LETTERA APERTA AL VESCOVO DI VERONA E AI VESCOVI D’ITALIA ALLA CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE CHIESE CATTOLICHE SOPPRESSE DAI CATTOLICI. CHIESA DI SAN PIETRO MARTIRE E RETTORIE DELLA CITTA’ Pur essendo un episodio accaduto a Verona, mi rivolgo a tutti in quanto so di certo che tale argomento è ormai diventato “male comune” nella Chiesa, purtroppo.
Siamo rammaricati nel dover constatare come la Curia di Verona, d’accordo con il parroco di Santo Stefano, abbiano fatto letteralmente “sloggiare” un gruppo di fedeli, affezionati alla Santa Messa feriale celebrata da un sacerdote diocesano nella chiesetta di San Pietro Martire, compatrono della nostra città con San Zeno, per favorire l’ingresso ufficiale di due pastori luterani, accolti nientemeno che dal Vicario e da alcuni nostri sacerdoti. Addirittura lo stesso parroco di Santo Stefano che ha in gestione la chiesetta citata, ha invitato caldamente i parrocchiani a presenziare alla cerimonia di ingresso come se si trattasse di andare alla novena della Madonna della salute. Noi fedeli invece siamo stati allontanati in maniera subdola, in quanto, pur evitando i responsabili di rispondere negativamente alle nostre ripetute richieste orali e scritte, hanno raggiunto lo stesso scopo mettendoci un pesante cappio al collo con la richiesta di un rimborso spese per riscaldamento che si aggira intorno ai 500 euro al mese per un’oretta di aria calda quotidiana, mentre pare che ai Luterani venga offerto tutto “gratis et amore...Luteri”. Noi comunque avremmo accettato di dividerci la spesa anche a quelle condizioni, come fatto in precedenza, ma questo prolungato ed eloquente silenzio da parte delle autorità ci ha indotto a scrollare la polvere dai nostri calzari invocando l’intervento “pesante” del nostro Santo Patrono! Nessuno vuole cacciare i protestanti da Verona, ci mancherebbe altro, anche se si tratta di mezza dozzina di tedeschi quasi tutti residenti sul lago, che certi zelanti preti ecumenici hanno voluto a tutti i costi far venire qui per le loro celebrazioni, semmai si tratta di assegnare loro un luogo consono alla loro fede che, essendo ormai priva di successione apostolica, di sacerdozio e di sacramenti, non ha affatto bisogno di una chiesa consacrata, ma di una sala civica. • Preferire che in un luogo sacro, dedicato nientemeno che a un patrono della città, si celebri una funzione protestante piuttosto che la Santa Messa cattolica la dice lunga sulla situazione del clero e di chi lo guida! Perché Signore, ti impediscono di scendere sull’altare nella Santa Messa proprio i tuoi figli prediletti, che tu stesso hai insignito di questo immenso potere chiamandoli ad essere Tuoi Ministri in virtù di un Sacramento sublime e meraviglioso nel quale essi non credono più? Ma questo fatto isolato sarebbe ancora poco se non fosse aggravato da altri episodi che stanno a dimostrare come molti dei nostri Sacerdoti e Vescovi stiano ragionando alla stregua di poveri funzionari statali anziché da Consacrati e da Ministri di Dio al quale dovranno, prima o poi, rendere conto di come hanno pascolato il loro gregge. Giorni fa ho chiesto al Rettore della Chiesetta di S. Giovanni in Foro che celebra la Messa solo il sabato e la domenica, se fa “la grazia!” di concedere la chiesetta per la Santa Messa feriale a qualche sacerdote anziano che, invece di rimanere segregato in casa a pregare, sarebbe felice di mettersi a disposizione delle anime, visto che oltretutto sulla strada di Porta Borsari, in pieno centro storico, c’è molto passaggio di gente che entra per pregare nella speranza di trovare anche un sacerdote per la Messa, o per la confessione, o per avere una parola di conforto, cosa assai rara da trovare oggi, tant’è che la gente, ormai sconsolata nel vedere che il prete non fa più il prete, è costretta a cercare rimedio alle sue sofferenze, spesso spirituali, da medici o psicologi. Risposta del sacerdote: “Assolutamente no! Perché anch’io sono qui provvisorio, il Rettore non esiste e il Vescovo non vuole”. Mi ha quindi spiegato che, pur essendoci molte richieste in tale senso, il Vescovo vuole che la gente frequenti la Messa nella propria parrocchia e non nelle Rettorie, le quali prima o dopo dovranno essere chiuse perchè le Messe sono troppe e bisogna diminuirle. Anzi sarà lui stesso a darne l’esempio con l’eliminare la Messa del sabato sera e più avanti anche quella della domenica perché poco frequentate!!! Volevo rispondergli innanzitutto:
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che la Messa è valida ovunque la si ascolti perché il Precetto della Chiesa dice di partecipare alla Messa tutte le domeniche e le feste comandate senza specificare in quale luogo o parrocchia; che ogni Messa celebrata in qualsiasi angolo della terra ha un valore infinito perché rende gloria a Dio anche senza popolo, attira grazie, aiuti e benedizioni dal Cielo su tutta l’umanità perché è lo stesso Cristo che si offre al Padre per la salvezza di tutti gli uomini; che ogni Messa tiene lontano il diavolo e le sue insidie, e che è proprio a motivo delle Messe sempre più scarse se il mondo sta andando alla malora e la gente sta perdendo la fede e il ben dell’intelletto, oltre che il portafoglio, perché l’abbandono della fede cattolica con la conseguente immoralità dei costumi trascina sempre con sé anche l’insicurezza economica e la miseria… historia docet!
