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ECONOMIA
mercoledì 29 ottobre 2008
DELEGAZIONE IN CAMPANIA PER APPRENDERE LE TECNOLOGIE APPLICABILI ALLA TUTELA DELLE ACQUE E ALLO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI
Technapoli insegna ai cinesi la tutela dell’ambiente con sostegno della Provincia di Anna Trieste NAPOLI. Shanghai chiama, Napoli risponde. Così, dopo i primi contatti avvenuti in terra cinese a settembre, in occasione dell’Ifat, la fiera internazionale del commercio per le acque, rifiuti, riciclo e fonti di energia naturali, gli imprenditori napoletani e quelli cinesi del settore si incontrano di nuovo. Stavolta però a fare gli onori di casa saranno gli imprenditori napoletani che fino a venerdì incontreranno, in un’agenda fitta di impegni, gli ospiti giunti dalla Cina per imparare il made in Naples in fatto di tutela ambientale. Se questo è il loro obiettivo, per gli imprenditori napoletani l’occasione è ghiotta, perché significa lanciare l’impresa campana del comparto sul mercato cinese e attirarne gli loro investimenti, il tutto con l’aiuto economico della Provincia di Napoli e il sostegno di Technapoli, il consorzio napoletano che promuove numerose iniziative nel campo dell’innovazione
CASE
tecnologica per incrementare la competitività delle aziende del territorio. «Noi abbiamo il compito di accompagnare le aziende in questa prima fase di incontri - spiega Luigi Iavarone (nella foto), presidente di Technapoli - poi sarà il mercato a decidere, in ogni caso, le aspettative di fare affari, industriali e commerciali, sono buone perché le nostre imprese, pur se piccole, sanno innovarsi ed esser flessibili». Ottimista pure l’assessore provinciale alle Politiche Comunitarie Guglielmo Allodi: «In Cina il sistema campano ha prodotto risultati positivi, perciò ci sono buone speranze di conquistare il mercato da parte delle piccole e medie imprese». L’assessore ricorda che «la Provincia da tempo investe, con un bel po’ di milioni, sulle fonti energetiche alternative per potenziare il sistema imprenditoriale napoletano e continueremo a farlo - assicura- anche nel 2009, con uno stanziamento in bilancio di circa un milione di euro». Più cauto Claudio Pomella, dirigente per le politiche
comunitarie della Provincia di Napoli, secondo cui «le nostre imprese non hanno la capacità produttiva per competere sul mercato cinese, ma possono sicuramente concorrere nel campo della ricerca e dell’innovazione». Ed è proprio quello a cui guardano con maggiore interesse i cinesi, come conferma Zhaopeng Cheng, titolare di un’azienda che si occupa di depurazione delle acque reflue, che si augura «una maggiore collaborazione con le aziende campane nella ricerca, perché in Cina il problema ambientale è molto sentito ed il governo intende investire molto nel comparto».
RAPPORTO TECNOCASA SU NAPOLI E CAMPANIA: IN CALO NEI PRIMI SEI MESI I PREZZI E LE LOCAZIONI
Precipitano le quotazioni a Chiaiano di Rosa Benigno NAPOLI. Nel primo semestre del
2008 il mercato immobiliare italiano ha registrato segnali negativi, seppure contenuti, su tutto il territorio, confermando una tendenza già in atto nel precedente semestre. E, per i prossimi mesi, si prevede ancora un trend al ribasso sia per le quotazioni immobiliari che per il numero delle compravendite. È il rapporto presentato ieri da Tecnocasa sull’andamento del mercato immobiliare e creditizio in Campania. Le quotazioni immobiliari di Napoli, nel primo semestre di quest’anno, sono risultate in diminuzione del 2,4%. I prezzi delle zone del centro sono diminuiti del 3,2% e tra i quartieri che hanno segnalato performance negative si segnalano Materdei e Centro-Corso Meridionale. Zona Centro-Corso Meridionale. Qui il calo dei prezzi è conseguenza della maggiore offerta sul mercato che non sempre ha incontrato il favore degli acquirenti. Infatti nella zona sorge il Centro Direzionale dove, negli anni ’90, sono state costruite numerose abitazioni di taglio medio (da 75 a 90 mq), con i soffitti bassi che ora sono immesse sul mercato. Il target spazia dalle giovani coppie ai professionisti che comprano soprattutto nel Centro Direzionale per poter essere più vicini al luogo di lavoro