CPM MUSIC PUBLISHING
Paolo Favini, Dario Cecchini
Fiati in Sezione Sax, Tromba, Trombone e altri
tecnica ed espressività per suonare la musica d’oggi
INDICE Prefazione e scopo del libro..................... 5 Argomenti e sviluppo................................ 6
Impostazioni e tecniche di base.............. 7 1.1 La respirazione.................................... 8 1.2 Il suono................................................. 11 1.3 I materiali............................................. 13
CAPITOLO 2 Estensione fiati............................................ 15 I sassofoni............................................. Clarinetto e flauto............................... La tromba............................................ Il trombone..........................................
16 18 19 20
CAPITOLO 3 Il linguaggio del funk................................. 21 3.1 I segni di pronuncia............................ 3.2 Esercizi ritmici....................................... 3.3 Lettura ritmica preparatoria alla pronuncia funk.................................... 3.4 Esercizi di lettura in sedicesimi........... 3.5 Le scale................................................ 3.6 Pentatoniche maggiori e minori.......
Musicisti e gruppi....................................... 77 CAPITOLO 7
CAPITOLO 1
2.1 2.2 2.3 2.4
CAPITOLO 6
22 23 26 28 30 31
CAPITOLO 4 Studi funky................................................... 35 C Funk.......................................................... E minor Funk................................................. Eb Funk......................................................... B minor Funk................................................ F Funk........................................................... A minor Funk................................................ Bb Funk......................................................... G Funk.......................................................... B Funk........................................................... Ab Funk........................................................
38 41 44 47 50 53 56 59 62 65
4.1 Studi per sax tenore e baritono........ Funk-H.......................................................... One Note Funk............................................ Let’s Funk.....................................................
68 68 69 70
Il Funk in 70 dischi....................................... 87 CAPITOLO 8 Frasi funk, soul e imitazioni di stile............ 91 Frasi anni 70................................................. EWF Style...................................................... Blood, Sweet and Tears Style.................... Chicago Style............................................. Tower Style.................................................. Jarreau Style............................................... Wonder Style............................................... Frasi fiati....................................................... Mister Brown................................................ James Riff.................................................... Blues Brother Style....................................... Pet Gunster.................................................. Frasi Soul...................................................... Heggy Wood............................................... Linge Funk.................................................... Open Week................................................. Soul in Me.................................................... Pick the Paolo............................................. Trendly 1...................................................... Trendly armonizzato................................... Get Ready Funk.......................................... Call Me Now Baby..................................... Funky City.................................................... Nice.............................................................. Background 1............................................. Background 2.............................................
92 104 115 117 124 128 131 137 141 143 144 145 147 148 150 153 158 160 180 182 185 187 189 192 198 200
CAPITOLO 9 Studi funky in chiave di basso.................. 203 C Funk.......................................................... E minor Funk................................................ Eb Funk........................................................ B minor Funk................................................ F Funk........................................................... A minor Funk............................................... Bb Funk........................................................ G Funk.......................................................... B Funk........................................................... Ab Funk........................................................
204 205 206 207 208 209 210 211 212 213
CAPITOLO 5 Consigli per i vari tipi di sessions............... 71 5.1 Come affrontare uno spartito da suonare a prima vista......................... 5.2 Come prepararsi a una seduta di registrazione.................................... 5.3 Collaborazioni con gruppi e sostituzioni............................................ 5.4 Lavori Televisivi....................................
72 74 74 75
Biografia degli autori................................. 214 Ringraziamenti........................................... 215
IL LINGUAGGIO DEL FUNK In questo capitolo parleremo delle pronunce, degli accenti, delle divisioni ritmiche, delle frasi e di tutto quello che in qualche maniera vi farà entrare dentro questo linguaggio, che vi permetterà di riprodurlo e di renderlo comprensibile. Ci saranno degli esempi suonati e diversi esercizi ai quali applicarsi. Quindi andiamo avanti e cerchiamo di capire via via quello che affronteremo e perché.
3.1 I SEGNI DI PRONUNCIA I segni di pronuncia sono quelle indicazioni grafiche che si trovano sopra, sotto o accanto alle note. Essi ci danno indicazioni su come pronunciare le note stesse per far avere loro il giusto peso e la giusta enfasi all’interno della frase. Molto spesso però vi capiterà di non trovarli e dovrete quindi essere voi a capire come pronunciare a seconda dell’andamento ritmico e dello stile del pezzo che starete suonando. Una cosa a cui molto musicisti, specialmente di provenienza classica, sono abituati, sono le legature di portamento e cioè quelle che mostrano la lunghezza della frase. Molto spesso (per la nostra esperienza potremmo dire quasi sempre) nei lavori di musica leggera, jazz, funk ecc ecc. queste non vengono scritte. Dovrete essere voi, con la collaborazione dei vostri colleghi se sarete in sezione, a decidere le lunghezze delle frasi e spesso anche come articolarle, in base alle vostre conoscenze del linguaggio, alle esigenze musicali espressive e ai respiri. A questo proposito ricordatevi che lo spirito di collaborazione, all’interno di un gruppo, è fondamentale per ottenere migliori risultati musicali.
