Periodico di informazione del Partito democratico di Casola Valsenio
DICEMBRE 2008
Per Casola I democratici
www.pdcasolavalsenio.it
Qualità ambientale e servizi a rete
IN QUESTO NUMERO QUALITÀ AMBIENTALE Il Segretario del Pd illustra i nuovi orizzonti per i servizi a rete
di Nicola Iseppi
L’UNIONE MONTANA DEL DOMANI Dalla comunità Montana alla Unione dei Comuni LA NUOVA UNIONE DEI COMUNI COLLINARI Idee per un turismo di qualità PAG 2 IL PARCO C’È A che punto siamo PAG 3 UN NUOVO TURISMO PER CASOLA Idee per un turismo di qualità PAG 3 QUEL SABATO AL CIRCO MASSIMO I casolani a Roma per un’Italia nuova PAG 4
Pelliconi di Hera ha evidenziato i prossimi investimenti (2 milioni di euro) nel nostro comune: un nuovo potabilizzatore che possa servire meglio anche i comuni vicini e la progettazione di un invaso da 250.000 m3 da ricavare direttamente sul Senio. Il Partito Democratico, i suoi amministratori, hanno voluto e sostenuto queste scelte considerando soprattutto il ruolo strategico dell’acqua per uso civile e per le attività industriali presenti a Casola. Interessante soprattutto sarà la sfida futura dei rifiuti, discussa a lungo con Giovanni Sandei di Hera. La situazione è complessa: non si tratta solo di politiche ambientali, ma di un diverso approccio culturale al problema. E’ certamente necessario puntare al massimo incremento della raccolta differenziata ma, non di meno, bisognerà impegnarsi per produrre meno rifiuti. Siamo già oltre il 40% (83.000 t.) della differenziata, con una crescita costante, ma ogni anno cresce anche la massa dei rifiuti del 3,5%. Bisogna bloccare questa crescita. Il Partito Democratico intende perseguire una politica ambientale che possa puntare a “Rifiuti Zero”: differenziata al 100%, distributori di latte, acqua e tutto ciò che può limitare la produzione di packaging, pannolini lavabili, compostiere domestiche e soprattutto una buona e intensa educazione civica nelle scuole. Ultimo ma non meno importante è stato il contributo di Devarghes Savelli che ha illustrato il processo di certificazione EMAS del nostro Comune. Un importantissimo tassello per la trasparenza in politiche ambientali del territorio, che erano state richiamate ancher da Dumas Minzoni, responsabile dell’ARPA.
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Chi governa deve avere a cuore «massimamente la bellezza della città, per cagione di diletto e allegrezza ai forestieri, per onore, prosperità e accrescimento della città e dei cittadini». Questo è un estratto del Costituto di Siena del 1309, uno dei primi esempi di traduzione in volgare delle norme e leggi che regolamentavano la vita pubblica. Bellezza, allegrezza e accrescimento sono caratteristiche che si possono misurare bene con i servizi offerti e qualità della vita. Di questo abbiamo parlato giovedì 6 novembre ai Vecchi Magazzini perché riteniamo che sia argomento interessante ed attuale che dovrà rappresentare anche un pilastro per l’amministrazione futura di Casola Valsenio. Con orgoglio possiamo dire che negli ultimi anni a Casola c’è sempre stato quello che viene comunemente chiamato “l’ambientalismo del fare”. La capacità, cioè, di anticipare i problemi, capire le esigenze e investire prima che una risorsa si possa trasformare in problema. Piano di zonizzazione acustica, Piano regolatore dell’illuminazione comunale, investimenti per l’ammodernamento degli invasi, il depuratore e il collettore della zona artigianale, i numerosi investimenti con i fondi del Piano di sviluppo rurale per due nuovi invasi interaziendali a uso irriguo, la Stazione ecologica, la raccolta differenziata e il “porta a porta” della carta, l’ESCO Senio Energia e numerosi altri progetti di risparmio energetico e uso di fonti rinnovabili, sono alcuni esempi dell’attenzione del partito democratico e della stessa amministrazione locale. In quell’incontro sono affrontati i problemi e soprattutto si è discusso dei progetti da realizzare. Stefano
Direttore responsabile: Riccardo Isola Stampa: Arti Grafiche Faenza - Redazione Piazza Oriani, 11 Casola Valsenio (Ra) Segreteria:
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Quel sabato al Circo Massimo APPUNTAMENTI DEMOCRATICI: DICEMBRE GIOVEDI’ 04 ore 20,30 Sala “I Vecchi Magazzini” Dalla Comunità Montana all’unione dei Comuni. La riorganizzazione dei servizi e delle funzioni; le novità della nuova legge regionale; la fine dell'esperienza della CM e la trasformazione in Unione Comunicazioni di: • Fabio Ghirelli (Segretario CM) Intervento di: • Giorgio Sagrini (Presidente della CM) GIOVEDI’ 11 ore 20,30 Sala “I Vecchi Magazzini” Il PSC per lo sviluppo sostenibile. Le scelte urbanistiche ed infrastrutturali per il faentino e per Casola Comunicazioni di: • Ennio Nonni (Uff. Piano Psc) • Fausto Salvatori (Resp. Uff. Tecnico Comune Intervento di: • Marino Fiorentini (Ass. Lavori pubblici Provincia di Ravenna)