e persone anziane che hanno sempre vissuto nella zona. Le abitazioni più ambite sono quelle situate in corso Meridionale, piazza Nazionale, via Arenaccia. Sul mercato delle locazioni, le richieste dei proprietari spesso sono al di sopra delle possibilità del target della zona che, per un bilocale è disposto a spendere mediamente intorno a 600 € al mese. In calo le quotazioni immobiliari del quartiere Materdei dove cercano sia famiglie che investitori. Questi ultimi sono risparmiatori che acquistano per affittare, prevalentemente a stranieri che lavorano in città. L’investimento medio si concentra sui monolocali con una spesa totale di 60mila €. Il canone di locazione di un monolocale è di 350-400 € al mese, quello di un bilocale è di 550-600 € al mese. Le famiglie concentrano le loro richieste sui bilocali, possibilmente con posto au-
CRISI
to, balconi e posizionati ai piani alti. La parte alta di Materdei è caratterizzata dalla presenza di palazzi e parchi costruiti negli anni ’50. La zona è ben collegata al Centro della città grazie alla metropolitana attiva dal 2000. Molto richieste via Domenico Di Gravina, via Bartolomeo Caracciolo e la parte finale di via Leone Morsicano, ben collegate con la fermata della metropolitana, con parchi e condomini dotati di portineria e servizi di giardinaggio. Il prezzo di un appartamento ristrutturato è di 2.700-2.800 € al mq, quello di un appartamento da ristrutturare è di 2mila-2.200 € al mq. La parte bassa della zona Materdei è popolare: i palazzi, costruiti nell’800, sono in tufo e spesso senza ascensore. I prezzi contenuti determinano una buona domanda su via Stella, via Materdei e via Fonseca, molto vicine a via Santa Teresa degli Scalzi, via principale del quartiere. Un appartamento in buono stato costa 1.500-1.700 € al mq. La macroarea di Vomero-Arenella ha messo a segno un ribasso delle quotazioni del 4% in seguito ai risultati di Medaglie d’Oro e Secondigliano-Quadrivio. In diminuzione i prezzi immobiliari in zona Medaglie d’Oro dove cercano famiglie, giovani coppie ed investitori. Chi acquista per investimento preferisce bilocali e trilocali e la spesa media è compresa tra 350 e 420 mila €. La domanda di immobili in locazione proviene da studenti non mancano richieste di appartamenti da utilizzare ad uso ufficio. Il canone di un posto letto per studenti è di 200-250 € al mese. Il prezzo di un appartamento in buono stato è di 4.800-5mila € al mq. Le soluzioni presenti in piazza Medaglie d’Oro, costruite negli anni ’50, sono tra le più apprezzate in quanto possiedono affacci sulla piazza stessa, la fermata della metro e i giardinetti; il prezzo di queste tipologie è di 6.500 € al mq in buone condizioni. Molto richiesti gli appartamenti di via Michelangelo, situati in palazzi d’epoca della fine del 1800. Si tratta di soluzioni signorili con affreschi, volte e rifiniture di pregio; il prezzo di una soluzione in buono stato è di 6mila € al mq. L’area di via Michelangelo è apprezzata anche per la sua vicinanza al Vo-
BASSOLINO A SACCONI
mero e per l’assenza di traffico intenso. In piazza Arenella si possono acquistare appartamenti in palazzi dei primi del ’900 ed il prezzo di una tipologia in buone condizioni è di 4mila € al mq. In calo i prezzi a Secondigliano dove, nei primi mesi del 2008, si sono realizzate soprattutto compravendite di sostituzione. Il costo dei bilocali è in media di 60mila €. Il canone di un monolocale è di 250-300 € mensili, quello di un bilocale è di 350400 € al mese. Particolarmente apprezzate le abitazioni su corso Secondigliano, strada principale del quartiere, e corso Italia, via commerciale e ben servita. Un appartamento in buone condizioni costa circa 2mila € al mq. L’area del Quadrivio si trova nella parte finale di corso Secondigliano. Per una soluzione in buone condizioni si scende a 1.800 € al mq. I parchi di Scampia sono caratterizzati da palazzi costruiti circa 20-30 anni fa e per un buon usato si spendono 1.500-1.600 € al mq. Si sta verificando un aumento delle richieste di sostituzione. Anche le macroaree Collina e Posillipo-Chiaia hanno segnalato una diminuzione delle quotazioni del 2,5% in seguito alla performance del quartiere di Chiaiano, dove segnala un mercato immobiliare “ingessato” in seguito alla decisione di aprire una discarica in zona. Chi aveva intenzione di comprare ha bloccato la sua richiesta e chi aveva intenzione di vendere preferisce aspettare l’evolversi della situazione per timore di vendere a prezzi troppo bassi. Per questo motivo, nella prima parte