Articolazioni e tecniche di esecuzione particolari danno alla musica un tocco caratteristico all’esecuzione. esempio A - una linea sopra la nota indica che ad essa va dato il suo pieno valore esempio B - un punto sopra la nota indica che essa deve essere pronunciata staccata e leggermente più breve del suo valore.
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CAPITOLO 3
esempio C - una linea curva che sale verso la nota indica che la nota viene suonata inizialmente calante e portata verso la giusta intonazione (puo’ essere usato tra le note e dopo le note. Un esempio può essere ”Peter Gunn song”) esempio D - la “v” capovolta indica un attacco energico esempio E - un esempio di sincope esempio F - scrittura swing!!!!! esempio G - indica un attacco energico sia il pieno valore della nota esempio H - una linea che scende verso una nota è chiamata glissato di labbro. Indica una breve indefinita discesa verso la nota reale (usata anche per salire) esempio I - indica una lunga caduta della nota (una linea piu’ corta ovviamente una breve caduta)
3.2 ESERCIZI RITMICI Nelle prossime pagine vi vengono offerte una serie di cellule che presentano figurazioni usuali nel linguaggio del funk. Nel primo esercizio sono solo cellule ritmiche, nel secondo vi abbiamo aggiunto delle combinazioni anche melodiche. Esercitatevi seguendo attentamente i segni di pronuncia, assimilandoli e facendoli entrare a far parte delle vostre conoscenze e del vostro linguaggio. Come appare alla fine delle pagine, cercate di combinare le varie cellule, sia ritmiche che melodiche, per avere una maggior pratica e comprensione delle varie divisioni.
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ESERCIZI RITMICI
esercitarsi combinando varie cellule ritmiche
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CAPITOLO 3
ESERCIZI RITMICI (SUONATI)
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STUDI FUNKY Adesso passiamo agli studi suonati da noi sulle basi e che voi potrete suonare sulle stesse basi anche senza di noi. Ascoltate bene come abbiamo suonato noi, orecchiate, fischiettate e poi provate a leggere da soli e quindi sulle basi insieme a noi. Quando vi sembrerà che suoniate uguale a noi suonate da soli sulla base e ascoltate bene. Questi studi nelle varie tonalità presentano delle caratteristiche comuni che pensiamo sia giusto e produttivo farvi notare. Innanzi tutto ognuno di essi si basa su una cellula ritmica attorno alla quale poi si sviluppa. Cercate di interiorizzare la cellula, capitela, datele la giusta inflessione. Attorno, dopo e prima di essa ci saranno dei cambi di accenti ritmici che vanno letti e capiti. Attenti! Non vi “addormentate” sulla cellula di base, guardate sempre avanti, anticipate con l’occhio quello che andrete a leggere, solo così migliorerete la vostra lettura e la comprensione di quello che andrete a suonare. Occhio anche ai cambi di registro che si presentano via via nei pezzi, pensate sempre al suono e all’ intonazione. Una cosa a cui dovrete prestare attenzione estrema sono le pause. Molto spesso, specie accelerando le velocità, le pause ci saranno ma non dovranno essere “pensate”, dovranno essere un tutt’uno con lo scorrere del brano, dovete cercare di acquisire la conoscenza dell’accento ritmico in cui la nota si trova, sapere dove essa parte e averlo ben chiaro. Andando avanti lo studio abbandonerà la cellula d’impianto, quindi state sempre attenti e pronti. Troverete molte pronunce segnate sopra le note, non trascuratele! Verrebbe altrimenti a mancare lo scopo degli esercizi e cioè trovare il giusto drive ritmico, riconoscere subito il segno di pronuncia, imparare le divisioni e memorizzare gli accenti. Ricordatevi inoltre di pensare alla respirazione, al suono e all’intonazione. Sì, sono un bel po’ di cose, ma vanno fatte tutte bene e tutte contemporaneamente per migliorare e crescere strumentalmente e musicalmente. Gli studi sono da fare anche senza basi con il metronomo. Però prima leggete l’esercizio senza metronomo, lentamente, soffermandovi sul ritmo e sulle pronunce, rileggete le varie battute finchè non vi saranno chiare. Non cercate di leggere da capo a fondo lo studio, non in questa fase. Leggetelo capendo gli accenti e facendo imparare le note alle vostre dita. Dovrete cercare di aver chiaro anche l’intonazione delle note, e quindi di poter canticchiare quello che suonerete. Un altro consiglio: se qualcosa non vi riesce, può essere una divisione ritmica, un passaggio tecnico, l’intonazione di un determinato punto o qualunque altra difficoltà, isolate la battuta, studiatela separatamente, a loop, prima da sola e poi con la precedente e la successiva, fate un blocco di 2 battute o di 4, ma ISOLATE i passaggi che non vi riescono. Non fissatevi di fare tutto lo studio sulla base. E’ inutile rifarlo sempre da capo e sbagliare sempre le stesse 2 o 3 battute. Curate prima le battute che vi creano difficoltà e poi rifate l’esercizio.
