenze, della complessità del loro vivere la dimensione personale e sociale. L’attività, evidentemente non solo dell’assessorato, si caratterizzerà per uno stile di governo che trae forza ed efficacia dal costante rapporto e confronto con le istanze e le idee che nascono dal basso. Allo scopo, attraverso l’Ufficio della Partecipazione, si darà vita ad un sistema di relazioni in grado di dare a tutti l’opportunità del confronto e la possibilità di offrire il proprio contributo di idee e di critica, favorendo la comunicazione ed il rapporto tra il cittadino e le istituzioni e lo stesso rapporto tra enti locali, integrando gli schemi consueti dipendenti dalle

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procedure di legge. Si tratta quindi di dare avvio ad una rete di comunicazione e di ascolto in cui mettere al centro i singoli cittadini, le famiglie, i portatori di interessi diffusi, l’associazionismo in genere e le rappresentanze sindacali e di categoria. L’obiettivo è quello di fare di queste relazioni un sistema di rete, capace di rendere più coeso il territorio e più accogliente la rete di relazioni sociali per proporre la sfida dello sviluppo sociale ed economico del territorio tutto e per tutte le categorie di cittadini. Si tratta, in questo senso, per l’Ente Provincia di esplorare nuove modalità di governo del territorio per cogliere con coerenza l’istanza dei cittadini intesa a reclamare maggiori spazi di inserimento nei processi decisionali e di coinvolgimento nella discussione delle varie tematiche regolative della vita della comunità. Una tale volontà si traduce in scelte concrete che l’Amministrazione intende proporre per dare concretezza e spessore a questa sua volontà, peraltro sancita dallo Statuto vigente nell’art. 5 e che trova ulteriore esplicitazione nell’intero titolo terzo del richiamato Statuto. E’ una risposta operativa che ci sentiamo di dover perseguire nella considerazione non solo di una dovuta attuazione dei dettati statutari, ma anche nella convinzione che i tempi attuali richiedano strategie e scelte condivise, orientate verso comuni ed accettati obiettivi di programmazione e sviluppo territoriale. E’ per questo che è necessario ampliare la base dei processi decisionali. Per farlo e nel pieno rispetto delle autonomie locali provinciali, occorrerà che l’Amministrazione insieme a percorsi e scelte partecipative sia in grado di offrire sostegno operativo qualificato a quelle amministrazioni locali che vorranno adottare, all’interno della propria comunità locale, il metodo partecipativo. Quanto sopra avrà il suo corso operativo attraverso l’Ufficio della Partecipazione ai fini della Progettazione, Coordinamento, Organizzazione, Monitoraggio, Valutazione delle pratiche partecipative. L’Ufficio, sotto la responsabilità operativa del Dirigente preposto avrà come compito, sul fronte interno quello di: • Trasferire al Coordinamento delle Aree tutte le fasi della Partecipazione; • Recepire il Piano d’Azione dei processi partecipati; • Elaborare i documenti relativi agli aspetti operativi (Piani Operativi); • Ricevere dallo stesso gli indirizzi strategici compatibili con l’attivazione di nuove pratiche. • mentre sul territorio il suo compito sarà quello di: • Organizzare gli aspetti operativi e logistici delle assemblee e dei tavoli di discussione; • Svolgere, con i propri collaboratori, il ruolo di facilitatori all’interno delle assemblee; • Redigere una relazione per ogni riunione partecipata; 9

• Raccogliere, analizzare e facilitare le esperienze partecipative dei Comuni e degli altri soggetti coinvolti al fine di redigere una relazione periodica. Documentazione e condivisione delle buone pratiche L’Ufficio avrà inoltre la cura dell’attività di documentazione e condivisione delle buone pratiche, perché Al fine di ottenere un progressivo e virtuoso consolidamento dei processi partecipativi, è necessario incentivare la condivisione delle buone pratiche a livello locale ed extralocale, nei seguenti modi: • Favorendo la raccolta e la diffusione di un’ampia ed accurata documentazione sulle procedure e sulle tematiche relative alle forme di governo partecipato del Territorio: o Libri o Riviste o Audiovisivi o Risorse web o Pubblicazioni varie • Maturando una sensibilità verso tutte le forme di cultura, d’arte e di comunicazione che creano una connessione tra il Territorio e le forme di espressione del pensiero da parte della Cittadinanza. • Svolgendo un ruolo attivo nell’organizzare e partecipare a forum ed eventi aventi come fine la promozione, il dibattito e la condivisione sul tema della Partecipazione Democratica • Incentivando la nascita e il funzionamento di reti di relazioni tra la Provincia e i Comuni con i soggetti attivi sul territorio, anche sfruttando le potenzialità dell’informatica, mantenendo inalterata la qualità dei rapporti umani basati sul confronto dialettico e costruttivo, sviluppando: • Potenziamento del sito web istituzionale; • Database georeferenziato dei Comuni e dei portatori di interessi presenti sul territorio provinciale e nei processi partecipativi • Rete di servizi integrati al fine di fornire pacchetti informativi personalizzati sulle tematiche di maggiore interesse. • Un sistema per le esperienze di partecipazione democratica • L’ufficio della Partecipazione ha il compito di svolgere il monitoraggio sui processi partecipativi e predispone gli strumenti per la valutazione. Lo scopo è dare un carattere di omogeneità e interoperatività alle procedure messe in atto sul Territorio. Le modalità sono: • Attivare una rete di collaboratori (staff sul territorio) con lo scopo di raccogliere, analizzare e facilitare le esperienze partecipative dei Comuni e degli altri soggetti coinvolti, al fine di redigere una relazione

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periodica che dia conto dell’applicazione sistemica delle diverse pratiche partecipative. Le figure necessarie sono: o Ricognitori dei processi partecipativi o Facilitatori e mediatori o Analisti delle dinamiche partecipative • Dare supporto a tutti i Comuni che intendono attivare dei processi partecipativi coinvolgendo la propria cittadinanza e che necessitano di informazioni, coordinamento, competenze utili, attraverso: o Disponibilità di personale qualificato o Formazione • Promozione e comunicazione Quello che oggi è un obiettivo, nel futuro, nella prassi politico-amministrativa dovrà essere un metodo: è partendo da questo assunto che occorre investire sulla partecipazione favorendone la sua introduzione. L’obiettivo è quello di promuovere e diffondere, attraverso la delega alla partecipazione ed il relativo Ufficio, la cultura della partecipazione sul territorio provinciale, coinvolgendo attivamente i comuni, le sedi decentrate dell’Amministrazione, l’URP, i soggetti portatori di interesse nell’attività di informazione e trasmissione di conoscenze necessarie a mettere in pratica la “Provincia Partecipata”. Gli strumenti operativi necessari allo scopo sono: • La realizzazione di un workshop di lancio annuale attraverso il quale si raggiunga il duplice scopo di sensibilizzare sulle tematiche della Partecipazione e di discutere sulle Buone Pratiche da attuare sul territorio Provinciale; • La realizzazione di materiale informativo cartaceo e multimediale • La realizzazione di un piano di comunicazione della Partecipazione (immagine coordinata, media plan); • Potenziamento e funzionalizzazione del sito web (per la parte proprio degli aspetti contenutistici specifici).

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CULTURA – ISTRUZIONE - FORMAZIONE - LAVORO Alcuni dati di partenza: la Provincia di Ascoli Piceno si connota, all’interno del territorio regionale, come l’area a più alto tasso di diffusione delle attività culturali. Si tratta di un notevole punto di forza che, aggiungendosi all’alta qualità del patrimonio artistico, paesaggistico ed enogastronomico, evidenzia la dinamicità del capitale umano, il suo radicamento nelle comunità locali, la vitalità del tessuto sociale. Tale dato è il risultato, importante e significativo, sia delle caratteristiche insediative della popolazione sul territorio, sia della politica culturale dell’ultimo decennio e della sua capacità di mettere in moto, sostenere e valorizzare le energie culturali dei 73 comuni che lo compongono, alcuni dei quali hanno sviluppato esperienze di notevole interesse e qualità. Tuttavia il protagonismo e la creatività delle realtà comunali rischiano di essere soffocate dalla frammentazione delle iniziative e delle attività la quale impedisce loro di compiere quel salto qualitativo di cui pure sarebbero capaci se potessero disporre di maggiori risorse e se potessero collocarsi in contesti meno municipali e circoscritti. L’offerta, inoltre, proprio perché eccessivamente frammentata, non sempre riesce ad intercettare la domanda, quest’ultima peraltro non educata a muoversi sul territorio ed a viverlo nell’ottica della città diffusa, oltre che difficilmente motivata da una comunicazione insufficiente, che può contare su risorse limitate. In più va rilevato che, come spesso accade nelle fasi iniziali di nuovi cicli di politica culturale, gli sforzi d’intervento e valorizzazione si sono concentrati prevalentemente, seppure opportunamente, sul patrimonio storico- artistico inteso perlopiù in accezione materiale ( beni artisticoarchitettonici, urbanistici, etc.). Ciò richiede una messa in luce della dimensione immateriale della cultura del territorio, di quei beni intangibili che riguardano gli aspetti mentali, intesi sia come stratificazione antropologica, storica e sociale che connota l’universo valoriale e comportamentale di una comunità, sia come attività autoriflessiva, critica, espressiva attraverso la quale quella stessa comunità si legge, si riconosce, si interpreta ed interagisce attivamente nella rete del dialogo culturale extralocale, regionale, nazionale, europeo e mondiale. Finalità: alla luce della situazione di partenza sopra rapidamente descritta, tenuto conto dei bisogni e degli indirizzi rilevati ed individuati nella diffusa consultazione condotta sul territorio con gli assessori alla cultura ed all’ istruzione dei comuni della provincia e con le principali associazioni culturali, visti infine gli orientamenti regionali (Documento allegato al Piano regionale per i beni e le attività culturali per il triennio 2004, 2005 e 2006 ai sensi della legge 75/1997) e statali sia in materia di beni culturali (cosiddetto Codice

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Urbani) che d’istruzione (legge 53/2003 e relativi Decreti attuativi), in coerenza con le linee programmatiche del progetto amministrativo su cui l’attuale amministrazione provinciale ha avuto il consenso elettorale, si ritiene prioritario ed urgente: • perseguire una forte e diffusa integrazione sovralocale per costruire un sistema culturale piceno in cui risorse materiali ed umane lavorino in sinergia ed in modo condiviso elaborino il progetto culturale della provincia di Ascoli Piceno, caratterizzato da una rete di servizi, di attori e di attività che siano sì diffusi sul territorio, ma che al contempo siano complementari fra di loro, organici e coagulati intorno a poli di eccellenza; • perseguire una forte integrazione fra scuola, servizi formativi extrascolastici, attività produttive e di ricerca del territorio per ancorare l’istruzione sia ai bisogni che alle potenzialità del contesto provinciale in cui i giovani realizzano il loro percorso formativo ed elaborano il loro progetto di vita; • superare la prevalente dimensione museale della cultura, finora privilegiata sotto la spinta dell’urgente bisogno di intervenire sul recupero e la valorizzazione dei beni, per aprirsi al contesto più esteso ed intero in cui quegli stessi beni vivono, esplorando e tematizzando anche la contemporaneità, attivando processi e progetti in grado di realizzare quell’ integrazione diacronica fra stratificazione storica e presente, integrazione necessaria per comprendere, valorizzazione e qualificazione la specificità del sentiero di sviluppo culturale, economico e sociale del territorio, unico e come tale riconoscibile nella complessità e diversità dei territori locali anche al fine di diventare area di consapevole opzione di flussi turistici. Progetti ed azioni 1.

SISTEMA CULTURALE PICENO INTEGRATO: Il macro- obiettivo che si intende perseguire con la realizzazione di tale progetto è appunto quello della costruzione di un sistema culturale provinciale che si proponga di: • evitare che nello stesso ambito culturale si propongano e si realizzino piccole esperienze frammentate, scoordinate o addirittura sovrapposte; • ottimizzare le risorse materiali ed umane, realizzando economie di scala ed una gestione più efficace con l’adozione di best practices; • valorizzare le eccellenze presenti sul territorio e trasformarle in punti di forza per l’intero sistema; • dare continuità alle iniziative e renderle capaci di sedimentarsi in modo stabile e duraturo;

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qualificare il territorio e la sua offerta culturale e formativa, anche a servizio delle attività educative, produttive e turistiche, supportando sia lo sviluppo qualitativo dei singoli poli sia la loro specificità ed organicità all’interno del sistema provinciale; far emergere la specificità del territorio e la sua riconoscibilità, attraverso operazioni di comunicazione d’area che evitino promozioni scoordinate, frammentate e a pioggia.

Le aree tematiche in cui si realizzeranno le integrazioni attraverso progetti unitari o concordati sono quelle del teatro, della musica classica, della musica “extracolta” ovvero non accademica, dei linguaggi multimediali e dei laboratori di didattica museale e del territorio. Le risorse finanziare necessarie alla realizzazione del progetto sono reperite attivando anche canali esterni di finanziamento e istituendo un sistema premiale all’interno dei criteri di riparto dei fondi della legge regionale 75/1997. 2.

SISTEMA BIPOLARE DI CULTURA SCIENTIFICO-INDUSTRIALE PRESSO MUSEI SCIENTIFICI: Il progetto, di realizzazione pluriennale, tematizza e lavora sui saperi scientifici e dell’industria in un’ottica di integrazione fra tradizione (museo della carta, museo “Orsini”, museo della bacologia, museo della calzatura, museo del cappello, raccolte scientifiche di Villa Vitali, officine “Montani”) ed innovazione tecnologica e della didattica della scienza. A tal fine prevede la realizzazione di due poli provinciali, uno in Ascoli ed uno a Fermo, che siano in grado di rappresentare, documentare, far conoscere e valorizzare, anche a fini turistici e didattici, le più significative esperienze scientifiche e manifatturiero-industriali del territorio e dove si allestiscano laboratori didattici avanzati, anche per l’aggiornamento dei docenti di discipline scientifiche. Nel corso del 2005 si attiverà la sede museale ascolana presso la Cartiera papale (con la realizzazione del museo della carta in corso di finanziamento Docup ed il trasferimento della raccolta Orsini) e si avvieranno le esperienze formative per docenti ed operatori museali sia del Fermano che dell’Ascolano in collaborazione con il Miur, il Mit ed il Museo della Scienza e della Tecnica “Leonardo da Vinci” di Milano nell’ambito di una collaborazione che si propone di stabilizzare il territorio dell’attuale provincia di Ascoli Piceno come area pilota di un progetto nazionale, attraverso un percorso di ricerca-azione almeno triennale che coinvolga attività produttive, università, formazione ed istruzione.

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3. STUDIO E PROMOZIONE DEL DISTRETTO DELLA MEDIA VALLE DEL TENNA COME VIA STORICA ALLA INDUSTRIALIZZAZIONE SOSTENIBILE: All’interno del sistema economico piceno, un ruolo di eccellenza va ascritto al distretto economico produttivo della media valle del Tenna. In quest’area lo sviluppo industriale e la presenza di una fitta maglia di piccole aziende ad alta specializzazione dedicate alla produzione del cappello, pur interagendo con il tessuto sociale tradizionale, non ne hanno sconvolto l’equilibrio, non hanno intaccato la struttura urbanistica degli antichi centri abitati ed hanno alterato solo marginalmente la qualità dei beni paesaggistici del territorio. Tutto ciò consente di identificare l’area come “distretto” della qualità totale, come un caso di interesse internazionale e nel contempo una sorta di concentrato, anche per la quantità e qualità dei beni storico artistici lì conservati, della storia picena dall’età italica all’industrializzazione ed alla contemporaneità. Per tale sua valenza comunicativa e rappresentativa della specificità della cultura provinciale l’area sarà oggetto di adeguate azioni di studio, conoscenza e promozione progettate e realizzate in sinergia con i comuni e con i principali enti economici dello stesso territorio. 4. SOSTEGNO ALLE ATTIVITÀ, ALLA PRODUZIONE ED ALLA RICERCA CULTURALE DEL TERRITORIO: L’obiettivo prioritario che ci si propone è quello di favorire lo sviluppo di significative ed originali esperienze artistico-culturali del Piceno sostenendo le iniziative realizzate da Enti e da privati, che si pongano all’attenzione per qualità, per capacità di esprimere le potenzialità del territorio piceno anche attraverso l’inserimento delle opere e degli autori in circuiti extralocali di valenza e di rilievo artistico- culturale. A tal fine si darà rilievo alle relazioni internazionali, sia facendo una attenta manutenzione delle reti già esistenti, in particolare di quella con la Calcografia nazionale di Madrid, sia attivando nuove relazioni anche al fine della promozione turistica del territorio e dell’inserimento nei circuiti delle progettazioni europee. Nel contempo ci si propone di favorire la permanenza sul territorio di quelle consolidate esperienze culturali che, come le rievocazioni storiche, i festivals, le rassegne bandistiche e corali, fanno parte qualificata della vita socio-culturale locale e nel contempo della proposizione verso l’esterno della specificità picena, della sua cultura comunitaria e partecipativa. 5.

CATALOGAZIONE E FRUIZIONE DEI BENI CULTURALI: Le azioni progettate mirano a dare continuità ai processi di individuazione e conoscenza dei beni culturali del territorio e, nel contempo, ad agevolarne la fruizione attraverso l’utilizzo di nuove tecnologie, in specie dando priorità all’entrata delle biblioteche provinciali nel Servizio Bibliotecario nazionale (SBN) ed alla costituzione di sistemi di reti per la catalogazione e

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conservazione, per la promozione e la gestione del patrimonio sia museale, che architettonico, che archivistico che audiovisivo. 6. SCUOLA PICENA III MILLENNIO/ INTERCULTURALITÀ/ SCAMBI CULTURALI: Oltre alle attività amministrative ed organizzative coerenti sia con le scelte di politica scolastica compiute dal territorio in merito soprattutto alla costruzione di un sistema formativo universitario diffuso, sia con i compiti e con le funzioni trasferiti in materia di istruzione scolastica ex art. 139 D. Lgs. 112/98, la Provincia intende impegnarsi nell’ottica di un servizio scolastico pubblico di qualità. In particolare si pone l’obiettivo di coordinare e supportare le scuole del territorio nella ricerca e nella realizzazione di un’offerta formativa e didattica in grado di rispondere ad alcuni bisogni formativi di particolare urgenza e rilevanza, in specifico relativi al miglioramento delle pratiche di orientamento anche in funzione della lotta alla dispersione scolastica, all’attivazione di percorsi sperimentali d’integrazione istruzione-formazione, all’educazione degli adulti attraverso l’avvio o il potenziamento dei centri EDA, alla elaborazione insieme all’Assessorato alle Politiche sociali di interventi integrati di didattica interculturale, di educazione alla pace ed alla mondialità. La qualità del sistema provinciale verrà inoltre perseguita facendo interagire le agenzie formative fra loro al fine di favorire lo scambio delle esperienze, dei materiali e dei risultati attraverso il sostegno a tutte le iniziative didattiche ed organizzative che correlino le scuole del territorio ai più vasti contesti nazionali ed internazionali nonché attraverso il potenziamento della rete territoriale telematica per la scuola. 7. CONCORSO XXV APRILE. DOCUMENTARE IL NOVECENTO: La conoscenza del territorio piceno e della sua cultura materiale ed immateriale è una finalità per il raggiungimento della quale la scuola verrà sostenuta non soltanto perché essa realizzi una didattica del territorio sempre più innovativa ed efficace secondo gli stimoli e le prospettate integrazioni con le istituzioni museali, culturali e produttive, ma anche perché partecipi attivamente alla ricerca ed alla produzione culturale del territorio.

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In specifico le istituzioni scolastiche saranno incentivate e supportate nella ideazione e realizzazione di progetti finalizzati ad individuare, raccogliere, schedare, archiviare, interpretare materiale documentario relativo a snodi significativi della storia del Novecento nel territorio piceno, la cui natura e tipologia siano tali da renderlo soggetto a rischio di dispersione e perdita. In tal modo gli istituti scolastici, nel mentre educheranno gli alunni ad individuare, riconoscere ed interpretare i segni della loro storia nel loro stesso contesto di vita, daranno un contributo fondamentale alla costruzione della memoria contemporanea picena con la raccolta di fonti non pubbliche e non ufficiali, in quanto tali complementari rispetto a quelle presenti negli archivi degli Enti statali e territoriali, e perciò indispensabili per una ricostruzione storica complessa e criticamente completa.

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FORMAZIONE PROFESSIONALE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO Il 2005 è un anno importante per questo Assessorato per due motivi: 1) L’assegnazione da parte della Regione delle risorse del Fondo Sociale Europeo relative all’annualità 2005-2006 nonché quelle derivanti dalla riserva di performance; 2) il riassetto della struttura della Provincia (D.G.P. 474 del 13/12/2004). Per quanto riguarda questo ultimo impegno occorre sottolineare che, in attuazione della Delibera sopraccitata, l’organizzazione della Provincia vede la divisione dell’ex Settore Formazione Professionale e Politiche Attive del lavoro in due Servizi: il Servizio Formazione Professionale e il Servizio Politiche Attive del Lavoro, CPI e CLF aggregati nella Terza Area di coordinamento. Con tale divisione non si vogliono creare due ambiti di attività privi di interconnessione, bensì garantire al loro interno una migliore focalizzazione degli obiettivi, affinando metodologie per un efficace perseguimento degli stessi. Così, ad esempio, nel primo caso, grazie ad una migliore definizione di metodiche per la rilevazione dei bisogni di professionalità, si getteranno le basi per una Formazione di qualità, maggiormente aderente alle esigenze del mercato del lavoro, e nelle Politiche Attive del Lavoro, potranno essere concentrate risorse nell’attuazione di nuove linee strategiche, tendenti a garantire tra le aziende una maggiore penetrazione di servizi per l’impiego oramai nella piena maturità operativa. In quest’ultimo campo uno degli obiettivi prioritari è quello del superamento della concezione “stanziale” dei servizi, poiché in un mercato del lavoro dove operano soggetti privati, non si ritiene più adeguato un atteggiamento “passivo” del servizio pubblico, che al contrario, dovrà adottare adeguate strategie di comunicazione e di marketing per stare al passo delle multinazionali dell’intermediazione. L’obiettivo principale di questo Assessorato è quello di dare piena attuazione alle disposizioni di tale Delibera, al fine di avvicinare gli uffici facenti capo a tali servizi ai cittadini, promuovendo e sostenendo l’innovazione amministrativa, il miglioramento dell’efficienza, della qualità, dell’economicità dei servizi e la realizzazione di strutture sempre più al servizio degli utenti. In relazione al primo dei motivi sopra citati, la Regione ha assegnato alle province le risorse del FSE annualità 2005 e 2006 nonché quelle derivanti dalla riserva di performance. Occorre infatti sottolineare che, essendo il 2006 l’anno conclusivo della seconda fase di programmazione del FSE, la Regione ha ritenuto opportuno anticipare l’assegnazione delle risorse riferibili a tale annualità, permettendo 18

alle Province marchigiane di favorire gli interventi necessari per raggiungere l’obiettivo fondamentale del Fondo Sociale Europeo 2006, cioè quello di sostenere la “Strategia Europea per l’occupazione per prevenire e combattere la disoccupazione ed investire nelle risorse umane, promuovendo un alto livello di occupazione e di integrazione sociale, la parità tra uomini e donne e la coesione economica e sociale.” Inoltre, nel corso del 2004 la Commissione Europea ha assegnato alla Regione Marche la riserva di performance per gli interventi coofinanziati dal FSE, per il raggiungimento degli standard di efficacia ed efficienza sia in termini di impegno che di spesa. Tale assegnazione permetterà di iniziare, fin da subito, sia le attività formative che quelle di politiche attive del lavoro, anche in considerazione del fatto che la programmazione 2005 sarà diretta a: • delineare un Piano dell’Offerta Formativa, adeguato rispetto ai bisogni e alle esigenze che provengono dai tre distretti: Calzaturiero del Fermano, Agro-alimentare della costa, Industriale della Vallata del Tronto; • accelerare e razionalizzare il completamento degli interventi già adottati nelle programmazioni precedenti; • analizzare e finanziare gli interventi che abbiano avuto risposte positive in termini di raggiungimento degli obiettivi delineati dalla Comunità Europea al fine, poi, di poter attivare il processo di mainstreaming (trasposizione delle innovazioni sperimentate a livello di sistema, in termini di buone prassi) • incrementare la capacità di spesa attraverso bandi multimisure e con più scadenze e nuove procedure di erogazione finanziaria e di rendicontazione, attraverso le procedure informatiche utilizzando anche graduatorie aperte precedentemente. RACCORDO FRA UNIVERSITA’ E SISTEMA DI FORMAZIONE PROFESSIONALE Considerando che, dal territorio provinciale proviene una domanda di promozione di cultura e di costruzione di un nuovo ethos civile, alla quale le Università non possono sottrarsi, assai più di quanto non si sia fatto in passato, è necessario “socializzare” e condividere con le città e la Provincia le tante iniziative culturali di cui gli Atenei sono promotori e protagonisti; nel contempo, è indispensabile che le Università riconoscano le eccellenze culturali presenti e operanti in ambito locale e diano il loro contributo ad un loro ulteriore sviluppo e valorizzazione. Recentemente la Provincia ha chiamato l’Università degli Studi di Camerino, quella di Macerata e l’Università Politecnica delle Marche, a far parte del Tavolo provinciale di coordinamento per la programmazione economica. E’ questa un’iniziativa che si reputa molto importante per le prospettive di collaborazione e sviluppo che vengono offerte alla Provincia di Ascoli Piceno.

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Si vogliono, pertanto, nella logica della “società della conoscenza”, per raggiungere un’economia della conoscenza competitiva e dinamica, sostenere quei progetti di alta formazione ritenuti validi ed in grado di realizzare una crescita che porti non solo maggiori e migliori posti di lavoro, ma anche un più esteso livello di coesione sociale. OBBLIGO FORMATIVO E APPRENDISTATO. La somma relativa alle assegnazioni derivanti dalla L. 144/99 art. 68 riguardante l’obbligo formativo, unitamente ad altre risorse a valere sul FSE, sarà utilizzata per portare avanti le iniziative promosse dall’Assessorato in termini di finanziamento di interventi di: • Formazione di base biennale per i giovani dai 15 ai 18 anni • Formazione breve per drop-out • Attività di orientamento con tutor presso i Centri per l’Impiego e anagrafe scolastica • Attività di orientamento presso le scuole secondarie superiori Particolare attenzione, sarà rivolta al percorso integrato sperimentale fra istruzione e formazione per i quattordicenni, in attuazione di quanto disposto dal protocollo d’intesa stipulato fra Regione Marche e MIUR, nelle more dei decreti applicativi della legge Moratti. Per quanto riguarda poi l’apprendistato, altro canale di assolvimento dell’obbligo formativo si continueranno le attività formative avviate nel corso del 2004 e si predisporranno i nuovi bandi per il 2005 nel rispetto: • della deliberazione legislativa approvata dal Consiglio Regionale nella seduta del 19 gennaio 2005 n. 218 avente ad oggetto ”Norme per l’occupazione e la tutela della qualità del lavoro”; • degli accordi Regionali per settori produttivi in attuazione dei dettati della Legge Biagi relativamente all’apprendistato professionalizzante; L. 68/99 – Diritto al lavoro dei diversamente abili Obiettivo principale che si intende raggiungere è quello dell’inserimento lavorativo di persone diversamente abili nel sistema produttivo facilitando l’incontro tra esigenze diverse, attraverso: • progetti personalizzati per il diversamente abile, nell’ottica di un inserimento lavorativo; • informazioni, ricerca dei soggetti e supporto nell’adattamento sul posto di lavoro per l’azienda. Per facilitare tale percorso si intende predisporre un bando per la realizzazione di borse di preinserimento lavorativo della durata di 12 mesi riservate ai soggetti diversamente abili iscritti negli elenchi di cui alla legge 68/99. Le suddette borse sono finalizzate a promuovere l’assunzione degli stessi nelle aziende non soggette all’obbligo, previsto dalla citata legge, attraverso la corresponsione di un contributo erogato dalla Provincia. 20

Accanto a tale iniziativa, l’Assessorato intende inoltre rafforzare il proprio impegno verso l’inserimento al lavoro dei soggetti diversamente abili, anche attraverso la costituzione di una task-force che proceda ad un completo monitoraggio delle scoperture delle aziende soggetto all’obbligo. CULTURA E SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO La Sicurezza nei luoghi di lavoro è un tema attuale e sempre più importante, infatti i dati statistici riportano che il nostro Paese è il primo in Europa per numero di infortuni sul lavoro e che nella Provincia di Ascoli Piceno si evidenzia una crescita tendenziale del numero degli infortuni soprattutto nel settore dell’edilizia. Sempre più convinti che tale problema possa essere arginato attraverso un’adeguata formazione ed informazione questo Assessorato intende sensibilizzare: • i lavoratori, le imprese, le parti sociali attraverso campagne di informazione e seminari in concomitanza con la Settimana Europea per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro • il cittadino ed il lavoratore del futuro attraverso la riedizione del Concorso “Al Lavoro Sicuri per un Sicuro Lavoro”, rivolto agli studenti delle scuole medie superiori. PROGETTI COMUNITARI La Provincia di Ascoli Piceno è una delle poche Amministrazioni Pubbliche che presentano ed ottengono finanziamenti per la realizzazione di progetti nell’ambito della Seconda fase del Progetto Leonardo da Vinci. Il Programma Leonardo da Vinci è un’iniziativa comunitaria che si propone di sviluppare, attraverso la cooperazione transnazionale, la qualità, l'innovazione e la dimensione europea nei sistemi e nelle prassi di Formazione Professionale. Precisamente, in un'ottica di semplificazione della struttura complessiva del Programma, persegue tre Obiettivi generali: a) promuove le abilità e le competenze, in particolare dei giovani, nella Formazione Professionale iniziale; b) migliora la qualità della formazione professionale continua nonché l'acquisizione di abilità e competenze lungo tutto l'arco della vita; c) promuove e rafforza il contributo della Formazione Professionale al processo innovativo, al fine di migliorare la competitività e l'imprenditorialità. In linea con le suddette finalità, in collaborazione con la Provincia di Macerata, con la società EuroCentro, ed altri partner locali e internazionali nonché delle Università, si intende continuare a promuovere e coofinanziare i progetti rientranti nella misura “mobilità transnazionale”, i quali rappresentano una dimensione sempre più importante della cittadinanza europea, individuando come beneficiari del progetto, giovani laureandi, 21

neodiplomati/neolaureati, disoccupati/inoccupati che, in alternanza alla propria formazione teorica o al termine dei propri studi, desiderino sperimentare un tirocinio pratico all’estero per ampliare e potenziare le proprie competenze e capacità professionali, sociali e linguistiche indispensabili per orientarsi e facilitare il primo inserimento nel complesso mondo del lavoro. Con questa iniziativa, così come richiesto dalla seconda fase del Programma Leonardo da Vinci e dalle direttive delle Linee Guida sancite dallo Stato Italiano, orientate a facilitare i giovani che si accingono ad entrare per la prima volta nel mondo del lavoro si vuole sostenere il raccordo tra istruzioneformazione professionale-lavoro, anche al fine di sensibilizzare i giovani che, impegnati in momenti di studio e di lavoro, devono vivere questa esperienza come un’occasione da sfruttare per crescere, migliorarsi ed arricchire il personale background. PROGETTO GULLIVER Il Progetto Gulliver si è caratterizzato per forti elementi di innovazione, essendo stata una delle prime iniziative in Italia ad utilizzare risorse FSE per il finanziamento di attività formative all’estero e per avere, fra i propri destinatari, beneficiari con scarse possibilità di accesso a simili percorsi formativi. Con questo progetto si intende sostenere attivamente l’applicazione della decisione del Consiglio dell’Unione Europea del 6 aprile 1999 laddove viene ribadito l’impegno della Commissione e degli Stati membri di garantire la coerenza e la complementarietà tra le azioni del Programma Leonardo da Vinci e le altre pertinenti politiche, azioni e strumenti comunitari, in particolare il fondo sociale europeo, promuovendo il trasferimento all’interno della programmazione provinciale del FSE delle esperienze e prassi innovatrici acquisite tramite i progetti Leonardo già realizzati. Si prevede pertanto l’utilizzo di una parte delle risorse del FSE per finanziare una seconda edizione del Progetto Gulliver. ASSEGNI DI RICERCA PER LAUREATI E BORSE DI LAVORO PER DIPLOMATI Nelle edizioni precedenti del Bando relativo alla concessione di assegni di ricerca per laureati e borse di lavoro per diplomati, si è avuto un risultato positivo in termini di occupazione. Infatti, da un’indagine su un campione del 25% dei progetti finanziati nelle edizioni precedenti e ad oggi conclusi, si è evidenziato che il 51% dei progetti finanziati con il FSE 2001 ed il 59% di quelli finanziati con il FSE 2002 hanno trovato proseguimento in un rapporto di lavoro. Pertanto, si valuterà l’opportunità di inserire nel prossimo Piano dell’Offerta Formativa iniziative analoghe con modalità che rispettino le linee guida della Regione Marche al fine di incentivare un legame più stretto tra il sistema 22

produttivo e sistemi di alta formazione, lo sviluppo occupazionale nell’area della ricerca, il collocamento temporaneo dei giovani laureati e diplomati nelle imprese al fine di un eventuale inserimento lavorativo stabile con l’obiettivo ulteriore di sostenere la diffusione delle nuove tecnologie contribuendo all’incremento del livello innovativo nelle aziende. A conclusione della presente relazione si evidenzia che, per i settori della Formazione Professionale e delle Politiche attive del Lavoro, la programmazione del Fondo Sociale Europeo è rimandata al piano dell’offerta formativa, che sarà presentato in occasione del prossimo Consiglio Provinciale.

