Il gatto randagio
Era una gelida giornata d’inverno, stavo giocando con la
ad un tratto sbucò da un
in giardino, quando
una palla di pelo giallastro. Pensai a un
e mi avvicinai. Era un
, probabilmente randagio, perché
era magrissimo e si vedevano le costole. Osservandolo da vicino notai che aveva molte
, il suo
era tutto graffiato. Il suo pelo era molto sporco,
arruffato e spelacchiato, non morbido come quello di un
che aveva le
domestico. Mi accorsi
mangiucchiate, la
rovinata, mozzata e
sempre rivolta verso terra. Mi fissava con i suoi grandi
blu zaffiro implorava
aiuto e mi faceva tanta pena! Lo presi in braccio: era infreddolito e tremava come una
. Lo portai in
e
lo
di latte e
alla
momento quel
Alvise e Simone 4^A
sistemò:
, lo avvolsi in una calda e morbida
davanti
alla
Gli
preparai
una
che divorò in un attimo. Si accovacciò davanti
si addormentò cullato dal dolce calore del
diventò tutto mio e lo chiamai ZIFO.
Da quel