Di Quelle Nubi

  • October 2019
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Set 24 2007

I saggi di H.S.(new: “di quelle nubi”) espresso da Cloroalclero Edit This oggi: “DI QUELLE NUBI”

E’ dura… E’ veramente molto dura alzarsi al mattino sapendo che non si potrà ammirare la luce del sole… E , sovrapposte in cielo , s’addensano le nubi. A volte si diradano un pochino , ma forse è solo un’illusione… Quelle nubi ci guardano e ci mettono paura ; una paura che gela il sangue e le ossa ; una paura quasi ancestrale che noi potremmo imputare a chiunque , a qualunque cosa… Così siamo costretti a camminare in questa gabbia a cielo aperto , respirando , accanto all’anidride e al cemento , i miasmi di quella medesima paura , di quel puro terrore. Potremmo distogliere lo sguardo , chinare il viso per misurare i nostri passi senza meta. Potremmo eludere il tutto affogando nel mare delle futilità o entrando nei consueti tunnel dei divertimenti così brevi da percorrere in un soffio. Potremmo evitare la pascaliana scommessa con il nostro dio personale , un dio che è altro dal semplice surrogato offerto dalle religioni istituzionalizzate come il reale segno di quella mancanza. In ogni caso non possiamo evitare di respirare… Soffochiamo e prima o poi saremo costretti a fissare quelle nubi sempre più fitte e così nere da annunciare la più perfetta delle tempeste. E’ la vita… La vita che ci fotte dalla nascita , perché già il parto è un atto estraneo alla nostra libertà e il flusso della vita quasi ci prende e precipita in un gorgo indefinibile. Siamo come sospesi fra lotta e compromesso perché viviamo effettivamente , ma come piccoli salmoni che debolmente tentano di risalire quel turbine come richiamati da una fioca scintilla di speranza : che le nubi si diradino per sempre , non per noi ma per chi verrà. Fin da piccolo ho scorto nubi ; quelle che avvolgono il nostro paese ma anche quelle , non meno cariche , che vestono il mondo intero. Però c’è stato un momento in cui quel cielo mi è sembrato ancor più nero ; un momento in cui l’aria si era fatta quasi irrespirabile : come scordare il G8 di Genova ; il 20 e il 21 luglio del 2001 ; le violenze di piazza , Giuliani , Bolzaneto , la Diaz ? Non lo nego : l’Italia ha probabilmente attraversato periodi più vergognosi nella storia della sua “democrazia” fragile , malata e monca e , a mente fredda , forse non si sarebbe gridato “Questo è il Cile !”. Tuttavia lo spettacolo è stato allestito come un enorme ed allucinato reality , il risultato di inquietanti copioni… Poliziotti e altre forze dell’ordine addestrati a fare (contro)guerriglia e ragazzi – Black Bloc o similari che fossero – intenti a comportarsi come era auspicato. Fra loro i soliti parassiti e provocatori camuffati… Si sottovaluta la portata dei voti contrari alla Commissione d’Inchiesta sui fatti di Genova : i voti contrari del centrodestra o delle destre erano scontati , troppo coinvolti nella gestione dell’evento e ben si conosce la “cultura politica” che li ammanta , ma Di Pietro e Mastella si sono assunti una grave responsabilità. Non è la solita questione di coprire

