Dichiarazione Di Sintesi Preliminare Vigevano

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V.A.S. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA- DICHIARAZIONE DI SINTESI PRELIMINARE

COMUNE DI VIGEVANO P.G.T. PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO

V.A.S. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA

Dichiarazione di Sintesi preliminare settembre 2009 2009

V.A.S. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA- DICHIARAZIONE DI SINTESI PRELIMINARE

INDICE

PREMESSA..................................................................................................................................1 1

INTEGRAZIONE TRA PROCESSO DI PIANIFICAZIONE E DI VALUTAZIONE AMBIENTALE............3

2

SOGGETTI COINVOLTI NEL PROCESSO E MODALITÀ DI INFORMAZIONE, PARTECIPAZIONE E CONSULTAZIONE ...............................................................................................................6

3

CONTENUTI DELLA PROPOSTA DI PIANO ..........................................................................11

4

OSSERVAZIONI PERVENUTE E PRESCRIZIONI ASSUNTE .......................................................16

5

MODALITÀ DI CONTROLLO DEL PIANO .............................................................................30

V.A.S. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA- DICHIARAZIONE DI SINTESI PRELIMINARE

PREMESSA La Direttiva 2001/42/CE stabilisce, all’art. 9, paragrafo 1. punto b), che nel momento dell’adozione di un piano o programma, le autorità di cui all’art. 6 della stessa Direttiva e il pubblico siano informati e venga messo a loro disposizione, oltre il piano o il programma adottato, anche una Dichiarazione di Sintesi in cui si illustri il percorso di valutazione effettuato, evidenziando, in particolare, in che modo le considerazioni ambientali sono state integrate nel piano o programma, come si è tenuto conto del Rapporto Ambientale e delle consultazioni condotte sul piano o programma stesso. Allo stesso art. 9, paragrafo 1. punto c) è previsto che vengano messe a disposizione dei soggetti di cui al punto precedente, le misure adottate in merito al monitoraggio ai sensi dell’art. 10. Inoltre, al punto 5.16 del Documento attuativo dell’art. 4 della LR 11 marzo 2005 n. 12, “Indirizzi Generali per la Valutazione Ambientale di Piani e Programmi”, approvato dal Consiglio regionale con delibera del 13 marzo 2007, si dichiara che l’Autorità procedente, d’intesa con l’Autorità competente per la VAS, provvede a predisporre la “Dichiarazione di Sintesi” nella fase sia di adozione sia di approvazione. Con riferimento ai criteri operativi deliberati dalla Giunta regionale DGR 6420 del 27 dicembre 2007, Allegato scheda H, nella Dichiarazione di Sintesi l’Autorità procedente: •

riepiloga sinteticamente il processo integrato del piano e della valutazione;



elenca i soggetti coinvolti e fornisce informazioni sulle consultazioni effettuate e sulla partecipazione del pubblico;



dà informazioni sulle consultazioni effettuate e sulla partecipazione, in particolare sugli eventuali contributi ricevuti e sui pareri espressi;



illustra le alternative/strategie di sviluppo e le motivazioni/ragioni per le quali è stata scelta la proposta di Piano;



dà conto delle modalità di integrazione delle considerazioni ambientali, in particolare di come si è tenuto conto del Rapporto Ambientale;



dichiara come si è tenuto conto del Parere Motivato;



descrive le misure previste in merito al monitoraggio.

Il presente documento costituisce, pertanto, la Dichiarazione di Sintesi preliminare del processo di Valutazione Ambientale Strategica utile all’adozione del Documento di Piano (DdP) del PGT del Comune di Vigevano. Nella redazione del presente documento si è fatto riferimento a tutti i documenti istruttori predisposti dagli Uffici Comunali, in particolare i verbali di riunioni, pareri prodotti, osservazioni pervenute e relative controdeduzioni, nonché il complesso degli elaborati tecnici predisposti per il processo di pianificazione e messi a disposizione sul sito web del Comune di Vigevano.

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Le pagine sul sito web hanno, di fatto, costituito un importante strumento per diffondere informazioni sul lavoro in corso e per facilitare la partecipazione degli interessi organizzati e dei cittadini al processo decisionale di Piano. Al fine di rendere più agevole la lettura del presente documento e per evitare ripetizioni nella trattazione dei contenuti, si riporta di seguito la struttura assunta per la presente Dichiarazione di Sintesi (DdS) preliminare, in cui ad ogni “Argomento primario” sono associate le necessarie informazioni richieste dalle vigenti normative (DGR 6420/2007).

Struttura della presente DdS

Contenuti richiesti per la DdS

Argomenti primari

(DGR 6420/2007)

Cap. 1 Integrazione tra processo di pianificazione e di valutazione ambientale Cap. 2 Soggetti coinvolti nel processo e modalità di informazione, partecipazione e consultazione Cap. 3 Contenuti della proposta di Piano

Cap. 4 Osservazioni pervenute e prescrizioni assunte

Cap. 5 Modalità di controllo

- riepiloga sinteticamente il processo integrato del piano e della valutazione - dà conto delle modalità di integrazione delle considerazioni ambientali, in particolare di come si è tenuto conto del Rapporto Ambientale - elenca i soggetti coinvolti e fornisce informazioni sulle consultazioni effettuate e sulla partecipazione del pubblico - illustra le alternative/strategie di sviluppo e le motivazioni/ragioni per le quali è stata scelta la proposta di Piano - dà informazioni sulle consultazioni effettuate e sulla partecipazione, in particolare sugli eventuali contributi ricevuti e sui pareri espressi - dichiara come si è tenuto conto del Parere Motivato

- descrive le misure previste in merito al monitoraggio

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INTEGRAZIONE TRA PROCESSO PROCESSO DI PIANIFICAZIONE PIANIFICAZIONE E DI VALUTAZIONE AMBIENTALE AMBIENTALE

La normativa esistente, a partire dalla Direttiva europea, sottolinea chiaramente la necessità di integrare la VAS nel percorso di pianificazione. Le norme e la direttiva stessa vanno anche oltre, affermando che l’integrazione deve “…essere effettuata durante la fase preparatoria del piano…” (art 4 c. 1) e deve essere estesa all’intero ciclo di pianificazione, compreso il controllo degli effetti ambientali significativi conseguenti all’attuazione del piano (art 10). Di conseguenza, la VAS deve essere attivata fin dalle prime fasi del processo decisionale, nel momento in cui si raccolgono le proposte dagli attori sul territorio e si avvia il dibattito per arrivare, confrontando le alternative, alle prime scelte strategiche sull’assetto da dare al Piano. La VAS deve, quindi, accompagnare tutto il percorso di formulazione, dibattito e adozione/approvazione del Piano, estendendosi anche alle fasi di attuazione e gestione, con la previsione e la realizzazione del programma di monitoraggio. L’integrazione del percorso di VAS e processo decisionale di Piano ha principalmente la finalità di portare a considerare in modo più sistematico gli obiettivi di sostenibilità ambientale all’interno del processo decisionale sul Piano e, in tal senso, il grado di integrazione raggiunto rappresenta esso stesso una misura del successo degli scopi della VAS. Si veda in proposito l’art 1 della Direttiva, nel quale si evidenzia che: “La

presente direttiva ha l’obiettivo di garantire un elevato livello di protezione dell’ambiente e di contribuire all’integrazione di considerazioni ambientali all’atto dell’elaborazione e dell’adozione di piani e programmi al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile, …”. In Lombardia, la LR 12/2005 sottolinea la necessità di una stretta integrazione fra le competenze di pianificazione dei diversi enti, affermando che: “il governo del territorio

si attua mediante una pluralità di piani, fra loro coordinati e differenziati, i quali, nel loro insieme, costituiscono la pianificazione del territorio stesso” (art 2 c. 1). La LR 12/2005 richiama più volte nel testo la necessità di una stretta integrazione tra Documento di Piano e percorso di VAS, e questo non solo nell’art 4 e nel documento “Indirizzi generali per la valutazione ambientale strategica dei piani e programmi” approvato dal Consiglio Regionale il 13 marzo 2007, ma anche nel documento ”Modalità per la pianificazione comunale” attuativo dell’art 7 approvato dalla Giunta Regionale nello stesso mese di dicembre.

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La VAS del Documento di Piano è stata in questa sede intesa come occasione per ampliare il metodo di lavoro, affiancando agli strumenti classici della pianificazione anche gli strumenti di valutazione ambientale. Gli stessi criteri attuativi dell’art 7 sottolineano in modo esplicito l’approccio “necessariamente interdisciplinare, fondato

sulla valutazione delle risorse, delle opportunità e dei fattori di criticità che caratterizzano il territorio per cogliere le interazioni tra i vari sistemi ed i fattori che lo connotano sulla base dei quali dovranno definirsi obiettivi e contenuti del piano”. Ed aggiungono “… in questo senso l’integrazione della procedura di VAS nell’ambito della formazione del Documento di Piano rappresenta un elemento innovativo fondamentale”. La VAS non è stata, quindi, semplicemente un elemento valutativo, ma si è integrata nel Piano e ne è diventata elemento costruttivo, gestionale e di controllo. In tale senso la VAS ha dovuto essere molto fluida e flessibile, basata su un attento studio delle caratteristiche che i processi decisionali assumono localmente. All’interno del processo di pianificazione, la VAS ha rivestito, pertanto, un ruolo fondamentale, individuando inizialmente i principi di sostenibilità d’interesse per il PGT e riconoscendo i diversi condizionamenti alle differenti scale, al fine di fornire al Piano un complesso quadro di riferimento verso cui rapportarsi nella propria definizione e assumendo, successivamente, tali informazioni per la valutazione degli effetti indotti dalle azioni proposte dal Documento di Piano. Si è, quindi, affrontato Il primo passaggio individuando gli obiettivi di sostenibilità ambientale,

territoriale

e

sociale,

di

salubrità

e

sicurezza,

di

qualificazione

paesaggistica e di protezione ambientale, stabiliti da riferimenti internazionali, nazionali ed da strumenti locali specifici. Si è reputato poi fondamentale evidenziare al Piano l'insieme degli obiettivi e indirizzi dei piani e programmi che governano il territorio di area vasta, nel quale si inserisce il comune di Vigevano, al fine di desumere quale collocazione potesse avere il Documento

di

Piano

in

tale

contesto.

Ciò

ha

consentito,

in

particolare,

il

raggiungimento di tre importanti risultati: 1. la costruzione di un quadro specifico di riferimento, contenente gli obiettivi e indirizzi fissati dagli altri piani e programmi territoriali e di settore; 2. la costruzione di un quadro specifico, contenente le azioni individuate dagli altri piani e programmi territoriali e di settore vigenti, le quali, non direttamente governabili dal piano, possono avere su di esso una certa influenza, concorrono alla definizione di uno scenario esterno di riferimento per l’evoluzione possibile del territorio di Vigevano (strade, poli produttivi sovracomunali, cave, ecc.);

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3. la valutazione, conseguente, del grado di congruità del DdP con tale sistema di riferimento della pianificazione e programmazione vigente. Anche l’individuazione dei vincoli e delle tutele alla scala di riferimento e la messa a sistema dei fattori di attenzione ambientale sono stati passaggi fondamentali per restituire al processo decisionale ulteriori orientamenti alla sua definizione. La presenza nel territorio comunale e nelle sue immediate vicinanze dei seguenti siti della rete Natura 2000 e di elementi della rete ecologica regionale: SIC IT2080002 Basso corso e sponde del Ticino

-

ha,

-

SIC IT2080013 Garzaia della Cascina Portalupa

-

ZPS IT2080301 Boschi del Ticino quindi,

previsto

necessariamente

l’attivazione

della

specifica

procedura

(Valutazione di Incidenza) parallela alla VAS, che, attraverso la redazione di uno Studio di Incidenza, ha permesso di valutare le possibili ricadute problematiche o positive indotte dalle previsioni di Piano sul sistema specifico delle sensibilità naturalistiche associate a Rete Natura 2000 ed agli elementi della rete ecologica regionale a questa connessi. Per definire, poi, un quadro interpretativo dello stato ambientale del territorio in oggetto, si è proceduto alla distinzione degli elementi maggiormente rappresentativi in due differenti categorie principali: le Sensibilità, ovvero tutti quegli elementi (areali, lineari e puntuali) a cui può essere attribuito un significativo valore intrinseco sotto il profilo ambientale o che possono essere esposti a rischi di compromissione qualora si producano determinati fattori di pressione effettivamente o potenzialmente presenti sulle aree in oggetto, e le Pressioni, ovvero elementi (areali, lineari e puntuali) a cui può essere attribuito un livello più o meno significativo di indesiderabilità per la presenza di situazioni di degrado attuale, rappresentanti l’insieme delle interferenze prodotte direttamente o indirettamente dal complesso delle opere e dalle attività umane (discariche, infrastrutture di trasposto, elettrodotti, ecc.). Tale ricognizione è stata mirata alla definizione dei punti di attenzione ambientale prioritari per il Piano e per le successive valutazioni, affinché si evidenziassero: •

quali fossero gli attuali elementi di valore e di criticità;



come tali fattori potessero influenzare la definizione del Piano;



come il Piano, per quanto di competenza, ha cercato di valorizzare o salvaguardare gli elementi di pregio e come ha cercato di risolvere le criticità attuali;



quali fossero gli elementi ambientali potenzialmente interferiti (direttamente e/o indirettamente) dalle azioni previste dal Piano.

