UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI CAGLIARI FACOLTA’ DI MEDICINA E CHIRURGIA DIPARTIMENTO DI SCIENZE CHIRURGICHE E TRAPIANTI D’ORGANO CLINICA UROLOGICA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE IN UROLOGIA Direttore: Prof. Antonello De Lisa
L’ipertrofia prostatica benigna Prof. Antonello De Lisa
Anno Accademico 2006/2007
Man mano che passano gli anni e l’uomo invecchia la sua prostata corre un rischio sempre maggiore di aumentare di volume e creare problemi. In giovane età il rischio di un aumento volumetrico è presente, ma basso, l’incremento è di solito acuto e reversibile
Le patologie che inducono un aumento volumetrico della prostata sono: Neoplasie Ipertrofia prostatica benigna IPB Prostatiti acute e croniche
All’esame obiettivo T u m e fa z io n i B e n ig n e F lo g is tic h e In fe ttiv e
M a lig n e
N o n flo g is tic h e
N o n in fe ttiv e
L’aumento di volume della ghiandola può essere conseguenza di: Aumento
della componente tessutale (stromale ed epiteliale) con caratteristiche di benignità Aumento della componente liquida che imbibisce il tessuto Aumento della componente tessutale con caratteristiche di malignità
La ghiandola prostatica cresce: Sotto
l’influenza del testosterone che dopo essere stato trasformato in DHT dalla 5 alfa reduttasi penetra nel nucleo delle cellule ed esplica la sua azione di stimolo E’ strano quindi che la ghiandola aumenti di volume man mano che nell’uomo i livelli plasmatici di testosterone (T) si riducono e la quantità di proteina legante (SHBG) aumenta
Modificazioni endocrine con
l’invecchiamento il danno testicolare comporta una riduzione nella produzione di T esiste un aumento della aromatizzazione del T in Estrogeni esiste un aumento della SHBG con diminuzione del T libero aumentano gli estrogeni circolanti nonostante la produzione del T non sia solo testicolare, la quota surrenalica da sola non è in grado di consentire una crescita prostatica regolare
Dopo il legame tra DHT e recettore avvengono
una serie di reazioni caratterizzate da replicazione del DNA, produzione di mRNA e in conclusione una moltiplicazione cellulare (controllata) Il testosterone da solo non è responsabile della eccessiva crescita prostatica, esso è fondamentale solo per una crescita regolare L’incremento degli estrogeni non è in grado da solo di spiegare l’eccessiva crescita ghiandolare
Il volume prostatico È
il risultato di una interazione tra multipli fattori: – testosterone – estrogeni – fattori di crescita (KGF, EGF, IGFs, TGFbeta)
i
reali stimolatori della crescita sono KGF. EGF, IGF I e II antagonista della crescita è il TGFbeta
I fattori di crescita sotto modulazione androgenica grazie
alla trasduzione dei segnali intracellulari attivano vari proto-oncogeni aumentano l’espressione dei loro prodotti proteici che sono in seguito coinvolti nel processo di crescita
L’azione ormonale è quindi indiretta
La ghiandola prostatica Ha
una componente stromale ed una ghiandolare (epitelio) le cellule stromali regolano la funzione epiteliale è anche vero che l’epitelio può regolare la componente stromale
Esiste quindi una complessa interazione STROMA-EPITELIO
Con gli anni…. la prostata cresce Alla
nascita è grande come un pisello dopo la pubertà assume un volume di circa 15/20 ml nella fascia di età tra i 30 ed i 40 anni si formano dei micronoduli di crescita epiteliale e stromale, soprattutto in sede periuretrale e transizionale (IPB micro) dopo i 50 anni tali noduli si possono accrescere ulteriormente (IPB macro)
V o l u m e
Tempo
IPB micro o macro (dato patologico) Non
significa IPB clinica L’IPB clinica è legata al fatto che la presenza di tali noduli modifica l’assetto del collo vescicale e dell’uretra comportando: – turbe minzionali irritative (inizialmente) – turbe minzionali ostruttive (in seguito) – turbe minzionali irritative e ostruttive insieme
!Soggetto che diventa sintomatico!