qualche agente violento o di pretendere l’impunità – anche se , in vero , i tempi della giustizia si allungano e per i reati dei poliziotti si rischia la prescrizione mentre i manifestanti “fotografati in flagranza di reato” rischiano di pagare pesantemente per tutti. Il punto è che la Commissione avrebbe – ed usiamo il condizionale – forse potuto appurare le responsabilità “in alto” fra Ministri , politici e vertici delle forze dell’ordine evitando di scaricare sui meri esecutori di ordini la responsabilità di questo gigantesco teatro del grand guignol , di questo film dell’orrore ( splatter visto il riferimento autorevole alla “macelleria messicana”). E sì che le avvisaglie si erano manifestate qualche mese prima a Napoli quando era ancora in carica il governo di centrosinistra retto da Amato e non quello di centrodestra berlusconiano. Della verità o si ha paura o non è “politicamente” spendibile o tutte e due le cose… E quella verità potrebbe anche essere fin troppo chiara e risiedere , forse , nel tentativo di sperimentare nuove “soluzioni” per l’ordine pubblico , ma il sangue sulle pareti della Diaz era ancora fresco quando Ground Zero , con tutto il suo carico di morte e menzogna , ha addensato nuove nubi. L’occasione era troppo ghiotta perché non si lanciasse il PNAC (Project for a New American Century) , lo “Scontro di Civiltà” , la “Guerra Preventiva”… L’occasione era troppo ghiotta per non lanciare la restrizione di diritti politici , civili e sociali. All’indomani dell’11 settembre , in Italia la RCS ha rispolverato Oriana Fallaci toccata dalla tragedia al punto da esternare truculenti pensieri nei confronti di arabi e musulmani eletti immediatamente a nemici della civiltà occidentale e “americanista” , così senza discussione su quanto era realmente accaduto. Per la Fallaci , volto truce del verbo manifestato da Huntington , spalleggiata sapientemente dal direttore del Corriere De Bortoli e da altri editorialisti dello stesso giornale noti campioni di “moderazione” , i musulmani non erano altro che “figli di Allah” ; nel senso di “figli di puttana” ; nemici da abbattere come i nazifascisti nella Seconda guerra Mondiale. Immediatamente , grazie al suo prestigio internazionale , la Fallaci divenne il guru della nuova straordinaria “corrente di pensiero” così ben rappresentata dal noto lettore di Evola , il leghista Borghezio e dai “padani” cultori della “piccola patria” – peraltro la Fallaci , nella sua incontenibile foga da crociata , aveva qualcosa da dire anche sui leghisti -. Lo “Scontro di Civiltà” ha però adepti più colti e raffinati ; più “democratici” : gli “esportatori di democrazia” , il parto più o meno “moderato” dei neoconservatori , coloro che scorgono ovunque , nel mondo , minacce naziste , comuniste , islamiste , ecc… E’ il parto bizzarro della generazione sessantottina : coloro che , dalla Nuova Sinistra , approdarono alla Nuova Destra… I Ferrara , i Sofri e , in Francia gli Henry Levy e i Glucksmann… Coloro che , o sostengono i bombardamenti targati USA o NATO senza condizione oppure , pur non condividendo , ci spiegano che è un dovere stare dalla parte della “democrazia” (una sola , la solita !). Nonostante le differenze , fra i due gruppi di “difensori della civiltà occidentale” si riscontrano notevoli analogie : i “fallaciani” , più rozzi , insistono sulla necessità inderogabile della difesa delle patrie più o meno grandi ; mentre gli “esportatori di democrazia” sostengono il dovere di portare la guerra sul territorio dei tiranni e dei barbari , riedizione del colonialismo di infausta memoria dietro a slogan carichi di falsità , di un’altra “fallacia”. La democrazia come prodotto import export : quanto siamo grottescamente tutti americani ! I due gruppi si completano : loro , i civili ; gli altri barbari ! In un tale contesto idilliaco non si poteva non attendersi la recrudescenza del razzismo e della xenofobia di gruppi , gruppetti e gruppuscoli della destra radicale con il corollario dell’aumento , anno dopo anno di aggressioni , intimidazioni , pestaggi ed attentati dimostrativi che colpiscono le fasce più deboli della società , gli emarginati e le minoranze. I bersagli preferiti sono gli immigrati extracomunitari , gli omosessuali e i ragazzi dei centri sociali. Vi è da aggiungere che è stata sottovalutata la sempre maggiore presenza di ultrà dalle coloriture “politiche” , in special modo negli stadi di Roma e nel Veneto… Eppure striscioni e slogan che inneggiano al Duce , i cori razzisti e le croci celtiche hanno fatto il giro del mondo… Eppure queste frange di tifoserie si sono spesso “gemellate” – come si dice in gergo “sportivo” - per attaccare anche le forze dell’ordine. Sicuramente gli stadi hanno rappresentato delle palestre in cui gruppi come Forza Nuova si sono addestrate alla guerriglia urbana o alla violenza di piazza infischiandosene bellamente del calcio. Una cosa è certa : l’acqua sporca e “vecchia” non macina più. Questo “fascismo postmoderno” non