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La seconda parte del processo valutativo ha visto, poi, l’analisi del grado di coerenza del Piano con il sistema assunto, identificando i potenziali effetti attesi dalle azioni proposte dal DdP, per le quali attivare sin da subito specifiche discussioni sulla loro necessità di attuazione e sulle loro possibili alternative e, qualora comunque confermate dal processo decisionale, definire indicazioni di compatibilizzazione ambientale per le problematicità indotte. Infine, un importante momento di confronto tra il processo decisionale e quello valutativo è stato l’individuazione di un sistema di indicatori per il monitoraggio degli effetti del Piano, il quale consentirà di verificare l'attuazione delle azioni e degli interventi previsti dal DdP e di controllarne gli effetti sull'ambiente nel tempo.

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SOGGETTI COINVOLTI NEL NEL PROCESSO E MODALITÀ MODALITÀ DI INFORMAZIONE, PARTECIPAZIONE PARTECIPAZIONE E CONSULTAZIONE CONSULTAZIONE

L’Amministrazione comunale di Vigevano, con Delibera di Giunta Comunale n.54 del 9 marzo 2006, ha dato avvio al procedimento per la costituzione dei tre atti costituenti il Piano di Governo del Territorio (P.G.T.) e, con avviso sul BURL n. 9 del 28 febbraio 2007 e Determina Dirigenziale n. 891 del 2008, ha dato avvio al processo di valutazione ambientale dello stesso, attraverso la Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.). I soggetti tecnici interessati ed il pubblico consultato per il piano di Vigevano sono di seguito elencati: Autorità procedente •

Comune di Vigevano nella figura dell’Arch. Enzo Spialtini, Dirigente del Settore Assetto del Territorio

Autorità competente per la VAS •

Arch. Paola Testa, Responsabile del Servizio Pianificazione e Gestione Territoriale

Soggetti competenti competenti in materia ambientale •

A.R.P.A. Lombardia, Dipartimento di Pavia



A.S.L. della Provincia di Pavia – Distretto di Vigevano;



Sovrintendenza per i Beni Culturali ed Ambientali della Provincia di Milano;



Sovrintendenza per i Beni Archeologici della Provincia di Milano;



A.ATO della Provincia di Pavia;



Parco del Ticino.

Ente competente per rete Natura 2000 •

Regione Lombardia DG Ambiente

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Enti Enti territorialmente interessati •

Regione Lombardia DG Territorio e DG Ambiente;



Provincia di Pavia, Settore Territorio;



Autorità di Bacino per il Po;



Comuni contermini: Cassolnovo (PV), Gambolò (PV), Abbiategrasso (MI), Gravellona Lomellina (PV), Parona Lomellina (PV).

Pubblico •

Associazioni Ambientaliste riconosciute a livello nazionale;



Associazioni di categoria, ordini professionali, ecc.;



Associazioni varie di cittadini ed altre Autorità che possano avere interesse ai sensi dell’Art. 9 comma 5 del Dlgs 152/2006 altre eventuali associazioni presenti sul territorio.

La consultazione, la comunicazione e l’Informazione sono elementi imprescindibili della valutazione ambientale. Il Punto 6 degli Indirizzi generali della VAS prevede l’allargamento

della

partecipazione

a

tutto

il

processo

di

pianificazione/programmazione, individuando strumenti atti a perseguire obiettivi di qualità. La partecipazione è supportata da forme di comunicazione e informazione e dalla consultazione che si avvale della Conferenza di Valutazione. Al fine di acquisire elementi informativi volti a costruire un quadro conoscitivo condiviso, per quanto concerne i limiti e le condizioni per uno sviluppo sostenibile, e ad acquisire i pareri dei soggetti interessati, è stata attivata la Conferenza di Valutazione. L’Autorità procedente, d’intesa con l’Autorità competente per la VAS, ha convocato i soggetti competenti in materia ambientale e gli enti territorialmente interessati a due specifici momenti nell’ambito della Conferenza di Valutazione.

Tabella 2.1 – Incontri svolti nell’ambito della Conferenza di Valutazione Data

Oggetto dell’incontro

Conferenza di Valutazione – Seduta introduttiva Vengono illustrati i motivi della conferenza e vengono 8 luglio 2008

presentati,

mediante

proiezione

di

slides,

il

Quadro

Conoscitivo del Rapporto Ambientale e le Linee Guida per la formazione del nuovo PGT Conferenza di Valutazione – Seduta conclusiva 23 luglio 2009

Vengono presentati, mediante proiezione di slides, il Rapporto Ambientale, lo Studio Preliminare di Incidenza, la

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Sintesi non Tecnica ed il Documento di Piano A seguito degli incontri sono stati redatti i relativi verbali, che sono allegati al Parere Motivato (ALLEGATO A). Per quanto attiene, invece, il processo di partecipazione, il Comune di Vigevano ha inteso articolare il processo di partecipazione prevedendo due percorsi fondamentali: 1. un primo incontro preliminare (ad inviti) con le diverse organizzazioni e categorie (economiche, sociali e culturali) del territorio, volto alla presentazione degli indirizzi e degli orientamenti strategici che qualificano le politiche di sviluppo del territorio e alla discussione dei contenuti. L’incontro, che si è tenuto martedì 30.09.2008, si è sviluppato attraverso una prima introduzione di carattere istituzionale, seguita da una presentazione di carattere tecnico a cura dell’estensore del Documento di Piano. La successiva fase ha riservato un ampio spazio ad un momento di confronto con i soggetti invitati onde accogliere commenti, suggerimenti e proposte. Gli interventi dei partecipanti all’incontro sono stati puntualmente registrati e trasmessi al gruppo tecnico incaricato della predisposizione del Documento di Piano. A questo primo incontro sono seguiti 4 ulteriori appuntamenti di approfondimento e confronto su specifiche tematiche di settore con il gruppo tecnico incaricato; gli incontri hanno seguito il seguente calendario: 17.11.2008, ore 17.00 – professionisti 17.11.2008, ore 20.30 – commercianti 19.11.2008, ore 17.00 – costruttori 19.11.2008, ore 20.30 – artigiani ed industriali 2. focus group aperti alla cittadinanza, incentrati su alcuni temi specifici del piano relativi a nodi progettuali orientati a dare indicazioni all’Amministrazione per la predisposizione del Piano dei Servizi. Gli incontri in programma hanno seguito il seguente calendario: 28.11.2008 –‘Il verde e la città. Gli spazi a verde pubblico ed il loro possibile sviluppo nella città’; 03.12.2008 –‘Le risorse per gli anziani. Le strutture esistenti ed i progetti per i nuovi servizi’; 11.12.2008 –‘Giovani: spazi per chi, spazi perché. Un momento di confronto per raccogliere domande, indicazioni, suggerimenti’. Attraverso i focus group si è inteso attivare un confronto diretto con la cittadinanza dando voce a tutti coloro che hanno voluto partecipare e contribuire apportando riflessioni ed utili suggerimenti. Un ulteriore utile strumento di cui l’Amministrazione Comunale ha inteso avvalersi, è stato quello del forum informatico (via web), web) dispositivo già attivo sul sito della Città di Vigevano ed a cui già numerosi cittadini hanno fatto riferimento.

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L’Amministrazione ha deciso di avviare specifici ambiti di discussione sui principali temi del PGT (nodi progettuali e sistema dei servizi) all’interno dell’apposita pagina web dedicata alla partecipazione (Progetto e-21). Questa scelta ha consentito di raccogliere una serie di commenti ed indicazioni da parte dei cittadini che hanno potuto alimentare ulteriormente il dibattito intorno ai temi trattati e rappresentare un utile riferimento per delineare alcune questioni nodali, aspetti critici, ipotesi di lavoro... La partecipazione attraverso il forum di discussione informatico, ha raccolto osservazioni e suggerimenti per un tempo definito entro il quale i cittadini hanno potuto esprimere le proprie opinioni ed osservazioni (termine ultimo: 15 gennaio 2009). Tale strumento di e-democracy ha rappresentato un ulteriore mezzo di partecipazione accessibile a molti e complementare ai momenti di incontro diretto con i cittadini, in grado di garantire un’informazione diffusa e continuativa in merito ai temi del PGT e delle trasformazioni in atto, ed un dibattito aperto ed esteso a tutta la cittadinanza.

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Le presentazioni ed i documenti di restituzione delle questioni emerse, sono stati resi disponibili all’interno dell’area appositamente dedicata alla partecipazione sul sito internet del Comune di Vigevano, andando ad attivare un secondo ambito di discussione che ha raccolto ulteriori contributi (in particolare relativamente al tema del verde e degli spazi dedicati ai giovani).

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3

CONTENUTI DELLA PROPOSTA PROPOSTA DI PIANO

Il nuovo PGT del Comune di Vigevano parte dall’assunto di garantire una continuità con il PRG del 2005, sia per quanto riguarda alcune linee di indirizzo, sia per quanto concerne la localizzazione e la caratterizzazione degli Ambiti di Trasformazione. Il PGT si pone quale momento di riorganizzazione del cammino già intrapreso dallo strumento precedente integrando nell’iter procedurale l’attenzione per gli aspetti qualitativi dei servizi e dell’abitare in generale e l’intento di guardare alla gestione del territorio

nel

suo

complesso

non

concentrandosi

unicamente

sulle

porzioni

urbanizzate o urbanizzabili. Più puntualmente, le linee strategiche perseguite dal PGT mirano a garantire uno sviluppo dell’urbanizzato incentrato: •

sulla trasformazione delle aree intercluse,



sul recupero del deficit di standard urbanistici tramite la cessione al Comune di una parte degli Ambiti di Trasformazione attuati,



sulla riqualificazione della città esistente,



sul potenziamento dell’accessibilità,



sulla qualità delle trasformazioni urbane.

A livello di quantificazione generale, il PGT prevede un’espansione massima di 2.049.161 mq legati ad Ambiti di Trasformazione. Gli abitanti teorici insediabili in massima attuazione degli AT previsti dal PGT sono circa 5.225, suddivisibili in circa 2.375 famiglie, che porterebbero la popolazione comunale a 67.132 abitanti teorici, con un aumento stimato di 1.716 abitazioni e 6.023 stanze.

Gli obiettivi del PGT sono declinati all’interno di 4 macrocategorie che abbracciano il sistema urbano nel complesso sia nelle sue relazioni interne, sia nelle interferenze e interrelazioni con l’intorno. 1. STRATEGIE PER L’ACCESSIBILITA’ E LA MOBILITA’ -

Realizzazione nuovo ponte sul Ticino con allacciamento alla Tangenziale di Abbiategrasso che si collegherà alla bretella prevista dal Piano d’Area Malpensa e all’area dell’EXPO 2015. Questo progetto si integra con il complessivo potenziamento della SS 494 (Vigevanese).

-

Potenziamento della strada SP 206 (Voghera - Novara) (con previsione del bypass della frazione Sforzesca) Sforzesca che potrà divenire un efficiente collegamento da Vigevano per la nuova Autostrada regionale BRO.MO (Broni-Mortara).

-

Adeguamento

di

Corso

Novara

come

alternativa

all’allacciamento

con

l’Autostrada A4 e come connessione all’aeroporto di Malpensa. Il rafforzamento

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V.A.S. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA- DICHIARAZIONE DI SINTESI PRELIMINARE

della direttrice per Novara è necessario anche per la realizzazione del nuovo polo ludicoludico-ricreativo nelle aree di Cassinetta della Croce. -

Riconferma del progetto di riqualificazione dell’area della stazione ferroviaria connessa ai lavori per il raddoppio della linea Milano-Mortara. Si conferma anche il progetto di realizzazione di un nuovo collegamento stradale tra le due parti di città separate dalla ferrovia reso possibile dalla previsione di abbassamento del piano del ferro.

