Spesa pubblica e altre osservazioni sul Meridione d’Italia A. Lusiani – nFA e SNS Pisa
(ricercatore di Fisica, economista dilettante) Giornate di Studio nFA 2009, Firenze, Villa la Pietra, 29 Giugno - 1 Luglio
Spesa pubblica e altre osservazioni sul Meridione d’Italia
A. Lusiani – nFA e SNS Pisa
Notazioni macro-aree Eurostat per l’Italia I Nord-Ovest V.d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Liguria I Nord-Est Trentino A.A., Veneto, Friuli V.G., Emilia R. I Centro Toscana, Umbria, Marche, Lazio I Sud Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria I Isole Sicilia, Sardegna in alcuni casi
Nord Nord-Ovest, Nord-Est Centro Centro Sud Sud, Isole
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Anno: 1998 Fonte: Eurostat
Spesa pubblica e altreamministrativa osservazioni Meridione PIL pro-capite per regione dei sul 27 stati dell’Unioned’Italia allargata (Austria, Belgio, Bulgaria, Cekia, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Olanda, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria). Il dato è rapportato alla media del PIL di tutti i paesi, posta uguale a 100.
più del 125% fra il 100% e il 125% fra il 75% e il 100% meno del 75%
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Centro-Nord Italia, 1998: una delle aree piu’ produttive del mondo (PIL PPP)
PIL delle regioni europee Anno: 1998 Fonte: Eurostat PIL pro-capite per regione amministrativa dei 27 stati dell’Unione allargata (Austria, Belgio, Bulgaria, Cekia, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Olanda, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria). Il dato è rapportato alla media del PIL di tutti i paesi, posta uguale a 100.
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Anno VII, N.Villa 36 - Luglio-Agosto 2001 La Rubrica Silenziosa Giornate di Studio nFA 2009, Firenze, la Pietra, 29 Giugno - 1 Luglio
più del 125% fra il 100% e il 125% fra il 75% e il 100% meno del 75%
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ma l’Italia e’ in declino economico da ∼15 anni (qui 1995-2006) PIL pro−capite PPP in rapporto ai paesi UE15 (Eurostat 2009) 170
Italia Nord−Ovest Nord−Est Centro Sud
160 150 140
Isole Spagna Grecia Irlanda Portogallo
130 120 110 100 90 80 70 60
2007
2006
2005
2004
2003
2002
2001
2000
1999
1998
1997
1996
1995
1994
50
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il “sistema Italia” funziona molto peggio degli altri Stati europei Irlanda, Grecia, Spagna e Portogallo crescono molto piu’ del Sud Italia, pur partendo da situazioni comparabili: qual e’ la ragione?
Ipotesi 1. unione economica UE + libero mercato + aiuti UE stati poveri “naturalmente” convergono al reddito medio UE 2. ma il malfunzionamento del “sistema Italia” danneggia sia il Sud che il Centro-Nord (il Sud Italia potrebbe “convergere” similmente alla Grecia se fosse indipendente?) utile comprendere i tratti principali dell’intermediazione economica dello Stato Italiano
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IRPEF pagata pro-capite, 1997, Rag.Gen.Stato IRPEF pagata pro capite
Anno: 1997 Fonte: Ragioneria Generale dello Stato Somma in migliaia di Lire pagata annualmente in IRPEF da ogni cittadino, per regione Lombardia Valdaosta Emilia Romagna Lazio Piemonte Friuli Liguria Trentino SudTirolo
3.646 3.537 3.412 3.235 3.229 3.092 3.073 3.034
Toscana Veneto Umbria Marche
2.909 2.892 2.409 2.390
Abruzzo Sardegna Molise Sicilia Puglia Campania Basilicata Calabria
1.905 1.787 1.572 1.560 1.525 1497 1.415 1.235 più di 3 milioni fra 2 e 3 milioni meno di 2 milioni
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Spesa statale nelle regioni, min.Tesoro, 1997 Spese dello stato per i cittadini Anno: 1997 Fonte: Ministero del Tesoro Somma in lire spesa pro capite dallo Stato per ogni regione, al netto degli interessi passivi Valdaosta 9.392.000 Trentino SudTirolo 7.232.000 Lazio 6.087.000 Sardegna 5.921.000 Friuli 5.917.000 Sicilia Basilicata Molise Liguria
4.585.000 4.327.000 4.263.000 4.159.000
Calabria Umbria Campania Puglia Abruzzo Toscana Marche
3.976.000 3.623.000 3.509.000 3.391.000 3.363.000 3.201.000 3.103.000
Emilia Romagna Veneto Piemonte Lombardia
2.838.000 2.710.000 2.634.000 2.336.000
più di 5 miloni fra 4 e 5 milioni fra 3 e 4 milioni meno di 3 miloni
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Dipendenti pubblici, menostato.it, 2003 Dipendenti pubblici
Anno: 2003 Fonte: menostato.it Percentuale di dipendenti pubblici, per regione di “lavoro”, sul totale della popolazione Lombardia Trentino SudTirolo Veneto Piemonte Emilia Romagna
4,3 4,4 4,7 5,2 5,2
Puglia Marche Campania Toscana Sicilia Abruzzo Umbria Liguria Friuli
5,6 5,7 5,9 5,9 6,0 6,1 6,5 6,5 6,5
Basilicata Calabria Sardegna Molise Lazio Valdaosta
6,6 6,7 6,9 7,5 7,8 9,0 più del 6,5% della popolazione fra il 5,5% e il 6,5% della popolazione meno del 5,5% della popolazione
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Spesa pubblica nelle regioni italiane, 1989 Spese pubbliche pro−capite, 1989, Boldrin da Maggi e Piperno [1992] V. d’Aosta Piemonte Lombardia Liguria Trentino A.A. Veneto Friuli V.G. Emilia R. Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia
8000
6000
4000
2000
0
Sardegna
euro
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Imposte riscosse nelle regioni italiane, 1989 Entrate pubbliche pro−capite, 1989, Boldrin da Maggi e Piperno [1992] V. d’Aosta Piemonte Lombardia Liguria Trentino A.A. Veneto Friuli V.G. Emilia R. Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia
3000
2000
1000
0
Sardegna
euro
