Forum Rifiuti - Proposta Di Modifica Alla Mozione

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Proposte di modifica alla bozza presentata dal coordinatore Guido Viale (emendata): Il FORUM Rifiuti Campania, riunito in assemblea generale il………………….…, dopo un periodo di consultazione, caratterizzato da tensioni interne e rotture dovute a procedimenti di convocazione e discussione non condivisi e ripetutamente denunciati dai movimenti di base e dalle associazioni e condotto attraverso: • il coinvolgimento di tutte le sue componenti: sindaci, assessori e amministrazioni comunali e provinciali; Camere di commercio provinciali, imprese e loro associazioni dei comparti agricolo, industriale, terziario e artigianale, ordini professionali; sindacati dei lavoratori, associazioni civiche e ambientaliste, comitati locali per la difesa del territorio e loro organi di coordinamento; • il lavoro delle commissioni tematiche di studio e indagine in cui si è articolata la sua organizzazione interna; • la convocazione, di concerto con le amministrazioni delle cinque Province della Regione, di assemblee impegnate nella costituzione di articolazioni del FORUM a livello provinciale e locale; presa visione, analizzato e discusso il documento Linee programmatiche 2008-2013 per la gestione dei rifiuti urbani, varato dalla Giunta Regionale della Campania il 15.10.2008, ritiene imprescindibile affermare quanto segue: 1. Il FORUM ritiene necessario il ritiro delle linee programmatiche approvate dalla Giunta Regionale, per motivi di metodo, di merito e di contenuti, come di seguito evidenziati: 2. Per il metodo adottato, in quanto se il Forum è una struttura consultiva, nata su iniziativa dell’Assessore all’ambiente della regione Campania, non può essere approvato o predisposto un documento quale le linee programmatiche senza un minimo di consultazione del Forum stesso. Il rispetto dei principi della convenzione di Aarhus non può essere solo “formale” per dimostrare che si è coinvolta in qualche modo l’associazionismo, ma deve essere “sostanziale”, pur nel rispetto dei ruoli e nelle diverse posizioni espresse. Se La Regione istituisce un “Forum” regionale sull’ambiente e poi non sottopone, almeno in linea preliminare e preventiva, il documento centrale della programmazione sull’ambiente della regione, come si può sostenere che è stato rispettato il principio della partecipazione e della consultazione? E’ urgente pertanto richiamare la Regione al rispetto di quanto previsto dalle convenzioni internazionali, segnatamente quella sull’accesso all’informazione e quella relativa alla partecipazione delle organizzazioni della società civile ai processi decisionali (Legge n. 108 del 16 marzo 2001, Ratifica ed esecuzione della Convenzione sull'accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico ai processi decisionali e l'accesso alla giustizia in materia ambientale fatta ad Aarhus il 25 giugno 1998. pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 85 dell'11 aprile 2001 - Supplemento Ordinario n. 80).