2. STRATEGIE PER LE NUOVE TRASFORMAZIONI TRASFORMAZIONI URBANE -

Conferma di tutte le Aree di Trasformazione previste dal PRG del 2005. 2005 Per tali aree confermate si seguiranno i criteri trasformativi impostati dal PRG con l’aggiunta

di

nuove

forme

di

valutazione

preventiva

dei

progetti

di

trasformazione integrati e di ampio respiro per garantire una migliore qualità urbana. -

Previsione di un nuovo ambito di riserva per lo sviluppo produttivo, industriale e artigianale. artigianale Si tratta di un ambito di possibile potenziamento/ampliamento dei tessuti industriali e artigianali esistenti (situato all’estremità sud-ovest del territorio comunale) che può essere utilizzato sulla base di un nuovo, eventuale, fabbisogno di sviluppo del sistema produttivo. Tale ambito potrà essere attuato solo dopo il completamento di tutti gli Ambiti di Trasformazione previsti dal DP o per interventi di interesse rilevante.

-

Previsione di 5 nuovi ambiti di riqualificazione (definite trasformazioni strategiche di scala territoriale): a) Area della Cascinetta della Croce: Croce ambito dove sviluppare un polo ludicoricreativo di rilevanza sovracomunale che si innesta sull’asse commerciale definito da Corso Novara. b) Riqualificazione della stazione ferroviaria. ferroviaria c) Riqualificazione del Castello Sforzesco con creazione di un polo museale e culturale. d) Riqualificazione del “Colombarone” con creazione di un polo espositivo per eventi e manifestazioni con la possibilità di essere gestito da operatori privati. e) Riqualificazione dell’ex macello che si integra con la rifunzionalizzazione della Piazza Calzolaio d’Italia per la realizzazione di un nuovo polo di servizi per la città.

-

Superamento del concetto di Centro Storico a favore di quello di Città Storica con lo scopo di proporre nuove modalità di riqualificazione della città esistente che non si basino solo sull’epoca degli edifici (e dunque su interventi meramente centrati sulla tutela o il restauro), ma che tengano conto anche del significato culturale che esprimono fabbricati non strettamente considerati “storici” ma collegati alla memoria della città e dunque significativi anche da un punto di vista sociale.

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V.A.S. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA- DICHIARAZIONE DI SINTESI PRELIMINARE

3. STRATEGIE PER LO SVILUPPO DEL SISTEMA DEI SERVIZI -

Definizione delle destinazioni d’uso per le aree a servizi sia per quelle già cedute al Comune, sia per quelle da cedere in futuro in attuazione delle Aree di Trasformazione (AT). Verrà assegnata una possibile tipologia di servizio: aree a verde, aree per l’edilizia sociale, aree a servizi per l’istruzione. A seconda della prospettiva di utilizzo e della priorità tutte le aree saranno piantumate con essenze a densità differenti. Le aree a verde saranno piantumate e progettate per la fruizione della cittadinanza. Le aree per l’edilizia sociale potranno ospitare dell’edilizia residenziale sociale (ERS) secondo quanto disposto dall’art. 11 della Legge n. 133 del 6 agosto 2008 “Piano casa”. Le aree a servizi per l’istruzione potranno ospitare sia servizi privati di uso pubblico sia veri e propri plessi scolastici pubblici.

-

Si prevede un adeguamento agli standard qualitativi simili a quelli previsti per la rete stradale pubblica per quanto riguarda la gestione delle strade private, private nonché l’indirizzo generale della loro cessione gratuita a uso pubblico al Comune. Nel PdS tutte le strade, indipendentemente dalla loro natura, sono classificate come pubbliche e l’Amministrazione Comunale dovrà quindi programmare la propria acquisizione ai sensi dell’art. 9 comma 12 della LR 12/2005.

-

Per quanto riguarda il settore commerciale la strategia delineata dal DP è quella di favorire processi di trasformazione della città che sviluppino proposte di incremento del commercio al dettaglio e servizi di vicinato. vicinato Con il PGT si concedono due nuove medie superfici di vendita commerciali alimentari in zone attualmente non servite (Viale dei Mille e nella parte più a sud di Corso Genova) e il trasferimento di una media superficie alimentare esistente in Corso Genova nell’Ambito di Trasformazione (i 12) di Corso Milano. Quanto alle strategie di sviluppo commerciale in generale, generale il DP indica nell’Ambito di Trasformazione strategica di Corso Novara e Cascinetta della Croce, la localizzazione di un outlet e di un retail park con grandi superfici di vendita, mentre nell’Ambito di Trasformazione commerciale integrato (c 1) prevede la possibilità di realizzare una media superficie di vendita non alimentare di 2.500 m2.

4. STRATEGIE PER L’IMPLEMENTAZIONE DELLE RISORSE NATURALI -

Realizzazione di una Rete Ecologica che attraversi l’intera città, connettendo, mediante la realizzazione di elementi lineari, quali sponde di canali, viali alberati, parterre verdi e percorsi pedonali o ciclabili, le aree verdi esistenti e previste tra loro e, successivamente, con le aree naturalistiche esterne alla città in grado di alimentare le reti ecosistemiche interne.

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V.A.S. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA- DICHIARAZIONE DI SINTESI PRELIMINARE

Come si può osservare dall’elencazione precedente, gli obiettivi del PGT hanno già una specificità tale da potersi configurare come azioni che, riassumendo, possono essere suddivise in tre categorie: 1. Interventi strategici di riqualificazione. 2. Implementazione degli Ambiti di Trasformazione. 3. Implementazione dell’Ambito di riserva per attività produttive. Gli ambiti di riqualificazione si distribuiscono lungo una linea nord-ovest/sud-est che attraversa punti nevralgici del paesaggio urbanizzato la cui trasformazione può fungere da volano per una ritrovata vocazione fruitiva di Vigevano. L’offerta varia dalla realizzazione di un polo ludico-ricreativo alla creazione di un museo di storia e cultura locale, il tutto accompagnato dal potenziamento della linea ferroviaria che potrebbe assumere un ruolo primario nell’accessibilità dell’abitato. Per quanto riguarda gli Ambiti di Trasformazione, sono mantenute le categorie del PRG prevedendo ambiti di trasformazione per insediamenti integrati, ambientali, per attività, di riqualificazione ambientale. Ai precedenti viene aggiunto un ambito commerciale integrato, che si compone di un’area a destinazione commerciale vera e propria che interagisce con altre due aree circostanti per attività e di riqualificazione ambientale. L’interazione è determinata dal fatto che l’implementazione della trasformazione è subordinata al contestuale trasferimento di alcune attività dall’ambito in oggetto a quello per attività ed alla riqualificazione ambientale del rimanente. Viene, inoltre, identificato un ambito di riserva per sviluppo produttivo, industriale e artigianale che costituisce una previsione strategica da considerare solo nel momento in cui saranno esaurite le trasformazioni del PGT. L’implementazione degli Ambiti di Trasformazione avviene garantendo per ciascuna area un mix di funzioni interne associate a differenti destinazioni d’uso. Inoltre, ogni ambito ha una macropartizione che prevede la compresenza di un’area destinata all’edificazione, un’area destinata a verde privato con valenza ecologica e un’area a verde e servizi pubblici da cedere gratuitamente al Comune. Per l’attivazione degli Ambiti di Trasformazione e degli eventuali Programmi Integrati di Intervento, è prevista una forma di valutazione preventiva dei progetti di trasformazione determinata dalla presentazione, in sede di proposizione del progetto al Comune, di plastici e rendernig o video-rendering in grado di rendere espliciti gli effetti della nuova trasformazione con la possibilità di coinvolgere gli abitanti delle zone interessate dalla trasformazione. In sede di applicazione del principio della perequazione urbanistica contestualmente all’implementazione

degli

Ambiti

di

Trasformazione,

il

PGT

prevede

una

maggiorazione dei diritti edificatori nei casi di interventi di demolizione e ricostruzione di edifici esistenti nei casi di interventi che applicano i principi bio energetici (MBE).

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V.A.S. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA- DICHIARAZIONE DI SINTESI PRELIMINARE

Relativamente alla fase attuativa del PGT, sono previsti anche incentivi volumetrici relativi a Piani Attuativi che riguardino azioni di riqualificazione di aree dismesse o interventi di recupero edilizio. Viene, inoltre, previsto lo strumento attuativo definito “Progetto urbano”, che riguarda trasformazioni di ingente portata, non necessariamente predefinite dal Documento di Piano, per le quali viene ad essere obbligatoria una valutazione preliminare d’impatto di carattere urbanistico, ambientale, economico e sociale e uno “Schema di assetto preliminare” che faciliti la progettazione attuativa successiva. Vengono forniti anche gli indirizzi relativi alle trasformazioni urbane affidate a Programmi Integrati di Intervento affermando, innanzi tutto, che non sono ammissibili in ambito agricolo. Viene, inoltre, precisato che, in sede di valutazione di PII presentati, assumono primaria importanza: •

le proposte di interventi su aree interessate da fenomeni di degrado sociale;



i programmi volti alla realizzazione di ERS secondo quanto specificato dal PdS;



la ricollocazione di aree produttive irrazionalmente dislocate e interventi su aree industriali, artigianali e commercio all’ingrosso dismesse.

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V.A.S. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA- DICHIARAZIONE DI SINTESI PRELIMINARE

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OSSERVAZIONI PERVENUTE PERVENUTE E PRESCRIZIONI ASSUNTE ASSUNTE

Durante il processo decisionale e valutativo, a seguito della pubblicazione su web del Documento

di

Piano

e

del

Rapporto

Ambientale,

sono

pervenute

specifiche

osservazioni, riassunte nella tabella seguente da parte di: •

Osservazione ARPA di Pavia prot. n. 89901 class 3.1.3 3 pratica n. 57 anno 2008 in data 6 luglio 2009;



Consorzio Parco Lombardo della Valle del Ticino in merito alla procedura di Valutazione di Incidenza: nota del 2 luglio 2009 prot.n. 2009/ 6278 DF/ID/VP e parere del 29 luglio 2009 prot. n. 2009/7138 DF/ID



Regione Lombardia DG Qualità dell’ambiente in merito alla procedura di VINCA: decreto n. 9163 del 16 settembre 2009 prot. TI.2009.0016989

L’insieme delle osservazioni accolte e delle considerazioni e prescrizioni pervenute con l’espressione della Valutazione di Incidenza preliminare sono state precedentemente assunte nel Parere Motivato, Motivato espresso dall’Autorità competente per la VAS, come quadro di riferimento vincolante per il prosieguo nella definizione conclusiva del Piano e del Rapporto Ambientale.

Ente ARPA Lombardia Osservazioni di ARPA Lombardia relative al documento di Piano, Rapporto Ambientale e Sintesi Non Tecnica nell’ambito del processo di Valutazione Ambientale Strategica del Piano di Governo del Territorio del Comune di Vigevano (LR 12/2005) – 6 luglio 2009

Contenuto osservazione

Considerazioni

Si concorda con l’analisi contenuta nel Rapporto Ambientale sia per la completezza delle informazioni relative alle caratteristiche ambientali delle aree interessate dal Piano che per le schede di valutazione delle criticità presenti nei singoli ambiti di trasformazione e degli eventuali effetti indotti dalle previste realizzazioni, ma si ricorda che i risultati delle valutazioni effettuate dovrebbero essere recepite all’interno del Documento di Piano ed attuate ai fini di una pianificazione più sostenibile.

Il DdP ha accolto le indicazioni di compatibilità contenute nel Rapporto Ambientale.

Si segnala il mancato inserimento all’interno della tabella 7.5 colonna Risposte del Piano – aspetti problematici – (contenuta nel Rapporto Ambientale pag. 173) degli ambiti destinati al commercio che comporteranno un sensibile aumento del traffico con conseguente criticità per l’aspetto qualità dell’aria. Monitoraggio

Si specifica che la tabella in oggetto è finalizzata alla schematizzazione delle criticità attuali, così come desunte da una sintesi dello stato attuale.

