13 MARZO 2008 Perché far passare l'autostrada Pedemontana attraverso Malo e la Valle dell’Agno quando esiste già la A31 Valdastico? Quali effetti avrà l’immissione del NUOVO traffico di 30.000 veicoli al giorno sulla salubrità dell’ambiente e sulla salute degli abitanti? Come mai la società Pedemontana Veneta s.p.a., da prevalente capitale pubblico è stata trasformata in società a capitale privato? Partecipa all’assemblea pubblica organizzata il giorno venerdì 14 marzo 2008 alle ore 20,30 presso il Teatro della Scuola Primaria "Rigotti" via M. della Libertà, a Malo. Interverrà Renato Bertazzo, del Comitato Interprovinciale per l'alternativa all'autostrada Pedemontana Veneta. Pedemontana: siamo sulla strada giusta? Recentemente la Giunta Regionale del Veneto ha annunciato l’imminente avvio della costruzione della Pedemontana Veneta anche come soluzione al problema del traffico nella nostra zona. Ma come stanno veramente le cose? Si sostiene che la Pedemontana, così come pensata nel progetto preliminare nel tratto ovest DuevilleMontecchio Maggiore (un’autostrada a tre corsie che passando per Malo giungerà a Castelgomberto per proseguire verso Montecchio M. e Montebello) serva a dare più mobilità a cittadini ed aziende nei Comuni interessati e limitrofi. In realtà la Pedemontana non farà altro che immettere ulteriore traffico (previsti 30.000 passaggi al giorno!) in un territorio già fortemente urbanizzato come il nostro. Oltre ai danni del nuovo tunnel della Vallugana e dello svincolo di raccordo, avremo anche la beffa di una circolazione dal volume mai visto finora. Secondo il progetto l'autostrada, escluso forse il periodo iniziale (di 12 anni?) di esenzione per i residenti dei Comuni attraversati, sarebbe ovviamente a pagamento: non converrebbe altrimenti costruirla. Inoltre essa rappresenterebbe un' alternativa per la direttrice internazionale "corridoio 5 Barcellona-Kiev", per cui gran parte del traffico della A4 Milano-Venezia, invece di passare per Mestre verrebbe dirottato nell' Alto Vicentino! Perché non servirsi almeno del tratto ThieneDueville-Vicenza della A31, da sempre quasi inutilizzata? Si vogliono consumare ulteriori risorse naturali ed economiche per un’opera inutile per la popolazione, dannosa per l’ambiente e costosa per le tasche dei contribuenti! Riteniamo che al nostro territorio sia già stato chiesto troppo e che sia già abbastanza inquinato e congestionato (fabbriche, rotatorie, strade, capannoni, cave e non dimentichiamo l'inceneritore!…) per sostenere a livello ambientale la costruzione stessa e il traffico internazionale di una Pedemontana ormai non più Veneta ! Si parla di "sviluppo", ma quello che riscontreremo sarà l' avida presa di possesso e la svendita del nostro territorio e della nostra salute. Lo "sviluppo", se fosse veramente tale, non porterebbe alla distruzione della qualità della vita, fosse anche quella di un' unica persona, ma già qui si parla di quella di decine di migliaia di persone! E’ interessante inoltre sapere che la società Pedemontana s.p.a. da prevalente capitale pubblico è stata trasformata in società a capitale privato. Come mai? In questi ultimi mesi si è appreso da inchieste giornalistiche che Pedemontana Veneta s.p.a. ha cambiato assetto azionario. Nel 2002 l’85% delle azioni erano di proprietà pubblica. Nel 2005 cambia l’assetto con un 58% del totale azionario in mano a privati, senza rispettare la procedura che in questi casi prevede l’indizione di un bando pubblico per la vendita delle quote azionarie. Inoltre su di un costo totale
previsto di oltre 2 miliardi di euro, sembra che la Regione Veneto parteciperà al finanziamento dell’opera con un primo intervento di 243 milioni (ex finanziamento statale per il tratto DuevilleSpresiano), ai quali si aggiungeranno altri 10,2 milioni ogni anno per trent’anni. Raggiungendo così la ragguardevole somma di 306 milioni che la Regione erogherà ai gestori della Pedemontana, in base ai flussi di traffico e quindi soggetta a possibili aumenti nel caso in cui il volume del traffico fosse inferiore ai 12.500 passaggi al giorno previsti dal progetto. In questo modo si elimineranno i rischi (tramite il meccanismo della Finanza di Progetto) di un investimento effettuato dai privati. Viene quindi spontaneo pensare che il vero obiettivo sia compiere un’opera che, sembrando al servizio della comunità, serva in realtà agli interessi delle società realizzatrici e forse di qualche proprietario terriero. Insomma, i costi alla comunità e i ricavi ai privati! Informiamoci, partecipiamo, organizziamoci in tutti paesi! L'autostrada non deve passare! (s.i.p. Comitato Difesa Salute e Territorio Valle Agno Malo - info:
[email protected]).