Patologica - micro - macro
Clinica - sintomatologica
perché avvenga una minzione regolare è necessario che Contrazione del detrusore
Aumento di pressione all’interno della vesc
Pervietà del collo vescicale e dell’uretra
Tali modificazioni anatomiche dell’uretra e del collo vescicale creano
Alterazione
al flusso urinario
Durante il suo accrescimento la ghiandola prostatica: Allunga distorce stira occlude
l’uretra nel suo tratto prostatico
Corteo
Prostatismo: definizione
sintomatologico costituito da turbe della minzione di tipo irritativo ed ostruttivo che solitamente sono la conseguenza di una alterazione della dinamica minzionale a causa di una ipertrofia benigna della prostata.
sintomi Prostatismo VERO Aumento volume Volume invariato sintomi Prostatismo FALSO
Aumento volume
Le principali patologie prostatiche dell’anziano sono: L’adenocarcinoma
prostatico fra i
tumori maligni L’ipertrofia prostatica benigna fra le tumefazioni ad evoluzione benigna Le due patologie possono coesistere ma non c’è correlazione tra esse Il 70% circa dei carcinomi insorge nell’area periferica; l’IPB è tipica dell’area transizionale
Epidemiologia dell’IPB Incidenza
51% negli uomini di 60/69 anni non si rileva differente incidenza fra le razze l’incidenza aumenta con l’età dal 10% a 40 anni, al 90% a 85 anni non è importante quanto sia la reale incidenza del dato patologico quanto di quello clinico
Storia naturale della IPB aumento
progressivo della porzione transizionale compressione della zona periferica compressione, distorsione dell’uretra può raggiungere anche i 250/300 g. IRC a causa dell’ostruzione
Storia naturale dell’IPB
Diagnosi e diagnosi differenziale (IPB)
Anamnesi (turbe irritative minzionali e progressiva ostruzione al flusso urinario) Es. obiettivo: aumento volumetrico della ghiandola, aumento della consistenza (fibrosa o parenchimatosa), superficie liscia, solchi ev. appianato il centrale, limiti netti
Es. urine: nei limiti della norma o ematuria micro o macro Uroflussometria es. Urodinamico Antigene Prostatico Specifico: nei limiti Biopsia:negativa (solo se necessaria) Diagnostica per immagini: – ecografia – urografia – ev. TC
Questionari
Questionari
Esame obiettivo
Retto
Uretra
Pube
Valutazione del residuo post-minzionale
uroflussometria
Diagnosi differenziale con il K La positività di almeno due dei seguenti elementi
Esplorazione
rettale Ecografia transrettale Antigene Prostatico Specifico
deve indurre a praticare la biopsia che diventa l’esame dirimente ed è anche l’unico che permette la diagnosi di certezza
STADI PRECLINICI STADIO 1
microscopico
STADIO 2
macroscopico
visibile solo al microscopio visibile macroscopicamente (esplorazione rettale, ecografia, ecc..)
STADI CLINICI STADIO 3 a) LIEVE b) MODERATA
sintomatologia irritativa
QMAX 15-20 ml/sec
sintomatologia irritativa ed ostruttiva
QMAX 10-15 ml/sec o inferiore a 10 ml/sec. senza residuo post- minz.
c) GRAVE
sintomatologia irritativa ed ostruttiva
QMAX < 10 ml/sec con residuo post- minz.
STADIO 4 a) b)
compromissione renale (idronefrosi) con parametri clinici normali IRC
Stadio 1
NON MEDICA NON CHIRURGICA
TERAPIA
Stadio 2
Stadio 3a
MEDICA
Stadio 3b
endoscopica CHIRURGICA
cielo aperto
Stadio 3c Stadio 4
Terapia medica
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