Oltre Il Muro Agosto 2007

  • Uploaded by: Stefano Careddu
  • 0
  • 0
  • December 2019
  • PDF

This document was uploaded by user and they confirmed that they have the permission to share it. If you are author or own the copyright of this book, please report to us by using this DMCA report form. Report DMCA


Overview

Download & View Oltre Il Muro Agosto 2007 as PDF for free.

More details

  • Words: 2,052
  • Pages: 4
O L T R E REDAZIONE: Antonioli Daniela Bravo Paolo Careddu Stefano Menotti Graziella Simcic Roberto Vidani Cristina

I L

M U R O

FOGLIO INFORMATIVO DEL GRUPPO DI OPPOSIZIONE agosto 2007 stampato in proprio

DOPO 4 ANNI DI CONTRAPPOSIZIONE E 1235 FIRME IL GIARDINO È (forse) SALVO Non è stato inutile! Il giardino per ora è salvo. La posizione sostenuta dal gruppo consiliare “rinnovare Romans”, le azioni che ne sono conseguite hanno condotto ad un risultato soddisfacente. La nostra determinazione nel lottare per difendere la giusta causa, già fatta propria nel precedente mandato dai gruppi di opposizione, ha dato buoni frutti. Ripetutamente, attraverso le vie ufficiali e burocrtiche del Consiglio comunale era stata sottolineata la volontà di presevare il valore storico ed affettivo dell’area retrostante l‘ex casa di riposo, in perfetta armonia con il sentimento popolare. La consonanaza di vedute ha catalizzato le opinioni dei cittadini i quali hanno dato vita ad una petizione che ha raccolto 1235 firme affinchè fosse reperita un’altra area edificabile per il progetto dell’ATER. Nel Consilgio comunale del 31 luglio, con un ordine del giorno, accolto da maggioranza ed opposizione, si definiscono i punti da rispettare perchè ciò avvenga entro il 31 dicembre. Il giardino che nel 1992 è stato dedicato da Mirio Bolzan ai bambini di Romans, il 28 luglio 2007, è stato valorizzato da una festa cui il nostro gruppo ha partecipato per aggiungersi alle persone che si sono riunite manifestando apertamente il loro dissenso verso la cementificazione dell’area. L’occasione è anche servita a verificare in diretta l’attitudine di quel luogo ad essere rallegrato dalle voci festanti, dalle corse sfrenate e dallo spontaneo piglio artistico di fanciulli e ragazzi che sono liberamente intervenuti all’iniziativa. Nella stessa serata non sono stati fatti inutili comizi, ma celebrazioni storiche doverose,atte a colmare il vuoto e l’assordante silenzio del nostro assessorato alla cultura colpevolemente immemore dell’importanza di Francesco Candussi di cui quest’anno ricorre il bicentenario della nascita, uomo di fede e grande generosità, costantemente attento ai poveri di Romans. Per questo personaggio, mai è stata spesa una parola di riconoscenza fino al 28 luglio. Il tema della povertà accompagna da sempre la storia dell’uomo. Chi sono i poveri di oggi? Qualsiasi indagine demoscopica dovrebbe scaturire da un’analisi attenta basata sui reali bisogni dei cittadini a cui vanno rivolte le azioni e gli interventi e su cui ricadono i costi delle scelte amministrative. Non ha alcun senso parlare dei poveri in generale quando dei poveri di Romans niente si conosce.Il desiderio di conoscenza proviene dal reale attaccamento verso il paese che conduce al costante ascolto delle persone e dei loro problemi. L’azione politica di Rinnovare Romans trae ispirazione, prima ancora che dalle teorie e dalle indicazioni di partito, dalle situazioni concrete che i cittadini vivono e riferiscono. A quale schieramento politico far risalire l’ atteggiamento di indagine, ascolto e ricerca del gruppo di opposizione? Nel nostro agire ci accompagna la saggezza popolare, quella che viene dalla gente cui apparteniamo che orienta, consiglia, delinea le istanze del nostro partito, IL PARTITO DELLA GENTE.