Invece sono rimasta ammutolita, pensando che qualunque risposta avessi dato, sarebbe stata del tutto ridicola per un prete che ragiona come un ufficiale dell’esercito in ritirata, e così mi sono inginocchiata in silenzio davanti al “Santissimo” nel Tabernacolo (finchè ce lo lasceranno) a chiedere perdono cercando consolazione e luce su come comportarmi davanti a questi episodi di tradimento della fede fatti passare per sacrosante necessità di questo periodo storico difficile, dove dicono che bisogna arrangiarsi come si può perché mancano i preti. Balle! Tutte balle! Perché i nostri preti anziani sono numerosi, e sono anche desiderosi di continuare a svolgere il loro ministero fino alla fine dei loro giorni, ma viene loro impedito, e soffrono molto perché si vedono abbandonati da parte dei loro stessi confratelli giovani e dai Vescovi, anche se qualcuno ogni tanto, per salvare la faccia, si fa vivo a domandare come stanno, ma vivono nell’abbandono spirituale che è ben peggiore, proprio perché è studiatamente voluto da chi, più o meno coscientemente, sta distruggendo la Chiesa proprio attraverso l’annientamento dei Sacerdoti e della Santa Messa. • E così le nostre chiesette e col tempo anche le nostre parrocchie, col pretesto che i preti scarseggiano, finiranno per essere consegnate “trionfalmente” dagli stessi cattolici a protestanti, a musulmani, a buddisti, a pagani …in un falso gesto ecumenico che è solo alto tradimento e apostasia da parte di certo clero. Noi siamo per l’ecumenismo vero, non per il tradimento della nostra fede camuffato da ecumenismo. Ma voi, sacerdoti giovani e pimpanti, perché non reagite? Non pensate che diventerete vecchi anche voi? E dove pensate di finire i vostri giorni se non vi date una mossa per mettere le cose in chiaro dentro Santa Madre Chiesa adesso? Per reclamare dalla Chiesa per la quale avete rinunciato a tutto, anche a una famiglia, non solo un minimo di sicurezza anche economica e logistica quando l’età e gli acciacchi avanzano, ma soprattutto per mantenere la vostra dignità sacerdotale e la vostra altissima missione fino al vostro ultimo respiro, una missione così soprannaturale che non può mai andare in pensione, quella missione che non consiste solo nel fare belle prediche la domenica o di occuparvi della gioventù traviata come un assistente sociale qualunque, ma è nientemeno quella di essere “lo stesso Cristo” che passa in mezzo agli uomini sanando, confortando, ricreando l’uomo nuovo da quello vecchio attraverso il perdono dei peccati, nutrendolo del Suo stesso Corpo e Sangue nell’Eucaristia fino al giorno in cui ognuno di noi si presenterà davanti al Trono dell’Altissimo a ricevere il premio o il castigo da espiare. Voi avete il sacrosanto diritto di rimanere in una chiesa o chiesetta sempre, se lo desiderate, e di essere assistiti dignitosamente fino alla morte, e non di finire nell’anonimato i vostri anni, rinchiusi in un appartamento, come un pensionato qualunque, perché la gente ha sempre più bisogno di voi, anzi meglio da anziani perché si è acquisita esperienza. Queste nuove direttive che certuni (e non la Chiesa) vogliono imporvi sono ingiuste e nocive anche alla salute. Cari sacerdoti, troppo grande è il privilegio che Dio vi ha concesso per lasciarvelo “scippare” miseramente da una corrente di miscredenza e di agnosticismo che ha il potere di uccidere il corpo e anche l’anima. Solo con la vostra fedeltà coraggiosa a Cristo garantirete la vostra felicità anche su questa terra. Per questo dovete reagire! Solo per Amore di Gesù Cristo e della vostra eccelsa dignità sacerdotale che Egli stesso ha voluto conferirvi.
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