All Around Poetry And Music

  • June 2020
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  • Pages: 47
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Quello che sto per raccontare è un trancio della mia vita. E’ il ricordo più bello sino ad ora. Mi chiamo Alessia e due mondi paralleli mi abbracciano con amore ed armonia, la musica e la poesia. Amo scrivere le meraviglie di questo mondo,le accendo come candele,le scrivo sulla carta e divengono cicatrici profonde ma indolore. Amo cantare la musica da ogni dove,l’ascolto silente,la dipingo dentro di me e ne faccio mia fida compagna. Ed oggi racconterò la musica più bella di tutte le altre,colei che sento nell’anima e cammina sulle punte sino a risvegliare i miei sensi.

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Capitolo 1 Non ricordo nulla della notte precedente, so solo di aver trascorso una delle notti più belle di tutta la mia vita. Sono stata al molo,sotto un immenso manto di stelle oro ed argento. Ho dipinto,ho dipinto l’intera notte. Ed ora che è giunto il mattino,il sole schiarisce quello che ho disegnato sulla tela : delle sagome ombreggiate,che ricordo aver conosciuto da qualche parte. Sulla tela vi sono degli strumenti accasciati all'’angolo,uno dopo l’altro. Sul soffitto note musicali,in terra penne e quaderni stracciati. E’ qui che ho deciso di scrivere un libro,che come nei sogni,parte soltanto dalla magia di un dipinto.

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Capitolo 2 Non v’è più tempo da perdersi. E’ l’alba ed il tramonto è scomparso già da un po’. Accanto alla finestra qualcuno apre gli occhi,siede disordinato e ride un po’. La tenda è semichiusa ed il vento muove i suoi capelli. Dall’altro capo della stanza qualcun altro si stiracchia comodamente,accende una sigaretta ed urla qualcosa. Nel bel mezzo di quella mansarda qualcun altro ancora preferisce dormire temendo forse che la luce del sole potesse accecarlo o risvegliarlo del tutto dal mondo dei sogni. Sul pavimento v’è un mucchio di fotografie e cd di ogni tipo. Le pareti sono tappezzate di poster e cartoline da ogni dove. La luce entra in punta di piedi in quella stanza,la magia della natura si sveglia appena e suona armoniosa. E la musica che penetra, si posa sugli occhi di quei tre strani individui,torcendo le loro labbra e cucendone un sereno sorriso. Su di una sedia poggia un quaderno imbrattato di inchiostro indelebile,trattasi di una nuova canzone magari,l’ennesima voce dell’anima di qualcuno di loro. Le parole si intrecciano in simbiosi al vibrar delle corde immaginarie di una chitarra e di un basso, e ai colpi lievi a volte, di una batteria.

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Capitolo 3 Ray - Emo si alzò per primo,si diresse in cucina e disse qualcosa. Ma a volte le parole si perdono nell’aria,scomparendo per sempre. Rocks lanciò un cuscino a Karl,che si svegliò finalmente dal mondo dei sogni e si girò verso la finestra. “ Dai! Scemo muoviti! Dobbiamo darci una mossa, è ora di mettersi a lavoro ”- borbottò Rocks ironicamente. Ma parve che Karl non badò a quello che disse. Ray - Emo era già in cucina a far colazione, sul tavolo v’era un buffo quaderno bianco ed egli era già tra le nuvole a cercar di completare la strofa a cui aveva rinunciato la sera prima. Rocks nel frattempo cercava di recuperare l’ennesimo plettro che s’era rotto in due la notte del loro primo concerto e Karl finalmente si alzava e si avviava verso la cucina. “Buongiorno faccia di cazzo!”diceva Ray – Emo a Karl – “Bella sbatta ieri! Il nostro primo concerto è andato proprio alla grande! Soddisfatti?” “Soddisfatti si!”-rispondeva Karl mezzo stordito- “E’ stata una bella emozione,la gente,le foto cazzo!” “Bella storia si infatti”- Ray – Emo interrompeva Karl. Poi sorrisero e continuarono a fare colazione,mentre di là Rocks saltava sul letto perché era riuscito a trovare il plettro che stava cercando,o almeno aveva recuperato quello che ne rimaneva.

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Capitolo 4 “ Oh Plasmodesma! Beeella! Hai ritrovato il plettro magico! ”- Karl diceva. “Oh faccia da culo com’è che mi hai chiamato? Quella è storia vecchia!! Adesso my name is Rocks!”-controbatteva Rocks scherzosamente. “Iu Rocks sugnu, ah Karl statte buono!”- Ray – Emo concludeva come al solito con una delle sue battute. Si misero subito a lavoro,montarono le apparecchiature,amplificatori e microfoni. In breve quella stanza divenne un delirio e di musica e di suoni e di voci. Quei suoni parevano dei fulmini a ciel sereno,intrisi di rabbia e di rancore e tuonavano e risuonavano tra le pareti in un marasma unico di emozioni. Quel giorno era in programma di fare l’intera scaletta, poiché mancava poco alla registrazione del loro primo EP. Sulle fronti di ciascuno di loro scendeva il sudore sino al collo,gli occhi erano lucidi più del solito e a Karl sanguinavano già le dita. Ray – Emo non si fermava neanche un secondo,e sorrideva ed esortava i due amici a continuare quello che avevano iniziato. Fuori da quel mondo,le stelle si lanciavano dallo spazio e non temevano il giorno. Si univano in un gran cerchio,guardavano la musica che proveniva da quelle pareti ed accorrevano quasi verso la luna perché si svegliasse dal sonno e anch’essa non temesse la luce. E quella grinta,e quei suoni e quelle voci divennero presto care al mondo intero.

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Capitolo 5 Quel giorno Ray – Emo era un po’ triste e giù di morale. Se ne stava tra le mura della sua stanza e disegnava qualche schizzo su di un foglio,malinconico. Fuori, le nuvole avevano invaso il sereno sbiadito di quel giorno di settembre. La fine di un amore,il grigiore delle lunghe giornate di fine estate,il caos che la gente crea,la frenesia e il disincanto di un ritorno grigio alla quotidianità : é qui che nascevano gli Angry September. La musica soffiava attraverso le strade della città come il vento in autunno tra le foglie, e quel giorno il vento aveva deciso di soffiare sul cuore di Ray – Emo con le sue ali. “Ho un’idea,cavolo!”diceva tra se e se – “Conosco Rocks da una vita! E’ uno dei miei migliori amici! Ogni tanto suoniamo insieme e abbiamo spesso fantasticato sul fatto che un giorno anche noi avremmo potuto mettere piede su di un palcoscenico e suonare davanti a gente che ti apprezza e ti ascolta con piacere! Perché non formare una band che spacca??”- si precipitò al telefono e con gran foga chiamò il suo amico. Qualche giorno dopo Ray – Emo si trovava nei pressi di una station. Da quelle parti incontrò per puro caso un amico di vecchia data, il buon Carlo! Carlo era un batterista in gamba in quel di Nole,era un tipo duro,insomma uno tosto. Di lì a poco Karl cominciò a provare insieme a Ray – Emo ed il caro Rocks. Ray – Emo si incaricò alla grande di tre ruoli : bassista,vocalist e writer di songs; Rocks venne messo alla chitarra e Karl alla batteria. Trascorsero diversi mesi insieme,ad arrangiare i pezzi e far funzionare la musica. In 7