NON POSSIAMO PERMETTERE LO SCEMPIO DEL GIARDINO DELL’EX CASA DI RIPOSO

APPELLO I milanesi come reagirebbero se dicessimo a loro che c’è un progetto per la realizzazione di case a schiera proprio nel giardino di Porta Sempione? Rifarebbero certo le cinque giornate. E i romani, se venissero a sapere che vorrebbero realizzare delle costruzioni nel giardino di Villa d’Este? E a Codroipo sopporterebbero la costruzione di case a schiera nel giardino di Villa Manin? Non si sentirebbero offesi e scempiati nel più profondo del loro essere? Ebbene a Romans d’Isonzo e precisamente nel giardino di un fabbricato di fine 800, Casa Candussi, nota anche come ex Casa di riposo, è prevista l’eliminazione del giardino per permettere la realizzazione di case a schiera da parte dell’ATER. Premesso ciò, il sottoscritto rivolge un appello al: Signor Sindaco del Comune di Romans d’Isonzo, affinché in ogni caso non venda il giardino, in quanto bene appartenente ai cittadini di Romans d’Isonzo e come tale dovrà essere consegnato alle generazioni future, alle quali non possiamo lasciare solo colate di cemento. Presidente dell’ATER di Gorizia, affinché, in linea con gli interventi di urbanistica che l’ATER ha realizzato sul territorio, interventi che hanno recuperato e riqualificato diversi immobili, non permetta la distruzione di un giardino in quanto lo stesso è parte integrante di una Villa dell’ottocento. Direttore dell’ASS, affinché, con riferimento alla prevista realizzazione del centro diurno d’Alzheimer nella Casa Candussi, permetta che tale giardino sia a servizio del centro diurno per i malati d’Alzheimer, per avere così un idoneo “giardino d’Alzheimer” in quanto, con il “fazzoletto” previsto di 400 mq, è impossibile otte nere le finalità terapeutiche necessarie per i malati. Roberto SIMCIC – - Consigliere Comunale di Romans d’Isonzo (Go) -

Il giardino dell’ex casa di riposo così come si presenta oggi.

La trasformazione prevista dall’Ater in collaborazione con l’amministrazione comunale

Lo stesso giardino arricchito dalla vegetazione e curato a meraviglia. Resterà solo un sogno?

METTETE I FIORI NELLE VOSTRE CARRIOLE...

...EPPURE SU QUEL GIARDINO SI ERA INVESTITO PER IL FUTURO Articolo tratto dal quotidiano IL PICCOLO del 29 aprile del 1992

...ma

siamo ancora in tempo!

Il verde deve rimanere con la destinazione oggi più necessaria.Rinnovare Romans, attraverso alcune interpellanze presentate al Consiglio comunale ha ribadito limportanza del verde retrostante alla casa di riposo non solo per un intento ecologista, ma soprattutto per dare al futuro centro diurno il respiro ed il senso implicitamente richiesto dai malati e dalle loro famiglie.

COM’È FATTO IL GIARDINO D’ALZHEIMER? Il malato d'Alzheimer ha bisogno di un ambiente sicuro e di una stimolazione mentale e fisica appropriata, per cui il progetto per il giardino prevede il rispetto di alcune componenti: Vegetazione: devono essere previste diverse specie, in modo da rappresentare quanti più aspetti terapeutici possibili. La vegetazione deve essere facilmente riconoscibile per il colore e il profumo dei fiori, conosciuta in quanto familiare. Aree per la sosta: alcune devono essere più ampie ed ombreggiate, altre dotate di panchine perimetrali, in modo da favorire gli incontri e le attività ricreative collettive. Il percorso: deve essere unico, estremamente semplice, privo di biforcazioni e incroci, (per esempio, ad anello), in modo da aumentare la sicurezza degli ospiti e rinforzarne il senso di familiarità.E' importante che anche gli operatori della struttura siano tranquilli possano lasciare agli anziani libertà di movimento nell'ambito del giardino. Il percorso è l'elemento strategico del giardino: la sua forma particolare e la discreta luminosità del materiale di cui è costituito permettono all'ospite di non perdersi, e comunque di non sentirsi in ansia se dovesse fuoriuscire dal percorso, perché, al di là di esso, non incontra ostacoli fisici o psicologici, ma un tappeto erboso su cui è altrettanto piacevole camminare, sdraiarsi, rotolarsi, sentirsi libero e in sicurezza. Punti di riferimento: devono essere progettati al fine di stimolare le capacità mnesiche e l'orientamento spaziale, generalmente compromessi. Possono essere rappresentati da un gazebo, un pergolato, un orto, aree di sosta, ecc. che aiutino l'orientamento e che siano facilmente individuabili, grazie alla loro particolare forma e alla vegetazione segnaletica (il particolare colore dei fiori, il loro profumo caratteristico), collocata in punti strategici del percorso e comunque sempre in prossimità dei luoghi di attrazione. Per favorire attività di giardinaggio, o di manipolazione di piante, fiori, ortaggi, si possono realizzare aiuole/orti sopraelevati (per esempio, con altezza di 90 cm) per rendere agibile l'attività senza doversi piegare. L'acqua: il rumore dell'acqua che scorre rappresenta un importante stimolo uditivo nell'archivio della memoria. Nel giardino può essere, per esempio, prevista una fontanella, con la possibilità che gi ospiti vi si possano avvicinare in tutta sicurezza e vi possano anche bere. Recinzione: il giardino deve logicamente essere protetto, ma è bene che la recinzione sia mimetizzata, per esempio attraverso specie rampicanti, al fine di evitare d'infondere un senso di chiusura.