ha grandi parentele dirette con il Ventennio quando , almeno i giovani potevano partire come volontari per combattere in Spagna convinti di difendere la Patria e di arrestare il bolscevismo dilagante. Oggi i modelli sono i drughi dell’”Arancia meccanica” di Kubrick ; le bande giovanili americane tipo “Guerrieri della notte” e il teppismo da stadio degli ultrà. Non siamo di fronte a grandi lettori di Evola , escludendo , forse , i meno giovani ! Già ai tempi dei fattacci del Circeo , Pasolini ammoniva che quei ragazzi della Roma bene , stupratori , assassini e vagamente “neofascisti” , erano in realtà i figli della società dei consumi. Spogliato della dottrina il “fascismo postmoderno” assume essenzialmente tratti viscerali e prepolitici : permane unicamente la paura e il disprezzo per l’altro – e chi lo difende – che è , nel migliore dei casi , da punire duramente e nel peggiore da eliminare definitivamente. Così questi gruppi cavalcano l’insofferenza del cittadino medio e non trovando sempre maggiore comprensione. L’unico aspetto veramente “dottrinale” potrebbe essere mutuato dalle parole d’ordine dell’integralismo cattolico – ad esempio la posizione antiabortista -. E’ il consueto atteggiamento strumentale e , d’altronde , mischiare politica e fede è sempre sospetto… Il pretesto principale per la violenza viene dai problemi riconducibili all’immigrazione affrontati generalmente in maniera rozza , semplicistica e schematica. Tralasciando i problemi non si può non riconoscere che l’immigrazione è soprattutto una risorsa sociale , economica e culturale. Invece si ripete la solita litania : “Portano la delinquenza , forse il terrorismo.” E’ la solita logica (?) leghista che non è mica così lontana dalla destra più razzista. Ha ragione Dacia Valent : Questi – gli immigrati – dovrebbero venire in Italia solo per lavorare svolgendo quei lavori che nessun italiano oggi oserebbe più fare e non importa a quali condizioni… E se fossero di semischiavitù ? E i loro diritti ? Gli studi sociologici sottolineano come gli immigrati siano , spesso , “non persone” prive di un qualsivoglia diritto… E’ il quadro di un apartheid non formale ma reale. Bisogna togliere la benda dagli occhi e avere il coraggio di guardare le nubi che ci circondano. I mass media ci mettono del loro , rovistando nell’immondizia della cronaca nera e gonfiando i singoli casi che così assurgono al rango di “problemi nazionali”. Nella rincorsa ad assecondare l’isteria collettiva e le onde di sensazionalismo di giornali e televisioni , si ripropone quotidianamente la consueta ricetta poliziesca – neoliberista e neoconservatrice – della “zero tolerance” e della “law and order”. Si spendono , quindi , caterve di risorse ed energie per i presunti problemi della microcriminalità , della piccola delinquenza urbana e del teppismo di strada e giovanile , ecc… Si ripete alla nausea che il cittadino italiano ha diritto alla sicurezza ; di uscire senza che gli accada nulla… Sempre più spesso delitti i violenze vengono consumati fra le mura domestiche. Perché , allora , non dovremmo dotare ogni famiglia di una pattuglia ? Nel merito , il cosiddetto pacchetto scurezza del centrosinistra non manca di qualche pregio come la sostanziale cancellazione delle leggi ad personam volute da Berlusconi (cancellazione del falso in bilancio e legge Cirami) – poi si vedrà al momento del voto in Parlamento - , ma già sono stati ravvisati problemi di costituzionalità e l’approccio alla “sicurezza urbana” è il consueto… Con qualche concessione ai sindaci sceriffi come Cofferati ,evidentemente colto da sindrome securitaria e leghista. L’ondata securitaria attraversa i poli e fa veramente piangere perché preceduta da anni di “garantismo” peloso ed ipocrita , mera reazione a “Mani Pulite” ; “garantismo” a senso unico o riservato ai potenti. Dalla parte del centrodestra , il “garantismo” berlusconiano , dettato ovviamente dal buon numero di procedimenti a carico suo o degli uomini delle sue società , è stato sconfessato proprio in quel di Genova nel luglio 2001. “Dagli ai no global , dagli ai terroristi !” si era soliti ripetere. Ma si può essere insieme securitari e “garantisti” ? Un caso a parte è costituito dai “legalitari” alla Di Pietro , coloro che vogliono una giustizia inflessibile per tutti e invocano il pieno rispetto delle regole ; sacrosanto in un paese che , invece , delle regole se ne fotte , a patto di non fare di queste un feticcio immutabile nel tempo. Ma la prospettiva “legalitaria” , per quanto onesta , rimane ristretta e non aiuta a rasserenare il clima , a diradare le nubi di cui sopra. I toni si somigliano e si confondono. E poi – torno a domandare – perché rifiutare una Commissione d’inchiesta sui fatti di Genova ? O le regole valgono per tutti o non valgono più per nessuno. Le

