Napoli -02-03-pp

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martedì 2 gennaio 2007 PRIMO PIANO 3 BENVENUTO IL ROTTWEILER LE HA STACCATO LABBRO E GUANCIA. IL CHIRURGO MARMO: SITUAZIONE DELICATA, SERVONO DIVERSI INTERVENTI Cane terrorizzato dai botti devasta il viso alla padrona 2007 Il piccolo romeno era a Boscoreale, ma vive alla Torretta e frequenta la scuola a Materdei NAPOLI. Le abitudini, quelle peggiori, purtroppo non muoiono facilmente. E così, anche quest'anno, i nosocomi cittadini hanno dovuto stilare il consueto bollettino di guerra per i feriti della notte di San Silvestro. Al Cardarelli i primi ricoveri sono stati effettuati pochi minuti prima dell'una. Ma l'incidente più anomalo riconducibile, seppur indirettamente, allo scoppio dei botti, è sicuramente quello occorso alla signora Giuseppina Macrì di Caivano: il suo Rottweiler, terrorizzato dai boati, l'ha aggredita azzannandola al volto, sino a staccarle parte del labbro e della guancia. «È stato un intervento plastico molto delicato - rivela il dottor Mariano Marmo, rianimatore del Cardarelli da anni schierato nella battaglia antibotti - ma bisognerà intervenire di nuovo per la ricostruzione perché non era possibile intervenire solo in pronto soccorso». Tra i feriti gravi anche un uomo di 55 anni di San Giorgio a Cremano che ha perso l'occhio destro a causa dello scoppio di un razzo, ed una ragazza di 19 anni di Salerno che ha riportato ustioni al collo, alle mani e al volto a causa di un fuoco d'artificio esplosole addosso mentre stava uscendo da un night club. E mentre ormai sono certe le cifre dei feriti della notte dei botti, negli ospedali permane l'allarme rosso per quelli del "day after", che raccolgono i petardi inesplosi per le strade. Tappeti di botti, dalla periferia al centro storico, non sono stati raccolti nelle scorse ore dalle squadre speciali dell'Asìa. E il conto dei feriti potrebbe lievitare ancora. Ieri all'ospedale Santobono erano cinque i bimbi ricoverati in appena quattro ore. Bruciature e lievi danni ai bulbi oculari: ferite che, rispetto agli anni scorsi, possono essere definite lievi. «Ma è troppo presto per dichiararci del tutto fuori pericolo», ricorda il dottor Antonio Campa, responsabile del pronto soccorso del nosocomio pediatrico: «Fin quando le strade non verranno del tutto ripulite dai petardi questo rischio resterà elevato, e in un ospedale dove tra festività, influenze ed emergenze come quelle dei botti, visitiamo circa 500 pazienti al giorno, altro lavoro finirebbe per ingolfare l'intera struttura». DAVIDE GAMBARDELLA FOLLIA DI SAN SILVESTRO | Febi, sei anni, è stato centrato all'addome. Al Santobono gli hanno asportato: rene, milza e pancreas Ferito da un razzo, bimbo in fin di vita FABIO POSTIGLIONE NAPOLI. La follia della notte di San Silvestro non conosce limiti e il destino a volte si accanisce contro i più deboli. Succede che un bimbo di appena sei anni è in prognosi riservata, in rianimazione perché colpito in pieno da un potentissimo

