GIOVANNI OGGIANA
STORIA DELL'ARCHITETTURA
ART NOUVEAU
Corso di Geometria Descrittiva – Storia dell'architettura – Art Nouveau
STORIA DELL'ARCHITETTURA Arts and Crafts e l'approdo all'Art Nouveau: Crane e Mackmurdo.
Illustrazione 1: Carta cinese disegnata da Crane
Illustrazione 3: Illustrazione 2: Disegno Disegno (ex libris?) di Mackmurdo di Mackmurdo
Illustrazione 4: Mackmurdo
Con Crane e MackMurdo avviene una “degenerazione” della ricerca decorativostilistica: gli stili del passato, in particolare quello gotico, non sono più una sufficiente fonte di ispirazione e si ricerca nuova linfa nella produzione orientale; si passerà dall'eclettismo all'esotismo orientale. Cresce l'interesse da parte della borghesia verso gli oggetti di provenienza orientale (giapponese, cinese, indiano): un importatore di grande successo è Arthur Lasenby Liberty proprietario degli omonimi magazzini a Londra. Col suo cognome verrà identificata una certa corrente stilistica propria dei manufatti con richiami formali esotici: si parlerà di Stile Liberty.
Art Nouveau in Europa I critici odierni sono soliti raccogliere le varie connotazioni dello stile Liberty sotto il nome di Art Nouveau. Ma all'epoca, parliamo del periodo a cavallo tra la fine del XIX secolo e l'inizio del XX, i forti sentimenti nazionalistici si rifletteranno anche sui nomi che identificheranno il nuovo stile nei vari stati: ● INGHILTERRA: Liberty; ● FRANCIA e BELGIO: Art Nouveau; ● GERMANIA: Jugendstijl; ● AUSTRIA: Secessione; ● ITALIA: Stile Floreale (ma anche, con una certa esterofilia, Liberty); ● SPAGNA: Modernismo catalano; Per capire cosa è stato l'Art Nouveau e le sue sfaccettature è utile schematizzarlo in tre filoni: 1. il filone concavo-convesso o organico-floreale; 2. il filone astratto-geometrico; 3. il modernismo catalano;
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IL FILONE CONCAVO-CONVESSO (ORGANICO-FLOREALE): VICTOR HORTA E HENRY VAN DE VELDE
Illustrazione 5: 1893 - V. Horta: esterno dell'Hotel Tassel
Illustrazione 6: 1893 - Hotel Tassel: particolare del corrimano della scala interna
Il filone organico-floreale sarà caratterizzato da linee e forma flessuose che troveranno sintesi, in seguito, nella produzione teorica di un grande pittore e illustratore belga: Henry Van de Velde. Van de Velde vide nella linea uno strumento di espressione anche psicologico. Giocò con esse, determinando i caratteri stessi degli ambienti da lui proposti. Nel 1895 curò personalmente la sistemazione dello storico negozio di Parigi dal nome: “L'Art Nouveau” dal quale il movimento prese il nome nel 1914. Egli partecipò all'expo di Colonia con il Werkbund Theater. Il Teatro del Werkbund, andato distrutto, presentava linee sinuose che, nel concetto dell'autore, dovevano essere linee forza aderenti alla identità di chi le aveva disegnate.[...] Impegnato nella ricerca del ruolo dell'arte nella società, si pose tra la poetica dell'Art Nouveau e le architetture espressioniste e rappresentò una figura chiave per gli sviluppi successivi di questo fortunatissimo movimento artistico.i
Werkbund Theater
Scriveva Van De Velde: “La linea è una forza che agisce in modo simile alle forze naturali elementari: più linee forza poste in reciproca presenza, agendo in senso contrario nelle stesse condizioni, provocano gli stessi risultati delle forze naturali in reciproca opposizione. Operano in tali linee le stesse forze che in natura sono presenti nel vento, nel fuoco e nell'aria. Il ruscello che precipita contro una pietra
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Corso di Geometria Descrittiva – Storia dell'architettura – Art Nouveau che si oppone al suo corso cambia direzione e dirige le sue acque verso la riva opposta a scavarne e a sbrecciarne i margini...”ii
Illustrazione 8: La moglie di Van De Velde con l'abito e l'acconciatura disegnati dal marito stesso
Illustrazione 7: Scrivania di Van De Velde
Illustrazione 9: 1900 - H. Guimard: ingresso stazione metro di Parigi
Illustrazione 10: 1900 - H. Guimard: particolare parapetto di una stazione della metro a Parigi.