ALZHEIMER: PROBLEMA SOCIALE Il Dottor Lucio De Odorico, conosce la comunità di Romans sotto uno degli aspetti più delicati e intimi della persona, quello che riguarda la salute. Ci ha abituati al suo piglio passionale verso la professione che negli anni ha nutrito attraverso continui aggiornamenti. La sua attenzione oggi è focalizzata sulla malattia di Alzheimer che genera grande preoccupazione per il suo ampio e veloce diffondersi. Ci preme conoscere quali sono i casi effettivi della malattia nel nostro paese perciò gli abbiamo chiesto di dirci che cosa ne pensa e quali informazioni ha potuto ottenere vivendo la situazione dal suo osservatorio di medico.

Dottor De Odorico, come giudica la situazione di Romans rispetto alla presenza di casi di Alzheimer? Innanzitutto non possiamo parlare solo di A. è necessario prendere in considerazione una casistica che comprende le situazioni di demenza più in generale. Riferendomi però ai casi di Alzheiemer ad oggi, a Romans, ho rilevato 50 casi su 1500 pazienti che mi sono affidati ed il numero è in costante aumento. Ci sono forme di demenza miste a forme di Alzheimer. Non sono situazioni omologabili, nel senso che la malattia si manifesta in modo graduale per cui i soggetti attraversano tre fasi che vanno dalla più leggera alla più conclamata. Sul manifestarsi della malattia incide moltissimo la situazione demografica, infatti sono colpite più frequentemente le persone sopra i 65 anni. Come si colloca Romans rispetto alla situazione nazionale? In Italia il censimento dei malati somma 500mila soggetti che hanno un’attesa di vita che va dai 3 ai 15 anni. Dati internazionali dicono che il 7% delle persone anziane sopra i 65 anni e il 20% sopra gli 80 sono colpiti dal morbo. Da questi dati si comprende come la diffusione dell’Alzheimer ha raggiunto valori tali da essere considerata malattia sociale infatti si parla di 80.000 casi ogni anno. Solo nell’isontino ci sono 2500 pazienti affetti da malattia di Alzheimer. Secondo lei come si devono correlare le famiglie e la comunità verso queste situazioni? Il malato sin dalle prime avvisaglie ha bisogno di essere accompagnato, perché gradualemente perde le facoltà che lo rendono indipendente. È importante che egli abbia un care-giver di riferimento, ma è altrettanto importante considerare che egli ha bisogno di riposo di ritemprarsi, è necessario tenere in considerazione questa necessità. La famiglia con i suoi possibili care-givers, è il più importante punto di riferimento ed è necessario darle strutture idonee e coerenti con le necessità sue e del malato. I pazienti hanno bisogno di essere coinvolti dal punto di vista psicologico e psicofisico. A Romans c’è SOLIDEA che è un’associazione validissima, additata a livello regionale come centro dagli alti livelli qualitativi, ma non riesce a sopperire a tutte le situazioni di bisogno. Se potesse decidere che cosa vorrebbe venisse realizzato a favore dei malati e delle loro famiglie? Investirei molto sulle persone, ci vogliono persone preparate e quindi più denaro per fronteggiare tali condizioni di sofferenza che possono durare anni. L’Alzheimer è una patologia di tipo degenerativo è una forma di demenza che inizia con un leggero disorientamento spaziale e il malato non è in grado di dare un’esatta valutazione della realtà. La famiglia è coinvolta direttamente nell’evoluzione della malattia, ma non può farcela da sola è opportuno e auspicabile creare centri con le dovute strutture. I pazienti hanno bisogno di essere accompagnati a fare passeggiate all’aperto, devono essere aiutati a mantenere un contatto con l’ambiente esterno al fine di rallentare il più possibile gli esiti terribili della malattia. Grazie dottor De Odorico, ci rendiamo conto che il comparire della malattia è più rapido di quanto non lo sia la consapevolezza della sua gravità da parte di noi cittadini che godiamo ancora di sana e robusta costituzione. Crediamo non sia possibile peccare di presuntuoso ottimismo, comprendiamo invece dalle sue parole come sia indispensabile considerare la condizione di demenza ed in particolare l’Alzheimer una tra le più importanti priorità da affrontare con determinazione, coraggio e competenza.

Percorsi studiati per un giardino dedicato ai malati d’Alzheimer

Il 5 luglio è scaduto il bando di affidamento a professionisti del progetto di riqualificazione dell’ex casa di riposo che sarà trasformata in centro diurno. Il progetto ha già ottenuto 720 mila Euro dalla Regione Friuli Venezia Giulia All’indomani del Consiglio comunale, il personale dello studio incaricato si è già occupato di fare i primi rilevamenti del sito e della casa che ospiterà malati d’ Alzheimer e persone affette da demenza senile. Vorremmo l’Amministrazione comunale fosse determinata nel dare il meglio per fronteggiare il bisogno sociale rilevato a Romans.

Related Documents


More Documents from "Stefano Careddu"