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ATTIVITA’ PRODUTTIVE TURISMO Raggiunto e consolidato l’obiettivo di polo turistico leader nelle Marche, la Provincia di Ascoli Piceno intende passare alla fase successiva del percorso di valorizzazione del patrimonio artistico, ambientale ed enogastronomico. Si tratta in sostanza di affermare in maniera definitiva il concetto del Piceno come prodotto di qualità, dove nel termine prodotto concorrono tutte le peculiarità e le risorse del territorio: arte e architettura, natura, prodotti tipici. L’esistenza dei Parchi Nazionali dei Monti Sibillini e del Gran Sasso Laga, l’imminente istituzione del Parco Marino del Piceno, la Denominazione di Origine Protetta ottenuta da alcuni prodotti, mentre per altri è in dirittura d’arrivo, sono una garanzia di qualità dell’immagine turistica globale del territorio Piceno. E’ indispensabile dunque procedere in tale direzione, incentrando la politica di valorizzazione del prodotto Piceno sulla creazione di un marchio territoriale che definisca qualità e tipicità del prodotto stesso. ATTIVITA’ PRODUTTIVE Il territorio sconta, al pari di numerose altre realtà italiane, una situazione economia di serie difficoltà. I consumi hanno subito una sensibile contrazione per tutta una serie di motivi. La progettualità dell’assessorato mira a creare nuove opportunità per il consumatore facilitando il reperimento di informazioni e l’accesso ad un mercato più equo. Obiettivi questi che potranno essere raggiunti attraverso iniziative che agevolino il rapporto diretto tra produttore e consumatore, valorizzando al massimo le risorse del territorio, assicurando loro la massima circolarità su tutta l’area provinciale. Si tratta in sostanza di consolidare alcune iniziative avviate negli anni passati, integrandole con nuove azioni dirette alla soluzione di problematiche emerse recentemente. SPORTELLO PROVINCIALE DI TUTELA DEL CITTADINO Il progetto prevede l’apertura di uno sportello che possa fornire informazioni su tutte le problematiche riguardanti il cittadino – consumatore attraverso un presidio multicanale, prestando una prima assistenza di orientamento nelle eventuali vertenze, favorire la cultura della conciliazione delle controversie, in collaborazione con la Camera di Commercio; realizzare eventi pubblici di dibattito ed approfondimento, ecc… Il tutto al fine di migliorare la qualità della vita e di tutelare maggiormente la salute (carovita, approvvigionamento alimentare, costo polizze assicurative, perdita dei valori dei risparmi, ecc…). Tale Sportello é concepito anche quale nuovo strumento di contatto diretto tra il cittadino e l’Assessorato alle Attività Produttive, al fine di rispondere, con

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trasparenza e modernità, alle esigenze di miglioramento dei servizi che sempre più cittadini chiedono agli enti locali. Affinché questo nuovo strumento di dialogo con il territorio possa costituire davvero un’innovazione significativa ed efficace, occorre attuare una prima fase sperimentale in cui personale qualificato e dedicato raccolga le problematiche e le esigenze più comuni inerenti ai vari settori produttivi, nonché suggerimenti, quesiti e segnalazioni, al fine di fornire, in una seconda fase, mediante l’avvio dello Sportello, risposte concrete e mirate agli operatori interessati. FILIERE EMERGENTI Il modello di condivisione e coinvolgimento sperimentato e le migliori pratiche collaudate nei distretti presenti sul territorio provinciale, vanno riproposti nelle filiere emergenti sulle eccellenze del territorio. Particolare attenzione riceverà inoltre il comparto lattiero caseario e tutta la filiera connessa sostenendo anche progetti pilota nel settore della trasformazione e produzione agroalimentare. Contestualmente, l’Amministrazione garantirà il proprio impegno, nelle sedi di concertazione delle politiche regionali e statuali, per l’adozione di tutte le misure che favoriscano gli investimenti in ricerca e sviluppo finalizzati all’introduzione di tecnologie migliorative dei processi ed all’innovazione del prodotto, intendendo sostenere, in particolare, il settore delle tecnologie innovative e delle energie rinnovabili presente in Provincia con realtà di avanzate emergenze e per far sì che attorno a queste tematiche possa sorgere un distretto dell’innovazione e delle energie rinnovabili. PIANO ENERGETICO PROVINCIALE Sulla stessa linea si muove l’esigenza di un piano energetico provinciale a servizio di tutti i settori produttivi del territorio per delineare linee guida utili per tutti gli attori dei comparti produttivi alle amministrazioni locali e quanti si misurano e debbono far ricorso alle fonti energetiche per dare anche un supporto di natura tecnica alle amministrazioni pubbliche per quanto riguarda la redazione e l’integrazione dei programmi e piani di gestione dei territori ai vari livelli. Un’attenzione particolare, sempre sul piano delle attività produttive, sarà riservata alla realizzazione delle seguenti nuove iniziative: ARCA DEI SAPERI Ogni traccia di abilità, saperi e culture del passato presenti nel nostro territorio va tutelata prima che la modernità e la globalizzazione la cancellino. Per questo si intende realizzare, dopo un accurato e attento censimento degli antichi mestieri e delle tradizioni produttive picene in via di estinzione, un’ ”Arca dei Saperi”, una sorta di atlante con testimonianze e immagini, da proporre anche in versione informatizzata e capace di dare input nuovi e 25

proposte alle esigenze di una società dell’innovazione, anche attraverso forme di studio e formazione professionale d nuovo tipo. QUALITA’ BALNEARE (ECOLABEL e disciplinari per CHALET, CAMPEGGI,ALBERGHI,ecc) Iniziativa volta alla maggiore qualificazione della offerta balneare, su tutta la costa picena attraverso iniziative promozionali, marchi di qualità volti al recepimento dei criteri di concessione di marchio ECOLABEL europeo al servizio della ricettività offerta dai campeggi. I criteri hanno lo scopo di ridurre gli impatti ambientali (consumo energetico, idrico, smaltimento rifiuti), associati all’erogazione del servizio di ricettività dei campeggi. A partire da gennaio 2005 le imprese europee del settore ricettività turistica “Campeggi” potranno richiedere tale marchio ed attestare l’attenzione posta nei confronti dell’ambiente nelle loro strategie di marketing, ecc. PROGETTO MARCHIO QUALITA’ PICENO Si tratta di un progetto che sostiene iniziative ed azioni innovative per l’ottenimento di marchi d’area, dei vari distretti tipici e di sviluppo locale dell’intero territori, dei sui distretti specifici, e di qualità da un punto di vista ecologico, sociale solidale. Ed anche lo studio e la messa a punto di un marchio “ombrello provinciale” che si garanzia e dia visibilità anche alle realtà più marginali ma portatrici di qualità. CARD PICENO Si tratta di un progetto strettamente connesso a quello precedente e pensato per sviluppare, implementare e qualificare l’attività svolta nel 2004 attorno all’iniziativa Piceno Card attivata da Piceno da Scoprire spa. CUOCO TIPICO Progetto di riqualificazione di manodopera (attingendo risorse umane dalle liste di mobilità e dalla cassa integrazione) da indirizzare nel campo della ristorazione attraverso la realizzazione di un Master nel quale si approfondiranno le conoscenze sui prodotti tipici locali. Il fine ultimo del progetto è quello inoltre di costituire tre Cooperative a servizio delle strutture turistiche che ne faranno richiesta (il tutto per recuperare e far risaltare le tradizioni e le tipicità del territorio locale – valorizzazione del marchio di qualità piceno – mirando ad un incremento occupazionale). Da svilupparsi in sinergia con la formazione professionale, sindacati, Confesercenti, Confcommercio ed altre associazioni. PROGETTI PILOTA DI INNOVAZIONE Sostegno a proposte provenienti dal territorio e da sperimentare sul territorio volte al raggiungimento di una sempre migliore competitività sul piano qualitativo delle produzioni imprenditoriali. 26

Come precedentemente, anche nell’anno 2005 verrà assicurata l’attività di monitoraggio sulle partecipazioni della Provincia alle società, ai consorzi ed altri enti di competenza del Settore scrivente. A tal proposito, in riferimento ai consorzi ed altri enti, nei confronti dei quali questa Provincia versa annualmente delle quote di partecipazione, si indicano in allegato alla presente (All.1), le previsioni relative all’anno 2005. PROGETTI PER L’ECONOMIA SOLIDALE Si ritiene importante cominciare a creare le condizioni affinché iniziative economiche diverse, democratiche, eccellenti e motivate socialmente, radicate nel territorio, trovino opportunità per conoscersi e farsi conoscere, aiutare e farsi aiutare, innescare processi economici nuovi, coordinati e partecipati e diffonderli, nella convinzione che ciò potrà portare giovamento a tutti i soggetti coinvolti oltre che al contesto sociale ed ecologico in cui essi operano. Per rafforzare ed espandere le realtà dell'economia solidale si sta sperimentando in diversi luoghi e si vorrà qui sperimentare la strategia delle reti, che consiste nella costruzione di circuiti in cui fluiscono i beni, i servizi e le informazioni prodotti dalle realtà dell'economia solidale, in modo che queste si possano sostenere a vicenda, creando gli spazi per un'economia diversa. Questo favorirà la strutturazione e l’attivazione del "distretto di economia solidale" (DES). Tale distretto si configura quale "laboratorio" di sperimentazione civica, economica e sociale, in altre parole come esperienze pilota in vista di future più vaste applicazioni dei principi e delle pratiche caratteristiche dell'economia solidale. A titolo esemplificativo i "soggetti" dei Distretti dell'economia solidale comprendono: - le imprese dell’economia solidale e le loro associazioni; • i consumatori e le loro associazioni; • i risparmiatori-finanziatori delle imprese e delle iniziative dell’economia solidale e le loro associazioni o imprese; • i lavoratori dell’economia solidale; • le istituzioni (in particolare gli Enti locali) che intendono favorire sul proprio territorio la nascita e lo sviluppo di esperienze di economia solidale. I processi di globalizzazione accelerano le dinamiche dell'economia di mercato nei diversi territori locali, uniformazione, sradicamento, oltre a varie ecologico e sociale. I distretti rappresentano una risposta propositiva ai fenomeni disgregativi. Essi mirano a valorizzare le risorse locali e a produrre ricchezza sostenibilità ecologica e sociale. Più precisamente per DES intendiamo una realtà economica e sociale che persegue la realizzazione dei seguenti principi:

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A titolo esemplificativo il progetto prevede che: • le imprese dei DES acquistano beni e servizi per la produzione, prioritariamente dalle altre aziende dell’economia solidale e vendono i loro beni e servizi, prioritariamente alle strutture distributive o di consumo dell’economia solidale; • i consumatori acquistano prioritariamente beni e servizi che provengono dalle imprese dell’economia solidale e partecipano alla realizzazione dei progetti; • i risparmiatori-finanziatori e le loro strutture esecutive finanziano imprese e progetti dell’economia solidale; • gli Enti Locali (in particolare i Comuni) interessati al progetto, favoriscano sul loro territorio la formazione dei DES, agevolando il coinvolgimento dei soggetti economici e delle loro Associazioni; • le associazioni in sintonia con i principi dell'economia solidale ne diffondono la cultura; • insieme, tutti questi soggetti praticano e fanno cultura e informazione sui temi e sulle esperienze dell’economia solidale. I soggetti appartenenti ai DES potranno, in accordo con la RES, delineare i criteri per l'attribuzione di "marchi" al fine di valorizzare i prodotti e processi caratteristici dell'economia solidale. I soggetti appartenenti ai DES potranno altresì essere collegati, oltre che a livello locale, anche con soggetti analoghi in altri territori e, per alcuni prodotti o campi di azione, con esperienze di economia solidale di altri paesi e continenti (Reti settoriali). L’insieme dei soggetti, singoli ed organizzati, dei distretti, delle reti settoriali di economia solidale, collegati in vario modo fra di loro, costituiscono la Rete italiana dell’economia solidale. L'appartenenza alla Rete, tuttavia, si configura in senso più ampio e dunque non presuppone la partecipazione ai Distretti. Tra le varie iniziative che tale Settore intende realizzare a partire dall’anno 2005 si segnalano: - SPORTELLO FILIERA CORTA – GRUPPI DI ACQUISTO SOLIDALI Negli ultimi anni il costo finale dei prodotti agricoli ha subito un’impennata vertiginosa a causa dei molteplici passaggi intermedi tra produttore e consumatore finale che allungano la filiera d’acquisto. Per cercare di risolvere questo problema sono nati i gruppi d’acquisto, composti da persone che liberamente e spontaneamente decidono di unirsi per poter effettuare acquisti all’ingrosso di prodotti agroalimentari, biologici o di uso comune, che poi ridistribuiscono tra loro. I gruppi hanno la possibilità di 28

rivolgersi direttamente ai produttori recuperando un rapporto con il territorio, accorciando la Filiera, riducendo passaggi e intermediazioni con un conseguente vantaggio nei prezzi d’acquisto. Al fine di promuovere la trasparenza e l’equità della vendita dei prodotti agricoli e per dare impulso a modelli di sviluppo sostenibili, partendo da un censimento delle realtà dei consumatori organizzati (gruppi d’acquisto, circoli associativi, CRAL, ecc...) e delle realtà produttive disponibili al servizio di fornitura di gruppi d’acquisto, s’intende realizzare uno Sportello Informativo “FILIERA CORTA” al fine di favorire la costituzione e l’avvio di nuovi gruppi di acquisto per prodotti agroalimentari e biologici, dando una concreta opportunità di risparmio sugli acquisti di prodotti di qualità. Le varie attività dello sportello sono volte a coordinare ed incentivare il rapporto diretto tra produttore locale e consumatore basandolo sulla fiducia reciproca, sulla qualità dei prodotti e dei metodi di produzione, su una politica dei prezzi legata alla produzione dando così vita ad un modello di sviluppo locale più corretto, con meno squilibri e più sostenibile. Le iniziative da attivare sono individuate con: - CREAZIONE DI UNA RETE DELLA RISTORAZIONE TIPICA - RAFFORZAMENTO DELLE RETI DI PRODUZIONI TIPICHE LOCALI - RETE DELLE BOTTEGHE e dei mercati EQUO-SOLIDALI - MENSE ECO&EQUO (sostegno ai Comuni per conversione) - QUARS – RAPPORTO SULLA QUALITA’ DELLA VITA IN PROVINCIA La ricchezza di un Paese e dei suoi territori locali (il “famoso” Pil, prodotto interno lordo) può essere misurato con altri indicatori economici e monetari. Indicatori che devono tenere conto di parametri quali lo stato dell'ambiente, l'equità nella distribuzione delle risorse, lo sviluppo umano e la qualità sociale. Si arriva così alla costruzione del Quars (Qualità regionale dello sviluppo) messo a punto dagli organizzatori della campagna "Sbilanciamoci!", promossa da 35 organizzazioni della società civile, che da alcuni anni analizza gli orientamenti di politica economica che emergono dalla Legge Finanziaria e sviluppa proposte alternative sostenibili su come usare la spesa pubblica per la società, l'ambiente e la pace. Per questo daremo avvio ad una ricerca sulla “qualità dello sviluppo” nella Provincia di Ascoli Piceno usando la metodologia e gli indicatori del QUARS (Qualità Regionale dello Sviluppo). La ricerca dovrebbe comprendere alcuni indicatori di riferimento (da valutare anche in base alla disponibilità dei dati da acquisire), come: • forme e iniziative di sostegno alla partecipazione democratica 29

• valorizzazione della dimensione di genere • iniziative nel campo della sostenibilità ambientale (raccolta differenziata, sostegno a imprese eco-compatibili, protezione aree, ecc.) • indirizzo, quantità e qualità della spesa sociale • sicurezza e agibilità delle scuole • soddisfazione dei cittadini per i servizi • indicatore UNDP (reddito procapite, scolarizzazione, aspettative di vita, ecc.) Ovviamente la scelta degli indicatori dovrebbe avvenire anche grazie ad una preventiva discussione comune e –ripetiamo- in virtù di dati relativamente reperibili. Questa ricerca può essere il frutto di un lavoro coordinato con ricercatori di altri istituti di ricerca con i quali Sbilanciamoci ha rapporti, tra i quali l’Istat, il Censis, Eurispes, il Cnr e le Università di Roma (Statistica), di Urbino (Economia), di Camerino (Scienze Politiche), anche con la sua sede distaccata di Ascoli Piceno. PROGETTI ATTIVITA’ TURISTICHE Quanto alla realizzazione del patto del turismo, del commercio e dell’ambiente promosso dall’Amministrazione Provinciale per consentire all’intero territorio provinciale un significativo salto di qualità in termini di attrattività, investimenti, sviluppo delle attività collegate al turismo e creazione di nuovi posti di lavoro, si ricorderà che era stato affidato alla società Piceno Sviluppo Scarl l’incarico per la realizzazione di una ricerca e di uno studio finalizzati ad analizzare le potenzialità del settore turistico e dei comparti di attività ad esso collegati e per la definizione di un programma quadro di interventi volto a sviluppare tali potenzialità dal punto di vista socioeconomico-occupazionale. L’iniziativa, definita negli obiettivi progettuali genericamente “Patto del Turismo“ con riferimento all’istituto del patto territoriale, non trova più corrispondenza effettiva in tale specifico strumento, a motivo del mancato rifinanziamento statale. L’ipotesi di lavoro sulla quale si ritiene opportuno, allo stato, procedere risulta quella della costruzione di un contratto di programma, da stipularsi con il competente Ministero dell’Economia, sostanziato da proposte progettuali coerenti con le linee guida che l’Amministrazione sta tracciando a partire dall’analisi delle indagini sino ad oggi condotte. In particolare, entrerà nella fase operativa il lavoro relativo all’ARSTEL proposta dalla Provincia alla Regione Marche, di cui le progettualità, attinenti anch’esse alla tematica turistica, elaborate dal suddetto gruppo e già sottoposte al vaglio regionale per l’accesso ai previsti finanziamenti, costituiscono la struttura portante. 30

L’Amministrazione di Ascoli Piceno, per migliorare la conoscenza delle dinamiche evolutive del mercato turistico locale, vuole investire delle risorse per porre in essere delle basi solide allo sviluppo del turismo provinciale affinché si possano realizzare degli interventi mirati per il rilancio dello stesso. A tal fine, l’obiettivo è quello di costituire un OSSERVATORIO SUL TURISMO della Provincia di Ascoli Piceno al fine di elaborare dei modelli predittivi che possano guidare gli operatori turistici, pubblici e privati nell’elaborazione delle strategie competitive e nell’organizzazione degli spazi turistici. Obiettivo ulteriore del progetto è quello di creare un sistema integrato di monitoraggio dei flussi turistici volto ad implementare un analisi di tipo SWOT che possa portare, nel lungo periodo, al miglioramento delle condizioni di attrattività dei Sistemi Turistici Locali (STL) e della competitività delle imprese di cui questi si compongono attraverso un’attività di ricerca ed analisi che si possa basare anche sulla tecnica del benchmarking. Tale progetto, promosso appunto dall’Amministrazione Provinciale di Ascoli Piceno si svilupperà su quattro fasi che, partendo dall’individuazione del campione con relativa metodologia di individuazione, passando per la necessaria rilevazione ed elaborazione statistica, arriverà ad elaborare una pubblicazione che possa fornire delle risposte ed allo stesso tempo possa essere propositiva per tutti i STL. Nell’ambito della delibera CIPE 36/02, la Provincia di Ascoli Piceno ha ottenuto la concessione di un contributo di €.164.000,00 per la realizzazione del progetto “SVILUPPO E PROMOZIONE DELLE RISORSE STORICO – ARTISTICO - CULTURALI DEL TERRITORIO PICENO”. Tale progetto, come si evince dalla denominazione, ha come obiettivo principale la promozione e lo sviluppo delle risorse storico-artistico-culturali del territorio Piceno e vede come soggetti attuatori, gli Assessorati al Turismo, alle Attività Produttive ed alla Cultura di questa Amministrazione. Nello specifico il progetto prevede le seguenti azioni: a) sviluppo di un progetto territoriale integrato finalizzato alla definizione fisica delle localizzazioni, alla realizzazione dei contenuti di massima dei Punti informativi territoriali del Piceno. Trasferimento dei contenuti su web (lavori di ricerca territoriale, tematica e iconografica); b) definizione della collocazione geografica, nonché delle caratteristiche di base degli allestimenti dei punti informativi, redazione testi e reperimento immagini (linea grafica del sistema); c) allestimento di un laboratorio multimediale; d) addestramento e formazione; e) realizzazione completa di un punto informativo prototipale comprensivo delle attrezzature, dei materiali informativi e dei materiali pubblicitari di base (Progettazione e Realizzazione);

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f) punti di informazione e di rilevazione dei dati turistici (segnaletica nelle sedi centrali, utile a far identificare gli snodi informativi del circuito, distribuita su tutto il territorio). Per il regolare svolgimento del progetto in argomento, affinché venga svolta un’efficace azione di coordinamento fra le ditte affidatarie delle azioni sopra elencate e gli Assessorati beneficiari finali dell’intervento, affinché periodicamente possano essere raccolti dati sull’andamento del progetto e verificare la corrispondenza fra gli obiettivi prefissati e quelli raggiunti, vi è la necessità di un continuo monitoraggio. Necessaria sarà anche la gestione dei comuni sistemi informatici, per consentire lo svolgimento delle attività di presentazione, promozione, marketing, e di tutto ciò che abbia a che fare con il turismo, sfruttando, nel migliore dei modi, le innumerevoli risorse e vie di comunicazione mediatica messe a disposizione dall’attuale tecnologia e, soprattutto, da internet. Tra le nuove iniziative proposte in questo Settore di concerto con gli Assessorati competenti di particolare rilevanza risulta l’avvio del progetto “NO COTTAGE”. Tale progetto è volto a favorire la destinazione del patrimonio immobiliare rurale ad attività turistiche, artigianali, artistiche di qualità e non a seconde case, favorendo l’utilizzazione dei casolari in vendita da parte di chi ne vuole fare occasione di lavoro, turismo sostenibile e salvaguardia delle identità locali attraverso l’istituzione di un fondo di rotazione (possibilmente da chiamare “Risorse Naturali”) con il quale la stessa Provincia si porrebbe come intermediario per l’affitto di tali proprietà a prezzo contenuto per poi destinarle agli scopi sopra descritti attraverso la costituzione di una graduatoria di merito. INTERVENTI NEL CAMPO DELLA PROGRAMMAZIONE D’altro lato, si proseguirà l’azione di supporto all’avanzamento delle realizzazioni ricomprese nel “Patto territoriale per l’industria e l’artigianato” e nel “Patto territoriale per l’agricoltura e la pesca” con la finalità pure di poter recuperare e riutilizzare eventuali fondi residui del patto a sostegno ed integrazione di politiche di sviluppo della qualità delle produzioni primarie e dei servizi ed in campo produttivo agroalimentare. Nell’ambito delle molteplici attività relative alle competenze assegnate alle province dalla legge regionale n. 46 del 1992, che disciplina il concorso della Regione Marche, attraverso un contributo in venti annualità, il finanziamento degli investimenti degli enti territoriali e dei loro consorzi relativamente ad opere pubbliche infrastrutturali, si procederà anche nel 2005 all’attività di indirizzo e coordinamento delle istanze proposte dal territorio.

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PARTECIPAZIONE A PROGETTI INTERREG , LEADER PLUS, EQUAL, LIFE ed altre iniziative e programmi comunitari del comparto. . DISTRETTO CALZATURIERO FERMANO-MACERATESE Il settore delle calzature sta attraversando la più profonda e difficile crisi della sua storia industriale, soprattutto a livello locale: al forte calo dei consumi sia interni che internazionali, che ciclicamente in passato ha determinato congiunture sfavorevoli anche di media durata, si aggiungono questa volta fattori di tipo strutturale che, per la maggior parte delle piccole imprese, non è facile superare con una politica difensiva ed attendista. La mondializzazione dei mercati che oggi mette a disposizioni dei grandi buyer un ventaglio di opportunità produttive e commerciali prima inesistenti, l’esplosione dell’attività manifatturiera in Cina che, in termini generali, da un lato sta inducendo forti modificazioni nel mercato delle materie prime e dall’altro nelle abitudini dei consumatori occidentali, lo spostamento delle produzioni mature ad est per effetto del progressivo allargamento dell’Unione Europea, l’eccessiva connotazione terzista unita alla debolezza dimensionale ed organizzativa delle piccole imprese del distretto calzaturiero fermano, stanno determinando una vera e propria “selezione naturale” in una realtà territoriale che ancora oggi dipende dall’attività di questo comparto sia in termini di reddito che di occupazione. Negli ultimi 2 anni il distretto fermano - maceratese ha perso oltre il 10% di posti di lavoro ed oltre il 5% di piccole realtà produttive e purtroppo il processo di depauperamento non può dirsi concluso. Il 1° gennaio 2005 ha visto per alcuni comparti, compreso le calzature, la conclusione del percorso di eliminazione dei contingenti alle importazioni che fino ad oggi avevano in qualche modo aiutato le produzioni interne, con la conseguenza che ormai il processo di globalizzazione dei mercati è esteso al cento per cento dei comparti e dei volumi di produzione di scambio. Questa circostanza rende ancora più evidente l’assoluta necessità di spingere molto sulla qualità alta dei prodotti “made in Italy”, puntando, nel contempo, a ridare competitività alle piccole e piccolissime imprese del distretto calzaturiero, spingendo l’acceleratore sui processi di aggregazione e di cooperazione produttiva e commerciale. In una situazione del genere soltanto l’alta qualità del prodotto - tesa a penetrare i mercati di consumo emergenti in paesi tradizionalmente clienti come gli Usa, il Giappone ma anche in Russia, Cina, Sud Est Asiatico e Sud America, ancora molto sensibili al “made in italy” – può consentire al nostro distretto di riposizionarsi nello scenario mondiale senza subire danni irreparabili. Per raggiungere questo obiettivo è assolutamente indispensabile un grandissimo sforzo organizzativo da parte della moltitudine dei piccoli imprenditori ma anche un determinante e fattivo contributo da parte delle aziende più forti e dinamiche e delle istituzioni pubbliche e private del 33

territorio tutto: solo se ci sarà uno scatto culturale e di mentalità riusciremo ad affrontare e risolvere questa grave situazione di crisi che non è solo produttiva e professionale ma sta già minacciando la tenuta sociale del territorio. In tale ottica un grande contributo potrà venire dalle politiche formative che dovranno facilitare l’apprendimento delle nuove necessarie conoscenze al fine di spostare, quanto più velocemente possibile, l’asse delle skills verso le fasi di lavorazione e le attività aziendali a più elevato valore aggiunto (designer, prototipazione, studio dei materiali, campionamenti, marketing, penetrazione commerciale, outsourcing, passaggio generazionale, consolidamento di marchi e brevetti, etc.). Si continuerà, pertanto, ad accompagnare e sostenere la positiva esperienza del COICO dell’area distrettuale calzaturiera del Fermano-Maceratese, Comitato creato con compiti di indirizzo e coordinamento dell’attività di tale distretto, mediante una programmazione puntuale per il 2005, inserita all’interno di un “Piano strategico” di sviluppo economico per il territorio di riferimento. Tale Piano verterà, principalmente, intorno a sei questioni: • l’orizzonte temporale, che non può esser quello dell’attuale congiuntura di crisi, ma quello delle trasformazioni di lungo periodo del sistema industriale e del sistema sociale; • la capacità di aggiustamento del sistema sociale interessato, vale a dire il grado di sostenibilità sociale ed economica della traiettoria di sviluppo; • l’incertezza della politica settoriale nazionale, da cui derivare l’orientamento, per i decisori locali, di evitare di muoversi su politiche genericamente di settore e quello di non considerare l’intervento nazionale di settore capace da solo di trovare soluzione alla criticità legata ad un fenomeno di transizione industriale; • la centralità delle politiche strutturali volte a modernizzare il sistema delle imprese; • le ricadute sul territorio dell’evoluzione industriale del distretto; • la necessità che le politiche territoriali abbraccino un ampio ventaglio di interventi, quali politiche di sostegno ad altri settori economici, non solo manifatturieri, investimenti in qualità urbana, formazione, marketing territoriale, etc., Partendo dall’assunto che un piano di sviluppo strategico non è la stessa cosa di un “sistema di politiche industriali per il settore calzaturiero locale“, l’Amministrazione Provinciale assumendo come dato iniziale l’evoluzione del settore calzaturiero, deve porsi l’obiettivo di costruire intorno un sistema urbano che continui a seguire una traiettoria di sviluppo socialmente sostenibile. Per quanto concerne il tema della formazione, particolare rilievo assume, nell’attività progettuale del Co.I.Co., quella relativa all’istituzione di un Centro di Formazione di Eccellenza, che accompagni ed acceleri il processo 34

evolutivo del distretto calzaturiero ed il suo riposizionamento, intervenendo sulla carenza strutturale del contenuto di servizio (design, creatività, marketing, logistica) inglobato nel prodotto e sulla trasformazione delle eccellenze presenti in campo imprenditoriale e formativo da casi di studio ad elementi distintivi di distretto. IMPRESE ATTIVE nella provincia di Ascoli Piceno nel settore della "Fabbricazione di calzature ed accessori”

Fabbricazione di calzature ed accessori

Al 31/12/2002

al 30/09/2004

Variazione %

2.824

2.705

-4,21

ADDETTI nella provincia di Ascoli Piceno nel settore della "Fabbricazione di calzature ed accessori"

Fabbricazione di calzature ed accessori

Al 31/12/2002

al 30/09/2004

Variazione %

20.315

18.321

-9,82

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AGRICOLTURA - TURISMO – PARCHI SERVIZIO AGRICOLTURA PARCHI E TURISMO Nell’ambito della riorganizzazione degli Assessorati e di conseguenza dei Servizi collegati, l’ Amministrazione Provinciale ha inteso accorpare quei servizi che si occupano costantemente delle risorse primarie, delle tipicità, delle attività turistiche e delle bellezze naturali. Nasce così l’Assessorato all’Agricoltura, Parchi, Turismo, Prodotti Tipici, Marchi di qualità, e politiche della montagna con lo scopo di mettere in rete e sinergia tutti quegli elementi di qualità caratterizzanti il territorio piceno dalla costa adriatica riconoscibile dalla forte identità turistica fino alla montagna dei due Parchi Nazionali. La promozione turistica del territorio e dei prodotti tipici non può prescindere dalla valorizzazione di un ambiente naturale protetto e dal rilancio di una agricoltura tipica e di qualità che rappresenta il futuro scenario su cui proiettare l’attività del settore, senza dimenticare la grande realtà e forza del comparto dell’industria agroalimentare (ortofrutta, freddo, vivaismo) che sostiene gran parte della occupazione di interi distretti, e rende il piceno punto di forza in questi comparti nell’ambito regionale. Infatti promovendo il proprio territorio ricco di bellezze naturali con la presenza di parchi nazionali: dei Sibillini, della Laga e dell’istituendo parco Marino del Piceno, della Riserva Naturale Regionale della Sentina di Porto d’Ascoli, e di numerose aree protette naturali (SIC, ZPS ed aree floristiche), l’Assessorato intende lanciare un connubio di qualità tra bellezze naturali e prodotti della tipicità locale (siano essi prodotti che servizi) sotto lo slogan: “Piceno: L’Italia di qualità”. AGRICOLTURA L’Assessorato di questa Provincia, in attesa dell’attuazione della legge regionale 22/04 di “delega delle funzioni amministrative in materia agroalimentare, forestale, di caccia e pesca nel territorio regionale”, si sta producendo in uno sforzo di strutturazione di una organizzazione che possa essere pienamente operativa allo svolgimento dei compiti gestionali in materia di agricoltura nel momento dell’attuazione della delega regionale. In relazione alla grande rilevanza dell’intervento dell’Unione Europea nel settore e delle problematiche legate all’attuazione della nuova PAC dopo la riforma di mezzo termine, della sua applicazione italiana ed in considerazione degli effetti che essa potrà avere con un impatto più o meno positivo nel tessuto produttivo e sociale provinciale è necessario che la Provincia , quale ente di riferimento di area vasta, possa partecipare alla futura programmazione delle politiche agricole e rurali, con particolare riferimento all’utilizzo dei finanziamenti comunitari e all’individuazione dei bisogni degli 36

agricoltori e di tutta la filiera per far sì che i futuri piani agricoli, di sviluppo rurale e tutti gli interventi programmati da Regione e Stato possano essere utili per la soddisfazione di tali bisogni e per la crescita di una economia locale sempre più caratterizzata dalla sostenibilità, dalla qualità, dalla giustizia sociale e dall’equità e che le scelte avvengano con criteri e modalità di partecipazione, condivisione e costruzione dal basso . A tale scopo questo assessorato dovrà impegnarsi in una attività di coordinamento, coinvolgimento e partecipazione di tutti gli attori operanti in questo comparto e dovrà elaborare strategie e proposte utili allo scopo. L’attenzione sarà rivolta verso azioni che dovranno portare al reperimento di risorse ed anche all’investimento di proprie per agevolare lo sviluppo del settore, spingendo sempre più verso la qualità, con processi di qualificazione di prodotto, processo anche con marchi d’area, verso la sovranità alimentare, verso l’obiettivo della tenuta e possibilmente l’incremento di occupazione in un settore particolarmente difficile e che vive un grave momento di enpasse e che vede un invecchiamento degli operatori ma che vede anche una nuova leva di giovani che scelgono la “nuova agricoltura multifunzionale” con motivazioni economiche ed anche etiche e che vogliono cogliere le opportunità che una agricoltura di qualità integrata con il turismo ha dimostrato di saper dare in alcuni distretti di alcune regioni italiane, come Toscana,Liguria, ecc. Sull’agricoltura multifunzionale, quella derivata dalla legge di “orientamento”, si svilupperanno diverse azioni operative volte a garantire redditi integrativi agli agricoltori con i loro servizi di natura ambientale, commerciale,ecc. come pure sull’agricoltura di qualità: delle tipicità, della biodiversità, del biologico, del no OGM; grandi energie saranno riposte allo scopo di disegnare ed ottenere (con la partecipazione degli agricoltori, delle associazioni di categoria, dei trasformatori, ecc.) un comparto fortemente segnato da quegli elementi che possano innazzarlo in una posizione primaria ed emergente e capace di reggere e affermarsi in un mercato sempre più difficile dove la globalizzazione troppo spesso rappresenta un elemento di debolezza e non di forza. Obiettivo dell’attività sarà quello di partecipare e favorire la realizzazione di una agricoltura che sempre più sia capace di costruire attività di filiera complete e corte tali da soddisfare al meglio le esigenze ed aspettative sia dei produttori e trasformatori che dei consumatori in termini di produzioni qualitative, eticamente, economicamente ed ecologicamente sostenibili nonché di permettere la tenuta del territorio piceno anche da un punto di vista ecologico e sociale per migliorare il contributo che dall’agricoltura viene verso il più generale patrimonio di cultura rurale, del paesaggio e dell’umanità di una comunità locale. Per rendere agevole la lettura del presente documento si propone la sintesi per temi delle iniziative che è intenzione svolgere nel prossimo anno:

