Saluti Istituzionali La Pr ovincia di Salerno
persegue, attraverso un
articolato programma, la tutela e la valorizzazione dell’ambiente e dei beni culturali di cui è ricca.
La Magna Gr ecia, la Civiltà Romana, il Medioevo bizantino,
moresco e longobar do convivono con località turistiche famose nel mondo:
Amalfi, Positano, Palinur o, Ravello, il Par
co
Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano sono solo alcune delle località che richiamano visitatori da ogni angolo del pianeta. La coscienza dei valori ambientali, delle piccole r
ealtà r urali,
delle tradizioni, dei prodotti tipici, della filiera enogastronomica completano, poi, un panorama di of ferta culturale e turistica di grande attrattività.
E’ fondamentale, quindi, che le giovani generazioni si sentano
componente significativa di una forte mobilitazione ideale tesa a diffondere l’immagine della terra salernitana in Italia e all’estero. Il coinvolgimento del mondo studentesco con la sua fr eschezza di idee e con la capacità di rinnovare il linguaggio della comuni-
cazione, darà un contributo importante nel disegnar e un futuro di sviluppo culturale, sociale ed economico.
Ai partecipanti al Premio Regionale Scuola in Borsa l’augurio di buon lavoro.
Angelo Villani
Presidente della Provincia
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Presentazione La consapevolezza
che l’esigenza di arricchimento
culturale rappr esenta una delle motivazioni principali della
mobilità giovanile, obbliga le istituzioni del settore del turismo a mettere in campo iniziative capaci di inter cettare l’interesse dei
giovani aiutandoli soprattutto nella fase di costruzione del viag-
gio, e le istituzioni scolastiche a ricondurre il viaggio in opportunità formative.
L’Ente ritiene di attivare in tale direzione una strategia di marketing diretta a coniugare l’istruzione con il viaggiar e, offrendo al
mondo della Scuola, primo riferimento dei giovani, una dir etta collaborazione.
Per tale motivo ha messo a punto l’opportunità di insegnar
alcune materie, come la storia, la filosofia e l’arte con lezioni
e
organizzate direttamente nei siti archeologici, nei musei, nei luoghi d’arte e in quelli testimoni di eventi, trasformati per l’occasione in aule scolastiche.
La pr esente pubblicazione rappr esenta un primo tentativo di
coniugare l’insegnamento con la visita dei luoghi in un appr occio diverso, dove l’esperienza diretta esalta la didattica. L’Amministratore
Dott. Gennaro Avella
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Il Coordinatore Generale Avv. Vito Caponigro
Introduzione Il presente opuscolo
illustra alcuni aspetti che hanno
caratterizzato la nascita e lo sviluppo di Poseidonia. L’esposizione è articolata in capitoli che trattano alcuni temi chiave in epoche diverse: dal III millennio a.C. (periodo che vede la pr
esenza
umana concentrarsi nella piana del Sele, dove si sviluppò la cosiddetta cultura del Gaudo) si giunge fino al 273 a.C., anno in cui la
città, già passata in mano lucana, fu sottoposta all’egemonia roma-
na. Nell’ultima sezione viene sinteticamente descritto il periodo di declino della città e la storia della sua riscoperta nel Settecento.
Illustrazioni a scopo didattico e divulgativo, immagini fotografiche ed un br eve glossario fanno da corr edo al testo, tradotto
anche in lingua inglese e tedesca. Le pubblicazioni indicate nella bibliografia di riferimento guideranno chi, tra i lettori, vorrà approfondire gli argomenti trattati. This brochure illustrates some of the aspects that characterized the birth and the development of Poseidonia. The exposition is divided into chapters dealing with some key themes in different ages: since the III millennium b.C. (when populations settled in the Sele plain, where the so-called culture of the Gaudo developed) to 273 b.C., year in which the city , already under the control of Basilicata, was submitted to the Roman hegemony. In the last section the period of decline of the city and the history of its rediscovery in the XVIII century are briefly described. Together with the text, also translated in English and German, you find illustrations for didactic and popular purposes and a brief glossary. The publications of the bibliography will drive the readers who want to analyse thoroughly this subject.
Diese Broschüre illustriert einige von den Aspekten, die die Geburt und die Entwicklung von Poseidonia charakterisierten. Die Darlegung wird in Kapitel geteilt, die mit einigen Hauptthemen von verschieden Zeiten handeln: seit dem IIIJahrtausend V.CHR., (als sich Bevölkerungen in der Fläche des Sele niederließen, wo die sogenannte Kultur vom Gaudo entwickelte) bis 273 V.CHR., als die Stadt, schon unter der Kontrolle von Basilicata, die römische Hegemonie unterworfen wurde. Im letzten Teil wird die Zeit von Rückgang der Stadt und der Geschichte ihrer Wiederentdeckung im 18 Jahrhundert kurz beschrieben. Mit dem Text, auch übersetzt ins Englische und Deutsche, es gibt Abbildungen für didaktische und populäre Zwecke und ein kurzes Glossar. Die Bibliographie wird die Leser führen, die dieses Thema gründlich analysieren wollen.
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Capitolo 1
Il sito su cui sorse la città gr eca di Poseidonia fu abitato fin da
epoche molto antiche. A testimoniarlo sono i reperti della cultura materiale pertinenti il Paleolitico ed il Neolitico: schegge di selce lavorata (ritrovate nei pressi della cosiddetta Basilica), frammenti di vasi in argilla figulina e di impasto (rinvenuti presso il tempio di Atena), piccole lame di ossidiana.
In particolare, i frammenti ceramici che appartengono alle cul-
ture di Serra d’Alto e di Diana, tipiche la prima del materano e
la seconda di Lipari e la stessa pr esenza dell’ossidiana, testimoniano l’esistenza di piccole rotte di cabotaggio ed un commercio di materie prime fra le isole e la terraferma.
Il passaggio all’età dei metalli vede la piana del Sele popolarsi di
gruppi di genti di cui si è cer cata l’origine nell’area egeo – anatolica. Probabilmente, i nuovi arrivati si spinsero fin sulle coste
della nostra penisola non tanto per ottener e nuove terre da colti-
vare, ma per acquisire nuove fonti di metallo: uno degli elementi tipici della loro cultura è la produzione di pugnali di rame. 8
PrimadiPoseidonia Table I Before Poseidonia...
Teil I Vor Poseidonia...
The place where the Greek city of Poseidonia was built, had been inhabited since very ancient times as the finds of the Paleolithic and Neolithic age testify: splinters of worked flint (discovered near the so-called Basilica),pieces of figulin clay vases and of mixture (discovered near the Athena temple), small obsidian blades. In particular, the ceramic pieces of Serra d’Alto typical of the Matera area and of Diana typical of Lipari, and the presence of the obsidian testify the trade of raw materials between the islands and the dry land. In the metal age the Sele plain filled up with peoples whose origin came probably from the Aegean-Anatolian area. Perhaps they arrived on the coasts of our peninsula to obtain not only new tillable soils, but also new sources of metal: the production of copper daggers is one of the elements of their culture. Clear traces of the Eneolithic (the Copper age) have been
Die Stelle, wo die griechische Stadt von Poseidonia gebaut wurde, war seit sehr alten Zeiten bewohnt worden, wie die Funde der Altsteinzeit und der Jungsteinzeit bezeugen: Splitter bearbeitete Kiesel (entdeckt in der Nähe vom sogenannten Basilika), Stücke der Figulintonvasen und von Mischung, (entdeckt in der Nähe vom Athene-Tempel), kleine Obsidianklingen. Besonders, die Tonstücke von Serra d’Alto typisch vom MateraGebiet und die Stücke von Diana typisch von Lipari, und die Anwesenheit des Obsidian bestätigt den kleine Küstenschifffahrt und den Rohstoffhandel zwischen den Inseln und der Festland. In die Metallzeit bevölkert sich die Fläche des Sele mit Völkern auf, deren Ursprung wahrscheinlich vom Ägäischen-Anatolischen Gebiet kam. Vielleicht kamen sie auf den Küsten unserer Halbinsel an, um nicht nur neuen Erden aber auch neue Metallquellen zu erhalten: die Kupferdolchenproduktion ist eins der typische Elemente ihrer Kultur. Klare Zeichen der Bronzezeit (die Kupferzeit) sind in Gaudo gefun9
Capitolo 1 Evidenti tracce attribuibili all’Eneolitico (età del Rame) sono
state ritrovate a circa un chilometro a nord di Paestum in località Gaudo dove nel 1944 venne scoperta, in modo del tutto
casuale, una necropoli: il luogo stesso del ritr ovamento diede
il nome ad una nuova facies culturale, la cui notevole diffusio-
ne è attestata dal recupero di reperti simili in altre zone della Campania, come a Piano di Sorr ento, a Pontecagnano, ad Eboli, a Buccino ed anche in r egioni più lontane, come la Basilicata e la Calabria.
La cultura del Gaudo si distingue per i suoi aspetti caratteri-
stici, poco diffusi se non del tutto ignoti nel r esto della penisola, come la tipologia delle tombe, la qualità dell’impasto dei vasi, le forme ceramiche.
In particolare, la necropoli rinvenuta in località Gaudo era
composta da trentaquattro tombe “a forno” scavate nel banco roccioso. Le sepolture consistevano in un pozzetto che dava
accesso ad una o due camer e funerarie; queste ultime, scavate
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PrimadiPoseidonia found in Gaudo, a site located about one kilometer to the north of Paestum , where a necropolis was accidentally discovered in 1944: the place of the discovery gave the name to a new cultural facies, whose remarkable diffusion is attested by the r ecovery of similar finds in other ar eas of Campania, as in the Sorrento plain, in Pontecagnano, Eboli, Buccino and also in further regions such as Basilicata and Calabria. The culture of Gaudo distinguishes itself from the other Italian areas by some features as for example the typology of the tombs, the quality of the vases mixture, the ceramic shapes. The necropolis found in Gaudo was made up of 34 “stove” tombs excavated in the rocks. The burials consisted of a winze linked to one or two funerary chambers; these ones, artificially excavated in the rock and closed by a stone slab, contained several depositions (at the time of the discovery one of the tombs contained forty burial bodies ). At the conclusion of the funeral rite, celebrated with many people, the tomb was closed by a big block of stone. When the tomb had to be reopened for a following burial, the remains of the last dead, who was supine or curled, often with his face towards the entrance of the cell, were moved
den wurden, einen Ort ungefähr einen Kilometer ins nördlich von Paestum, wo eine Totenstadt 1944 zufällig entdeckt wurde: der Entdeckungsort nannte neuen kulturellen facies, dessen beträchtlich Verbreitung der Auffindung ähnlicher Funde in anderen Zonen von Campania bestätigt wird, wie in der Fläche von Sorrento, in Pontecagnano, Eboli, Buccino und auch in weiteren Gebieten wie Basilicata und Calabria. Die Kultur von Gaudo zeichnet sich von den anderen italienischen Gebieten durch einige Merkmale als die Typologie der Grüfte, die Qualität der Vasenmischung , die Tonformen aus. Die in Gaudo gefundene Totenstadt bestanden aus 34 Ofengrüften, die in den Steinen gegraben werden. Die Grüfte hatten eine Wassergrube, die mit eins oder zwei Begräbnisräume verbunden wird; die Räume, künstlich im Stein grub und von eine Steintafel schloss, enthielt mehrere Begräbnisse (zu der Entdeckungszeit eine der Grüfte enthielten vierzig Begräbnisse). Am Schluss des Leichenbegängnisses, feierte mit vielen Leuten, die Gruft wurde von einem großen Steinblock geschlossen. Als die Gruft für ein folgendes Begräbnis wiedereröffnet werden musste, wurde die Überreste der letzten Toten, die rücklings oder kauernd oft mit ihrem Gesicht zum Eingang der Zelle abgesetzt wurden, mit den anderen Überreste und ihren Sachen tief gezogen. 11
Capitolo 1 artificialmente nella roccia e
chiuse da una lastra di pie-
tra, contenevano deposizioni
multiple (una delle tombe, al
momento della scoperta custodiva ben quaranta inumati). Una volta conclusosi il rito funebre, cui partecipavano
più persone, la tomba veniva
sigillata con un grosso blocco di pietra.
