Narratore Ii - "avente Logos"

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2009

La Definizione del Narratore Come abbiamo detto nella prima parte di quest’articolo per comprendere il nostro discorso avremmo bisogno di una definizione adeguata, coerente e flessibile dell’uomo. Noi proponiamo, dunque, una definizione dinamica e adeguata alla vita umana: «l’uomo è avente logos» .Questa definizione l’abbiamo introdotta per la prima volta nella nostra tesi di dottorato di ricerca in filosofia (cfr. http://aventelogos.blogspot.com). Il “logos”, secondo noi, è il catalisis e il catalizzatore della vita umana (catalisis è un altro termine che abbiamo introdotto alla filosofia). Con il termine “logos” in modo adamantino, non intendiamo qualcosa di religioso, lo abbiamo adottato tornando alle radici del termine in lingua Greco arcaico. Da quest’analisi abbiamo scoperto una natura particolare che abbraccia necessariamente in modo complementare quella della natura linguistica, quindi, la matematicità di una qualsiasi frazione di pensiero umano.

Ajith Rohan J.T.F. la II parte di “L’uomo narratore della vita” 28/11/2009

L’UOMO È il NARRATORE della vita (02) Ajith Roahn J. T. F.

UNA DEFINIZIONE DELL’UOMO

L’esigenza di una definizione dell’uomo che noi poniamo in questa situazione, potrebbe essere giudicato diversamente, se noi non siamo precisi nella nostra scelta. Il nostro discorso si basa

su

alcuni

narrazione

e

fondamenti:

comunicazione.

relazionalità, Uno

delle

capacità fondamentali dell’uomo, quindi, è la narrazione della propria vita da diversi punti di vista. Questa facoltà si riferisce alla natura dinamica d’un uomo, dell’immagine del sé e della sua visione del mondo che è in continuo movimento. Gli studi che riguardano l’esistenza umana che non comprendono e/o non si trattano

l’uomo,

“in

quanto

uomo”;

per

analogia potremmo ricordare la definizione dei ciechi d’un elefante, cioè, ogni cieco toccando una parte del corpo dell’animale gigante, lo definisce riducendolo tutto a quel pezzo. Portiamo un esempio del nostro tempo: la crisi economica.

Come

(pretendevano?)

i

prevedevano grandi

cervelloni

economisti, gli anni dopo 2007 l’Occidente doveva essere in una fase di tranquilla crescita economica; ma purtroppo non è tutto andato secondo

le

“previsioni”.

Innanzitutto

l’economia non è la meteorologia che a sua

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L’UOMO È il NARRATORE della vita (02) Ajith Roahn J. T. F.

volta dipende dalle determinazioni fisiche e chimiche.

Da

un

sistema

chiuso

come

meteorologia i meteorologi possono prevedere anche per un lungo periodo le previsioni del tempo plausibili e non proprio esatti perché il mondo, l’universo e l’uomo, al di fuori degli SPEC sono dinamici e complessi. Basti pensare anche quell’affermazione sull’effetto di farfalla della termodinamica: “Battito delle ali di una farfalla in Amazzonia, può provocare un tifone a Tokyo”. Come abbiamo detto nella prima parte di quest’articolo

per

comprendere

il

nostro

discorso avremmo bisogno di una definizione adeguata, coerente e flessibile dell’uomo. Noi proponiamo, dunque, una definizione dinamica e adeguata alla vita umana: «l’uomo è avente logos» .Questa definizione l’abbiamo introdotta per la prima volta nella nostra tesi di dottorato di

ricerca

in

filosofia

(cfr.

http://aventelogos.blogspot.com). Il “logos”, secondo noi, è il catalisis e il catalizzatore della vita umana (catalisis è un altro termine che abbiamo introdotto alla filosofia). Con il termine “logos” in modo adamantino, non intendiamo qualcosa di religioso, lo abbiamo adottato tornando alle radici del termine in lingua Greco arcaico. Da quest’analisi abbiamo

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L’UOMO È il NARRATORE della vita (02) Ajith Roahn J. T. F.

scoperto una natura particolare che abbraccia necessariamente

in

modo

complementare

quella della natura linguistica, quindi, la matematicità di una qualsiasi frazione di pensiero umano. In altre parole una frazione di pensiero elementare individuabile è costituita da due qualità: matematicità e linguisticità. Queste due qualità a loro volta sono all’interno del logos, e inoltre, sono estese nelle cinque altre capacità umane che non hanno definizioni vere e proprie: matematica, dialettica, logica, retorica ed ermeneutica. Con queste capacità congenite solo, noi possiamo essere ciò che siamo. A ultima analisi le cinque capacità si verificano

nella

comunicazione

e

nella

relazionalità che sono congenite degli esseri viventi e in modo particolare dell’uomo. Per questa ragione abbiamo scelto retorica ed ermeneutica come le basi della comunicazione e della relazionalità umana. Precisiamo ciò che noi intendiamo per “comunicazione”: essa non è quello che oggi si intende con il concetto di “mass media” che ha necessariamente un carattere opposto alla conoscenza autentica in una situazione SPEC stretto; per noi, la comunicazione è il catalisis fondamentale, è il catalizzatore della nostra esistenza in qualsiasi dimensione che possiamo pensare e provare.

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L’UOMO È il NARRATORE della vita (02) Ajith Roahn J. T. F.

L’uomo, che ha carattere “totalizzante” e “totalmente aperto”, per noi è il logos che vive su questa terra. Vale a dire è il catalisis e catalizzatore tra i fenomeni viventi e non. D’altra parte il concetto di catalisis, che abbiamo introdotto alla filosofia, vibra solo attraverso i piani complementari e sulle sinergie del pensiero umano. Il pensiero umano, secondo la nostra ricerca, è ricorsivo (ricava le partenze dalla propria temporalità, salvo altre possibilità, come per esempio, le esperienze mistiche delle persone delle varie culture del mondo tradotte in termini di religione e di fede) ed ha cinque qualità: la matematica, la dialettica, la logica, la retorica e l’ermeneutica. Queste qualità a loro volta scaturiscono dal logos umano, grazie al suo sfondo di matematicità e di linguisticità. Allora, il pensiero umano è logos umano sul piano complementare. Ora, possiamo dedurre un altro

fatto

importante:

la

relazionalità

dell’uomo. La relazionalità, a sua volta, esprime in modo “esauriente-aperto” il concetto della “comunicazione”. Così noi affermiamo che l’uomo «non può non comunicare»; quindi, lui/lei «non può non pensare». L’avente logos, guadagna la propria libertà dall’arte della contemplazione, riesce ad arrivare a livelli

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L’UOMO È il NARRATORE della vita (02) Ajith Roahn J. T. F.

relativi, alle proprie virtù. Precisiamo che, con il concetto di contemplazione non intendiamo qualcosa di religioso, ma è il modo dialettico e critico di un soggetto che in parte viene guidato dalla propria coscienza, dalle forze della retorica ed ermeneutica del pensiero. In questo processo, vi è un'altra parte che non dipende da un soggetto umano definito da uno SPEC in modo esplicito, ma che fa da catalisis per una visione dialettica del proprio mondo. In questo modo, sosteniamo che la definizione che abbiamo dato all’uomo sia sufficiente e adeguata e flessibile; quindi, essa, innanzitutto dovrebbe

essere

coerentemente

ai

in

grado

di

aprirsi

perfezionamenti

tramite

critiche e analisi. (CONTINUA)

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