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1. PROMOZIONE DEI PRODOTTI TIPICI L’economia agricola dei prodotti tipici costituisce un settore vitale e determinante per l’economia della nostra Provincia e proprio per questo motivo si ritiene prioritario promuovere e valorizzare ai più alti livelli, sia in campo regionale sia nazionale questo settore anche sostenendo quelle iniziative di rilevante interesse che si svolgeranno sul territorio e che costituiscono importanti punti di riferimento per il settore agricolo, forestale e della pesca. A tale scopo si è resa necessaria una ricerca, in collaborazione con i Comuni, le Proloco, le C.M. ed altri soggetti per individuare le maggiori manifestazioni eno-gastronomiche che si svolgono nell’arco dell’intero anno nella nostra Provincia, cosicché si possa realizzare e promuovere un calendario per legare sempre di più il settore enogastronomico a quello turistico tradizionale per raggiungere l’obiettivo di una crescente promozione del territorio. La nostra Provincia, ricca di tradizioni e produzioni, deve essere scoperta e valorizzata, adoperando l’agricoltura della tipicità come volano per muovere una economia che oggi soffre per lo stallo in cui si è convogliata l’agricoltura anche a causa di politiche che premiavano il prodotto per il contributo e non il prodotto per la qualità e l’esigenza del cittadino. Questo assessorato si sta dirigendo verso la maggior promozione ed incremento dei prodotti tipici, in considerazione della grande attenzione che i consumatori hanno oggi per i prodotti di qualità e che tale promozione è da considerarsi una scelta efficace per creare sviluppo ed occupazione nei territori dove le produzioni tipiche si collocano. L’obiettivo che ci si è posti è la promozione e la difesa della qualità e della biodiversità che sono il punto di forza dell’agroalimentare “made in Italy”, strettamente legato con la storia, le risorse umane e le tradizioni che svolgono un ruolo importante e determinante nella trasformazione delle materie prime locali. 2. CREAZIONE DI NUOVE DOP, MARCHI D’AREA E SETTORIALI A sostegno delle produzioni minori, ma di alta qualità, sono stati emanati i regolamenti comunitari il cui fine principale è di salvaguardare e tutelare specifiche produzioni ottenute in zone determinate e geograficamente delimitate ed insieme fornire ai consumatori una risposta concreta in termini di garanzia sulle modalità di produzione e sull’origine dei prodotti. Nel nostro territorio molti sono i prodotti che ambiscono a tale riconoscimento ed è precisa volontà della Provincia, in collaborazione con gli enti preposti, le categorie del settore e tutto il mondo che ruota attorno a tale settore nella provincia di Ascoli Piceno, fornire il sostegno economico ed il supporto scientifico alle associazioni dei produttori già costituite per l’ottenimento delle menzioni DOP o IGP o STG. È il caso dell’Oliva ascolana tenera del Piceno che sta concludendo l’iter previsto per il riconoscimento della DOP, o dell’Olio Marche extravergine che ha invece concluso la parte 38

italiana dell’iter di riconoscimento della DOP e si avvia alla fase di pubblicazione presso la G.U.C.E. o ancora della DOP nascente del Vino cotto piceno che ha appena iniziato l’iter del riconoscimento con la costituzione dell’associazione dei produttori e la stesura del Disciplinare tecnico necessario per la formulazione della richiesta della menzione comunitaria o di quelle in animo di ottenere. Il lavoro dell’assessorato in qualità di animatore sul territorio, coordinamento, supporto scientifico, tecnico ed anche di impegno economico non termina con il raggiungimento di questi riconoscimenti ma guarda agli altri prodotti del nostro territorio più conosciuti quali: il Maccheroncino di Campofilone, il Ciaiuscolo, il Tartufo Nero pregiato, il Tartufo bianco dei Sibillini, il Pecorino e la Mela Rosa dei Monti Sibillini, il Marrone dei Sibillini e della Laga, la Pesca della Val d’Aso, il miele del Piceno ed altri i cui produttori non hanno ancora colto l’importanza di costituirsi in Associazioni, unico organismo riconosciuto dall’UE per la presentazione e l’ottenimento delle menzioni comunitarie. Per tale impegno si reputa necessario uno studio approfondito sulle realtà dei prodotti tradizionali della Provincia anche con l’obiettivo di dotarsi di un marchio di qualità Provinciale, facendo in modo che ci sia una stretta collaborazione di tutti i servizi e settori provinciali che debbono servire all’unico scopo di proiettare all’esterno l’immagine “Provincia”. Iniziative comuni con altri Enti (ASSAM, Regione, Camera di Commercio) saranno promosse, al fine di finanziare progetti sperimentali inerenti alle varietà locali di olivo da olio e da mensa destinate ad una valorizzazione commerciale e produzioni di nicchia da salvaguardare. Inoltre, risulta fondamentale la programmazione di iniziative incentrate sulla conoscenza del prodotto locale, quali quelle relative a programmi di educazione sensoriale da attivare nelle scuole medie superiori ed inferiori e la realizzazione di convegni specifici per rendere visibili le iniziative di valorizzazione delle produzioni locali che l’Amministrazione Provinciale promuove nel comprensorio Piceno. 3. PESCA L’altro settore che questo Assessorato intende incrementare e promuovere a carattere regionale e nazionale è quello della pesca, che per diverse ragioni endogene ed esogene sta attraversando un momento di grande difficoltà ma anche di grande cambiamento verso nuove caratterizzazioni. A tale scopo si crede opportuno avviare iniziative, incontri, confronti, convegni ed eventi specifici del sistema pesca, non dimenticando che la nostra provincia è ai primi posti nel settore della trasformazione e conservazione del pesce e che nella nostra provincia opera l’unico consorzio di pescatori dell’Adriatico. Settore che tenterà di misurarsi anche con la nuova realtà del Parco Marino Piceno visto con interesse per la caratterizzazione e qualificazione che potrà garantire all’intero settore. Tra le iniziative anche un progetto “Piccola pesca” per il rilancio del pesce azzurro 39

dell’Adriatico con la promozione di eventi ed attività anche attaverso la conoscenza delle caratteristiche nutrizionali del prodotto, delle sua bontà gastronomica. 4. TAVOLO VERDE E FORUM DELL’AGROALIMENTARE Per il prossimo anno l’assessorato ha in animo di continuare la strada della concertazione con le associazioni di categoria riattivando il Tavolo Verde ed ampliandolo con il “Forum dell’agroalimentare”, un organismo a latere del Tavolo Verde che consentirà una più ampia partecipazione e dialogo con il mondo dell’agroalimentare. 5. PIANO AGRICOLO PROVINCIALE È uno strumento di programmazione privilegiato anche alla luce delle future deleghe e competenze che a breve la Regione trasferirà alla Provincia. Scopo del piano, oltre la definizione e riorganizzazione interna del servizio risorse agricole provinciale, anche favorire i fattori di tutela, conservazione e presidio del territorio rurale attraverso l’applicazione concreta delle politiche economiche agricole comunitarie e regionali. 6. RETE DEGLI AGRITURISMI, BED&BREAKFAST E TURISMO RURALE L’agriturismo rappresenta una fonte integrativa di reddito per le aziende agricole con il fine di sostenere l’agricoltura e garantire la permanenza dei produttori agricoli nelle zone rurali. Dal punto di vista normativo notevoli sono gli sviluppi a livello nazionale (D.Lgs. 228/01, D.Lgs. 226/01 e dalla L.122/01) e regionale (LR 3/02 e regolamento attuativo 4/02) nel settore agrituristico ampliando il vaglio delle attività consentite quali ad esempio l’organizzazione delle attività ricreative, culturali e didattiche, di pratica sportiva, escursionistiche ed ippoturismo finalizzate ad una migliore fruizione e conoscenza del territorio, nonché di degustazione dei prodotti aziendali, inclusa la mescita del vino e non da ultima la valorizzazione della multifunzionalità aziendale. Con il D.lgs 122/01 viene inoltre parificato all’agriturismo anche l’”ittiturismo” che prevede l’ospitalità, ristorazione e servizi presso strutture gestite da pescatori professionisti. Il ruolo dell’assessorato provinciale non può non essere legato al coordinamento di tali attività sul territorio attraverso la loro ricognizione e monitoraggio al fine di creare una rete di attività per una concreta promozione del territorio. 7. MAPPA DELLA RURALITÀ E ARCHITETTURA RURALE Il contributo del mondo rurale al paesaggio anche attraverso l’architettura rurale è conosciuto ed è ancor più necessario oltre che per fini estetici anche per fini sociali e culturali, dunque occorre effettuare una ricognizione del patrimonio edilizio delle zone rurali. È intenzione dell’assessorato infatti 40

operare in tal senso cercando di convogliare tutte le informazione anche per la creazione di una rete di servizi turistici nei territori rurali e nel contempo promuovere un uso sostenibile dello stesso con la tutela dell’ambiente del paesaggio e delle tradizioni del mondo rurale. (L. 378/03 Disposizioni per la tutela e la valorizzazione dell'architettura rurale). 8. BIOLOGICO E COLTURE OGM FREE Relativamente a questi aspetti, visto che con le modifiche alla LR 24/98 (LR22/04) sarà tra le funzioni delegate alle amministrazioni provinciali, la tenuta degli elenchi degli operatori biologici e le denunce di inizio attività, anche in questo caso per meglio preparare l’ufficio alle nuove funzioni si inizierà un attento monitoraggio delle attività esistenti. Per quanto attiene al discorso delle colture OGM – free ci si propone di dare attuazione alla delibera di consiglio provinciale: Il territorio della Provincia di Ascoli Piceno come area omogenea libera da OGM, tenuto conto della normativa regionale in vigore, delle attività in essere, degli studi di settore. In Europa siamo di fronte a un bivio tra due scelte antitetiche: far progredire la filiera Ogm, oppure conservare e migliorare l’attuale modello agricolo. L’assessorato provinciale è per la qualità, le produzioni tipiche, i vini e i cibi espressione della cultura materiale del territorio, quei vini e cibi che fanno grande il nome dell’Italia e della Marche nel mondo, per questo si è pensato alla dichiarazione della Provincia come territorio OGM free, un’azione forte, un gesto concreto per consolidare l’alleanza tra quei movimenti di cittadini e consumatori che vedono negli OGM un rischio per il nostro ambiente e per le identità locali. Ulteriore passaggio sarà quello verso la garanzia delle semine sicura dagli ogm. Due progetti si inseriscono in quest’ottica: Sementi Contadine un percorso formativo per la ripresa dell’auto produzione di sementi e materiali di moltiplicazione nelle aziende agricole sulla scia di progetti già avviati in altre regioni italiane, Spagna (Red de semillas) e Francia (Semences paysannes) consentendo un recupero dell’agrobiodiversità e salvaguardia del germoplasma delle sementi locali frutto di sapienti selezioni e progetto “Olivicoltura tradizionale e biodiversità” in collaborazione con la LIPU al fine di: • valutare il ruolo degli oliveti tradizionali per le comunità ornitiche nidificanti e svernanti; • valutare l’impatto di alcune pratiche agricole sulla comunità ornitica degli oliveti; • elaborazione di linee guida per la gestione naturalistica degli oliveti con la proposta di schemi agroambientali da inserire nel prossimo periodo di programmazione dei fondi per lo Sviluppo Rurale e di regole di Buone condizione agronomiche ed ambientali ai sensi del reg. CE 1782/03.

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Altro progetto che si realizzerà “Mensa Bio, eco&equo”, anche in attuazione della LR n.9/00 che prescrive il consumo di prodotti non geneticamente modificati nelle mense scolastiche, ospedali e luoghi di cura, prevede l’utilizzo di prodotti biologici e OGM free, prodotti ecologici e del commercio equo e solidale nelle mense scolastiche. “PICUS” Verrà seguito il progetto approvato dall’autorità Ambientale della Regione Marche con Decreto del Dirigente della posizione di Funzione Autorità Ambientale Regionale n.56/4AA del 07/07/2004 che nel 2005 terminerà il suo iter e svolgimento con la realizzazione affidata ad una società esterna (Asteria srl) di un piano di sviluppo sostenibile per la media e bassa valle del Tronto e di due progetti pilota con l’obiettivo di rendere immediata l’applicabilità di risposte concrete a due criticità ambientali già evidenti per l’area in oggetto. 9.

PROGETTO

“ESPERTO” Si tratta di un progetto che si sviluppa nell’ambito del programma Comunitario Leonardo da Vinci 2005, relativo allo sviluppo di una strategia innovativa nell’impiego dell’e-learning per la formazione continua dei lavoratori operanti nel settore del Turismo rurale. Tale progetto, portato avanti dalla Task srl società partecipata di questa provincia, vede il coinvolgimento degli Assessorati all’Agricoltura, al Turismo e alle Attività Produttive. 10. PROGETTO

11.FLORO-VIVAISMO E DISTRETTO FLOROVIVAISTICO Relativamente alle produzioni floro-vivaistiche della nostra provincia è bene chiarire in premessa almeno alcuni aspetti essenziali: il ruolo dell’assessorato verso la definizione di una proposta di “Distretto Florovivaistico” non vuole essere una riedizione impropria delle esperienze compiute con i “distretti industriali”, affermatisi prevalentemente grazie a specializzazioni mono produttive che non hanno corrispondenti analogie in agricoltura ma piuttosto una accezione più ampia, recependo sia gli input comunitari che quelli dettati dalla legislazione nazionale di riferimento, evidenziando per i distretti rurali il tratto distintivo della “integrazione fra attività agricole e altre attività locali”, a supporto della specificità e della tradizione delle produzioni agroalimentari locali. Infatti si fa riferimento ad una attività caratteristica dell’agricoltura marchigiana, che negli ultimi anni ha assunto rilievi di sicuro interesse per la possibilità di crescita e di espansione nel nostro territorio. Ciò essenzialmente in relazione alle particolari caratteristiche ambientali che lo contraddistinguone, oltre, naturalmente, agli spazi di mercato rispetto ai quali le chance di successo risultano concrete. Sono attività alternative che

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possono assumere un significativo interesse per il riorientamento produttivo e per la crescita e la qualificazione della imprenditoria agricola. In quest’ottica si inserisce il progetto “Amico Albero” in accordo con Legambiente che si propone di rivalutare le nostre produzioni vivaistiche di qualità attraverso il veicolo culturale offerto dalla Festa degli Alberi. Tale manifestazione viene così rivitalizzata dandole nuovi contenuti e contemporaneamente dando impulso alle produzioni vivaistiche di qualità coinvolgendo gli operatori del settore più sensibili. 12.AGRICOLTURA DI MONTAGNA Il ruolo essenziale che gli agricoltori sono chiamati a svolgere ai fini della conservazione della biodiversità e del paesaggio tradizionale attribuisce all’attività agricola nelle regioni montane dell’UE un’importanza vitale non solo dal punto di vista economico e dell’occupazione, ma anche per la salvaguardia e il rafforzamento dei fragili ecosistemi della montagna. In considerazione delle numerose difficoltà legate alle condizioni climatiche, alle caratteristiche del suolo e all’isolamento geografico della maggior parte delle comunità montane, le misure comunitarie per lo sviluppo rurale sono state, dal 1975, indirizzate particolarmente in favore di tali zone e recentemente ancora potenziate. Il ruolo dell’assessorato è quello di promuovere con particolare attenzione le produzioni tipiche di queste zone anche perché in queste regioni l’utilizzazione del suolo è limitata e i costi dei fattori di produzione sono particolarmente elevati. Tali azioni di promozione a sostegno di queste produzioni consentono loro di continuare a coltivare la terra in modo sostenibile e, allo stesso tempo, compatibile con le esigenze ambientali. Come pure un tentativo sarà rivolto verso un progetto sperimentale per il recupero della “viticoltura di montagna” e per il comparto “lattiero-caseario” e dell’allevamento in montagna connesso con la certificazione e qualificazione dei territori. 13.SOVRANITÀ ALIMENTARE Relativamente a questo aspetto verranno condotte dall’assessorato iniziative a sostegno della Campagna Italiana della Sovranità Alimentare, un organismo costituito da organizzazioni sociali e non governative che propone il principio della Sovranità alimentare quale diritto dei popoli a definire le proprie politiche e strategie sostenibili di produzione, distribuzione e consumo di alimenti nel rispetto delle singole culture e diversità di metodi di coltivazione e garantendo a ogni comunità l’accesso e il controllo delle risorse di base per la produzione (acqua, terra, patrimonio genetico e il credito). 14.MULTIFUNZIONALITÀ AZIENDALE La multifunzionalità dell’agricoltura è uno dei concetti chiave dello sviluppo rurale intesa come capacità delle aziende di svolgere funzioni non tipicamente agricole come ad esempio l’accoglienza turistica, le lavorazioni 43

artigianali, i servizi ambientali. L’attività dell’assessorato in tal senso sarà quella di compiere azioni di promozione del territorio nel suo insieme, in cui emergano aspetti positivi legati alla qualità, all’ambiente, alla salute e alla cultura, al fine di creare un’immagine positiva di cui possano avvalersi tutti gli operatori dell’area, accompagnata dalla promozione dei prodotti agricoli ed agroalimentari tipici e di qualità delle aree montane e svantaggiate. A tale scopo, in collaborazione con l’Assessorato alla Viabilità provinciale e le Aziende Agricole della Provincia che risponderanno all’iniziativa, è stato definito un progetto denominato “Cento Chilometri Verdi” in cui si sperimenterà l’applicazione del concetto di multifunzionalità delle aziende agricole introdotto dal D.Lgs. 228/01. Infatti, vista la necessità di provvedere alla manutenzione delle scarpate stradali provinciali e degli alti costi di gestione degli interventi di somma urgenza, l’incarico di tali lavori potrà essere affidato con contratti d’appalto alle aziende agricole singole o associate, in deroga alle norme vigenti, in virtù dell’applicazione del 2^comma dell’Art.15 del richiamato D.Lgs 228/01. Inoltre per arricchire la presenza turistica in queste aziende agricole saranno promosse forme di collegamento e integrazione tra operatori del turismo “di mare” della fascia costiera e operatori delle aree interne onde proporre sul mercato pacchetti turistici che offrano una gamma completa delle attrattive provinciali. 15.FRUTTICOLTURA DI QUALITÀ Anche in questo settore dell’agricoltura, caratterizzato da produzioni di alta qualità, saranno promosse azioni in collaborazione con la Fondazione CARISAP e altri soggetti coinvolti (enti locali, centri di ricerca, Associazioni di produttori agricoli, Associazioni di consumatori, Reti di Agriturismi e B&B) volte alla realizzazione di uno schema di filiera del settore frutticolo delle valli dell’Aso e del Tronto che, partendo dalla produzione primaria, giunga alla formulazione di un prodotto finale che racchiuda in sé non solo gli aspetti qualitativi ma anche quel plusvalore dato dalla peculiarità dei nostri ecotipi locali di varietà quali la pera “Coscia” dalla polpa zuccherina e non granulosa, la mela cotogna con le sue profumate conserve, la mela rosa e tante altri espressione delle nostre tradizioni culturali contadine. 16.EDUCAZIONE ALIMENTARE Saranno promosse dall’Assessorato azioni di educazione alimentare rivolte in particolare ai consumatori al fine di accrescerne la conoscenza sugli aspetti nutrizionali, igienico-sanitari, nonché sulle caratteristiche organolettiche dei prodotti e il recupero della percezione sensoriale dei gusti e sapori dei prodotti tradizionali.

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CO.I.CO Con riferimento al Co.I.Co. del distretto agro-industriale, lo stesso ha di recente aggiornato il proprio programma di sviluppo, che si articola in tre macro-filiere, l’ortofrutticola, l’ittica e la vitivinicola ed in quattro aree d’intervento prioritario su cui concentrare la propria attività: la logistica, le risorse umane, il marketing, la ricerca e l’innovazione. Nel ruolo di promozione di iniziative di valenza distrettuale, i principali progetti sui quali il Co.I.Co. intende operare riguardano la tracciabilità di filiera e la valorizzazione dei prodotti locali, la stipula di un patto per l’occupazione ed il mercato del lavoro, che sviluppi e contenga strumenti di incontro domanda/offerta di lavoro ed accordi interprofessionali su orientamento, formazione, politiche attive del lavoro, immigrazione e welfare, un progettoquadro di sviluppo della logistica distrettuale, l’istituzione e certificazione di marchi d’area, di filiera come leve per la valorizzazione dei prodotti e lo sviluppo turistico. Il tutto nell’ottica di intervenire sui principali punti di debolezza del distretto, identificati nello scarso orientamento all’innovazione e nell’insufficiente integrazione tra le infrastrutture presenti. PARCHI E AREE PROTETTE Verranno mantenuti e rafforzati i rapporti con gli Enti Parco Gran Sasso, Laga e dei Monti Sibillini, allo scopo di sostenere congiuntamente, quelle iniziative, coerenti con le linee programmatiche di questa Amministrazione, che intendono, incentivare prioritariamente lo sviluppo delle aree ricadenti nei Parchi Nazionali, in particolare per incrementare il turismo, con particolare riguardo all’incentivazione di quello scolastico. Il progetto interregionale del ”Parco Marino del Piceno”, in fase avanzata di attuazione, verrà ulteriormente sostenuto, attraverso interventi specifici (convegni, approfondimenti scientifici, incontri istituzionali, ecc..) finalizzati alla positiva conclusione dell’iter per la istituzione del predetto “Parco Marino” considerando che nel dicembre 2004 sono trasmessi al Ministero dell’Ambiente gli studi finalizzati alla redazione del progetto di prefattibilità e di fattibilità sotto la supervisione del Ministero dell’Ambiente. A tale scopo tutti i Comuni e le Province firmatari dell’Accordo dovranno versare le quote di propria competenza, finalizzate alla realizzazione di iniziative specifiche. Per la provincia di Ascoli Piceno, ente capofila, la quota è pari a 25.000,00 €. A conclusione della fase istitutiva della Riserva Naturale regionale della Sentina saranno attuate le indicazioni emanate dal comitato di indirizzo per la redazione del piano di gestione e dello statuto, affinché il soggetto gestore possa attivare i primi interventi a salvaguardia dell’area. 45

Si avvieranno, inoltre, studi ed attività progettuali, finalizzate a verificare la possibile istituzione nelle aree SIC (Siti di Importanza Comunitaria) e ZPS (Zone a Protezione Speciali), ed eventualmente in altre aree di particolare pregevolezza ambientale (zone BA e GA del PPAR ) presenti nel territorio provinciale, (come ad esempio le aree fluviali), di “Aree protette Provinciali” al fine di tutelare e valorizzare al meglio quelle eccellenze territoriali meno conosciute, ma ugualmente importanti, da mettere eventualmente in “rete”, nel quadro dello sviluppo economico ecosostenibile (“turismo verde”). L’ipotesi di “ Aree protette ” verrà valutata nel quadro più generale del progetto di “Rete Ecologica Regionale” e più locale di “Rete Ecologica Provinciale”, in attuazione delle direttive comunitarie “Habitat” e “Uccelli”, e nell’ambito delle previsioni del P.Tr.A.P. 2004/2006 in fase di sviluppo da parte della Regione Marche, che intende mettere a punto un quadro complessivo delle aree territoriali di eccellenza, al fine di attuare azioni di conservazione della natura, ma contestualmente promuovere una corretta ed oculata programmazione degli interventi da portare avanti. L’assessorato svilupperà anche un’incisiva azione di promozione delle ricchezze territoriali e ambientali locali, attraverso il sostegno ed eventualmente all’organizzazione diretta di eventi pubblici quali fiere, convegni, ecc. sui temi del “turismo verde”, collegato alla conoscenza dei prodotti naturali e dell’enogastronomia locale ma anche azioni di più ampio respiro con l’adozione del parco Yuyucocha realizzato ai limiti della città Ibarra - Equador ed affidato in comodato nel 2002 alla Fundacion Cristo de La Calle. Questo parco, su cui già gravano interessi speculativi da scongiurare, ha necessità di interventi di straordinaria manutenzione delle strutture e delle opere di fruizione del parco (laghetto, bar- ristorante e servizi sanitari) al fine di renderlo funzionale e remunerativo e adatto alle attività di formazione professionale che è tra le attività principali della fondazione. TURISMO La Provincia rappresenta un territorio a forte vocazione turistica ed in questi anni ha raggiunto risultati molto positivi tanto da divenire leader nella Regione. Dal 1996 la Provincia di Ascoli Piceno registra un buon trend sia negli arrivi sia nelle presenze, che da una parte si inquadra nel positivo andamento della Regione Marche, ma dall'altra presenta caratteristiche del tutto particolari. Milioni di presenze significano ricchezza, occupazione ed insieme potenziamento delle relazioni sociali, confronto culturale, apertura di orizzonti. Si sta affermando la consapevolezza che il turismo in Provincia può essere uno dei motori trainanti dell'economia generale, a fronte delle difficoltà di altri comparti. Occorre potenziarne la dimensione imprenditoriale; avviare iniziative mirate, non a pioggia e sganciate da un'organica programmazione di formazione; incrementare le opportunità di scambio e di conoscenza da parte degli operatori, avere piena consapevolezza della potenzialità che 46

debbono essere ancora messe in campo, in relazione soprattutto a ricchezza e capacità attrattive senza pari del territorio, in alcuni periodi dell'anno, quali la primavera e l'autunno. E’ auspicabile che la creazione dei tre SISTEMI TURISTICI LOCALI (Piceno maremonti, Marca Fermana e Sibillini) di cui questo Ente fa parte, si facciano promotori e concreti operatori su questi obiettivi generali ed in particolare sulla cura dell'offerta e della promozione, che comunque se nazionale e soprattutto internazionale, deve sempre far riferimento ad un'area vasta, caratterizzata da qualità e molteplicità dell'offerta. In qualche caso, soprattutto sul piano internazionale, l'ambito provinciale è già troppo ristretto e risulta velleitaria, oltre che inutilmente dispendiosa, una promozione riferita ad ambiti territoriali ristretti. Su scala provinciale è stato avviato, da una parte, un lavoro di squadra che sta dando risultati tangibili in termini di efficacia e di abbattimento di costi; dall'altra si è operato per mettere a sistema, impegnare, valorizzare in maniera organica e coordinata tutte le potenzialità del territorio (balneari, culturali, paesaggistico-ambientali, enogastronomiche, folcloristiche). Il progetto "Week-end nel Piceno", realizzato in collaborazione con il GAL e i Comuni dell'interno, ne è testimonianza reale. Su queste basi e nel potenziamento di tali linee programmatiche si intende operare nel 2005 e nel prosieguo del mandato amministrativo, privilegiando alcuni obiettivi: • realizzazione di una precisa analisi del comparto attraverso la Prima conferenza provinciale sul turismo; • realizzazione della Borsa e Salone del turismo rurale e Piceno enogastronomico. • rafforzamento e riqualificazione dei vari "turismi" che caratterizzano o che lo potrebbero in futuro ed anche se di nicchia (enogastronomia, cicloturismo, vela, pescaturismo, letteratura, memoria, storia, culto, giochi, musica, hobby e bricolage, collezionismo, comunità etniche, convegnistica, sport anche estremi, arti e mestieri, ecc.) tutto il territorio provinciale e le sue specifiche e particolarissime risorse a partire dalla montagna: due parchi nazionali, la collina e la fascia costiera col suo turismo balneare che resta il turismo che produce più numeri del comparto; • sviluppo del progetto Vacanze senza barriere in collaborazione con Piceno Sviluppo srl, progetto che si propone una serie di obiettivi con il rafforzamento dell’offerta turistica, destagionalizzazione, rafforzamento dell’immagine del territorio a livelli nazionali e internazionali attraverso iniziative di marketing di territorio e costruzione di un sistema di buona prassi per la gestione dell’offerta alla clientela disabile e diversamente abile e con esigenze speciali, capace anche di incremento di occupazione qualificata nei nuovi bacini d’impiego; 47





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sviluppo del turismo "territoriale" (centri storici, iniziative e beni culturali diffusi, enogastronomia, rapporto con la natura, desiderio di "scoperta" e di libertà anche nei tempi del vissuto) e potenziamento dell'ospitalità diffusa (agriturismo, bed and breakfast, dimore storiche, country house); rafforzamento del turismo rurale con la creazione anche di una rete capace di meglio costruire e valorizzare l'offerta e promuoversi in campo nazionale ed internazionale; rafforzamento e sinergie di rapporti con gli enti parco dei Sibillini e della Laga Gran Sasso per incrementare il turismo in quelle aree e per studiarne di nuove forme ecosostenibili; rafforzamento dell'immagine integrata del territorio Piceno; stretta collaborazione, nel rispetto dei ruoli e dei compiti con gli STL, con gli enti locali e con gli operatori del settore; il recupero dell’operatività e di tutte le attività del progetto “Piceno da Scoprire” nelle varie fasi delle iniziative stagionali e tematiche previste dallo stesso; la riorganizzazione dei punti informativi sul territorio della Provincia.

Come già detto si auspica, in accordo con la Regione, che i "sistemi turistici locali", previsti dalla legge-quadro 135/01, siano reali strumenti operativi, attraverso i quali Enti Locali e privati concorrono per rafforzare i servizi di accoglienza ed elevarne la qualità. E' ormai provato quanto sia inutile e anche dannosa la promozione se poi, sul posto, l'accoglienza e la ricettività lasciano a desiderare. Occorre una sempre più chiara definizione dei ruoli "chi fa che cosa" per evitare sovrapposizioni, diseconomia e scarsa efficacia delle iniziative. Alla Provincia la normativa nazionale assegna ormai con chiarezza competenze di programmazione e di coordinamento di area vasta in tutti i settori e per questo si adopererà. Operativamente, nel 2005, si ribadisce che gli obiettivi saranno realizzati attraverso le seguenti azioni: • Partecipazione, negli spazi regionali, a grandi iniziative promozionali nazionali e internazionali; • Itinerari tematici (il gotico, il romanico, del vino e dell'olio…), realizzazioni di materiale informativo-promozionale (Itinerari Piceni, i numeri del Piceno, Opuscolo Il Piceno, ecc.); • Partecipazione diretta a iniziative fieristico-borsistiche nazionali ritenute più funzionali alla dimensione e alle caratteristiche della provincia; • Sostegno a iniziative promozionali attuate da Enti, Associazioni di categoria e da Consorzi intercomunali;

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Realizzazione della Prima Conferenza Provinciale sul turismo e, a seguire, della manifestazione legata alla promozione del "Turismo Rurale" e dalla creazione della "Rete del Turismo Rurale del Piceno"; • Valorizzazione dei centri storici minori in collaborazione con il Gal Piceno attraverso un sistema di rete di accoglienze, nel progetto weekend nel Piceno; • Realizzazione di un calendario di tutte le iniziative che si svolgono sul territorio piceno inerenti la Cultura Materiale”; • Individuazione e realizzazione di “Itinerari e Percorsi” legati ed interagenti con il mondo dell'agricoltura e dell'artigianato, delle loro produzioni tipiche, dei saperi ed abilità connessi; • Ricognizione e messa in rete di tutte le piste ciclabili presenti sul territorio Piceno; • Creazione di un “Osservatorio Provinciale sul Turismo”; •

Nella realizzazione delle iniziative sarà rafforzata la collaborazione, che è risultata molto proficua, con l'APTR e nell'ambito dell'associazione AMNES Centre (Arezzo, Ascoli Piceno, Macerata, Perugia, Rieti, Teramo, Terni), con le Province limitrofe. Inoltre si darà seguito alla prosecuzione ed al rafforzamento della collaborazione con la Spagna dove in questi anni sono stati creati importanti contatti turistico culturali; si individueranno altre collaborazioni, scambi ed azioni comuni con Enti e realtà nazionali ed internazionali capaci di aiutare la crescita della promozione e favorire pure l'incremento turistico nel territorio. Come ogni anno occorre prevedere la quota di partecipazione al CO.TU.GE Consorzio turistico Monti Gemelli.

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AMBIENTE - ENERGIA L’Assessorato all’Ambiente nel realizzare le “Linee Programmatiche del mandato amministrativo 2004-2009 della Provincia di Ascoli Piceno”, che pone particolare attenzione al territorio ed ai suoi abitanti, mediante la ricerca di soluzioni ai problemi di tutti i settori sociali ed economici, vede nel principio della sostenibilità l’elemento cardine di riferimento. Le azioni conseguenti saranno scelte attraverso un percorso di concertazione fra gli Enti, i cittadini e le loro associazioni, al fine di impostare un governo del territorio in cui l’ambiente sia assunto come risorsa e come diritto primario da salvaguardare. In tale contesto si intende svolgere la propria attività attenendosi alle risultanze del “Progetto APICE - Progetto di sviluppo sostenibile e di attuazione di Agenda 21 della Provincia di Ascoli Piceno”, eseguito dal gruppo di ricerca diretto dal Prof. Tiezzi dell’Università di Siena. Tale studio ha permesso di valutare la sostenibilità ambientale risultando un approfondito strumento di analisi, di indirizzo e di supporto alle scelte programmatiche relative al territorio provinciale. E’ importante sottolineare, inoltre, come lo sviluppo sostenibile di un’area definita sottintenda il contemporaneo perseguimento di obbiettivi di qualità nelle varie attività che lo caratterizzano. Attraverso un’attenta lettura dei dati e degli indicatori forniti, i tecnici e gli amministratori locali possono orientare lo sviluppo delle attività nella Provincia di Ascoli Piceno coerentemente con i principi della sostenibilità. Nell’innovare la concezione del suo sviluppo il territorio della Provincia di Ascoli Piceno dovrà quindi basarsi su criteri riconducibili alla “certificazione EMAS”, cioè criteri rigorosi anche per quanto riguarda la “responsabilità sociale”. Si ritiene quindi che una corretta politica di sviluppo sostenibile si realizzi anche nei particolari con l’obiettivo di utilizzare al meglio le caratteristiche dei materiali, scegliendo quelli a minor costo ambientale; al fine di evitare che a pagare i costi di smaltimento sia il pubblico piuttosto che il produttore. Oltre a ciò, una più motivata e programmata politica dei controlli in tutti i settori di competenza, unitamente ad una programmazione sperimentale per quanto riguarda l’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili, potrà essere punto di riferimento che incide sugli stili comportamentali favorendo il miglioramento della qualità della vita dei cittadini del nostro territorio.

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GESTIONE RIFIUTI L’attività dell’Amministrazione Provinciale sarà rivolta, in modo particolare, all’approfondimento di interventi ed azioni mirate all’attuazione dello Studio di Sostenibilità della Provincia di Ascoli Piceno (I Fase). Verrà pertanto approntata una gamma di azioni volte, in linea generale, a: • “Educare”, in special modo i giovani nelle scuole, sui temi dei rifiuti, delle risorse naturali, ed al consumo in generale, aiutando anche a scegliere meglio un prodotto; • “Incentivare ed Agevolare” la raccolta differenziata e la possibilità di realizzare compost domestico; • “Far conoscere” tecnologie ed impianti per avvicinare il cittadino al problema dei rifiuti e alle sue possibili risoluzioni tecniche; • “Comunicare” per creare una coscienza ecologica, pubblicizzare i risultati raggiunti e creare desiderio di emulazione rispetto a situazioni e risultati positivi. Relativamente alla Gestione dei Rifiuti, si attueranno in accordo con i Comuni gli interventi previsti dal Piano Provinciale di gestione dei rifiuti urbani, (entrato in vigore a seguito della pubblicazione sul BURM del 15/05/2003) nonché delle previsioni in esso contenute. In primo luogo si provvederà pertanto alla conclusione della procedura di costituzione dei Consorzi Obbligatori dei Bacini di recupero e smaltimento ed al concreto avvio dell’attività degli stessi. In secondo luogo, si curerà la strutturazione delle aree omogenee di raccolta e l’organizzazione del sistema di raccolta differenziata funzionali al Piano provinciale. Il Settore Ambiente, pertanto, coordinerà il processo di trasformazione del sistema dello smaltimento dei rifiuti a livello consortile, svolgerà un’azione di concreto supporto al fine del conseguimento degli obiettivi indicati nel Piano provinciale dando attuazione ad una serie di interventi mediante il cofinanziamento sia di strutture a supporto della raccolta differenziata e alla separazione dei flussi di rifiuti, sia di azioni volte alla riduzione della produzione dei rifiuti a livello individuale. Tali azioni saranno accompagnate da iniziative volte ad incrementare la pratica della raccolta differenziata in ambito domestico, la prosecuzione di campagne educative scolastiche nonché la verifica dell’efficacia delle azioni intraprese per la gestione di particolari tipologie di rifiuti, quali ad es. i rifiuti provenienti da attività agricole. Saranno mantenuti gli attuali standard di controlli ambientali rivolti in modo particolare alla gestione dei rifiuti pericolosi e alla verifica dell’effettivo recupero dei rifiuti raccolti in maniera differenziata.

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L’attuazione del piano provinciale comporterà investimenti per l’aggiornamento degli impianti esistenti alle maggiori esigenze di tutela ambientale richieste dalla legge 36/03 e per impiantistica leggera, strutture ed informazione, fornendo nel contempo notevoli possibilità occupazionali. Si concluderà la fase relativa alla programmazione della gestione dei rifiuti speciali e della revisione del piano dei rifiuti urbani, sia in base agli aggiornamenti conseguenti alle nuove previsioni introdotte dalla legge 36/03 sia in conformità a quanto emerso dalle “Attività propedeutiche alla redazione del programma dei rifiuti speciali”. Nel corso dell’anno 2005 proseguiranno le iniziative in collaborazione con i Comuni relative alla definizione delle operazioni di bonifica delle aree inquinate o contaminate in seguito a fatti pregressi, rispetto alla normativa vigente. Nel corso del 2005 saranno previste ed approntate anche procedure standardizzate, al fine di ottemperare alle competenze relative alle procedure di Valutazione di Impatto Ambientale di cui alla L.R. 7/04, nonché del D.Lgs 372/99. In merito al rilascio della Autorizzazione Integrata Ambientale, infatti, pur non avendo, ad oggi, competenza diretta nel procedimento è richiesta al Settore Ambiente una partecipazione costante e continuativa nell’ambito delle Conferenze dei Servizi all’uopo convocate dalla Regione Marche. TUTELA DELLE ACQUE Rilascio autorizzazioni allo scarico In materia di tutela delle acque questa Amministrazione è competente al rilascio delle autorizzazioni allo scarico di acque reflue urbane e industriali in corpi idrici superficiali e sul suolo, nonché alla programmazione del controllo degli stessi scarichi e al monitoraggio dei corpi idrici superficiali non monitorati dalla Regione Marche. Non ultima è una competenza provinciale l’aggiornato del catasto provinciale degli scarichi. Con l’affidamento alla CIIP S.P.A e alla Vettore S.p.A degli impianti di depurazione delle relative reti fognarie, avvenuto il 1 gennaio 2004, sono diventati pienamente operativi i gestori del servizio idrico integrato dell’ATO n.5. In seguito alla predetta riorganizzazione sono pervenute negli ultimi mesi al Settore Ambiente circa n. 240 richieste di autorizzazione allo scarico di acque reflue urbane. Le richieste di autorizzazione potrebbero aumentare se nel frattempo anche l’ATO n.4 procedesse ad individuare il soggetto gestore degli impianti di depurazione e delle reti fognarie. Si possono, comunque, stimare per l’anno 2005 circa 100 nuove richieste di autorizzazione allo scarico, tra acque reflue urbane e industriali.

