4 marzo ore 9.15: recessione o grande depressione? Il problema non è più se siamo entrati in recessione (in questo sito, già dall'estate scorsa, avevamo preannunciato l'inizio di una recessione a cavallo tra il 2007 ed il 2008), ma quanto grave sarà. C'è una schiera di economisti molto noti e "ascoltati", che preannuncia una crisi più severa di quella del 29. Roba da fare accapponare la pelle. Il motivo? La crisi del dollaro. Ed i mutui subprime? Robetta; al massimo potrebbe essere considerata la "scintilla" che starebbe facendo esplodere l'incendio. "Famo a capisse", nella peggiore delle ipotesi le perdite derivanti dai subprime, sarebbero circa 1000 miliardi di dollari che, se confrontati alla ricchezza finanziaria del mondo (150 000 miliardi di dollari), rappresenterebbero meno dell'1%. Pensate davvero che, se non ci fosse dell'altro, molto più grave ed importante, quella "puntura di spillo" potrebbe mettere in crisi il sistema finanziario mondiale? E quell'altro, molto più grave ed importante, è la caduta verticale del dollaro. Seguitemi; in tutto il mondo, circolano circa 70 000 miliardi di dollari che, fino ad ieri sono serviti a: consentire gli scambi negli Stati Uniti, a consentire la maggior parte degli scambi commerciali mondiali, a rappresentare le ricchezze finanziarie dei paesi in surplus commerciale (Giappone, Cina, etc...). Se il dollaro perde le sue funzioni all'esterno degli Stati Uniti (e, ad esempio, l'euro lo rimpiazzasse negli scambi commerciali internazionali e come valuta di riferimento per gli investimenti finanziari), una grossa parte di quei 70 000 miliardi resterebbe inutilizzata e ..... tornerebbe a casa (chi ce l'ha, non sapendo più cosa farci, li convertirebbe in altra valuta). Il risultato sarebbe:
1. Ulteriore, feroce svalutazione (probabilmente molto oltre 2.0 sull'euro); 2. Inflazione interna di tipo sudamericano, per "assorbire" tutta quella "carta" in circolazione che non sarebbe più supportata da prodotti e servizi.
Adesso, pensate a cosa succederebbe al mondo in una scenario del genere...... L'intero sistema capitalista traballerebbe di brutto...... molte banche fallirebbero e i detentori di titoli denominati in dollari sarebbero messi sul lastrico. Una tragedia di proporzioni bibliche. Tenete sempre presente che, l'intero sistema economico mondiale si regge su un unico pilastro: ....... la fiducia .....
Se quel pilastro crolla, l'intera costruzione precipita al suolo come le Torri gemelle. Può succedere? La schiera di economisti che lo ritiene possibile si va infoltendo ogni giorno di più; ecco perché ormai se ne parla apertamente. Cosa ci dice il Taylor sul Dow Jones al proposito? Nei prossimi anni (dal 2012 al 2015) prevede una caduta verticale della borsa simile a quella del 1929......
...... e la figura sotto, ne mostra il dettaglio......
...... in cui si vede chiaramente la caduta verticale della borsa newyorkese dall'estate 2012 all'autunno 2015. Questo "futuro", dunque, ha buone probabilità di realizzarsi. Quante probabilità? Esattamente non lo so (e neanche Dio lo sa), ma, ad occhio e croce, direi intorno al 50%. Spostiamoci sul trading. La figura sotto mostra il Taylor riepilogativo dei "tre tenori" (ricordate i concerti di Pavarotti, Domingo e Carreras?), ovvero: Bund, Usd, S&P/Mib .......
....... che per fine marzo suggerirebbe un posizione combinata: long di S&P/Mib (o Dax), long di Euro Fx, e short di Bund. Rappresenterebbe, come tutte le posizioni combinate (o, come si dice adesso, "strutturate"), una notevole riduzione del rischio complessivo (quello che si chiama il rischio sistemico), ma non è certamente consigliabile a chi non è "familiare" con questo tipo di operazioni complesse. Probabilmente dovrò studiare una combinazione "facile" dei tre "tenori", per renderla accessibile a tutti. Ci tornerò sopra quando mi sarà venuta qualche idea non troppo stupida. Singolarmente presi (i tre tenori), non mostrano particolari differenze rispetto ad ieri. Il Bund deve confermare un massimo inferiore a quello precedente .....
..... l'euro Fx un minimo su cui acquistare.....
..... e l' S&P/Mib si è già incanalato su un nuovo ciclo di Taylor......
...... ma le posizioni di BB e Lambs non si sono ancora modificate......
...... e, quindi, anche su questo versante non ci sono particolari novità. Notizie flash:
Sta per essere scritto un nuovo capitolo nella storia del mondo automobilistico europeo con la creazione di un impero da 150 mi salone automobilistico di Ginevra, in calendario dal 6 al 16 marzo, Porsche ha deciso di comunicare ufficialmente l'intenzione d Volkswagen (portarla dall’attuale 31% a oltre il 50% del capitale), proprio nello stesso giorno in cui quest’ultima ha deciso di d comparto dei veicoli pesanti.
"Il consiglio di sorveglianza – si apprende in una nota diramata ieri - nel corso di una riunione straordinaria ha autorizzato i v necessarie nel rispetto delle leggi antitrust a livello internazionale. Un’attività di revisione che dovrebbe essere conclusa entro q requisiti necessari Porsche potrà acquistare la maggioranza delle azioni in Volkswagen". Il nostro intento ha sottolineato Wendelin Wiedeking, numero della casa automobilistica sportiva tedesca, è di creare la più fort capace di confrontarsi con i diversi concorrenti a livello mondiale. Porsche ha, tuttavia, precisato che la fusione delle due societ annuncio arriva a circa un anno di distanza dal lancio dell’Opa da parte del gruppo di Stoccarda su Volksawgen a prezzi molto
Mercato automobilistico europeo protagonista nella giornata di ieri. La casa automobilistica tedesca Volkswagen ha comunicat produttore svedese di veicoli commericiali, mettendo le mani sulla quota posseduta da Investor, la holding della famiglia Swedi diritti di voto in Scania dal 38 al 68,6%. Nuovo calo per le immatricolazioni auto italiana a febbraio
Dalla Germania all’Italia il passo è breve. Nuovo rallentamento per il mercato italiano delle vetture. Secondo i dati diffusi dal m immatricolazioni sono state registrate in febbraio e nonostante la presenza di un giorno lavorativo in più, la flessione rilevata ri pari al 3,9%. La presenza e l’influenza esercitata da altri fattori - quali un quadro politico complesso e l’aumento dei prezzi, in quotazioni del petrolio-, rendono più cauti gli automobilisti che posticipano l’acquisto o la sostituzione di un’auto, nonostante la contenuti nel decreto “Milleproroghe” (convertito in legge a fine mese).
Analizzando i dati più nel dettaglio, le marche nazionali – comprensive dei tre brand del gruppo Fiat, insieme a Ferrari, Maser immatricolazioni hanno ottenuto una quota di mercato pari al 31,2%. I marchi Lingotto hanno parzialmente scontato il blocco interessato le vetture Fiat e Lancia equipaggiate con motore 1.3 Multijet - a causa di un’anomalia di un componente di fornitur