Nel Rapporto Ambientale sono stati inseriti alcuni

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V.A.S. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA- DICHIARAZIONE DI SINTESI PRELIMINARE

Si ritiene che gli indicatori selezionati e inseriti nel Rapporto Ambientale debbano già in questa fase essere popolati (alcuni dati potrebbero essere reperiti all’interno del Documento di Piano). Il popolamento di questi indicatori risulterebbe utile nelle successive fasi di monitoraggio a verificare l’effettiva realizzazione del PGT e monitorare gli eventuali impatti sull’ambiente. Inoltre, si suggerisce di prevedere indicatori supplementari che misurino anche l’effettiva messa in opera di tutte le mitigazioni che sono state correttamente previste per gli ambiti. Si ritiene che, per garantire uno sviluppo sostenibile del territorio, debba essere considerato prioritario l’obiettivo di completamento ed estensione sul consolidato della rete fognaria. Si ricorda che l’art. 146 del D.Lgs. 152/06 prevede che nei nuovi insediamenti siano realizzati, quando economicamente e tecnicamente conveniente anche in relazione ai recapiti finali, sistemi di collettamento differenziati per le acque piovane e per le acque reflue e di prima pioggia. In considerazione dei numerosi intereventi previsti nelle adiacenze di rogge o cavi, si ricorda che, con D.Lgs. 112/98, la competenza sulla Polizia Idraulica è stata trasferita alle Regioni. RL gestisce direttamente la competenza sul reticolo idrico principale e (con LR 1/2000) ha delegato ai Comuni la gestione del reticolo idrico minore. La DGR 25 gennaio 2002 n. VII/7868 stabilisce i criteri e gli indirizzi per l’individuazione del reticolo minore, la definizione delle relative fasce di rispetto e lo svolgimento dell’attività di polizia idraulica. La definizione delle fasce di rispetto del reticolo idrico minore risulta indispensabile per una corretta pianificazione degli ambiti previsti da DdP. Studio geologico, idrogeologico e sismico Si ritiene che le informazioni relative alle classi di fattibilità geologica individuate sul territorio di Vigevano debbano essere riportate anche sulla cartografia degli ambiti previsti dal PGT. Tale sovrapposizione permetterebbe l’immediata individuazione di ambiti che potrebbero ricadere in classi di fattibilità geologica 3 o 4 che limitano l’edificazione o la subordinano a studi più approfonditi. Si specifica che le indagini e gli approfondimenti prescritti per le classi di fattibilità 2, 3 e 4 devono essere realizzati prima della progettazione degli interventi. Copia delle indagini effettuate e della relazione geologica di supporto deve essere consegnata in sede di presentazione dei Piani attuativi o in sede di richiesta del permesso di costruire. Si ricorda che le eventuali infrastrutture pubbliche e di interesse pubblico (ricadenti in classe 4) possono essere realizzate solo se non altrimenti localizzabili. Fasce di rispetto pozzi idropotabili In considerazione del fatto che molti ambiti individuati dal PGT ricadono completamente o parzialmente all’interno delle fasce di rispetto di pozzi idropotabili, si ricorda che l’atr. 94 del D.Lgs. 152/06 disciplina le aree di salvaguardia delle acque sotterranee destinate al consumo umano, definendo

valori di indicatori riferiti allo stato; per quelli relativi alla misura della effettiva messa in opera di tutte le mitigazioni che sono state previste per gli ambiti, si è provveduto all’integrazione del RA stesso con la tabella di cui al capitolo 5 del presente documento.

Il Rapporto Ambientale sottolinea la necessità di completare la rete fognaria comunale e il Documento di Piano subordina la realizzazione degli interventi all’adeguamento della rete fognaria.

Il Rapporto Ambientale ha considerato il sistema delle sensibilità attuali, individuando anche i tratti di maggiore attenzione riferiti ai corsi d’acqua secondari, indicando gli aspetti cui prestare attenzione nelle fasi successive di attuazione.

Come specificato all’interno della Tabella 7.6 riportata a pag. 180 del Rapporto Ambientale, le informazioni relative alle classi di fattibilità geologica sono state considerate ai fini della costruzione della carta della penalizzazione alla trasformazione, utilizzata per la valutazione delle aree di trasformazione individuate all’interno del Documento di Piano.

Come specificato all’interno della Tabella 7.6 riportata a pag. 180 del Rapporto Ambientale, le informazioni relative alle fasce di rispetto dei pozzi ad uso idropotabile sono state considerate ai fini della costruzione della carta della penalizzazione alla trasformazione, utilizzata per la valutazione delle aree di trasformazione individuate all’interno del

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V.A.S. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA- DICHIARAZIONE DI SINTESI PRELIMINARE

zone di tutela assoluta e zone di rispetto. Nell’ambito della zona di rispetto, la normativa vieta l’insediamento di una serie di centri di pericolo e lo svolgimento di una serie di attività. La Deliberazione di Giunta Regionale del 10.04.2003 n. 7/12693 disciplina, in particolare, all’interno delle aree di rispetto, le fognature, l’attività edilizia residenziale e relative opere di urbanizzazione, le opere viarie, ferroviarie ed in generale infrastrutture di servizio. Fasce di rispetto infrastrutture viarie e ferroviarie Si ricorda che per quanto riguarda le infrastrutture stradali, è importante l’individuazione delle fasce di pertinenza acustica relative alle medesime e la conseguente valutazione del rispetto della rumorosità dovuta alla sorgente traffico e ai limiti associati alle fasce di pertinenza stesse. E’ necessario che l’Ente Comunale identifichi le tipologie, definite dal D.Lgs. 285/92, delle infrastrutture stradali presenti sul proprio territorio ed individui le conseguenti fasce di pertinenza acustica, ai sensi del DPR 142/2004, verificando la rispondenza con il piano di classificazione acustica. Il Comune ha, inoltre, l’obbligo di individuare le aree in cui sono superati i limiti previsti dal DPR 142/04 e di promuovere azioni di risanamento secondo le tempistiche previste dal DM 29/11/00. La legge 447/95, art. 8 comma 2 prevede che, su richiesta dei Comuni, o all’interno delle procedure di valutazione di impatto ambientale, sia predisposta da parte dei soggetti competenti del progetto una valutazione di impatto acustico nei seguenti casi: - per la modifica ed il potenziamento delle strade di tipo A, B, C, D e F, - aviporti, aviosuperfici eliporti, - ferrovie e trasporto su rotaia. Il comma 3 del medesimo art. 8 della legge 447/95 richiede obbligatoriamente di produrre una valutazione di clima acustico per i nuovi insediamenti residenziali in prossimità di: - strade di tipo A, B, C, D, E, F - ferrovie. L’art. 3 comma 2 del DPR 459/98 fissa le fasce di pertinenza delle infrastrutture ed i relativi limiti da rispettare. La documentazione di previsione di impatto e di clima acustico devono essere conformi ai criteri stabiliti dalla Giunta Regionale e sottoposte al parere di ARPA da parte dei progettisti o dei soggetti titolari delle opere. Presenza di elettrodotti alta tensione Alcuni ambiti individuati sono interessati da un elettrodotto aereo la cui presenza potrebbe determinare valori di induzione magnetica tali da limitare ulteriormente l’edificazione residenziale prevista. Ai sensi del DPCM 8.7.03, negli ambienti abitativi, per la protezione da possibili effetti a lungo termine connessi con l’esposizione ai campi magnetici generati ala frequenza di rete (50 Hz), si assume per l’induzione magnetica il valore di attenzione di 10 µT. Il decreto definisce che “…nella progettazione dei nuovi insediamenti e delle nuove aree…in prossimità di linee ed istallazioni elettriche già presenti nel territorio, ai fini della progressiva

Documento di Piano.

L’attuazione delle disposizioni è demandata alle fasi attuative del PGT.

Nelle fasi attuative del PGT si dovrà tenere conto delle specifiche disposizioni normative.

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V.A.S. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA- DICHIARAZIONE DI SINTESI PRELIMINARE

minimizzazione dell’esposizione ai campi elettrici e magnetici generati dagli elettrodotti operanti alla frequenza di 50 Hz, è fissato l’obiettivo di qualità di 3 µT per il valore dell’induzione magnetica, da intendersi come mediana dei valori nell’arco delle 24 ore nelle normali condizioni di esercizio.” (art. 4) Tali valori dipendono da vari parametri (intensità di corrente, forma geometrica, altezza…) e “Per la determinazione delle fasce di rispetto si dovrà fare riferimento all’obiettivo di qualità di cui all’art. 4…” ed è necessario contattare il gestore della linea elettrica il quale deve provvedere a “…comunicare i dati per il calcolo e l’ampiezza delle fasce di rispetto ai fini delle verifiche delle autorità competenti.” (art. 6, comma 1) E’ segnalata, inoltre, l’emanazione del Decreto 29 maggio 2008. Si propone, quindi, di tener conto di tale ulteriore criticità che può condizionare i parametri urbanistici. Richiamati i riferimenti normativi in materia (L 166/2002, LR 22/2003, Regolamento Regionale n. 6/09), si segnala come all’interno dell’ambito AREA 14 l’intervento prospettato preveda il recupero di un’area industriale dismessa con conseguente trasformazione in residenziale e si concorda con la possibilità, richiamata dalla scheda di valutazione, di individuare un’area alternativa a quella individuata. Si ricorda, inoltre, che il riutilizzo delle aree industriali dismesse è subordinato alla verifica del rispetto della normativa di settore (D.Lgs. 152/06 e s.m.i Titolo V) che prevede, nel caso di rischio di potenziale contaminazione, la necessità di effettuare un’indagine preliminare finalizzata a verificare la sussistenza di eventuali contaminazioni delle matrici ambientali. A tal proposito ARPA si rende disponibile a fornire specifiche informazioni in merito, insieme a idoneo supporto per l’attivazione della procedura. Si rileva come alcuni ambiti residenziali risultino adiacenti a zone produttive e come questo costituisca un elemento di criticità che non sempre è possibile mitigare e/o compensare. Si suggerisce, pertanto, di prevedere la realizzazione di zone tampone tra i recettori sensibili e le potenziali fonti di rischio sanitario – ambientale, monitorandone l’effettiva realizzazione. Rispetto alla prevista realizzazione del Retail Park, risulta importante, come indicato dalla DGR n. 8/352 del 13 marzo 2007 e sulla base dei principi della Valutazione Ambientale Strategica, valutare adeguatamente l’insieme degli effetti generati dall’insediamento previsto rispetto alle diverse componenti interessate (commerciale, urbanistico – infrastrutturale e ambientale). In particolare, si sottolinea l’importanza di analizzare l’esigenza “di mercato”, di valutare gli effetti sull’ambiente provocati dall’insediamento stesso e dal traffico indotto, di ricercare e definire a livello generale (qualora venisse confermata la previsione) mitigazioni (anche paesaggistiche) adeguate e compensazioni ambientali rilevanti. Si ritiene doveroso individuare e descrivere nel DdP e nel RA le compensazioni ambientali al consumo di

L’eventuale realizzazione della trasformazione dovrà essere subordinata alle verifiche previste dalla normativa specifica.

Il Rapporto Ambientale ha individuato la necessità di prendere i provvedimenti indicati.

Il Rapporto Ambientale ha individuato un insieme di intereventi di mitigazione e compensazione possibili; esso ha indicato, altresì, la necessità di effettuare maggiori approfondimenti sulla base dei quali dovranno essere adeguate le misure di compensazione e mitigazione.

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V.A.S. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA- DICHIARAZIONE DI SINTESI PRELIMINARE

suolo dell’ambito previsto. Per gli ambiti di trasformazione strategica in aree prevalentemente agricole, si segnala la DGR 22 dicembre 2008 n. 8/8757 che definisce le linee guida per l’applicazione della maggiorazione del contributo di costruzione per il finanziamento di intereventi estensivi delle superfici forestali. Entro il 12 aprile 2009 le Amministrazioni comunali dovevano provvedere all’individuazione delle aree agricole nello stato di fatto e della maggiorazione del contributo di costruzione. Si ritiene che tale adempimento possa essere opportunamente assolto in fase di redazione del PGT, in modo tale da assicurare un’uniforme definizione degli ambiti agricoli e, al contempo, ricomprendere le riflessioni sulla maggiorazione del contributo di costruzione all’atto dell’individuazione degli ambiti di trasformazione e di definizione della normativa di piano. Risparmio energetico e piano illuminotecnico Si ritiene importante che i Comuni favoriscano la diffusione delle fonti energetiche rinnovabili, l’uso razionale dell’energia ed il risparmio energetico, operando tramite i propri strumenti urbanistici ed incentivando le soluzioni più efficienti da applicare ai nuovi ambiti di trasformazione. Si consiglia, ad esempio, di centralizzare il più possibile gli impianti di riscaldamento e di raffrescamento. Si ritiene fondamentale sviluppare adeguatamente il Regolamento Edilizio secondo criteri di sostenibilità. Si ritiene importante individuare il contesto normativo di riferimento da considerare come livello minimo da soddisfare. Si evidenzia che interventi mirati all’aumento dell’efficienza energetica degli edifici pubblici e la definizione del piano per l’illuminazione per il territorio comunale possono portare importanti risparmi energetici ed economici. Si ricorda che la DGR 8/5018 e s.m.i. prevede la certificazione energetica entro il 1 luglio 2009 per gli edifici di proprietà pubblica con superficie superiore ai 1000 mq. Si ricorda che il Comune dovrebbe aver approvato il Piano di Illuminazione per il territorio comunale (il termine era fissato al 31 dicembre 2007). Si ricorda che l’eventuale coinvolgimento di ARPA Lombardia nelle attività di monitoraggio del piano deve essere concordato preliminarmente con il dipartimento. Consorzio Parco Lombardo della Valle del Ticino – Settore Urbanistica e Tutela del Paesaggio – Piano di Governo del Territorio del Comune di Vigevano: parere ai sensi dell’art. 5 del DPR

Esprime parere di incidenza positiva sulla ZPS IT2080301 “Boschi del Ticino” e sui SIC IT2080002 “Basso corso e sponde del Ticino” e SIC IT2080013 “Garzaia della Cascina Portalupa” a condizione che siano recepite tutte le condizioni espresse.