di Andrea Benassi “Pensare agli altri, oltre che a se stessi, pensare al futuro oltre che al presente”. Le parole di Vittorio Foa troneggiano dietro il palco. I caratteri sono enormi, eppure da dove sono seduto appena si leggono. Gli oratori non riesco a distinguerli, solo grazie ai maxischermi dò un volto alle testimonianze che raccontano i mali del paese. Migranti, artigiani, forze dell’ordine, precari, insegnanti. Tutti raccontano semplicemente la paura per i tagli del governo, per le politiche di paura e discriminazione. Noi casolani siamo partiti che ancora era notte; un treno speciale, uno dei tanti che hanno percorso la nazione insieme a pullman e navi. Come ad ogni vigilia il viaggio porta la paura del risultato; quanti saremo? Alla stazione Ostiense si comincia a comporre il corteo; da un minuscolo paese della Basilicata sono venuti addirittura con l’intera banda del paese. Le bandiere cominciano sventolare, il clima è di festa è partecipazione. Grande festa per la prima manifestazione nazionale del PD, ma anche grande partecipazione per l’urgenza dei problemi e la necessità di far sentire la propria voce.
Lungo la strada perdo il resto del gruppo ma incontro Paolo, un amico di Roma. Alla sua famiglia la riforma della scuola ha tolto lo stipendio della moglie, mentre la crisi economica ha fatto chiudere l’istituto di ricerca medica per cui lavorava. Mutuo e figli non sembrano essere problemi reali per il governo, la ricerca non è tra le sue priorità, investire nel futuro non è all’ordine del giorno. Il Circo massimo è enorme sembra impossibile riempirlo. Poi ad un tratto dall’altro lato arriva il corteo partito dalla stazione Termini; i due fiumi si uniscono. Due ore dopo la gente ancora arriva, cerca posto, si assiepa verso le terme di Caracalla, circonda il Circo massimo. Un oceano di cittadini, di famiglie, di lavoratori. Da dove siamo il palco si vede piccolo, ma le parole di Walter Veltroni si sentono bene. Quella di oggi non è solo una piazza, ma una nazione che ha risposto e vuole dare fiducia alle idee di riforma e cambiamento. Dopo questa giornata il governo forse comincerà ad avere qualche certezza in meno, mentre noi siamo sicuri che un'altra Italia è possibile.
Il tamburino democratico
Il Partito Democratico di Casola Valsenio e la redazione del giornale “I Democratici per Casola” augura a tutti i cittadini e a tutti i lettori i più sentiti auguri di Buone Feste e di un felice Anno nuovo.
Da novembre è on-line il nuovo sito del Partito Democratico di Casola Valsenio, all’indirizzo web www.pdcasolavalsenio.it. Rinnovato nella sua veste grafica e nella sua funzionalità, il sito si pone l’obiettivo di coinvolgere gli utenti del web nelle riflessioni e nelle proposte politiche del PD casolano, cercando di rendere la piattaforma un punto di incontro per le idee di tutti. L’intento di fondo è soprattutto quello di rivolgere la comunicazione al mondo dei giovani. Obiettivo già iniziato con la campagna elettorale promossa su Facebook per Matteo Mogardi, candidato casolano all’assemblea regionale dei giovani democratici. 4
LO STATO DELL’ARTE DELL’UNIONE MONTANA di Milena Barzaglia L’origine di tutto è la Legge Finanziaria 2008 che ha riformulato i requisiti di montanità per effetto dei quali ha determinato un minore trasferimento di contributi erariali verso le Comunità montane. La Regione Emilia Romagna si è trovata a dover prendere decisioni in merito e tramite la Legge regionale n 10/2008 ha deciso la riduzione delle comunità Montane da 18 a 9. Qual è l’effetto di tutto questo? A partire da giugno 2009 la Comunità Montana dell’Appennino Faentino cesserà di esistere e si trasformerà in Unione dei comuni di Casola Valsenio, Riolo Terme e Brisighella, I finanziamenti statali destinati alla comunità montana tra il 2007 e il 2009 si ridurranno da 240.000 euro a 16.000 euro. Pertanto non essendoci le condizioni per poter fronteggiare il bilancio dell’anno prossimo si era addirittura paventata l’ipotesi di dimissioni volontarie anticipate. Per evitare una situazione di paralisi amministrativa la Regione si è impegnata a sostenere economicamente il processo di trasformazione facendo sì che la nuova forma di aggregazione, che per i tre Comuni era comunque già esistente, possa svilupparsi nei tempi necessari ma soprattutto possa continuare a disporre delle risorse necessarie dando continuità ai servizi svolti.