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Il programma di controllo degli scarichi, previsto dalla normativa vigente, viene effettuato in collaborazione con il locale Dipartimento provinciale dell’ARPAM con il quale va rinnovata la convenzione. Per il programma di monitoraggio dei corpi idrici superficiali secondari è necessario attendere la definizione del Piano di tutela delle acque della Regione Marche per evitare una sovrapposizione dei suddetti monitoraggi. Si ritiene che la Regione Marche concluda i lavori entro il corrente anno e che quindi dal 2005 possano essere avviati i monitoraggi dei corpi idrici superficiali secondari interessati dal piano ittico provinciale (per un costo indicativo di € 20.000). Per facilitare il controllo della funzionalità dei medi e grandi impianti di depurazione è utile disporre l’acquisto di autocampionatori fissi per il prelievo degli scarichi di acque reflue urbane da installare presso gli impianti di depurazione di acque reflue urbane al fine di verificare il rispetto delle previsioni della normativa vigente in materia di tutela delle acque superficiali. Concessioni per l’utilizzo delle acque minerali Sarà avviata la ricognizione delle richieste giacenti; successivamente si provvederà all’istruttoria delle stesse per la redazione dei provvedimenti conseguenti secondo le direttive impartite dal Consiglio Provinciale sulla base dei dati e pareri espressi dagli organi ed uffici preposti, in particolare dall’Autorità di Bacino. Progetto speciale raccolta dati per lo studio dinamiche fluviali Premesso che la Provincia è competente: • in materia di disciplina degli scarichi industriali e urbani in acque superficiali attraverso il rilascio delle autorizzazioni allo scarico e il controllo degli stessi attraverso convenzioni con l’ARPAM per le necessarie analisi chimiche; • al monitoraggio dei corpi idrici superficiali secondari; • al rilascio delle concessioni per gli approvvigionamenti idrici (corpi idrici e pozzi); • alla classificazione delle acque superficiali ai fini della pesca. Premesso altresì che la Regione provvede, mediante convenzioni con l’ARPAM, al monitoraggio dei corsi d’acqua principali, delle acque marino costiere e delle acque di falda al fine della classificazione dei corpi idrici e alla predisposizione del piano di tutela delle acque. Va considerato il piano di tutela delle acque previsto dal D.Lgs 152/99 costituisce un piano stralcio del piano di bacino delle relative Autorità di bacino. Richiamato che le autorità di bacino stanno predisponendo uno studio dei Deflussi Minimi Vitali (DMV) e che gli ATO hanno predisposto i piani d’ambito in materia di fognature e depurazione. Si deve prendere atto che in materia di tutela delle acque ci sono numerose informazioni relativamente alla qualità

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delle acque superficiali, agli apporti dovuti agli scarichi, ai prelievi e alle piccole e grandi derivazioni, ma non c’è attualmente un raccordo delle suddette informazioni e uno strumento divulgativo delle stesse che permetta alle istruzioni e ai cittadini di avere un quadro di insieme. Si può verificare, a causa di un mancato coordinamento, che più enti effettuino lo stesso tipo di studio e/o monitoraggio in materia di tutela delle acque con evidente spreco della risorsa pubblica. Si ritiene pertanto opportuno procedere a una raccolta delle informazioni ufficiali in possesso della Provincia, della Regione, dell’ARPAM e delle Autorità di bacino e realizzazione di un unico database provinciale in materia di tutela delle acque e al successivo coordinamento delle stesse informazioni. Si può ipotizzare che il suddetto progetto si possa articolare nelle seguenti fasi: • raccolta dei dati già esistenti relative alle coordinate degli scarichi, dei pozzi e delle derivazioni delle acque pubbliche, e realizzazione di apposita cartografia mediante sistemi GIS; • realizzazione di un sito internet provinciale con le informazioni raccolte che preveda diversi livelli di accesso, uno pubblico divulgativo per il cittadino e uno di accesso per gli enti pubblici competenti in materia di tutela delle acque e le forze di polizia preposte al controllo con informazioni su autorizzazioni e concessioni. • realizzazione di una rete di misuratori di portata da installare lungo i corsi d’acqua e nei punti di scarico principali (industriali e urbani) che consenta di avere in tempo reale i valori delle portate, mediante l’acquisto di misuratori di portata, che forniscano dati in remoto, da installare lungo i corsi d’acqua, sugli scarichi urbani e industriali più significativi che consentano di avere in tempo reale una stima della portata dei corpi idrici. • programma di rilevamento diretto delle coordinate geografiche mancanti; • studi specifici multi disciplinari riguardanti in particolare gli aspetti geomorfologia-mofodinamici, idrologici-idraulici ed ecologici; • elaborazioni di proposte progettuali innovative ed ecologicamente compatibili. TUTELA DELL'ARIA.

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Rilascio autorizzazioni alle emissioni in atmosfera Per effetto del decentramento amministrativo l’Ufficio Tutela dell’Aria rilascia le autorizzazioni per la costruzione, modifica o trasferimento di impianti che danno origine ad emissioni in atmosfera, ai sensi del DPR 203/88 e della L.R 12/99. La mole di lavoro è particolarmente rilevante in quanto alle nuove istanze di autorizzazione ai sensi degli art. 6 e 15 del DPR 203/88, si sommano ai procedimenti amministrativi che la Regione Marche non aveva concluso prima alla data del trasferimento. Inoltre la complessità della materia è aumentata a seguito dell’emanazione del Decreto Ministeriale n. 44 del 16/01/04, con cui è stata recepita Direttiva 1999/13/CE relativa alla limitazione alle emissioni di composti organici volatili. Quindi buona parte dell’attività amministrativa del 2005 sarà influenzata dall’operatività delle nuove disposizioni. L’attività autorizzativa inoltre per effetto dei controlli sulle emissioni effettuati dall’ARPAM in diversi casi da luogo all’emanazione di provvedimenti di diffida e sospensione. Oltre alle competenze trasferite, l’ufficio si occupa di aggiornare l’inventario delle emissioni, come stabilito dall’art. 5 del DPR 203/88; . Gestione della rete di monitoraggio Alla rete di monitoraggio atmosferico attualmente composta da 4 stazioni fisse e da un laboratorio mobile, si aggiungerà la nuova stazione collocata nel territorio del Comune di Porto Sant’Elpidio, come previsto dalla Delibera di Giunta Provinciale n. 270 del 30/06/03. La rete oggi rappresenta un patrimonio tecnico e culturale della Provincia ed è pienamente operativa ma necessita, data la natura delicata delle apparecchiature che la costituiscono, di essere seguita e mantenuta con costanza. Inoltre essa deve essere sempre aggiornata sia sulla base delle eventuali necessità urbanistiche che si riscontrano sul territorio, sia alla luce delle novità legislative tra le quali è opportuno ricordare oltre al DM 60/04, il D.Lgs 183/04 relativo all’ozono, e le Decisioni CE n. 2004/224/CE, 2004/470/CE e 2004/461/CE, per le quali sarà necessario apportare notevoli modifiche alla struttura della rete. Oltre a ciò, va rilevato che la Regione Marche, con proprio atto n. 915 del 27/07/04, ha stanziato risorse per ottimizzare la rete provinciale di monitoraggio atmosferico sia in relazione alle recenti disposizioni legislative, sia per uniformare la gestione delle reti su tutto il territorio regionale. In particolare, oltre all’installazione di ulteriori analizzatori nelle stazioni già esistenti ed alla loro ridislocazione ove necessario, è anche prevista l’installazione di tre nuove stazioni di fondo da collocare ad Ascoli Piceno, Ripatransone e Montemonaco, che avranno una valenza regionale ed anche nazionale.

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La validazione dei dati ed il controllo della qualità dell'aria attraverso le cabine di monitoraggio, la loro trasmissione ai Sindaci ed ARPAM e l’informazione al pubblico costituiscono uno dei compiti a cui l'Ufficio deve far fronte; ai predetti impegni si aggiungono, nel periodo invernale, le iniziative legate alle situazioni di criticità per le polveri sottili (PM 10) dettate dalle DGR 2257/02 e DGR 1752/03, con impegno giornaliero nella validazione dei dati sulle polveri sottili. Inoltre a seguito della sempre maggiore attenzione dell’opinione pubblica ai problemi dell’inquinamento atmosferico, pervengono all’ufficio molte richieste da parte dei Comuni di campagne di rilevamento tramite il laboratorio mobile, a cui l’ufficio cerca di far fronte, ancorché è da prevedere un coinvolgimento del Dipartimento Provinciale dell’ARPAM per lo svolgimento di campagne di monitoraggio tramite il mezzo mobile RISORSE ENERGETICHE Risparmio energetico e sicurezza impianti termici Per la verifica dello stato di esercizio e manutenzione degli impianti termici, di competenza provinciale in base alla Legge 10/91, al DPR 412/93 e s.m.i. l’U.O.C. Risorse Energetiche ha attivato un programma di controlli che hanno interessato circa n. 9500 impianti sia unifamiliari che centrali termiche. Per l’anno 2005 dovranno essere attivate prioritariamente le attività propedeutiche al controllo degli impianti, in particolare l’aggiornamento del catasto degli impianti con i dati pervenuti con le autodichiarazioni (scadenza 30/11/2004 ) con le quali i responsabili hanno attestato la rispondenza e la manutenzione delle caldaie. Successivamente si dovranno programmare le verifiche degli impianti termici risultanti dall’aggiornamento del catasto degli impianti. Sono previste, quindi, sinteticamente le seguenti attività: • Aggiornamento del catasto degli impianti termici con inserimento delle autodichiarazioni pervenute; • Avvio dei controlli con l’attivazione dei contratti con professionisti esterni per le verifiche degli impianti; • Contratto manutenzione strumentazione per verifiche impianti termici; • Predisposizione eventuale campagna informativa (avvisi, pieghevoli, conferenze stampa, quotidiani, spot radio e TV, ecc.) ; • Spese per modulistica varia; • Aggiornamento software "Gestione impianti termici" in base alle esigenze che si presenteranno nel corso del lavoro; • Predisposizione eventuali corsi per manutentori/installatori; • Iniziare collaborazione con i comuni di Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto per un possibile servizio di verifica degli impianti termici su tutto il territorio provinciale.

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Le spese saranno coperte in parte dagli introiti risultanti dalla fase di autodichiarazione (per gli impianti di potenza inferiore a 35 kw, è previsto l’applicazione di un bollino verde del costo di €. 8,00) che saranno utilizzati ai fini del riscontro della veridicità delle dichiarazioni pervenute, nel limite del 5%, senza alcun onere per gli utenti sugli impianti autodichiarati e in parte dai controlli, con costo a totale carico degli utenti, per tutti gli impianti termici per i quali risulti non presentata la dichiarazione di cui sopra. Fonti rinnovabili di energia Con la firma del protocollo d’intesa tra le Province di Ascoli Piceno, Teramo e Chieti, il Comune di Acquasanta Terme, il CERS-GEO dell’Università di Chieti e le tre Agenzie “AGENA” di Teramo, “ASTERIA” di Ascoli Piceno e “ALESA” di Chieti stipulato nell’ottobre 2004 si potrà avviare la ricerca dei finanziamenti per la redazione dello studio delle risorse geotermiche di Acquasanta Terme e per un successivo possibile sfruttamento. L’UOC Risorse Energetiche ha predisposto un progetto riguardante la produzione di energia elettrica fotovoltaica, per il quale, è stato richiesto il cofinanziamento per il alla Fondazione CARISAP, e potrà permettere la realizzazione di impianti fotovoltaici da installarsi su edifici scolastici di proprietà della Provincia che hanno le caratteristiche tecniche adeguate all’installazione. Sarà quindi necessario fare una valutazione delle caratteristiche tecniche degli edifici della Provincia, conoscere il consumo di energia elettrica annuale e fare una graduatoria dei possibili edifici sui quali intervenire; inoltre si dovrà predisporre un programma didattico per il coinvolgimento delle scuole. Progetto speciale Impianti Fotovoltaici La Provincia, ai sensi dell’art.8 della Legge 9 gennaio 1991, n.10 e dell’art. 31 del Decreto Legislativo 112 del 31 marzo 1998, in armonia con la politica energetica dell’Unione Europea e nel rispetto degli impegni nazionali assunti nell’ambito degli accordi internazionali, ha il compito di favorire ed incentivare il risparmio energetico e lo sviluppo delle fonti rinnovabili. La presente iniziativa rientra nell’ambito di un piano di informazione e divulgazione della tecnologia del fotovoltaico nella Provincia di Ascoli Piceno attraverso una conoscenza specifica dell’argomento da parte dei cittadini, possibili utenti, e uno sviluppo delle possibili professionalità collegate. Tutto questo per educare cittadinanza e operatori del settore in attesa della riproposizione dei provvedimenti nazionali volti all’incentivazione delle energie alternative (esempio: conto energia per il fotovoltaico). Tre sono i filoni sui quali si sta lavorando sono i seguenti: 1. realizzazione di impianti fotovoltaici in edifici di proprietà della Provincia, che possono facilitare il trasferimento della tecnologia e 57

delle conoscenze ad altri enti pubblici e privati e allo stesso tempo attivare il mercato del fotovoltaico; 2. educare fin dalla scuola superiore alla conoscenza e al possibile utilizzo delle energie alternative; 3. iniziare l’incentivazione all’utilizzo del fotovoltaico nelle abitazioni di uso civile; 4. promuovere una progettazione abitativa compatibile con l’utilizzo delle fonti rinnovabili di energia. L’utilizzo del fotovoltaico nelle abitazioni ad uso civile potrà essere incentivato attraverso un finanziamento in conto capitale al singolo cittadino ai sensi dell’art. 8 della L. 10/91 così come in passato, come sotto specificato. A tal proposito, si precisa che una famiglia di quattro persone che vive nell’Italia centrale ha un consumo elettrico medio annuo di circa 2500 kWh, sapendo che in questa zona 1 kWp di potenza installata produce circa 1350 kWh e che il costo medio di 1 kWp è di 7500 €, si può dedurre che l’impianto fotovoltaico necessario per coprire il fabbisogno annuo della famiglia sarà pari ad 1,85 kWp e avrà un costo medio di 14.000 € IVA esclusa. Inoltre il costo del kWh elettrico medio da fonte tradizionale è pari a circa 0,15€, per utenze residenziali, quindi i risparmi annuali dovuti all’esercizio dell’impianto sono pari a circa 375€ ai quali si devono sottrarre i costi di manutenzione (pari a circa 0,5% del costo dell’impianto). Il progetto di finanziamento pubblico pensato dal Settore si può riassumere come segue: destinatari finanziamento: impianti stabilmente collegati alla rete elettrica e destinati alla produzione di energia elettrica nelle abitazioni ad uso civile; disponibilità finanziaria: il contributo pubblico ammesso è nella misura massima dell’80% del costo dell’investimento, non inclusivo di IVA; sono ammesse al contributo le spese sostenute per l’acquisto, il trasporto e l’installazione dell’impianto con esclusione delle opere edili e di progettazione; requisiti oggettivi: potenza installata da un minimo di 1,5 kWp ad un massimo di 3kWp. Oppure un’altra incentivazione relativa all’installazione di impianti fotovoltaici per usi civili si può realizzare in modo indiretto ed è costituita dal finanziamento in conto interessi. Precisamente il cittadino può accedere al credito bancario per l’installazione di un impianti fotovoltaici e la Provincia interviene riducendo i costi degli interessi. Per questo quadro complessivo di interventi finalizzati all’incentivazione degli impianti fotovoltaici sul territorio provinciale viene destinata la somma di 250.000,00 € nel corso dell’anno 2005.

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• Predisporre uno studio sulla possibilità di sfruttare il flusso in cascata del torrente Castellano sito nella zona della Cartiera Papale di Ascoli Piceno, di proprietà della Provincia, al fine di realizzare un intervento pilota per la produzione energia elettrica. EDUCAZIONE AMBIENTALE Continuerà anche nel 2005 il sostegno alle attività programmate dai CEA (Centri di Educazione Ambientale) operanti sul territorio provinciale dando continuità alle linee d'indirizzo stabilite dalla Regione Marche, in base alla nuova disciplina di settore (INFEA Marche) – “Riordino del Sistema Regionale per l’Informazione, Formazione, Educazione Ambientale” che promuove forme di razionalizzazione ed aggregazione dei Centri di Educazione Ambientali esistenti. Al riguardo, nel corso dell’anno si prevede di avviare il funzionamento del LabTer Provinciale (Centro di Coordinamento gestito dalla Provincia di tutti i Cea territoriali) che consentirà di dare impulso ed efficienza a tutto il sistema dei Cea. Verranno altresì sostenuti progetti di sensibilizzazione ambientale destinati agli studenti delle scuole elementari e medie del territorio sui temi della raccolta differenziata, della risorsa acqua e dell’eco-acquisto. Sarà curata la pubblicazione sul sito Internet dell'Ente delle informazioni e dati statistici sulla raccolta differenziata dei rifiuti, anche al fine di informare ed agevolare i Comuni al raggiungimento delle percentuali di rifiuti da riciclare fissati dal Decreto Ronchi. SVILUPPO RISORSE IDRICHE ED AMBIENTALI AMBITI TERRITORIALI OTTIMALI (A.T.O. n. 4 E A.T.O. n. 5) PER LA GESTIONE DEL CICLO INTEGRALE DELLE ACQUE. Entrambi i consorzi obbligatori hanno una struttura autonoma. Pertanto, quanto alla previsione di spesa relativa all’esercizio 2005, il ruolo di ente consorziato della Provincia per una quota pari al 5% per ciascun Consorzio, impone di prevedere una spesa di euro 5.827,00 per l’A.T.O. n. 4 quale fondo di dotazione, considerato che ad oggi non abbiamo ricevuto comunicazioni relative a variazioni. Relativamente all’ATO n. 5 non è da prevedersi alcun versamento in quanto tale ente, con deliberazione di Assemblea n.02 del 02/04/04 ha disposto “l’eliminazione della partita relativa ai contributi a carico dei Comuni e della Provincia”. PARCO MARINO DEL PICENO Nell’anno 2005 sarà avviato il progetto di realizzazione di prefattibilità e fattibilità del Parco Marino del Piceno da stilare in accordo con il Ministero dell’Ambiente. A tale scopo, tutti i Comuni firmatari di tale accordo, dovranno versare la propria quota parte, che si prevede per un totale di € 82.631,90. Si

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fa presente che l’Amministraz. Prov.le di Teramo deve ancora versare la propria quota per l’anno 1998 pari ad € 25.822,24. Pertanto, si prevede un’entrata sul cap. 740 di € 109.745,28 , di conseguenza una spesa, sul cap. 1295, di pari importo.

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RISORSE NATURALI – CACCIA - PESCA CACCIA A seguito dell’approvazione definitiva del Piano Faunistico-Venatorio Provinciale (atto del Consiglio n. 77 del 27/07/04) è necessario effettuare alcuni adempimenti che si svilupperanno nel corso dell’anno 2005 e precisamente: a) perimetrazione e istituzione delle Zone di ripopolamento e cattura, delle Oasi di protezione e dei Centri pubblici di riproduzione della fauna selvatica allo stato naturale; b) pubblicazione agli albi dei Comuni interessati delle determinazioni che istituiscono le suddette zone; c) comunicazione ai proprietari o conduttori dei fondi inclusi nelle zone di che trattasi al fine di consentire ad essi di poter esercitare eventualmente il diritto di opposizione. A seguito dell’approvazione del regolamento provinciale per la gestione faunistico-venatoria degli ungulati (atto di Consiglio n. 41 del 29/04/04) è necessario effettuare i seguenti adempimenti: a) distrettualizzazione del territorio in cui è esercitabile la caccia al cinghiale a squadre; b) zonizzazione del territorio al fine dell’individuazione delle zone da assegnare alle squadre che esercitano la caccia al cinghiale. Agli inizi dell’anno si svolgeranno i corsi di aggiornamento per le guardie giurate volontarie venatorie e di qualificazione per aspiranti tali e si procederà al rinnovo delle seguenti Commissioni operanti nel Servizio Risorse Naturali: a) Consulta per la pesca nelle acque interne; b) Comitato di gestione del fondo di tutela delle produzioni agricole; c) Commissione per l’abilitazione all’esercizio venatorio; d) Commissione tecnica per il coordinamento della gestione faunisticovenatoria. PESCA A seguito dell’entrata in vigore della nuova L.R. 11/03 sulla pesca nelle acque interne si provvederà, agli inizi dell’anno, alla redazione, alla stampa e alla divulgazione del calendario piscatorio provinciale annuale. Si svolgeranno i corsi di aggiornamento per le guardie giurate volontarie piscatorie e di qualificazione per aspiranti tali. Per l’annualità 2005 si prevede di realizzare un piano di semina che contempli le seguenti immissioni nei tratti di fiume che saranno individuati: • febbraio: trote “fario” misura cm 28/30; • ottobre-novembre: trote “fario” misura cm 22/24.

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VIGILANZA Anche nel 2005 verrà predisposto il programma annuale per l’attività delle guardie giurate volontarie ittiche e venatorie e l’effettuazione degli interventi in esso previsti, mediante la stipula di convenzioni con le associazioni interessate. Va ricordato che nel corso dell’anno 2004 che con atto di Consiglio n. 55 del 04/05/04, è stato istituito il Corpo di Polizia Provinciale ed approvato il regolamento di funzionamento del medesimo. In proposito va precisato che andando a regime il funzionamento del Corpo di Polizia gli attuali Agenti Ittico-Venatori andranno a far parte di diritto del Corpo medesimo, con uno sganciamento dal Servizio Risorse Naturali. In tal senso l’intero sistema di vigilanza dovrà essere rimodulato sulla nuova organizzazione che scaturirà dalla istituzione del nuovo organismo di Polizia Provinciale.

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URBANISTICA EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA Nel programma di mandato di questa Amministrazione provinciale uno degli obiettivi più importanti ed ambiziosi è certamente rappresentato dall’impegno a “definire un nuovo progetto per questo territorio ed i suoi abitanti che, tenendo conto della situazione data, individui soluzioni capaci di dare risposte all’inquietudine di tutti i settori sociali ed economici prospettando loro un futuro sostenibile. Un futuro in cui al centro della società e delle scelte che la governano ci siano i diritti della persona, il rispetto dell’ambiente naturale e la democrazia”. La definizione degli obiettivi prioritari di uno sviluppo sostenibile non deve rappresentare una sorta di preambolo teorico, ma deve essere finalizzata all’applicazione di tali obiettivi alle politiche di governo che riguardano campi diversi quali il dissesto idrogeologico, la mobilità, la disponibilità dell’acqua, dell’energia, l’agricoltura, il turismo e quant’altro. Ciò comporta, necessariamente, l’integrazione delle politiche non solo tra Enti ed Istituzioni, ma anche tra settori diversi delle stesse istituzioni. Questa integrazione e coerenza delle politiche è ritenuta fondamentale nel raggiungimento di questo obiettivo. L’integrazione, peraltro, non si realizza con l’imposizione di vincoli, bensì con la condivisione e il recepimento degli obiettivi dello sviluppo sostenibile in ciascuna politica. Il territorio è certamente lo snodo più importante per l’integrazione delle politiche, ma è anche il più trascurato ed è certamente la vittima di questa mancata integrazione. Il territorio è, in ultima analisi, la sede fisica su cui si scaricano tutte le pressioni delle attività produttive e sociali. Da ormai troppo tempo siamo in presenza di un contrasto impari che vede soccombere la politica ambientale, quella dei beni artistici, culturali e del paesaggio a vantaggio di politiche ben più forti finalizzate semplicemente all’estensione degli insediamenti e delle infrastrutture. Non a caso quello che si è salvato del nostro patrimonio naturale ed artistico è in gran parte situato nelle aree economicamente più marginali, peraltro esposte al rischio dell’abbandono. Possiamo affermare, in genere, che finora è mancata la consapevolezza dell’importanza delle relazioni tra i diversi settori ed è mancata, certamente, una politica di valorizzazione del territorio e del patrimonio naturale e culturale in esso contenuto. Tuttavia non si può negare che il territorio costituisca un limite fisico allo sviluppo.

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La risposta, pertanto, non può prescindere dall’avvio di una politica del territorio che risponda ad un sistema di obiettivi non sbilanciato, in cui cioè le finalità di sicurezza, di valorizzazione della biodiversità, del paesaggio, dei beni culturali non siano sistematicamente subordinate a quelle dello sviluppo economico. Su queste premesse, oltre ai compiti istituzionali che concernono le competenze in materia urbanistica e paesaggistica, attività estrattive, valutazione di impatto ambientale ed edilizia residenziale pubblica, questo Assessorato si propone, per l’anno 2005 il raggiungimento di due obiettivi strategici: 1) Collaborazione con i piccoli Comuni per la redazione dei PRG in adeguamento al PPAR. La Provincia nell’ambito della propria autonomia istituzionale attiva e promuove, nello spirito di collaborazione, cooperazione e sussidiarietà, un’azione di assistenza e sostegno con i Comuni più piccoli dando la disponibilità dei propri tecnici provinciali a coadiuvare e fornire un supporto tecnico nella stesura degli elaborati del PRG. L’importante iniziativa può interessare i Comuni con popolazione inferiore ai 1.000 abitanti che hanno una scarsa disponibilità finanziaria, anche alla luce dei minori trasferimenti di risorse da parte dello Stato, e che non hanno ancora attivato le procedure per l’affidamento dell’incarico tecnico per il progetto di PRG; i Comuni interessati e che hanno già richiesto la collaborazione della Provincia sono: Smerillo, Montedinove, Montegallo. L’iniziativa persegue una duplice finalità e cioè da un lato affiancare e dare un sostegno tecnico ed economico ai piccoli Comuni e dall’altro garantire il completamento dello stato di attuazione del processo di adeguamento dei PRG comunali al PPAR che nella nostra Provincia presenta un marcato ritardo rispetto alle altre Province marchigiane; infatti ad oltre 10 anni dall’obbligo stabilito dalle norme vigenti in materia risultano dotati di PRG adeguati al PPAR solamente n° 40 comuni rispetto ai 73 dell’intera provincia. La Provincia ha sollecitato i Comuni inadempienti ad adottare tali strumenti riservandosi di attivare lo strumento delle misure sostitutive dell’art. 3 lettera c) della L.R. n° 34/92 che espressamente prevede tra le funzioni attribuite alla Provincia “l’assunzione di misure sostitutive nell’adeguamento del piano regolatore generale alle indicazioni dei piani di assetto territoriale sovraordinati”. Pertanto ai sensi della norma sopra citata la Provincia è legittimata ad intervenire al fine di assicurare l’adeguamento dei Piani Regolatori comunali al PPAR, al PTC provinciale ed i Piani di Assetto Idrogeologico (Bacini Interregionali e Regionali), ecc..

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In relazione a ciò l’intervento della Provincia potrebbe concretizzarsi nel modo seguente: a) fornitura e messa a disposizione del Comune di tutta la cartografia Regionale; b) trasposizione del vigente strumento urbanistico comunale sulla nuova cartografia; c) trasposizione dei vincoli derivanti da Piani sovraordinati e leggi specifiche (PPAR, PIT, PTC, PAI, vincoli paesaggistici, idrogeologici, Siti di Importanza Comunitaria, ecc.) ed operazioni collegate (individuazione aree esenti, ecc.); d) analisi ambientali ed urbanistiche dello stato di fatto (aree urbanizzate, standard, trend demografici, ecc., ); e) analisi geologiche e botanico-vegetazionali di Prima Fase. Le operazioni di cui sopra (e tutte quelle altre non menzionate) esauriscono gli studi e le analisi necessari per dotare i Comuni interessati di un Piano Regolatore Generale adeguato, in ottemperanza di quanto previsto dalla legge urbanistica regionale; è questo il caso in cui il Comune riconfermi sostanzialmente le zonizzazioni esistenti. Qualora il Comune ritenesse necessario effettuare nuove scelte pianificatorie dovrà procedere, al fine di evitare eventuali situazioni di incompatibilità dei tecnici provinciali, ad un incarico professionale specifico per tali limitate integrazioni al lavoro svolto dalla Provincia. A tal fine la Provincia potrà fornire uno schema di convenzione di incarico (tra Comune e professionista) sentiti gli Ordini Professionali. Su questi eventuali incarichi la Provincia può valutare la possibilità di erogare un contributo economico al Comune. 2) Revisione e adozione di una variante al PTC provinciale Nel corso del 2004 sono state già affrontate alcune importanti tematiche per la rivisitazione del PTC provinciale approvato con Delibera di C.P. n° 209 del 17.12.2004 e che riguardano essenzialmente i seguenti aspetti: • Criteri tecnici e procedure per l’individuazione delle aree industriali e commerciali di rilevanza provinciale, in attuazione della L.R. n° 26/99 modificata dalla L.R. n° 19/2002; • Indirizzi per il dimensionamento dei PRG comunali; • Modifica e revisione delle NTA del PTC; • Criteri ed indirizzi per la pianificazione degli stabilimenti industriali a rischio di incidente rilevante ai sensi del Decreto Min. LL.PP. del 09.05.2001; • Revisione ed aggiornamento degli elaborati cartografici sulla base della nuova cartografia regionale e degli altri Piani sovraordinati nel frattempo redatti (PAI, Piano Rifiuti, PAI Fiume Tronto, ecc.; 65

• Trasferimento cartografico degli studi e approfondimenti in materia di centri e nuclei storici oggetto di specifico incarico professionale esterno. Con l’insediamento di questa Amministrazione si è avviato un processo di ulteriore e più ampio approfondimento e rivisitazione del PTC scaturito nel corso di alcune riunioni, a cui è seguito un primo confronto pubblico nell’ambito di un convegno svoltosi a S. Benedetto del Tronto il 27.11.2004. L’obiettivo è quello di portare a termine gli adeguamenti già avviati derivanti da specifici obblighi di legge e nel contempo avviare un processo di modifica, revisione dei contenuti e delle indicazioni del PTC. Infine, un settore in cui questa Amministrazione intende concentrare i suoi sforzi è quello dell’Edilizia residenziale pubblica. E’ ormai una realtà il fatto che oltre ai bisogni, per così dire consolidati, delle famiglie meno abbienti e delle categorie sociali particolarmente svantaggiate (giovani coppie, famiglie sottoposte a provvedimento di sfratto, anziani, portatori di handicap, lavoratori extracomunitari) vi sia una sempre maggiore domanda di abitazioni in locazione da parte di famiglie a medio reddito che non riescono più a sostenere i canoni praticati dal libero mercato. Tutto ciò fa ritenere il “problema casa” come una vera e propria emergenza. Pur nelle more dell’emanazione della legge regionale di riforma del settore, il Piano regionale di edilizia residenziale predisposto recentemente dalla Giunta regionale definisce le risorse da ripartire in ambito provinciale. Appena verrà determinato l’esatto ammontare delle risorse disponibili e la loro ripartizione per ambito provinciale si provvederà, nel più breve tempo possibile, alla emanazione dei bandi di concorso per la selezione degli interventi.

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GENIO CIVILE Si premette che lo schema di programma triennale delle Opere Pubbliche 2005 – 2007 ed Annuale 2005 redatto e proposto al Consiglio per gli interventi in materia di Genio Civile, è finalizzato all’attuazione di una corretta politica per la difesa del suolo, focalizzando l’attenzione su interventi considerati prioritari per la gestione e salvaguardia dell’intero territorio provinciale, pur nella consapevolezza delle obiettive difficoltà gestionali che l’Ente andrà ad incontrare da un punto di vista finanziario, conseguenza inevitabile di una sostanziale e progressiva traslazione di funzioni e competenze dallo Stato Centrale e dalla Regione verso le autonomie locali, senza il conseguente adeguato trasferimento di risorse finanziarie. Il programma nasce dalla consapevolezza che i processi di modificazione attuati dall’uomo, hanno comportato delle trasformazioni sostanziali dell’ambiente, creando ostacoli al normale deflusso delle acque e modificando più in generale le caratteristiche fisico meccaniche dei terreni, con le conseguenze che sono note a tutti. Fattori economici, incuria, hanno indotto ad una situazione di degrado, che pur lontana dall’essere irreversibile, necessita di essere affrontata con impegno. Si ritiene sia compito dell’Amministrazione concentrare l’attenzione sulle problematiche ambientali nel rispetto, nella salvaguardia e per la crescita del territorio, soprattutto nella consapevolezza che esso è un patrimonio della collettività, e non solo di chi ha la capacità di sfruttarlo, cercando sia di recuperare risorse da destinare ad interventi considerati prioritari, che movimentare sempre più meccanismi moltiplicatori di risorse, attivando opportunamente finanziamenti europei, leggi speciali e accordi di programma. La necessità di intervento si basa principalmente su situazioni esistenti e su quelle che potrebbero andarsi a verificare anche alla luce dei sempre più frequenti e drammatici effetti degli eventi naturali, registrati negli ultimi tempi nell’intero territorio nazionale, che, se da una parte suggeriscono come la manutenzione dei corsi d’acqua e dei fossi in genere siano l’unico strumento di prevenzione possibile rispetto al rischio di fenomeni di frana e/o esondazione, dall’altra ci insegnano che non bisogna mai abbassare il livello di guardia. Per quanto concerne le attività relative al Pronto Intervento di cui al Decreto Legislativo n° 1010/1948, si evidenzia che per l’anno in corso, i fondi trasferiti annualmente dalla Regione Marche, hanno subito una sensibile flessione che di fatto ha determinato, sulla base delle richieste pervenute e delle verifiche effettuate, un ridotto finanziamento per alcune di quelle opere, che a causa degli eventi calamitosi, ricoprivano il carattere urgente ed inderogabile per pubblica utilità.

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E’ intenzione, oltre che espletare le funzione legate alle attività gestionali, (legate insieme a sismica e tutela delle acque) porre le basi per provvedere in collaborazione con altri settori dell’Amministrazione Provinciale ed altri Enti Locali alla creazione di un quadro conoscitivo aggiornato del territorio, del dissesto e della dinamica fluviale, incentivare usi compatibili del territorio in funzione della realtà esistente e delle attività presenti, definire la criticità e la tipologia dei fenomeni naturali, programmare piani di intervento integrati di prevenzione del rischio, possibilmente con opere di basso impatto, in un’ottica di bacino e sottobacino idrografico in funzione del quadro conoscitivo del rischio idraulico ed idrogeologico, definire ed aggiornare piani di manutenzione territoriale e delle opere di difesa realizzate. In tal senso sono state avviate procedure per avvalersi dell’innovazione tecnologica più avanzata a supporto della materia.

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PROTEZIONE CIVILE L’importanza delle attività di Protezione Civile è entrata prepotentemente nella coscienza dei cittadini e delle nostre 73 Amministrazioni Comunali, motivando e responsabilizzando ancor di più tutti gli operatori del settore. Così come previsto dal Programma di mandato amministrativo, già illustrato in Consiglio Provinciale, l’Ufficio di Protezione Civile di questa Amministrazione, segue correttamente i dettagli della legge n. 225/92 e le successive modificazioni ed integrazioni. Detta legge ha il pregio di aver definito con maggior chiarezza i compiti di ciascuna delle Amministrazioni preposte allo svolgimento delle attività di Protezione Civile: Stato, Regioni, Province, Comuni, Comunità montane e le funzioni delle strutture operative nazionali di Protezione Civile, quali: Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, le Forze Armate, le Forze di Polizia, il Corpo Forestale dello Stato, i Servizi Tecnici Nazionali, i Gruppi Nazionali di Ricerca Scientifica, la Croce Rossa Italiana, le Strutture del Servizio Sanitario Nazionale, le Organizzazioni di Volontariato ed il Corpo Nazionale del Soccorso Alpino. In particolare la PROVINCIA ha già predisposto: • La realizzazione di programmi di simulazione da programmare sul territorio provinciale; • La formazione di una moderna coscienza di Protezione Civile mediante la promozione ed il coordinamento di esercitazione, programmi educativi ed informativi, nonché l’istituzione di corsi di formazione ed aggiornamento professionale, per coloro che provengono dalle organizzazioni di volontariato. La Provincia di Ascoli Piceno, al pari di altre Province marchigiane, nell’anno 2005 completerà con rapidità l’adeguamento necessario dell’intera struttura di Protezione Civile così come previsto dalle Leggi Nazionali e regionali, per il miglioramento delle condizioni di vita e di sicurezza dell’intera popolazione picena. L’anno passato ha registrato il ripetersi preoccupante di movimenti franosi, caduta massi, allagamenti, alluvioni, ecc., che hanno interessato, in gran parte, le infrastrutture varie della Provincia, e dall’altra hanno coinvolto abitazioni civili anche se in percentuale minore. L’elaborato predisposto dalla Regione Marche Servizio Protezione Civile, ufficio Previsione e Prevenzione a seguito della Legge regionale 26/03/96 sul rischio frane nel territorio di questa Provincia registra una situazione che va 69

costantemente tenuta in osservazione con accentuazione in alcuni comuni a rischio medio nei quali va programmata un’azione di prevenzione soprattutto riferita alla rete viaria provinciale. Questo ufficio nell’anno trascorso ha verificato la necessità di programmare ed attuare interventi miranti alla prevenzione di Protezione Civile (alluvionifrane-incendi boschivi) dando ad essi priorità particolare, in quanto miranti a tutelare la salvaguardia e l’incolumità dei cittadini in occasione del verificarsi di eventi calamitosi, siano essi naturali o dipendenti da fattori umani, che vanno, comunque, ad incidere sul bene primario della vita e dell’incolumità pubblica e privata dei cittadini stessi. Come previsto dal Piano Provinciale di emergenza già approvato e diffuso all’intera comunità provinciale attraverso un convegno a carattere nazionale nel 2003, nel 2005 sarà completamente realizzata la Sala Operativa Integrata SOI in zona “Pennile di Sotto”, la quale ha già ottenuto il relativo stanziamento ammontante a €. 254.613,25 di cui € 130.000 messi a disposizione dalla Regione Marche, giusta deliberazione n. 1448 del 02/08/2002. Si avrà modo così di riorganizzare anche l’apparato operativo considerando che nel Piano Provinciale di Emergenza approvato con deliberazione n. 21 del 25 febbraio 2003 sono previsti: 1) lo Strumento operativo del Centro Provinciale Coordinamento Soccorsi , ossia il Centro Operativo Provinciale, che prevede l’insediamento delle 14 funzioni previste dagli indirizzi regionali emanati in materia di protezione civile ai sensi dell’art. 108 del D. Lgs. 112/98; 2) il Coordinamento del Volontariato, suddiviso in 7 zone, operanti nei comuni ad esso afferenti e composti da 7 coordinatori e vari responsabili della CRI, dell’ANAS, del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, ecc. • Per quanto riguarda il progetto sulla Prevenzione Incendi Boschivi si ritiene che detto lo stesso debba essere potenziato e vista l’esperienza positiva, si ritiene opportuno ripetere anche per l’anno 2005 l’utilizzo dell’elicottero in tale attività. I volontari impegnati in questo lavoro di prevenzione sono stati nella stagione appena trascorsa circa 500 (unità utilizzate secondo una turnazione) divise fra tutte le associazioni. Nel 2005, buona parte dei partecipanti al progetto sarà opportunamente preparata, attraverso uno specifico corso che l’Amministrazione

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Provinciale realizzerà nei mesi precedenti allo svolgimento del progetto di prevenzione. • Per l’anno 2005 l’ufficio di Protezione Civile ha previsto la realizzazione di un programma organico, al fine di realizzare una rete di interventi più efficace ed incisiva che miri, da un lato, a scoraggiare quanti in modo doloso si apprestano a dare alle fiamme intere superfici boscate, dall’altro a segnalare con rapidità i principi di incendio allo scopo di limitarne il danno. • Le unità mobili saranno potenziate. Per questo servizio l’Amministrazione Provinciale prevede di sostituire in modo graduale le autovetture fuoristrada, in dotazione all’ufficio di Protezione. • Per quanto riguarda l’imbustatrice, l’Amministrazione Provinciale è in grado di mettere a disposizione, dei 73 Comuni della Provincia la stessa ogni qualvolta si dovesse verificare un’interruzione di acqua potabile. E’ tuttora vigente l’accordo con il CONSORZIO IDRICO INTERCOMUNALE DEL PICENO (CIIP) per l’utilizzo dell’imbustatrice in tutti i casi di emergenza e di carenza idrica nel territorio provinciale, al fine di assicurare il rifornimento di acqua potabile alla popolazione picena. • Viste le numerose manifestazioni che si svolgono nell’intero territorio, l’Ufficio Protezione Civile prevede di mobilitare tutti gli operatori di volontariato dei Gruppi Comunali di Protezione Civile in sinergia con tutte le associazioni di volontariato, istituzionalmente riconosciute ed in collaborazione con il Dipartimento di Protezione Civile (ANPASS, CROCE ROSSA ITALIANA, CAI, ecc.). Queste attività saranno fondamentali in ordine alla verifica della prontezza di intervento, della capacità di mobilitazione e della capacità di utilizzo corretto ed efficace di tutte le attrezzature in dotazione per i momenti di eventuali emergenze. Un’esperienza di questo tipo di esercitazioni è stata quella collegata alla visita del Santo Padre a Loreto nel settembre 2004. In questa sorta di esercitazione sono stati coinvolti numerosi dipendenti di questa Amministrazione Provinciale, sia del Settore Protezione Civile, che di altri settori dell’ente (in collaborazione con l’Azione Cattolica Italiana – Diocesi di Ascoli Piceno). Le attività svolte hanno riguardato: l’organizzazione del campo base, l’allestimento della cucina da campo, il montaggio e lo smontaggio delle tende e strutture di accoglienza per i pellegrini, oltre che tutte le attività connesse con l’organizzazione logistica dell’evento.