Si concorda sulla necessità di adempiere le indicazioni della norma. Il PGT ha, comunque, introdotto l’obbligo di ottemperare alla realizzazione della “Foresta di Pianura” in maniera prioritaria rispetto a qualsiasi intervento nell’Ambito di Trasformazione strategica di Corso Novara e Cascinetta della Croce.

Il Comune di Vigevano ha adottato il Piano Energetico Comunale e il Regolamento Edilizio ne tiene adeguatamente conto.

Il PGT ha recepito tutte le condizioni espresse riportate nel testo che segue

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V.A.S. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA- DICHIARAZIONE DI SINTESI PRELIMINARE

357/97 e s.m. 29/07/09 Regione Lombardia – DG Qualità dell’Ambiente

Esprime valutazione di incidenza positiva, ovvero assenza di possibilità di arrecare una significativa incidenza negativa sull’integrità dei Siti Natura 2000: ZPS IT2080301 “Boschi del Ticino”, SIC IT2080002 “Basso corso e sponde del Ticino”, SIC IT2080013 “Garzaia della Cascina Portalupa” a condizione che siano recepite tutte le condizioni espresse. Il PGT recepisca in fase di adozione le indicazioni contenute nello Studio di Incidenza Vengano recepite le indicazioni contenute nel parere di incidenza positivo del Consorzio Parco del Ticino Alla luce delle indicazioni in merito alla Rete Ecologica Regionale di cui alla dgr 8/8515/2008, si garantisca la sezione minima e la permeabilità del corridoio primario individuato in corrispondenza del fiume Ticino

Gli AT previsti lungo il fiume Ticino sono ambiti di riqualificazione di aree già attualmente antropizzate. Inoltre, il PGT non prevede alcun ambito di trasformazione nell’area “Bocca”. Pertanto l’attuazione del PGT non comporta un ulteriore incremento della riduzione della sezione minima del corridoio primario.

Nel Piano delle Regole sia evidenziata la necessità di sottoporre a valutazione di incidenza eventuali Si provvederà all’aggiornamento del Piano delle futuri interventi previsti all’interno o in prossimità di Regole SIC e ZPS, che possano determinare incidenze dirette o indirette con i siti della Rete Natura 2000. Di seguito si riporta il testo contenente il recepimento da parte del PGT delle osservazioni espresse dall’Ente Consorzio Parco Lombardo della valle del Ticino e dalla Regione Lombardia (riguardanti il parere di incidenza positivo) e dall’ARPA. Dal punto di vista cartografico è stato predisposto l’aggiornamento delle tavole QC_02 Risorse ambientali e QC_05 Vincoli del Documento di Piano inserendo il nuovo azzonamento delle classi di fattibilità geologica e gli elementi principali della Rete Ecologica Regionale approvata nel novembre 2008.

Oggetto: 1. recepimento delle condizioni poste dall’Ente Consorzio Parco Lombardo della valle del Ticino riguardanti il parere di incidenza positivo al Piano di Governo del Territorio rilasciato in data 29 luglio 2009 (n. protocollo 2009/6564), 2. recepimento del Decreto Regionale n. 9163 del 16 settembre 2009 di espressione della Valutazione di Incidenza del PGT del Comune di Vigevano, 3. recepimento delle osservazioni di ARPA Lombardia relative al Documento di Piano e al Rapporto Ambientale della VAS al PGT del Comune di Vigevano (n. protocollo Comune di Vigevano 33281/2009) Di seguito si riportano gli estratti del PGT contenenti le integrazioni richieste dall’Ente Parco del Ticino e dall’ARPA Lombardia. “Il DP intende incentivare la trasformazione qualitativa della città, aggiungendo e riqualificando nuove funzioni urbane in grado di aumentare il livello di servizi presenti nel territorio. Il Piano, per tutti gli interventi previsti, pone molta attenzione agli aspetti di tutela e salvaguardia ambientale per mantenere integro il sistema paesaggistico e la Rete ecologica di scala sovra locale. Inoltre, gli interventi previsti dal Piano tengono in considerazione le osservazioni effettuate dagli Enti competenti in materia ambientale (si veda l’Osservazione dell’ARPA Dipartimento provinciale di Pavia prot. n. 89901 del 6 luglio 2009) e per la Rete Natura 2000 (si veda il Parere del Consorzio Parco Lombardo della Valle del Ticino in merito alla procedura di Valutazione di Incidenza prot. n. 2009/7138 DF/ID del 29 luglio 2009 e il Decreto n. 9163 del 16 settembre 2009 della Regione Lombardia) a seguito del Rapporto Ambientale e della Valutazione di Incidenza. In particolar modo le condizioni poste dall’Ente Parco del Ticino e della Regione Lombardia, in buona maniera coincidenti con le osservazioni dell’ARPA, che convalidano il parere di incidenza positivo, sono state opportunamente accolte. Trovano infatti riscontro all’interno del PGT: • l’obbligo di verificare la capacità del sistema di depurazione a seguito dell’attuazione di ogni previsione di

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• • • •

Piano ed eventualmente di completare la rete fognaria ove non presente; l’obbligo di realizzare interventi che mantengono o incrementano la permeabilità ecosistemica e che limitano l’impatto paesaggistico qualora gli Ambiti di Trasformazione interferiscano con la Rete ecologica; l’obbligo di realizzare un’area produttiva ecologicamente attrezzata qualora venga attuato l’Ambito di Riserva di sviluppo produttivo, artigianale e industriale; l’obbligo di mitigare, attraverso fasce di ambientazione stradale, tutte le nuove previsioni inerenti il sistema viabilistico; l’obbligo di effettuare interventi di mitigazione per tutti gli Ambiti di Trasformazione che prevedono fronti perimetrali verso le aree agricole o verso aree caratterizzate da elementi di pregio paesaggistico; l’obbligo di recepire in toto le proposte di mitigazione dello Studio di Incidenza; l’obbligo di prevedere interventi di riqualificazione territoriale per le aree vicine al Fiume Ticino prevalentemente caratterizzate da insediamenti destinati a ricettività temporanea di piccole dimensioni sorti in forma precaria attraverso l’individuazione dello specifico “Tessuto delle Casotte” (art.42 del PdR) all’interno della Città Diffusa il cui obiettivo prioritario è il superamento delle carenze ecologico-ambientali oggi presenti con l’adeguamento delle dotazioni igienico sanitarie e il miglioramento dell’inserimento paesaggistico degli insediamenti esistenti; l’obbligo di recepire le indicazioni del Rapporto Ambientale per ogni Ambito di Trasformazione, il Piano di Zonizzazione Acustica, l’Indagine geologica e il Piano Energetico; l’obbligo di considerare le fasce di rispetto di pozzi idropotabili, infrastrutture viabilistiche e ferroviarie, elettrodotti e cimiteri. l’obbligo di recepire le indicazioni in merito alla Rete Ecologica Regionale di cui alla DGR n. VIII/8515 del 2008, l’obbligo di inserire nel Piano delle Regole la necessità di sottoporre a Valutazione di Incidenza eventuali futuri interventi previsti all’interno o in prossimità di SIC e ZPS (a proposito, si veda l’art. 53.02 delle Norme di Attuazione del PdR).

L’indicazione dell’Ente Parco e della Regione Lombardia di provvedere alla realizzazione prioritaria della “Foresta di Pianura” rispetto alle previsioni dell’Ambito di Trasformazione strategica di Cascinetta della Croce è stata recepita modificando la descrizione generale dell’intervento in quanto, trattandosi di una previsione unitaria, la compensazione deve essere quantomeno contestuale alla trasformazione. Lo stesso intervento di compensazione, che ricade nell’ambito di diretta competenza del PTC del Parco del Ticino e che quindi sarà gestito dallo stesso Ente Parco, potrà essere realizzato quando i nuovi insediamenti e le relative infrastrutture avranno conseguito i necessari titoli abilitativi. Infine, in recepimento del Decreto regionale n. 9163/2009, l’Ambito di Trasformazione commerciale integrato, che nelle bozze del presente documento si sovrapponeva in parte al corridoio primario in corrispondenza del fiume Ticino e che avrebbe potuto ridurre la sezione minima e la permeabilità di tale elemento di tutela, è stato debitamente stralciato. Per quel che riguarda gli atti a supporto del PGT, o che ad esso fanno riferimento, segnalati dall’ARPA, ma che non trovano applicazione perché non ancora predisposti dall’Amministrazione comunale, si prende atto dell’impegno da parte dell’AC per la loro prossima redazione e approvazione. Tali strumenti sono: • il Piano di Illuminazione (ai sensi della LR 17/2000 e s.m.i.); • l’individuazione del Reticolo Idrografico minore (ai sensi della DGR n. VII/7868 del 25 gennaio 2002 – Allegato B); • l’applicazione della DGR n. VIII/8757 del 22 dicembre 2008 per l’individuazione delle aree agricole per l’applicazione della maggiorazione del contributo di costruzione per il finanziamento degli interventi estensivi delle superfici forestali.

La Città della Trasformazione Per Città della Trasformazione si intendono le parti di città destinate a soddisfare le esigenze di nuovi insediamenti, di servizi e attrezzature di livello locale e urbano che sono rappresentate nella sezione “Città della

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V.A.S. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA- DICHIARAZIONE DI SINTESI PRELIMINARE

Trasformazione” della tavola progettuale del DP QP_02 Inquadramento di sviluppo strategico locale. Gli interventi previsti dal DP per la Città della Trasformazione sono finalizzati a garantire la sostenibilità delle trasformazioni e il riequilibrio del deficit degli standard urbanistici, attraverso acquisizioni compensative da parte del Comune, senza espropri e a titolo gratuito, che il Comune utilizzerà per l’Edilizia Residenziale Sociale, per nuove aree a verde, per nuovi servizi scolastici e per facilitare l’attuazione perequativa del Piano. L’attuazione di ogni previsione di Piano che incrementa il carico afferente al sistema fognario comunale è subordinata alla verifica della capacità residua del sistema di depurazione. Qualora la rete fognaria esistente risultasse inadeguata o assente essa deve essere completata al fine di non determinare ulteriori impatti negativi sul reticolo idrografico. Inoltre per tutti gli interventi nella Città della Trasformazione devono essere attuate le proposte di mitigazione previste dallo Studio di Incidenza: • massimizzazione delle aree a verde permeabili; • adozione di tecniche specifiche di contenimento delle polveri in fase di cantiere e per la gestione delle acque meteoriche in fase di cantiere; • previsione di fasce vegetazionali ( con elevata densità di alberi e arbusti autoctoni) lungo i fronti perimetrali dell’area di intervento in particolare per i fronti aperti verso la campagna e tra AT residenziali e per attività produttive; • la messa a dimora delle essenze sin dalle prime fasi della realizzazione dell’intervento (preverdissement); • l’elevata qualità formale finale degli edifici; • l’utilizzo di nuovi impianti di illuminazione esterna, sia pubblici che privati, con i criteri antinquinamento luminoso e a ridotto consumo energetico ai sensi della LR 17/2000 e della LR 38/2004; • l’adozione di tutti i provvedimenti tecnici necessari al massimo contenimento dei consumi di risorse ambientali e per la massima riduzione della generazione di inquinanti e di riduzione del carico sulle reti dei servizi; • la verifica della capacità delle reti di smaltimento delle acque meteoriche in relazione alle superfici impermeabilizzate; • il riutilizzo delle acque meteoriche non inquinate per l’irrigazione del verde pertinenziale. Oltre a quanto sopra esposto vanno tenute debitamente in considerazione, nell’ambito dell’attuazione delle previsioni di Piano, le indicazioni contenute nel Quadro Conoscitivo del DP che in buona parte rispondono alle osservazioni dell’ARPA, con particolare attenzione alle classi di fattibilità geologica e all’osservazione delle fasce di rispetto e relativi regimi di tutela che esse determinano per: • i pozzi idropotabili; • le infrastrutture viarie e ferroviarie; • gli elettrodotti; • i cimiteri. Inoltre vengono assunti nel PGT i risultati delle valutazioni di criticità presenti nei singoli AT e degli eventuali effetti derivati dalla loro attuazione che sono contenuti nel Rapporto Ambientale della VAS; le indicazioni del Piano di Zonizzazione Acustica approvato con delibera di Consiglio Comunale n. 72 del 21 Novembre 2005; il Piano Energetico comunale aggiornato nell’anno 2004 e la Relazione geologica e successivo aggiornamento del marzo 2009. Si precisa, inoltre, che per tutti gli AT ricadenti in aree industriali o artigianali dismessi, è necessario provvedere alla preventiva bonifica dei siti per procedere successivamente all’attuazione della previsione di trasformazione. Gli esiti della stessa bonifica confermeranno o meno le possibilità di trasformazione. Gli Ambiti di Trasformazione comprendono aree libere nelle quali il DP prevede rilevanti trasformazioni urbanistiche, relative a nuovi insediamenti e a nuovi servizi; tali aree sono individuate nell’elaborato degli Ambiti Strategici QP_02 Inquadramento di sviluppo strategico locale. La Città della Trasformazione si articola, quindi, nelle seguenti componenti: • gli Ambiti di Trasformazione ambientale; • gli Ambiti di Trasformazione per insediamenti integrati; • gli Ambiti di Trasformazione per attività; • gli Ambiti di Riqualificazione e Valorizzazione ambientale;

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V.A.S. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA- DICHIARAZIONE DI SINTESI PRELIMINARE

• •

l’Ambito di Riserva per lo sviluppo produttivo, industriale e artigianale; le Trasformazioni strategiche di scala territoriale. Per ogni tipologia di AT è stata creata una apposita “scheda-norma” contenente la ripartizione funzionale, il mix funzionale, gli indici e i parametri, le destinazioni d’uso escluse e le clausole di attuazione.”