dell’anno, hanno acquistato soprattutto persone che hanno sempre vissuto nel quartiere e che avevano necessità di acquistare. In particolare hanno comprato nelle zone verso Capodimonte, dove ci sono soluzioni degli anni ’70-’80 che, in buone condizioni, costano mediamente intorno a 2mila € al mq e nelle zone verso Miano dove le abitazioni sono soprattutto ex Iacp degli anni ’70 e sono vendute a prezzi medi di 1.800 € al mq. Maggiormente penalizzate le abitazioni situate nel centro di Chiaiano dove ci sono soluzioni degli anni ’40-’60 ma anche antiche corti che, in buone condizioni, si vendono a 1.600-1.800 € al mq. Anche il mercato delle locazioni mette in evidenza un calo dei canoni di locazione in seguito alla diminuzione della richiesta. Nella macroarea di Posillippo-Chiaia si segnalano ribassi dei prezzi nei quartieri di Manzoni-Caravaggio e stabilità per quelli di Petrarca-Orazio e di Posillipo. Nella prima si segnala una tempistica di vendita più lunga con difficoltà di vendita su tipologie che non presentano determinate caratteristiche quali la panoramicità, la tranquillità e la presenza del posto auto. La zona è considerata tra le più prestigiose della città, con un target di acquirenti professionisti e che cercano tagli oltre i 100 mq. Si prediligono le tipologie da ristrutturare per poterle personalizzare e risparmiare sull’investimento iniziale. L’offerta della zona vede la prevalenza di parchi condominiali degli anni ’60-’70, a volte con piscina. Si registra una minima presenza di investitori che comprano
PRESIDENZA CONFAGRICOLTURA CAMPANIA
«Aumentano i cassintegrati» Il casertano Michele Pannullo NAPOLI. Il presidente della giunta
regionale della Campania Antonio Bassolino ha scritto al ministro del Lavoro Maurizio Sacconi per segnalare l’incremento delle richieste di mobilità e cassa integrazione in Campania, sollecitando un’adeguata copertura finanziaria per fronteggiare i riflessi occupazionali della crisi in atto. “Egregio ministro - si legge nella lettera - le scrivo in relazione al lavoro che le istituzioni centrali e territoriali stanno portando avanti per contrastare gli effetti della crisi economica in corso. In questo quadro, desta particolare preoccupazione
l’incremento di richieste di Cassa Integrazione, che in Campania si attesta intorno al 20%. Il problema è stato affrontato da Regione e rappresentanti di imprese e sindacati nel tavolo anticrisi riunito in queste ore. Secondo le stime più recenti, in Campania i lavoratori che usufruiscono della mobilità in deroga sono 2.333, mentre quelli che godono di Cigs in deroga sono 1.286. Le risorse necessarie a coprire gli ultimi tre mesi dell’anno per la mobilità in deroga e le richieste di Cigs nel frattempo maturate ammontano per la nostra regione a 10 milioni e 64mila euro”.
eredita il posto di Pietro Micillo NAPOLI. Il casertano Michele Pannullo è il nuovo presidente di Confagricoltura Campania; prende il posto di Pietro Micillo. È stato eletto all’unanimità dal consiglio direttivo della organizzazione agricola. Pannullo, cinquant’anni, sposato e con due figli, gestisce un’azienda agricola divisa tra Campania e Molise dedicata a frutticoltura, cerealicoltura e coltivazione industriale. In passato Pannullo ha ricoperto la carica di presidente regionale dell’Anga Associazione nazionale giovani agricoltori ed attualmente è vicepresidente di Confagricoltura Caserta e componente del consiglio di amministrazione di Finbieticola spa. «Ringrazio il Consiglio di Confagricoltura Campania che ha avuto fiducia in me ed il presidente uscente Pietro Micillo per l’importante lavoro di rilancio dell’Organizzazione svolto negli ultimi anni - ha detto Pannullo - Ci attende molto lavoro: gli agricoltori chiedono una corretta attuazione del nuovo Psr ed il pieno riconoscimento del fatto che sono forza trainante dell’economia campana».