Nel momento in cui si verificava la necessità di riaprir e la
tomba per una successiva deposizione, i r esti del defunto inumato per ultimo, deposto in posizione supina o rannicchiata,
spesso con il viso rivolto in dir ezione dell’ingresso della cella, venivano spostati sul fondo insieme alle spoglie di quelli che lo avevano preceduto e agli oggetti del corr edo.
I reperti ritrovati all’interno delle sepolture consistevano in
contenitori di terracotta, utensili e punte di lancia di pietra e pugnali di rame.
La disposizione delle ossa, degli arr edi funebri nonché la par-
ticolare tipologia delle sepolture, hanno indotto gli archeologi a pensare che la comunità fosse divisa in clan familiari dediti alle attività di scambio e di contr ollo del territorio che, con
ogni probabilità, era adibito allo sfr uttamento agricolo, mentre appare meno legato ad un’economia di tipo pastorale.
Ostacolo alla piena comprensione di questa facies è il fatto che
le evidenze provengano finora quasi esclusivamente da contesti funerari, mentre rare e spesso neanche riconosciute,
appaiono le tracce di complessi abitativi sia in gr otte che
all’aperto. Si può tuttavia ipotizzare un tipico stanziamento dell’epoca: gli uomini della comunità si dedicavano all’alle-
vamento di ovicaprini, che rappresentava la principale fonte
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PrimadiPoseidonia into the bottom together with the other remains and their things. The finds discovered within the tombs were vases of terracotta, tools and points of stone lances and copper daggers. The disposition of the bones, of the funerary vestments as well as the particular typology of the burials, make the archaeologists think that the community was divided in family clans skilful in the exchange activities and in the control of the territory, probably more agricultural than pastoral. Since there are only testimonies of funerary contexts and not of urban traces, it can only be supposed their way of life of the time: the men of the community reared sheep and goats. This was the main source of maintenance together with the hunting activity. The workmanship of ceramics, consisting mainly of engraved and relief shapes and decorations, provided the community with containers for the cooking of food and the transport of water like pyxes, pitchers, askói, tankards. The lithic industry provided points of lances and blades, while daggers, punches and brooches were manufactured with copper. During the Bronze and the Iron ages the activities related to a basically agricultural and pastoral economy increased with
Die Funde, die im Inneren der Grüfte gefunden wurde, bestanden auf Vasen aus Terrakotta, Werkzeugen, Punkten und Lanzen aus Stein und kupfernen Dolchen. Die Anordnung der Gebeine der Begräbnisgeräte sowie die besondere Typologie der Begräbnisse machen die Archäologen zum Denken, dass die Gemeinde in den Tauschaktivitäten und der Kontrolle des wahrscheinlich landwirtschaftlicher als pastoral Territoriums geschickt. Weil die Zeugnisse kommen bis jetzt nur aus Begräbniskontexte, während die Zeichen der Wohnungen sowohl in die Grotten sowie im Freien selten und oft nicht erkennt sind, kann es nur das typische Lebensstil der Zeit vermuten: die Männer der Gemeinde beschäftigten mit der Ziegenund Schafen Zucht, dass die wichtigste Quelle von Unterhalt mit der jagenden Aktivität darstellte. Die Tonbearbeitung, die auf ein kleines Repertoire von eingeritzten oder Relief Formen und Verzierungen beschränkt, versorgte die Gemeinde von Behältern wie Ziboriums, Krüge, Askói, Kannen, notwendig zum Speisenkochen und zur Wassersbeförderung. Die Lithikumindustrie stellte Punkte von Lanzen und Klingen bereit, während Durchschläge, Broschen und Dolche mit Kupfer hergestellt wurden. In die Bronze- und Eisenzeit die Tätigkeiten, die zu einer wesentlich landwirtschaftlichen- und Schäferwirtschaft gebunden bleib, 13
Capitolo 1 di sostentamento insieme all’attività venatoria.
La lavorazione della ceramica, limitata ad un piccolo r eperto-
rio di forme e decorazioni incise o a rilievo, riforniva la comunità di contenitori come pissidi, br ocche, askói, boccali, necessari per la cottura dei cibi ed il trasporto dell’acqua.
L’industria litica forniva punte di fr eccia e lame, mentre con il rame venivano fabbricati pugnali, punter uoli e spilloni.
Con le età del Bronzo e del Ferro si incrementarono le attività relative ad un’economia che rimase essenzialmente di tipo
agricolo – pastorale, con la pr oduzione di latte e formaggi, di tessuti in lana, di prodotti della pesca.
In particolare, i reperti relativi l’antica e la media età del
Bronzo si limitano a materiali rinvenuti lungo la sponda sini-
stra del fiume Sele (che ha r estituito frammenti di fornelli fittili e di bollitoi per il latte con coper chi forati, strumenti indispensabili per la lavorazione del latte e dei suoi derivati utilizzati da una piccola comunità di pastori) e pr esso porta
Giustizia, lungo le mura e vicino l’Anfiteatr o, dove sono stati rinvenuti altri frammenti ceramici e fondi di capanna sparsi
sul sito dove poi sorgerà la colonia greca. Ancora a Paestum,
nel corso di alcuni scavi si rinvenner o quattro asce di bronzo realizzate da un artigiano che pr ovvide a nasconderle in un ripostiglio.
L’età del Ferro, è invece ampiamente documentata dai numerosi ritrovamenti effettuati lungo la riva destra del Sele, dove in questo periodo si concentrano gr uppi di “villanoviani”
giunti dall’Etruria che praticavano il rito funerario dell’incinerazione. Il territorio che si inoltrava sulla sponda opposta del
fiume e che passerà poi sotto la sfera d’influenza gr eca, risentì invece in minima parte della pr esenza villanoviana: presso le sorgenti di Capodifiume sono stati condotti scavi che hanno
portato al ritrovamento di un piccolo gr uppo di tombe a incinerazione, tipiche di questa cultura.
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PrimadiPoseidonia the production of milk and cheese, wool textiles and fishing products. To the ancient and middle Bronze ages belong just the materials discovered along the left bank of the Sele river (fragments of fictile stoves and milk boilers with perforated covers, essential tools for the workmanship of the milk and its by-pr oducts used by a small community of shepherds) and near Justice Gate, along the walls and near the Amphitheater, where other ceramic fragments and ruins of hut have been discovered on the site where the Greek colony would have risen. In Paestum, during some excavations were recovered four bronze axes realized by an artisan who hid them in a closet. To the Iron Age belong several finds recovered along the right Sele shore, where, in this period, groups of “villanoviani” settled in. They came from Etruria and practised the funeral rite of the cremation. The territory on the opposite bank of the river, which would have influenced by the Greek culture, showed few traces of the villanoviana presence: a small group of cremation graves, typical of this culture, had been dicovered near the Capodifiume sources.
steigerten mit der Produktion der Milch und Käse, der Wollstoffe und der Fischereiprodukte. Besonders zur alten und mittleren Bronzezeit gehören nur die Materialien, die an dem linken Ufer des Flusses Sele (der Bruchstücke des irdenen Herde und der Milchsieder mit perforierten Deckeln, wesentlicher Werkzeugen für die Bearbeitung von Milch und ihren Derivaten, die von einer kleinen Gemeinde der Schäfer benutzt werden) und in der Nähe des Gerechtigkeit Tor (Tonbruchstücke und Ruinen von Hütten), an den Mauern und in der Nähe vom Amphitheater, wo dann die griechische Kolonie gebaut wird, entdeckt worden sind. In Paestum, während einiger Ausgrabungen wurden vier Bronzeäxte wiedererlangt, die von einem Handwerker, der sie in einem Wandschrank versteckte, herstellt wurden. Die Eisenzeit ist jedoch ausführlich von den zahlreichen am richtigen Ufer des Sele wiedererlangten Funde dokumentiert, wo, in diese Periode, sich von Etrurien angekommenem “Villanova” Gruppe konzentrierten; sie den Grabritus der Einäscherung ausübten. Das Territorium auf der gegenüberliegenden Ufer des Flusses, die dann von der griechischen Kultur beeinflusst wurde, erlitte jedoch weniger der Villanova Einfluss: eine kleine Gruppe von Einäscherungsgräbern, typisch von dieser Kultur, war in der Nähe von den CapodifiumeQuellen entdeckt worden. 15
Capitolo 2
A partire dalla metà dell’VIII sec. a.C., gr uppi provenienti da alcune città della Grecia si diressero verso Occidente alla ricerca di
nuove terre: la diretta conseguenza di questo fenomeno fu la fondazione di diverse città, tra cui Sibari, sulla costa ionica della
nostra penisola e la costituzione di quella che in seguito venne
chiamata Magna Grecia (Megàle Hellàs) dagli stessi Greci d’Italia. Gli abitanti di Sibari, probabilmente a causa di un’eccessiva
pressione demografica e anche per ottener e uno sbocco sul mar Tirreno, verso la fine del VII sec. a.C. giunser o nella piana del
Sele: fondarono una nuova colonia che chiamar ono Poseidonia in onore del dio greco Poseidone.