sala prove vi era sempre una certa armonia,gli amici li ascoltavano con amore e le battute sarcastiche di Ray – Emo non mancavano mai. Si leggeva negli occhi di ognuno di loro,l’adrenalina. Il sole rifletteva sul pelo dell’acqua e risvegliava i fondali perché ascoltassero le meraviglie della loro musica,il cieco accorreva a grandi passi sino ad essi ed il sordo riusciva a sentire l’amore nativo da quelle corde,il giorno si affrettava a far spazio alla notte perché anche il buio riuscisse ad udirli. Ray – Emo era stra felice, Rocks sorrideva e Karl era soddisfatto.

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Capitolo 6 Nel garage di Ray - Emo quel pomeriggio v’era un gran caldo. I tre decisero ugualmente di metter su le apparecchiature e di darsi alla musica. Poiché la musica è come l’amore quando ti chiama. Quel posto era strettissimo e pieno di cianfrusaglie di ogni tipo. Karl era quello che soffriva di più! Sopportava a stento il caldo e poveretto se ne stava in silenzio senza aprir bocca. Rocks aveva pensato di far scrivere un pezzo da dedicare alla sua moto,alla quale in effetti era molto affezionato. Ray – Emo invece suonava qualcosa,col capo chino e battendo il tempo con il piede destro. “Hey raga! Ho pensato che il titolo del nostro primo EP potrebbe essere < from the Angry Autumn>! Che ne pensate?”-chiese loro Ray – Emo. “Ottima idea!! Figo!”- rispose Karl. Rocks si limitò soltanto ad annuire felice con il capo. “L’idea era quella di metter su nove pezzi,compresi l’ Intro e l’ Outro”- diceva ancora Ray – Emo –“Voglio che sia un buon lavoro,ben fatto! Un mio amico ci aiuterà a registrarlo”- concludeva quest’ultimo. “ Dunque che aspettiamo raga?! Proviamo bene i pezzi e poi magari ci si fa una birretta più tardi”-esclamava Rocks. Karl sbuffava,ma si mise subito in pista. Quel pomeriggio in realtà passò in fretta. La settimana seguente avrebbero dato vita al primo demo.

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Capitolo 7 Il gran giorno era arrivato. Finalmente il primo demo era stato registrato. Ray – Emo portò alcune copie del disco a scuola. Era gasato perché aveva i capelli cotonati e gonfissimi e si spostava da una parte all'’altra del corridoio di scuola durante la ricreazione,distribuendo di qua e di là alcune copie del demo. E’ qui che entrai in gioco io. Ricordo che Ray – Emo si trovava accanto alla fotocopiatrice in corridoio ed io che amo la musica ricordo di non aver resistito. “ Hey Amedeo!” ( il nome segreto di Ray – Emo xD) “ cos’hai in mano? Un demo? A quanto lo vendi?”-gli chiesi io. “Ciao Ale!”-rispose lui- “ solo due euro!”- concluse . “ Vieni su che ti do i soldi e mi lasci una copia”- gli dissi sorridente. Ray – Emo mi seguì. Ed io ebbi il mio adorato cd. Quel giorno fremevo,non vedevo l’ora di ascoltarlo. Era insolito per me trovarmi ad ascoltare in stereo la musica e la voce di un mio compagno di classe,con il quale in realtà all'’inizio non avevo ancora legato molto. Poi quel pomeriggio feci ascoltare a mia sorella il demo,anche a lei piacque molto. Ho apprezzato fin da subito quella musica,ignara che di lì a poco me ne sarei innamorata. I giorni a seguire leggevo ovunque la scritta “Angry September”,sulle locandine o sulle magliette di qualcuno. Ricordo ancora che staccavo dai pali della luce per strada alcune locandine,che poi rincasavano insieme a me. Addirittura Ray – Emo me ne regalò qualcuna,che aggiunsi 10

felice agli altri poster in camera. Così mi intrecciavo al loro mondo proprio come i due microfoni che sono disegnati sul loro stemma,mentre l’albero dietro per me non è che l’esplosione felice di quell’unione,e di fulmini e di tuoni e di fantasia.

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Capitolo 8 Stamane un fascio di luce taglia in due il cielo. In alto si affollano gli uccelli. In basso rimane la quiete. La poesia viaggia a velocità estreme. La musica scandisce le ore e vola inesorabile. V’è un ombra da quelle parti. Sono i passi di una fata,che si lancia contro le nuvole e cammina sulle punte angelicamente. Corre sempre e mai si ferma. Sbarra gli occhi e si accascia accanto a Ray – Emo,Rocks & Karl. Ray – Emo quella mattina era rimasto a casa tutto solo. Quasi pioveva e tutto era immobile. Sulla scrivania si ammucchiavano disegni di ogni tipo. Il computer era acceso ed un cd dei Nofx era in play. Per terra v’era un basso,rosso fuoco e pieno zeppo di adesivi e spille di ogni genere. La custodia della chitarra acustica era sotto il letto e Ray – Emo lanciava in aria un cuscino. Il suo volto si perdeva tra le meraviglie della natura ed ogni tanto leggeva gli appunti che erano sparsi sul pavimento. Sul comodino poggiava all'’ingiù il suo cappello preferito, pieno zeppo di spille. E le ore trascorrevano in silenzio. Qualche volta si alzava e canticchiava qualche strofa,che accompagnava con la chitarra. E l’arcobaleno rifletteva sulle corde,parendo diamanti oro e argento. Rocks sedeva nel frattempo sulle rampe allo skate-park. Ogni tanto guardava gli skaters volteggiare per aria e riascoltava il demo sorridente. Certe volte dava un’occhiata all'’orologio. Ed ora abbassava lo sguardo sul marciapiede ed ora chiudeva gli occhi. Il casco della moto era accanto a lui. Poi salutava qualcuno,che veniva da lontano. Infine si 12

alzava e correva verso il T@urus,dove i Left Her Behind avevano appena cominciato a provare. Karl invece era in sala prove. Montava gli strumenti e picchiava lentamente con le bacchette sulla batteria. Arrangiava qualche pezzo. E qualcheduna volta vestiva da hip-hop boy xD. Karl ascoltava hip hop & rap ogni tanto. La sala prove da Cisco era piccola e la luce era soffusa. Qualcuno aveva scritto sui muri: strofe di pezzi famosi e ritornelli,nomi di gruppi vari,schizzi e disegni di ogni tipo. Sulle pareti v’era qualche locandina gigante,che ricordava forse un evento importante,appena trascorso. Le panchine erano silenti e poste all'’angolo. E fuori il vialetto sapeva di verde. Karl ora suonava qualcosa ed ora si lanciava a tuffo sul divano.

