12 VICO EQUENSE
Anno 10_n. 385 ■ 7 ottobre 2008
MOIANO, CASA DI RIPOSO LA PARABOLA DI UNA STORIA CHE SI È SPENTA IN UNA NOTTE Le signore che gestivano la struttura raccontano il sequestro dei Nas e le vite spezzate di undici anziani Una storia che dura da undici anni e si spegne nel corso di una sola notte. È la parabola della casa di riposo di Moiano, sequestrata dai Nas, il Nucleo Antisofisticazioni e Sanità dell’Arma, lo scorso 27 agosto. Da quel giorno, la vita di quindici persone è cambiata. Nove degli undici anziani sono stati trasferiti negli ospizi di Meta e Sant’Agnello. Due vecchiette, accudite da ventuno anni dalle stesse persone, sono state ricoverate nella struttura Oasi di San Francesco, una residenza assistenziale geriatrica a Castellammare di Stabia. Le quattro donne che gestivano la casa di riposo a via Raffaele Bosco, Elvira Cinque, Angela De Martino, Giovanna Merlino e Maria Savarese, invece, hanno perso il lavoro. E non solo. Hanno anche dovuto subire l’umiliazione di un provvedimento che ha valutato solo una parte della “verità”. “La nostra grande famiglia si è sfasciata in un solo colpo – spiega Maria Savarese -. Tre ore di visita – interrogatorio e poi il verdetto definitivo, attività illecita in pieno svolgimento”. Il sequestro preventivo della struttura, firmato dal Gip del Tribunale di Torre Annunziata, Nicola Russo. Il motivo, l’assenza di autorizzazioni per la prestazione di servizi agli
anziani nell’abitazione a Moiano. Inoltre, i Nas hanno ritenuto i luoghi di lavoro e degenza “assolutamente insalubri e privi di manutenzione”. “Non sto qui a raccontarle la disperazione, i pianti, le reazioni di stupore, rabbia e dolore degli anziani – continua la signora Savarese -. In quei 160 metri quadri, gli undici vecchietti che rimanevano (fino al mese precedente ne erano tredici, n.d.r.) avevano costruito la loro vita, avevano imparato a considerarsi membri di una famiglia allargata, di cui anche noi facevamo parte. Io e le mie colleghe li accudivamo, provvedevamo ai pasti e alla pulizia personale. Ci hanno accusato di non curare l’igiene. Una bugia. Ci hanno accusato di avere un impianto elettrico non a norma e di non occuparci della manutenzione della struttura. In realtà avremmo voluto iniziare dei lavori, ma poi abbiamo ritenuto più opportuno soprassedere in attesa dell’apertura dell’ospizio a via Madonnella. Evento sempre procrastinato. A nostro discapito e a discapito dei nostri anziani”. “Noi crediamo che i giochi fossero già chiusi da prima dell’intervento dei Nas – sostiene Maria -. Mi aspettavo più solidarietà da parte di chi ci aveva sostenuto nel tempo”.
Al comune la situazione della casa di riposo di Moiano era nota. L’assessore delegato alle Politiche Sociali, Ferdinando Astarita, non lesinava, quando richiesti, aiuti alla struttura. Nel frattempo, si attendeva la sistemazione definitiva degli anziani nell’ospizio del centro cittadino, costato un milione di euro e inaugurato due anni or sono dal commissario prefettizio Pasquale Manzo e dall’Arcivescovo di SorrentoCastellammare di Stabia, Monsignor Felice Cece. Ma il progetto della costituzione di un centro d’accoglienza residenziale, abbinato ad uno semiresidenziale polifunzionale, che avrebbe migliorato la qualità della vita dei propri ospiti, si è arenato in consiglio regionale. Nessun finanziamento e conseguente e dilatazione dei tempi per l’apertura del complesso che sarà poi affidata, tramite bando, ad una cooperativa abilitata. “È assurdo che occorrano autorizzazioni – spiega la signora Giovanna Merlino -. Non ci sono titoli di studio, non c’è cooperativa, ma c’è un’esperienza maturata in vent’anni, da quando il comune di Vico scaricò la casa di riposo per poveri anziani, lascito del Cavaliere Luigi De Feo, effettuato nel 1920. L’intenzione era quella di provvedere gratuitamente al
IL COMUNE FESTEGGIA NONNO MARIO Il Comune di Vico Equense, nell'ambito della manifestazione "Il valore della vita degli anziani della nostra cittadina" ha consegnato un premio speciale al "nonno della città", il sig. Mario Pappalardo, che il primo ottobre ha compiuto 102 anni. Da giovane amava dipingere, oggi adora trascorrere il tempo insieme alla sua
famiglia. Ha due figli, cinque nipoti e due pronipoti (con un terzo pronipote in arrivo) e afferma di essere "felice di vivere a Vico Equense e di festeggiare insieme all'Amministrazione questo traguardo così importante". Dalla redazione auguri speciali di una vita ancora lunga e serena.
ricovero, al mantenimento e all’ assistenza dei poveri. A questo sarebbero servita l’eredità del cavaliere, di circa due milioni di euro. Dove sono finiti questi soldi?”. Dopo la chiusura del vecchio ospizio di via Nicotera, si formò un comitato per gli anziani, formato, tra gli altri, dalle quattro signore di cui sopra, da Giuseppe Staiano del Pellicano, dal parroco di San Ciro, don Fabio e da Antonio Bagno. L’azione del comitato portò all’apertura di una casa di riposo a Seiano ( dove ora si trova l’hotel Angiolieri, n.d.r.), che successivamente si trasferì prima nell’edificio dove ora c’è l’hotel Astoria, e poi a Moiano. Un appartamento a due piani, in affitto, un pigione di 1.400 euro da pagare, un introito minimo, assistenza continua e turni 24 ore su 24.
Questa la vita di Elvira, Angela, Maria e Giovanna, dipendenti della ditta che prese in gestione la struttura di Seiano. Da allora, non hanno più smesso di dedicarsi agli anziani. “È una sorta di vocazione – dice la signora Giovanna -. Di tutta questa situazione, la cosa che mi ferisce di più è l’infamia di essere additata come una che non sa prendersi cura dei vecchietti. Io che li consideravo e li considero parte di me. Mi auguro che chi ha potuto constatare, negli anni, la nostra dedizione sia testimone della nostra verità, quella di donne che hanno lavorato in maniera onesta, che hanno superato difficoltà, che hanno accudito ultra settantenni, che sono state l’ancora di salvezza di poveri anziani destinati ad una vita priva d’affetti”. Nancy De Maio