Si allegano, inoltre, le schede degli Ambiti di Trasformazione adeguate secondo i criteri richiesti dall’Ente Parco del Ticino e dall’ARPA. Oltre alle schede che seguono sono state aggiornate anche le tavole QC_02 Risorse ambientali e QC_05 Vincoli del Documento di Piano inserendo il nuovo azzonamento delle classi di fattibilità geologica e gli elementi principali della Rete Ecologica Regionale approvata nel novembre 2008.

AMBITI DI TRASFORMAZIONE Ripartizione funzionale Mix funzionale

Indice e parametri

Destinazioni d’uso escluse

Commercio

Clausole di attuazione

AMBIENTALE • Se + Ve = 50% ST • Vp = 50% ST • Funzioni residenziali (U1/1 e U1/2) = max. 95% SUL • Funzioni commerciali e funzioni terziarie con Cu B e Cu M, ovvero le funzioni U2/1, U3/1, U3/2, U3/3a, U3/4, U3/5 e U3/6 = max. 10% SUL • L’Amministrazione Comunale si riserva di imporre una quota maggiore di SUL per funzioni terziarie e commerciali in rapporto alle necessità esistenti e future relative all’area di intervento. 2 2 • ET = 0,15 m /m • IP = 50% • Altezza max H = 9,60 m, compresi i piani attico o mansarda 2 • Da = 1 albero/100 m ST 2 • Dar = 1 arbusto/100 m ST • Funzioni commerciali con Cu M e A, ovvero medie e grandi strutture di vendita (U2/2 e U2/3). • Funzioni terziarie con Cu A, ovvero le funzioni U3/7, U3/8 e U3/9. • Funzioni produttive e manifatturiere, ovvero le funzioni U4/1 e U4/2. • Funzioni agricole, ovvero le funzioni U6/1, U6/2, U6/3 e U6/4. • È sempre consentito l’insediamento di attività commerciali esistenti da ricollocarsi senza aumento della superficie di vendita, qualora si configuri un miglioramento delle condizioni urbanistiche in termini di accessibilità e dotazione di parcheggi. • Dalla data del rilascio del titolo autorizzatorio conseguente il trasferimento dell’attività le destinazioni d’uso insediabili e gli indici di edificabilità relativi alle aree per attività commerciali (art. 36 NA del PdR) su cui sono originariamente insediate le attività commerciali oggetto di ricollocazione, non possono rimanere quelli previsti dall’art. 36 ma devono essere quelli previsti per i tessuti e per gli AT confinanti. Tale prescrizione dovrà avere specifico riferimento nella convenzione attuativa del PAC o PII per l’AT. • Qualora le attività commerciali oggetto di ricollocazione non fossero originariamente insediate nel tessuto per attività commerciali (art. 36 NA del PdR), sull’area di origine dell’attività potrà essere insediata la funzione commerciale consentita dall’articolo delle NA del PdR relativo all’area stessa. • L’attuazione degli Ambiti che interferiscono con la Rete ecologica regionale (tavola QC_02 Risorse ambientali) o che prevedono fronti perimetrali verso le aree agricole o aree caratterizzate da pregio paesaggistico, dovranno mantenere o incrementare la permeabilità ecosistemica e limitare l’impatto

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V.A.S. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA- DICHIARAZIONE DI SINTESI PRELIMINARE

paesaggistico. Tali azioni potranno essere realizzate, ad esempio, attraverso la riqualificazione e l’implementazione delle aree a verde, l’inserimento di fasce vegetazionali, dune verdi e barriere antirumore lungo i fronti perimetrali degli insediamenti. AMBITI DI TRASFORMAZIONE Ripartizione funzionale Mix funzionale

Indice e parametri

Destinazioni d’uso escluse

Clausole di attuazione

AMBITI DI RIQUALIFICAZIONE Ripartizione funzionale Mix funzionale

PER ATTIVITÀ • Se = 90% ST • Vp = 10% ST • Funzioni produttive e manifatturiere (U4/1 e U4/2) = min. 50% SUL • Funzioni commerciali e funzioni terziarie con Carico urbanistico Basso (Cu B), ovvero gli esercizi di vicinato (U2/1), i pubblici esercizi (U3/1), il terziario diffuso (U3/2) e l’artigianato di servizio alla famiglia (U3/3a) = min. 10% SUL • Quota flessibile = 40% SUL • IC = 50% • IP = 30% • H max = 10 m 2 • Da = 1 albero/200 m ST 2 • Dar = 1 arbusto/300 m ST SF da collocarsi preferibilmente sui confini e in particolar modo verso le zone agricole • Funzioni residenziali (U1/1 e U1/2), esclusa la residenza del titolare 2 dell’azienda e/o del custode, per una SUL massima non superiore a 250 m per ogni azienda. • Funzioni commerciali con Cu M e Cu A, ovvero medie e grandi strutture di vendita (U2/2 e U2/3) • Funzioni terziarie limitatamente alle categorie U3/4, U3/6 e U3/9. • Funzioni agricole, ovvero le funzioni U6/1, U6/2, U6/3 e U6/4. • L’attuazione degli Ambiti che interferiscono con la Rete ecologica regionale (tavola QC_02 Risorse ambientali) o che prevedono fronti perimetrali verso le aree agricole o aree caratterizzate da pregio paesaggistico, dovranno mantenere o incrementare la permeabilità ecosistemica e limitare l’impatto paesaggistico. Tali azioni potranno essere realizzate, ad esempio, attraverso la riqualificazione e l’implementazione delle aree a verde, l’inserimento di fasce vegetazionali, dune verdi e barriere antirumore lungo i fronti perimetrali degli insediamenti. • Gli Ambiti di Trasformazione per attività segnalati da apposita grafia nella tavola QP_02 Inquadramento di sviluppo strategico locale e nell’Allegato n. 2 al DP, devono essere attuati nella forma di progetto unitario che comprende la trasformazione simultanea degli ambiti così selezionati.

VALORIZZAZIONE AMBIENTALE • Se + Ve = 50% ST • Vp = 50% ST • Funzioni commerciali con Carico urbanistico Basso (Cu B), ovvero gli esercizi di vicinato (U2/1). • Funzioni terziarie con Carico urbanistico Basso e Medio (Cu B e Cu M) ovvero U3/1, U3/2, U3/3a, U3/4, U3/5 e U3/6.

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Indice e parametri

Destinazioni d’uso escluse

Clausole di attuazione

AMBITO DI RISERVA Ripartizione funzionale Mix funzionale Indice e parametri

Destinazioni d’uso escluse

Clausola di attuazione

• Funzioni turistico-ricettive con Carico urbanistico Basso e Alto (Cu B e Cu A), ovvero U5/1, U5/2 e U5/3. • Quota flessibile = 100% SUL 2 2 • ET = 0,10 m /m • IP = 60% • Altezza max H = 9,60 m, compresi i piani attico o mansarda 2 • Da = 1 albero/80 m ST 2 • Dar = 1 arbusto/100 m ST • Funzioni residenziali, ovvero U1/1 e U1/2. • Funzioni commerciali con Cu M e Cu A, ovvero le medie e grandi strutture di vendita (U2/2 e U2/3). • Funzioni terziarie non consentite al precedente mix funzionale, ovvero U3/3b, U3/7, U3/8 e U3/9. • Funzioni produttive e manifatturiere, ovvero le funzioni U4/1 e U4/2. • E’ sempre consentito l’insediamento di attività commerciali esistenti da ricollocarsi senza aumento della superficie di vendita, qualora si configuri un miglioramento delle condizioni urbanistiche in termini di accessibilità e dotazione di parcheggi. • L’attuazione degli Ambiti che interferiscono con la Rete ecologica regionale (tavola QC_02 Risorse ambientali) o che prevedono fronti perimetrali verso le aree agricole o aree caratterizzate da pregio paesaggistico, dovranno mantenere o incrementare la permeabilità ecosistemica e limitare l’impatto paesaggistico. Tali azioni potranno essere realizzate, ad esempio, attraverso la riqualificazione e l’implementazione delle aree a verde, l’inserimento di fasce vegetazionali, dune verdi e barriere antirumore lungo i fronti perimetrali degli insediamenti. • Gli Ambiti di Riqualificazione e Valorizzazione ambientali segnalati da apposita grafia nella tavola QP_02 Inquadramento di sviluppo strategico locale e nell’Allegato n. 2 al DP, devono essere attuati nella forma di progetto unitario che comprende la trasformazione simultanea degli ambiti così selezionati. SVILUPPO PRODUTTIVO, INDUSTRIALE E ARTIGIANALE • Se = 90% ST • Vp = 10% ST • Funzioni produttive e manifatturiere, ovvero l’artigianato produttivo, industria e commercio all’ingrosso (U4/1), depositi e magazzini (U4/2) = 100% SUL. • IC = 50% • IP = 30% • H max = 10 m 2 • Da = 1 albero/200 m ST 2 • Dar = 1 arbusto/300 m ST da collocarsi preferibilmente sui confini e in particolar modo verso le zone agricole • Funzioni residenziali (U1/1 e U1/2), esclusa la residenza del titolare 2 dell’azienda e/o del custode, per una SUL massima non superiore a 250 m per ogni azienda. • Funzioni commerciali con Cu M e Cu A, ovvero medie e grandi strutture di vendita (U2/2 e U2/3). • Funzioni terziarie limitatamente alle categorie U3/4, U3/6 e U3/9. • L’attuazione dell’Ambito è sottoposta a uno schema urbanistico unitario di iniziativa pubblica. • L’Ambito di Riserva può essere attuato solamente dopo il completamento delle previsioni insediative industriali/artigianali degli Ambiti di Trasformazione per attività produttive definiti dal DP. • L’Ambito di Riserva può essere attuato solo nei casi in cui l’Amministrazione

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V.A.S. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA- DICHIARAZIONE DI SINTESI PRELIMINARE

Comunale ritiene che l’attuazione dell’ambito costituisca un interesse rilevante per il Comune. • L’Ambito di Riserva può essere attuato solamente da operatori che intendono sviluppare direttamente sia il progetto di trasformazione dell’area che la gestione dell’attività imprenditoriale. Il progetto urbanistico deve quindi essere finalizzato a uno specifico progetto di sviluppo industriale e non ad un progetto di valorizzazione immobiliare dell’area. • L’attuazione dell’Ambito di Riserva, come indicato dallo Studio di Incidenza, deve avvenire attraverso la realizzazione di un’Area Produttiva ecologicamente attrezzata, attuando gli interventi di compensazione finalizzati all’aumento della funzionalità degli elementi della Rete ecologica regionale. • L’attuazione dell’Ambito comporta modifiche integrative al DP. TRASFORMAZIONE STRATEGICA Composizione

Mix funzionale

CORSO NOVARA E CASCINETTA DELLA CROCE L’Ambito di Trasformazione si compone di tre parti: il comparto A costituito dai terreni posti a ovest di Corso Novara, il comparto B costituito dai terreni a sud della Cascinetta della Croce e dal comparto C costituito dalla Cascina stessa e dalle sue pertinenze. • Comparto A  Funzioni commerciali, ovvero grandi strutture di 2 vendita con superficie oltre i 2.500 m (U2/3). • Comparto B  Funzioni terziarie (U3/1, U3/2, U3/3a, U3/4, U3/5, U3/6, U3/7, U3/8) Funzioni turistico ricettive (U5/1, U5/2, U5/3)