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Residuo fiscale nelle regioni italiane, 1989 Residuo fiscale pro−capite, 1989, Boldrin da Maggi e Piperno [1992] V. d’Aosta Piemonte Lombardia Liguria Trentino A.A. Veneto Friuli V.G. Emilia R. Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia
1000
0
−1000
−2000
−3000
−4000
Sardegna
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Spesa pubblica nelle regioni italiane, 2005 Spese pubbliche pro−capite, 2005, Libero Mercato (2008) elaborazione Centro Studi Sintesi su dati Ministero delle Finanze V. d’Aosta Piemonte Lombardia Liguria Trentino A.A. Veneto Friuli V.G. Emilia R. Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia
10000
8000
6000
4000
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0
Sardegna
euro
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Imposte riscosse nelle regioni italiane, 2005 Entrate pubbliche pro−capite, 2005, Libero Mercato (2008) elaborazione Centro Studi Sintesi su dati Ministero delle Finanze V. d’Aosta Piemonte Lombardia Liguria Trentino A.A. Veneto Friuli V.G. Emilia R. Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia
8000
6000
4000
2000
0
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euro
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Residuo fiscale nelle regioni italiane, 2005 Residuo fiscale pro−capite, 2005, Libero Mercato (2008) elaborazione Centro Studi Sintesi su dati Ministero delle Finanze V. d’Aosta Piemonte Lombardia Liguria Trentino A.A. Veneto Friuli V.G. Emilia R. Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia
4000
2000
0
−2000
−4000
Sardegna
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Non solo redistribuzione: anche evasione fiscale differenziata (stime sul 1993) Percentuale di reddito non dichiarato, settore privato, 1993 Repubblica 2 giugno 1997
80
60
40
20
0
V.D’Aosta Piemonte Lombardia Liguria Trentino−A.A. Veneto Friuli−V.G. Emilia−R. Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna
euro
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Evasione fiscale IRAP stimata a livello provinciale
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Massiccia intermediazione statale + aiuti UE, ma pessimi risultati Osservatori competenti conoscono i fatti. M.Draghi, considerazioni finali 2008: La spesa pubblica è tendenzialmente proporzionale alla popolazione, mentre le entrate riflettono redditi e basi imponibili pro capite che nel Meridione sono di gran lunga inferiori. Si stima che il conseguente afflusso netto verso il Sud di risorse intermediate dall’operatore pubblico, escludendo gli interessi sul debito, sia dell’ordine del 13 per cento del prodotto del Mezzogiorno, il 3 per cento di quello nazionale. È un ammontare imponente; per il Sud, è anche il segno di una dipendenza economica ininterrotta. La sua incidenza non è uguale dappertutto: varia dal 5 per cento del prodotto regionale in Abruzzo al 20 per cento in Calabria. Nonostante un tale impegno finanziario, resta forte la differenza tra Mezzogiorno e Centro Nord nella qualità dei servizi pubblici prestati, a parità di spesa. Divari si trovano in tutti i settori: dalla sanità all’istruzione, dall’amministrazione della giustizia a quella del territorio, dalla tutela della sicurezza personale alle politiche sociali, alla stessa realizzazione di infrastrutture.
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Disparita’ interna di redditi regionali in Stati federali e Stati accentrati http://www.progettoitaliafederale.it/ di F.P.Forti: una miniera di informazioni di qualita’ s P 2p ( r − h r i ) 1 i i i indice di disparita’ regionale D = P hr i i pi I ri PIL pro-capite della regione i I pi
n. abitanti della regione i
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Disparita’ interne ad alcuni Stati (F.P.Forti)
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Disparita’ interne all’Italia (F.P.Forti)
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Spesa pubblica e altre osservazioni sul Meridione d’Italia
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Disparita’ interne all’Italia (F.P.Forti)
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Disparita’ interne alla Francia (F.P.Forti)
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Disparita’ interne alla Germania (F.P.Forti)
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Disparita’ interne alla Germania (F.P.Forti)
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Disparita’ interne agli USA (F.P.Forti)
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Disparita’ interne agli USA (F.P.Forti)
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Disparita’ interne alla Svizzera (F.P.Forti)
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Conclusioni aree povere UE crescono di piu’ se sono soggette a minore spesa pubblica “redistributiva” I Italia: caso patologico di spesa pubblica finalizzata unicamente all’acquisto del consenso? I il Sud Italia potrebbe crescere come Grecia e Portogallo se fosse indipendente? minori disparita’ nei sistemi federali anche se “competitivi” e con minore spesa pubblica I forse l’intervento pubblico in Italia e’ dannoso riguardo la riduzione delle disparita’? potrebbe esistere un’unica soluzione sia per il declino che per la disparita’ regionale I riduzione dell’entita’ dell’intermediazione economica dello Stato centrale I riorganizzazione “federale” dello Stato questa soluzione sarebbe sostenibile (farebbe risparmiare) tuttavia necessita di consenso che superi le reazioni negative nelle regioni assistite
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