Nell’antichità, intraprendere un viaggio via mare significava
andare incontro a molti pericoli: tuttavia, è ragionevole ipotizzare che i Sibariti siano arrivati sulle nostr e coste navigando e non percorrendo vie di collegamento terrestri che, all’epoca,
consistevano in semplici tratturi, utilizzati già in pr ecedenza da gruppi di popolazioni indigene. 18
IGrecinellapianadelSele Table II The Greeks in the Sele Plain
Teil II Die Griechen im Fläche des Sele
Since the middle of the 8 th century B.C. people came fr om some Greek cities travelled west to discover new lands: as a result of this several cities wer e built, as Sybaris on the Ionian coast of our peninsula and the city that was called Magna Graecia (Megàle Hellàs)by the Greeks who lived in Italy. Probably owing to an excessive demographic increase and to obtain a new outlet to the Tyrrhenian sea, the inhabitants of Sybaris, the Sybarites, reached the Sele plain in the 7 th century B.C.: they built a new colony called Poseidonia, in the Greek God Poseidon’s honour. In the ancient times it was dangerous to sail but it can be r easonably supposed that the Sibariti reached our coasts not by land but by sea. At that time links on land were simple cattle-tracks used before by local population. When the Sybarites reached the Sele plain they already known what they found there. In fact before the new polis was established the territory was alr eady patronized by small groups coming from the small town on the Ionian Sea: According to the Greek geographer Strabo there was a small
Seit der Mitte des 8. Jahr hunderts v.Chr. einige von Griechischen Städten hergekommenen Bevölkerungen zur Forschung neuer Ländern nach Westen zugefahren: die direkte Folge von diesem Phänomen war die Gründung verschiedener Städten, als Sybaris auf der ionischen Küste unserer Halbinsel und der Gründung jenen das spät wurde von den gleichen Griechen von Italien Großes Griechenland (Megàle Hellàs) gerufen. Die Einwohner von Sybaris, wahrscheinlich wegen eines übertriebenen Bevölkerungserhöhung und auch um eine Mündung auf das Tyrrhenisches Meer zu erhalten, kam nach dem Ende des 7. Jahrhunderts v.Chr. ins Fläche des Sele an: sie gründeten eine neue Kolonie, die sie Poseidonia in der Ehre des griechischen Gott Poseidon gerufen wurde. Eine auf dem Seeweg Reise bedeutete ins Altertum vielen Gefahren zu laufen: es ist dennoch vernünftig zu vermuten dass die Sybariten auf unsere Küsten ankamen, befahrend sie und keine irdischer Verbindungstrassen durchfahrend, da zu jener Zeit bestanden sie in einfachen Pfaden benutzt schon in Vorrang von Gruppen von eingeborenen Bevölkerungen. Die Sybariten drangen nicht ins Fläche des Sele ganz unbewusst vor von das, was sie gefunden hätten. Tatsächlich, in eine vorhergehende 19
Capitolo 2 I Sibariti non si spinsero nella piana del Sele completamente
inconsapevoli di ciò che avrebbero trovato. Infatti, in un perio-
do precedente l’istituzione della nuova pòlis, il territorio era da qualche tempo frequentato da piccoli gruppi provenienti dalla città sullo Ionio: il geografo gr eco Strabone parla di un téichos,
un piccolo insediamento fortificato, costruito dai Sibariti prima che essi divenissero una presenza stabile e politicamente autonoma sul territorio.
È molto probabile che alla nascita di Poseidonia sia quasi immediatamente seguita la fondazione di un santuario dedicato ad Hera alla foce del fiume Sele; lì, i Poseidoniati of frirono alla
loro divinità tutelare, signora della fertilità dei campi e degli
armenti, protettrice delle nascite e dei matrimoni, i primi sacrifici. Il corso d’acqua, oltre a segnare il limite dell’egemonia
greca verso nord, al di là del quale si entrava nella sfera d’in-
fluenza etrusca, costituiva anche un sistema di difesa naturale
della pólis e del territorio che, trovandosi in aperta pianura, ne
era privo. Un altro tempio, innalzato sul promontorio di
Agropoli, come attestano gli scavi ef fettuati presso il castello medievale, segnava il limite del dominio sibarita verso sud.
I nuovi arrivati occuparono un’area frequentata già da gruppi
autoctoni, gli Enotri: lo dimostra, per esempio, il ritr ovamento di numerosi vasetti miniaturistici e idoli in terracotta. Tali reperti
sono stati attribuiti al culto di una divinità locale sviluppatosi in
prossimità dell’area sacra dove, in seguito, fu er etta la cosiddetta Basilica. Gli indigeni subirono in parte il formarsi di una nuova comunità nella quale furono assorbiti, pur rimanendo in una
posizione subalterna e diventando così una risorsa da cui poter attingere manodopera soprattutto per i lavori agricoli.
La piattaforma di travertino scelta per l’insediamento della
nuova pólis magnogreca era a quel tempo molto più vicina al
mare rispetto ad oggi: lambita ad ovest da una laguna, che evidentemente facilitava l’approdo delle navi ed in cui si riversa-
vano sorgenti di acqua dolce; un cor done sabbioso si allungava oltre la zona lagunare riparandola dal mare.
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IGrecinellapianadelSele fortified settlement, a téichos, built by Sybarites before they settled in that territory as a permanent and self-governing colony. Immediately after the birth of Poseidonia a sanctuary devoted to Hera was built to the mouth of the Sele river, where the Poseidonians offered the first sacrifices to their pr otecting divinity, lady of the fertility of the fields and the herds, pr otectress of the births and the marriages. In the north, the course of water marked the border between the Greek hegemony and the Etruscan civilization. The river also constituted a system of natural defence of the polis and the territory. This was necessary because it was in the open plain and so without any protections. The excavations near the medieval castle attest the presence of another temple on the promontory of Agropoli that marked the border of the Sybarite dominion toward south. The new arrivals occupied an area already inhabited by autochthonous groups, the Enotris, as the recovery of numerous miniature pots and earthenware idols proves. These finds have been attributed to the cult of a local divinity , developed near the sacr ed area where, later the so-called Basilica was erected. The
Periode zur Institution des neuen polis, war das Gebiet von einigen Zeiten von kleinen Gruppen besuchten, die von der Stadt auf das Ionische Meer herkommenden: der griechischer Geograph Strabo spricht über einen téichos, eine kleine stärkte Siedlung von den Sybariten gebaut, bevor sie eine standfest und politisch selbständige Anwesenheit auf das Gebiet wurden. Es ist sehr wahrscheinlich, dass Sofort nach der Geburt von Poseidonia, in der Ehre des Hera Heiligtum gebaut wurde zur Mündung des Flusses Sele gegründet; dort boten die Einwohner von Poseidonia ihre beschützende Göttin, Gebieterin der Fruchtbarkeit des Felder und der Herden, Beschützerin der Geburten und der Ehen, die ersten Opfer an. Der Wasserlauf strich die Grenze der griechischen Hegemonie nach Norden an, jenseits dessen in die etruskische Einflusssphäre eintrat. Er gründete auch ein System von natürlicher Verteidigung vom polis und dem Gebiet, notwendig weil es in der offenen Fläche und deshalb ohne irgendeinen Schutze war. Ein anderer Tempel errichtet auf dem Vorgebirge von Agropoli strich, wie die beim mittelalterlichen Schloss ausgeführten Gräber bezeugen, die Grenze der Sybariten Herrschaft nach Süden an. Die Neuankömmlinge nahmen ein schon um Einheimischegruppen, den Enotris, bewohntes Gebiet ein, wie das Auffindung von zahlreichen Miniaturtöpfen und Tonidolen 21
Capitolo 2 Le testimonianze sulle primissime fasi di vita della città risultano essere assai scarse, al di là dei r eperti e delle strutture ritro-
vate presso l’Heraion di foce Sele e di altr ettanti resti, pertinenti un piccolo edificio sacro scavato a sud del tempio di Atena.
L’area urbana fu verosimilmente definita fin dal principio e non subì modifiche nel tempo: protetta forse da un aggere o da una semplice struttura in pietra, successivamente venne cinta da
mura e torri, intervallate da quattr o porte principali d’ingresso alla città; quelle attualmente visibili fanno parte del sistema di fortificazione del IV e III sec. a.C..
Inizialmente il vasto spazio pare non
fosse densamente
occupato: su ampie
zone libere si andavano ad inserire
poche abitazioni a capanna molto distanziate.
In un periodo non
molto lontano dalla fondazione, dopo
circa due – tre generazioni di coloni, si
provvide a dividere lo spazio interno
della città in lotti di terra destinati alle
divinità, alle attività pubbliche e ai quartieri abitativi.
L’impianto stradale era costituito da vie di diversa lar ghezza (le platéiai erano più ampie, gli stenopói più stretti) composte utilizzando tecniche diverse, dal semplice battuto su terra al
lastricato in pietra. L’insieme di strade si intersecavano disponendosi per assi ortogonali che delimitavano e cir coscrivevano le diverse aree funzionali. Probabilmente furono la plateia
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IGrecinellapianadelSele natives were absorbed by new community even if they had a subordinate position working as agricultural labourers. The travertine platform was selected for the settlement of the new Greek polis; it was near the sea: in the west licked up by a lagoon, that facilitated the landing of the ships and where fresh water sources flowed; a sandy cord pr otected the lagoon zone fr om the sea. There are few testimonies about the first phases of the city life: the finds recovered near the Heraion of mouth Sele and the ruins of a small sacr ed building dug in the south of the Athena temple. The urban area didn’t undergo any changes in the time: it was probably protected by a simple stone structure, later it was surrounded by boundaries and towers, alternated by four principal gates; those currently visible ones are part of fortification system of the 4 th and the 3 thcentury B.C. At the beginning the vast territory was not densely occupied: there weren’t many huts and they were very far among them. After the foundation, after about two - three generations of farmers, the inside space of the city was divided in plots of land for the divinities, the public activities and the housing districts.
erweist. Diese Funde sind zum in der Nähe vom heiligen Gebiet entwickelte Kult einer örtlichen Gottheit zugeschrieben worden. Spät die sogenannte Basilika errichtet wurde. Die Einheimischen wurden von neuer Gemeinde aufgenommen, auch wenn sie eine untergeordnete Position hatten: sie tatsächlich als landwirtschaftliche Arbeiter arbeitete. Die für die Siedlung Entscheidung des neuen groß griechischen polis ausgewählte Travertine-Plattform war zu jener Zeit viel näher zum Meer: : leckt zu Westen von einer Lagune, die die Landung der Schiffe erleichterte und wo Süßwasser entsprungen; eine sandige Schnur schützte die Lagunenzone vom Meer. Die Zeugnisse auf die ersten Phasen des Stadtleben sehr knapp entstehen, jenseits der Funde und der wiedergefundenen Strukturen beim Heraion der Sele-Mündung und von Überreste eines kleinen heiligen Gebäudes, in Süden vom Athene-Tempel. Das Stadtgebiet wurde ab der Anfang wahrscheinlich bestimmt und es erlitt keine Änderungen in der Zeit: es war vielleicht von einem agger oder von einer einfachen Steinstruktur schützt. Später wurde es von Einfriedungsmauern und Türmen umgeben, abgewechselte mit vier Haupttoren. Zur Zeit wir können jene vom Befestigungssystem zurückreichend auf 4. und 3. Jahrhundert vor Christus sehen. Anfänglich war das breite Territorium nicht dicht besetzt: es gab keine vielen Hütten und sie waren unter ihnen 23
Capitolo 2
che congiunge le porte nord e sud insieme a quella che corr e
dalla porta ovest a scandire per prime l’andamento urbanistico della città.
Due santuari sorsero all’interno della pólis greca: uno più
ampio a sud, consacrato ad Hera, dove fur ono edificati due
edifici templari, la cosiddetta Basilica ed il tempio cosiddetto
di Nettuno e l’altro a nord, dove fu costruito un tempio dedi-
cato alla dea Atena. Entrambi i santuari, oltre agli edifici sacri più grandi conservano i resti di altri piccoli tempietti.