responsabilità ai vertici non possono essere ulteriormente taciute proprio per la gravità delle violazioni degli elementari diritti riconosciuti in democrazia. E’ sufficiente invocare il prestigio delle istituzioni , della polizia , così impegnata su fronti come la lotta alla criminalità organizzata , per giustificare il voto contrario ? Lascio al lettore la risposta… Continua così il persistente tam tam politico mediatico sulla sicurezza e mentre esponenti del Partito Democratico spendono fiumi di parole sulla questione , altri sono pronti a raccogliere i frutti perché “culturalmente” e “linguisticamente” più attrezzati. Siano albanesi , arabi e musulmani , cinesi e , oggi , rumeni , il centrodestra cerca di ricavare tutti i benefici mostrando il volto più truce – si pensi alle dichiarazioni di Fini -. Già nel post sulla manifestazione romana di AN per la diminuzione delle tasse e per la sicurezza avevo segnalato la possibilità di saldatura , a dir poco preoccupante , fra le “destre istituzionali” e le destre radicali… Tutto ciò mentre con sempre maggiore insistenza si avanzano ipotesi e proposte di creare il “partito unico” del centrodestra. E’ disarmante pensare che , dietro il sorriso “rassicurante” (ma velenoso) di Berlusconi e il “sarkozismo” di Fini si agiti il magma delle destre più estremiste… E’ disarmante l’immagine di un grande partito che raccoglierebbe il neoliberismo e il neoconservatorismo all’americana , la rozzezza populista e leghista e il razzismo delle destre più o meno “neofasciste”. Recentemente troppo impegnato nella costruzione del “partito hollywoodiano” , Veltroni ha gravemente trascurato i problemi che pulsano nelle periferie romane sempre più degradate e ivi l’insofferenza diventa terreno fertile per conquistare i giovani borgatari alle destre “postmoderne”. Dovremo rassegnarci alla vista di grandi città popolate al centro da classi dirigenti e ceti abbienti sempre più egoisti ed in periferia da poveri , meno poveri , indigenti ed emarginati in perenne conflitto fra loro ? Ma quante sono queste nubi ? Prima di concludere vorrei esprimere la mia solidarietà a Barbara per le recenti minacce ed intimidazioni. Chi mette in atto simili gesti , siano essi “uno scherzo” oppure qualcosa di più serio , è magari convinto di fare “politica” , ma dimostra di essere desolatamente incapace di affrontare argomenti e ragionamenti. Forse non si è nemmeno reso conto di attuare “terrorismo” e “squadrismo” virtuale ; non siamo più nel campo dell’espressione di opinioni. A qualunque decisione tu voglia giungere per il blog ; coraggio Barbara ! Il sostegno non ti mancherà ! Si conclude , quindi , questa storia di nubi e ceneri… Nubi sempre più nere , sempre più fitte… Noi , purtroppo , non siamo il vento che può liberare il cielo e al giorno oscuro preferiamo la notte popolata di sogni. Eppure se guardiamo in alto , può pure filtrare un filo di luce , sia pure lieve… sia pure tiepido. Ma , , al termine o al principio non fa differenza , di questo lungo e tortuoso viaggio , potremmo mai , in tutta coscienza , continuare a camminare con lo sguardo rivolto all’asfalto ?

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