Questo richiamo dovrà tradursi in precise iniziative a due livelli: • la stesura e l’approvazione di una legge regionale che statuisca le modalità della partecipazione del FORUM e di altri organismi consimili all’interno dell’iter decisionale, sia a livello regionale che agli altri livelli dell’ordinamento amministrativo: Province e Comuni. Alla stesura di una



bozza di questa legge si candida fin d’ora il FORUM, attraverso un’apposita commissione; l’estensione degli ambiti di consultazione e proposta del FORUM a tutto l’arco delle questioni di rilevanza ambientale, a partire dai problemi della gestione delle risorse idriche e del dissesto idrogeologico;

3. Il ritiro delle linee programmatiche si rende necessario anche nel merito dell’approccio alla questione “Rifiuti”: Occorre abbandonare la vecchia ottica del ciclo dei rifiuti, dell’incenerimento e del recupero energetico, ed entrare finalmente con decisioni nell’ottica del recupero, della filiera dei materiali e della lotta agli sprechi. Questi In sintesi i punti sui quali dovrebbero articolarsi le linee programmatiche 2008-2013 per la gestione dei rifiuti urbani in Campania: a) Recupero e salvaguardia del territorio e di quello agricolo in modo particolare, per un recupero delle pertinenze agro-alimentari, degli standard di salute e vivibilità; b) Recupero dell’impiantistica esistente sul territorio, compresi gli impianti di compostaggio e i sette impianti ex CDR, questi ultimi già oltre il fabbisogno regionale dei rifiuti prodotti; c) Recupero della materia. Senza cercare lontano avveniristiche soluzioni che pur ci vengono da altri paesi, attenendoci realisticamente alla dotazione impiantistica esistente, in una revisione, che sia tuttavia, avanguardistica degli impianti, che potrebbero essere portati, con un investimento irrisorio al livello dei migliori standard qualitativi dello stesso settore (vedi, ad esempio, il modello Vedelago); d) Riduzione della produzione dei rifiuti alla fonte, non come semplice principio astratto, ma come obiettivo quantificabile in un impegno di riduzione di almeno il 5 per cento in un quinquennio , e specificato, aggiungendo alle misure elencate dal documento, la promozione in tutti i maggiori centri della regione di un last-minute market e di un programma di ritiro e inoltro a organizzazioni benefiche dei prodotti scartati dal circuito commerciale perché danneggiati o in scadenza; e) Divieto dell’utilizzo di cave e cementifici operanti in ZAC in quanto destinate esclusivamente alla riqualificazione, come da legge regionale del 22 ottobre u.s. 4. Il FORUM rileva che la situazione di emergenza dei rifiuti in Campania, artificialmente alimentata per giustificare la perpetuazione della gestione di un commissario straordinario (ora Sottosegretario di stato) non è riconducibile solo all’accumulo di rifiuti urbani per le strade, che è stato l’aspetto più visibile del problema, ma anche e soprattutto allo sversamento illegale, protratto per decenni, di rifiuti speciali e di rifiuti pericolosi, tossici e nocivi, sui suoli e nei corsi d’acqua di una parte rilevante del territorio regionale. Per questo il problema dei rifiuti urbani deve essere affrontato insieme alla gestione dei rifiuti speciali e delle bonifiche necessarie al risanamento del suolo e delle acque della regione all’interno di un unico piano, in cui la difesa della salute della popolazione campana sia posto come vincolo non aggirabile di un approccio unitario al problema; ed per questo che la definizione delle Linee programmatiche relative alla gestione dei rifiuti urbani va effettuata congiuntamente a quella di analoghi documenti di indirizzo generale che integrino lo schema di piano con le parti relative alla gestione dei rifiuti speciali e alla bonifica del territorio e delle acque;

