Mille E Uno Scopo

  • May 2020
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  • Words: 714
  • Pages: 2
MILLE E UNO SCOPO LA COMUNITA’E’UN GRUPPO UMANO VIVENTE IN COMUNE, UNITO DALLA MEDESIMA ORIGINE, DAI MEDESIMI SENTIMENTI, DALLA MEDESIMA ASPIRAZIONE FONDAMENTALE” • In Comunità devi entrare con spirito d’armonia e con animo puro. Quanto viene operato in Comunità è necessario per riscattare il nostro popolo dal torpore che lo attraversa, a restituirgli una dignità e un destino nella storia. Non si parla male degli altri, non si esprimono giudizi alle spalle: noi rappresentiamo un piccolo esempio di quanto vorremo realizzare nella società. Teniamolo sempre presente. • Devi essere leale e mantenere la parola data. Il mondo è pieno di gente che si parla addosso e che non fa seguire alle parole le azioni. Per Te ogni parola deve essere un’azione. Mantieni sempre più di ciò che hai promesso. • Sei venuto tra noi per libera scelta, hai condiviso la nostra natura e le nostre idee. Dunque, lavora. Lavora ogni giorno. Lavora con amore, con gioia, con passione. Gli uomini felici sono coloro che si donano completamente. Virtù, grandezza, felicità, tutto ruota intorno a questo:donarsi • Noi amiamo la semplicità che è virtù per la ricchezza dell’anima. L’uomo è un “ponte”, non uno scopo e la sua unica vera ricchezza è la ricchezza dell’anima perché solo con essa l’uomo può realizzare i propri propositi e dare grandezza alla sua esistenza. In Comunità la semplicità è virtù e ciascuno deve apprenderlo. • Non aspettare che qualcuno ti dica ciò che deve essere fatto, che ti pungoli di continuo, che ti rammenti il tuo ruolo o le tue responsabilità. Occorre spirito d’iniziativa, tempestività, partecipazione creativa e attiva e, soprattutto, senso del sacrificio. I robot stanno bene nelle catene di produzione • A causa di un errore o di un comportamento torbido di può litigare con qualcuno. Portare rancore non risolve il dissidio e mina la serenità necessaria per crescere robusti e chiari. Ciascuno è chiamato a sanare ogni controversia, ad esprimere sempre con sincerità il proprio pensiero, a riconciliarsi con colui che ritiene di averlo offeso, a superare qualunque antipatia nel supremo interesse del Gruppo. Litigare con una persona non significa litigare con la Comunità • Ciascuno di noi può attraversare brutti momenti. Il Gruppo non ha bisogno di lui solo quando sta bene e può portare il suo lavoro concreto: noi non siamo degli opportunisti. La Comunità è il rispetto e la solidarietà reciproci, la capacità di condividere il peso delle difficoltà di ognuno in modo che divenga più leggero. • Dove siamo noi, là deve essere festa. In Comunità è sempre festa, anche quando si fatica. La festa è l’anima del Gruppo. Quando si entra in comunicazione con un esterno, innanzitutto si deve manifestare lo spirito gioioso della spontaneità, del disinteresse. Un esterno non si deve lasciare isolato in un cantuccio, perché così facendo noi dimostreremmo di essere egoisti, di pensare solo a noi stessi. La Comunità pensa sempre a far star bene colui che l’avvicina. La festa è il momento più alto di rappresentazione e di coinvolgimento, non l’alibi per dimenticarsi di sé e della propria missione • Devi cantare con il cuore non con la gola. Il canto è la voce del Gruppo. Quando cantiamo insieme la Comunità parla e si trasmette, per questo il suono deve risultare profondo e unito. Per cantare con il cuore non serve essere intonati, ma avere sentimenti grandi e puri. • Nella casa che abiti altri hanno abitato per anni, hanno lottato per difenderla,

l’hanno riempita con allegria nei momenti belli. La casa della Comunità deve essere accudita, gli oggetti devono essere curati come fossero i propri perché sono costati sacrificio e lavoro duro. Non permettere che venga maltrattata o trascurata. Ogni giorno prima di lasciarla, sincerati che ogni cosa sia al suo posto e preoccupati di porre immediato riparo ad ogni guasto. • Non siamo comodi a nessuno e nessuno ci finanzia. Tutto ciò che viene costruito è opera nostra, è frutto esclusivo della nostra volontà. Ritardare nel versamento delle quote mensili di autofinanziamento significa rendere impossibile l’acquisto degli strumenti indispensabili alla Comunità per progredire ed affermarsi con maggiore vigore. E’ peccato grave, è sintomo di leggerezza d’animo e di superficialità “SOLAMENTE ATTRAVERSO IL GRUPPO, CONDIVIDENDONE LA SOFFERENZA, CAPII CHE IL CORPO POTEVA RAGGIUNGERE QUELLA VETTA ESISTENZIALE CHE L’INDIVIDUO, DA SOLO, NON POTREBBE MAI RAGGIUNGERE”

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