In una zona compresa tra i due santuari, gli scavi ar cheologici hanno identificato alcuni edifici che, per la lor o particolare
destinazione d’uso, hanno permesso l’identificazione dell’ agorà
della città greca. Si tratta dell’ekklesiastérion, un edificio circolare con gradinate destinato alle assemblee popolari; di un sacello
ipogeico, dai più identificato come heroon, il cenotafio del mitico eroe fondatore della città; di un edificio porticato destinato evidentemente ad accogliere altre infrastrutture dell’agorà. 24
IGrecinellapianadelSele The road plant consisted of streets of different width (the platéiai were very large , the stenopóis were very narrow) made by using different techniques, from the simple beaten on earth to the stone pavement. The roads intersected arranging themselves in orthogonal axis that bounded and circumscribed the different functional areas. Probably the urbanistic course of the city was the r esult of the presence of the plateia that connected the north and south gates together with the west one. Two sanctuaries rose inside the Greek city: in the south a wider sanctuary, consecrated to Hera, where two buildings, the socalled Basilica and the so-called temple of Neptune were built, and in the north a smaller one where a temple dedicated to Athena was built. Both the sanctuaries, besides the bigger sacred buildings, preserve the ruins of other small temple. In a zone between the two sanctuaries, the archaeological excavations have detected some buildings that, for their particular purpose, allowed the identification of the agora of the Greek city. They are: the ekklesiastérion, a circular building with staircases used for the popular meetings; a hypogeous sacellum, usually identified as heroon, the cenotaph of the
sehr weit. Nach der Gründung, nach ungefähr zwei oder drei Generationen der Bauern, wurde der Innen Stadtraum in Landparzellen für die Gottheiten, die öffentlichen Aktivitäten und die Wohnungsgebiete geteilt. Die Straßenanlage bestand aus Straßen verschiedener Breiten, (die platéiai waren weiter, die stenopói schmalen). Verschiedene Techniken wurde zum Straßenbau benutzten, vom Einfachen geschlagen auf der Erde zum Steinbürgersteig. Die Straßengesamtheit schnitt sich durch orthogonale Achsen, die die verschiedenen funktionellen Felder abgrenzten und umschrieben. Wahrscheinlich das plateia, das die nördlichen und südlichen Türen zusammen mit westlichen Tür verbindet, den städtebaulichen Gang bestimmten. Zwei Heiligtümer erhoben sich im Inneren der griechischen Stadt: im Süden ein breiteres Heiligtum, das zu Hera geweiht wird, wo zwei Gebäude, die sogenannte Basilika und der sogenannte Tempel von Neptun gebaut wurden, und im Norden ein kleineres Heiligtum, wo ein Athena gewidmeter Tempel gebaut wurde. Beide Heiligtümer, außer den größeren heiligen Gebäuden, bewahren die Überreste von andere kleine Tempelchen. In einer Zone zwischen den zwei Heiligtümern haben die archäologischen Ausgrabungen einige Gebäude bemerkt, die, für ihren besonderen Zweck die Identifikation des agorà 25
Capitolo 2
I dati archeologici hanno permesso di stabilire come la zona residenziale dovesse estendersi ad ovest rispetto alla zona
dell’agorà. Scarsi sono i resti di strutture abitative di epoca
greca: istituendo opportuni confronti con case scavate in altr e
città della Grecia e della Magna Grecia, la planimetria delle abitazioni a Poseidonia doveva essere estremamente semplice. Già dal V sec. a.C. si verificò un cambiamento nelle tipologie che
divennero più complesse: le stanze si af facciavano su un portico interno che a sua volta dava su un cortile. T alvolta era pre-
sente anche un piano superiore, di solito riservato alle donne e ai servi. I materiali da costr uzione utilizzati consistevano in pietre, mattoni crudi o cotti, legno, paglia, tegole…
Nei periodi successivi, soprattutto durante la dominazione
romana, la destinazione d’uso dello spazio abitativo rimase
invariato: cambiò invece la tipologia dell’ar chitettura domestica. 26
IGrecinellapianadelSele mythical hero who founded the city; a parvis building that evidently included other infrastructures of the agora. Archaeological data have revealed that the residential zone spread out to the west of the zone of the agora. There are few ruins of Greek epoch houses: the planimetry of the residences of Poseidonia was extremely simpler than the houses dug in the other cities of Greece and Great Greece. In the 5 th century B.C. the typologies became more complex: the rooms overlooked an inner portico that led into the courtyard. Sometimes there was also an upper level, usually reserved to the women and to the servants. Buildings were made by stones, raw or cooked bricks, wood, straw, tiles... In the subsequent times, especially during the Roman domination, the use of the housing space was unchanged : it changed the typology of the domestic architecture instead.
griechischer Stadt zuließen. Sie sind: der ekklesiastérion, ein Rundgebäude mit Treppen, die für die populären Versammlungen benutzt wurde; eine unterirdischer Friedhofskapelle, normalerweise identifiziert als heroon, das Kenotaph mythischen Helden, der die Stadt gründete; ein Gebäude mit Bogengang, das andere Infrastrukturen des agorà augenscheinlich gegliedert ein. Die Wohn Zone erstreckte sich zu Westen des agorà nach den archäologischen Daten. Es gibt wenige Ruinen griechischer Häuser: der Lageplan der Wohnsitze von Poseidonia war sehr einfacher als die Häuser in den anderen gegrabenen Städten von Griechenland und Großem Griechenland. Seit dem 5. Jahrhundert vor Christus, ereignete sich eine Änderung in den Typologien, die komplexer wurden: die Zimmer blickt auf einen Innen Bogengang, der seinerseits auf einen Hof blickt. Manchmal gab es auch ein Obergeschoß, das normalerweise zu den Frauen und den Dienern reserviert war. Gebäude wurden aus Holz, Stein, rohen oder gekochten Backsteinen, Stroh, Ziegel gemacht. In den nachfolgenden Zeiten, besonders während der römischen Beherrschung, war die Verwendung des Wohnungsraumes unverändert: jedoch veränderte die Typologie der Haus Architektur.
27
Capitolo 3
Poseidonia, favorita dalla fertilità del suolo e dalla buona posi-
zione geografica, diventò presto luogo di scambi commerciali: le esportazioni di grano rifornivano le zone limitr ofe ed era attiva una rete di traffici con la Grecia, le altre colonie
d’Occidente e le popolazioni indigene. In linea di massima,
bisogna tener presente che sia la produzione agricola che quella
artigianale dovevano essere indirizzate a soddisfare necessità di sussistenza ed esigenze locali piuttosto che ad alimentar e scambi di grosso volume e di ampio raggio.
Oltre ai cereali si coltivavano legumi, viti e olivi, avena, segale,
piante da foraggio, erba medica, come pur e dovevano avere un certo peso le piantagioni di alberi da fr utta: fichi, melograni,
prugni, peri, castagni. Insieme alle attività agricole, importante
era I’allevamento di capre e pecore da cui si ricavava la carne e si producevano formaggi e lana per la pr oduzione di tessuti. Per le póleis più importanti e commercialmente attive della
Magna Grecia, i dati archeologici e le testimonianze letterarie 30
Prodottiescambi commerciali Table III Commercial products and exchanges Poseidonia, favored by the ground fertility and the good geographical position, became soon place of commercial exchanges: exports of wheat supplied the neighbouring areas and there was a trade system with Greece, the other western colonies and the native populations. As a rule it is important to remember that the agricultural and handicraft production had to satisfy the subsistence needs and local demands rather than to increase great volume and large scale trade exchanges. Besides the cereals, legumes, grapevines and olives, oats, rye, fodder plants, medical herbs were cultivated. There were also fruit trees plantations: fig trees, pomegranates, plum, pear and chestnut trees. Together with the agricultural activities, the sheep and goats breeding was also important, it provided with meat and cheese, while wool was used in production of fabrics. For the most important and commercially active póleis of Magna Graecia, the archaeological data and the literary testimonies attest importations of wool from Miletus. Probably Poseidonia, besides having a local production, bought very appreciated fabrics from the mother colony of
Teil III Kommerzielle Produkte und Tausche Poseidonia, begünstigt von der Bodenfruchtbarkeit und der guten geographischen Position, wurde bald Stelle kommerzieller Tausche: Exporte des Weizens lieferten die angrenzenden Gebiete und es gab ein Geschäftesystem mit Griechenland, den anderen westlichen Kolonien und den einheimischen Bevölkerungen. Grundsätzlich ist es wichtig, sich zu erinnern, dass die landwirtschaftliche und Handarbeitsproduktion die Lebensbedürfnisse und örtliche Forderungen zufriedenstellen musste, lieber als die Aktionsradius den Handelsaustausche zu erhöhen. Außer dem Getreide wurden Legumen, Weinstöcken und Olivenbaume, Hafer, Roggen, Futterpflanzen, Luzernen kultiviert . Es gab auch Obstbäume Plantagen: Feigenbäume, Granatapfelbäumen, Pflaumenbäumen, Birnbäume und Kastanienbäume. Neben den landwirtschaftlichen Aktivitäten war die Schaf und Ziegenzucht auch wichtig, es versorgte Fleisch und Käse, während die Wolle wurde in Produktion der Stoffe benutzt. Für den wichtigsten und kommerziell aktiven póleis von Magna Griechenland, bestätigen den archäologischen Daten und den literarischen Zeugnissen die Einfuhren der Wolle von Milet. Es ist wahrscheinlich dass, Poseidonia, außer einer örtlicher Produktion, gekaufte sehr 31
Capitolo 3
attestano importazioni di lana da Mileto. Si può azzar dare
l’ipotesi che Poseidonia, oltre ad avere una produzione locale,
acquistasse dalla colonia madre di Sibari o da Taranto, tessuti molto pregiati, tinti con un colore porpora tratto dal murex,
una particolare conchiglia molto diffusa in quel tratto di costa. 32
Prodottiescambi commerciali Sybaris or from Taranto. These fabrics had a purple colour extracted by the murex, a particular shell, very common in that zone. Almost all the merchandises came from the sea: the lagoon formations or the river bights assured an easy ship landing; Poseidonia probably had also a port, as the recovery of submerged structures opposite Torre of Paestum testify. The inside streets of communication among Poseidonia, the native populations and the other colonies, were insured from the river courses and from the hinterland valleys. The Poseidonians probably ate dishes with honey, also mixed in water and wine. In ancient times honey was used not only as sweetening substance, but it also had therapeutic functions and, during the funerals, it was used in the libations to the dead. Hunting (birds, wild boars, hares) was quite important while the fishing products constituted a good integration to the diet (blue fish, cuttlefishes, shellfishes, etc.). As regards the Poseidonian ceramic production, containers useful to the different demands of everyday life were manufactured. The importations of appreciated attic vases came to an end from the second half of the 5 th century B.C: from this
wertvolle Stoffe von der Mutterkolonie Sybaris oder von Taranto; gefärbt mit einer Farbe Purpur vom Murex herausgezogen, einer besondere Muschel sehr verbreitete in jener Teil von Meer. Fast alle die Waren kam vom Meer an: die Lagunen oder der Biegungen der Flüsse versicherte eine leichte Schiffslandung, wie das Wiederfinden den Überflutstrukturen in Torre von Paestum bezeugt. Die Innen Kommunikationsstraßen unter Poseidonia, die einheimischen Bevölkerungen und die anderen Kolonien wurde von den Flusskursen und den Tälern des Hinterlandes versichert. Auf die Tische der Einwohner von Poseidonia fehlten sie fast gewiss keinen Gerichten begleiteten mit dem Honig, der war auch mit Wasser und Wein gemischt. Im Altertum wurde Honig nicht nur als eine Süßstoffsubstanz benutzt, aber es hatte auch therapeutische Funktionen und, während der Begräbnisse wurde es für die Libationen zu den Toten benutzt. Die Tätigkeit die Jagd hatte eine relativen Wichtigkeit (Vögel, Wildschweine, Hasen), während die Produkte der Fischerei (blauer Fisch, Tintenfische, Krustazee Schalentiere und so weiter) eine gute Ergänzung der Diät dargestellt. Was die Keramische Produktion in Poseidonia betrifft, solltest nicht die Herstellung von Gefäßen nützlich zu den verschiedenen Tageszeitungserfordernissen fehlen. 33
Capitolo 3
Le mercanzie giungevano quasi tutte dal mar e: le formazioni
lagunari o le anse dei fiumi assicuravano un agevole appr odo delle navi; Poseidonia era forse dotata anche di un porto, come
potrebbe provare il ritrovamento di strutture sommerse di fronte la località Torre di Paestum. Le vie di comunicazione interne
tra Poseidonia, le popolazioni indigene e le altr e colonie, erano assicurate dai percorsi fluviali e dalle valli dell’entr oterra.