5. Il FORUM denuncia il fatto che la legge 123/08 e i decreti succ. contengano norme discriminatorie nei confronti della popolazione campana e pertanto siano da considerarsi incostituzionali nella misura in cui ledono il principio di eguaglianza sancito dalla Costituzione. A tal proposito il FORUM sollecita la Regione Campania a promuovere giudizi di Costituzionalità dinnanzi alla Corte Costituzionale e si impegna a promuovere la costituzione di una Commissione per il coordinamento e la promozione di azioni legali e di impugnazioni di leggi, ordinanze e misure contrarie alla salvaguardia del territorio 6. Il FORUM denuncia che le ordinanze n. 3656/08 e n. 3657/08 emanate rispettivamente il 6 febbraio e 20 febbraio 2008 dal Governo Prodi che prevedono la reintroduzione del finanziamento Cip6 per i soli inceneritori campani e consentono di incenerire le Ecoballe stoccate sul territorio campano costituiscano una palese violazione della normativa comunitaria e nazionale in materia di finanziamento dell’energia prodotta da fonti rinnovabili, e in materia di requisiti minimi per la classificazione del residuo da RSU come CDR; 7. Il FORUM denuncia il fatto che il divieto di accesso alle discariche e agli impianti di trattamento dei rifiuti imposto alle autorità degli Enti locali e ai rappresentanti delle comunità interessate per impedire loro il controllo e la verifica di aspetti cruciali per la salute degli abitanti, unitamente al segreto che copre tutta la documentazione progettuale relativa agli impianti di trattamento dei rifiuti, rappresentino una gravissima violazione del diritto di accesso all’informazione. Il FORUM chiede pertanto che le autorità della Regione Campania esigano l’immediata revoca di questi divieti, e il libero accesso del pubblico alla documentazione progettuale relativa a detti impianti. Al tempo stesso il FORUM chiede che la Giunta regionale e gli Enti locali della Campania si impegnino a garantire l’accesso del pubblico alla documentazione relativa alle decisioni di maggior peso, da essi assunte, anche prima che siano passate al vaglio delle autorità del governo regionale e locale; 8. Il FORUM riconosce alla Giunta regionale di aver dichiarato di mettere al primo posto, tra gli obiettivi da perseguire nel prossimo quinquennio, la riduzione della produzione dei rifiuti alla fonte. Ma ritiene che tale obiettivo debba essere non solo dichiarato ma quantificato e specificato, nelle azioni e nelle politiche che si intende mettere in campo da subito al fine di perseguire il più alto risultato possibile, con osservazione dei dati e degli obbiettivi raggiunti altrove; aggiungendo alle misure elencate dal documento: - la promozione in tutti i maggiori centri della regione di un last-minute market e di un programma di ritiro e inoltro a organizzazioni benefiche dei prodotti scartati dal circuito commerciale perché danneggiati o in scadenza; - il vuoto a rendere, con obbligo in tutta la Regione della resa "uno a uno"; - il divieto in tutti gli enti pubblici dell'uso delle bottiglie di plastica e dell'usa e getta; - l’incentivazione di analisi dell'acqua potabile; - incentivi economici per i filtri all'erogazione. 9. Il FORUM ritiene che per ciascuna delle misure sopra elencate sia necessario definire, in ogni ambito territoriale, gli obiettivi qualitativi e quantitativi da perseguire, le modalità e gli strumenti – accordi di programma, coinvolgimento di categorie professionali, associazioni e ONG, concessione di spazi, licenze,

autorizzazioni, finanziamenti, istituzione di marchi di qualità e quant’altro – e i soggetti che devono farsi carico delle diverse soluzioni individuate; 10. Il FORUM si impegna a operare nei prossimi mesi, a tutti i livelli della propria articolazione territoriale, per fornire, di concerto con i soggetti in essi coinvolti e con le amministrazioni locali, un contributo alla definizione dei punti precedenti; 11. Il FORUM ritiene necessario ridurre i tempi per portare la raccolta differenziata (RD) ad almeno il 65 per cento, anticipando il termine fissato dalla legge nazionale al 2013 e si impegna a operare per individuare, in ogni contesto territoriale, le condizioni essenziali perché questo obiettivo venga raggiunto, decidendo comunque di denunciare e contrastare tutti i casi in cui interessi costituiti, intralci burocratici, assenza di adeguate professionalità o inerzia dei soggetti preposti ostacolino il raggiungimento di tale obiettivo; 12. Il FORUM rileva che l’unico modo per conseguire l’obiettivo del 65 per cento di RD è l’estensione a tutto il territorio regionale della raccolta domiciliare detta porta a porta, con modalità flessibili, che possono variare a seconda dei contesti, ma che devono comunque dare la priorità assoluta alla