L’Unione Montana del domani di Milena Barzaglia
La nuova forma di gestione associata che prenderà piede a partire da giugno prossimo sarà l’Unione dei Comuni, che comprenderà i Comuni di Casola Valsenio, Riolo Terme e Brisighella. La gestione dell’ente farà capo ai Sindaci dei tre Comuni e ad un Consiglio formato da un minimo di 9 a un massimo di 12 membri, eletti tra i Consiglieri comunali di maggioranza e minoranza dei tre Comuni. I costi degli organi istituzionali non graveranno sul bilancio dell’ente in quanto – per la norma che non consente il cumulo delle indennità – percepiranno la sola indennità del Comune. Verrà presentato a breve, nei tre Consigli comunali, un documento di indirizzo per affermare la volontà delle amministrazioni di trasformare la Comunità Montana in un’Unione di Comuni tra i medesimi Comuni che oggi ne fanno parte, con la possibilità che, nel breve periodo, possa comprendere anche i comuni di Faenza, Castel Bolognese e Solarolo con i quali già si stanno
gestendo in forma associata alcuni servizi. Per preparare questa evoluzione si propone di dar vita a convenzioni, tra i Comuni dell’area collinare-montana e quelli di pianura, per estendere le gestioni associate esistenti o attuarne di nuove. La gestione in forma associata dei comuni non è per noi un’esperienza nuova ma una formula già in uso da anni. Da tempo diversi servizi, come ad esempio ufficio paghe, sportello unico, protezione civile, attività produttive, turismo, assistenza informatica, ecc. fanno parte di una gestione condivisa al fine di ridurne i costi e migliorarne la qualità. E la riduzione dei costi è diventata per i comuni la parola chiave per la redazione di ogni bilancio, e per potere garantire alla popolazione quei servizi che ogni Comune, da solo, avrebbe difficoltà a mantenere. L’Unione dei comuni sarà quindi un ente non legato alla “montanità” ed alla qualità del territorio ma sarà quindi un qualcosa di più “aperto” e proprio a questo proposito riteniamo sia necessario sia da parte degli amministratori futuri che da parte dei cittadini una visione ancora più
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ampia e d’insieme rispetto a quella avuta sino ad oggi. Nello specifico mi piace pensare che non debba e non dovrà più essere sentito come un problema quello di utilizzare, per esempio, il servizio di progettazione di un altro Comune che ne abbia le competenza interne piuttosto che avvalersi di tecnici esterni. Ed ancora, anche per un genitore non dovrebbe più essere un problema se il proprio figlio va a fare sport in un Comune diverso dal nostro, se la struttura in cui viene portato è migliore e più qualificata della nostra. Dobbiamo imparare a cogliere l’eccellenza ove questa sia presente e non farne una debolezza ma un nostro punto di forza. La volontà politica è comunque quella di volere che ogni Comune abbia la sua autonomia istituzionale e nessuno sarà mai la frazione di nessuno.