IL FILONE GEOMETRICO: OTTO WAGNER IN AUSTRIA E CHARLES R. MACKINTOSH IN SCOZIA La produzione architettonica riconducibile al filone geometrico sarà caratterizzata da una composizione legata agli angoli retti e alle forme geometriche elementari. Escluderà il ricorso alle forme concavo-convesse dell'Art Nouveau francese e belga. Principali esponenti del filone astratto-geometrico saranno Otto Wagner (insieme ad Olbrich) in Austria e Charles R. Mackintosh in Scozia. La schematizzazione a cui abbiamo fatto ricorso non deve però trarre in inganno: i due esponenti partiranno da presupposti completamente diversi. ● Una composizione classica ripulita dagli apparati ornamentali propri del classicismo per Wagner e in generale per tutta la Secessione austriaca. ● Una declinazione moderna del gotico per Mackintosh;
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Illustrazione 11: Wagner: Palazzo delle Poste
Illustrazione 12: Wagner e Olbrich: Palazzo della Stazione
Illustrazione 13: Mackintosh: Scuola d'arte a Glasgow
Illustrazione 14: Mackintosh: interno della propria abitazione
Illustrazione 15: Mackintosh: sedia per la "Hill House"
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IL MODERNISMO CATALANO: ANTONI GAUDI Il terzo filone raccoglie un caso unico nel panorama internazionale dell'epoca: l'architetto catalano ANTONI GAUDÌ. Gaudì operò soprattutto nella città di Barcellona dove realizzò le sue principali architetture: la “Sagrada Familia” (1883), il Parco Guell (1900-1914), la Casa Batlò (1904-1907) e la Casa Milà detta “la Pedrera” (1906-1912). L'architettura di Gaudì è definita dai critici Modernismo Catalano da non confondersi col Modernismo. Essa è caratterizzata da: ● utilizzo di forme concave-convesse non meramente legate all'apparato decorativo come in Horta e Guimard ma ad una ricercata definizione organica del complesso architettonico quasi fosse una scultura; ● stretto legame con le tradizioni costruttive locali sia nelle tecniche (volta catalana) che nell'utilizzo dei materiali (mattoni, ceramiche di derivazione araba); ● sapiente manipolazione delle strutture quali la catenaria.
Organicità di Gaudì L'architettura di Gaudì è sovente caratterizzata da un ricercato raccordo tra le linee verticali e quelle orizzontali. Questo raccordo genera la fusione tra elementi strutturali sfociando nel naturale ricorso alle forme ellittiche e alle strutture ad arco e a volta.
Il richiamo alle tradizioni costruttive locali: la volta catalana La volta catalana è una particolare tecnica costruttiva in cui i carichi trasmessi in direzione longitudinale (normali) vengono controllati tramite l'accostamento di più strati di mattoni posti di piatto. Questa tecnica consente una grande versatilità di forma impossibile da raggiungere con la tecnica classica romana (mattoni accostati di coltello).
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L'uso dell'arco della catenaria La catenaria è la forma di una fune ideale appesa per due punti. Per "fune ideale" si intende che la fune è perfettamente flessibile, inestensibile, senza spessore e con densità uniforme. Numerose infine sono le applicazioni in vari ambiti dell´architettura: infatti, poiché la catenaria ha la proprietà di di avere in ogni suo punto una distribuzione uniforme del suo peso totale, essa è stata spesso utilizzata per realizzare manufatti e strutture architettoniche. Le strutture realizzate secondo tale curva subiscono soltanto sforzi a trazione, come le funi di sostegno nei ponti sospesi, oppure, in alternativa, a compressione, quando la struttura realizzata ha la forma di una catenaria rovesciata, come nelle strutture di cupole. Ne sono un esempio la cupola della cattedrale di St. Paul a Londra progettata da Robert Hooke e la Sagrada Familia a Barcellona, progettata da Gaudì.
Gaudì fece largo uso di questo dell'arco della catenaria: nella Casa Milà la struttura sarà formata da una serie di archi di catenaria accostati tra loro come spire di un serpente;
Nella Sagrada Familia la struttura si farà più complessa e richiederà il ricorso a elaborati modelli empirici.
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i Fonte; http://www.fotoartearchitettura.it/Architettura/Archivio/storia/ ii H. VAN DE VELDE La Ligne est une Force, 1923. Tracce di questa teoria si trovano in uno scritto del 1902 per la rivista Die Zukunft.