raccolta, al confinamento e al recupero tramite compostaggio della frazione organica; 13. Il FORUM rileva come un obiettivo così ambizioso non possa essere perseguito se non attraverso una radicale riforma e razionalizzazione di tutta l’organizzazione del lavoro degli addetti alla raccolta e una chiara individuazione dei compiti e delle responsabilità dei diversi soggetti coinvolti: lavoratori e loro organizzazioni sindacali, aziende e loro direzioni e staff tecniche, amministrazioni comunali e loro articolazioni territoriali (municipalità), in modo che cessi nel più breve tempo possibile lo scarico di responsabilità che ogni livello organizzativo effettua nei confronti degli altri; e qualsiasi presunto o possibile “conflitto di interessi” e coincidenza del “controllato con il controllore”. 14. Il FORUM rileva che tale riorganizzazione da effettuarsi sotto la responsabilità diretta delle Amministrazioni regionali cui la L.R. 4/07 affida la titolarità di tutto il ciclo di gestione dei rifiuti (provincializzazione) con il coordinamento della Regione, richiede l’azzeramento dei debiti e del contenzioso pregresso accumulato in anni di gestione sconsiderata dal parte del commissariato e si dichiara pronto ad attivarsi per sostenere questo obiettivo; 15. Il FORUM ritiene altresì che l’attivazione di una RD spinta non possa prescindere dalla conversione della tassa in tariffa e dalla introduzione di meccanismi premiali differenziati per singolo nucleo familiare, condominio, esercizio commerciale, collettività; 16. Il FORUM è consapevole che una tale riorganizzazione è destinata a creare numerosi problemi a livello occupazionale ed eventuali esigenze di ricollocazione professionale di una parte del personale e si impegna a mettere al più presto all’ordine del giorno la discussione sul modo migliore di affrontare questi problemi insieme alle organizzazioni sindacali che partecipano ai suoi lavori;

17. Il FORUM denuncia il fatto che l’obiettivo di RD fissato dalla Giunta regionale non potrà mai essere raggiunto se la città di Napoli continuerà ad avere un servizio di RD, scadente ed inefficiente come quello fornito attualmente dall’azienda a ciò preposta, l’ASIA Napoli SpA, che non fornisce alcuna garanzia di poter migliorare le proprie prestazioni, sia perché in palese conflitto di interessi, essendo in ATI per la gestione dell’inceneritore di Acerra, sia perché sono anni che sistematicamente fallisce gli obiettivi non solo nel servizio di raccolta differenziata, ma anche in quello di igiene ambientale (a tal uopo va rivista la privativa della legge regionale su esempio di quanto all’attività avviene già in altre regione); 18. Il FORUM riconosce alla Giunta regionale la volontà di valorizzare la frazione organica dei rifiuti urbani sia attraverso la riabilitazione immediata degli impianti di compostaggio esistenti, mai utilizzati e spesso bloccati dai commissari che si sono succeduti nel tempo alla guida della gestione dell'emergenza, sia attraverso la realizzazione tempestiva di nuovi impianti, fino a raggiungere la capacità complessiva necessaria a far fronte al fabbisogno di compostaggio, procedendo alla loro localizzazione, consensualmente con le amministrazioni comunali e provinciali coinvolte, e al loro finanziamento con i fondi messi a disposizione dal POR 2007-2013; ma ritiene prioritario individuare dove e come utilizzare questi fondi, valutare la possibilità di incentivare altri modelli, compostaggio domestico e compostaggio diretto in agricoltura, da "calzare a misura" nei territori. 19. Il FORUM rileva che la domanda di una quota quanto maggiore possibile di compost di qualità da destinare a colture alimentari, e anche di FOS da destinare a colture no-food su suoli gravemente compromessi proviene direttamente dalle organizzazioni degli agricoltori della regione, il che rappresenta un salto di qualità nella organizzazione di una filiera corta nel recupero dei rifiuti urbani; 20. Il FORUM ha più volte ribadito che la riorganizzazione del ciclo dei rifiuti urbani non può prescindere dall’attivazione di misure di particolare rilevanza per la soluzione gestionale e impiantistica, a livello regionale, delle problematiche relative alla raccolta, al trattamento, alla valorizzazione e allo smaltimento dei