razzo che per un terribile sortilegio ha preso una traiettoria imprevista, imprevedibile. Febi è un bimbo romeno che vive in Italia da quattro anni e con la sua famiglia ha trascorso l'ultimo giorno dell'anno a Boscoreale in località Cangiani. Abita in via Palasciano alla Torretta e frequenta la prima elementare all'istituto Materdei diretto dalle suore della Carità di San Vincenzo de Paoli. E proprio con le suore il piccolo Febi è cresciuto essendo stato ospite, con i suoi genitori, del centro Shalom dell'Arco Mirelli. Quando poi la madre è riuscita a trovare un posto stabile (all'istituto Materdei) hanno trovato anche una casa dove potersi costruire una famiglia. Due giorni fa però hanno deciso di passare il veglione di Capodanno da alcuni parenti a Boscoreale e la scelta è stata fatale. Il razzo ha colpito Febi all'addome ed è esploso nello stomaco. Le fiamme gli hanno anche sfigurato parte del volto. D'urgenza è stato portato all'ospedale civile di Scafati. La situazione però era drammatica e i medici del pronto soccorso hanno immediatamente disposto il trasferimento al nosocomio del Santobono dove è stato operato in nottata. Sette ore di intervento per asportare milza, pancreas e rene. Febi è stato poi intubato e sedato. Adesso è in prognosi riservata e lotta contro la morte. Accanto a lui i suoi genitori e le suore del convento dell'Arco Mirelli che si sono stretti attorno al dolore della famiglia e pregano il Signore affinché un miracolo possa salvare il loro Febi. I medici, nell'ultimo bollettino, parlano di situazione gravissima ma stazionaria, le emorragie interne sono sotto controllo. Ciò che preoccupa è un versamento al polmone e il post operatorio. Sul caso stanno indagando i carabinieri della tenenza di Boscoreale per cercare di fare luce quanto meno sulla dinamica dell'incidente e comprendere da dove sia partito il colpo di mortaio che ha preso in pieno Febi. Ma purtroppo alla triste storia del piccolo bimbo rumeno si deve aggiungere anche quella di un suo coetaneo di Scampia, colpito in pieno viso da un razzo in via Labriola. Lo scoppio del fuoco d'artificio gli ha provocato, oltre alla perdita del secondo incisivo sinistro, una grossa ferita al labiale ed alla guancia: nonostante i brutti tagli, il ragazzino può certamente ritenersi un miracolato. Sarebbe bastato qualche centimetro in più e il razzo avrebbe colpito l'occhio. Torre del Greco, 40enne perde la mano I medici: ricostruiremo parte delle dita TORRE DEL GRECO. Un ferito grave che ha perso la mano a seguito dell'esplosione di un petardo. Si tratta di A.E., 40 anni, originario di Portici. L'uomo, ha tentato di accendere la miccia, probabilmente difettosa, di un tracco. Il quarantenne ha preso in mano il potente botto che gli è esploso fra le mani. L'uomo è stato immediatamente soccorso dai familiari e trasferito al pronto soccorso dell'ospedale Maresca dove è stato operato d'urgenza. A. E., ha perso tutte e cinque le dita della mano ed ha ricevuto una prognosi di 40 giorni di ricovero. Nel frattempo è stato trasferito in una clinica specialistica per un altro intervento volto a recuperare parte delle dita perse nella deflagrazione. Altri tre feriti, poi, sono giunti all'ospedale torrese con ustioni di secondo e terzo grado alle mani giudicate guaribili in quindici giorni. Si tratta di un ragazzo di 14 anni e di due uomini di 24 e 30 anni. In tutti e tre i casi, naturalmente, le ferite erano dovute all'esplosione di fuochi d'artificio. Prima di tutto ciò, a poche ore dalla notte di san Silvestro, la polizia torrese, guidata dal primo dirigente, Pietro De Rosa, aveva effettuato un sequestro di oltre 20 chili di polvere da sparo. Ben 160 bombe di Bin Laden da 200 grammi ciascuna e 27 bombe di Maradona da 100 grammi sono state rinvenute in una bottega ambulante. Ad essere denunciato è stato A.T., titolare di una bancarella abusiva di via Roma, in pieno centro storico. I RAID | Cento interventi dei vigili del fuoco.Teppisti scatenati nell'area nord,auto distrutte e cassonetti incendiati

teppistici. Sono stati oltre cento gli interventi eseguiti la notte scorsa dai vigili del fuoco a Napoli e in provincia. I pompieri sono dovuti intervenire, innanzitutto, per spegnere i cassonetti dei rifiuti dati alle fiamme dai cittadini o che si sono incendiati a causa dello scoppio dei petardi lanciati lungo le strade. Una decina gli interventi per spegnere principi di incendi in abitazioni causati appunto dall'uso di petardi. A fuoco una decina di campane dedicate alla raccolta differenziata tra via Briganti, via Cassano, viale delle Stelle, via Stornaiuolo (dove l'incendio ha lambito il muro di cinta di un fabbricato), corso Secondigliano e via Provenzale. Identica sorte per i cassonetti andati completamente bruciati. Un rogo di vaste dimensioni si è sviluppato in via Ziviello, richiedendo l'intervento prima dei residenti, armati di secchi d'acqua, e poi dei vigili del fuoco. Gravi danni alle macchine parcheggiate in strada: finestrini sfondati, gomme forate e tappezzeria deturpata. Un ordigno, scoppiato allo scoccare della mezzanotte, ha diBrucia centralina telefonica, 300 famiglie isolate NAPOLI. Appena sette feriti. Nulla a che vedere con il bollettino di guerra degli anni scorsi. Il bilancio dell'ultima notte di San Silvestro registra dati confortanti anche nell'area nord di Napoli dove l'uso di fuochi pesanti è particolarmente diffuso. Al San Giovanni Bosco i sanitari non si sono ritrovati, almeno per una volta, di fronte al continuo andirivieni di contusi da botti. Soltanto tre coloro che hanno riportato bruciature alle mani, sempre tre quelli colpiti alle gambe. Per un bambino, colto all'occhio, è stato necessario il trasferimento al Santobono. «Si tratta di un buon risultato - commenta Gennaro Ferraro, vicedirettore dell'ospedale della Doganella che dimostra la validità delle campagne di sensibilizzazione svolte soprattutto tra le fasce più giovani». Tra Scampia e Secondigliano la gente ha sparato meno petardi fragorosi, prediligendo giochi di luce dalla suggestiva coreografia. Una circostanza determinata in una certa misura dai maxisequestri compiuti dalle forze dell'ordine a poche ore da Capodanno. Tuttavia non sono mancati i soliti atti Secondigliano. Auto distrutte e campane per la differenziata bruciate strutto una centralina telefonica situata in via Regina Margherita da cui dipende un'ampia parte dei quartieri di Secondigliano e Miano. Oltre trecento le famiglie residenti tra corso Secondigliano e traverse limitrofe rimaste isolate. Il boato ha letteralmente fatto tremare i palazzi della zona, suscitando panico tra la gente. Il guasto dovrebbe essere riparato nel giro delle prossime quarantott'ore. Ha funzionato la task-force approntata dall'Asìa per ripulire le strade. Già alle prime luci dell'alba sono scomparsi residui dei botti e masserizie lanciate dai balconi. Snobbata, però, la zona di calata Capodichino che si presentava nel primo giorno del 2007 come una vera e propria discarica a cielo aperto. LUCA SAULINO "ANGELI DELLA NOTTE" DANNI A PORTICI PARLA L'ASSESSORE BILANCIO A CAPRI E i volontari raccolgono i fuochi-killer inesplosi CERCOLA.