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In questa, come in tutte le altre manifestazioni di tipo sportivo e di altro genere che sono state supportate, si è evidenziato fortemente un notevole desiderio di partecipazione all’attività di volontariato da parte di tutti i cittadini del territorio. Pertanto, per l’anno 2005 questo ufficio ha predisposto un progetto di informazione – formazione a livello di amministrazioni comunali (sindaci, amministratori, polizia municipale, associazioni di volontariato) con il preciso obiettivo di preparare persone ad accogliere e, a loro volta, formare i numerosi cittadini che entreranno a far parte dei costituendi o già costituiti gruppi comunali di volontari per la Protezione Civile. Per quanto riguarda i corsi di formazione professionali permanenti diventati indispensabili per l’aggiornamento degli addetti alla Protezione Civile sono stati previsti, come per l’anno passato, n. 2 corsi di specializzazione su materie di Protezione Civile. I corsi saranno rivolti sia agli addetti delle strutture pubbliche che private, oltre che al volontariato costituito sia da Associazioni che da singoli cittadini.

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POLITICHE SOCIALI - COOPERAZIONE INTERNAZIONALE PREMESSE L’approvazione della legge 328/2000 “Legge Quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali” e del Piano regionale socio assistenziale hanno innescato profondi processi di cambiamento nell’assunzione di responsabilità da parte del sistema degli Enti Locali. La successiva modifica del Titolo V della Costituzione ha introdotto ulteriori elementi di modificazione dei ruoli delle diverse articolazioni dello Stato. Il quadro legislativo che ne deriva delinea un modello di tipo solidaristico in cui le responsabilità pubbliche riguardanti la risposta ai bisogni sociali delle persone e delle famiglie sono attribuite anche a soggetti non istituzionali, ma nel quale le istituzioni pubbliche svolgono comunque il ruolo di garanti dell’esistenza della qualità e dell’accessibilità delle risposte. Come è noto, la legge 328, chiede ai territori e ai vari attori che in essi operano, di cooperare per costruire politiche sociali integrate e chiama l’ente locale all’esercizio di una funzione pubblica nuova, centrata sulla capacità di promuovere e regolare processi d’integrazione nella comunità piuttosto che sulla gestione di interventi. Il territorio di questa provincia è suddiviso in 6 Ambiti Territoriali Sociali, previsti dal “Piano regionale per un sistema integrato di interventi e servizi sociali 2000/2002”, che hanno come Comuni capofila: Ascoli Piceno, Fermo, San Benedetto del Tronto, Porto Sant’Elpidio, Spinetoli, Amandola. Lo strumento individuato per la pianificazione territoriale è il Piano di Zona, adottato con Accordo di Programma da parte dei comuni di uno stesso Ambito. Il Piano di Zona rappresenta lo strumento ed il luogo prioritario all’interno del quale è possibile promuovere forme inedite di partecipazione civica e di riordino del sistema integrato degli interventi e dei servizi previsti dalla L. 328 (art. 18). Costituisce il momento di convergenza degli sforzi di più soggetti in grado di cooperare tra loro in base al livello di condivisione degli obiettivi dell’azione, favorendo la progressiva acquisizione di un’ottica di lavori di “rete”, a livello sia istituzionale che operativo. In coerenza con il Testo Unico sull’ordinamento degli Enti Locali, la legge 328/2000 definisce per le province un ruolo in linea con i compiti che in generale già svolgono quali soggetti centrali della programmazione e dello sviluppo del territorio. In particolare s’individuano i seguenti ambiti di intervento:

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raccolta delle conoscenze e dei dati sui bisogni e sulle risorse disponibili dai comuni e dagli altri soggetti istituzionali presenti in ambito provinciale per concorrere all’attuazione del sistema informativo dei servizi sociali; analisi dell’offerta assistenziale al fine di promuovere approfondimenti mirati sui fenomeni sociali più rilevanti in ambito provinciale, fornendo, su richiesta dei Comuni e degli EL interessati, il supporto necessario per il coordinamento degli interventi territoriali; promozione, di intesa con i comuni, di iniziative di formazione, con particolare riguardo alla formazione professionale di base ed all’aggiornamento; partecipazione alla definizione ed all’attuazione dei Piani di Zona. Vi è quindi un primo livello di compiti che riguarda le funzioni di “Osservatorio”, ovvero l’insieme di azioni capaci di rendere organica la raccolta di dati ed informazioni, sia sul profilo quantitativo, sia per gli aspetti qualitativi e di approfondimento su singole aree di bisogno. Un secondo livello riguarda una competenza storicamente più radicata in capo alle Province: la formazione, soprattutto qui intesa come funzione permanente di accompagnamento di amministratori ed operatori nell’applicazione e nell’implementazione dei Piani di Zona. Un terzo livello riguarda l’attività di monitoraggio e valutazione, elemento altamente innovativo e perfettamente consono al ruolo di area vasta delle Province, cui si aggiunge un possibile ruolo di coordinamento territoriale, se richiesto dai Comuni. La Provincia può, per le considerazioni sinora espresse, assumere un ruolo strategico di “cerniera” proprio per la sua collocazione mediana tra i diversi attori locali al fine di garantire il coordinamento di tutte le loro azioni. Un ruolo rilevante, quindi, in duplice senso: di promozione, informazione e di supporto informativo e tecnico ai Comuni, di raccordo e sintesi nei confronti della Regione nel processo di elaborazione ed approvazione dei Piani di Zona. Un ruolo strategico di cerniera quindi che in esecuzione del Piano Sociale regionale, svolge attività di coordinamento del lavoro dei sei Ambiti Territoriali Sociali nei quali è suddiviso il territorio provinciale. Si sta attuando, sulla base di incontri svolti con gli Assessori Comunali alle Politiche Sociali, i Coordinatori d’Ambito, le Zone ASUR e gli altri soggetti che operano nel sociale, il progetto “Gestione delle reti sociali”che

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prevede la mappatura e la messa in rete delle iniziative e di tutti gli attori sociali del territorio, con particolare attenzione a quelli interessati al processo di integrazione socio-sanitaria, al fine di ottimizzare i servizi esistenti e favorire la partecipazione, individuare modalità d’intervento condivise,verificarne l’efficacia. Nell’ottica della promozione del benessere sociale della collettività amministrata previsto dalla “legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali” n. 328/2000, l’Assessorato alle Politiche Sociali promuove interventi finalizzati a garantire la qualità della vita, le pari opportunità, i diritti di cittadinanza, a ridurre le condizioni di disabilità e di disagio. Gli obiettivi di benessere della persona, nella nostra realtà sociale, sono riferiti allo sviluppo ed alla conservazione delle capacità fisiche, alla crescita di sapere e di conoscenza, alla valorizzazione delle risorse personali, allo svolgimento di una soddisfacente vita di relazione ed il raggiungimento di tali traguardi di benessere sociale si può favorire attraverso il coordinamento e la promozione dell’attività degli Ambiti Territoriali Sociali e dei Comuni nel settore sociale, il rafforzamento dei legami con le organizzazioni sindacali e del volontariato, l’integrazione e la gestione delle reti sociali, oltre che con l’attività di sensibilizzazione sui problemi delle persone socialmente svantaggiate, sui temi della prevenzione delle malattie, ecc…, All’interno di tutto questo, l’Assessorato svolge attività di promozione delle politiche della Pace e della Cooperazione internazionale, nell’ottica della reciproca conoscenza tra i popoli e della solidarietà, al fine di migliorare le condizioni di vita dei Paesi del sud del mondo. Il futuro che ci aspetta è un futuro comune, il futuro di tutta l’umanità e della terra in cui essa vive. La fragilità e la debolezza di un paese che conta incrinature in diversi ambiti non ha confini ed indebolisce tutti i paesi, tutte le popolazioni, ognuno di noi. Ciò comporta che è necessario passare dalla logica dell’aiuto a quella della compartecipazione per la risoluzione di problemi comuni. Lo sradicamento della povertà dovrebbe essere visto come un bene pubblico internazionale, che promuove la pace, la sicurezza e la sostenibilità ambientale. OSSERVATORIO DELLE POLITICHE SOCIALI: Prosecuzione dell’attività dell’Osservatorio delle Politiche Sociali previsto dalla Regione Marche nel “Piano Regionale per un sistema integrato di interventi e servizi sociali 2000/2002”, al fine di realizzare un sistema informativo regionale, indispensabile in un sistema di welfare.

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Nell’anno 2005 si approfondirà la rilevazione dei dati sui servizi non residenziali pubblici e privati già avviata nel 2004; inoltre sono identificati due “nuovi” campi d’azione in cui l’Osservatorio Regionale con gli Osservatori Provinciali intraprenderanno un’azione comune di studio ed analisi: gli Uffici di Promozione Sociale (U.P.S.) l’elaborazione di una Cartella Sociale Professionale Regionale Unica In questi due campi verrà identificato uno standard (regionale) minimo di informazione da raccogliere in tutti gli UPS e attraverso l’utilizzo da parte degli operatori sociali degli Uffici Sociali Professionali di una cartella sociale di presa in carico, si dovrà arrivare all’identificazione di definizioni univoche di interveto sociale. In tale processo saranno coinvolte le Zone Territoriali ASUR, gli Ambiti Territoriali Sociali ed i rappresentanti dei Servizi Sociali Professionali dei Comuni che hanno attivo tale servizio. L’Osservatorio Provinciale di Ascoli Piceno, ha poi recentemente intrapreso un’indagine sulle cooperative Sociali di tipo A e B ed i loro Consorzi, che proseguirà nel 2005, volta a reperire delle informazioni circa: • I servizi da ognuna offerti • I Comuni serviti • Gli utenti serviti con ciascun servizio offerto • Gli Operatori impiegati per ciascun Servizio • Il numero dei dipendenti di ogni Cooperativa L’indagine darà origine ad una “Carta dei Servizi Provinciali” accessibile via Web e consultabile per servizio e per cooperativa. L’indagine permetterà di avere un quadro del fenomeno cooperativistico nella nostra provincia valutandone i risvolti sociali – lavorativi – economici, ed i dati in essa raccolti saranno resi disponibili sia agli Ambiti, sia ai privati cittadini (che ne faranno richiesta), che alle stesse cooperative sociali. Infine l’Osservatorio Regionale e gli Osservatori Provinciali hanno ritenuto opportuno portare in rilievo due tematiche di interesse comune e di rilievo nel panorama delle problematiche sociali, che saranno oggetto di focus specifici e cioè: ·

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• l’immigrazione • i Servi di Sollievo per le famiglie delle persone con disabilità mentale. POLITICHE GIOVANILI: • Gestione della delega regionale ai sensi della legge regionale n. 46/95 sugli interventi a favore dei giovani e degli adolescenti, che prevede l’istruttoria e l’ammissione al finanziamento regionale dei progetti presentati dai Comuni per la realizzazione di centri di aggregazione giovanile e sportelli informagiovani. •

Progetto ESTATE RAGAZZI, che prevede incentivi ai Comuni ed alle famiglie per la realizzazione di centri estivi con attività ludico– formative per i ragazzi di età compresa tra i 6 ed i quattordici anni. Ciascuna delle edizioni passate ha visto la partecipazione di almeno 70 Comuni, con circa 7.000 ragazzi. Nell’edizione 2005 si prevede di incentivare i progetti dei comuni che prevederanno, nei centri estivi, anche l’orario pomeridiano al fine di migliorare il servizio per le famiglie.



Ampliamento del progetto SOLI MAI, già avviato nel 2000 con ottimi risultati negli ospedali di Ascoli Piceno e Fermo, che prevede lo svolgimento di attività di animazione nei reparti pediatrici degli ospedali delle tre AA.SS.LL. della provincia, al fine di migliorare l’impatto del bambino ricoverato con l’ambiente ospedaliero. Nell’anno 2005 si intende realizzare anche il progetto : “SOSpedale, l’ospedale solidale”-Progetto di mediazione culturale e animazione d’infanzia in ambito ospedaliero.

Il graduale e progressivo acuirsi del fenomeno immigratorio in questi ultimi anni ha posto la necessità di affrontare il problema della mediazione tra culture differenti in maniera più sistematica e organica di quanto non si sia fatto finora. Si richiede infatti una mediazione non soltanto di natura linguistica, che si limiti cioè ad un mero lavoro di traduzione nel rapporto paziente-operatore, ma che consideri e privilegi il background culturale dell'immigrato. Verrà inserito, pertanto, nel gruppo di animatori già operanti nel reparto, anche il mediatore culturale, per venire incontro alle esigenze dei bambini immigrati e delle loro famiglie e prevenire e risolvere la conflittualità che può derivare dalle incomprensioni causate dalle diversità culturali a disposizione degli utenti e del personale ospedaliero.

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Inoltre si prevede l’istituzione di un Servizio integrato per le donne italiane e straniere e i loro bambini presso i reparti di pediatria dei tre ospedali provinciali, in rete con i Servizi del territorio, per fornire un’assistenza integrata (sanitaria, psicologica e sociale) grazie all’inserimento di figure professionali come animatori d’infanzia, psicologi e mediatrici culturali, in grado di costruire un clima di fiducia e tolleranza sia tra operatori sanitari, piccoli pazienti e loro familiari, che tra bambini ricoverati italiani e stranieri, creando occasioni d’incontro e di gioco orientati alla multiculturalità. POLITICHE A FAVORE DEI DISABILI Prosecuzione ed incremento del programma di borse lavoro per l’inserimento lavorativo o a scopo terapeutico per disabili cofinanziato dalla Regione Marche ai sensi della L. R. n. 18/96, al fine di offrire ai ragazzi disabili, al termine della formazione scolastica, la possibilità di sperimentare ed inserirsi nell’attività lavorativa, quando ne abbiano le capacità, o di svolgere una borsa lavoro di tipo terapeutico, che permetta loro di migliorare le capacità relazionali. Prosecuzione del progetto “Servizi di Sollievo” per i soggetti affetti da disabilità mentale e per le loro famiglie. Si tratta di un servizio su base sociale e non sanitaria, già avviato nell’anno 2002 sul territorio provinciale, che ha consentito di aprire centri di ascolto e di accoglienza per i soggetti disabili e per le loro famiglie, aperti anche nei giorni festivi, nei quali è previsto lo svolgimento di attività ricreative e culturali. (Finanziamento regionale) Realizzazione, nell’ambito del progetto regionale “L’autismo nella Regione Marche – Verso un progetto di vita”, del sottoprogetto “Istituzione di servizi per adolescenti ed adulti con disturbi autistici e realizzazione di specifiche iniziative a carattere sociale” che prevede la creazione di una sezione per adolescenti ed adulti autistici in alcuni centri di aggregazione giovanile e centri diurni della provincia e la formazione professionale per gli operatori educativi;(finanziamento regionale) Potenziamento del Centro Provinciale di Documentazione sull’Handicap, che opera in sinergia con gli altri Centri esistenti sul territorio provinciale (è stato firmato un protocollo d’intesa tra Provincia, C.S.A., Centro Territoriale Scolastico e Sportello Informahandicap di Fermo per il coordinamento delle attività). L’Assessorato intende istituire la “Consulta Provinciale della salute mentale” ed il “Coordinamento Provinciale per le dipendenze patologiche”, al fine di approfondire le relative problematiche e dare un servizio migliore ai cittadini. 78

POLITICHE A FAVORE DEGLI IMMIGRATI: Progetto per la prosecuzione, nell’anno 2005, dell’attività del Centro Polivalente Provinciale per Immigrati, costituito nel mese di aprile 2000. Si tratta di una struttura funzionale messa a disposizione delle Associazioni degli immigrati e tesa a favorire l’integrazione sociale, l’avviamento al lavoro e l’agevolazione al rientro in patria degli extracomunitari, ai sensi della legge regionale n. 2/98. Il Centro Polivalente, che ha sede a Grottammare, svolge un’utilissima attività di informazione a favore degli immigrati della provincia, anche attraverso la pubblicazione del periodico PICENO 3M (Multietnico, Multiculturale, Multirazziale), che viene inviato a tutte le famiglie immigrate, oltre che alle Istituzioni. Ampliamento del servizio legale, già avviato in forma di volontariato nella sede del Centro a Grottammare, che rappresenta un importante punto di riferimento ed è di grande aiuto per gli immigrati. Compatibilmente con le somme che saranno previste in bilancio, si intende aprire uno sportello anche a Fermo e riconoscere il rimborso delle spese agli avvocati che presteranno il servizio. Istituzione del servizio di mediazione culturale nelle scuole dove è presente un alto numero di alunni immigrati, con il progetto “Dall’Accoglienza all’Integrazione nella Scuola”, con una forte valenza sia nel versante dell’integrazione scolastica, sia in quello dell’integrazione sociale delle famiglie immigrate. Gli studenti stranieri infatti, con le diversità linguistiche e culturali di cui sono portatori, si trovano infatti nella posizione di dover fare propria sia una seconda lingua sia una seconda cultura. È un processo in cui interagiscono molteplici aspetti: linguistici e cognitivi, sociali ed emotivi, che coinvolgono l’intera famiglia. Attraverso l’interazione nel sistema dell’istruzione passa infatti una buona parte delle modalità di interazione fra famiglie immigrate e società civile. Preso atto inoltre della notevole eterogeneità e frammentarietà degli approcci al problema dell’integrazione scolastica degli studenti immigrati che sono stati finora messi in atto da scuole, enti locali e altre istituzioni del territorio di competenza; l’Assessorato Provinciale alle Politiche Sociali, d’intesa con le Scuole, con gli Ambiti Territoriali Sociali e i Comuni e con gli organismi di rappresentanza degli immigrati, intende promuovere l’elaborazione e la stipula di un PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER STUDENTI IMMIGRATI che costituisca un modello condiviso di accoglienza e che preveda modalità corrette e pianificate per facilitare l’inserimento scolastico degli alunni immigrati.

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Oggi la promozione dei diritti di cittadinanza, in termini di rispetto e valorizzazione della dignità della persona e dei suoi diritti in quanto tale, devono rappresentare il compito principale portato avanti da uno stato sociale così come viene costituzionalmente sancito e che sempre costituzionalmente attribuisce tali diritti a tutti gli individui. Partendo dal presupposto che la condizione dell’immigrato è una situazione di debolezza che va rimossa, una politica dell’immmigrazione non può esimersi dal promuovere e sostenere iniziative atte a far acquisire, alle persone immigrate, conoscenze e strumenti per interloquire in una posizione di parità. Per questa ragione è necessario valorizzare la persona e la soggettività in un contesto sociale attraverso attività di formazione, sia come scuola di cittadinanza, intesa come avvicinamento a.. e appropriazione di fondamenti potenzialità, opportunità della multiforme realtà italiana e locale e conoscenza di essa, sia in termini di aggiornamento delle competenze professionali. L’elezione di due Rappresentanti degli Immigrati nel Consiglio Provinciale, rappresenta un’ azione che va in questa direzione. Istituzione della Consulta Provinciale degli Immigrati. PARI OPPORTUNITA’ Proseguimento del servizio TELEFONO DONNA che offre aiuto alle donne in difficoltà per violenza e molestie, maternità, ginecologia sociale, tossicodipendenza, salute e previdenza, problemi legali e di lavoro. Tale servizio è iniziato nel 1997 e nella fase iniziale si è retto completamente sul volontariato. A partire dagli ultimi mesi dell’anno 2002 si è verificata la necessità, per garantire l’efficienza del servizio, di attivare un rapporto di collaborazione con una operatrice da affiancare alle volontarie, che pure continueranno ad operare. Organizzazione della quinta edizione del concorso internazionale di poesia e prosa a firma femminile “I COLORI DELLE DONNE”, la cui premiazione avverrà l’8 marzo. Organizzazione, sempre in occasione dell’8 marzo, in collaborazione con l’Associazione “Piceno con noi” della sesta edizione della mostra PICENODONNA sull’imprenditoria delle donne picene nei settori dei prodotti tipici, dell’artigianato, dell’arte, della ristorazione, ecc….L’iniziativa prevede anche la realizzazione di un video delle attività artigianali più significative, da trasmettere nel laboratorio didattico annesso alla mostra. L’iniziativa sarà arricchita dal PREMIO PICENODONNA, un riconoscimento alle donne imprenditrici che si sono distinte per originalità dell’idea imprenditoriale, qualificazione e valorizzazione della sviluppo del

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territorio, sperimentazione di progetti su tempi di lavoro e tempi di vita, eccellenze nelle innovazioni di prodotto e di processo, nelle innovazioni gestionali e nel perseguimento di obiettivi di sostenibilità ambientale ed etico sociale. Realizzazione di un incontro–dibattito sul disagio mentale ed in particolare sulla depressione, per stimolare la sensibilità, nel territorio provinciale, su un problema che colpisce persone di tutte le età ed appartenenti a ogni fascia sociale, anche allo scopo di costituire una associazione tra famiglie che sia di supporto al servizio sanitario. POLITICHE DELLA PACE E COOPERAZIONE INTERNAZIONALE: Organizzazione della decima edizione dell’Asta di Solidarietà “Aiutiamo la Pace” che prevede la vendita di quadri donati dagli artisti e con i proventi della quale verrà finanziata la realizzazione di microprogetti in paesi in via di sviluppo. Poiché nel 2005 ricorre il decennale dell’Asta di Solidarietà, si prevede di organizzare nelle sale della Cartiera Papale una mostra degli artisti più importanti che partecipano all’Asta donando le proprie opere. Attualmente l’Assessorato svolge il ruolo di capofila delle Province marchigiane e di otto Comuni del territorio piceno per il progetto di cooperazione in Nicaragua, gestito dal punto di vista tecnico dall’Associazione “Medina”, che ha come obiettivo la riqualificazione turistica di un’area situata nel nord del Paese, con la realizzazione di strutture per l’accoglienza e con la formazione professionale di giovani come guide turistiche e guardaparco. Inoltre la Provincia sta sostenendo i progetti di solidarietà con altri popoli, come ad esempio il popolo Sahrawi, che a causa dell’invasione della propria terra (ex Sahara Spagnolo) da parte del Marocco, è costretto da 25 anni a vivere in campi profughi nel deserto algerino, le popolazioni balcaniche, dove sta sostenendo un progetto in collaborazione con la Regione Marche ecc…. Progetto “Adotta un Popolo” verrà ricostituita la rete dei Comuni per la realizzazione del progetto “Adotta un Popolo” per la partecipazione alla VI° Assemblea dell’ONU dei Popoli ed alla Marcia della Pace Perugia-Assisi che saranno organizzate dal Coordinamento Nazionale Enti Locali per la Pace. Attraverso la costituzione di un fondo comune, verranno ospitati sul territorio provinciale, alcuni rappresentanti dei popoli e verrà data loro la possibilità di partecipare nei giorni successivi alla VI° Assemblea dell’ONU dei Popoli ed alla Marcia della Pace Perugia-Assisi. Nei giorni in cui soggiorneranno nella nostra provincia gli ospiti avranno incontri con la

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popolazione e con gli studenti allo scopo di far conoscere le condizioni e le necessità dei loro Paesi. ESERCIZIO DELLE FUNZIONI ATTRIBUITE DALLA MARCHE IN MATERIA DI ESERCIZI FARMACEUTICI

REGIONE

Verranno svolte le funzioni amministrative relative ai 135 esercizi farmaceutici esistenti nella provincia. ESERCIZIO DELLE FUNZIONI RELATIVE ALLA TENUTA DEGLI ALBI DELLE COOPERATIVE SOCIALI E DEL VOLONTARIATO La Regione Marche deve attribuire alle Province, ai sensi della legge regionale n. 10/99, le funzioni relative alla tenuta degli albi provinciali delle cooperative sociali e del volontariato, e verosimilmente questo accadrà nell’anno 2005 costituendo nuovi impegni e nuove competenze per l’Assessorato. POLITICHE A FAVORE DEGLI ANZIANI Verrà portato a conclusione, nel 2005, il progetto per l’informatizzazione dei Centri Sociali per anziani, che prevede l’assegnazione di un personal computer ai Centri Sociali che siano iscritti alle due associazioni provinciali (AUSER ed ANCESCAO) o che siano stati segnalati dai Comuni, e lo svolgimento di corsi di alfabetizzazione informatica che si svolgeranno in otto Comuni della provincia. E’ stata realizzata la prima fase del progetto, con la consegna di 85 PC e si devono organizzare i corsi di alfabetizzazione informatica a favore degli anziani che aderiscono ai Centri Sociali. Si provvederà ad incoraggiare, a livello di Centri Sociali, l’istituzione della “Banca del Tempo”, con il duplice scopo di favorire la socializzazione degli anziani e risolvere piccoli problemi legati ai tempi di vita delle persone. ASSISTENZA Assistenza ai minori riconosciuti dalla sola madre: Ai sensi della legge n. 67/93 il Servizio provvede all’erogazione di sussidi economici mensili ai minori riconosciuti dalla sola madre. Per i minori riconosciuti dalla sola madre per i quali l’autorità giudiziaria abbia disposto il ricovero in strutture di accoglienza, la Provincia paga la retta giornaliera (4 bambini ricoverati attualmente in case di accoglienza, la retta giornaliera varia dai 40 agli 86 euro). Assistenza alle persone con disabilità sensoriale: agli studenti con disabilità sensoriale (non vedenti e non udenti), ai sensi della medesima legge n. 67/93, la Provincia dà l’assistenza domiciliare extrascolastica, 82

nella misura massima di 20 ore mensili per i non udenti e di 50 ore mensili per i non vedenti. Esiste un elenco provinciale degli assistenti domiciliari, formati dalla Provincia. L’Ente inoltre rimborsa le spese per gli ausili didattici ai non vedenti e rimborsa parzialmente le spese per la frequenza di centri audiofoniatrici ai non udenti, ai quali compete anche il rimborso del costo delle pile per gli apparecchi acustici e per eventuali protesi non previste dal tariffario del S.S.N.. Oltre all’assistenza in senso stretto, l’Assessorato alle Politiche Sociali proseguirà, in collaborazione con le Associazioni di riferimento (Unione Italiana Ciechi ed Ente Nazionale Sordomuti), un progetto che prevede un servizio di consulenza alle famiglie con operatori qualificati (psicologo, docente, esperto in sussidi informatici, tiflopedagogista nel caso dei non vedenti, ecc….), l’organizzazione di corsi di formazione, di corsi per favorire l’autonomia, di campi scuola, di incontri sportivi, manifestazioni ecc… insieme a ragazzi “normodotati” per favorire l’inserimento scolastico e sociale dei disabili sensoriali. Proseguirà inoltre, in collaborazione con l’Assessorato alla Formazione Professionale, la realizzazione di un programma di corsi per la qualificazione e la specializzazione degli assistenti domiciliari dei ragazzi con disabilità sensoriale. Nel 2005 sarà necessario attivare almeno due corsi sul territorio provinciale per la formazione di assistenti per ragazzi pluriminorati.

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SPORT - TEMPO LIBERO Una Provincia che si pone come obiettivo di realizzare una prospettiva di “futuro sostenibile”, in cui al centro della società e delle scelte che la governano ci siano i diritti della persona, è un anche un territorio che riesce a programmare dello spazio per la pratica sportiva. L’attività sportiva nelle sue diverse accezioni (promozionale, agonistica e ricreativa) deve essere garantita a tutti i cittadini. Il linguaggio del corpo rappresenta un grande strumento di relazione con gli altri, risulta essere probabilmente il modo più immediato in cui si esprimono i giovani, consente agli anziani di riappropriarsi della propria persona, rappresenta uno dei modi più semplici ed immediati per entrare in contatto con culture e tradizioni che provengono da Paesi diversi. La cultura sportiva deve quindi essere parte integrante del bagaglio di ogni singolo cittadino: per far ciò è indispensabile fornire alla cittadinanza la possibilità di praticare l’attività sportiva preferita in impianti adeguati alle esigenze dell’utenza ed equamente distribuiti nel territorio. Inquadrato ora in termini generali le principali problematiche relative all’attività sportiva del nostro territorio, di seguito termini più precisi; i singoli campi di attività sui quali si intende intervenire. 1. PROGETTO SCUOLA E SPORT Il progetto “Scuola e Sport” rappresenta un ambizioso obiettivo dell’Assessorato allo Sport rivolto alla promozione dell’attività sportiva e motoria di base nei bambini di età compresa fra i 3 e gli 11 anni frequentanti le Scuole d’Infanzia e le Scuole Primarie presenti nella nostra provincia per un totale di circa 24000 studenti coinvolti. 2. PROGRAMMAZIONE EVENTI SPORTIVI DI ECCELLENZA Preciso intendimento di questo Assessorato è di fornire assistenza e di offrire servizi adeguati allo scopo di collaborare alla promozione di iniziative sportive d’eccellenza, che rappresentino momenti importanti a sostegno del marketing territoriale piceno. Non dobbiamo poi dimenticare che in queste occasioni viene ad attivarsi una particolare nicchia del segmento turistico conosciuto come TURISMO SPORTIVO che presenta la particolarità di essere destagionalizzato e rivolto a fruitori con capacità di spesa media-alta, caratteristiche che ne sottolineano l’importanza di inserimento nel tessuto socio-economico territoriale. Per questo preciso scopo l’Assessorato allo Sport ha intenzione di intervenire per sostenere questi eventi, collaborando attivamente all’organizzazione degli stessi, attraverso un rapporto sempre più produttivo con gli Assessorati allo Sport dei vari Comuni.

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3. PROGETTO AMBIENTE E SPORT Questo progetto, prevede l’attivazione di una sinergia fra l’Assessorato Ambiente e quello allo Sport, allo scopo di organizzare in occasione delle domeniche ecologiche, delle proposte di “Sport per Tutti” facendo diventare così i centri storici dei Comuni interessati delle vere e proprie palestre a cielo aperto. Tale ambizioso progetto prevede il necessario coinvolgimento delle Federazioni sportive Provinciali e delle società sportive attive allo scopo di attuare concretamente la proposta di attività sportiva. Il binomio Ambiente – Sport suscita sicuramente un forte impatto, interessando le medesime fasce di popolazione e avendo anche l’obiettivo di svolgere una funzione educativa specie nei confronti dei più giovani ai valori della tutela eco-ambientale proponendo uno stile di vita più salutare. 4. PROGETTO CUORE Questo progetto trae origine dalla considerazione delle problematiche relative all’assistenza sanitaria che si presta in occasione delle manifestazioni sportive programmate nella nostra Provincia. Sulla base di analoghe esperienze maturate in altri Comuni e Provincia è intendimento di questa Amministrazione dotare gli impianti sportivi che presentano maggiore utilizzo di un apparecchio DEFIBRILLATORE SEMIAUTOMATICO da mettere preventivamente a disposizione di personale specificatamente formato allo scopo. Tale progetto vede chiaramente coinvolti sia nella fase progettuale che in quella puramente realizzativa le ASL ed i Comuni del territorio, allo scopo di dotare la nostra provincia di una rete di apparecchi defibrillatori equamente distribuiti nel territorio, pronti ad essere utilizzati in caso di emergenza. 5. ORGANIZZAZIONE CONVEGNI Allo scopo di promuovere a tutto tondo la cultura sportiva del nostro territorio è intenzione di questo Assessorato promuovere dei seminari e incontri di aggiornamento convegni e/o giornate di studio, su temi di particolare rilievo.

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TRASPORTI Quando il legislatore ha affidato alle Province anche la competenza dei Trasporti si è particolarmente ispirato a quel criterio di decentramento politico-amministrativo che vuole avvicinare materialmente il luogo delle decisioni e delle scelte al luogo dove queste ricadono. Occuparsi quindi di trasporto pubblico locale, unitamente alla politica ed alla programmazione di nuove infrastrutture per la mobilità è ciò che caratterizza l’attività e le competenze dell’Assessorato chiamato a rispondere alle esigenze dell’utenza e dei cittadini attraverso la predisposizione del piano provinciale dei trasporti. L’idea di un trasporto pubblico più efficiente è, quindi, idea centrale delle iniziative dell’Assessorato, nella considerazione che i servizi di trasporto pubblico qualificano il territorio sostenendo, al contempo, l’accesso ai servizi, in particolare ai servizi scolastici, e intervenendo sulla limitazione del traffico privato, contribuendo così in maniera importante al rispetto delle esigenze di tutela ambientale del territorio. Adeguati collegamenti tra i centri del vasto territorio provinciale facilitano, inoltre, gli spostamenti di tutti i cittadini e tra questi in particolare le categorie deboli - lavoratori pendolari, giovani, anziani - con la conseguente riduzione dei costi del trasporto privato, che gravano sui bilanci familiari. In linea con le priorità fissate dai Piani di bacino AP1 (fermano) e AP2 (ascolano), approvati dal Consiglio provinciale nel 2003, e con riferimento al servizio di trasporto offerto, in base ai contratti di servizio t.p.l. in essere, vengono incrementate significativamente le risorse da destinare agli interventi, alle iniziative e alla programmazione e pianificazione nel campo dei trasporti. L’Amministrazione Provinciale intende, anzitutto, rafforzare la politica di incentivo all’uso del mezzo pubblico, con iniziative di facilitazione all’accesso al trasporto stesso, attraverso altre iniziative:  incentivi per pendolari lavoratori per interventi di abbattimento dei costi di abbonamento;  esenzione tariffaria per i pensionati al minimo, attraverso l’emissione di carnet di biglietti per usufruire gratuitamente del Trasporto Pubblico Locale;  pubblicazione di un opuscolo informativo degli orari dei servizi di Trasporto Pubblico extraurbani, urbani, ferroviari, ecc., da distribuire gratuitamente all’utenza nonché la creazione e gestione di un sito informativo.