Sulle tavole dei Poseidoniati, quasi certamente non mancavano pietanze accompagnate con il miele, mescolato anche in
acqua e vino. Oltre a rappresentare la principale sostanza dolcificante nell’antichità, l’uso del miele non si limitava all’alimentazione ma svolgeva funzioni terapeutiche e, durante i funerali, veniva utilizzato nelle libagioni ai defunti.
Mentre i prodotti della pesca (pesce azzurro, seppie, crosta-
cei, ecc.) costituivano una buona integrazione alla dieta, r elativamente importante era l’attività di caccia (volatili, cinghiali, lepri). 34
Prodottiescambi commerciali moment the local workshops tried to imitate the Athenian ceramics in decoration and forms. Besides several types of containers, the production of earthenware figurines was also considerable, used as votive offerings to the divinities or to the dead. Since they were abundantly used, the figurines were “ mass-produced” with the use of matrixes. In Greek cities the agora was the place where the merchandises were bought and sold. In the agora, bounded by covered porticos determining its rectangular plant, the public buildings rose and the political, judicial and religious activities of the city life as well as meetings, debates, coin exchanges, and business took place. The archaeological excavations located the agora of Poseidonia between the square of the Roman forum in the south and the sanctuary of the Greek age in the north. Since there aren’t many archaeological testimonies it can be supposed, in comparison to testimonies regarding sites, literary sources and representations on the vases, that in Poseidonia, in the agora or in an adjacent area, were present some places for the market that had fixed infrastructures or, in absence of them, they had temporary huts built with canes and cloth fabrics.
Die Einfuhren von besonders geschätzten Attischen Vasen brachen vor zweite Hälfte des 5. Jahrhundert vor Christus ab: ab sofort versuchten sich die örtlichen Werkstätten, das Athenischen Keramiken in Dekoration und Formen zu imitieren. Außer verschiedenen Behältern Arten war die Produktion der Terrakottastatuetten auch beträchtlich, benutzt als Votivgaben für die Gottheiten oder für die Toten. Weil die Terrakottastatuetten sehr gebraucht waren, wurden sie “ in Serien” mit der Gebrauch von Matrizen produziert. In griechischen Städten war die Agora die Stelle wo die Waren gekauft und verkauft wurden. Im Agora, begrenzte von gedeckte Arkade, die seine rechteckige Plan davon bestimmten, die öffentlichen Gebäude stiegen und die politischen, gerichtlichen und religiöse Aktivitäten und Versammlungen, Debatten, Geldwechseln und Geschäfte fanden statt. Die archäologischen Ausgrabungen lokalisierten den Agora von Poseidonia zwischen dem Platz des Roman Forum im Süden und dem Heiligtum von griechischer Ära im Norden. Da es nicht viele archäologische Zeugnisse gibt, können wir nur annehmen, nach einem Vergleich mit Zeugnissen von anderen Stätten, literarischen Quellen und Darstellungen auf Vasen, dass in Poseidonia in der Agora oder in einer angrenzenden Zone, gab es Platze für den Markt mit festen 35
Capitolo 3 Per quanto riguarda la produzione ceramica a Poseidonia, non
mancavano di certo officine per la fabbricazione di r ecipienti di uso quotidiano. Le importazioni di vasi attici particolarmente
pregiati si interruppero a partire dalla seconda metà del V sec.
a.C.: gli artigiani locali da questo momento cer carono di imita-
re, nella decorazione e nelle forme, la ceramica ateniese. Oltr e a
contenitori di vario tipo, considerevole era anche la produzione di statuette in terracotta, utilizzate come of ferte votive alle divinità o ai defunti. Visto l’uso abbondante che se ne faceva, le statuette venivano realizzate “in serie” con l’uso di matrici.
Il luogo dove venivano acquistate e vendute le mer canzie era, nelle città greche, l’agorà. Delimitata da portici coperti che ne
determinarono la pianta rettangolare, nell’agorà sorgevano gli
edifici pubblici e si svolgevano le attività politiche, giudizia-
rie, religiose, della vita della città; in questo vasto spazio pubblico ci si incontrava, si discuteva, si cambiava la moneta, si trattavano affari.
L’agorà di Poseidonia è stata identificata dagli scavi ar cheologici in un’area compresa tra il piazzale del for o romano a sud ed il santuario settentrionale di epoca greca. In presenza di scarse evidenze archeologiche si ipotizza, facendo un ragionevole
quanto opportuno confronto con testimonianze relative ad altri siti, fonti letterarie e raffigurazioni presenti sui vasi, che a
Poseidonia fossero presenti, nella stessa agorà o in un’area adia-
cente, degli spazi riservati al mer cato completi di infrastrutture fisse o, in assenza di queste, delle baracche pr ovvisorie costruite con giunchi e teli di stof fa.
Anche se forme di baratto dovevano esser e ancora attive
all’epoca, Poseidonia iniziò, nell’ultimo quarto del VI sec. a.C. a battere moneta adottando la tecnica incusa, come già avevano
fatto altre colonie magnogreche. La città adottò un sistema ponderale, forse di origine orientale, basato su una moneta base (lo statere) di g 7,50 e su monete divisionali (le dramme e gli
oboli). Su entrambe le facce della moneta veniva impr essa
un’immagine (il “tipo”) che serviva a distinguer e la coniazione
36
Prodottiescambi commerciali Even if forms of exchange had to be still active at that time, Poseidonia began, in the last quarter of the 6 th century B.C. to strike coins using the incuse technique, as in other colonies of Magna Graecia. The city adopted a ponderal system, perhaps of oriental origin, based on a basic coin (the stater),weighed 7.50 grams and on divisional coins (the drachma and the obol). Both the faces of the coin had an engraved image (the “type”) that served to distinguish its origin and to guarantee the quality and the weight of the coins. But which was the manufacturing technique of a coin? A piece of metal, the so-called round, that could be made by gold, silver or other less precious metal (or league), was heated for increasing its malleability and placed between a matrix (the socalled “mintage of anvil”) set on an anvil and an ir on punch (the so-called “mintage of hammer”) that was held through a long tongs. A precise hit of hammer produced the impression of the image on both the faces of the round. The first type of Poseidonian coin represented the God Poseidon grasping the trident. Close to the image an ethnic symbol (ΠΟΣ) was engraved and, sometimes, especially on the latest emissions, small symbols appear as the octopus, the
Infrastrukturen oder vorläufigen Baracken, die mit Binsen und Stofftüchern gebaut wären. Auch wenn Formen des Tausches immer noch zu dieser Zeit aktiv sein mussten, fing Poseidonia im letzten Viertel des 6. Jahrhundert vor Christus an, um incusa Münzwesen zu schlagen, wie schon anderen Kolonien von Magna Griechenland gemacht hatten. Die Stadt adoptierte ein Gewichtssystem, vielleicht von orientalischem Ursprung, das auf einer Grundmünze (der Stater) von g 7,50 Gramm basiert wurde, und auf Scheidemünzen (die Drachme und der Obolus). Beiden Seiten der Münze hatten ein eingraviertes Bild (die “Art”), das diente seinen Ursprung zu unterscheiden und die Qualität und das Gewicht der Münzen zu garantieren. Aber was die Herstellungstechnik einer Münze? Ein Metallstück, die sogenannte rundes Scheibchen (aus Gold, Silber oder anderem weniger wertvoller Metall oder Legierung), gewärmt wurde, um seine Formbarkeit zu erhöhen. Dann es wurde zwischen eine Matrize auf eine Amboss (die sogenannte “Unterstempel”) und einem eisernen Punze (die sogenannte “Oberstempel”), das wurde durch eine lange Zange gehalten. Ein präziser Schlag des Hammers produzierte den Bildeindrucke auf beiden Seiten der Runde. Die erste Münzenart Poseidonia stellte den Gott Poseidon dar, der den Dreizack ergriff. Neben dem Bild ein ethni37
Capitolo 3 di una città rispetto ad un’altra e a garantire la qualità e il peso delle monete.
Ma qual’era la tecnica di fabbricazione di una moneta?
Un pezzo di metallo, il cosiddetto tondel-
lo, che poteva essere d’oro, d’argento o di
altro metallo (o lega)
meno prezioso, veniva
riscaldato per aumentarne la mal-
leabilità e sistemato tra una matrice (il cosiddetto “conio d’in-
cudine”) posta su un’incudine e un punzone di ferr o (il cosiddetto “conio di martello”) che veniva tenuto mediante una
lunga tenaglia. Un colpo preciso di martello provocava l’impressione, su entrambe le facce del tondello, dell’immagine
disposta sui conii. Il primo tipo monetale di Poseidonia rappresentava il dio Poseidone che impugna il tridente. Accanto all’immagine era impresso l’etnico ΠΟΣ (POS) e, qualche
volta, soprattutto sulle emissioni più tar de, compaiono piccoli simboli come il polpo, il delfino, l’ippocampo. Nel V sec. a.C. il tipo del Poseidone sul dritto rimase invariato; si adottò
invece l’immagine del toro in rilievo sul rovescio della moneta, richiamo significativo all’immagine del tor o retrospiciente della monetazione sibarita.
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Prodottiescambi commerciali dolphin, the hippocampus. In the 5 th century B.C. the type of the Poseidon was unchanged; while the image of the bull in relief was adopted on the reverse of the coin, meaningful reference to the image of the bull at the back of the Sybarite coinage.
sches Symbol (ΠΟΣ) eingraviert wurde und manchmal wurden kleine Symbole als der Tintenfisch, der Delphin, der Hippocampus besonders auf den letzten Ausgaben aufgedruckt. Im 5. Jahrhundert vor Christus war die Art von Poseidon unverändert; während das Bild des Bullen in Relief auf dem Gegenseite der Münze adoptiert wurde, sinnvoller Hinweis auf das Bullenbild auf die Gegenseite der Sybaritischen Prägung.