Esplode bomba "Zidane" Evacuata una palazzina PORTICI. Voleva far esplodere la famigerata "testata di Zidane", o "bomba Finanziaria", una vera e propria arma da guerra carica di polvere da sparo. Ma dopo che è riuscito ad accendere la miccia l'ordigno gli è caduto da mano ed è finito sul terrazzo del suo appartamento. Ha avuto giusto il tempo di mettere in salvo tutti i suoi familiari. Poi c'è stata l'esplosione che ha fatto crollare il balcone, e ha creato problemi di stabilità all'edificio, in tutta la strada i vetri delle finestre sono andati in frantumi. È successo a Portici in via Longobardi, zona periferica della città, in una palazzina di quattro piani. L'autore del gesto che ha provocato tanti disagi è un 43enne residente nella palazzina che adesso è stata sgomberata. Sei famiglie sono in attesa dei rilievi tecnici necessari a sapere se potranno rientrare nelle loro case. Sul posto subito dopo la deflagrazione sono intervenuti i vigili del fuoco che stanno verificando se ci sono problemi anche agli edifici confinanti. Prevenzione, Borrelli: numero verde attivo NAPOLI. Dieci al pronto soccorso, uno ferito in una rissa CAPRI. Oltre cento tracchi a mezza bomba, cinque cipolle di grosse dimensioni, molte batterie, e numerosi altri fuochi pirotecnici inesplosi di medie dimensioni, sono stati raccolti questa notte dai volontari del nucleo comunale di protezione civile di Cercola, che hanno anche spento numerosi incendi appiccati ai cumuli di rifiuti ed ai cassonetti. Coordinati da Giuseppe Piccolo, gli "angeli della notte", come sono stati ribattezzati dai cittadini del paese vesuviano, sono stati accompagnati dal sindaco Giuseppe Gallo, e dall'assessore all'Ecologia Marco Rea, che hanno partecipato alle operazioni di raccolta per la bonifica del territorio dai fuochi pirotecnici inesplosi. «La nostra iniziativa, che ormai è alla quinta edizione ha spiegato Gallo - è tesa alla salvaguardia della cittadinanza, e soprattutto dei bambini, che a Capodanno scendono nelle piazze e nelle aree a verde attrezzato per giocare. La loro sicurezza è una delle nostre principali preoccupazioni. I fuochi sono stati consegnati ai carabinieri. «Più di cinquanta feriti tra Napoli e provincia non è certo un bilancio positivo, ma è comunque la conferma che sta diminuendo l'abitudine a festeggiare con i fuochi pericolosi». Lo ha detto l'assessore alla Protezione civile della Provincia di Napoli, Francesco Emilio Borrelli, per il quale «è necessario continuare anche nei prossimi anni a insistere con le campagne di sensibilizzazione perché l'obiettivo è di non dover più fare il bilancio dei feriti di fine anno». «Oltre alle tradizionali campagne di sensibilizzazione nelle scuole e nelle piazze, questa volta contro i fuochi illegali è entrata in gioco anche la tecnologia aggiunge - come dimostrano le migliaia di sms inviate l'altro ieri dalla sala operativa della protezione civile della Provincia di Napoli che, anche ieri notte, è stata al servizio dei cittadini». L'assessore ha sottolineato che «il numero verde 800343435 sarà a disposizione 24 ore su 24 anche nelle prossime ore per raccogliere segnalazioni e richieste di intervento». Anche quest'anno sull'isola azzurra ha prevalso il buon senso. Nessun ferito da botti. «La tranquillità ha dominato» è il primo commento del commissario Antonio Galante, dirigente del commissariato di polizia di Capri, che aveva predisposto anche controlli nella zona del porto di Marina Grande. Il pronto soccorso dell'ospedale Capilupi ha "trattato" solo una decina di persone che hanno fatto ricorso alle cure sanitarie per leggere ferite o malori di piccola entità, nessuno dei quali legato all'esplosione di botti o petardi. Tre gli interventi dell'ambulanza del "118" a Capri durante l'intera notte, tutti e tre concentrati fra le 2,30 e le 3,30 in via Vittorio Emanuele ed in Piazzetta per malesseri

legati ad eccessivo uso di alcool. Ma si sono presentati anche un uomo con una lussazione alla spalla procuratasi nella calca e un ragazzo che presentava una ferita alla testa rimediata nel corso di una lite subito sedata. [GIUCAT]

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