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Parte delle risorse stanziate è destinata ai servizi di trasporto aggiuntivi, per sopperire ad esigenze, specialmente di trasporto scolastico, non soddisfatte nell’ambito dei contratti di servizio t.p.l. in corso. Nelle aree deboli – specialmente montane – l’Amministrazione Provinciale intende realizzare progetti di servizi a chiamata, nell’ambito degli interventi prioritari da realizzare in base alle linee di programmazione del trasporto pubblico, contenute nei Piani di bacino previsti dalla Legge Regionale 45/98 con validità triennale. Il trasporto a chiamata costituisce una nuova tipologia di trasporto pubblico che si ritiene opportuno sperimentare nell’ambito del territorio provinciale, prioritariamente per facilitare l’accesso ai servizi sanitari, a favore dei residenti nei piccoli Comuni, specie anziani, oggi costretti ad utilizzare il mezzo privato o ad adeguarsi agli orari del trasporto scolastico. Risorse sono anche destinate ad interventi di riqualificazione e razionalizzazione della rete del trasporto attraverso la realizzazione di studi, piani e progetti riferiti a diverse aree del territorio provinciale (Piano Generale Traffico Viabilità Extraurbana, PUM Piano Urbano Mobilità, aggiornamento Piani di bacino, progetti di integrazione extraurbano-urbano, progetto di razionalizzazione “a pettine” del t.p.l., monitoraggio della qualità dei servizi). Il Piano Generale dei Trasporti e della Logistica, approvato dal Consiglio dei Ministri il 2 Marzo 2001, introduce i Piani Urbani della Mobilità (PUM) che prevedono la realizzazione di un sistema di trasporto con reti intermodali ed interconnesse. Il Piano Generale di cui sopra specifica che: “i PUM sono documenti di programmazione necessari per accedere ai finanziamenti statali destinati alla mobilità”. Il Piano Generale del Traffico della Viabilità Extraurbana (PGTVE), è uno strumento di pianificazione dei trasporti (introdotto dall’art. 36 del D.Lvo n. 285 del 30 Aprile 1992 “Nuovo Codice della Strada”), per il miglioramento della circolazione in ambito extraurbano dei mezzi pubblici e privati, nonché delle “utenze deboli” (pedoni e ciclisti). Il PGTVE, quindi, rappresenta lo studio specifico della viabilità, fondamentale e necessario per l’elaborazione del PUM come sistema integrato della mobilità di cui, insieme al Piano di Bacino del Trasporto Pubblico Extraurbano, diventa parte integrante. Tra gli interventi previsti per il miglioramento della qualità dei servizi connessi al trasporto pubblico locale, si darà corso a:  messa in sicurezza delle fermate del trasporto pubblico locale (in collaborazione con l’Assessorato LL.PP.);  rete di semafori intelligenti in alcuni punti critici della viabilità per aumentare la velocizzazione del trasporto su gomma del T.P.L.;  nodi di scambio. 87

L’Amministrazione si farà parte promotrice per ricercare ogni possibile finanziamento assentibile, richiamando a tal fine la partecipazione di tutti i soggetti interessati (Comuni, Regione, Ministero, ecc.) come e per quanto di rispettiva occorrenza e competenza. Problema di grande attualità e fortemente sentito dalla collettività amministrata è quello relativo alla messa in sicurezza delle fermate del Trasporto Pubblico Locale. Al riguardo, solo di recente con il trasferimento, in corso di definizione, delle competenze da parte della Regione, ai sensi della legge Regionale 45/98, la Provincia è stata direttamente investita al riguardo. Inoltre, si darà attuazione ad un progetto pilota, quale studio di normalizzazione di un congruo numero di fermate principali. La proposta di uno studio pilota con relativa installazione di “semafori intelligenti” (sensori di traffico ad infrarossi che consentono di modulare il passaggio degli autobus e dei veicoli di soccorso), deriva dall’esigenza di aumentare sensibilmente la velocità commerciale di alcune tratte del trasporto pubblico, parametro fondamentale per incrementare l’utenza. Per quanto attiene i nodi di scambio si provvederà ad alimentare la politica di attivazione di apposite aree in cui l’utenza potrà cambiare le modalità di trasporto, integrandole tra trasporto privato, autobus, treno. L’Assessorato attiverà iniziative legate alla “sicurezza stradale” con la collaborazione di soggetti istituzionali ed associativi che operano nel settore. Altrettanto importanti saranno azioni di monitoraggio e di supporto tecnicopolitico ad iniziative necessarie per la crescita complessiva del territorio attraverso il miglioramento infrastrutturale ferroviario. L’elettrificazione della tratta Ascoli Piceno - Porto d’Ascoli, che è nelle attenzioni dell’Amministrazione Provinciale pur non avendone la stessa diretta titolarità, sotto il profilo tecnico-economico permetterà di raggiungere i seguenti obiettivi: • uniformare la rete ferroviaria, elettrificandola interamente, permettendo di fatto il transito dei treni dal ramo Ascoli Piceno Porto d’Ascoli all’intera rete ferroviaria senza intervento alcuno di sostituzione della motrice; • velocizzare i collegamenti con treni più moderni; • rendere la ferrovia un reale mezzo di trasporto alternativo alla gomma per gli spostamenti a livello locale; • ridurre le emissioni inquinanti in maniera sia diretta, con le eliminazione dei treni a gasolio, sia indiretta riducendo il numero di veicoli sulle strade.

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E' utile sottolineare che sulla linea ferroviaria in questione gravitano due importanti piattaforme logistiche finalizzate al miglioramento dei servizi di trasporto merci su ferro e su gomma. L’onere di spesa per elettrificare il ramo ferroviario Ascoli Piceno-Porto d’Ascoli, quale lotto funzionale, pur se finalizzato all’obiettivo di realizzare una metropolitana leggera da Ascoli Piceno a Porto Sant’Elpidio, risulta attestato in € 11.200.000,00, come da specifico progetto redatto dall’Ente e già inviato alla Regione Marche per l’inserimento in piani di intervento sia regionali sia statali. E’ altrettanto importante l’eliminazione dei passaggi a livello con priorità per quello sulla SS 16 in località Porto d’Ascoli. Circa la cosiddetta “Ferrovia dei due mari” si ritiene utile sottolineare che tale progetto è stato oggetto di una pluralità di iniziative ed in particolare di una dichiarazione di interesse interregionale ai fini dell’inserimento dello stesso nei programmi di finanziamento del Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture; allo scopo sono già allo studio iniziative congiunte con le Province di Rieti e di Roma. Il bilancio 2005 prevede inoltre le risorse destinate alla gestione dei contratti per l’erogazione del servizio di trasporto extraurbano nei bacini di traffico AP1 e AP2, e ai Comuni per l’erogazione del trasporto urbano coperto dal Fondo di riparto regionale. I trasporti coinvolgono l’Amministrazione Provinciale anche attraverso la partecipazione della Provincia alle società pubbliche STEAT s.p.a. e START s.p.a. che gestiscono il servizio di trasporto pubblico nei bacini di traffico AP1 e AP2, ed Aerdorica s.p.a. per la gestione dei servizi dell’Aeroporto “Raffaello Sanzio”. L’investimento negli anni di risorse finanziarie nelle società suindicate, da ultimo l’adesione all’aumento di capitale dell’Aerdorica s.p.a. in proporzione alla quota societaria dell’1,6%, per un totale di € 44.800,00 per l’anno 2005, testimonia l’importanza strategica che l’Amministrazione Provinciale attribuisce ad ogni tipologia di trasporto pubblico e collettivo, come servizio ai cittadini, opportunità occupazionale e fonte di sviluppo economico-sociale e turistico del territorio provinciale; nel caso dell’aeroporto di Falconara l’obiettivo politico è quello di elevarne la sua capacità di utilità e di valenza per una maggiore importanza per il territorio provinciale. Sarà cura dell’Assessorato ai Trasporti proseguire nella politica di confronto con l’utenza del trasporto pubblico locale per verificare i livelli di servizio e migliorare la qualità di quanto erogato.

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RETE DEL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE EXTRAURBANA

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VIABILITA’ L’impegno dell’Amministrazione Provinciale nel campo dello sviluppo e della qualificazione delle infrastrutture del territorio ha carattere di priorità assoluta. Infatti siamo pienamente consapevoli che le opere ed i servizi di rete, materiali ed immateriali, di tipo tradizionale come la viabilità o tecnologiche come le telecomunicazioni, hanno un impatto socio-economico determinante nel sistema di qualità delle relazioni e della vita oltrechè della competitività delle nostre piccole e medie imprese. Per questo motivo abbiamo deciso di aumentare ulteriormente gli sforzi a partire dal 2005 sia nel campo degli investimenti di diretta competenza che in quelli in cui abbiamo un ruolo di stimolo e di sollecitazione degli interventi di altri Enti (Stato, Regione, Anas, Società Autostrade, Ferrovie etc.) ovvero di coordinamento di Comuni e di altre istituzionali locali. La nostra politica infrastrutturale, a partire dalla viabilità, è quindi finalizzata a cogliere, da un lato, l’obiettivo di accelerare il percorso di completamento di quelle opere già pianificate, progettate e/o avviate nel corso del 2004 e, dall’altro, quello di favorire il raggiungimento di un ottimale equilibrio territoriale che metta nelle stesse condizioni di sviluppo, secondo le proprie peculiarità, tanto le zone costiere come quelle vallive e montane interne, la parte nord come quella sud, tanto i poli industriali quanto le attività economiche connesse al turismo, ai beni ambientali e culturali. Peraltro la Provincia di Ascoli Piceno, oltre ai problemi di riequilibrio interno, sconta ancora un deficit infrastrutturale complessivo molto elevato rispetto sia alle altre zone della Regione Marche che al livello nazionale: l’indagine Tagliacarne 2004 tratta da “Il Sole 24 Ore” posiziona infatti la nostra realtà soltanto al 71 posto in graduatoria su 103 province per “dotazione infrastrutturale”, con un indice espresso in centesimi di 75,60 contro la media nazionale di 99,84 e quella delle Marche di 92,75 punti. Ecco perché questa Amministrazione si caratterizzerà fortemente nel campo della viabilità e delle infrastrutture in generale, proponendosi con un’azione determinata e complessiva senza limitarsi alla stretta competenza istituzionale ma perseguendo fino in fondo il proprio ruolo di ente programmatore di area vasta sul proprio territorio e in rapporto con i territori limitrofi, così come la legge sulle autonomie locali (D. Lgs.18/8/2000 n. 267) vuole e prevede.

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L’azione dovrà risultare ancor più incisiva, profonda e di qualità proprio a partire dal 2005, ed anche per quel che riguarda le manutenzioni ordinarie e straordinarie e la “messa in sicurezza” dell’attuale rete viaria, allo scopo di consegnare alle 2 nuove Province di Ascoli e Fermo, che dovranno scaturire dall’attuazione della recente legge n. 147/2004 un assetto infrastrutturale il più adeguato e funzionale possibile alle proprie esigenze ed aspettative di crescita e di sviluppo. Sulla base delle predette considerazioni l’Amministrazione intende intervenire in primo luogo sulla rete stradale di propria competenza che presenta una estensione di Km. 1900 mediante una adeguata azione di manutenzione che abbia come priorità la sicurezza della circolazione lungo l’intera rete. In tale contesto va colto il progetto per la realizzazione di rotatorie in corrispondenza dei più importanti e trafficati incroci della rete viaria provinciale, così come un robusto finanziamento per la segnaletica stradale sia orizzontale che verticale. A ciò va aggiunto uno sforzo economico per la realizzazione di nuove infrastrutture di competenza, nonchè uno sforzo progettuale per futuri interventi da realizzarsi mediante i trasferimenti dei fondi ex ANAS. E’ altresì interesse specifico intervenire come soggetto di raccordo territoriale e di promozione per lo sviluppo di sinergie volte a stimolare gli interventi infrastrutturali non di stretta competenza istituzionale. A tal proposito vengono individuati i seguenti impegni: 1. la realizzazione del Casello Autostradale di Porto S. Elpidio per il quale la Provincia ha redatto il progetto definitivo, già presentato alla Società Autostrade e all’ANAS per un importo di € 21.975.241,29 per l’annualità 2005 e altrettanto per l’annualità 2006, nell’ambito di un accordo che coinvolge le autorità locali, l’ANAS e la Società Autostrade; 2. l’ammodernamento della SS. n. 4 Salaria nel tratto: Acquasanta Terme – Trisungo: 2° lotto (tra le progressive chilometriche 177+000 e 182+000: precisamente tra la Galleria “Valgarizia” e il centro abitato di Acquasanta Terme) per il quale questa Amministrazione sta curando e finanziando parzialmente l’intera progettazione da consegnare all’ANAS per la successiva realizzazione; 3. la costruzione del nuovo ponte ferroviario sul fiume Tronto in sostituzione dell’esistente non più idoneo sotto il profilo idraulico, di cui, per conto dell’Autorità di Bacino Interregionale, questa Amministrazione sta curando la progettazione e la Responsabilità del Procedimento nella costruzione.

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Verrà posto al centro dell’azione della Provincia l’impegno rilevante per il riordino strategico del territorio con gli interventi di potenziamento della viabilità con la progettazione della viabilità intervalliva che consenta il collegamento in rapidità e in sicurezza tra il nord ed il sud della Provincia, attraverso la realizzazione di una strada intervalliva, denominata Strada Transcollinare Picena “Mezzina” - già inserita nel PRUSST come progetto preliminare - che permetta un rapido collegamento di tutto il territorio piceno, a grande beneficio dell’economia, del turismo e della mobilità territoriale a vantaggio di tutto il territorio e soprattutto di quelle zone svantaggiate dall’attuale viabilità. A tal proposito è in corso la progettazione definitiva dell’intero tratto come da sviluppo del progetto preliminare già quantificato in €. 154.937.000,00 suddividendo lo stesso in 4 lotti funzionali, così sommariamente individuati: • Lotto 1° - Tratto che va da Castel di Lama alla Valtesino quantificabile in €. 10.580.000,00 e che è già stato inserito e finanziato dall’Accordo Integrativo all’Accordo di Programma Quadro Viabilità Stradale; • Lotto 2° - Tratto di circa Km. 11,5 che va dalla Valtesino alla Valmenocchia – • Lotto 3° - Tratto di circa Km. 8,6 che va dall’Aso all’Ete Vivo – • Lotto 4° - tratto di circa Km. 7,5 + 6,5 che va dall’Ete Vivo alla Girola che ricomprende la Circonvallazione di Fermo – Va specificato che per il tratto dal confine di Teramo – Offida - S. Maria Goretti sono già state realizzate alcune opere tra cui quella rilevante della rotatoria all’incrocio con la SS. 16 nei pressi dei Comuni di Castel di Lama e Castorano e sulla cui tratta sono disponibili risorse cospicue per l’esecuzione delle opere lungo tutta l’arteria a valere sui fondi dell’Accordo di Programma Quadro. A favore della viabilità valliva sono previsti interventi di ammodernamento sulla S.P. 239 ex SS 210 Fermana – Faleriense per un importo di €. 5.138.000,00. Sulla S.P. n. 238 ex SS 433 Valdaso, oltre alla concreta attuazione dell’appalto dei lavori già finanziati nel 2004 per l’importo di 6.653.000 Euro, si sta procedendo alla progettazione dei lavori in allargamento della sede stradale del Km. 0+000 al Km. 5+200 per un importo di € 2.500.000,00 e i lavori di ammodernamento di un secondo stralcio nel tratto Comunanza – Ponte Maglio per un importo di €. 2.600.000,00. Per quanto attiene alla Valdete Vivo è previsto un intervento importante di rifacimento del piano viabile per complessivi €. 1.400.000,00.

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Si sta procedendo, altresì, alla progettazione della nuova strada lungo l’Ete Morto nel tratto Monturano – Massa Fermana e della Val Tesino. Oltre agli interventi sopra descritti il Piano delle Opere Pubbliche annovera, per ogni zona stradale, numerosi interventi di manutenzione straordinaria tesi alla sistemazione di tratti ammalorati per dissesti di vario genere quali frane e scoscendimenti e al completamento di interventi già avviati. Per quanto attiene la spesa corrente gli interventi riguarderanno la periodica manutenzione ordinaria sia sul piano viabile che sulle pertinenze stradali, effettuata attraverso le bitumature, la regimentazione delle acque, la sistemazione delle scarpate comprensiva anche della decespugliazione e l’apposizione della segnaletica verticale ed orizzontale. Particolare attenzione sarà posta anche al rinnovo del parco automezzi e macchine operatrici per dinamicizzare il ruolo del personale interno adibito alla manutenzione stradale. Nel campo delle decespugliazione sarà inoltre sperimentata una forma di collaborazione con gli operatori agricoli del territorio. Sarà posta attenzione alle richieste del territorio e soprattutto dei piccoli Comuni per forme di collaborazione per la progettazione e per interventi manutentivi e di segnaletica stradale.

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EDILIZIA SCOLASTICA - PATRIMONIO Premessa Lo spirito che anima questo Assessorato è quello che mira a concretizzare il “patto” di questa Amministrazione tra gli Enti locali e la scuola: un patto che riguarda l’integrazione delle risorse, la condivisione degli obiettivi e delle priorità nell’erogazione del servizio, la trasparenza dei bilanci, con un rapporto sempre più stretto tra programmazione scolastica e dinamiche territoriali, nel rispetto dell’esigenza dei comuni di conservare, o attivare, nel proprio territorio la struttura scolastica funzionale alle esigenze dei propri cittadini e con l’obiettivo, non di minor valore, della salvaguardia dell’ambiente come diritto primario. L’Assessorato intende garantire e accrescere, attraverso una buona gestione degli edifici scolastici, la qualità di vita a tutta la comunità scolastica intendendo confermare, anche attraverso questa strada, come l’istruzione rappresenti un valore fondamentale delle politiche sociali in grado di garantire crescita e sviluppo a tutta la comunità locale, mettendo così in pratica i valori fondamentali di libertà, giustizia sociale ed uguaglianza per tutti. Da qui l’intento aprire e sostenere percorsi partecipativi coinvolgendo gli organi scolastici per una stretta relazione con l’attività dell’Assessorato Edilizia Scolastica e Patrimonio fin sul nascere delle scelte progettuali, con suggerimenti e condivisioni, che facciano sentire responsabili, addetti e studenti protagonisti e non semplici destinatari delle decisioni amministrative. Un maggior libero accesso alle informazioni sarà possibile non solo attraverso lo “sportello scuola” ma anche attraverso un migliore approccio del personale provinciale relativamente alle informazioni, con lo scopo di rendere sempre più trasparenti le procedure amministrative e sempre semplificati e collaborativi i rapporti tra l’Assessorato e dirigenti scolastici, studenti, famiglie, personale docente e non docente. Una specifica e particolare attenzione sarà posta per il rispetto dell’ambiente prestando massima attenzione al risparmio energetico (ad esempio con la separazione e l’utilizzo razionale degli impianti) ed incentivando la produzione di energia rinnovabile (ad esempio solare - in collaborazione con l’Assessorato all’Ambiente); aspetti che dovranno essere obiettivi strategici delle future scelte progettuali che saranno a tal fine determinate in sede di predisposizione dei bandi di gara e dei capitolati d’appalto. Ulteriore qualificante obiettivo sarà l’impegno di questo Assessorato ad attuare un Piano di ottimizzazione relativamente al patrimonio immobiliare non istituzionale (case cantoniere, terreni) ed, inoltre, un ulteriore profondo impegno rivolto alla razionalizzazione degli edifici scolastici ed istituzionali

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che porterà in breve ad una sensibile riduzione dei fitti passivi. Per l’anno 2005-2006 entrerà in funzione il convitto dell’IPSIA di San Benedetto gestito dall’Istituto stesso che comporterà un significativo abbattimento dei fitti. Detta struttura potrà essere a servizio anche di altre strutture scolastiche comprese le universitarie, con possibile utilizzo, nel periodo estivo, come ostello della gioventù Una particolare attenzione sarà rivolta anche alla manutenzione dei Cippi o Stele commemorativi e del Sacrario di San Marco di Ascoli Piceno, in ragione della medaglia d’oro al valor militare per attività partigiana di cui la provincia di Ascoli si onora fregiarsi ed in particolar modo in questo che è l’anno 60° anniversario della Liberazione. Nel quadro delle politiche di solidarietà ed educazione alla mondialità ed alla pace perseguite dall’Amministrazione Provinciale, l’Assessorato intende farsi promotore di una iniziativa destinando una quota parte (8 per mille) degli impegni finanziari di nuovi progetti scolastici, alla realizzazione di strutture scolastiche in paesi in via di sviluppo, dove ogni mattina 121.000.000 di bambini non possono andare a scuola ma sono in strada a lavorare, in carcere, a combattere … perché attraverso la dotazione infrastrutturale finalizzata alla istruzione si possa contribuire ad una politica di pace basata sul rispetto, lo sviluppo locale, la valorizzazione delle risorse intellettuali ed il riconoscimento dei diritti di ogni donna ed ogni uomo di questa terra attraverso la promozione umana di ciascuno. L’obiettivo dell’Assessorato Edilizia Scolastica e Patrimonio per l’anno 2005 è quindi sostanzialmente improntato a tali principi, prevedendo un articolato programma di opere pubbliche che oltre al consueto ed impegnativo compito delle manutenzioni ordinarie e straordinarie e delle gestioni impiantistiche, è volto anche ad interventi di adeguamento degli immobili alle vigenti norme di sicurezza secondo le scadenze stabilite dalle leggi. Il patrimonio provinciale conta, infatti, complessivamente 50 plessi scolastici, distribuiti in 15 Comuni per una superficie di oltre 192.000 mq (senza tener conto degli ulteriori spazi delle palestre ed eventuali aule magne), per un totale di 875 classi e circa 20.000 studenti. Gli edifici istituzionali contano 30 unità, per una superficie complessiva di quasi 20.000 mq, occupati per la maggior parte dall’Ente, sui quali è necessario eseguire interventi di adeguamento alle norme sulla sicurezza dei luoghi di lavoro.

96

ISTITUTI SCOLASTICI E SUDDIVISIONE DEL TERRITORIO IN ZONE LICEO CLASSICO

ZONA 1

ZONA 2

ZONA 3

ZONA 4

ASCOLI PICENO

ISTITUTO MAGISTRALE LICEO SCIENTIFICO ISTITUTO TECNICO ATTIVITA’ SOCIALI ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE ISTITUTO TECNICO PER GEOMETRI ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE ISTITUTO PROFESSIONALE COMMERCIO E TURISMO ISTITUTO PROFESSIONALE INDUSTRIA ARTIGIANATO ISTITUTO D’ARTE ISTITUTO TECNICO AGRARIO

CUPRA MARITTIMA

ISTITUTO PROFESSIONALE COMMERCIO E TURISMO

GROTTAMMARE

ISTITUTO TECNICO PER GEOMETRI

MONTALTO

LICEO CLASSICO

RIPATRANSONE

LICEI (EX ISTITUTO MAGISTRALE)

S. BENEDETTO T.

LICEO CLASSICO LICEO SCIENTIFICO ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE ISTITUTO PROFESSIONALE INDUSTRIA ARTIGIANATO ISTITUTO PROFESSIONALE SERVIZI ALBERGHIERI

FERMO

LICEO CLASSICO LICEO PEDAGOGICO LICEO SCIENTIFICO ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE ISTITUTO TECNICO PER GEOMETRI ISTITUTO PROFESSIONALE INDUSTRIA ARTIGIANATO ISTITUTO D’ARTE CONSERVATORIO MUSICALE

AMANDOLA

ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE

COMUNANZA

ISTITUTO PROFESSIONALE INDUSTRIA ARTIGIANATO

MONTEGIORGIO

LICEO SCIENTIFICO

MONTEGRANARO

ISTITUTO PROFESSIONALE INDUSTRIA ARTIGIANATO ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE

PORTO S. ELPIDIO

ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE

PORTO S. GIORGIO

LICEO ARTISTICO

S. ELPIDIO A MARE

ISTITUTO PROFESSIONALE COMMERCIO E TURISMO

SANTA VITTORIA M.

ISTITUTO PROFESSIONALE COMMERCIO E TURISMO

97

98

POPOLAZIONE SCOLASTICA

13% 31%

29%

27%

POPOLAZIONE SCOLASTICA TOTALE 19015 TOTALE ZONA 1 TOTALE ZONA 4

2.377

TOTALE ZONA 2 TOTALE ZONA 3

TOTALE ZONA 3

5.502 TOTALE ZONA 4

TOTALE ZONA 2

5.154

TOTALE ZONA 1

5.982 0

1.000 2.000 3.000 4.000 5.000 6.000 7.000

99

PATRIMONIO EDILIZIO IN MQ.

11% 36%

28%

25%

TOTALE ZONA 1

SUPERFICIE TOTALE EDIFICI SCOLASTICI M Q. 192.063

TOTALE ZONA 2 TOTALE ZONA 3

TOTALE ZONA 4

TOTALE ZONA 4

21.812

TOTALE ZONA 3

53.631

TOTALE ZONA 2

47.837

TOTALE ZONA 1

69.283 0

20.000

40.000

60.000

100

80.000

1 - OPERE Un breve excursus sulla situazione ci porta ad elencare le opere in corso secondo il dettaglio di seguito: EDILIZIA SCOLASTICA Zona 1 (Ascoli Piceno) IN CORSO  Polo Scolastico Ascolano - Ogni decisione sul Completamento deriverà dallo studio di razionalizzazione degli edifici ascolani tutt’ora in atto di concerto coll’Amministrazione Comunale di Ascoli Piceno. 

I.T.A. “Ulpiani” - Completamento della sostituzione infissi, per un importo di € 130.000,00;

 I.T.A. “Ulpiani” - Copertura del campetto polivalente esterno per la realizzazione di una palestra, per un importo di € 129.114,22;  I.T.C.G. “Umberto I” (sezione Commerciale in via delle Torri)Adeguamento e messa a norma, per un importo di € 225.000,00;  I.P.S.C.T. “A. Ceci” in via Faleria - Adeguamento normativo opere edili ed impianti elettrici, per un importo di € 210.000,00;  Liceo “Trebbiani” (plesso S. Domenico) - Intervento di abbattimento delle barriere architettoniche (ascensore), per un importo di € 40.000,00;  Liceo Scientifico “Orsini” - Ampliamento per un importo di € 1.000.000,00. OPERE PREVISTE NELL’ANNO 2005  Liceo Classico “Stabili” - Completamento della messa a norma, per un importo di € 130.000,00;  I.P.S.C.T. “A. Ceci” in via Faleria - Completamento della messa a norma, per un importo di € 350.000,00. Zona 2 (Cupra Marittima, Grottammare, Montalto Marche, Ripatransone, San Benedetto del Tronto) IN CORSO

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 Liceo Classico “Leopardi” sezione di Montalto Marche - Messa a norma con finanziamento della Provincia per la quota di € 50.377,50;  Convitto annesso all’IPSIA di San Benedetto del Tronto Completamento per un importo € 1.549.370,70; 

Liceo Scientifico “B. Rosetti” - Adeguamento e messa a norma per € 154.937,07;

 I.T.C. “Capriotti” di San Benedetto del Tronto - Adeguamento e messa a norma per € 103.291,38;  I.P.S.I.A. di San Benedetto del Tronto - Messa a norma dei laboratori, per un importo di € 260.000,00;  Liceo Classico “Leopardi” di San Benedetto del Tronto - Messa a norma e sistemazioni varie, per un importo di € 210.000,00;  I.P.S.S.A.R. (Alberghiero) di San Benedetto del Tronto 2° Stralcio - Completamento dell’ampliamento per sopraelevazione, per un importo di € 330.000,00. OPERE PREVISTE NELL’ANNO 2005  Liceo Scientifico “B. Rosetti” di San Benedetto del Tronto Adeguamento normativa e sistemazioni varie, per un importo di € 110.000,00;  I.T.C. “Capriotti” di San Benedetto del Tronto - Sistemazioni varie, per un importo di € 110.000,00;  I.P.S.S.A.R. (Alberghiero) di San Benedetto del Tronto 3° Stralcio - Completamento dell’ampliamento per sopraelevazione, per un importo di € 300.000,00;  I.S.I.S. “Fazzini-Mercantini” Ist. per Geometri a Grottammare Completamento della palestra e sistemazioni esterne, per un importo di € 760.000,00;  I.S.I.S. “Fazzini-Mercantini” Licei a Ripatransone - Adeguamento normativa, per un importo di € 150.000,00;  Istituti vari (ITSAS di Ascoli Piceno, Liceo Classico di San Benedetto del Tronto) Interventi straordinari, per un totale di € 145.000,00.

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Zona 3 (Fermo) IN CORSO  Polo Scolastico Fermano 2° Lotto 1° Stralcio - Realizzazione corpo centrale (torre servizi), per un importo di € 1.243.288,64;  Polo Scolastico Fermano 2° Lotto 2° Stralcio - realizzazione corpo aule di monte, per un importo di € 2.117.473,29;  Laboratori di Chimica dell’I.T.I. “Montani” Ristrutturazione, dell’importo di € 413.165,52;

Opere

edili

-

 Liceo Classico “A. Caro” di Fermo - Adeguamento strutturale, per un importo di € 154.937,06;  Conservatorio Musicale “G. B. Pergolesi” di Fermo Adeguamento barriere architettoniche con finanziamento della Provincia per la propria quota di competenza € 120.000,00;  Polo Scolastico Fermano - completamento del corpo aule e parziale sistemazione esterna per un importo di € 900.000,00 articolato in due interventi: completamento della torre servizi per € 300.000,00; completamento del corpo aule per € 600.000,00; 

Ex Chimica dell’I.T.I. “Montani” - ristrutturazione dell’edificio per la sede dell’I.P.S.I.A. dell’importo di € 1.075.000,00 con finanziamento L. 61/98 (terremoto) e L. 289/03.

OPERE PREVISTE NELL’ANNO 2005  Liceo Scientifico “Calzecchi Onesti” - Adeguamento impiantistico, per un importo di € 350.000,00;  Biennio dell’I.T.I. “Montani” - Adeguamento normativa, dell’importo di € 200.000,00. Zona 4 (Amandola, Montegiorgio, Montegranaro, Porto San Giorgio, Porto Sant’Elpidio, Sant’elpidio a Mare, S.Vittoria In Matenano) IN CORSO  I.P.S.C.T. “Tarantelli” di Sant’Elpidio a Mare - Ristrutturazione della palestra “Mirella” con finanziamento provinciale per un importo di € 154.937,07;  I.P.S.C.T. “Tarantelli” di Sant’Elpidio a Mare - sistemazioni varie per ampliamento della scuola, per un importo di € 100.000,00;

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 Liceo Artistico di Porto S. Giorgio - in corso i lavori di rifacimento dell’impianto elettrico, per un importo di € 100.000,00. OPERE PREVISTE NELL’ANNO 2005  I.T.C. “Einaudi” di Porto Sant’Elpidio - Ampliamento del corpo aule, per un importo di € 800.000,00. EDIFICI ISTITUZIONALI IN CORSO  Scuola di Formazione Professionale di Sant’Elpidio a Mare Completamento dell’intervento di ristrutturazione, per un importo di € 355.000,00;  Palazzo del Governo in Ascoli Piceno - Adeguamento alle barriere architettoniche (Ascensore per sala Consiglio) per un importo di € 71.000,00;  Sala Operativa Unificata della Protezione Civile ad Ascoli Piceno Realizzazione in zona Pennile di Sotto per un importo di € 254.613,25; 

Università e Centro per l’Impiego (Ex Vannicola) a Porto d’Ascoli E’ costituito dalla ristrutturazione e l’ampliamento dell’edificio di proprietà del Comune di Offida ma sito in San Benedetto del Tronto località Porto d’Ascoli:

 Restauro edificio storico per un importo di € 1.400.000,00 (in corso di esecuzione);  Centro per l’Impiego con annesso Centro Locale per la Formazione ed ampliamento università per un importo di € 3.500.000,00 (in corso di progettazione); OPERE PREVISTE NELL’ANNO 2005  Palazzo del Governo in Ascoli Piceno - Sistemazioni varie ed adeguamento impianti (2° stralcio), per un importo di € 229.000,00;  Sede Ambiente e Trasporti (Ex Palazzo Sanità) in Ascoli Piceno Separazione impianti degli uffici di competenza dell’Ente, per un importo totale di € 200.000,00.

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2 - FITTI PASSIVI Sulla scelta dell’Amministrazione Provinciale di limitare gli oneri per fitti passivi questo Assessorato intende conseguire risultati significativi con una politica di razionalizzazione degli edifici di proprietà, in modo da ridurre il numero degli edifici in affitto che ancora rimangono in numero consistente e con sensibile peso economico. Quest’assessorato ha anche dato indicazione affinché si valuti l’ipotesi di dotarsi di proprie strutture. Al momento da tale razionalizzazione sull’uso degli edifici già in atto si può prevedere nel corrente anno un decremento dei fitti passivi di circa € 100.000,00. IMPORTO ANNUALE LOCAZIONE

EDIFICIO

Amandola - Centro Locale per la Formazione (proprietà 34.750,19 Pasqualetti Ricci Selandri) Ascoli Piceno - Liceo Scientifico (succursale di via Sardegna)

48.786,59

Ascoli Piceno - Palestra Succursale Magistrale (ex Seminario)

23.929,14

Ascoli Piceno - Uffici Provinciali Gruppi Consiliari e Succursale 53.355,34 Magistrale (ex Seminario) Ascoli Piceno - Uffici Provinciali Settori Viabilità e Patrimonio (ex 95.202,90 Seminario) Comunanza - I.P.S.I.A. (proprietà Opera Pia Asilo Infantile)

20.017,01

Cupramarittima - I.P.S.C.T. (proprietà Marini Stefano)

13.260,01

Monte Vidon Corrado - Deposito attrezzi per viabilità (proprietà 1.234,33 Comune) Montegranaro - I.P.S.I.A. (proprietà DENIS s.a.s.)

34.303,50

Montegranaro - I.P.S.I.A. (proprietà SOGEM s.a.s.)

40.191.93

Porto d’Ascoli - Circondario (proprietà Di Fabio Giovanna)

13.926,12

Porto d’Ascoli - Circondario (proprietà Immobiliare Palmense)

28.098,72

San Benedetto del Tronto Paolini)

- I.P.S.S.A.R. (succursale di via

20.052,02

San Benedetto del Tronto S.Giacomo)

- I.P.S.S.A.R. (succursale di via

San Benedetto del Tronto - Convitto I.P.S.I.A. (presso Eurotel)

105

76.518,47 137.659,08

3 - USO DI PALESTRE ED EDIFICI SCOLASTICI IN ORARIO EXTRA SCOLASTICO Alcune palestre scolastiche di proprietà o competenza Provinciale sono affidate ai Comuni affinchè, in orario extrascolastico, possano essere utilizzate anche da società sportive. Con una recente delibera di Giunta Provinciale avente ad oggetto l’utilizzo di tali palestre, al di fuori dell’orario scolastico, sono state date indicazioni generali sull’applicazione di una tariffa ridotta (50% del costo energetico effettivo) in modo da agevolare i comuni e le società sportive in questa azione ad alto contenuto sociale. In altre circostanze, invece, è la Provincia che usufruisce di Palestre altrui (Comunali o del Coni), e per tale utilizzo paga regolari affitti oltre al trasporto studenti (solo per palestra Coni). Proprio per questo motivo, anche se attualmente tali costi sono compensati, questo Assessorato ha dato indicazioni affinché si valuti l’ipotesi di dotarsi di proprie strutture. Per quanto riguarda l’uso degli edifici scolastici fuori dal normale orario scolastico, si sta adoperando per uno studio di settorializzazione degli impianti in modo da non essere costretti a riscaldare un intero plesso qualora ci si trovi a dover affrontare un utilizzo parziale dello stesso. Al tal riguardo tutti i nuovi plessi saranno progettati secondo questo nuovo criterio di settorializzazione degli impianti, mentre per gli esistenti l’opera di separazione avverrà gradualmente. Al momento si ritiene indispensabile il coinvolgimento dei dirigenti scolastici che, nel programmare l’attività didattica pomeridiana, ricerchino per quanto possibile forme aggregative ed ottimizzazione degli orari onde limitare al massimo il riscaldamento degli edifici negli orari extra-scolastici, anche e non da ultimo, in funzione di un corretto atteggiamento formativo nei confronti degli studenti, in merito alle problematiche sul risparmio energetico.

106

Palestre di proprietà provinciale date (o da dare) in uso in orario extra scolastico:

LOCALITA’

STRUTTURA

AMANDOLA

I.T.C.

ASCOLI PICENO

Ex Seminario

ASCOLI PICENO

Liceo Scientifico

ASCOLI PICENO

I.T.I

ASCOLI PICENO

I.P.S.C.T. Ceci

FERMO

I.T.C.

FERMO

I.T.I.

MONTEGIORGIO

Liceo Scientifico

PORTO SANT ELPIDIO

I.T.C.