tagli piccoli da affittare a professionisti trasfertisti che spesso vivono in zona. Più prestigioso il mercato di Petrarca-Orazio dove i prezzi degli immobili sono rimasti stabili dal momento che la zona è particolarmente ricercata per le caratteristiche che presenta (panorama sul Golfo di Napoli, immobili prestigiosi con terrazzo costruiti negli anni ’60 e venduti a partire da un milione di euro). Il top del mercato immobiliare però si tocca a Posillipo dove sono disponibili appartamenti di grandi dimensioni in palazzi d’epoca venduti anche a 10 mila € al mq se presentano caratteristiche di pregio e di panoramicità e ville indipendenti con discesa a mare e posti barca privati. Performance abbastanza diverse per i quartieri appartenenti alla macroarea di Flegrea-Fuorigrotta. La stretta creditizia in atto ha in qualche modo ridimensionato le compravendite realizzate nelle aree più popolari (viale Traiano, via Antonino Pio) e meno servite del quartiere dove le quotazioni sono più contenute. Sono invece aumentati i prezzi delle abitazioni posizionate nelle zone più esclusive della città quali via dell’Epomeo, via Manna e via Montervergine. Parliamo di un parco abitativo di qualità superiore, con soluzioni spesso inserite in parchi e quasi sempre con il posto auto annesso, elemento raro nella zona ma molto apprezzato, dal momento che ci sono difficoltà di par-
cheggio. Ad acquistare sono quasi sempre persone che hanno vissuto nel quartiere o che si trasferiscono da altri quartieri della città, in particolare da Pianura. In queste zone le quotazioni di un medio usato possono salire anche a 2.600 € al mq. Il mercato delle locazioni della zona ha registrato un rallentamento legato al fatto che i canoni richiesti sono ancora elevati e di conseguenza le persone preferiscono acquistare. Diminuiscono le quotazioni degli immobili nel quartiere di Camaldoli, dove gli acquirenti si sono avvicinati al mercato con una maggiore cautela. Nei primi sei mesi dell’anno sono stati acquistati soprattutto piccoli tagli sia per uso investimento che per uso diretto. Gli investitori cercano monolocali e bilocali in cui investire cifre medie di 120mila € e da mettere poi a reddito. Il mercato immobiliare del quartiere è molto eterogeneo e presenta un’area, quella collinare, caratterizzata dalla presenza di soluzioni indipendenti, tra cui anche ville singole con giardino e a volte la piscina (per una metratura media di 100 mq si spendono intorno a 300400 mila €). In media per un buon usato nelle zone collinari si spendono cifre medie di 2.500 € al mq. La restante parte del quartiere, in particolare quella a ridosso del polo ospedaliero presenta palazzi costruiti dagli anni ’50 fino agli anni ’80-’90, che in buone condizioni si valutano intorno a 3mila € al mq.
COLDIRETTI E LE NORME UE
Parte la “rivoluzione verde” delle aziende campane NAPOLI. Le imprese agricole campane raccolgono la sfida lanciata dall’Unione Europea per una “rivoluzione verde”del settore e si alleano con l’Unione regionale delle Camere di Commercio per dare vita, anche in Campania, ad un modo nuovo, più ecosostenibile, di fare agricoltura. Per il direttore regionale di Coldiretti, Vito Amendolara, tre sono i passaggi fondamentali per raggiungere l’obiettivo voluto dall’Unione Europea: maggiore sicurezza alimentare, maggiore sostenibilità e tutela dell’ambiente. «Le imprese agricole campane possono essere competitive sul mercato europeo perché hanno produzioni legate al territorio e questo - spiega Amendolara non può che giovare in un contesto di globalizzazione». Secondo Amendolara però il futuro europeo delle aziende campane del comparto dipende molto anche dalle decisioni che a novembre saranno prese dal Consiglio Europeo sulle proposte di riforma della Politica Agricola Comunitaria (Pac). «È una riforma che incide molto sul nostro territorio e sulle nostre aziende» afferma infatti il direttore di Coldiretti, secondo il quale infatti è
necessario che gli aiuti europei alle imprese agricole non siano più legati alla produzione. «La nostra battaglia, con la quale dovrà essere compatto il Governo, è volta ad ottenere il disaccoppiamento totale degli aiuti, in modo tale da liberalizzare i sussidi alle imprese, che solo così- spiega Amendolara- potranno scegliere senza condizionamenti e solo in base al mercato». antri
BORSA Piazza Affari ancora giù I principali indici
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