rifiuti speciali; che la bonifica del territorio deve procedere di pari passo con la neutralizzazione di ogni ulteriore sversamento e/o incendio di rifiuti tossici sul nel territorio della regione e che questo obiettivo richiede che il commissariamento della regione per quanto riguarda le bonifiche cessi irrevocabilmente il 31.12.08, senza possibilità di proroghe, restituendo alla Regione e agli altri enti competenti la responsabilità della attuazione degli interventi di bonifica. Lo stesso discorso deve valere per quanto riguarda la gestione delle acque; purchè non comporti manovre di privatizzazione delle risorse idriche che devono rimanere bene pubblico primario ed imprescindibile; 21. Il FORUM ritiene necessario ed improrogabile, nel breve periodo recuperare la piena funzionalità, con le semplici opere di manutenzione straordinaria necessarie, degli impianti di selezione fisico meccanica dei RUR”, in quanto questa scelta rappresenta l’alternativa pratica più facilmente realizzabile e per questo urgente per fermare lo scempio del territorio regionale provocato dalla apertura di nuove discariche a cui conferire rifiuto indifferenziato, con una pratica messa al bando, con vincoli sempre più stringenti, dalla normativa dell’UE;

22. La riabilitazione di detti impianti dovrà fornire nel breve periodo  una frazione organica stabilizzata (FOS) da utilizzare nella bonifica di suoli altamente contaminati e delle discariche saturate,  una frazione combustibile (CDR) suscettibile di essere avviata subito a impianti di incenerimento fuori regione, o a impianti industriali della Campania (che siano dotati di sufficienti presidi ambientali per contenere il danno provocato dalle loro emissioni), come prescriveva l’ordinanza Napolitano del 1998 che ha promosso la realizzazione e il finanziamento con fondi comunitari di questi impianti;  uno scarto da inviare in discarica, che così verrebbe ridotto in poco tempo a una frazione minima di quello attuale; 23. Il FORUM, dopo aver avviato apposita indagine in proposito attraverso una serie di audizioni che si impegna a proseguire, rileva che una volta restaurata la piena funzionalità degli impianti di selezione fisico meccanica, sia possibile e opportuno procedere rapidamente a un loro adeguamento, per aumentare la quota di recupero di materia da avviare a riciclo e ridurre di conseguenza drasticamente la frazione la cui valorizzazione è possibile solo tramite combustione, mediante il ricorso alle nuove tecnologie già in atto altrove (p.e. Centro Riciclo Vedelago); 24. Il FORUM, rileva che una volta restaurata la piena funzionalità degli impianti di selezione fisico meccanica, sia possibile indirizzare ad essi anche la frazione di scarto delle piattaforme CONAI che ricevono i prodotti da RD, al momento altissimi, vicini al 65%, per recupero ulteriore di materia; inoltre con il proseguimento della divisione secco-umido e il miglioramento della RD porta a porta si potrà puntare ai risultati quantitativi e qualitativi dell'impianto modello, con una produzione dalla materia "non riciclabile" di un prodotto altamente qualificato, certificato UNI/14 e UNI/16, per l'industria della plastica e per l'industria edile. 25. Il FORUM ritiene che questa sia una strada obbligata per uniformarsi agli indirizzi in vigore nei principali paesi europei, dove si diffondono in misura crescente gli impianti di recupero di materia a scapito dell’incenerimento e dove addirittura si procede all’estrazione di materiali recuperabili dalle discariche dismesse (land-mining) che l’irreversibile aumento del prezzo del petrolio e delle materie prime rende ormai conveniente; 26. Il FORUM sottolinea come una soluzione del genere corrisponda all’interesse di tutte le sue componenti: le amministrazioni locali, perché utilizzando impianti che hanno giù una localizzazione definita, evita di cercare ulteriori localizzazioni a nuovi impianti dal pesante impatto ambientale, regolarmente rifiutati dalle comunità prescelte per ospitarli sul proprio territorio; le imprese già esistenti e quelle ancora da costituire che hanno interesse a operare sulla filiera del recupero sia nelle fasi iniziali della selezione e della nobilitazione che in quelle a valle della utilizzazione dei materiali riciclati; le associazioni e i comitati costituiti per difendere il territorio dagli impatti sanitari e ambientali devastanti degli impianti di smaltimento finale del rifiuto indifferenziato; 27. Il FORUM prende atto che la massimizzazione del recupero di materia dai rifiuti urbani è un orientamento emerso anche in seno alla sua componente