39
Capitolo 4
Data la quantità di dati ar cheologici disponibili è stato possibile ricostruire la storia di Poseidonia fino agli inizi del V sec. a.C.. Al di là della realizzazione del tempio cosiddetto di
Nettuno e dell’ekklesiastérion, nonché della produzione di
notevoli pitture con scene di simposio come quelle af frescate sulle lastre della celebre Tomba del Tuffatore, scarse sono le
testimonianze del periodo che va dai primi anni fino alla fine del V secolo a.C., quando la città cadde in mano lucana assumendo il nome di Paistom.
I Lucani appartenevano al ceppo sannitico, erano di lingua osca e a quel tempo avevano già conquistato città come
Capua, Cuma e Napoli. Questo popolo subentrò nella dir ezione politica della città continuando ad utilizzar e gli stessi monumenti pubblici e apprendendo la scrittura dei
Poseidoniati: le iscrizioni ritrovate, pur essendo in lingua osca, utilizzavano l’alfabeto greco.
42
LucanieRomaniaPoseidonia Table IV
Teil IV
Thanks to the quantity of available archaeological data it has been possible to reconstruct the history of Poseidonia up to the beginnings of the 5 th century B.C. Besides the building of the socalled temple of Neptune and the ekklesiastérion, as well as the production of notable paintings with scenes of symposium as the paintings on the slabs of the famous Grave of the Diver, there are few testimonies about the period that from the first years up to the end of the 5 th century B.C., when the city was captur ed by the Lucans, assuming the name of Paistom. The Lucans belonged to the Samnitic family, they were Oscospeaking and in that time they had already conquered cities as Capua, Cuma and Naples. This people took over in the political direction of the city continuing to use the same public monuments and learning the writing of the Poseidonians: the recovered incisions, also in the Osco language, used the Greek alphabet. The funerary custom considerably changed: in comparison to the preceding period the tomb slabs became wealthy of figured themes, performed on a layer of fr esh plaster. The opinions of the r esearchers are in disagreement about the phases of the fr escos implementation: some of them slant for
Dank der Quantität verfügbarer archäologischer Daten es ist möglich gewesen die Geschichte von Poseidonia bis die Anfänge vom 5. Jahrhundert vor Christus zu rekonstruieren. Außer dem Gebäude des sogenannten Tempels von Neptun und des Ekklesiastérion, sowie der Produktion bemerkenswerter Gemälde mit Szenen von Symposiums wie die Gemälde auf den Tafeln des berühmten Grabes des Tauchers, gibt es wenige Zeugnisse über der Periode von den ersten Jahren bis zum Ende vom 5. Jahrhundert vor Christus, als die Stadt vom Lucani erobert wurde und den Namen von Paistom annahm. Der Lucans gehörte zur Stamm von Samniti, sie sprachen das Oskische, und damals hatten sie Städte wie Capua, Cuma und Neapel schon erobert. Dieses Volk übernahmen die politische Richtung der Stadt: es fortsetzt, die gleichen allgemeinen Monumente zu benutzen und es lernt das Schreiben vom Poseidonians: die wiedergefunden Schnitte, auch wenn sie waren in Oskischen Sprache, benutzten das griechische Alphabet. Die Begräbnissitten veränderte sich beachtlich: im Vergleich zur vorausgehenden Periode wurden die Grabtafeln von Themen bereicherten, die auf einer Schicht frischen Putzes aufgeführt werden. Die Meinungen der Forscher sind uneinig über den Phasen der Herstellung der Fresken: einige von ihnen neigen für die Herstellung in 43
Capitolo 4
Un cambiamento considerevole si ebbe nel costume funerario:
rispetto al periodo precedente, le lastre tombali si arricchirono di motivi figurati, eseguiti su uno strato d’intonaco fr esco. I pareri degli studiosi sono in disaccor do sulle fasi esecutive
degli affreschi: alcuni propendono per la realizzazione in bottega e per il successivo assemblaggio delle lastr e tombali; altri
affermano che le figure venissero eseguite subito dopo il montaggio delle lastre nel terreno.
La tipologia delle sepolture era a cassa, con copertura piana o a doppio spiovente, e a semicamera, cui si accedeva tramite gradini scavati nella roccia.
I sobri arredi funebri di tradizione greca lasciano il posto a corredi molto ricchi che differenziano la sepoltura maschile, carat-
terizzata da attrezzi sportivi, armi in ferro e armature di bronzo (composte dal cinturone, dalla corazza a tre dischi e dall’elmo,
spesso adornato con penne d’uccello, così come era in uso pr esso le popolazioni sannite) da quella femminile, contraddistinta 44
LucanieRomaniaPoseidonia the implementation in the workshop and for the following assemblage of the tomb slabs; others affirm that the figures were immediately performed after the assemblage of the slabs in the ground. The tombs could be coffin tomb, with plain or double weathered coverage, or halfroom tomb, which was entered through steps dug in the rock. The simple funerary vestments from Greek tradition are replaced by very rich outfits that differ entiate the male tombs from the female ones. The male tombs wer e characterized by pieces of equipment, iron weapons and bronze armors (consisting of the belt, the three discs cuirass and the helmet, often decorated with feathers, typical of the Samnitic populations). The female tombs were characterized by the presence of jewels as fibulas, rings, pendants, and gold, ivory or amber bracelets. Among the funerary objects the crater dominates, a vase very common in the Gr eek ideology of the symposium and on the slabs of the Grave of the Diver. The tombs for children were characterized instead by the presence of animal form figurines and miniature vessels. The images on the slab of the lucan tombs confirm the sex of the interred one as the objects of the outfit already denoted: in the male graves often a horseback
Werkstatt und die folgenden Grabtafelzusammenbau; die andern vertreten, dass die Figuren sofort nach der Herstellung der Tafeln im Boden aufgeführt wurden. Die Grüfte konnten Sarggruft sein, mit ebener oder doppelherabfallender Deckung, oder Halbkammergruft, in die durch gegraben Fels Schritte eingetreten. Die einfachen Begräbnisgewänder von griechischer Tradition werden von sehr reichen Kleidungen ersetzt, die die männlichen Grüfte von den Weiblichen unterscheiden. Die männlichen Grüfte wurden von Sportgeräte, eisernen Waffen und Bronzerüstungen (aus einer Koppel, Dreischalplattharnisch und dem Helm bestanden; der Helm oft war mit typischen von Samnitic-Bevölkerungen Federn dekorierte) charakterisiert. Die weiblichen Grüfte wurden von der Gegenwart der Geschmeide als Fibeln, Ringe, Anhängsel und Armbänder aus Gold, Elfenbein oder Bernstein charakterisiert. Unter den Begräbnisgegenständen dominiert der Krater, eine in der griechischen Ideologie des Symposiums und auf den Tafeln des „Grabes des Tauchers“ sehr gewöhnliche Vase. Die Grüfte für Kinder wurden stattdessen vor Gegenwart von tierischen kleine Porzellanform und Vasen in Miniatur charakterisiert. Die Bilder auf der Lucan-Grabtafel bestätigen dem Geschlecht vor Bestattungsperson, als die Ausrüstung schon andeuteten: in den männlichen Gräbern oft ist ein Krieger auf ein 45
Capitolo 4 dalla presenza di monili, come
fibule, anelli, pendagli, bracciali d’oro, d’avorio e d’ambra. Fra
gli oggetti del corredo domina il cratere, vaso che ricorre nel-
l’ideologia greca del simposio
così come espressa sulle lastre della Tomba del Tuffatore. Le tombe dei bambini, invece,
erano caratterizzate dalla pre-
senza di statuette a forma di animali e vasi in miniatura.
Le immagini raffigurate sulle lastre delle tombe lucane confer-
mano il sesso dell’inumato così come già espr esso dagli oggetti del corredo: nelle sepolture maschili, spesso è ritratto un guer-
riero a cavallo in atteggiamento trionfale o vengono ripr odotte armature complete; in quelle femminili, la donna viene spesso
rappresentata intenta nelle attività della filatura e della tessitura o esposta sul letto di morte, talvolta con la testa poggiata su
un cuscino e i piedi rivolti verso la porta, assistita da personaggi femminili che la piangono.
Alcune raffigurazioni presenti sulle lastre tombali danno pre-
ziose informazioni sullo svolgimento della cerimonia funebr e. Il giorno dopo il decesso, il corpo del defunto veniva lavato, pr ofumato, vestito, il capo cinto da fiori e bende ed esposto sul
letto di morte. Quindi, avveniva il trasporto e la sepoltura; il morto era accompagnato da un corteo formato da par enti,
amici, suonatori, cori funebri, prefiche. I partecipanti recavano offerte propiziatorie al defunto che consistevano in dolciumi (forse si trattava di focacce con il miele di cui parla anche
Aristofane, utili per accattivarsi Cerbero, il cane infernale a tr e teste) e sacrifici di animali (maiali, pecor e, tori).
La città di Poseidonia-Paistom nel IV sec. a.C. sostanzialmente
non conobbe grosse crisi né subì modifiche sul piano urbanistico; i suoi abitanti attraversarono un periodo prospero sia sul piano economico che sociale.
46
LucanieRomaniaPoseidonia warrior in triumphal pose is drawn or complete armors are reproduced; in female graves the woman is often represented intent on spinning and weaving activities or exposed on the deathbed, sometimes with her head rested on a pillow and the feet turned to the door, assisted by crying female characters. Some of the representations on the tomb slabs give precious information about the development of the funerary ceremony. The day after the death, the body of the dead person was washed, perfumed, dressed, his head was encircled by flowers and bandages and he was showed on the deathbed. Then, the transport and the burial took place; the dead one was accompanied by a procession formed by relatives, friends, performers, funerary choirs, mourners. The participants brought propitiatory offers to the dead one that consisted in candy (it perhaps dealt with pizza breads with honey about which also Aristophanes tell, useful in winning Cerberus, the infernal three heads dog) and sacrifices of animals (pigs, sheep, bulls). In the 4 th century B.C. the urban life of Poseidonia-Paistom substantially didn’t know big crises neither it changed; it was instead a prosperous period both in the economic and social fields.