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Capitolo 9 Karl aspettava oramai da più di un’ora e mezza ed imprecava già contro Ray – Emo e Rocks. Rocks saltava sulla moto e si dirigeva verso Nole. Ray – Emo saltava invece sul primo treno in corsa. Quel giorno gli Angry avevano pensato di registrare tre nuovi pezzi,che poi avrebbero distribuito in un secondo demo. I tre vi lavoravano già da un po’ di tempo. Adesso erano pronti per essere registrati. “Finalmente! E dove sei stato tutto questo tempo?”-urlava Karl vedendo arrivare Rocks di fretta. “Bella! Sono stato al T@urus! C’erano i Left che provavano! Fighi come al solito! ”. “Ed io qui ad aspettare voi e a morire di caldo!!”-diceva Karl,sbuffando. “Oh raga! Si lo so cavolo è che mi sono addormentato sul letto! Stavo studiando la Divina e poi bo! Scusate!”-arrivava Ray – Emo finalmente. “Dai per oggi ti scusiamo!”-diceva Rocks,ridendo. In realtà Rocks era sempre l’unico che ritardava tanto e per una volta che era arrivato prima di Ray – Emo,era super gasatissimo. “No adesso ti mettiamo in castigo e suoni con la faccia rivolta alla porta del cesso!”-sghignazzava Karl intanto. “Oh per me va bene eh!”-rispondeva Ray – Emo serissimo. Dopo qualche risata di qua e di là, Ray – Emo disse agli altri due che da quel giorno avrebbe cambiato il suo nome in AmeRay. Provarono tutto il giorno i tre pezzi che avrebbero registrato giorni a venire : Sue e la sua focosa estate,Again e At Least this is a Love Song. Again è una delle mie canzoni preferite poichè sprona a non abbattersi mai 14

nonostante le difficoltà della vita e sprona a supportare sempre e comunque i propri ideali. At Least this is a Love Song in realtà non sembra affatto una canzone d’amore,piuttosto racconta di un amore che forse è stato troncato troppo presto,lasciando un amaro in bocca troppo amaro. Le due ore trascorsero probabilmente troppo in fretta. I pezzi erano stati corretti ed ogni cosa sapeva di musica.

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Capitolo 10 Giungeva così il gran giorno. AmeRay,Rocks & Karl erano pronti alla partenza. AmeRay era di corsa. S’era alzato presto quel mattino e aggiungeva ancora qualcosa in valigia. Rocks usciva appena di casa. Karl invece dormiva ancora poiché come sempre aveva dimenticato di mettere la sveglia. AmeRay & Rocks arrivarono insieme in stazione. Karl nel frattempo cercava di avvertire loro che di lì a poco sarebbe arrivato. Dopo qualche istante Karl sbucò dall’angolo per fortuna. Al binario 2 era in arrivo il treno per Latina. Da quelle parti vi era un locale in cui gli Angry September si sarebbero esibiti. Il viaggio intanto proseguiva alla grande. Da Torino il treno partì con un leggero ritardo. Cinque ore sarebbero trascorse prima di giungere a destinazione. Durante il viaggio accadde qualunque cosa. La cabina era stra-piena di strumenti,casse,valigie e deliri di ogni tipo. Il treno sfrecciava più che mai. Dal finestrino le case,il cielo e gli alberi parevano solo miniature e per fortuna il sole non mancava mai. Non appena gli Angry saltarono giù dal treno un gruppo di amici era già lì ad aspettarli. A Latina il cielo era sereno ed i sorrisi di ognuno di loro dava ad ogni cosa un sapore diverso. Sui binari trascorrevano i ricordi di quel viaggio,ancora una volta in direzione della musica. Il concerto cominciò in tarda serata e proseguì alla grande. AmeRay al basso cantava in mai stancarsi. Rocks guardava 16

il pubblico e suonava eccitato. Mentre Karl si perdeva tra le luci e le ombre di quella serata,picchiando sempre forte ed ancora più forte. “Soddisfatti Angry?”-urlavano insieme“Stra-contenti!!”-e si abbracciarono in amicizia.

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Capitolo 11 Io penso che gli Angry siano il più bel ricordo di quegli anni trascorsi nel Piemunteis. Da quel giorno io e AmeRay siamo diventati molto amici. Dalle prime chiacchierate sui banchi di scuola,ai primi concerti che andavo a vedere. Mio padre mi accompagnava volentieri,anche se spesso era costretto a stare da solo in macchina ad aspettare che il concerto finisse xD. Gli Angry simboleggiavano e simboleggiano per me qualcosa di immenso diviso in tre cuori. Il primo concerto che andai a vedere fu a Robassomero @ Robin Hood. In realtà quella sera,senza neanche saperlo,mi beccai ben due concerti! I thanX the KiLLer e i cari Angry. AmeRay si esibì con entrambe i gruppi. Insieme ai thanx come cantante mentre con gli Angry,come già si sa,basso e voce. Il locale era molto piccolo. Andai al concerto con due mie amiche e ricordo che ci sedemmo subito ai tavoli. AmeRay era già lì,mentre Karl e Rocks non li avevo mai visti prima. Quel Live mi piacque molto. Ricordo che ero seduta,immobile e con la testa appoggiata alla parete. Osservavo il palco e le luci e dentro di me esplodeva una grande emozione. Era tutto così strano e bello allo stesso momento. Vi era di tutto,gente sui tavoli,deliri e punk a tutto andare.

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Capitolo 12 Era già il tramonto. AmeRay,Karl & Rocks si svaccavano in casa. “Hey Rocks passami una birrettina!”-diceva AmeRay. “Tòh pigliate sta birrettina”-Rocks la lanciava dal divano. “Bella storia raga!”-continuava AmeRay-“Mettiamo su il clip di Again! Che ne pensate?”-concludeva voltandosi verso Karl. Karl intanto cercava un buon disco da metter in play. “Figo si per me va bene!”-diceva Rocks. Rimasero tutta la notte in piedi,a cercar di metter su un buon video. Da qui nacque il video di Again.In quel clip passavano le immagini dei momenti più belli forse trascorsi insieme : il viaggio a Latina,i concerti,le rampe a Ciriè,le serate e le risate. Fui la prima a cui AmeRay passò il video,che ancora oggi a distanza di qualche anno guardo e riguardo. Proprio come la sabbia che racchiude in sé i segreti più intimi e più nascosti dei mari e degli oceani. Ed oggi si innamora degli uni e domani si innamora degli altri. I ricordi,la musica,l’amicizia in un tutt’uno magico.