SAN BENEDETTO DEL TRONTO

Liceo Classico

SAN BENEDETTO DEL TRONTO

Liceo Scientifico

SAN BENEDETTO DEL TRONTO

I.T.C.

107

Palestre di proprietà altrui date in uso scolastico alle scuole provinciali:

LOCALITA’

STRUTTURA

FERMO

Palestra Coni

FERMO

Palestra via Corsica

FERMO

Palestra campo atletica

RIPATRANSONE

Palestra Istituto Comprensivo

SAN BENEDETTO DEL TRONTO

Palazzetto dello sport - Campo centrale

SAN BENEDETTO DEL TRONTO

Palazzetto dello sport - Palestra n. 2

SAN BENEDETTO DEL TRONTO

Palazzetto dello sport - Palestra n .3

4 - OTTIMIZZAZIONE DEI BENI PATRIMONIALI L’Assessorato ha avviato uno studio di rivisitazione dei beni patrimoniali al fine di provvedere ad una ottimizzazione degli stessi mediante un miglior loro utilizzo, un eventuale adeguamento dei fitti attivi, ovvero, infine, proseguendo sulla strada dell’alienazione di parte di essi. Fitti attivi più significativi: CONDUTTORE

CON DESTINAZIONE

LOCALITA’

IMPORTO CANONE

Ministero dell'Interno

Prefettura Piceno

Ascoli Piceno

159.363,33

MinisteroBeni Culturali

Sede Archivio di Stato Ascoli Piceno

83.260,08

Ministero dell'Interno

Caserma VV.F

49.579,86

di Ascoli

108

S. Benedetto

5 - MANUTENZIONE PROVINCIALE.

EDIFICI

DI

PROPRIETA’ E

COMPETENZA

Lo “Sportello Scuola” ha confermato la sua validità in termini sia di tempestività di risposta che di programmazione, permettendo anche una visione globale delle esigenze. Da tale visione unitaria si è potuto riscontrare che l’accresciuta sensibilità della dirigenza scolastica in materia di sicurezza nei posti di lavoro, ha prodotto una minuziosa e vasta domanda d’interventi, così ampia che impegnerà l’Amministrazione ad una doverosa serie di interventi in base alla scelta delle priorità. Questo Assessorato dovrà obbligatoriamente darsi anche delle priorità negli interventi manutentivi degli edifici provinciali, scolastici ed istituzionali, che terranno conto delle richieste pervenute attraverso l’utile strumento dello Sportello Scuola. In quanto agli interventi manutentivi di modesta entità, per migliorarne la tempestività e l’economicità, l’Assessorato istituirà un nucleo operativo con sede proprio a Fermo, a servizio di retto di quell’area. 6 - GESTIONE CALORE La riforma del sistema di gestione degli impianti termici degli edifici scolastici e di quelli istituzionali, comunemente indicata come “gestione calore”, si è conclusa già nell’anno 2003 con l’adesione alla convenzione Consip e il successivo contratto per il “Servizio Energia” con il Raggruppamento Temporaneo di Imprese con mandataria la SIRAM S.p.A. e tra le mandanti la COFATHEC SERVIZI S.p.A. e CPL CONCORDIA S.c.a r.l. Entro il 2005 verranno completate le opere di trasformazione delle centrali termiche e delle apparecchiature termiche. Tali interventi infatti, una volta a regime, oltre che necessari per la messa a norma e ricostituzione delle centrali termiche, permetteranno, con la loro riconversione da gasolio a metano, un risparmio sull’attuale contratto di base di circa € 108.000,00 oltre ad un ulteriore risparmio derivante dall’apposizione delle apparecchiature di misurazione dei gradi giorno. Allo stato attuale delle cose la cifra che si prevede per questa annualità ammonta a €. 2.350.100,00 (circa 220.000 metri quadrati di superficie – 900.000 metri cubi volume), comprensiva delle centrali termiche rinnovate e rimesse a norma. Eventuali adesioni ad estensioni orarie di utilizzo delle strutture provinciali in orario extrascolastico aumenteranno tale budget di spesa. La cifra di spesa complessiva sopra riportata è comprensiva delle quote millesimali e d’investimento ascrivibili alle competenze del Comune di Ascoli 109

Piceno, dell’Università di Camerino e della Curia Seminario Arcivescovile. I relativi rimborsi, saranno esigibili dalla Provincia previo calcolo di riparto. 7 - PREVENZIONE E PROTEZIONE (D. LGS. N. 626/94) Particolare attenzione verrà rivolta a migliorare l’attività del Servizio di Prevenzione e Protezione. Tale Servizio assolve ai compiti previsti dal D. Lgs. 626/94, provvedendo al controllo e alla programmazione dei dispositivi antinfortunistici, ma anche degli interventi indispensabili per la messa a norma degli edifici istituzionali, in particolare quelli in cui operano i dipendenti dell’Ente, raccordandosi, a tale scopo, con l’U.O.C. manutenzione ordinaria patrimonio immobiliare e scolastico e l’U.O.C. Espropri.

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ORGANIZZAZIONE - PERSONALE La vocazione autentica della Provincia è di Ente di governo di area vasta che esplica in particolare le sue attività in ogni versante dello sviluppo sostenibile dei territori dei comuni in essa compresi, dall’istruzione e formazione professionale all’edilizia scolastica, dalle politiche attive per il lavoro alle politiche infrastrutturali, dalla tutela e salvaguardia ambientale alla viabilità ed in generale per gli ambiti delineati dal Testo Unico degli Enti locali. In questi anni l’Istituzione provinciale ha vissuto una trasformazione importante, connotandosi da Ente settoriale ad Ente di governo del territorio a competenza generale, Istituzione volta a determinare le condizioni dello sviluppo integrato del territorio, in condizione di assumere scelte per produrre sistema territoriale, tra la perequazione dei punti deboli e la valorizzazione dei punti alti. Contestualmente si è verificato un processo straordinario, quasi epocale, di trasferimento di nuove deleghe e funzioni con assunzione di responsabilità nella formulazione delle proposte e nell’acquisizione delle necessarie capacità soggettive. Il mutato scenario istituzionale del Paese, pur incompleto, ha prodotto nei fatti e nei comportamenti reali delle istituzioni e dei soggetti sociali, profondi cambiamenti. Oggi l’Ente locale Provincia si muove con sicurezza come soggetto di governo rappresentativo degli interessi generali della propria comunità, affronta con decisione tutte le problematiche del proprio territorio; l’intero corpo sociale – dai singoli cittadini, alle organizzazioni sociali al mondo produttivo – ha percepito con chiarezza e riconosce queste novità. Senza enfatizzazioni, si può affermare che il federalismo amministrativo ha colto un importante successo, avendo consentito all’Istituzione provinciale di essere più vicina ai cittadini, di essere meglio rispondente alle loro esigenze, più efficace ed efficiente nell’esercizio delle numerose funzioni che, negli ultimi tempi, sono divenute numerose e riguardanti ampi settori del vivere civile. In questo scenario istituzionale la Provincia picena si propone di svolgere un ruolo più dinamico dell’innovazione, sia dal versante amministrativo che da quello della costruzione di politiche di sviluppo locale e generale, abbandonando il ruolo di Ente dai contorni sbiaditi, perennemente in bilico tra soppressione e rilancio per interpretare – per converso – quello di essenziale di livello di governo ed indispensabile raccordo tra i cittadini. 111

La Provincia – quindi – è Ente con ruolo istituzionale plurimo rivolto, in alto, in direzione della Regione, dello Stato e dell’Unione Europea, contemporaneamente, ed in basso, indirizzato ai Comuni, con funzioni di coordinamento e programmazione del territorio; ma la Provincia è anche Ente con ruolo sociale plurimo: rivolto alla interpretazione delle aspettative dei cittadini e dei gruppi sociali elementari come alla soddisfazione delle attese degli animatori della vita economico-sociale. Questo determina che occorre migliorare il rapporto con il corpo sociale avvicinando l’Istituzione provinciale ai cittadini, promovendo e sostenendo l’innovazione amministrativa, il miglioramento dell’efficienza, della qualità e dell’economicità dei servizi e la realizzazione delle infrastrutture al servizio della cittadinanza. In tal senso è utile considerare che nell’articolo 5 dello Statuto provinciale sono enunciati principi di azione della condotta di governo dell’Ente di essenziale importanza a vantaggio dei cittadini, del mondo sociale e produttivo e per la difesa del territorio considerato come vera e propria risorsa. Da ciò discende l’esigenza di riassetto della struttura organizzativa dell’Amministrazione provinciale venuta a rappresentarsi soprattutto a seguito del trasferimento di numerose funzioni e compiti trasferiti dallo Stato (in attuazione del decreto legislativo 31/3/98 n.112) e dalla Regione (in attuazione delle leggi regionali n.10/99, n.13/99, n.45/98) il cui esercizio comporta – inevitabilmente – attività di programmazione, di sorveglianza, di vigilanza e di controllo sul territorio. In coerenza con le linee generali del programma di mandato che nel metodo politico-amministrativo intende sviluppare i concetti di trasparenza e partecipazione, le politiche relative alla organizzazione dei servizi e del personale saranno indirizzate a costruire un migliore e più efficace rapporto con il cittadino. In questa direzione va inquadrato il riassetto della macrostruttura dell’Ente intervenuta di recente e messa a regime dal 1° gennaio 2005, con la quale si è rimodulata la organizzazione degli Uffici e dei Servizi della Provincia di Ascoli Piceno, non senza tener conto delle problematiche che dovranno essere affrontate in relazione alla istituita Provincia di Fermo; tali significative scelte andranno completate con l’adozione del nuovo Statuto e con la riformulazione conseguente del “Regolamento degli Uffici e dei Servizi”. Alla luce della esperienza sviluppata in precedenza si è ritenuto meglio raccordare la struttura in relazione agli obiettivi amministrativi mediante ruoli di coordinamento che racchiudano funzioni di coesione di aree omogenee,

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anche per mettere a sistema in maniera efficiente le potenzialità progettuali anche date dalle risorse umane presenti nell’Ente. Per l’anno 2005 si tenderà a rafforzare con personale qualificato lo svolgimento di alcune funzioni istituzionali tendenti a salvaguardare il territorio e l’ambiente, lo sviluppo, la sicurezza in materia di viabilità e trasporti così come pure appare ineludibile la costituzione di un ufficio di statistica che possa mettere a disposizione delle scelte amministrative, dati sempre aggiornati e più possibile completi in modo che le scelte politiche siano compiute in presenza di dati obiettivi e di bisogni accertati e sicuri. Particolari attenzioni saranno poste in due direzioni specifiche che rappresentano un momento qualitativo delle politiche di organizzazione: in primo luogo verrà dato contenuto concreto alla istituzione del Corpo di Polizia Provinciale attraverso il quale l’Amministrazione intende perseguire in modo organico una politica del rispetto delle norme di tutela e salvaguardia del territorio della popolazione; dall’altro una programmazione di interventi formativi consistenti e mirati per valorizzare al meglio le professionalità interne e sostenerle in una migliore erogazione dei servizi al cittadino. Nel rispetto della riduzione della spesa complessiva che il legislatore nazionale ha imposto agli Enti locali saranno avviate le procedure di reclutamento come di seguito dettagliate. In primo luogo verrà data piena attuazione alla convenzione in essere per l’assunzione dei disabili mediante la pubblicazione del bando per l’avvio dei tirocini formativi per numero 5 unità lavorative. Inoltre saranno avviate le procedure per l’assunzione di: • n. 1 geologo • n. 1 chimico • n.1 statistico • n. 5 operai specializzati stradali Verrà limitato inoltre, nel rispetto delle vigenti normative e al fine di evitare il protrarsi di situazioni incertezza e precariato lavorativo, il ricorso a forme di lavoro flessibile che saranno attivate solo in presenza di eccezionalità e straordinarietà che richiedano comunque apporti di elevata professionalità non rinvenibili nelle risorse umane già a disposizione dell’Ente. Per quanto riguarda lo sviluppo delle professionalità interne verranno sviluppate le azioni per il raggiungimento con le OO.SS. di un nuovo accordo per la stipula del contratto decentrato, alla luce dei contenuti del contratto entrato in vigore il 1.1.2004 su cui è già in corso peraltro la trattativa; verrà completata altresì l’applicazione degli istituti contrattuali e migliorativi previsti dai precedenti accordi.

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INFORMATIZZAZIONE - STATISTICA In merito all'utilizzo di strumenti di Information e Communication Technology la Provincia di Ascoli Piceno, nel complesso, necessita di una intensa azione di rinnovamento dell’apparato tecnologico volta a recuperare la sua posizione di ritardo in cui si trova, rispetto alle altre province della Regione Marche. A tal fine, è stata individuata da questo assessorato, una serie di azioni, riassunte nei punti a seguire, da intraprendere nel corrente anno e negli anni a venire. 1. 2.

3.

4.

5.

6.

Investimenti adeguati nelle tecnologie e nella formazione sia del personale tecnico che di tutti i dirigenti dell’Ente. Strutturazione del nuovo servizio Statistica il cui lavoro di ricerca ed analisi, faciliti e renda più mirate ed efficaci le decisioni, le iniziative e le azioni della Giunta, e conseguentemente, di tutti i servizi dell’Ente, nell’unico e chiaro obiettivo di conseguire l’attuazione puntuale e definitiva delle progettualità che sono dettagliate nel Programma di Mandato. Redazione ed attuazione di un “piano strategico” provinciale riguardo l'innovazione tecnologica, concertato congiuntamente sia con l’amministrazione regionale che con tutte le PA del territorio provinciale. Obiettivo primario di detto piano è la piena attuazione nei prossimi 3 anni di tutti i processi di e-government dettati dal Ministero dell’Innovazione Tecnologica. Implementazione di infrastrutture informatiche di connettività integrate a larga banda, in particolare nell'entroterra, dove la percentuale di territorio della provincia di Ascoli coperta da ADSL è molto inferiore rispetto alla media nazionale. Una energica e rinnovata azione amministrativa volta a rafforzare significativamente il coordinamento tra tutte le PA del territorio, le aggregazioni di tutte le varie categorie di Operatori economici, enti ed associazioni, pubblici e/o di tipo misto pubblico/privati; ciò al fine di promuovere una nuova sinergia operativa che si avvalga appieno dei migliori strumenti informatici e telematici moderni, per facilitare il miglioramento della qualità della vita di tutti i cittadini. Attuazione di progetti volti a migliorare il grado di visibilità e trasparenza dell’azione amministrativa dell’ente Provincia, che stimolino tutti i cittadini in un coinvolgimento sempre maggiore, nei processi di Democrazia Partecipata che la Giunta Provinciale intende attuare con pienezza ed efficacia.

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L’era dell’Informazione in cui viviamo, rende sempre più necessario un lavoro sinergico tra i vari livelli delle PA, essenzialmente perchè il cittadino necessita di servizi a domanda individuale dall’apparato pubblico che soddisfino i suoi bisogni sia primari che secondari, in tempi sempre più rapidi che, nel contempo, minimizzino e possibilmente annullino la necessità di doversi spostare per poterne pienamente fruire. Negli ultimi anni l’evoluzione tecnologica sia nell’Informatica che nelle reti di telecomunicazioni ha reso disponibili a costi sempre più bassi, il bene “ Informazione” e le possibilità di interazione con essa tramite Internet, satellite, TV digitale terrestre, Telefonia e videofonia mobile, dispositivi Wire-less ecc… con apparati sempre più portatili e dotati di interfacce utente sempre più semplici da utilizzare, per tutti. La multimedialità dell’Informazione concentrata in questi tipi di apparati, apre oggi nuovi scenari sia di applicabilità settoriale, che di fruibilità da parte sia del singolo individuo che delle più svariate “Comunità”, di una sempre più variegata tipologia di servizi attinenti l’Informazione. L’Amministrazione provinciale di Ascoli Piceno è impegnata, al pari di tutte le PA nazionali e locali, nel settore Information e Communication Tecnology, nella non semplice sfida di dotarsi nei tempi sempre più stretti imposti dall’evoluzione tecnologica in atto, di tutte le funzionalità operative in tecnologia avanzata, nell’erogazione dei servizi al cittadino. Dato il ruolo di sussidiarietà verso le PA che insistono nel territorio di propria competenza, l’Assessorato all’Informatizzazione ha istituito un apposito capitolo di bilancio per poter intervenire, con un supporto finanziario sussidiario, nelle progettualità inerenti all’adeguamento tecnologico dei Comuni situati in aree montane o svantaggiate. Esempio di progetti in itinere, nei quali la Provincia interverrà finanziariamente in maniera sussidiaria sono : Collegamento in banda larga, con tecnologia “ Wire-Less “ dei comuni ricompresi nella Comunità Montana dei Sibillini, e l’implementazione di Server Farm Provinciale cui si collegheranno tutti i comuni in Obiettivo II ed in Phasing-Out, per l’erogazione dei Servizi di “ Anagrafe Online”. (Bando Regionale). Bisogna comunque tener presente che molti servizi ad alto valore aggiunto e tecnologicamente avanzati sono già esistenti sia presso la Provincia stessa che presso alcuni Comuni che mostrano una propensione significativa verso l'innovazione come San Benedetto del Tronto. Ma nella attuale configurazione, essi non sono completi per le funzionalità da ricomprendere, 115

né sono organicamente strutturati per rispondere in modo adeguato e funzionale alle mutanti e talvolta critiche esigenze dei cittadini e delle imprese. Pertanto l’Assessorato ha già delineato un insieme di interventi che siano: • un azione integrata, omogenea e modulare; • allineati alle strategie stabilite a livello regionale (per integrarsi con altre PA e sfruttare al meglio i finanziamenti disponibili); • di valorizzazione delle risorse endogene del territorio (eventuali competenze professionali di alto profilo presenti presso gli altri Enti della provincia piuttosto che le imprese più innovative presenti sul territorio); • crei i presupposti infrastrutturali e di know-how per un ambiente favorevole agli investimenti e allo sviluppo dell'innovazione tecnologica. Gli interventi saranno articolati secondo tre filoni 1.Infrastruttura rete provinciale a larga banda rete di accesso Sicurezza e Disaster Recovery Consiglio Provinciale ed Eventi Provinciali ONLINE 2.Servizi di base Nodi Tecnici Territoriali centri di erogazione di servizi 3.Servizi applicativi servizi di cooperazione applicativa ed integrazione anagrafi servizi integrati catastali e geografici sportello unico attività produttive servizi per il turismo URP telematico Telelavoro Infrastruttura La realizzazione di una rete informatica unitaria a larga banda, disponibile con costi di gestione molto bassi, è il presupposto necessario per un reale interscambio dei dati e servizi sul territorio.

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Una gestione integrata delle risorse ad alto contenuto tecnologico, coordinata a livello provinciale di concerto con la Regione Marche, rende economicamente possibile l'uso di competenze e servizi avanzati altrimenti non utilizzabili da singoli Comuni o enti di piccola dimensione. In questa direzione si collocano i progetti di realizzazione della rete Wireless delle Comunità montane della provincia di Ascoli Piceno che consentirà di realizzare una rete a larga banda che connetterà tutti maggiori comuni dell'entroterra. L'architettura di questa rete sarà di tipo multicentrico, ovvero prevederà la possibilità di centralizzare i servizi informatici presso le sedi delle Comunità Montane ( Ascoli e Comunanza) come primo livello e presso la sede della Provincia come secondo livello. Sicurezza e Disaster Recovery. Il settore adeguerà l’infrastruttura del CED con un apposito progetto che consegua la messa in sicurezza dei dati vitali dell’Ente attraverso un sistema di copie di Backup e la loro archiviazione giornaliera in un diverso edificio dell’amministrazione, al fine di poter ripristinare tutte le funzionalita’ operative in caso di disastro, e/o evento calamitoso. Consiglio Provinciale ed Eventi Provinciali ONLINE. Questo è il primo progetto che intendiamo realizzare per rendere più partecipi i cittadini di tutto il territorio alla vita democratica della Amministrazione Provinciale. Esso consentirà la visibilità ONLINE di tutte le sedute del Consiglio Provinciale oltre che di almeno 6 altri eventi annuali, di interesse particolarmente significativo, che si vorranno trasmettere, via Internet. Attraverso un Forum appositamente studiato, chiunque potrà esprimere il suo pensiero ed avere un interscambio di opinioni e fare proposte a tutti gli Assessori e Consiglieri Provinciali. 4. Servizi di base Il progetto ProSviTel avviato dalla Provincia di Ascoli Piceno recentemente prevede di costituire il nucleo fondamentale di un Nodo Tecnico Territoriale capace di erogare servizi al territorio oltre che agli stessi uffici provinciali. I servizi che possono essere erogati da subito sono: accesso Internet, posta elettronica, siti web, protocollo informatico regionale (FDRM). Servizi applicativi Il progetto UrpTel avviato dalla Provincia assieme al progetto proSviTel prevede la creazione di un portale di erogazione di servizi al cittadino e di servizi destinati ai dipendenti provinciali per il telelavoro. L'infrastruttura prevista per la realizzazione di questo progetto è facilmente usabile ed ampliabile per accogliere eventuali estensioni destinate alle Comunità Montane e ai piccoli Comuni. 117

In definitiva l’assessorato sta lavorando nella direzione di porre rimedio alle condizioni che hanno causato un mancato pieno adeguamento tecnologico del nostro territorio. Inoltre crede che non si possa prescindere da una piu’ attenta analisi dei costi interni ricorrenti, al fine di individuare possibili economie per recuperare denaro da poter investire nella formazione del personale e nelle nuove infrastrutture telematiche, per migliorare l’erogazione dei sempre maggior numero di servizi che è chiamata a dare.

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U.R.P. – CIRCONDARI - COMUNICAZIONE “ …attraverso il dialogo tra Enti e con i cittadini e le loro associazioni, è possibile impostare un governo del territorio. . .; . . . nel nostro territorio provinciale si tratta di fare uno sforzo di creatività, adottando strumenti e procedure decisionali valide ed efficaci, che valorizzando il tessuto dell’associazionismo e della società civile organizzata, permettano di connettersi con la realtà sociale sino a dare direttamente parola ai cittadini per recepirne proposte, suggerimenti, istanze, affinché gli stessi recuperino un positivo rapporto con le istituzioni e la politica…, ... offrire un migliore servizio ai cittadini per aiutare a colmare la distanza centro-periferia favorendo un decentramento dei servizi capace di avvicinare i cittadini all’istituzione e di valorizzare i territori facenti parte della provincia consentendo un maggiore equilibrio nella distribuzione degli interventi e dei servizi”. Sono questi alcuni contenuti riportati nella introduzione delle linee programmatiche dell’attuale mandato amministrativo, approvate con atto deliberativo consiliare n.62 dell’8 luglio 2004 . Nella fattispecie del contesto della P.A. uno dei veicoli per raggiungere tale obiettivo è l’apertura della struttura verso l’esterno, ma per arrivare a tanto occorre predisporre la stessa struttura all'interno (realizzazione rete dei referenti , istituzione di una rete intranet funzionante). L'aspetto dell'immagine che il sistema è in grado di esprimere riveste importanza strategica per l'organizzazione stessa: un servizio efficiente nella gestione dei rapporti con l'utente determina una percezione di buon funzionamento dell’amministrazione stessa. La Provincia è un Ente di area vasta, con tipologie di competenze e risorse umane in parte proprie, in parte acquisite da altre realtà gestionali (deleghe regionali); decentrata sul territorio deve necessariamente porre alla base di ogni percorso procedurale e contestuale ad ogni competenza l”informazione e la comunicazione”. La attuale regolamentazione legislativa della informazione e della comunicazione pubblica, integra il quadro dei principi e delle norme di riforma della P.A.. In questo processo l’attuale Ufficio Relazioni con il Pubblico deve cambiare completamente aspetto e da un ruolo come si usa dire di attesa “esistente sulla carta” deve acquisire una funzione di “gestore dell’informazione e della comunicazione”. Tornando in particolare alla gestione dello stesso ciò significa disporre di un front-office quale fonte aggiornata e certa di risposte da fornire al cittadino o altro1[1], anche in vista della richiesta documentale che può derivare dalle procedure che si attiveranno intorno alla istituenda Provincia di Fermo.

1[1]

Comuni, Associazioni, Consiglieri, Autorità, … 119

Inoltre occorre provvedere quotidianamente e continuamente all’aggiornamento del sito internet istituzionale e alla gestione della rete interna per quanto riguarda il flusso di informazioni relative ai servizi erogati, ai prodotti, all’iter procedurale….altro ,ai rapporti con i Comuni, Associazioni ed altro. Da ciò discende che l’URP/o altra denominazione diventa il gestore della Comunicazione e della informazione ma anche il referente della funzione d’ascolto che per attivarsi deve essere: -permanente, sempre accessibile per il cittadino; -pianificata, in modo che le comunicazioni del cittadino possano pervenire all’ascoltatore appropriato secondo i tempi necessari a produrre una risposta adeguata alle aspettative; -organizzata, non improvvisata né lasciata al caso, mediante il ricorso a tutti i metodi disponibili per permettere l’accesso a ciascuno secondo le proprie caratteristiche fisiche, sociali e culturali; -governata, costantemente monitorata, per verificarne l’efficacia sulle conseguenti azioni amministrative. In questa dinamica, i Circondari provinciali oltre ad essere i connettori di banche dati riguardanti i loro ambiti territoriali (al momento non disponibili sul fronte dell’informazione) diventano facilmente i fornitori di servizi decentrati attraverso operatori qualificati in attività di front-office, con la presenza in loco di funzionari dei settori di riferimento per determinati prodotti (concessioni, viabilità, tutela ambientale) con cadenza temporale da definire e da istituzionalizzare in modo che diventi una regola. Il nuovo modello organizzativo - gestionale sarà supportato da adeguata strumentazione telematica/informatica con possibilità di accesso da parte di qualsiasi operatore e/o cittadino e/o Ente dotato di Personal Computer collegato ad Internet o Intranet. migliorare la fruibilità dei servizi attualmente erogati sfruttando sopratutto le tecnologie avanzate di comunicazione ed in particolare le tecnologie WEB, di semplificare il rapporto tra utenti e PA con conseguente aumento dell'efficienza interna attraverso il ridisegno di alcuni processi di back office, il miglioramento della fruibilità e la accessibilità dei servizi sul territorio e l’utilizzo di basi tecnologiche e metodologiche per la creazione di un URP con la previsione di integrare il sistema dei flussi documentali (FDRM) su un “portale” esposto ad Internet migliorando, tra l’altro, la trasparenza degli atti amministrativi. In questa progettualità si intende attivare/avviare, nell’anno 2005, il percorso della gestione dell’informazione e della comunicazione, della erogazione dei “prodotti” provinciali sul territorio, ed attuare gradualmente le finalità principali che guidano la realizzazione dei progetti di e-governament e cioè realizzare un sistema strutturato di cooperazione amministrativa attraverso la creazione di condizioni tecnologiche ed organizzative in modo da consentire a cittadini e/ o altro di accedere anche telematicamente ed in via diretta alle informazioni ed ai servizi con la condivisione tra enti di dati e informazioni di comune interesse. 120

COMUNICAZIONE Nel quadro normativo delineato dalle legge 150/2000 e dalla direttiva del Ministero della Funzione Pubblica del 7 febbraio 2002 la comunicazione ha acquistato la dignità di autonoma funzione amministrativa, configurandosi come attività di interesse pubblico atta a garantire il conseguimento delle finalità dell’Ente e la tutela dei diritti dei cittadini. In questa prospettiva nel corso del 2005 si intende delineare un processo di potenziamento dell’attività di comunicazione istituzionale della Provincia sia interna che esterna. La comunicazione dovrà perciò rappresentare un valore aggiunto dei servizi offerti, concorrendo a realizzare quel modello di amministrazione partecipata e condivisa che contraddistingue gli indirizzi di governo del mandato amministrativo. Per il 2005 s’intende rafforzare i canali di informazione giornalistica sia tradizionali, che innovativi. Tra i primi possiamo annoverare i comunicati stampa, le conferenze stampa, le relazioni istituzionali con le redazioni nazionali regionali e locali di agenzie di stampa, quotidiani, radio, televisioni, periodici, siti internet. Comunicati stampa e conferenze stampa saranno diretti ad illustrare l’attività dell’Ente nei suoi molteplici settori di intervento. Oltre alla comunicazione agli organi di informazione, l’ufficio, quando possibile, fornirà ai media immagini fotografiche, realizzazioni grafiche o statistiche sulla base delle sollecitazioni degli stessi organi di informazione. L’intento è quello di rafforzare i rapporti con i media attraverso una puntuale e continua azione di dialogo, confronto e di sviluppo sempre più efficace dei canali di comunicazione. Al fine di meglio corrispondere alle esigenze di informazione dei cittadini, delle associazioni di categoria e dei principali portatori di interessi diffusi del territorio, verrà proposta una rivista dell’Amministrazione Provinciale con cadenza periodica. Verrà ulteriormente potenziata la newsletter telematica “Piceno News” che con sistematicità viene inviata ad una mailing-list istituzionale o dei cittadini che, per le sue caratteristiche di immediata fruizione, costituisce uno strumento innovativo ed importante da affiancare alla comunicazione tradizionale. Anche nel 2005 proseguirà il rapporto con le associazioni, i singoli cittadini e gli Enti con interventi degli amministratori e redazionali pubblicati su riviste, siti depliant o altri strumenti cartacei o multimediali dei vari soggetti con cui la Provincia entra in contatto nella sua mission istituzionale. Nel 2005 verranno anche avviati degli esperimenti di interattività con la creazione di forum sulla rete, sondaggi o rubriche. Oltre a comunicare l’attività dell’Ente, si ritiene importante promuovere un’attività di promozione e di valorizzazione delle valenze e peculiarità naturalistiche, ambientali, culturali, storiche, artistiche e sociali che contraddistinguono il variegato territorio provinciale. Naturalmente l’ufficio comunicazione fornirà la consueta attività di supporto per quanto di sua competenza nell’organizzazione e 121

svolgimento di eventi, manifestazioni dall’Amministrazione Provinciale.

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od

iniziative

programmate

POLITICHE COMUNITARIE Le attività che la Provincia di Ascoli Piceno pone in essere in ambito comunitario vedono come terminale operativo dell’Assessorato alle Politiche Comunitarie l’Ufficio Europa, affari internazionali e cooperazione decentrata, istituito, sul modello delineato dall’UPI, con atto della Giunta Provinciale n. 46 del 18.02.2003. Le iniziative che dovranno essere ulteriormente sviluppate nel 2005, sono le seguenti. La Provincia di Ascoli Piceno, nella consapevolezza che il mare Adriatico rappresenterà nel nuovo scenario dell’Europa allargata un ponte verso l’Est, ha aderito fin dall’inizio all’idea di sottoscrivere un protocollo d’intesa con le dodici Province dell’Adriatico Centro-meridionale. Nel Luglio del 2003 le Province (Pesaro e Urbino, Ancona, Macerata, Ascoli Piceno, Teramo, Pescara, Chieti, Campobasso, Foggia, Bari, Brindisi, Lecce) si sono impegnate convenzionalmente ad operare in maniera congiunta e sinergica per lo sviluppo di una serie di azioni nel campo delle politiche comunitarie. Capofila delle dodici Province è la Provincia di Teramo. In seguito alla sottoscrizione del Protocollo, le Province hanno provveduto a dotarsi di una propria struttura di coordinamento, attraverso la costituzione di una Cabina di Regia. Nell’anno a venire si intende continuare la collaborazione con le province firmatarie del protocollo d’intesa e con quelle che si aggiungeranno (ha già dato la sua adesione la Provincia di Taranto ). Insieme a queste si vogliono sviluppare azioni progettuali, anche e soprattutto a valere sul programma di cooperazione Transfrontaliera INTERREG IIIA, che prevede forme di cooperazione intesa a promuovere uno sviluppo regionale integrato tra regioni frontaliere limitrofe, compresi i confini esterni delle regioni marittime, oltre che sul programma INTERREG III B CADSES. Le dodici province costituiscono sicuramente una partnership locale adeguata alla proposizione di interventi e progetti riferiti all’area Balcanica, proprio in ragione delle molte caratteristiche che le accomunano. Ad oggi, dall’attività della Cabina di Regia e con il supporto tecnico della società di consulenza e progettazione PRAGMA, sono emerse due proposte progettuali multiregionali da candidare nell’ambito del Programma Operativo INTERREG III A. Si tratta di: • un progetto, denominato OASIS (Open Adriatic Sea Integrated System), relativo alla "gestione integrata dell’acquacoltura e della pesca costiera

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nelle zone dell’Adriatico Centro-meridionale" che coinvolge quali partners RAI (Regioni Adriatiche Italiane) tutte le dodici Province e quali partners stranieri UNDP/UNOPS, FAO-Adriamed e partners PAO (Paesi Adriatici Orientali) di tutti i quattro i paesi ammissibili; un progetto, denominato INTERURAL, relativo alla "costruzione di una rete transadriatica per lo sviluppo rurale" che vede coinvolti 6 Gruppi di Azione Locale (GAL), l’Istituto Nazionale di Economia Agraria (INEA) in qualità di Partners RAI, e 7 Agenzie LEDA (Local Economic Development Agency delle Nazioni Unite) in qualità di partners PAO, nonché la collaborazione di UNOPS (United Nation Office for Project Service).

Il Programma INTERREG IIIA ha rappresentato lo stimolo iniziale per avviare un discorso di collaborazione, ma il dinamismo degli organismi di cui le dodici province si sono dotati, ovvero Cabina di Regia e Comitato Tecnico Scientifico, sta determinando la proposizione di progetti ed iniziative, alcune delle quali sono state presentate all’ultimo incontro avvenuto a Teramo il 30 settembre 2004. Le nuove progettualità messe in campo sono molteplici. La Provincia di Ascoli Piceno intende assumere un ruolo centrale in particolare nei progetti sotto riportati. Il primo, denominato ANITA (Adriatic Network Instructing Technicians for Agriculture), riguarda la realizzazione di una rete stabile che metta in relazione gli Istituti Tecnici Agrari presenti nelle regioni adriatiche. Lo scopo del progetto è quello di creare una rete permanente degli istituti tecnici agrari con l’obiettivo del rafforzamento del loro legame con il territorio e del miglioramento della capacità di interpretare le esigenze di cambiamento e di sviluppo delle aree rurali, attraverso lo scambio di know-how e la valorizzazione delle buone prassi rivolte a promuovere la multifunzionalità e lo sviluppo rurale sostenibile. Quello che più precisamente si vuole realizzare è: • il rafforzamento del raccordo tra istituti e sistemi produttivi locali • la promozione dell'accesso alla conoscenza e all'innovazione • il miglioramento del sistema formativo. Il secondo progetto, denominato PRESIDIA, riguarda la realizzazione di una mappa dei prodotti tipici dell'area che si propone la valorizzazione delle singole specificità e che tenga conto delle diverse contaminazioni culturali che connotano l'area. La mappatura prenderà in esame l'intreccio delle diverse componenti che determinano la connotazione stessa della prodotto tipico puntando sul rapporto fra prodotto e territorio; pesca, agricoltura e turismo; produzione tipica e qualità.

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Il progetto intende inquadrare il fenomeno dei "presidi" per affrontare il tema della salvaguardia e valorizzazione di produzioni strettamente connesse con tradizioni locali, e quindi caratterizzate da una matrice allo stesso tempo storica e di nicchia, generalmente a rischio di scomparsa per una non sufficiente redditività economica. I diversi settori di produzione oggetto dell'indagine sono stati individuati nelle seguenti tipologie: Pesci, Formaggi, Olii, Frutta minore, Erbe aromatiche e officinali - Legumi- Ortaggi, Vino, Conserve e prodotti poveri e Prodotti da Forno e Dolci. Gli obiettivi specifici sono quelli di: • favorire il recupero dell'identità culturale connessa alla tradizione gastronomica locale. • identificare, sistematizzare e valorizzare le conoscenze relative al patrimonio enogastronomico e alimentare comune dei territori coinvolti. • valorizzare il rapporto tra le tipicità e la preservazione delle caratteristiche ambientali e naturali dei territori interessati. I risultati attesi consistono: • nell’ identificazione dei prodotti e costruzione di una base informativa comune dei presidi e realizzazione di una mappa digitale dei relativi prodotti; • nella realizzazione di un itinerario virtuale interattivo; • nella realizzazione di attività di informazione e comunicazione e organizzazione di eventi/manifestazioni itineranti. Sempre nell’ambito del programma INTERREG IIIA, in collaborazione con la Regione Marche, che ne ha condiviso con la Provincia di Ascoli Piceno la elaborazione e ne ha assunto la titolarità, sarà lanciato il progetto MUSA NETWORK – Rete permanente dei musei adriatici. La misura su cui lo stesso insiste è l’ azione 3.2.3: Rafforzamento della cooperazione tra istituzioni culturali. Nell’ambito del progetto, che prevede pure la partecipazione dell’ Associazione Titolari dei musei della Provincia di Macerata, dell’Associazione Titolari Musei della Provincia di Ancona e della Provincia di Pesaro e Urbino e di partners stranieri della Croazia, del Montenegro e dell’ Albania, si intende promuovere la costituzione di una rete permanente di operatori culturali, provenienti da Istituzioni con competenze in materia di beni culturali (Musei, patrimonio culturale diffuso) della Regione Marche e dei Paesi Adriatico Orientali, finalizzata ad avviare pratiche di scambio di buone prassi ed avvio di sperimentazioni pilota per la gestione di sistemi integrati di beni ed attività culturali.