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CAPITOLO 4
Quindi, prima di lasciarvi allo studio, vi riassumiamo gli scopi di questi studi: 1) interiorizzazione delle varie cellule ritmiche, 2) pronunce delle frasi, 3) intonazione, 4) fluidità ritmica, 5) abitudine a suonare nelle diverse tonalità. Ci teniamo a specificare che non c’è un ordine di importanza fra questi “scopi” per il semplice fatto che tutti insieme fanno delle note scritte un qualcosa di musicale. E’ inutile andare a tempo se si è stonati, come lo è d’altra parte suonare le note intonate senza dare loro la giusta intenzione e interpretazione. Il punto numero 5 (abitudine alle diverse tonalità) è una cosa da non sottovalutare. Infatti state sicuri che, specie se vi capiterà di suonare con dei cantanti, vi potrete trovare spartiti con 7 diesis in chiave o con 4/5 bemolli. Questo procurerà non pochi problemi perché spesso ci saranno doppi diesis e doppi bemolli e comunque uno sforzo mentale superiore. Un consiglio per gli arrangiatori: se usate i fiati, cercate di evitare pezzi in tonalità per niente fiatistiche, cioè soprattutto quelle con tanti diesis in chiave. A volte alzare o abbassare la tonalità anche di un semitono farà suonare il vostro brano molto più scorrevole. Proprio per un discorso di meccanica degli strumenti, migliore sarà la tonalità e più saranno fluide le frasi. Attenti che anche nei prossimi studi, ogni tanto, vi scriveremo la stessa cosa in maniera differente. Ovvio che il metodo migliore di scrittura è quello che divide CHIARAMENTE la battuta di 4/4 in due metà di 2/4 a loro volta divise CHIARAMENTE in due movimenti ben visibili, ma molti arrangiatori o copisti, a volte anche a causa della fretta, non ci pensano e quindi più di una volta vi troverete a leggere delle divisioni scritte in un modo che non segue i criteri della logica della lettura. Ultimo consiglio prima di lasciarvi alla pratica: non abbiate fretta di voltare pagina e passare allo studio successivo. Procedete solo quando vi sembrerà di averlo assimilato a livello tecnico, ritmico, di suono, di intonazione, di lettura, di pronunce e quindi di essere riusciti a dare musicalità a quello che è scritto. Quando anche quello che succede nella base è assimilato e sapete bene come ogni vostro accento si incastra con quelli della ritmica è il momento di andare avanti.
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01 - C Funk Iniziamo con questo esercizio che è basato sulla cellula ritmica della prima battuta che si ripete uguale fino alla quarta dove appare sempre un piccolo cambiamento negli ottavi o sedicesimi presenti negli ultimi movimenti. Al di là della ripetitività che può avere a prima vista, questo esercizio è molto utile perché ci abitua al groove, alla stessa figurazione ritmica che appare e si mantiene allo stesso modo nel pezzo, cosa frequente nei pezzi funk e soul.
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CAPITOLO 4
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IL BACKGROUND Per concludere questa sezione dedicata alla scrittura vi viene fatto l’esempio di uno stesso background ma con due diverse armonizzazioni. Il fine è quello di mostrare che cosa sia un BKG, e cioè una linea più o meno armonizzata che funge da contrappunto ad un assolo.
In questo primo esempio, la tromba suona la terza dell’accordo, il sax tenore la settima mentre il sax alto suona la nona alterata, ovvero la nota “blues”. Il suono della tromba e’ predominante. Importante, quando si arrangia, conoscere i vari strumenti che si hanno a disposizione per distribuire con “cura” i pesi degli strumenti.
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CAPITOLO 8
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in questo 1 esempio, la tromba suona la terza dell'accordo, il sax tenore la settima mentre il sax alto suona la nona alterata, ovvero la nota "blues" il suono della tromba e' predominante. METODO FIATI - 10 aprile 2013.indd 199
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