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Capitolo 13 Un progetto unico : realizzare un video ufficiale. Il pezzo in cantiere era Who can show. L’idea era quella di registrare il video presso il T@urus. Così fu. “Hey Ale! Abbiamo pensato di realizzare il primo video ufficiale.”-mi diceva AmeRay. “Wow! E dove?Racconta!”-gli risposi curiosa. “Pensavamo di farlo al T@urus. Volevamo tipo spargere dappertutto il nesquik e intanto suonare!”-mi rispose lui. Io risi ma non dissi nulla. “Però poi ci abbiam pensato su e abbiamo deciso di cambiare! Spargiamo tipo degli skate sul pavimento e intanto noi suoniamo. Poi spezziamo con le immagini di amici che vanno sullo skate! ”- diceva ancora AmeRay. “Figo!”-aggiunsi io,pensando che fosse un’ottima idea. “Si si figo! E poi facciamo passare sullo schermo delle inquadrature minori,racchiuse in dei quadrati più piccoli!”concluse AmeRay. Ed io gli sorrisi. Il video sarebbe stato pronto per la settimana seguente la gita in Paris.

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Capitolo 14 AmeRay,Rocks & Karl uscirono di casa nel pomeriggio tardo. La giornata prometteva bene. Al T@urus Salvino attendeva i tre. Sul retro del locale ogni cosa era pronta : gli amplificatori ed i microfoni. Qualcuno aveva già portato un bel po’ di skate,che vennero spiaccicati sul pavimento. Gli Angry arrivarono nel giro di qualche minuto. Montarono su il pezzo perfettamente. AmeRay suonava ed ogni tanto saltava su per aria,Rocks era serio e si concentrava a suonare,Karl scandiva il tempo con la batteria. Ogni tanto AmeRay esibiva un cartello con su scritto ‘ This videoclip is not something new ‘e come è suo solito si girava a volte verso di Karl,sorridendogli. Fuori dal locale nel frattempo alcuni loro amici andavano sullo skate,inseguiti dalla telecamera. Ed ora qualcuno scivolava giù da qualcosa ed ora qualcun altro saltava su per i gradini allo skate park. Terminate le riprese il video venne montato per bene. Sulle inquadrature principali slittavano ogni tanto dei piccoli rettangoli, ed ora AmeRay con una lente di ingrandimento,ed ora Karl alla batteria colto alla sprovvista,ed ora la chitarra nera e bianca di Rocks. Gli Angry tornarono in fretta a casa e prima di lasciare il T@urus si voltarono verso Friso Rico Federico e gli sorrisero. Friso Rico Federico era un amico degli Angry,il regista in qualche modo. Da quelle zone anche lui era un musicante,e la sua anima gemella era l’hip hop.

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Capitolo 15 Una notte d’estate gli Angry si svaccarono da qualche parte in giardino. AmeRay guardava in direzione della luna. Rocks leggeva Rock Sound e Karl cercava di riparare una bacchetta. “Oi teste vi ricordate del concerto su a Milano?”Rocks interrompeva la lettura ed il silenzio. “E già eh! Mi ricordo si!”-diceva Karl. “In particolare il caldo terribile di quella giornata!”-continuava AmeRay. “Io mi ricordo che non avevamo molta acqua! E abbiamo dovuto farci bastare quel poco che c’era e tra l’altro diviso per tre!”-ridevano insieme. “O tipo io mi ricordo di quella prima competition a cui abbiamo partecipato e che tra l’altro abbiamo anche vinto!”- diceva AmeRay. “Ah già è vero!”- aggiungevano Karl & Rocks. “Ci sarebbe materiale abbastanza da scrivere un libro! ”- concludeva Karl. In quel frangente le lucciole si mescolavano al manto di stelle dorate e si posizionavano l’una accanto all'’altra in migliaia. Sul cielo e nell’aria si dipingeva improvvisamente una sorta di nastro da pellicola sul quale scorrevano e scorrevano in fila i momenti migliori trascorsi insieme. Poiché credo che i ricordi prima o poi si riuniranno tra di loro ed anche se sbiaditi e lontani potranno essere scordati mai. AmeRay si voltò sul fianco destro e si addormentò. Karl mise in play l’i-pod appena acquistato e Rocks lesse ancora per un po’ gli ultimi articoli che rimanevano. Quella notte la musica piovve dal cielo intrisa di passione e si poggiò sulle loro teste proprio come rugiada.

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Capitolo 16 Nel gennaio del 2008 il nuovissimo demo era pronto per essere distribuito in giro. Il titolo del cd era “Angry September vS the abominable OcuLo Boy ”. Sul disco fu inciso lo stemma del gruppo mentre la copertina mostrava una serie di vignette,piccole in bianco e nero : gli Angry in veste di tre eroi super potenti in lotta con il terribile OcuLo Boy. Quel mattino di gennaio AmeRay portò in classe una serie di cd da vendere. La campanella era suonata già da un pezzo. Ame mi lanciò il disco per prima. Lo abbracciai contenta :D ! Il disco contiene diversi pezzi,taluni appena sfornati ed altri di vecchia data. Weird Night In Wellington nasceva nella lontanissima Nuova Zelanda, Follininlov era un pezzo di vecchia data,So so song era uno dei pezzi più recenti,un grido di rabbia contro la guerra, I went to college (and I was a nerd ) pezzo recente anch’esso che racconta del tipico studente secchione e sfigato dei college. Buona parte delle copie furono vendute,addirittura qualcuna arrivò anche in Sicilia.

