Guai Tav In Pillole - Stralcio 15 - Si Poteva E Ci Si Doveva Fermare

  • December 2019
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TRIBUNALE DI FIRENZE SEZIONE MONOCRATICA DOTT. ALESSANDRO NENCINI Giudice Procedimento penale n. 535/04 R.G. Udienza del 10 aprile 2008 Requisitoria del Pubblico Ministero dott. Gianni Tei [Stralcio n. 15] “ITALSTRADE DOPO I FATTI DI MARZANO ED OSTETO RESCINDE IL CONTRATTO E LASCIA PERDERE. SI RITIRA. ESCE DI SCENA. NON SI INTESTARDISCE NELL’ESECUZIONE DI UN’OPERA BASATA SU UN PROGETTO ESECUTIVO RISULTATO FALLIMENTARE, E NON SOLO DAL PUNTO DI VISTA AMBIENTALE, MA ANCHE DAL PUNTO DI VISTA COSTRUTTIVO [...]. QUESTA CIRCOSTANZA CI DÀ PROVA ANCHE DI UN ALTRO FATTO IMPORTANTE, OVVERO DEL FATTO CHE CI SI POTEVA COMPORTARE ANCHE IN MODO DIVERSO DA COME SI È COMPORTATO CAVET. [...] SI POTEVA E CI SI DOVEVA FERMARE PER PRENDERE ATTO DI QUELLO CHE ERA SUCCESSO E RICONSIDERARE IL TUTTO”. E allora passiamo come abbiamo detto alle posizioni soggettive. Lasciamo [...] perdere ora [...] un attimo i soggetti CAVET e concentriamoci sugli imputati “non CAVET” di questo capo di imputazione. [...] L’Italstrade ha avuto in sub-appalto da Cavet la realizzazione degli scavi per le gallerie di Marzano e Osteto nel cantiere T11. Quelle che hanno avuto tra gli impatti maggiori. Basti pensare alla venuta del 25.4.’99 a Marzano ed a quella di Osteto il 9.6.’99 con conseguenze drammatiche. Ricordiamoci che per Osteto si è avuto l’allagamento completo, ripeto completo, del cavo di galleria. Quindi indubitabile il fatto che Italstrade abbia materialmente provocato dei danni con la sua condotta. E allora però qual è l’elemento distintivo che ci fa diversamente qualificare la sua condotta? Italstrade è un sub-appaltante. Italstrade non ha redatto il progetto esecutivo. Italstrade non è incaricata dello scavo dell’intero tratto. Italstrade non è stato scelto come General Contractor da TAV. Quindi Italstrade, davvero, a differenza di CAVET, è davvero mero esecutore materiale dello scavo. È poco più che manovalanza. Tecnica e qualificata, ma manovalanza. Poteva dunque prevedere Italstrade cosa sarebbe successo? È lei che ha redatto il progetto esecutivo? No. Aveva la cognizione complessiva di tutto quello che stava accadendo anche su tutti gli altri cantieri? No. CAVET le aveva forniti i dati per poter prevedere gli eventi cui sarebbe andata incontro? No. Perché diciamo no? Non è un assioma, non è un’affermazione apodittica, no, perché Italstrade sulla base delle informazioni CAVET si attrezza, si attrezza in un certo modo, [...] prepara le strutture necessarie a ciò che si attende che avverrà, macchinari, impianti di smaltimento, e questi non sono inefficienti, ma - ce lo dice il teste - non è che sono inefficienti: quando arrivano le venute sono insufficienti, cioè vanno incontro a eventi non previsti di cui non hanno notizia. Tanto è vero che abbandonano il cantiere, lo chiudono, sono costretti ad interrompere proprio dagli eventi [...]. Ma non solo si fermano: prendono atto del fallimento del progetto che dovevano eseguire e lasciano perdere, abbandonano, chiudono, rescindono il contratto, se ne vanno. CAVET invece imperterrita resta e prosegue [...] tant’è che al momento dei sequestri da parte della Procura i lavori sono sì ripresi, ma non da Italstrade, ma in diretto affidamento CAVET. Ripetiamo, Italstrade dopo i fatti di Marzano ed Osteto rescinde il contratto e lascia perdere. Si ritira. Esce di scena. Non si intestardisce nell’esecuzione di un’opera basata su un progetto esecutivo risultato fallimentare, e non solo dal punto di vista ambientale, ma anche dal punto di vista costruttivo, se è vero che il subappaltatore Italstrade è costretto a prendere atto che non è realizzabile e abbandona l’esecuzione dell’opera. Prende atto che il progetto così com’è è una cosa diversa, c’è bisogno di cose diverse, e abbandona l’esecuzione delle opere. Questa circostanza ci dà prova anche di un altro fatto importante, ovvero del fatto che ci si poteva comportare anche in modo diverso da come si è comportato CAVET. Si poteva fare come ha fatto Italstrade. In ogni caso si poteva e ci si doveva fermare per prendere atto di quello che era successo e riconsiderare il tutto. Segno che era ed è esigibile che CAVET si comportasse in modo diverso. In ogni caso [...] già nell’ottobre del 2000 il cantiere Italstrade è fermo e quindi il reato per loro è quantomeno prescritto cessando loro a tale data la loro condotta, abbandonando l’opera e quindi non essendo più nelle condizioni per cui fosse da loro esigibile una condotta diversa da quella tenuta.

Associazione di volontariato Idra iscritta al Registro Regionale del Volontariato della Toscana per la promozione e la tutela del patrimonio ambientale e culturale

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