La notte Una serata in enoteca, e la conferma che nulla cambia davvero nella sua vita. Juan riscopriva sempre più frequentemente i piaceri nascosti fra i calici di vino, mentre la compagnia chiacchierava del più e del meno. Non c'era nessun motivo per non essere allegro, alla fine dei conti, perché la vita si ripeteva con la sua cronologica cadenza regolare, e nulla cambiava nella sua vita ormai da tempo. Sento sempre la stessa canzone che rintocca le sue note mentre il sole cala all'orizzonte dietro le nebbia che ricopre le montagne intorno a me ma i pensieri corrono lontani rincorrono immagini volti sogni ricordi che le montagne non possono fermare con le loro cime che si perdono nel cielo ormai scuro per la notte dentro e fuori di me il torrente risuona scroscia delle sue acque che scorrono incognite sopra un letto di massi e pensieri pensieri di chi da dove venuto è ignoto tutto e ignoto e l'unica cosa che so è di non sapere e di non capire e di aver smesso anche di provarci e volerlo. Spero che la pioggia mi restituisca il tempo perduto. Oh sì, certo, cambiavano i luoghi, gli spazi, le cornici, i paesaggi, ma non gli eventi: era difficile descrivere il costante odore di incompiuto che lo intrappolava di tanto in tanto come l'odore dei petali di rose quando il fiore è ormai sul punto d morte, e il piacere confina con l'odore di morte. Non è fra le vie non è fra le case non è fra l macchine che corrono intorno a me non è nelle parole che la gente incolume si scambia senza neanche ascoltare ed io non sono diverso neanche io ascolto più cosa mi si dice parole sprecate sparse al vento come sale sulle strade ghiacciate intorno a me a cosa servono nessuno più lo comprende mentre il ghirigoro dei palazzi che mi circonda si fa sempre più fitto. Mantieni la strada, mantieni la via, perché non sempre la vita fa in tempo. Nessuna garanzia, un gioco al massacro: nessuna certezza di riuscire in qualcosa, e la costante sensazione di non essere adatto alle situazioni. C'era qualcosa di peggio? Attenti perché uno straniero si aggira per le strade uno straniero che mai avete compreso né mai capirete vi chiedete che faccia abbia che viso copra la marea dei suoi pensieri ma mai lo riconoscerete perché si nasconde fra di voi e il suo passo è silenzioso tanto che neanche dopo che sarà sparito sarete pronti ad ascoltarlo ed il tempo cancellerà le sue tracce ma quando nessuno più riuscirà ad immaginare l'odore dei suoi capelli ed il colore del suo viso allora attenti a non rimpiangerlo perché mai più tornerà e si vive una volta sola ed ogni occasione è persa dietro l'alta marea della miseria umana L'isola era lontana, con il suo abbraccio silenzioso, distaccatamente confortante. Quella sera sarebbe andato a dormire presto, perché in fondo, non c'era altro da fare. Nessuno può ripercorrere le tracce che ha lasciato sulle vie ed il volgersi delle notti e delle giorni trasmigra le nostre azioni sull'albero dei ricordi e ogni fiducia nell'avvenire si scopre nella sua essenza di tempo sprecato nella vana attesa di che cosa di chi? E ripensava, come suo solito, al passato, ai luoghi che aveva visto nella sua vita, alle canzoni che aveva cantato, ai visi che aveva baciato. Troppa acqua sotto i ponti, da rischiare di affogarci dentro. E Morfeo finalmente lo accolse e pose fine a quella lunga, interminabile notte.