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Capitolo 17 “Forza cicci!”-diceva AmeRay. “Carichiamo su la roba in macchina e andiamo”. Rocks & Karl lo seguirono. Quel pomeriggio Friso Rico Federico li attendeva alle rampe a Cirié. Era arrivato il momento di montare I went to college (and I was a nerd ) in un video paura. Il video venne registrato in zona T@urus,skate park a Cirié. “Io faccio lo sfigato!”-diceva AmeRay. “Io faccio il bullo che ti picchia a sangue”-aggiungeva Rocks. “E io aiuto lui a picchiarti a sangue.”-diceva Karl ridendo. Fu proprio così. AmeRay si acconciò a mo di vero e proprio Nerd, con gli occhiali ed i pantaloni sino all'’ombelico,Rocks sembrava un vero e proprio duro con le mani in tasca ed il giubbotto di pelle,Karl con l’aria da “non temo niente,non ho paura di nessuno!” :D Il video fu molto divertente e fu divertente anche girarlo. “Fichissimo il super balletto da Nerd(s)!”esclamava Karl,mentre Rocks era un po’ in imbarazzo. I due godevano mentre AmeRay veniva massacrato di legnate o era rincorso per le strade :D! “Peccato che era solo un sogno!”- diceva AmeRay riferendosi a se stesso. Il pomeriggio trascorse così. Qualche giorno dopo il video circolava già su utube. “Grazie Fede per averci dato una mano”- AmeRay era rivolto verso l’amico. “Bella raga! Di nulla! Sempre un piacere darvi una mano. YO! ”rispondeva Federico mentre si allontanava.

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Capitolo 18 Immenso come il mare,quel campo di spighe dorate. Si alzano al cielo e salutano l’infinito. La nebbia sulle cime delle montagne in estate. E i rumori remoti. I cavalli all'’orizzonte. In corsa verso il tramonto. E si lanciano tra i raggi ingialliti del sole. E’ una matita,che disegna in silenzio. I suoni della vita. Fantasticavo sempre. Trascorrevo i pomeriggi a cercare qualcosa di bello in questo mondo. Immaginavo i luoghi lontani ed invisibili. Trasformavo la loro musica in poesia. Ogni tanto buttavo giù i miei pensieri. Sbarravo gli occhi alla realtà. La scordavo e ne disegnavo una nuova. Non li dimentico i palcoscenici fittizi che dipingevo con la fantasia nella mia mente. E quei musicanti in corsa nel boato della musica. La musica non esiste. Si legge negli occhi di chi la fa. Essa esiste,viene fuori dalle cose. Ed ora dalle corde tese di una chitarra,ed ora da quelle graffianti d’una chitarra elettrica o di un basso accordato,ed ora dalla voce di chi la canta,ed ora dalle parole di chi la compone. E’ così che ho sempre visto gli Angry,dal primo giorno in cui li ho cantati a mia volta.

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Capitolo 19 “I wasn’t bored,I was so fuckin’angry!”- scriveva AmeRay sul suo diario di scuola. “Bella! Alla fine non abbiam più provato Your Guts My Clone”- urlava Karl dal bagno. “Eh si non l’abbiam più fatta,è vero”-rispondeva AmeRay. “Mi ricordo che l’abbiam solo più fatta quella volta in cui l’abbiamo anche registrata da Cisco e poi bon”-continuava quest’ultimo. “Ah già! Anche Pissed Off Mind non l’abbiam più provata”- diceva Karl a sua volta- “Era fico come pezzo!”- concludeva mentre tornava dal bagno. “No one is so sick! No one is so sick!” intonava AmeRay. Si svaccò poi sul letto a pancia in giù. “Sono arrivate oggi le pinS degli Angry”- AmeRay si rivolgeva a Karl. “Wow ! Son venute bene! Dammene già una che la metto sul cappellino” – Karl rispondeva,scegliendone un paio. “Domani le distribuisco al T@urus”-concludeva AmeRay. Intanto suonava qualcuno alla porta. Era Rocks,che arrivava di corsa da casa e aveva in mano una scatola gigante in cui era piegato un mucchio di magliette con su scritto Angry September. Erano divise in due : quelle verdi e quelle nere. Entrambe avevano su inciso lo stemma del gruppo. “Queste si vendono a 10 euros ”-Rocks si rivolgeva ad AmeRay. “Intanto dividiamocele tra di noi. Domani ne porto qualcuna a scuola!”- AmeRay gli rispondeva. Poi si divisero le T-Shirt e mangiarono insieme! Il giorno dopo AmeRay portò in classe diverse magliette. Naturalmente ne acquistai una anche io : nera e molto

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larga. Le sono molto affezionata,è sempre con me e guai a chi la tocca, cazzolino eh!

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Capitolo 20 Era giunta la primavera. Una sera decisi con AmeRay che il giorno seguente sarei andata in sala prove. Quel giorno,dopo scuola presi il treno insieme ad Ame e ad Alessia. Era la prima volta che andavo a sentirli in prove. Arrivammo a Nole in poco tempo,mangiammo qualcosa e poi arrivarono Rocks & Karl. Fu in quell’occasione che li conobbi personalmente. In realtà ero già andata a diversi concerti ma non avevo mai avuto l’occasione di parlarci insieme. Gli Angry fecero diversi pezzi,tra i quali uno inedito che però dopo fu abbandonato : Bang Bang! The telephone bang! faceva il ritornello di quel pezzo (eh si lo so! Ho un’ottima memoria! :p). Dalle due alle quattro il tempo volò molto in fretta. Tornai ancora un paio di volte in sala prove, sempre contentissima di farlo.

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Capitolo 21 Una sera gli Angry si riunirono a casa di AmeRay e guardarono insieme vecchie fotografie. Tra quelle fotografie,soprattutto una ricordava loro di un pezzo in particolare : “ Monsterland..” “Monkeys! We are Monkeys!”- cantava AmeRay. “Le note però non me le ricordo più cazzo!”- concludeva. “E’ passato un sacco di tempo!”- continuava Rocks. “Quel pezzo l’abbiamo anche registrato con la videocamera..che ridere oh! E la cimice che è passata a proposito davanti all'’obiettivo!”- rideva Karl. “E’ già è vero! Fico si! E’stato un caso..però minchia,paura!”-diceva d’altro canto AmeRay. Poi continuarono a sfogliare qualche fotografia. Ogni tanto si prendevano per il culo guardandosi in qualche video qua e là :D. Aprirono insieme l’impolverato album dei ricordi.

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Capitolo 22 Le dita di AmeRay si intrecciavano tra le note leggere del suo basso. Divenivano metafore di pesante leggerezza. Pizzicavano quelle corde come fossero fatte di seta. Ed il suono che nasceva si perdeva nell’eco dell’universo. Si amplificavano in fretta. E morivano nei suoi occhi. Le dita di Rocks si intrecciavano tra le note rumorose della sua chitarra. Divenivano metafore di disarmonico caos. Pizzicavano le corde come fossero pietre. Ed il suono che nasceva tuonava imbelle tra gli orizzonti schiariti. Si amplificavano in fretta. E posavano sui suoi occhi,ivi addormentandosi. Le dita di Karl si intrecciavano tra i colpi e le note veloci della sua batteria. Divenivano metafore di ombre fugaci. Colpivano i piatti come fossero cannoni. Ed il suono che nasceva risvegliava i cuori spenti e disperati. Si amplificavano in fretta. E si disegnavano nei suoi occhi,come fossero pastelli. Gli Angry September si preparavano ad un nuovo Live in acustico. Quella sera al T@urus sarei andata anche io. Quando entrai e scesi giù per i gradini,alla mia destra c’era una sorta di palcoscenico. In realtà vi erano delle sedie,completamente sommerse da una luce verde soffusa. Gli Angry si esibivano in acustico. Presentarono qualche inedito,qualche pezzo già conosciuto e fecero anche qualche cover. Era la prima volta che li ascoltavo esibirsi in acustico e mi piacquero moltissimo. Quella fu l’ultima volta 30

che vidi gli Angry in concerto e fu anche l’ultima volta in cui Rocks suonò insieme a loro.