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In effetti, anche nel settore cultura, la costituzione di uno spazio “Euroadriatico” presenta elementi di grande potenzialità nello sviluppo delle collaborazioni e sinergie fra territori di fatto indivisi e fra contesti spesso accomunati da sostanziali elementi comuni. L’iniziativa, nello specifico, prevede una prima fase propedeutica dedicata alla ricognizione nei vari territori coinvolti dalla legislazione culturale vigente e dei modelli organizzativi ed operativi applicati alla salvaguardia, valorizzazione e gestione di beni ed attività cultuali. Seguirà una seconda fase che, partendo dalle informazioni acquisite e dalle conclusioni raggiunte nella prima fase, sarà appunto dedicata alla realizzazione di una serie di gruppi di lavoro transnazionali dedicati ad individuare buone prassi, da fare oggetto di trasferimento, nonché al possibile avvio di sperimentazioni pilota congiunte. La modalità del lavoro di gruppo, dei diversi attori coinvolti, diventa in questo modo non solo metodo per l’individuazione di metodologie trasferibili fra i diversi sistemi, ma anche presupposto per costituire quel bagaglio minimo di esperienze comuni, linguaggi condivisi ed unicità di intenti indispensabile per il successivo sviluppo dell’attività di rete. A livello organizzativo s’intende localizzare i diversi momenti d’incontro a rotazione fra le quattro Province marchigiane al fine di garantire un’equa partecipazione di tutto il territorio regionale coinvolto, ma anche per consentire agli operatori culturali dei Paesi Adriatico Orientali intervenuti, la possibilità di conoscere direttamente le esperienze ed attività poste in essere nei diversi territori locali. L’ultima fase sarà infine dedicata alla sistematizzazione e diffusione dei prodotti raggiunti in termini di buone prassi, modelli e sistemi condivisibili attraverso la predisposizione di un’apposita pubblicazione. La Provincia di Ascoli Piceno parteciperà in qualità di partner al progetto GALILEO: si tratta di un “progetto sistema” finalizzato a creare un ambiente favorevole alla collaborazione tra l’area balcanica (Croazia, Serbia) e marchigiana nel campo dello sviluppo delle imprese, in particolare PMI, e delle funzioni degli enti locali nel settore dello sviluppo economico,che si articola in tre sottoprogetti finalizzati: • allo studio dei sistemi territoriali dei partners coinvolti, al fine di cogliere le opportunità di cooperazione e le relative problematiche (sottoprogetto “Osservatorio dei Sistemi Territoriali”); • allo studio dello stato normativo ed organizzativo delle funzioni degli enti territoriali dei partners coinvolti nel campo dello sviluppo economico locale ed al trasferimento del know-how per l’introduzione di servizi per la comunità locale (sottoprogetto “Sportelli Unici per le Attività Produttive”); • allo sviluppo delle aziende manifatturiere delle regioni coinvolte nel progetto attraverso azioni di innovazione tecnologica, formazione tecnica

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e qualità dei prodotti e dei processi di fabbricazione in un’ottica di cooperazione transfrontaliera. Il ruolo della Provincia di Ascoli Piceno in particolare si tradurrà nell’attuazione del sottoprogetto “OSSERVATORIO”ovvero allo studio dei sistemi territoriali dei partners coinvolti, al fine di cogliere le opportunità di cooperazione e le relative problematiche; Con l’Eurosportello Confesercenti, organizzazione con la quale è in atto una convenzione, che si andrà prossimamente a rinnovare, per la messa a disposizione agli utenti del territorio provinciale di informazioni utili al reperimento di finanziamenti comunitari, si sta partecipando alla call for proposal pubblicata nell’ambito del programma PRINCE, relativo ad “Iniziative di informazione e comunicazione rivolte alla società civile ed agli enti del settore pubblico sul tema dell'allargamento”. Le implicazioni e le conseguenze dell’ingresso, avvenuto pochi mesi fa, di dieci nuovi Paesi nell’Unione Europea hanno un denominatore comune. Il lavoro, inteso nella sua accezione più ampia, lega infatti diverse fasce della popolazione europea: i giovani per le prospettive, le famiglie per il benessere e le imprese per lo sviluppo. I nuovi scenari che si aprono sono portatori di opportunità, ma anche di ansie, di timori legati soprattutto all’aumento dell’immigrazione, alla questione della sicurezza e alla concorrenza, per i costi di produzione più bassi. Tuttavia le paure, che derivano spesso dalla mancanza di informazioni e dalla carenza di conoscenze specifiche, non mettono in risalto le occasioni e i vantaggi della progressiva integrazione europea. Il bando PRINCE fornisce l’opportunità di ottenere un cofinanziamento dell’80% per la realizzazione di azioni di informazioni e comunicazioni su tali tematiche. In questo quadro l’Eurosportello Confesercenti si rivolge agli enti locali per il loro ruolo strategico, come portatori della sintesi degli interessi della comunità che rappresentano e come attori dello sviluppo del proprio territorio. Il progetto riguarderà azioni implementate a livello nazionale. Il partenariato sarà pertanto costituito da Eurosportello come soggetto proponente e da enti locali che realizzeranno sul proprio territorio le attività progettate. L’idea che si è inteso sviluppare assieme ai partner, si basa sulla “presenza partecipata” dei destinatari dell’iniziativa. Il progetto, che si sviluppa attraverso diverse fasi, prevede infatti il coinvolgimento costante e diretto delle diverse tipologie di soggetti interessati alle conseguenze dell’allargamento dal punto di vista del lavoro (giovani, imprese, associazioni di categoria, sindacati …). Un ruolo di particolare preminenza verrà assegnato alle scuole e ai giovani. Rispetto alle consuete campagne di informazione, ai destinatari verrà chiesto di assumere un ruolo attivo, in modo che le informazioni e la conoscenza sul mutare dello scenario europeo a

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seguito dell’allargamento, non scivolino via, una volta realizzato l’evento di comunicazione. In particolare alle istituzioni scolastiche e agli studenti verrà chiesto di ipotizzare e descrivere, con l’ausilio dell’Eurosportello, i possibili scenari, gli impatti, le opportunità che l’allargamento dell’UE potrebbe avere in relazione al tessuto socio – economico locale. I temi, i profili, gli ambiti da approfondire che saranno indicati dall’ente locale, avranno come denominatore comune il lavoro. Gli elaborati costituiranno la documentazione di riferimento da fornire alle categorie sociali ed economiche interessate (associazioni imprenditoriali, categorie economiche, sindacati, associazioni giovanili…) per chiedere la loro posizione in merito e individuare rischi ed opportunità dell’allargamento, in relazione alle peculiarità e alle caratteristiche locali e territoriali. Questi argomenti saranno oggetto di un successivo confronto pubblico tra rappresentanti delle scuole e delle categorie socio – economiche, che avrà come obiettivo quello di formulare proposte e linee di intervento da sottoporre all’attenzione dell’amministrazione locale. In tal modo si ritiene di evitare, almeno in parte, anche i rischi consueti dell’organizzazione di convegni, tavole rotonde ecc., dove spesso il confronto è a senso unico e dove l’attenzione dura giusto il tempo della manifestazione. In tutte le fasi verrà assicurato il supporto tecnico dell’Eurosportello che predisporrà anche un apposito sito web con la documentazione europea di riferimento e con tutti i materiali prodotti. Saranno inoltre gestiti servizi interattivi a disposizione dei soggetti coinvolti nel progetto: box quesiti, forum di discussione, help desk. Alla luce del recente allargamento dell’Europa, ma anche in considerazione della crescita del sentimento di appartenenza presso i cittadini europei, la Commissione europea ha impostato una nuova strategia informativa, decidendo di aprire un bando per selezionare strutture adatte ad ospitare una o più antenne di informazione per i cittadini, designate come “rete di informazione Europe Direct”. Tali strutture sono destinate a sostituire le attuali reti di informazione europea “Info Point Europa” e “Carrefour di animazione rurale”, con l’obiettivo di razionalizzare ed uniformare la distribuzione territoriale dell’informazione. Con l’Amministrazione Provinciale di Pesaro e Urbino si intende partecipare al bando presentando un progetto il cui intento è quello di porre in essere una strategia efficace di comunicazione sull’Europa, rivolta ai cittadini dell’intero territorio regionale. Le antenne saranno finanziate in parte con sovvenzioni annue garantite dalla Commissione europea, in parte con le risorse dei partner e delle Amministrazioni ospiti, in base ai differenti ruoli svolti. Saranno inoltre presentati, nel corso dell’anno 2005, vari progetti comunitari, in parte già prevedibili: ciò avverrà, in particolare, a valere sull’art. 6 del FSE,

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sui Programmi INTERREG IIIA , IIIB, e IIIC e sugli inviti a presentare proposte che saranno emanati nel corso dell’anno. Si specifica che relativamente all’art 6 del fondo sociale Europeo, la Provincia di Ascoli Piceno ha presentato entro il termine del 26 gennaio 2005, il progetto” denominato “CHALLENGE” bando pubblicato sulla GUUE Linea di bilancio 04.021000.00.11 Azioni innovative finanziate a titolo dell'articolo 6 del regolamento relativo al Fondo sociale europeo: «Approcci innovativi alla gestione del cambiamento» Invito a presentare proposte VP/2003/021 (prima pubblicazione: Gazzetta ufficiale dell'Unione europea C 262 del 31 ottobre 2003) (GUUE 04/C 255/07) Per quanto concerne la migliore organizzazione interna delle strutture dell’Amministrazione Provinciale, subito dopo l’insediamento della nuova Giunta Provinciale è stata attivata la Conferenza Permanente sulle Politiche Comunitarie. La stessa, composta dai referenti della materia individuati all’interno di ciascun settore, si riunisce con cadenza mensile; essendo, appunto, intersettoriale, consente di porre in essere iniziative al miglior coordinamento delle iniziative intraprese o delle quali si intende vagliare la fattibilità, oltre che un proficuo scambio di esperienze e reciproco travaso di competenze. La Provincia partecipa dal 2002, come noto, alla rete italiana EURODESK con un punto informativo al Circondario di San Benedetto del Tronto. EURODESK é un progetto europeo per l'informazione dei giovani e degli operatori giovanili sui programmi europei rivolti alla gioventù, realizzato con il supporto della Commissione Europea, DGEAC, e dell'Agenzia Nazionale Italiana Gioventù (Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali). Nel 2005 si intende rinnovare la convenzione annuale. Nel 2005 si prevede di pubblicare almeno 2 edizioni della rivista tematica sulle materie comunitarie. La pubblicazione viene realizzata interamente dal personale dell’Ufficio Europa, (contenuti e grafica), la tipografia si occupa della sola stampa. Il 9 maggio 2005 sarà programmata la 4^ edizione della festa dell’Europa. La manifestazione mira a sensibilizzare e diffondere la conoscenza delle tematiche europee attraverso il coinvolgimento attivo degli studenti delle scuole della Provincia.

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ATTUAZIONE DELLA LEGGE 147/2004 Il percorso di attuazione della legge n. 147/04 per la costituzione della nuova Provincia di Fermo. Nel 2005 partirà il percorso tecnico-amministrativo che, in attuazione delle disposizioni recate dalla recente legge n. 147/2004, determinerà le premesse per il concreto avvio della nuova Provincia di Fermo e, di conseguenza, della nuova Provincia di Ascoli Piceno. In funzione dell’obiettivo finale di medio periodo costituito dalle consultazioni elettorali del 2009, ad esito delle quali saranno eletti i 2 nuovi distinti consigli provinciali e gli organi esecutivi, l’attuale Amministrazione Provinciale dovrà tempestivamente ed efficacemente effettuare tutti quei passaggi preliminari ed intermedi previsti dalla normativa che, in una fase iniziale, possono così riassumersi: 1) ricognizione della dotazione organica del personale in forza all’attuale Amministrazione Provinciale di Ascoli Piceno; 2) ricognizione della consistenza di tutto il patrimonio immobiliare e mobiliare in dotazione dell’attuale Amministrazione Provinciale di Ascoli Piceno; 3) assunzione degli atti deliberativi per la ripartizione, tra le 2 nuove Province, del personale e del patrimonio in proporzione ai parametri dell’estensione territoriale e della consistenza della popolazione residente. Attualmente i 40 Comuni inclusi nella Provincia di Fermo presentano un’estensione territoriale complessiva di 860,47 Kmq (dati 2002), contro i 1.226,22 Kmq dei rimanenti 33 Comuni della conseguente nuova Provincia di Ascoli, ed una popolazione di 166.218 residenti contro i 203.153 dell’ascolano (dati 2001). Questi primi semplici dati dimostrano che il processo di attuazione della legge 147 non potrà essere né un mero “passaggio di consegne” istituzionaliamministrative né un’operazione di semplice decentramento: siamo piuttosto in presenza della costituzione, a tutti gli effetti, di 2 nuove Province. Il dato istituzionale di partenza, pur nella complessità dell’operazione, ci conforta: infatti l’attuale Amministrazione Provinciale di Ascoli Piceno è stata scelta dai cittadini dell’intero territorio dopo l’approvazione della stessa legge 147/04, quindi nella piena consapevolezza e libertà di voto. L’Amministrazione conta un numero equivalente di consiglieri provinciali che rappresentano le 2 future nuove Province e la stessa Giunta esecutiva voluta dal Presidente ha una composizione assolutamente bilanciata.

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Ecco perché l’attuale Amministrazione, in questa vicenda, non è “controparte di nessuno”, né del fermano né dell’ascolano, ma è nelle “condizioni di partenza ideali”, sia dal punto di vista politico-istituzionale che tecnicoorganizzativo, per poter svolgere responsabilmente, con efficacia ma anche serenità e trasparenza il compito affidato dalla legge. Il processo non si esaurisce quindi nell’equa divisione dei beni e delle risorse finanziarie e professionali dell’attuale Ente Amministrazione Provinciale di Ascoli Piceno ma disegnerà, sui rispettivi territori, una nuova architettura del “sistema complesso dei servizi pubblici e privati e delle relazioni di rete”, auspicabilmente con le necessarie e quanto più estese possibili “sinergie istituzionali/progettuali con relativi nodi di scambio gestionali”. Il processo sarà quindi più ampio e coinvolgerà tutte le Amministrazioni Centrali dello Stato e le principali Agenzie di servizi pubbliche e private già operanti sul territorio, purchè non si perda mai di vista l’obiettivo prioritario di tradurre l’operazione voluta in benefici concreti ed effettivamente aggiuntivi per i cittadini, le imprese e le municipalità diffuse. Ecco perché la legge ha previsto che l’attuale Ente Amministrazione Provinciale di Ascoli Piceno, i Comuni e le altre Istituzioni pubbliche si avvalgano, per l’avvio della nuova Provincia di Fermo, delle competenze e della collaborazione di un Commissario ad hoc che a sua volta si avvale delle funzioni consultive assegnate dalla legge all’Assemblea dei Sindaci di riferimento mediante il suo Coordinatore che li rappresenta. L’operazione di divisione dei beni e delle risorse dell’attuale Ente Amministrazione Provinciale di Ascoli Piceno, pur dovendo rispettare l’applicazione di parametri quantitativi anche tenendo conto dell’esperienza maturata in precedenti casi del genere, non può essere, a nostro modo di vedere, una operazione aritmetica asettica ma deve essere calata tenendo conto del “quadro complessivo delle qualità e delle esigenze” dei rispettivi territori con i lori punti di forza e di debolezza e le loro specificità socio-economiche. Tale quadro, si può configurare soltanto con un approccio dal basso, che parta cioè dal confronto diretto e dalla partecipazione propositiva di tutte le forze attive del territorio, pubbliche e private, grandi e piccole, profit e no profit, nessuna esclusa. Il metodo del confronto sarà tanto più necessario per quel che riguarda la problematica del personale tenuto conto dell’impatto sulle abitudini di vita di eventuali trasferimenti: su questo piano l’Amministrazione si muoverà con estrema accortezza e si propone di attivare ogni preventiva forma di concertazione con il Sindacato in assenza della quale non verrà assunto alcun tipo di provvedimento. La divisione delle risorse al momento opportuno, per essere sicuri che poi queste, in concreto, possano dimostrarsi efficaci rispetto ai reali bisogni e alle

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aspettative dei due territori di riferimento, deve essere favorita da una serie di “azioni di accompagnamento” tra le quali possiamo quantomeno prevedere: 1) l’immediato passaggio di veri e propri poteri di gestione diretta delle risorse all’attuale Circondario di Fermo. Sebbene già operino sul territorio della nuova Provincia di Fermo 101 dipendenti dell’Ente Amministrazione Provinciale di Ascoli Piceno (nelle diverse attività tra cui le politiche del lavoro, la formazione professionale, la viabilità e l’ambiente) e numerosi e consistenti siano gli investimenti in corso d’opera e programmati sul territorio (ad es. nell’edilizia scolastica come nelle infrastrutture viarie e non), queste risorse sono state sempre gestite dal centro. Se, pur con la necessaria gradualità, trasferissimo la direzione e la gestione effettiva di tutti i progetti e le attività a chi opera stabilmente sul territorio del fermano (predisponendo un apposito modello organizzativo molto flessibile), da un lato accresceremmo l’efficienza dei lavori e dei servizi e miglioreremmo i rapporti con gli utenti (Comuni, cittadini, imprese) e dall’altro riusciremmo a cogliere meglio, in divenire , le reali necessità tra i diversi settori di intervento, i motivi dei ritardi che si determinano, i deficit professionali ed organizzativi da colmare, con la conseguenza che ottimizzeremo anche il riparto delle risorse. Così facendo, tra l’altro, sicuramente miglioreremmo il sentiment nei confronti dell’Amministrazione attiva sul territorio. Questa azione dovrà anche essere accompagnata da un rafforzamento organizzativo dell’attuale struttura tecnico-amministrativa dislocata a Fermo; 2) l’analisi dei punti di forza e di debolezza del territorio e delle aspettative, attraverso una preventiva macro-rilevazione diretta dalle fonti attualmente esistenti (studi socio-economici, documenti istituzionali, atti di programmazione etc.) e dall’attivazione sul territorio di appositi focus group tematici itineranti che serviranno per entrare nel merito di problematiche molto specifiche e concrete con la partecipazione di Comuni, Associazioni, Sindacati ed altri soggetti istituzionali. Queste rilevazioni saranno determinanti per l’individuazione delle reali esigenze dei territori, sia per introdurre nel breve miglioramenti nell’assetto organizzativo attuale dell’Amministrazione che per individuare e condividere le direttrici lungo le quali potenziare i servizi nel medio periodo; 3)

la creazione di un “Portale Unico della Pubblica Amministrazione Locale”: questa infrastruttura informatica in una fase iniziale dovrà riferirsi all’intero territorio dell’attuale provincia di Ascoli Piceno per “metterne in rete”, nel minor tempo possibile, l’intero sistema dei servizi pubblici allo scopo di costituire un primo punto di riferimento integrato utile a cittadini, lavoratori, associazioni, professionisti ed imprese per orientarsi in vista 133

della “nuova geografia delle competenze, dei procedimenti e dei progetti”, che non si determinerà tutta d’un tratto all’ultimo momento ma si implementerà e si trasformerà continuamente da qui al 2009 per evitare il rischio di creare molta confusione e notevoli disservizi. Le ultime 2 azioni dovranno essere contemporaneamente svolte su entrambi i territori, con la stessa metodologia e per ottenerne gli stessi risultati. Altro aspetto molto importante, che dovrà emergere soprattutto dall’ espletamento dell’azione n. 2), è l’individuazione degli obiettivi, dei progetti e degli strumenti sui quali “conviene a tutti” mantenere e/o costruire e sviluppare le sinergie tra le 2 nuove realtà istituzionali, allo scopo da un lato di fare massa critica nei confronti dei livelli istituzionali superiori per attrarre, ad es., maggiori finanziamenti e dall’altro di gestire ed erogare servizi di migliore qualità e a minor costo. Quanto più la collaborazione convinta tra le 2 nuove province sarà estesa ai settori strategici dell’attività programmatico-amministrativa (ambiente, infrastrutture, turismo, politiche del lavoro, piccole e medie imprese) tanto più il nuovo assetto istituzionale sarà in grado di superare ogni deficit iniziale trasformando gli atti di reale cooperazione in valore aggiunto. Nel contempo il processo di costruzione sarà tanto più condiviso ed efficace se ci sforziamo di attuare le disposizioni legislative con una metodologia non burocratica, aperta, trasparente e lineare, molto buon senso e la reale consapevolezza di trovarci in una fase in cui i territori hanno bisogno di risposte concrete ed innovative.

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ANALISI ECONOMICO-FINANZIARIA Il bilancio di previsione 2005, il bilancio pluriennale 2005-2007, la relazione previsionale e programmatica 2005-2007 costituiscono, nel loro insieme, il primo momento di programmazione finanziaria, nell’ambito della pianificazione strategica contenuta nel programma di mandato e nel piano di sviluppo dell’Ente dell’amministrazione insediatasi nel giugno 2004. Il sistema delle previsioni si inserisce in un contesto nazionale ed europeo in cui l’obiettivo primario è quello del mantenimento del “patto di stabilità”, che costituisce, ad oggi, l’essenza dell’identità europea. Esso si esplica, a livello nazionale, sostanzialmente nel mantenimento di due equilibri fondamentali:il rapporto deficit-pil ed il rapporto debito-pil a livelli prestabiliti. Il mondo delle autonomie locali è chiamato anch’esso a contribuire al mantenimento dei suddetti equilibri e le leggi finanziarie che si sono succedute in questi ultimi anni sono andate in questa direzione. Pertanto, il rigore economico che scaturisce dall’esigenza di mantenere sotto controllo il patto di stabilità interno è visto in antitesi alle possibilità di sviluppo e di espansione delle potenzialità progettuali degli enti, sia in termini di capacità di realizzazione dei programmi di mandato che in termini di investimento. Tuttavia da questo trade-off “rigore-sviluppo” vanno colte possibilità di crescita nel medio-lungo periodo secondo le direttrici che verranno esplicitate in seguito. Il quadro complessivo diventa più articolato e complesso in relazione al processo, ancora incompiuto ma in gran parte completato, di decentramento amministrativo che sta portando in capo alle province una serie di competenze prima statali e regionali, attraverso un passaggio di risorse finanziarie e strumentali, spesso non lineare e con effetto finale talora di aggravio dei bilanci provinciali. Va subito evidenziato che le entrate correnti crescono ancora nel 2005 rispetto al 2004, essendo state le stesse allineate alla previsione assestata dell’ esercizio precedente (2004), tenuto conto del fatto che nel 2004 nel computo delle entrate correnti previste erano state inserite quelle derivanti dal trasferimento della funzione dei “trasporti” (circa 10.000.000,00 di euro) dalla Regione Marche, trasferimento di risorse non avvenuto e che si è preferito, pertanto, non includere nelle previsioni 2004 in attesa della definizione di ulteriori accordi-provvedimenti applicativi della legge regionale.

135

Migliaia di Euro Anno 2001

51.470

2002

58.582

2003

68.372

2004

60.611*

2005

63.039

Funzione trasporti

* Dato depurato dei trasferimenti relativi alla funzione “trasporti”

136

Analizzando in particolare le entrate tributarie previste per l’esercizio 2005, si riscontra la seguente ripartizione:

RIPARTO ENTRATE TRIBUTARIE Compartecipazione al gettito IRPEF Addizionale consumo energia elettrica Imposta Provinciale di Trascrizione (I.P.T.) Tributo provinciale funzioni di tutela ambientale Tributo speciale deposito in discrarica rifiuti solidi Imposta sulle assicurazioni contro la responsabilità civile

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16,07 15,77 20,12 3,86 5,42 38,74

Il processo di aumento del grado di autonomia tributaria (titoli 1 e 3 rispetto al titolo 2) avanza ulteriormente delineando una più marcata responsabilizzazione degli amministratori sul fronte della gestione delle entrate e non più e solo sulla gestione delle spese, anche se le leve per intervenire direttamente appiano ancora limitate.

Figura 1

Sul fronte delle spese, il raffronto rispetto all’anno precedente va effettuato sterilizzando ancora una volta l’effetto delle risorse stanziate nel 2004 per la gestione dei trasporti, che come sopra evidenziato non si è ancora concretizzata. Si è preferito anche in questo caso tenere alto il grado di attendibilità della spesa. Alcuni elementi meritano di essere sottolineati rispetto alla stesura delle previsioni di spesa per l’esercizio 2005: -la riduzione della spesa prevista per il personale dovuta anche al “blocco delle assunzioni” che passa da euro 21.533.992,50 a euro 20.629.125,30 ed agli oneri contrattuali arretrati previsti solo parzialmente per il 2005 ; -la riduzione delle spese di funzionamento attraverso un primo “modulo” di contenimento e di razionalizzazione delle spese pari a circa euro 100.000,00 anche grazie all’attivazione del sistema del controllo di gestione, che ne sta tracciando le linee operative; -il controllo delle spese per la gestione del parco autoveicoli, ai sensi dell’art.1, comma12, della legge n.311 del 30/12/2004 (finanziaria 2005); 138

-il controllo e la riduzione delle spese per consulenze esterne, ai sensi dell’art. 1, comma 11, legge citata; -il controllo e la riduzione delle spese di rappresentanza; -un più attento monitoraggio degli incarichi per collaborazioni coordinate e continuative; -il riassorbimento di partecipazioni in società precedentemente controllate all’interno delle attività assessorili.

139

Quanto sopra ha consentito, insieme ad una previsione delle entrate più in linea con il dato “assestato” all’anno precedente, di dare respiro alle attività progettuali degli assessorati per la realizzazione della prima fase del programma di mandato. Si può verificare di seguito come verranno distribuiti i trasferimenti tra le diverse funzioni dell’ente

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Funz.1 Funz.2 Funz.3 Funz.4 Funz.5 Funz.6 Funz.7 Funz.8 Funz.9

Funzioni Migliaia di Euro Funzioni generali di amministrazione e gestione 3181 Funzioni di istruzione pubblica 11167 Funzioni relative alla cultura e ai beni culturali 407 Funzioni nel settore turistico e sportivo 411 Funzioni nel campo dei trasporti 290 Funzioni riguardanti la gestione del territorio 90 Funzioni riguardanti la tutela ambientale 153 Funzioni nel settore sociale 888 Funzioni nel campo dello sviluppo economico 425

E’ inoltre da evidenziare come diminuisce il grado di rigidità della spesa corrente poiché l’avanzo economico, inteso come differenza tra le entrate correnti e titoli 1 e 3 della spesa aumenta rispetto al 2004 e viene destinato agli investimenti. Relativamente alle spese d’investimento per il 2005 sono previsti interventi per € 32.755.323,59 come indicato nel programma delle opere pubbliche approvato dalla giunta provinciale con atto n. 394 del 13/10/2004, successivamente rimodulato nell’allegato piano degli investimenti.

141

2005– SPESE DI INVESTIMENTO MUTUO A CARICO PROVINCIA

ALIENAZIONE PATRIMONIO

FONDI STATALI FONDI REGIONE COMUNITARI E MARCHE PRIVATI

FABBRICATI

5.019.760,00

SS.PP.

11.437.568,99

3.233.682,37

416.785,69

210.000

ATTIVITA’ PRODUTTIVE

53.945,50

225.000,00

3.992.056,18

2.600.000,00

EX CARTIERA PAPALE POLITICHE ATTIVE LAVORO BENI STRUMENTALI E ARREDI

TRASFERIMENTI DI CAPITALE TOTALE GENERALE

6.578.705,50

1.039.753,54

15.711.004,90 2.089.285,63

105.300,00

105.300,00

1.000,00

6.818.056,18

103.291,38

103.291,38

756.380,00 100.000,00

17.199.114,68

756.380,00 103.000,00

53.945,50

8.192.118,55

142

TOTALE

1.505.000,00

1.462.499,94

ESPROPRI GENIO CIVILE

ENTRATE PROPRIE-

4.165.499,94

295.500,00

498.500,00

94.800,00

94.800,00

3.144.644,92

32.755.323,59

La riduzione delle spese d’investimento rispetto al 2004 è indicatrice di una più realistica previsione delle opere da realizzare e nasce dalla necessità di redigere un bilancio annuale 2005 e pluriennale 2005-2007 in linea con la nuova elaborazione del patto di stabilità interno prevedente da quest’anno anche le spese in conto capitale all’interno del monitoraggio, ai sensi dell’art. 1, commi 21 e seguenti della legge finanziaria 2005 ed infine con la necessità di contenere il limite d’indebitamento dell’ente all’interno del 12% delle entrate correnti, così come stabilito dall’art.1, comma 44, della citata legge finanziaria. Va sottolineato che la gestione nel corso dell’esercizio, in termini di cassa e di competenza, del patto di stabilità potrebbe comportare una rivisitazione ed un ridimensionamento dei programmi progettuali, che sarà tanto minore quanto più si riuscirà ad eliminare sprechi ed inefficienze in tempi abbastanza rapidi. Pertanto la realizzazione di economie sugli stanziamenti delle spese correnti, specie di funzionamento, può essere virtuosamente pensata in riduzione dello stock di indebitamento dell’ente già dal corrente esercizio finanziario,in concorrenza con la necessità di procedere alla conversione dei mutui già contratti in prestiti obbligazionari o alla rinegoziazione dei mutui stessi, ai sensi dell’art.1, comma 71, della legge citata, con l’intento di ridare slancio agli investimenti e ai trasferimenti al territorio nei prossimi esercizi finanziari, quando la “morsa” del patto sarà meno stringente e l’esigenza di una sua rivisitazione diverrà patrimonio comune dell’Unione Europea. Dal prospetto degli investimenti sopra evidenziato, si sottolinea che l’indebitamento previsto per le opere viarie e per il patrimonio nel 2005 e 2006 prevede la decorrenza della rata di ammortamento, rispettivamente dal 2006 e dal 2007, con l’eccezione dei mutui per la viabilità previsti per il 2006, il cui ammortamento è posticipato al 2008, ai sensi dell’art. 42, comma2, lettera h) del D.lgs. n. 267/2000. E’ da rimarcare che verranno colte nel corso dell’’esercizio 2005 tutte le opportunità di indebitamento meno onerose e maggiormente flessibili nella loro gestione , come le aperture di credito previste dall’art. 205-bis del D. Lgs, 267/2000. Da ultimo, nel corso del 2005 verrà insediato un laboratorio per lo studio e l’impianto di un sistema operativo del controllo di gestione su tutte le attività dell’ente costruito sulle esigenze conoscitive della Provincia di Ascoli Piceno:un laboratorio che si insedierà presso il servizio economico-finanziario per il controllo strategico, il controllo direzionale ed controllo operativo su attività ordinarie, opere pubbliche, progetti speciali, in stretto raccordo con i direttori di area e con l’obiettivo strumentale di studiare ed avviare un nuovo impianto di contabilità economica ed analitica rendendo così definitiva l’attuale applicazione sperimentale avviata su alcuni settori. 141

CALCOLO OBIETTIVI COMPETENZA PATTO DI STABILITA' anno 2005 (Art. 1, commi 21 e segg., L. 30/12/04, n. 311) IMPEGNI DI SPESA

2001

spesa annua mediamente sostenuta nel triennio 2001-2003

2002

2003

Tot. Spese tit. 1 - spese correnti

€ 56.924.875,41

€ 64.082.819,30

€ 59.308.078,82



60.105.257,84

- spese di personale

€ 12.624.109,29

€ 17.024.972,04

€ 21.692.942,91



17.114.008,08

- spese per sanità









- trasferimenti destinati alle amministrazioni pubbliche



2.701.706,80

-

€ 12.679.855,34



3.846.134,97

-



6.409.232,37

- spese connesse agli interventi a favore dei minori soggetti a provvedimenti dell’autorità giudiziaria minorile €

-



-



-



-

- calamità naturali per le quali sia stato dichiarato lo stato di emergenza €

-



-



-



-

- spese sostenute dai comuni per il completamento dell’attuazione delle ordinanze emanate dal Presidente del Consiglio dei Ministri a seguito di dichiarazioni di stato di emergenza

-



-



-





Spese tit.1 Spese soggette ai limiti del patto di stabilità Tot. Spese tit. 2 - c/capitale

-



36.582.017,39

€ 21.601.792,67

€ 21.788.154,77

€ 45.122.300,57



29.504.082,67

- acquisizione di partecipazioni azionarie



-



-





101.541,55

- altre attività finanziarie



-



-



- conferimenti di capitale



-



- concessioni di crediti



- trasferimenti destinati alle amministrazioni pubbliche



-



- calamità naturali per le quali sia stato dichiarato lo stato di emergenza €

-



- spese sostenute dai comuni per il completamento dell’attuazione delle ordinanze emanate dal Presidente del Consiglio dei Ministri a seguito di dichiarazioni di stato di emergenza



-

- spese in conto capitale cofinanziate dai fondi europei



-

36.151,98

5.160,00



-



304.624,65 116.966,46



-



40.708,82



-



12.050,66



-



788.164,06

-



-



-



-



-



-



-



-



2.364.492,18

Spese tit. 2 Spese soggette ai limiti del patto di stabilità



Tot. Spese soggette ai limiti del patto di stabilità

28.561.617,58



65.143.634,97 A

A) Obiettivo 2005 nel caso di aumento del 10%; vedi D.M. in corso di emanazione

10,00%



6.514.363,50



71.657.998,47

B)Obiettivo 2005 nel caso di aumento del 11,5%; vedi D.M. in corso di emanazione

11,50%



7.491.518,02



72.635.153,00

B C) Stanziamenti di spese soggette ai limiti del patto di stabilità

bilancio di previsione 2005

IMPORTO A 10% Obiettivo 2006 nel caso di aumento del 2%;

C) Stanziamenti di spese soggette ai limiti del patto di stabilità



1.433.159,97



73.091.158,44



1.452.703,06



74.087.856,06

bilancio di previsione plriennale 2006

IMPORTO A 10% IMPORTO B 11,50%

64.171.891,43

2%

IMPORTO B 11,50%

C) Stanziamenti di spese soggette ai limiti del patto di stabilità Obiettivo 2007 nel caso di aumento del 2%;





64.030.690,82



1.461.823,17



74.552.981,61



1.481.757,12



75.569.613,18

2%

bilancio di previsione plriennale 2007



54.342.622,61

N.B. è possibile superare i predetti limiti:

- solo per spese di investimento - nei limiti dei proventi derivanti da alienazione di beni immobili, mobili, nonché delle erogazioni a titolo gratuito e liberalità (art. 1, comma 26, L. 311/04)

CALCOLO PATTO DATI BILANCIO DI PREVISIONE PLURIENNALE TITOLO

RIGHE PATTO 141

2005

2006

2007

01)Spese di personale 03)Trasferimenti destinati alle amministrazioni pubbliche 1-spese correnti 07)Spese soggette ai limiti del patto 99)Fondo di Riserva Totale 1-spese correnti 01)Acquisizione di partecipazioni azionarie 03)Conferimenti di capitale 05)Trasferimenti destinati 2-spese in conto capitale alle amministrazioni pubbliche 04)Concessioni di crediti 08)Spese soggette ai limiti del patto Totale 2-spese in conto capitale Totale Titolo 1 e Titolo 2

Totale Spese soggette ai limiti del patto (compreso il Fondo di Riserva)

141

€ 21.889.459,58

€ 22.589.460,33

€ 22.489.460,33

€ 3.816.664,82

€ 3.788.272,05

€ 3.788.272,05

€ 31.053.479,28 € 407.888,56 € 57.167.492,24

€ 28.229.819,54 € 440.122,99 € 55.047.674,91

€ 21.921.915,08 € 426.694,15 € 48.626.341,61

€ €

€ €

-

€ €

-

€ €

-

€ €

-

€ €

44.800,00 -

-

€ 32.710.523,59 € 32.755.323,59 € 89.922.815,83

€ 35.360.748,29 € 35.360.748,29 € 90.408.423,20

€ 31.994.013,38 € 31.994.013,38 € 80.620.354,99

€ 64.171.891,43

€ 64.030.690,82

€ 54.342.622,61

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