imprenditoriale, constatando anche in questo caso una disponibilità a rendere sempre più conveniente anche dal punto di vista economico e occupazionale un indirizzo generale a favore del recupero totale della materia; 28. Il FORUM rileva che impianti di recupero di materia, oltre che di frazione combustibile, sono già oggi la destinazione dei convogli di rifiuti che la Campania invia in Germania e ritiene assurdo che si continui a praticare queste spedizioni e a devastare il territorio regionale con nuove discariche per rifiuti indifferenziati, lasciando fermi, o utilizzando come meri compattatori di rifiuti, impianti che hanno un valore di diverse centinaia di milioni di euro, che sono stati finanziati dai Fondi strutturali dell’UE, che sono stati concepiti per separare e valorizzare il rifiuto indifferenziato e il cui uso è stato invece distorto dall’incuria o dagli interessi delle gestioni che si sono succedute nel tempo, con la produzione di milioni di “ecoballe”, malamente stoccate in attesa degli incentivi all’incenerimento pagati da tutti i contribuenti italiani;il cui costo e onere di smaltimento deve essere addebitato alla FIBE- Impregilo che l’ha causato, come originariamente previsto nel capitolato di gara. 29. Il FORUM rileva che i dati quantitativi contenuti nelle Linee programmatiche varate dalla Giunta regionale sono generici, non aggiornati, basati su una analisi del rifiuto urbano che non corrisponde alla realtà delle diverse province; 30. Il FORUM prende atto che la giunta regionale si impegna a fornire, articolandola a livello provinciale, una stima quantitativa dei flussi delle diverse frazioni di rifiuti che interessano la regione: cioè un bilancio di massa che il FORUM ha più volte richiesto al sottosegretario di Stato all’emergenza rifiuti in Campania, ricevendone un diniego; 31. Il FORUM rileva e denuncia che la previsione di produzione di rifiuto per alimentare inceneritori e cementifici non ha alcuna possibilità di venir soddisfatta dalla produzione regionale e ipotizza la possibilità di voler bruciare negli impianti ipotizzati altro dalla RUR; Rifiuta l'ipotesi dichiarata di voler smaltire tramite incenerimento le oltre 8 milioni di tonnellate di eco balle; Suggerisce che esse, come hanno già fatto in Germania, vengano aperte e destinate per quanto possibile al recupero di materiale, a costo ed onere dell'Impregilo, sotto controllo terzo, certo. 32. Il FORUM, considerando: • gli obiettivi di riduzione alla fonte della produzione di rifiuti e di RD, • la necessaria revisione dei bilanci di massa a livello provinciale, • il ridimensionamento dell’output combustibile ottenibile dagli impianti di selezione fisico meccanica dei RUR, • l’auspicabile adeguamento di questi impianti in funzione di un maggiore recupero di materia oggi ottenibile con i più moderni impianti, • la probabile contestazione che la Commissione europea può sollevare nei confronti della reintroduzione degli incentivi CIP6 all’energia elettrica generata dagli inceneritori della Campania, ritiene superflua anche la realizzazione di impianti dedicati per il “recupero energetico” del residuo combustibile non altrimenti valorizzabile

ritiene la realizzazione di impianti dedicati al “recupero energetico” oltre che dannosa per la salute sia anche superflua ed economicamente svantaggiosa; 33. Il FORUM ritiene, inoltre, che la decisione della Giunta regionale di introdurre tra i possibili sbocchi della frazione combustibile non altrimenti valorizzabile dei rifiuti urbani anche i cementifici campani sia inaccettabile. Tali impianti, infatti, costituiscono industrie insalubri di prima classe, sottoposte alla disciplina del decreto n. 203 del 24 maggio 2008 e del decreto n.351 del 4 agosto 1999, e nel caso di quelli di Caserta e Maddaloni sono localizzati in area ZAC (zona altamente critica) che in base alla legge regionale del 22 ottobre u.s. sulle attività estrattive può essere oggetto esclusivamente di attività di ricomposizione ambientale. Cosicché la delibera di giunta n. 1653 che approva le linee programmatiche in materia di gestione dei rifiuti urbani e quindi anche l'incenerimento nei cementifici di Caserta e Maddaloni, è da considerarsi illegittima. 