Pferd in triumphaler Pose dargestellt oder vollständige Panzer werden reproduziert; in weiblichen Gräbern wird die Frau oft konzentriert aufs Spinnen und Weberei vertreten oder sie wird auf dem Sterbebett ausgestellt, manchmal mit ihrem Kopf auf einem Kissen geruht, und die Füße verwandelten sich nach der Tür, sie wird davon weibliche Weinendcharaktere assistiert. Einige der Darstellungen auf den Grabtafeln geben kostbare Informationen über die Entwicklung von der Begräbniszeremonie. Der Tag nach dem Tod, wurde der Körper der toten Person gewaschen, parfümiert, gekleidet, wurde sein Kopf von Blumen und Verbände umgeben und er wurde auf das Sterbebett zeigte. Dann fanden der Transport und das Begräbnis statt; die Tote Person wurde von einem von Verwandten, Freunden, Künstler, Begräbnischöre, Trauernde, gebildeten Leichenzug begleitet. Teilnehmer brachten versöhnende Angebote zum Toten, die in Süßigkeiten bestand (es handelt vielleicht der Fladen mit Honig, von dem Aristophanes auch erzählt, nützlich sich der höllischen drei Köpfe Hund, Cerberus, Zuneigung erwerben) und Opfer der Tiere (Schweine, Schafe,Bullen). Im 4. Jahrhundert vor Christus das Leben von Poseidonia-Paistom keine großen Krisen oder Änderungen wesentlichen erlitt; es war stattdessen eine wohlhabende Periode, beide in den wirtschaftlichen und gesellschaftlichen Feldern. 47
Capitolo 4
Nel 273 a.C. Roma trasformò la città gr eco – lucana in colonia latina, determinando profonde modifiche, a cominciare dal
nome della città che fu cambiato in Paestum. I nuovi conquista-
tori, pur rispettando gli edifici r eligiosi preesistenti, provvedendo al loro restauro e riprendendo lo schema reticolare di vie
disposte ortogonalmente nelle riedificazioni delle ar ee residenziali, cambiarono invece e ricostruirono le strutture del centro
pubblico. L’ekklesiastérion venne obliterato e colmato di detriti,
l’agorà cancellata e sostituita dal Foro con nuove strutture politiche, economiche, religiose e sociali.
In prossimità della parte nordorientale del Foro, nel I sec. a.C. fu costruito un piccolo anfiteatro, ampliato verso la fine del I
sec. d.C.. Attualmente la struttura è visibile solo nella sua parte ovest essendo l’altra metà sepolta sotto la strada moderna; si
conservano pochi gradini della cavea (la gradinata dove pr endevano posto gli spettatori) e il parapetto che la separava dall’arena, discretamente alto per evitare l’attacco degli animali. 48
LucanieRomaniaPoseidonia In 273 B.C. Rome transformed the Greek-Lucan city in a Latin colony, determining deep changes starting from the name of the city that was changed in Paestum. The new conquerors kept the preexisting religious buildings restoring them and they also pr eserved the reticular scheme of orthogonally prepared streets. On the contrary, In the rebuilding of the residential areas they changed and reconstructed the structures of the public center. The ekklesiastérion was obliterated and filled of rubbles, the agora cancelled and replaced by the Forum with new political, economic, religious and social structures. In the First century B.C. near the northeastern part of the Forum a small amphitheater was built and it was enlarged about the end of the First century A.D. Currently the structure is visible only in its west part because the other one is buried under the modern road; there are few steps of the cavea (the staircase where the spectators took place) and the parapet that separated it from the arena, high enough to avoid the attack of the animals. At the end of the First century A.D. the amphitheater of Paestum was completed by an external ring, constituted by a series of ar cades sustained by pillars in tile; above the crowning of the cavea was positioned, probably realized in wood. Very pleasant in the Imperial
In 273 vor Christus wandelte Rom die griechische-Lucan-Stadt in einer lateinischen Kolonie um und es bestimmte tiefe Änderungen wie der Stadtnamen, der in Paestum verwandelt wurde. Die neuen Eroberer behielten die vorherbestehen religiösen Gebäude und sie wiederherstellen, desweiteren sie gehalten auch den netzartig Straßensystem (orthogonal). im Wiederaufbau von den Wohngebieten veränderten sie manche Sache und sie rekonstruierten die Strukturen des allgemeinen Zentrums. Der Ekklesiastérion wurde ausgelöscht und von Gerölle gefüllt, dem Agora wurde abgerissen und mit dem Forum mit neuer politische, wirtschaftliche, religiöse und gesellschaftliche Strukturen, ersetzt. Im Ersten Jahrhundert vor Christus, in der Nähe vom nordöstlichen Teil des Forums wurde ein kleines Amphitheater gebaut, und wurde nach dem Ende vom Ersten Jahrhundert nach Christus vergrößert. Gegenwärtig ist die Struktur nur in seinem westlichen Teil sichtbar, weil der andere Teil unter der modernen Straße begraben wird; es gibt wenige Schritte des Zuschauerraum (Cavea , die Treppe, wo die Zuschauer stattfanden) und die Brüstung, die sie von der Arena trennte, hoch genug, um den Angriff der Tiere zu vermeiden. Am Ende vom Ersten Jahrhundert nach Christus, wurde das Amphitheater von Paestum mit einem externen Ring vervollstän49
Capitolo 4 Alla fine del I sec. d.C. l’anfiteatr o di Paestum fu completato
da un anello esterno, costituito da una serie di ar cate sostenu-
te da pilastri in laterizio; al di sopra venne posizionato il cor onamento della cavea, probabilmente realizzato in legno.
Molto graditi nella Roma imperiale, gli spettacoli gladiatori
facevano parte, all’inizio, di intrattenimenti che si tenevano in occasione di funerali; probabilmente avevano origini sanniti-
che, così come attesta il ritr ovamento, a Paestum, di lastre tombali con raffigurazioni di duelli di uomini armati.
A Roma, i combattimenti gladiatori furono introdotti nel 264
a.C. in occasione dei funerali di Decimo Giunio Br uto Pera; fu
soltanto nel 105 a.C. che le lotte tra gladiatori venner o inserite nei giochi pubblici dal generale r omano Gaio Mario.
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LucanieRomaniaPoseidonia Rome, the gladiatorial shows made part, to the beginning, of diversions that were took place during the funerals; they probably had Samnitic origins, as in Paestum, the recovery of tomb slabs with representations of duels of armed men attest. In Rome, the gladiatorial fights were introduced in 264 B.C. on the occasion of the funerals of Decimo Giunio Bruto Pera; Only in 105 B.C. the gladiatorial fights were inserted in the public games by the Roman general Gaio Mario.
digt, der von einer Folge von Arkaden gebildet war. Die Arkaden wurde von Pfeilern in Ziegel ausgehalten; über die Krönung des Zuschauerraum wurde aufgestellt, wahrscheinlich aus Holz. Sehr angenehm ins kaiserliche Rom fanden die Vorstellungen von Gladiatoren, zum Anfang, von Unterhaltungen, die wahrend des Beerdigungen statt; wahrscheinlich hatten sie Samnitic Ursprünge, wie die Auffindung in Paestum von Grabtafeln mit Darstellungen von Duellen unter bewaffneten Männern bezeugt. In Rom wurden die Gladiatoren Kämpfe im 264 vor Christus anlässlich der Beerdigungen von Decimo Giunio Bruto Pera eingeführt; es war nur im 105 vor Christus, dass die Kämpfe zwischen Gladiatoren in den allgemeinen Spielen vom römischer General Gaio Mario eingeführt wurden.
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Capitolo 5
La vita della colonia latina di Paestum continuò anche nei secoli dell’impero. Nonostante i Romani avesser o pr ovveduto a r ealizzare una grande opera di drenaggio che favorisse il deflusso delle acque, tra il II ed il I sec. a.C. una vasta ar ea della piana del Sele si impaludò; l’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. peggiorò ulteriormente la situazione poiché i lapilli andarono ad ostruire i canali di drenaggio. La zona divenne paludosa e malarica a causa delle acque stagnanti ed iniziò un pr ogressivo abbandono della città a partir e dal V secolo d.C.; due secoli dopo, tra il VII e l’VIII secolo d.C., gli abitanti di Paestum furono costretti a rifugiarsi sulla collinetta compresa all’interno del santuario settentrionale, su cui sorgeva il tempio greco di Atena. Con la dif fusione del culto cristiano questo edificio templar e venne trasformato in chiesa subendo delle modifiche per adattarlo alle nuove esigenze religiose: vennero murati gli spazi tra le colonne e abbattute le par eti della cella; inoltr e l’ambulacro meridionale venne occupato da sepoltur e. Attualmente, le strutture edificate in epoca tardo antica non sono visibili perché 54
DecadenzaeriscopertadiPaestum Table V Decadence and rediscovery of Paestum
Teil V Dekadenz und Wiederentdeckung von Paestum
The life of the Latin colony of Paestum also continued during the centuries of the empire. Despite the Romans had provided to realize a great work of drainage that favored the outflow of the waters, between the second and the first century B.C. a vast area of the Sele plain became swampy; the Vesuvius eruption of 79 A.D. worsened further the situation because the lapilli occluded the canals of drainage. The region became swampy and malarial because of the stagnant waters and from the 5 th A.D. century a progressive abandonment of the city began; two centuries later, between the 7th and the 8 th century A.D., the inhabitants of Paestum were obliged to took shelter on the hillock inside the northern sanctuary, on which the Greek temple of Athena rose. With the diffusion of the Christian worship the building of this Temple was turned into a church undergoing some changes to adapt it for the new religious demands: the spaces among the columns were walled up and the walls of the cell demolished; besides the southern ambulatory was occupied by burials. Currently, the structures built in late old age are not visible because they were demolished about half of last century, during restructuring works which integrally brought the original structures of the temple to the light. During the centuries, the both public and religious buildings of the ancient
Das Leben der lateinischen Kolonie von Paestum setzte auch während der Jahrhunderte des Reiches fort. Trotz der Römer hatte eine große Dränungsarbeit ausgeführt, die den Ausfluss der Wasser begünstigte, zwischen der Sekunde und dem Ersten Jahrhundert vor Christus wurde ein gewaltiges Gebiet der Fläche von Sele sumpfig; im 79 nach Christus verschlechterte der VesuviusAusbruch die Situation weiter, weil die Lapilli die Dränungskanäle okkludierte. Das Gebiet wurde sumpfig und Malaria wegen der stillstehenden Wasser und vom 5. Jahrhundert nach Christus, ein progressives Verlassen der Stadt fing an; zwei Jahrhunderte später, zwischen den 7. und dem 8. Jahrhundert nach Christus, die Bewohner von Paestum wurden gezwungen vor dem Hügel versteht im Inneren des nördlichen Heiligtumes, wo der griechische Tempel der Athena geht auf, zu flüchten. Mit der Verbreitung des christlichen Kultes dieses Tempelgebäude wurde in die Kirche verwandelt, da erlitt es einige Änderungen, ihn den neuen religiösen Erfordernissen anzupassen: die Räume unter den Säulen wurden zugemauert und die Mauern der Zelle abgerissen; außer dem südlichen Wandelgang wurde von Begräbnissen eingenommen. Gegenwärtig sind die in spätem hohem Alter gebauten Strukturen nicht sichtbar, weil sie über der Hälfte letzten Jahrhunderts zerstört wurden, während der umstrukturierenden Arbeiten, die vollständig die originalen Strukturen des Tempels freigelegt. Während der Jahrhunderte wurden die
