Berners Lee T. "Il web è più che un'innovazione tecnica. L'ho progettato perchè avesse una ricaduta sociale, perchè aiutasse le persone a collaborare, e non come giocattolo tecnologico. Il fine ultimo del web è migliorare la nostra esistenza reticolare nel mondo".
Il WEB come modello di interazione TIM BERNERS LEE è il creatore del World Wide Web. Egli da la possibilità alle persone di collaborare, di mostrare se stessi al mondo intero dato che alla rete ci si accede da qualsiasi computer e da ogni parte del mondo. Sul Web si può trovare qualsiasi tipo di documento permettendo anche di crearne uno nuovo, interagendo così con chiunque e dando la possibilità di fare insieme nuove cose, senza dover stare seduti passivamente. Oggi con la diffusione dei nuovi programmi tra i quali Facebook, l’unità di misura di internet sta diventando sempre di meno la sola pagina web con le informazioni che essa contiene, ma sempre di più la persona con la sua rete di relazioni. A cavallo del duemila è emersa una forma di conversazione basata sull’uso del blog la quale è asincrona e richiede tempo, mentre con i nuovi strumenti tipo Facebook, la conversazione pur rimanendo asincrona è molto più semplice da eseguire e sempre alla portata di tutti. Il web dà anche nuove opportunità di comunicazione a coloro, purtroppo, affetti da gravi patologie e portatori di alcuni vari tipi di disfunzioni, e che nella maggior parte dei casi, non posseggono le capacità per relazionarsi con il mondo che li circonda, ma che con l’avvento e l’ausilio del web, possono finalmente porre in essere le proprie capacità e confrontarsi l’un l’altro. Quindi il web diviene un mezzo per favorire la collaborazione tra i popoli e non solo un giocattolo tecnologico. Allo spazio dell’informazione, tutti hanno accesso immediato e intuitivo, infatti la comunicazione attraverso il sapere audio-visivo potrà rendere possibile a qualsiasi soggetto, di interagire elettronicamente con la stessa facilità come se lo stesse facendo di persona. Quando le macchine avranno le capacità di analizzare i contenuti, i dati sul web e le transizioni tra computer e persona, la collaborazione si potrà allargare ai computer. Quando avremo una “rete semantica” che renda ciò possibile, vita e burocrazia non saranno più gestite dall’uomo, poiché egli fornirà solo l’intuito e l’ispirazione, bensì
da macchine che parleranno tra loro, così finalmente si materializzeranno quegli agenti intelligenti sognati per decenni. MADONNA DIANA