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Capitolo 22 Il mattino dopo l’aria era diversa,era del tutto nuova. AmeRay si alzò presto quel giorno e si precipitò allo skate Park vicino al T@urus. Ogni tanto saltava in aria insieme allo skate, altre volte invece si sedeva sui gradini e fissava il vuoto. Quella mattina i fiori erano semichiusi,il vento soffiava leggermente ed il sole illuminava a tratti le strade ed il marciapiede. Qualcuno passava e ripassava spesso. C’era uno strano odore : odore di cambiamenti. AmeRay era giù di morale poiché la sera prima Rocks aveva detto lui e Karl che avrebbe lasciato il gruppo. Nel frattempo si avvicinava la partenza per il Belgio,dove gli Angry si sarebbero dovuti esibire. Giorni a seguire correva voce che Michele,che già faceva parte dei Left Her Behind,non aveva più un gruppo. Michele era un bassista,amico già di AmeRay & Karl. Di lì a poco il caro Miki entrò a far parte degli Angry September e sostituì Rocks nell’imminente mini tour in Belgio e Paesi Bassi ;) Gli Angry si rivoluzionarono,geneticamente rimasero gli stessi,cambiarono soltanto i ruoli. AmeRay prendeva di fatto il posto di Rocks,divenendo il chitarrista e la voce del gruppo;Miki prendeva il posto di AmeRay,al basso e ai cori;Karl invece rimaneva il batterista di sempre. In questo frangente io lasciai il Piemonte non sapendo ancora che sarebbe stato per sempre,lasciai gli Angry e rimpatriai in Sicilia. Non possono contarsi le lacrime come i petali di margherite,poiché le prime nascono e muoiono lungo i 32

solchi dei nostri volti e sulle labbra rosee e bianche;mentre i petali cadono sul terreno e vi rimangono a lungo sino ad ingiallire.

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Capitolo 23 “Miki siamo contenti di averti con noi!”-diceva Karl rivolgendosi a Miki. “Anche io son contento di aver-MI con voi ih ih”-rispondeva Miki. “Va che bella che è la mia bimba cicci!”-AmeRay sbucava dalla porta della sala prove- “Vi presento la mia nuova chitarra! L’ho fatta battezzare oggi da un esorcista! Picchia da paura! Ah ah”- concludeva AmeRay gasato a mille! “Fica!”-aggiungeva Miki. Karl invece si preoccupava solo di ridere della sua “gasaggine” :). “Oggi è il primo giorno in cui Miki prova insieme a noi”-continuava Karl-“Vedi di farmi fare bella figura scemo!”-si riferiva ad AmeRay. “Eh va ti raccomando Karl”-rispondeva AmeRay. “Che ne dite? Mettiamo su qualche pezzo,anche solo più tre,che andremo poi a registrare su un promo cd nell’attesa di un nuovo EP.”AmeRay proponeva. “Okay sir!”-dicevano in coro Miki e Karl,che si guardarono e si sorrisero,fumandosi una sigaretta. Quel pomeriggio di fine estate/September nascevano tre nuovi pezzi : Day of the That,You’re my beast friend & Leave Tyler. Il T@urus aveva già organizzato una serata in cui il promo sarebbe stato presentato dal gruppo.

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Capitolo 24 Miki entrava così a far parte di questa angry crew. Si inserì bene nel gruppo e non si sentì mai a disagio. Egli aveva già suonato in due precedenti gruppi : i NewClearBoMbs ( i più odiati del canavese ) e i Left Her Behind. Entrambe i gruppi vennero poi abbandonati. In realtà la musica non la si abbandona mai. Essa non cessa mai di esistere ed è proprio vero quando si dice che mette le ali al pensiero e la gaiezza alla vita. La musica non può seppellirsi. AmeRay,Miki & Karl sono la musica,quella vera,quella che si sente realmente dal profondo ed arriva a noi sempre sincera e totalmente pura. Coloro che cantano questa musica e la suonano,prima o poi cessano di esistere,poiché essi stessi divengono la musica. Miki quel giorno era sovrappensiero. Se ne stava sul davanzale della finestra e fumava una sigaretta. Gli stessi suoni del mondo,che avevano già bussato agli occhi di Karl e di AmeRay,adesso osservavano Miki da lontano. Ne dipingevano il profilo e spaziavano anni luce perché sia il giorno che la notte lo potessero vedere. Era come cominciare di nuovo a vivere e cambiare di punto in bianco. Miki rientrò in casa,si sedette sulla seggiola in camera sua. Poi si avvicinò al computer,buttò un occhio su alcune foto degli Angry e sorrise al suo nuovo inizio.

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Capitolo 25 Gli Angry erano pronti alla partenza. Si armarono di camper e viveri e si diressero verso il Belgio e Paesi Bassi. Quel giorno insieme agli Angry partirono alcuni loro amici. Il viaggio fu lungo ma presto si arrivò a destinazione. Durante il viaggio AmeRay cercava di accordare la sua chitarra. Poi ogni tanto la poggiava sul divanetto e guardava fuori dal finestrino. Pareva che gli alberi ed i viali fioriti viaggiassero ad alta velocità. Qualche volta inceve sbiadivano come fossero in un dipinto di acquerelli e tempere. AmeRay pensava ai pezzi da suonare la sera del concerto. Poi si voltava verso Karl,che si svaccava sul letto e si preparava ad una dormita. Miki invece faceva qualche accordo col basso ed intonava qualcosa. Erano in programma ben due concerti Live. In uno dei due locali gli Angry sistemarono i loro gadgets,adesivi e qualche copia del promo. La scritta “Angry September ” spiccava in rosso e giallo su un banchetto all'’angolo. Il locale era piccolino ed accogliente. Una luce bianca illuminava gli strumenti e faceva da contorno alla musica. La sera seguente era in programma un secondo concerto. Entrambe i concerti andarono alla grande. Gli Angry furono molto molto soddisfatti. Giorni a seguire il profilo sarebbe stato aggiornato con tanto di foto ed ottime notizie. : ) Durante il viaggio di ritorno AmeRay,Miki & Karl guardavano le strade accorciarsi sempre di più. Qualcosa era rimasto, anche all'’estero il nome “Angry September ” era stato inciso. 36

Non esistono confini al mondo. E le strade e i luoghi in cui ci spostiamo fanno parte di un unico deserto : le orme che lasciamo rimangono indelebili, anche quando il vento le spazzerà via con ardore,poiché sarà quello il momento in cui non vivranno ma esisteranno. “Anche questa è fatta!”esclamava AmeRay mentre abbracciava Karl & Miki. Mai si spense un sorriso a quel luogo e mai scomparve.