Indice e parametri

• Comparto C  Funzioni residenziali (U1/1, U1/2) Funzioni commerciali (U2/1) Funzioni terziarie (U3/1, U3/4, U3/6) Funzioni turistico-ricettive (U5/1, U5/3) 2 • Comparto A  max SUL realizzabile = 55.000 m , H max = 20 m • Comparto B  ET = 0,15 m /m , H max = 10 m. Dal computo della SUL e dall’altezza massima sono escluse eventuali strutture-contenitori per attrezzature dedicate allo svago, il tempo libero e l’intrattenimento. Tali attrezzature sono invece da computare nella SUL realizzabile. 2

2

• Comparto C  Mantenimento della SUL di Cascinetta della Croce con possibile ampliamento del 10 %, H max = 10 m

Destinazioni d’uso escluse

• Per tutti i comparti valgono: 2 Da = 1 albero/100 m ST 2 Dar = 1 arbusto/100 m ST • Comparto A  tutte quelle non comprese nel Mix funzionale • Comparto B  tutte quelle non comprese nel Mix funzionale • Comparto C  tutte quelle non comprese nel Mix funzionale

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Schema d’indirizzo per la trasformazione

Indirizzi di trasformazione

Clausola di attuazione

L’area a trasformazione lungo C.so Novara dovrà essere sottoposta a due Piani Attuativi Comunali (anche separati) volti: 1) alla creazione di un outlet e di un retail park 2) alla realizzazione di insediamenti ricettivi, turistici, culturali e per il tempo libero. L’attuazione della trasformazione dovrà inoltre prevedere il recupero della Cascinetta della Croce (attraverso un intervento diretto) con ampliamento della SUL e l’inserimento di funzioni quali residenza, alberghi, centri benessere, attrezzature culturali o pubblici esercizi. A completamento della trasformazione il DP individua un’area destinata alla realizzazione di una “Foresta di Pianura” con funzione di compensazione ambientale della stessa trasformazione. La realizzazione dell’intervento di compensazione dovrà essere quantomeno contestuale alla realizzazione dei nuovi insediamenti, trattandosi di una previsione da considerarsi unitaria. L’Ambito di Trasformazione di Corso Novara si inserisce, quindi, all’interno del DP con risvolti di sviluppo e valorizzazione del patrimonio locale interagendo con la riqualificazione delle risorse esistenti. L’attuazione di tale Ambito è vincolata al rispetto di quanto contenuto nell’atto unilaterale d’obbligo firmato in data 25.02.2009 e protocollato al n. 10473 il 2 marzo 2009. 2 Inoltre, relativamente all’area di 294.300 m , come individuata nell’atto unilaterale d’obbligo pervenuto il 12.11.2004 PG 33917 e citata nel dispositivo della delibera di Consiglio Comunale di approvazione del PRG 2005, la stessa dovrà essere ceduta in proprietà al Comune di Vigevano prima dell’approvazione definitiva del PGT. Qualora non si ottemperasse alla cessione dell’area, nei termini suindicati, le previsioni contenute nella presente scheda saranno totalmente stralciate e l’intero Ambito destinato a zona agricola. Il progetto urbanistico è quindi finalizzato a uno specifico progetto di sviluppo socio-economico locale e non ad una mera operazione di valorizzazione immobiliare dell’area. L’attuazione dell’Ambito che interferisce con la Rete ecologica regionale (tavola QC_02 Risorse ambientali) dovrà mantenere o incrementare la permeabilità ecosistemica e limitare l’impatto paesaggistico. Tali azioni potranno essere realizzate, ad esempio, attraverso la riqualificazione e l’implementazione delle aree a verde, l’inserimento di fasce vegetazionali, dune verdi e barriere antirumore lungo i fronti perimetrali degli insediamenti.

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V.A.S. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA- DICHIARAZIONE DI SINTESI PRELIMINARE

Sono, inoltre, pervenuti due documenti sottoforma di note e commenti trasmessi ai redattori del Rapporto Ambientale o consegnati durante la seconda conferenza di valutazione a corredo di interventi verbali: -

Partito Socialista Sezione “Sandro Pertini” Vigevano: “Città di Vigevano - Piano di Governo del Territorio – Prime considerazioni”, aprile 2009;

-

Italia Nostra: “Comune di Vigevano – Piano di Governo del Territorio – Seconda Conferenza Valutazione Ambientale Strategica – Osservazioni di massima”, 23 luglio 2009.

Inoltre, lo Studio di Incidenza, consegnato sia all’Ente gestore, ovvero il Consorzio Parco lombardo della Valle del Ticino, ai fini dell’espressione del parere in merito, e all’Autorità competente per Rete Natura 2000, ovvero la DG Qualità dell’Ambiente della Regione Lombardia, ai fini dell’espressione della valutazione, ha esitato nel Decreto regionale n. 9163 del 16 settembre 2009, allegato al Parere Motivato, in cui viene espressa Valutazione di Incidenza preliminare positiva al PGT rispetto ai siti Natura 2ooo potenzialmente interessati, a condizione che vengano rispettate le considerazioni e prescrizione in esso evidenziate.

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V.A.S. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA- DICHIARAZIONE DI SINTESI PRELIMINARE

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MODALITÀ DI CONTROLLO CONTROLLO DEL PIANO

Un elemento fondamentale della Valutazione Ambientale Strategica è quello relativo al controllo del Piano e quindi ai contenuti ed alle modalità attuative del monitoraggio. Le finalità del programma di monitoraggio possono essere differenti, in quanto legato sia all’attuazione del PGT sia all’aggiornamento, comunicazione e coinvolgimento nella gestione dello strumento di pianificazione. Le possibili finalità generali del piano di monitoraggio del piano possono essere, a titolo esemplificativo: •

informare sull’evoluzione dello stato del territorio;



verificare periodicamente il corretto dimensionamento rispetto all’evoluzione dei fabbisogni;



verificare lo stato di attuazione delle indicazioni del piano;



valutare il grado di efficacia degli obiettivi di piano;



attivare per tempo azioni correttive;



fornire elementi per l’avvio di un percorso di aggiornamento del piano;



definire un sistema di indicatori territoriali di riferimento per il comune.

Lo sviluppo del programma di monitoraggio avviene attraverso la messa a punto di una serie di indicatori di stato e di prestazione che possano essere aggiornabili in modo semplice con le risorse e le informazioni disponibili. Gli indicatori devono essere, oltre che rappresentativi dei fenomeni, anche facilmente comunicabili, quale base di discussione per una futura eventuale attivazione di un forum di confronto e di partecipazione allargata all’attuazione e aggiornamento del PGT. Per la messa a punto della metodologia di monitoraggio, si effettua quindi una proposta nella consapevolezza della crescente complessità ed articolazione di un uso efficace ed efficiente degli indicatori, tenendo conto di una serie di set già proposti in sedi internazionali e nazionali. Dato il numero estremamente elevato dei potenziali indicatori di interesse, si è proceduto ad una selezione opportunamente motivata in modo da individuare un set effettivamente in grado di poter essere implementato nel corso del processo di attuazione del piano e i soggetti deputati alla loro gestione.

Soggetto deputato al reporting

Comune di Vigevano (dovrà essere identificato il soggetto Responsabile del PM)

Durata monitoraggio

5 anni (durata del DdP)

Frequenza reporting

Annuale • Tavolo operativo di raccordo interistituzionale sul monitoraggio • Invio dei report agli enti costituenti il Tavolo

Modalità di comunicazione

interistituzionale • Messa a disposizione su web della documentazione (*) coinvolgimento della Provincia per portale dedicato al monitoraggio dei PGT

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V.A.S. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA- DICHIARAZIONE DI SINTESI PRELIMINARE

La proposta del sistema di controllo del PGT è organizzata secondo due insiemi di indicatori: il primo, di carattere più generale, è dedicato alla rappresentazione dello stato dell’ambiente ed è organizzato secondo le principali tematiche ambientali; il secondo è, invece, strettamente legato alle mitigazioni previsti. La definizione dei soggetti deputati delle azioni di monitoraggio e la frequenza di popolamento dei dati dovrà essere definita in accordo con i diversi soggetti in sede di Conferenza di Valutazione o in momenti successivi concordati con l’Amministrazione Comunale.

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V.A.S. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA- DICHIARAZIONE DI SINTESI PRELIMINARE

Tabella 5.1 – Indicatori generici per lo stato dell’ambiente Indicatori prioritari

Indicatori di supporto

Banche dati

Riferimenti Obiettivi del PGT e normativi

Stato

Previsioni di Piano

Target

Banche dati

DEMOGRAFIA Popolazione residente (ab.) Popolazione residente al 31 dicembre.

Comune

Ob. PGT: 2.1, 3.1

Trend demografico (ab.) annuale da anagrafe comunale

Comune

Ob. PGT: 2.1, 2.3.6

Densità abitativa (ab./km2) Rapporto tra la popolazione residente e la superficie territoriale

Comune

Ob. PGT: 2.1, 2.3.6

Densità abitativa su superficie urbanizzata (ab./km2) Rapporto tra la popolazione residente e la superficie urbanizzata ATTIVITA' ECONOMICHE

Comune

Ob. PGT: 2.1, 2.3.6

Unità locali (n.) Numero di unità locali, ( Censimenti Industria e Servizi dell’ISTAT)

Camera di commercio

Ob. PGT: 2.2, 2.3.1, 2.3.2, 2.3.4, 2.3.5, 2.3.6

Unità locali per settore di attività economica (%) Ripartizione nei settori primario, secondario e terziario Unità locali assoggettate a procedure: VIA, AIA e RIR, totale e per tipologia (n.)

Camera di commercio

Ob. PGT: 2.2, 2.3.1, 2.3.2, 2.3.4, 2.3.5, 2.3.6

Aziende agricole (n.) secondo tipologia di cultura prevalente (%)

Provincia e ARPA

Regione

Unità locali certificate ISO 14001 (n. e %) Unità locali registrate EMAS (n. e %) Aziende agricole biologiche (n. e %)

SINCERT

Ob. PGT: 2.2

ARPA

Ob. PGT:

Regione

Ob. PGT:

61.907 (anno 2008)

67.132 (orizzonte 2015)

751,48

814,90

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V.A.S. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA- DICHIARAZIONE DI SINTESI PRELIMINARE

Indicatori prioritari

Aziende zootecniche (n.) per tipologia e numero di capi (%)

Indicatori di supporto

Banche dati Regione

Riferimenti Obiettivi del PGT e normativi

Stato

Previsioni di Piano

Target

Banche dati Ob. PGT:

MOBILITA' Traffico giornaliero medio - TGM (veicoli/giorno) Numero medio di veicoli transitanti lungo la rete stradale. Incidenza della rete di Trasporto Pubblico Locale (TPL) (Km/Km2) Rapporto tra la lunghezza della rete di TPL e la superficie territoriale.

gestore dell’infrastruttura

Ob. PGT: 1.2, 1.2, 1.3, 1.4

gestore del servizio

Ob. PGT:

Utilizzo del Trasporto Pubblico Locale (TPL) (passeggeri*km/anno) Numero annuo di utenti del trasporto pubblico locale. Lunghezza piste ciclabili (km) Lunghezza della rete di piste ciclabili esistenti

gestore del servizio

Ob. PGT: 1.4, 2.3.2, 3.1

Comune

Ob. PGT: 4.1

Comune

Ob. PGT: 2, 3

Comune

Ob. PGT: 2, 3

4,66

23,03

23,03

TERRITORIO Superficie urbanizzata (km2) somma delle superfici relative ai livelli informativi “tessuto urbano consolidato” e “nuclei di antica formazione”, così come definiti nel D.d.u.o. n. 12520/20067. Incidenza superficie urbanizzata (%) Rapporto tra la superficie del territorio urbanizzato e la superficie del territorio comunale.

0,30

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V.A.S. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA- DICHIARAZIONE DI SINTESI PRELIMINARE

Indicatori prioritari

Indice di frammentazione perimetrale dell’urbanizzato Rapporto tra il perimetro dell’urbanizzato e la circonferenza del cerchio di superficie equivalente

Indicatori di supporto

Banche dati Comune

Superficie non drenante (km2) La superficie non drenante, complementare della superficie drenante

Comune

Incidenza superficie non drenante (%) Rapporto tra la superficie non drenante e la superficie territoriale.

Comune

Superficie aree dismesse (km2) La superficie delle aree dismesse

Comune

Riferimenti Obiettivi del PGT e normativi

Stato

Previsioni di Piano

Target

Banche dati Ob. PGT:

D.g.r. n. 45266/1989 “Aggiornamento Titolo III Regolamento locale di igiene tipo”, art. 3.2.3 “Distanze e superficie scoperta” Ob. PGT: 2.1 Ob. PGT: 2.1

Superficie aree a rischio di compromissione o degrado (km2) La superficie delle aree a rischio di compromissione o degrado

L.r. 1/2007 “Strumenti di competitività per le imprese e per il territorio della Lombardia” D.d.u.o. n. 12520 del 10 novembre 2006 “Approvazione delle linee guida per la realizzazione degli strumenti del SIT integrato per la pianificazione locale ai sensi della l.r. 12/2005”. Ob. PGT:

AMBIENTE URBANO Ripartizione degli usi del suolo nell’urbanizzato (%) rapporto tra la superficie delle aree afferenti a ciascuna tipologia e la superficie urbanizzata totale.