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Capitolo 5 demolite alla metà cir ca del secolo scorso, durante lavori di sistemazione che riportarono integralmente alla luce le strutture originarie del tempio. Nel corso dei secoli, gli edifici della Paestum antica, sia pubblici che r eligiosi, fur ono parzialmente demoliti per ricavarne materiale da costr uzione da r eimpiegare per l’edificazione di altre strutture. Un esempio di riutilizzo del materiale antico è rappr esentato dalla chiesa dell’Annunziata a Paestum, meglio conosciuta come Basilica Paleocristiana, edificata utilizzando, tra gli altri materiali, anche colonne e capitelli di edifici cr ollati o demoliti della città antica. Tra il IX e l’XI secolo il sito fu oggetto di continue incursioni da parte di Saraceni e Normanni che pr ovocarono l’abbandono dell’area e la costituzione del nuovo abitato di Capaccio posto sul monte Calpazio, in una posizione particolarmente favor evole alla guardia e alla difesa perché non visibile dalla pianura. Nel XVI secolo anche Capaccio, dopo alterne vicende che la portarono alla r ovina, si spopolò del tutto. Le terr e coltivate nella piana del Sele fur ono abbandonate e al lor o posto tr ovarono un habitat ideale i bufali, estintisi in epoca classica e r eintrodotti sul territorio dai Longobardi. I mandriani e i pochi gr uppi di agricoltori sopravvivevano in una terra che ormai era caduta nel più completo oblio; una natura selvaggia nascondeva anche le rovine di Paestum: colonne, capitelli, lastr e di antiche str utture erano ricoperte da r ovi ed erbacce. L’antica città gr eca fu riscoperta casualmente solo nel XVIII secolo, quasi contemporaneamente alle città romane di Pompei ed Ercolano. La scoperta richiamò fin dall’inizio persone di cultura che affluirono sempre più numerose nella zona, quali giovani dell’aristocrazia europea desiderosi di perfezionare la loro educazione, che intrapr endevano lunghi viaggi nell’Eur opa continentale, con tragitti che potevano durar e da pochi mesi a qualche anno. Questo pr ogramma di viaggi definito “Grand Tour” prevedeva, quasi come tappa obbligata, un’esplorazione nelle zone paludose per ammirare le rovine dell’antica Paestum. Per raggiungere il sito da Salerno, bisognava per correre strade molto disagiate e paludose, a contatto con un ambiente selvaggio; continui erano i pericoli e le dif ficoltà a causa di possibili frane e straripamenti del fiume Sele che bisognava attraversare 56
DecadenzaeriscopertadiPaestum Paestum were partially demolished for obtaining construction material to reuse for the building of other structures. An example of the ancient material reuse is represented by the church of the Annunciation in Paestum, better known as early Christian Basilica, built using, among the other materials, also columns and capitals of collapsed or demolished buildings of the ancient city. Between the 9 th and the 11th century the site was object of continuous raids from Saracen and Norman that provoked the abandonment of the area and the constitution of the new populated area of Capaccio on Calpazio Mountain, in a particularly favorable position for the guard and the defense because of it was not visible fr om the plain. In the 16 th century also Capaccio, after the ups and downs that brought it to decline, depopulated entirely. The cultivated lands in the Sele plain wer e abandoned and occupied by buffalos which, extinguished in classical epoch and reintroduced on the territory by the Longobards, found here an ideal habitat. Herdsmen and few groups of farmers survived in a land that by then was fallen into the most complete oblivion; the ruins of Paestum were also hidden by a wild nature: columns, capitals, slabs of ancient structures had covered by brambles and weeds. The ancient Greek city was casually rediscovered only in the 18 th century, almost at the same time of the Roman
sowohl allgemeinen als auch religiösen Gebäude vom alten Paestum teilweise abgerissen, um Konstruktionsmaterial für die Erbauung anderer Strukturen zu erhalten. Ein Beispiel des alten Materials verwendet
wieder, ist die Kirche von Annunziata (Verkündigung) in Paestum, besser als frühe christliche Basilika bekannt. Es wurde gebaut, da benutzte es, unter den ander en Materialien, auch Säulen und Kapitelle von eingestürzte oder abgerissen Gebäuden der alten Stadt. Zwischen dem 9. und 11. Jahrhundert wurde der Ort von Sarazenen und Normannen ununterbrochenen überfallen, die das Verlassen des Gebietes und die Verfassung des neuen bevölkerten Städtchen Capaccio auf dem Gebirge Calpazio provozierten, in einer besonders günstigen Position für die Wache und die Verteidigung deswegen war von der Fläche nicht sichtbar. Im 16. Jahrhundert auch Capaccio, nach wechselnden Geschichten, die sie zum Verfall führten, ganz entvölkert. Die kultivierten in der Fläche des Sele Länder wurden verlassen und die Büffel, die in klassischer Zeit erloschen und die ins Gebiet von den Langobarden wiedereinführt wurden, fanden ein ideales Habitat dort. Die Viehhüter und die wenigen Gruppen von Bauern überlebten in einem Land das schon in der vollständigsten Vergessenheit gefallen war; eine wilde Natur versteckte auch die Ruinen von Paestum: Säulen, Kapitale und Tafeln der alten Bauten wurden von Brombeersträuchern und Ünkrautern bedeckt. Die alte griechische Stadt wurde in nur dem 18. Jahrhundert, fast gleichzeitig die römischen Städte von Pompeji und
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Capitolo 5
a bordo di una “scafa”, una modesta imbar cazione di legno. La città di Paestum come doveva apparire in un periodo in cui ancora non esisteva la fotografia, ci è nota grazie ai disegni, ai quadri, agli schizzi, alle descrizioni scritte dell’epoca, che riproducono e raccontano più o meno esattamente le r ovine, così come deve averle viste Goethe che fra gli altri visitò il sito nel 1787. Particolarmente colpito dai luoghi e dalle antiche rovine, le descrisse così: “Finalmente, incerti, se camminavamo su r occe o su macerie, potemmo riconoscer e alcuni massi oblunghi e squadrati, che avevamo già notato da distante, come templi sopravvissuti e memorie di una città una volta magnifica.” (Goethe, Viaggio in Italia, 23 marzo 1787)
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DecadenzaeriscopertadiPaestum cities of Pompeii and Ercolano. Since the beginning, the discovery recalled people of culture that flocked more and more numerous into the zone, as young people of the European aristocracy desiring to improve their education; they undertook long journeys to continental Europe, that could have been lasting for few months to some years. These journeys, called Grand Tour, foresaw an exploration in the swampy lands to admire the ruins of the ancient Paestum. To reach the site from Salerno it was necessary to cross very uncomfortable and swampy roads, in contact with a wild environment; dangers and difficulties were numerous because of possible landslides and overflows of the river Sele that it was necessary to cr oss by a “scafa”, a modest wood boat. The city of Paestum, as it had to appear in a period in which the photo didn’t exist yet, is known thanks to sketches, pictures, drafts, and the written descriptions of that time, that reproduce and tell more or less exactly the ruins, as Goethe must have seen them, who among the other ones visited the site in 1787. Particularly struck by the places and by the ancient ruins, he described them as follows: “Finally, uncertain, if we walked on rocks or on ruins, we could recognize some oblong and square rocks, that we had already noticed from a distance, as survived temples and memories of a magnificent city once.” (Goethe, Journey to Italy, March 23rd 1787)
Ercolano, zufällig wiederentdeckt. Seit dem Anfang erregt die Entdeckung die Neugier von vielen Kulturleuten, die geströmt zahlreicher in die Zone herbei, wie junge Leute des europäischen Adels, die wünschen, ihre
Ausbildung zu verbessern; sie unternahmen lange Reisen nach kontinentalem Europa, mit Fahrten, die wenige Monate oder einige Jahre dauern konnten. Diese Reisen, Großartige Tour genannt, sahen eine Erforschung in den sumpfigen Ländern voraus, um die Ruinen vom alten Paestum zu bewundern. Um den Ort von Salerno zu err eichen, musste man sehr unbequeme und sumpfige Straßen zurücklegen, zu Kontakt mit einem wilden Milieu; die Gefahren und die Schwierigkeiten waren ständig, wegen möglicher Erdrutsche und Überfließen des Flusses Sele, wegen möglicher Erdrutsche und Überlaufens des Flusses, das musste an Bord von einem “scafa”, ein bescheidenes Holzwasserfahrzeug, überquert werden. Wir kennen die Stadt von Paestum, wie es erschien in einer Periode als die Fotografie bestand noch nicht dank den Zeichnen, Skizzen, Bildern, und den geschriebenen Beschreibungen dieser Zeit, die mehr oder weniger genau die Ruinen, wie sie Goethe gesehen haben muss. Goethe, unter den anderen, besuchte den Ort im 1787. Schlägt insbesondere von den Plätzen und von den alten Ruinen beschrieb er sie so: “Endlich, ungewiss, ob wir durch Felsen oder Trümmer führen, konnten wir einige große länglich-viereckige Massen, die wir in der Ferne schon bemerkt hatten, als überbliebene Tempel und Denkmale einer ehemals so prächtigen Stadt unterscheiden”. Goethe, Reise nach Italien, 23. März 1787
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Glossario Askós - nome con cui si distingue una classe di vasi di forma globular e, utilizzati per contenere vino e olio. Cenotafio - letteralmente, tomba vuota. Cultura di Diana - facies culturale della fase finale del Neolitico che prende il nome da un abitato tr ovato nell’isola di Lipari in contrada Diana. Cultura di Serra d’Alto - facies culturale dell’età neolitica (dal IV all’inizio del III millennio a.C.) che pr ende nome dallo stanziamento scoperto sull’altura di Serra d’Alto, nei pr essi di Matera. Cultura villanoviana - espressione con la quale viene designata la più importante cultura dell’età del Ferro in Italia. Il nome deriva da un sepolcreto scoperto alla metà circa del 1800 presso Villanova di Bologna. Età del Bronzo - epoca preistorica caratterizzata dall’introduzione della lavorazione del br onzo per pr odurre utensili, armi e oggetti rituali. In Europa l’età del Br onzo si sviluppa in un periodo compr eso tra gli ultimi secoli del III millennio e gli inizi del I millennio a.C.. Età del Ferro - periodo della pr eistoria o protostoria europea caratterizzato dall’utilizzo della metallur gia del ferr o. Inizia intorno al XII secolo a.C. nel mondo mediterraneo e tra il IX e la fine dell’VIII secolo a.C. nell’Europa centrale e meridionale. Età del Rame - epoca preistorica di transizione tra il Neolitico e l’età del Bronzo. È caratterizzata dall’apparizione dei primi oggetti in rame in un contesto in cui la lavorazione della pietra r esta essenziale. Etruschi - popolazione insediata nell’Italia antica, dalla pr eistoria fino all’assimilazione da parte dei Romani, nel I secolo a.C.. Facies culturale - identifica l’insieme delle testimonianze ar cheologiche che insistono su un dato territorio, in un periodo determinato. Heraion - santuario dedicato ad Hera. Heróon - edificio consacrato al culto di un er oe o di un personaggio eroizzato. Sacello ipogeico - piccolo santuario costruito sotto terra. Magna Grecia - parte dell’Italia meridionale dove, a partir e dagli ultimi decenni dell’VIII sec. a.C. si sviluppò la colonizzazione gr eca. Neolitico - età della pietra nuova (dall’VIII al IV millennio a.C. cir ca). Osci - nome di un’antica popolazione italica della Campania preromana, sopraffatta nel V secolo a.C. dai Sanniti. Paleolitico - età della pietra antica (circa due milioni e mezzo di anni fa). Pólis - termine gr eco che designa la città intesa come forma comune di organizzazione statale. Sanniti - popolazione abitante inizialmente negli Appennini meridionali e appartenenti al gruppo di popolazioni italiche parlante osco. Téichos - alla lettera, fortino o fondaco fortificato.
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