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Capitolo 26 Il primo singolo paura che venne presentato nel Settembre del 2008 fu “Day of the That”. Servito in busta paga o in profumatissimo croissant o fresh bread. :D Giorni precedenti al Live in quel di Ciriè,Friso Rico Federico ancora una volta si mise nei panni del video maker! Al T@urus venne registrato il video del nuovo singolo! Il risultato del video fu molto divertente. Insieme agli Angry parteciparono alcuni loro amici. Il video non è che una sequenza di immagini paura, ed ora AmeRay, Miki & Karl agli strumenti ed ora qualcuno passava in mutande,qualcun altro con un peluche sul petto si rotolava per il pavimento,qualcuno strimpellava la bimba di AmeRay,qualcun altro ancora si incastrava e scivolava giù per i gradini e naturalmente non poteva non esserci il fichissimo ballettino da Nerd(s) a tutto andare! Quando vidi il video in super anteprima mi trovavo già in Sicilia. Conoscevo già il pezzo,che mi piacque tantissimo. Il pezzo si intrecciava in un unico grandioso risultato! Guardai il video insieme ai miei amici e parenti e nel giro di poco gli Angry si sparsero anche in Sicily con furore.

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Capitolo 27 Sulla sabbia Vale,Michele & Anto scrivevano “Angry September ”. La gente passava e leggeva di nascosto. Attorno a quella scritta si univano tutti i tasselli che avevo acquistato durante gli anni trascorsi in Piemonte. Erano unici,rari pezzi di un solo puzzle. E si concatenavano gli uni dopo gli altri : dal primo concerto a cui andai,all'ultimo che vidi. Quella volta al Robin,ed al T@urus,ed a Caselle,in sala prove,le serate cover ed i concert in Turin in un miscuglio unico di colori bianchi,verdi,blu,gialli e di suoni spaventosi. E’ tutto impresso nella mia mente. Celato nello scrigno dei miei ricordi,che conservo gelosamente.Adesso sono lontana ma vicina allo stesso tempo. La mia poesia abbraccia la loro musica in qualcosa di magico. E non si scorda e si lenisce se si spezza. E’ un enorme bagaglio,che poggia sulle mie spalle. E viaggia insieme a me. Scavo sulla sabbia della vita in punta di piedi,è un deserto immenso e ripido. Con le dita disegno la mia speranza ed alle mie orecchie rimbomba sempre la musica dei miei Angry. Raccolgo una conchiglia. Ascolto la sua voce. La lancio contro il mare. Raccolgo le spighe dai campi dorati. Raccolgo la tristezza. La lancio nel baratro dell’odio…e sono libera.

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Capitolo 28 “Today is the better day to go outside and meet all' of my friends!”- AmeRay cantava. “Again! Again ! E’ gay ! E’ gay ”- Karl cantava a sua volta. “Siamo le nuove bombe del pulito,spacchiamo il culo a chi non ci è gradito..”- Miki seguiva Karl. “You broke my heart in 2,I’ve never had the chance to say FUCK YOU!”- AmeRay riprendeva a cantare. “…I’ve never had the chance to Fuck with uuuu ”- Karl si rivolgeva ad AmeRay con sguardo malizioso. AmeRay sorrideva. Miki invece “Fuck the kids,Fuck the kids,Fuck the kidsss!”. E tutti risero. “Oh siamo poi bravi eh!”- diceva Karl. “A far che?”-gli dimandava AmeRay. “Eh perché ci va un certo soft nel fare queste concatenazioni di pezzi!”rispondeva Karl. “Ma vai a cacare va! Che ti farebbe bene ogni tanto!”- gli urlava contro AmeRay. Miki li osservava in silenzio. “Oh scemi cos’è l’emozione che vi fa dir cagate?!”Miki aggiunse. “No è che Kris Roe suscita un certo fascino su di me,poi mi emoziono e dico quel che mi hai sentito dire!”- AmeRay a sua volta. “E’ l’emozione! Che vuoi farci?!”- diceva Karl. “Domani suoneranno al T@urus cazzo! Al T@urus!! Fico fico fico!!”- AmeRay era ormai andato :D. “Poi domani sto culato va anche a beccarselo in aeroporto! Sto culato..gli fa anche da autista!”- borbottava Miki ironicamente,riferendosi ad AmeRay. Ma AmeRay non badava a nulla quella sera : .. “Nobody on the road,Nobody on the beach!”- e continuò così tutta la notte. Il T@urus aveva organizzato una serata : gli Ataris avrebbero suonato in un Live concert a cui,tra 40

l’altro,avrebbero suonato anche gli Angry ed avrebbero anche presentato il nuovissimo EP “More Stereotapes & Less Stereotypes”. Quella notte fu un delirio sopra la folla,nel vero senso della parola. Venne gente da ogni dove. Fu piacevole parlare insieme a Kris Roe,fu incontrollabile il controllo di AmeRay :D! E’ come un ago tra la pelle. Non a sentirsi il fastidio che lascia. Poiché la gioia e l’adrenalina annullano la paura ed il dolore. Gli Angry erano entusiasti del loro lavoro. Io ero entusiasta di loro.