34. Per questo motivo, fino a che un recupero pressoché integrale di materia negli impianti di selezione fisico meccanica non sarà stato reso praticabile e conveniente, azzerando la produzione della frazione combustibile non altrimenti recuperabile, il FORUM ritiene che la destinazione del CDR prodotto possa essere solo quella di impianti fuori regione, adeguatamente provvisti di presidi ambientali per il controllo delle emissioni; 35. Il FORUM rileva che la conferma di questo orientamento permette di soprassedere alla realizzazione di tutti i nuovi inceneritori previsti dal DL 90, lasciando per ora impregiudicata soltanto la scelta della soluzione da adottare per lo smaltimento delle ecoballe; 36. Per quanto riguarda l’inceneritore di Acerra, il FORUM rileva che il continuo rinvio della sua apertura, destinato a protrarsi nei prossimi mesi, aggiunge nuove dubbi sulla effettiva funzionalità di questo impianto, la cui apertura è già stata più volte rinviata non solo per l’opposizione della comunità che lo dovrebbe ospitare, ma soprattutto per evidenti difetti di progettazione e costruzione che aumentano dubbi e preoccupazioni relative a una sua entrata in esercizio; 37. Il FORUM ritiene comunque inaccettabile realizzare ed attivare un impianto in un territorio dichiaratamente compromesso per l’elevatissimo grado di inquinamento delle matrici ambientali (terra, acqua e aria) come quello acerrano (inserito nel Sito di interesse nazionale del litorale domizio-flegreo e agro aversano); 38. A queste preoccupazioni si aggiungono quelle sollevate da una consolidata pubblicistica scientifica, relativa ai danni alla salute provocati dagli impianti di incenerimento, che rendono comunque controversa anche da un punto di vista sanitario e ambientale, oltre che obsoleta da un punto di vista economico, la scelta dell’incenerimento; 39. A queste considerazioni il FORUM aggiunge la constatazione che, l’attesa di uno o più inceneritori che non sono mai arrivati ha indotto per quattordici anni il regime commissariale a perpetuare e aggravare l’emergenza rifiuti in Campania e a non predisporre e spesso a ostacolare soluzioni alternative più

economiche, più salubri, più facilmente praticabili, come riduzione, RD, compostaggio, recupero di materia; 40. Il FORUM rileva altresì come gli indirizzi adottati nel quadro normativo definito dalla L. 123/08 contribuiscono a perpetuare questa attesa, in un contesto di generale e protratto stallo di qualsiasi altra iniziativa. Per tutti questi motivi ritiene che la Giunta Regionale e le Amministrazioni provinciali si debbano attivare per richiedere la fine anticipata della gestione commissariale dei rifiuti nella regione e per promuovere le condizioni di un passaggio in tempi stretti della gestione di tutto il ciclo alle Amministrazioni provinciali e ai nuovi soggetti da queste delegate; 41. Il FORUM condivide la scelta della Giunta Regionale di voler ridurre drasticamente il numero di discariche previste dalla L 123/08 grazie al contenimento dello scarto da avviare a smaltimento finale consentito dalla riattivazione degli impianti di selezione fisico meccanica dei RUR; 42. Per quello che riguarda il pregresso, cioè le montagne di ecoballe accumulate nel territorio della regione, il FORUM, consapevole della difficoltà di trovare una soluzione efficace, economicamente sostenibile e ambientalmente compatibile a un problema che non ha precedenti nella storia della civiltà industriale, invita la Giunta regionale ad affrontare la questione convocando insieme al FORUM un convegno internazionale che discuta il problema in tutte le sue dimensioni; 43. A rettifica e correzione del quadro delineato dalle Linee programmatiche varate dalla Giunta regionale il FORUM allega il documento predisposto da alcuni dei comitati più attivi al suo interno, che fornisce indicazioni circostanziate per la redazione dei piani provinciali e per una ridefinizione degli obiettivi del piano a livello regionale.

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