Il Parco della vena del gesso romagnola Il Parco regionale della Vena del Gesso Romagnola, che tutela uno dei siti di maggiore interesse dell’Appennino in Emilia-Romagna, è stato istituito con legge regionale n. 10 del 21 febbraio 2005. Il Parco occupa una superficie di 6.063 ettari, di cui 2.041 di zone di parco e 4.022 di area contigua. Nel parco rientrano tutta l’emergenza gessosa ed i boschi a prati naturali circostanti, mentre le aree contigue interessano essenzialmente le aree agricole circostanti e connesse al paesaggio tipico della Vena. In provincia di Ravenna ricadono 3.806 ettari, mentre i restanti 2.257 sono in provincia di Bologna; sono interessati i territori di sei Comuni: Brisighella, Casola Valsenio e Riolo Terme nella parte ravennate e Borgo Tossignano, Casalfiumanese e Fontanelice nel versante imolese. Il Parco sarà gestito da un “consorzio obbligatorio”, composto dalle due Province, dai sei Comuni e dalle due Comunità Montane dell’Appennino Faentino e della Valle del Santerno; il Consorzio del Parco Regionale della Vena del Gesso Romagnola è stato costituito dalla Regione il 28 luglio 2008. Ora è necessario che tutti gli Enti soci, a partire dalle due Province, approvino lo statuto che deve regolare le attività del Consorzio, in modo da insediare successivamente gli organi amministrativi, in primo luogo il Consiglio del Parco, composto dai Presidenti e dai Sindaci, cui spetta il ruolo di nominare il Comitato di Gestione, il Presidente del Parco, il Comitato Tecnico-Scientifico, la Consulta del Parco. Nel parco esistono già aree attrezzate per la fruizione, in primo luogo i due centri visita del Carné presso Brisighella, e I Gessi e il Fiume, a Tossignano. Inoltre, vi sono altre aree attrezzate, come la Grotta Tanaccia, il Museo Geologico del Monticino, il Giardino delle Erbe di Casola Valsenio, il Centro Didattico “La Casa del Fiume”.
Un nuovo turismo è possibile di Riccardo Isola Il turismo come momento fondamentale per la crescita e lo sviluppo del territorio. Questa è oggi un’esigenza concreta da percorrere per valorizzare le potenzialità del territorio casolano. E di una cosa si è ormai certi: il nuovo corso del turismo a sud della via Emilia passa e passerà sempre di più attraverso la valorizzazione, indispensabile quanto necessaria, dell’integrazione tra settori. Oggi il territorio e l’offerta turistica di Casola Valsenio basa le proprie fondamenta sull’intersezione di alcuni segmenti caratteristici: agricoltura, valorizzazione dei prodotti tipici, ristorazione e ospitalità. Per poter dare continuità e crescita a questo fondamentale settore si dovrà sempre di più unire a tutto questo anche il sistema della promozione culturale e della adeguata valorizzazione delle attività produttive esistenti e, perché no, da creare. Con un occhio di riguardo, dove e quando possibile, al mondo dell’impresa al femminile e giovanile. Il turismo per il futuro di Casola Valsenio rimane una prerogativa imprescindibile per chiunque accetti la sfida dell’amministrare. Una necessità per dare una
prospettiva ad un percorso politico iniziato diversi anni fa e che ha visto nella qualificazione della produzione agricola, nel miglioramento sia quantitativo che qualitativo dell’offerta ricettiva ma anche nella formulazione e creazione di eventi turistici mirati alla conoscenza e valorizzazione delle peculiarità del territorio, un percorso di grande fortuna. Il tutto alla luce di un nuovo modo di pensare alla fruizione del territorio riassumibile nel concetto di ecosostenibilità. E l’arrivo, tanto auspicato quanto necessario, del Parco della vena del gesso romagnola, ne rappresenta un elemento fondamentale. Un ulteriore spazio di manovra per la crescita e lo sviluppo della comunità. Ed è proprio sul parco, su questa particolare area verde protetta, in cui esigenze pubbliche di rispetto e tutela ambientale si sposano con le giuste pretese dettate dalla grande presenza antropica, che si potranno e si dovranno sviluppare progetti, investimenti e interventi in grado di spostare l’ottica verso
un’ambientazione turistica positiva e propositiva. In un epoca globalizzata c’è sempre di più il bisogno di ritagliarsi spazi di visibilità più gentili ed in sintonia con il territorio d’appartenenza. La cultura del prodotto tipico, in sintonia con la propria stagionalità dovrà essere un punto fermo per la promozione turistica, ma questo chiede uno sforzo di innovazione anche nel settore privato, dall’imprenditore agricolo a quello artigianale. Una filiera corta, anzi cortissima, potrebbe essere l’amo su cui agganciare anche una differenziazione delle strategie aziendali del tessuto economico e produttivo locale che guardi prima di tutto alla qualità del rapporto tra produttore e consumatore. Il giardino delle erbe, grande eccellenza orto-botanica, ad esempio, potrebbe riuscire a differenziare la propria offerta puntando alla diversificazione di proposte. Una varietà di offerte che spazino dalle attività culturali e scolastiche, a quelle indirizzate ad essere volano per un’imprenditoria del verde, per la lavorazione delle piante. Azioni da diffondere attraverso strategie di marketing mirate al mondo dell’accoglienza e dell’eno-gastronomia. Incentivare una sorta di slow-food casolana può essere una piccola, ma concreta, azione per dare un segno nuovo alla vocazione storica del paese. 3