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Capitolo 29 Il 26 Febbraio 2009 era finalmente giunto. Gli Angry September erano pronti a presentare il primo EP ufficiale della nuova Line-up. Il titolo scelto per il nuovo EP fu “ More Stereotapes & Less Stereotypes ”. Conteneva sei pezzi del tutto inediti : Break the guns,L.L.L,The P.P. case,I’m not a loo,sir,Up.nea( r ) & I went to college and I was a nerd (the revenge of the nerd). Io non ero presente al Live ma Ame mi aveva già mandato i pezzi in super anteprima. Psichedeliche luci viaggiavano dal palco sino al pubblico e viceversa. In tanti erano accorsi quella sera. AmeRay saliva adesso sul palco. Prese la chitarra che era poggiata sul palcoscenico accanto alla batteria. Teneva lo sguardo rivolto verso l’alto. Seguiva le luci e tremava di tanto in tanto. Dal basso una luce bianca lo avvolse d’improvviso in un tutt’uno : era la carica giusta per iniziare e spaccare. Miki era già sul palco. Salutava qualcuno e osservava il suo basso. Lo accordava ancora un po’. Poi lo metteva a tracollo e provava a suonare qualcosa. Col piede sinistro batteva il tempo,ma era solo l’emozione di quella serata che lo agitava. Karl era già seduto al suo posto. Nell’attesa ripassava qualche colpo alla batteria. Cercava invano di contare la gente. Ma era troppa e le luci ombreggiavano il pubblico. Era come accecarsi. Ed ora Karl ricordava ad AmeRay di dargli una copia della scaletta. 42

AmeRay aveva scritto ore prima la scaletta dei pezzi da eseguire. Posizionava dunque una copia accanto a Karl. La seconda copia stava invece a metà tra AmeRay & Miki. Mancava poco all'’inizio. AmeRay si voltò verso Miki,facendogli un grande in bocca al lupo. Miki riportava l’in bocca al lupo al caro Karl,che stava dietro in silenzio. A pochi secondi dall’inizio quest’ultimo si alzò,prese AmeRay per una mano e Miki per l’altra mano e si abbracciarono forte. Il concerto andò alla grandissima grande. Il nuovo EP cominciò a spargersi in poco tempo nei pressi e dintorni.

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Capitolo 30 E’ come disegnare una risata su di un foglio di carta e poi donarlo a qualcuno. Mi accorgo che è impossibile,poiché la risata non è che l’astrattezza di uno star bene. E’ come disegnare un sorriso su un foglio di carta e poi donarlo a qualcuno. Mi accorgo che è possibile,poiché il sorriso non è astrattezza. Quella notte sedevo su di una sedia a dondolo. Chiudevo gli occhi e davo il benvenuto alla fantasia. Stringevo i denti ed i pugni insieme. La magia,quella vera,mi avvolgeva sino a farmi male. E sentivo gli Angry tra i rumori del pianeta. Poiché anche quando una stella si avvicina alla terra,si diffonde veloce il suono dei suoi passi. Ed il sole quando tramonta e la luna quando sorge. E’ vero gli Angry sono lontani. Ma mai come sembra. La stessa notte gli Angry September suonarono in quel di Genova insieme ai Thee Tinkees. Ebbi modo di guardare qualche spezzone di concerto in un video che venne registrato giorni a seguire. Da quel che sembra pare che sia stato a dir poco pauroso! E le rosse luci sono sempre protagoniste spettatrici di suoni idilliaci.

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Capitolo 32 “Serata Misfits Miki!”- gli diceva AmeRay. “Wow!”rispondeva Miki. “Ma Karl donde sta?”-gli domandava AmeRay. “Ah non so! Penso stia per arrivare!”- Miki a sua volta – “Eccolo!”- continuava quest’ultimo mentre Karl entrava in camera. “Ah eccoti! Dicevo,serata Misfits! Dobbiamo far cover!”- diceva AmeRay a Karl! “Graaande! E quando l’evento?”- chiedeva Karl. “Fra un paio di giorni”proseguiva AmeRay – “Domani ci vediamo in sala e proviamo qualcosa!”- concludeva. “Ok capo!”- diceva Karl. Miki annuiva soltanto. Il giorno dopo gli Angry si trovarono da Cisco. Provarono qualche pezzo e decisero bene quello che avrebbero suonato. Dopo un paio di giorni gli Angry September si esibirono in una serata cover in cui fecero Misfits. AmeRay si acconciò a mo di Astro zombies, Miki si fasciò tipo mummia,Karl si mise della carta stagnola in testa. :D Anche quello lì fu un grande concerto.

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Capitolo 33 Giungo così alla fine di questo lungo racconto. Gli eventi che ho raccontato sono realmente accaduti,a parte qualcosa che ho solo immaginato. Di recente sono tornata in Piemonte,ho rivisto i miei amici ed ho rivisto i cari Angry. All'’incirca un mese fa ero in sala prove insieme ad Erika. Gli Angry hanno fatto qualche pezzo. E’ stato bello tornare in quel posto. Era nuovo ritrovarsi insieme a loro. Le mie emozioni non si riuscivano a controllare. E piangevo di nostalgia e felicità insieme riguardando i miei Angry. AmeRay era alla mia sinistra. Aveva i tappi alle orecchie e andava giù di brutto insieme alla sua bimba in bianco e nero. Poi ogni tanto si girava verso di me,che ero seduta in panchina e cercavo di mantenere calma la mia emotività, e mi chiedeva quale pezzo volevo facessero. Di fronte a me c’era Karl alla batteria. Non ha mai perso la grinta di sempre,anzi,in questi mesi è accresciuta parecchio. Miki era alla mia destra. Non l’avevo mai conosciuto personalmente. Se ne stava immobile col suo basso davanti alla porta e suonava con lo sguardo rivolto verso il pavimento. L’impressione che mi ha dato è stata quella di un tipo un po’ solitario,ma sicuramente uno tosto. Ed io ero libera,libera dai pensieri e da ogni cosa. Finalmente,avevo atteso quel momento per più di un anno. E difficile è a descriversi quello che ho provato. Quello che so è che gli Angry sono parte integra di me. E’ come una mano che non può separarsi dal braccio perché essa è la sua arte e senza la mano,il braccio non saprebbe scrivere. La mano non esisterebbe senza le dita,poiché a lei indispensabile è il 46

tatto alle cose. O gli occhi,che non vivrebbero se non ci fosse qualcosa di bello da vedere. O le orecchie,che non vivrebbero se non ci fosse nulla di bello da ascoltare. Quello che dico agli Angry è di continuare con la musica e di non mollare mai. Poiché qualcuno una volta mi disse che è importante seguire con tenacia le proprie passioni. Gli Angry September sono la musica,la mia musica. Quella che si auto produce e si diffonde attraverso il tempo,quella che si sente davvero e permane in mai stancarsi. E’ più silenzioso di una lacrima che scivola sugli oceani dalla riva. E’ più dolce del miele. E’ più grande di tutto il mondo. Graz

ie Angry. “ pagine ingiallite. Di ricordi sbiaditi. Coriandoli di sogni. Che la luna ha condannato. D’esser rogo lor dimora. E a notte. Nella notte. Risvegliarsi sotto un cielo. Bianche nuvole e la voce. Di un amico che mi parla. E sussurra dolci note. Come la musica che egli suona. Ricordare ad un’amica. Di guardare in altri occhi questa vita. E riviverla. ” Grazie Ame..

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