Per un amministratore locale è una grande soddisfazione vedere la sala consiliare gremita di cittadini. L'essenzadella politica, o meglio della democrazia,parola che spessoviene pronunciata da alcuni senza conoscerne il significato, sta proprio nella partecipazione motivata e leale. La negazione di questo fondamentale concetto trova piena applicazione in quello che può defenirsi il "caso Carnevali". Perche di vero e proprio caso si tratta, visto che ogni apparizione sulla scena politica del consigliere di minoranza è improntata esclusivamentealla contestazioneaprioristica di ogni sceltafatta da questa amministrazione, denotando tra l'altro una ossessivatendenza alI'autoadulazione. Il Consiglio Comunale del 07.11.2008 ne è la conferma. Ma andiamo con ordine e facciamo un passo indietro. Nel 2005 il "ci~dino semplice" Carnevali av~va sottoscritto il pr9gramma della lista civica "Città Nuova" e si era impegnato ad attuarlo. Il consigliere in fieri venne eletto raggranellando una discreta quantità di voti, frutto certamentedella sua caparbietà e dell'impegno profuso, ma anche (e rimarchiamo anche!) grazie alla "casacca" che gli era stato permesso di indossaree al treno in corsa su cui era salito (leggi plebiscito di preferenze dell'amministrazione Ballante e di tutti i suoi candidati). Oggi il consigliere d()vrebbe rendere conto del suo comportamento a tutti quei cittadini che 10 hanno votato non tanto per il nome, ma per l'appartenenza a quella lista. Dovrebbe spiegare per quale motivo abbia votato per tre volte favorevolmente la variante
ad est per poi disconoscerla. E poi, per quale motivo è uscito dalla maggioranza prima di
ha iniziato una campagna "mediatica" stipata di ricette politiche miracolose. AI cittadino
proporre la variante ad ovest? Forse ini~ialmente non ci credeva neanche lui in quella strada senza sbocco! Ma come dice lui stesso: "Che ci vuole a fare una curva". E allora qualCUllOgli fa notare che serve una rotatoria... e ancora lui: "Ma la facciamo no!". Neanche si giocassecon la pista delle macchinette elettriche. Ha lasciato la maggioranza per migrare verso non meglio precisati lidi: Di sicuro c'è
poco attento verrebbe allora da dire: "Ma in tutto questo tempo gli altri cosa hanno fatto?". Beh, la risposta è semplice: si sono limitati a rispettare il mandato che era stato loro conferito dagli elettori, sulla base di un programma condiviso. Può sembrare poca cosa ma il punto è che lui questo non l'ha fatto! E perche non l'ha fatto?A questa domanda può rispondere solo lui. Noi supponiamo che sia rimasto
soltanto che oggi è un consigliere di minoranza e che in Consiglio Comunale è difficile
preda del suo narcisismopolitico e degli "specchi per le allodole" che qualche scaltro compa-
sapere perfino qual è il posto che occupa. SembFerebbeaver studiato diverse materie del corso di laurea in ingegneria civile. Ha proposto di getto la costruzione di una piscina comunale che non era nemmeno prevista nel pro-
gno di viaggio è bravo ad usare. Ma vogliamo lanciare un appello. Non ce la prendiamo troppo con lui e non alziamo i toni. Lasciamolo fare, lasciamolo parlare. Ci sono persone che
gramma elettorale. Ha insistentementecercato e scovato "fiancheggiatori" che 10sostenessero nelle sue contestazioni. Non era poi così tanto difficile trovarli, forse animati da interessi strettamente personali e con il solo scopo di fermare con ogni mezzo una Amministrazione in corsa, puntuale e precisa. È stato "cavalcato" edè ha cavalcato i consiglieri di minoranza che fino al giorno della sua svolta aveva sempre osteggiatoe si era visto osteggiare.E poi in meno di dieci giorni ha fondato la lista civica "Filottrano 2009" e si è autoproclamato candidato sindaco, sparando critiche a raffica all'indirizzo del gruppo di maggioranza per la sua inefficienza amministrativa. Nel contempo, circondato da uno staff di superesperti tuttologi,
quando parlario catturano l'interesse dell'uditorio oppure 10fanno scappare,perche semplicemente brave a sbagliare. I cittadini sono più intelligenti di quanto il consigliere possa immaginare e più lo lasciamo parlare, più lo lasciamo proiettare fantasioseipotesi di controvarianti, più lo lasciamo inveire pesantemente contro consiglieri, assessori,sindaci, presidenti di provincia, ecc. più la sua credibilità sarà messa in discussione. Infme, con un semplice gioco di parole, vogliamo dare un consiglio al consigliere: "Da bravo vigile del fuoco quale sei cerca di spegnere gli ardori. Non vorremo che arrivassi troppo tardi, quando l'intervento sarebbe intempestivo, inutile e a quel punto, politicamente, sarestibello che bruciato". La Giunta Comunale