Comune

D.d.u.o. n. 12520 del 10 novembre 2006 “Approvazione delle linee guida per la realizzazione degli strumenti del SIT integrato per la pianificazione locale ai sensi della l.r.

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V.A.S. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA- DICHIARAZIONE DI SINTESI PRELIMINARE

Indicatori prioritari

Indicatori di supporto

Banche dati

Riferimenti Obiettivi del PGT e normativi

Stato

Previsioni di Piano

Target

Banche dati 12/2005”. Ob. PGT:

Ripartizione dei servizi nell’urbanizzato (%) rapporto tra la superficie delle aree afferenti a ciascuna tipologia e la superficie urbanizzata totale.

Comune

D.d.u.o. n. 12520 del 10 novembre 2006 “Approvazione delle linee guida per la realizzazione degli strumenti del SIT integrato per la pianificazione locale ai sensi della l.r. 12/2005” Ob. PGT: 3.1 Ob. PGT: 3.1

Aree verdi pro capite e per tipologia (m2/ab. e m2) Rapporto tra la superficie della dotazione a verde e il numero di abitanti residenti AGRICOLTURA

Comune

Incidenza SAU su SAT (%) Rapporto tra la superficie agricola utilizzata (SAU) e la superficie agricola totale (SAT).

Regione

ISTAT nel Censimento Generale dell’Agricoltura. Ob. PGT:

Superficie agricola utilizzata (SAU) soggetta a spandimenti (km2) superficie agricola utilizzata autorizzata per lo spandimento dei reflui zootecnici e dei fanghi.

Regione provincia

Ob. PGT:

Incidenza superficie agricola utilizzata (SAU) biologica (%) Rapporto tra la superficie agricola utilizzata (SAU) biologica e la superficie agricola utilizzata totale (SAU).

Regione

Ob. PGT:

10,83

15,74

15,74

ACQUE

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V.A.S. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA- DICHIARAZIONE DI SINTESI PRELIMINARE

Indicatori prioritari

Indice Biotico Esteso – IBE

Indicatori di supporto

Banche dati ARPA

Riferimenti Obiettivi del PGT e normativi

Stato

Previsioni di Piano

Target

Banche dati Ob. PGT:

Ticino 9 Terdoppio 8/9

Livello di Inquinamento da Macrodescrittori - LIM

ARPA

Ob. PGT:

Stato Ecologico dei Corsi d’Acqua – SECA

ARPA

Ob. PGT:

Ticino 2 Terdoppio 2

Stato Chimico delle Acque Sotterranee – SCAS

ARPA

Ob. PGT:

4

Consumo idrico pro capite (m3/ab*anno)

Gestore

Ob. PGT:

stima 121,18

Consumo idrico per tipo di utenza (m3/anno e %)

Gestore

Ob. PGT:

capacità impianti di depurazione pubblici AE

Gestore

Ob. PGT:

Capoluogo 80.000 Morsella 500 Sforzesca 350

capacità residua impianto depurazione AE

Gestore

Ob. PGT:

Capoluogo 100 Morsella 0 Sforzesca 0

abitanti residenti e unità locali allacciati alla rete acquedottistica (%)

Gestore

Prelievi da acque superficiali (m3/anno) Volume annuo prelevato da acque superficiali. Prelievi da acque sotterranee (m3/anno) Volume annuo prelevato da acque sotterranee.

Perdite nelle reti di adduzione (%) Rapporto tra il volume di acqua erogato e il volume di acqua immesso

Regione - provincia

Gestore

131,40

Ob. PGT:

36

V.A.S. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA- DICHIARAZIONE DI SINTESI PRELIMINARE

Indicatori prioritari

Indicatori di supporto

Banche dati

Riferimenti Obiettivi del PGT e normativi

Stato

Previsioni di Piano

Target

Banche dati nella rete di adduzione

Copertura rete duale di adduzione (%) Percentuale di rete duale sulla lunghezza totale della rete di adduzione Copertura rete separata di fognatura (%) Percentuale di rete separata sulla lunghezza totale della rete di fognatura

Gestore

Ob. PGT:

Gestore

Ob. PGT:

abitanti residenti e unità locali allacciati alla rete fognaria (%)

Gestore

abitanti e unità locali allacciati alla rete fognaria e depurati (%)

Gestore

Scarichi autorizzati in corpi idrici superficiali e su suolo per tipologia (n.)

Provincia

Ob. PGT:

Produzione di rifiuti urbani (t) Quantitativo annuo di rifiuti urbani prodotti

Gestore

Ob. PGT:

34.785

Produzione di rifiuti urbani pro capite (kg/ ab.) Rapporto tra la produzione di rifiuti urbani e gli abitanti resid

Gestore

Ob. PGT:

1,57

Raccolta differenziata (t) Quantitativo di rifiuti raccolti in modo differenziato

Gestore

Ob. PGT:

8.208 (23,60%)

RIFIUTI

ARIA

37

V.A.S. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA- DICHIARAZIONE DI SINTESI PRELIMINARE

Indicatori prioritari

Concentrazione media mensile dei principali inquinanti (μg/m3) La concentrazione media mensile di PM10, NO2, CO, SO2, O3, come rilevata dalle stazioni di rilevamento della qualità dell’aria, ove presenti

Indicatori di supporto

Banche dati ARPA

Riferimenti Obiettivi del PGT e normativi

Stato

Previsioni di Piano

Target

Banche dati Ob. PGT: 1,2

Concentrazione media stagionale dei principali inquinanti(μg/m3) La concentrazione media stagionale di PM10, NO2, CO, SO2, O3, come rilevata dalle stazioni di rilevamento della qualità dell’aria, ove presenti

ARPA

Ob. PGT: 1,2

Superamento dei livelli di attenzione e allarme per i principali inquinanti (n.) Il numero di superamenti dei livelli di attenzione e allarme per PM10, NO2, CO, SO2, O3, in relazione alle concentrazioni rilevate dalle stazioni di rilevamento della qualità dell’aria, ove presenti. Emissioni di gas serra, sostanze acidificanti e precursori dell’ozono per macrosettore (%) La ripartizione per macrosettore delle emissioni di gas serra (CO2, NH4 e N2O), sostanze acidificanti (SO2, NOX e NH3) e precursori dell’ozono (NOX, COV, NH4 e CO). AMBIENTE NATURALE - BIODIVERSITA'

ARPA

Ob. PGT: 1,2

Regione INEMAR

Ob. PGT: 1,2

Vedere RA

Superficie delle aree a bosco (km2) Superficie delle aree a bosco

DUSAF 2

Ob. PGT:

12

N spazi verdi riqualificati/ spazi a verde

comune

Ob. PGT: 2.1

38

V.A.S. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA- DICHIARAZIONE DI SINTESI PRELIMINARE

Indicatori prioritari

Superficie aree naturali (km2) Superficie delle aree naturali (boschi, filari, siepi, arbusteti, prati, zone umide, corpi idrici) non soggette a specifici regimi di tutela

Indicatori di supporto

Banche dati Comune

Riferimenti Obiettivi del PGT e normativi

Stato

Previsioni di Piano

Target

Banche dati Ob. PGT: 4

ENERGIA Consumo di energia per vettore (%) Ripartizione del consumo di energia per i diversi vettori impiegati (es. energia elettrica, gas naturale, gasolio, benzina, biomasse

Erogatore - PEC (Comune)

Ob. PGT:

Consumo di energia per settore (%) Ripartizione del consumo di energia nei principali settori (civile, industriale, agricoltura, trasporti)

Erogatore - PEC (Comune)

Ob. PGT:

Produzione di energia da fonti rinnovabili (KWh) Quantitativo di energia prodotta da fonti rinnovabili. Edifici con certificazione energetica (%) Numero di edifici pubblici o a uso pubblico con certificazione energetica

dati 2003: Olio comb. 0,67 GPL 1,01 Gasolio 17,97 Benzina 14,87 Gas naturale 49 E. elettr. 16,47 dati 2003: Trasporti 29 Attività produttive 21 Usi civili 50

Usi civili: mantenimento

Ob. PGT:

PEC (Comune) PEC (Comune)

d.lgs. 192/2005 “Attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell'edilizia” Ob. PGT: 2.1

RUMORE

39

V.A.S. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA- DICHIARAZIONE DI SINTESI PRELIMINARE

Indicatori prioritari

Incidenza superficie classificata in zone 4 – 5 – 6 (%) Rapporto tra la superficie ricadente nelle classi 4, 5 e 6 della zonizzazione acustica prevista dalla L. 447/199515 e la superficie territoriale

Indicatori di supporto

Banche dati Comune

Popolazione esposta (ab.)

Regione

Piani di risanamento acustico (n.) previsti e attuati

Comune Regione

Riferimenti Obiettivi del PGT e normativi

Stato

Previsioni di Piano

Target

Banche dati L. 447/1995 “Legge quadro sull’inquinamento acustico” Ob. PGT:

D.lgs. 194/2005 “Attuazione della direttiva 2002/49/CE relativa alla determinazione e alla gestione del rumore ambientale” D.M. 29 novembre 2000 “Criteri per la predisposizione, da parte delle societa' e degli enti gestori dei servizi pubblici di trasporto o delle relative infrastrutture, dei piani degli interventi di contenimento e abbattimento del rumore.” Ob. PGT: L. 447/1995 L.r. 13/2001 “Norme in materia di inquinamento acustico”, in attuazione della L. 447/1995 D.lgs. 194/2005 Ob. PGT:

RADIAZIONI Sviluppo delle linee elettriche distinte per tensione (Km)

Comune

Ob. PGT:

Impianti per la telecomunicazione e la radiotelevisione (n.)

ARPA

Ob. PGT:

Radiobase 195 Radiotelevisivi 4

RISCHI

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V.A.S. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA- DICHIARAZIONE DI SINTESI PRELIMINARE

Indicatori prioritari

Aziende a rischio di incidente rilevante (n.) Numero di aziende a rischio di incidente rilevante

Superficie aree contaminate (Km2)

Indicatori di supporto

Banche dati ARPA

ARPA

Riferimenti Obiettivi del PGT e normativi

Stato

Previsioni di Piano

Target

Banche dati D.Lgs. 334/1999 “Attuazione della direttiva 96/82/CE relativa al controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose Ob. PGT: Ob. PGT:

0

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V.A.S. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA- DICHIARAZIONE DI SINTESI PRELIMINARE

Tabella 5.2 – Indicatori specifici per le mitigazioni previste Riferimenti Riferimenti per banche Mitigazioni previste dal RA

Indicatori prioritari

Gli insediamenti previsti dovranno essere caratterizzati da

N. progetti assoggettati alla procedura di

un’elevata qualità formale (morfologica ed estetica) finale degli

valutazione paesistica

dati

Comune

edifici per contribuire alla riduzione dell’impatto paesistico. Si dovrà prevedere l’utilizzo di nuovi impianti di illuminazione esterna pubblici e privati a ridotto consumo energetico, in

N. impianti di illuminazione conformi ai

conformità ai criteri antinquinamento luminoso, secondo LR

criteri di antinquinamento luminoso

17/2000 e LR 38/2004

sostituiti/totale esistenti

Comune

Si dovranno prevedere tutti i provvedimenti tecnici necessari al massimo contenimento dei consumi di risorse ambientali (acqua, fonti energetiche non rinnovabili ecc.). Si dovranno prevedere tutti i provvedimenti tecnici per la massima

N. di interventi con caratteristiche finalizzate

riduzione della generazione di inquinanti e di riduzione del carico

al risparmio nel consumo idrico, riutilizzo

sulle reti dei servizi

delle acque grigie e meteoriche, risparmio energetico, uso di energie alternative.

Comune

Le previsioni progettuali dovranno prevedere il massimo di dotazioni di verde e di aree permeabili.

Superficie (mq) di aree a verde pertinenziale e di aree permeabili realizzate.

Comune

Per gli ambiti di trasformazione produttivi prossimi a ambiti residenziali, prevedere fasce tampone a protezione del ricettore sensibile. Si

dovranno

N. interventi attuati. prevedere

fasce

vegetazionali

lungo

i

fronti

perimetrali, in particolare per i fronti aperti verso la campagna, che dovranno essere formate con elevata densità di alberi e arbusti autoctoni. Superficie (mq) di fasce a verde realizzate.

Comune

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V.A.S. VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA- DICHIARAZIONE DI SINTESI PRELIMINARE

Pavia, 21 settembre 2009 N.Q.A. Nuova Qualità Ambientale S.r.l.

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