Lettera su sentenza Eluana Gianni Toffali
Le tenebre, come narrano le vicende umane, danno all’uomo la possibilità di manifestare i suoi lati più oscuri. Non a caso, omicidi, furti, malefatte e nefandezze prendono corpo con la complicità del buio. E così come un ladro nella notte, Beppino Englaro ha sottratto la figlia Eluana alle suore che amorevolmente l’accudivano, per portarla in una clinica che altrettanto “amorevolmente” si è offerta di rendere operativa la sentenza di morte decretata dai tribunali italiani laici. Se Eluana verrà fatta morire di fame e di sete, si tratterà della prima esecuzione capitale comminata da uno stato repubblicano. A nulla sono valse le parole di Ratzinger contro l’eutanasia e a nulla sono valse le preghiere di molti fedeli per la conversione di Beppino. In questa vicenda ciò che sconcerta, è l’accanimento manifestato da una buona fetta di opinione pubblica nel voler far morire a tutti i costi una povera ragazza indifesa. Nell’aria c’è una tale volontà di violentare la vita umana, da far pensare alla gelosia di Satana per il superamento in efferatezza dei suoi allievi carnefici. Gianni Toffali Verona