$77(1=,21($*/, (6$0,',0$785,7$¶ La recente Ordinanza Ministeriale sugli esami di stato, n.26 del 15/ 3/ 2007 ha fatto chiarezza sulla questione dell’ora di religione per gli studenti che se ne avvalgono. Come è a tutti noto, il credito scolastico è assegnato sulla base di una serie di parametri fissati dal Regolamento per gli esami: la media dei voti,la frequenza scolastica, partecipazione al dialogo educativo, le attività complementari e integrative e i crediti formativi. Inizialmente la frequenza e il giudizio dell’ora di Religione non essendo numerico non confluiva nella media dei voti e neanche negli altri parametri, producendo una forma di discriminazione nei confronti di quegli alunni che pur avevano mostrato più interesse e impegno di molti che avevano scelto il nulla! Nel 1999 l’O.M. n.128 aveva posto rimedio a questa disparità introducendo il giudizio dell’insegnante di Religione quale ulteriore fattore da utilizzare per l’attribuzione del credito. Norma che è stata disattesa in molte scuole perché queste ultime erano costrette a una lettura integrata di disposizioni di diver-
pro manuscripto
sa fonte, e solo dove c’era più “sensibilità” o degli insegnanti molto “agguerriti” si è riusciti a dare voce agli alunni e alle loro famiglie che avevano compiuto una scelta, oserei dire,di questi tempi, coraggiosa! Arriviamo ad oggi, alla vigilia degli esami 2006-2007: per chi si avvale dell’insegnamento della religione cattolica o svolge attività alternative, l’attribuzione del punteggio nella banda di oscillazione deve tener conto anche del giudizio formulato dagli rispettivi insegnanti. Ma……..ATTENZIONE! Una recente sentenza del TAR del Lazio ha sospeso in via cautelare questa Ordinanza Ministeriale, contente di questo, CGI L e le varie associazioni evangeliche e di altro genere che hanno promosso questa iniziativa, ma perché i cattolici non si fanno sentire?? I ragazzi e le famiglie che fanno la scelta di avvalersi dell’ora di religione, ancora forse per poco, sono la maggioranza degli alunni, ma nessuno vuole ascoltarli, nessuno vuole valorizzarli, nessuno vuole che pensino, che ascoltino storie e idee diverse da quelle che vengono propinate dai mass media. Allora l’invito è a PARTECIPARE, INTERESSARSI: come vengono assegnati i crediti ai propri figli, non solo del voto numerico di qualche materia; di come vengono passati certi discorsi nella scuola, che convegni vengono promossi, a quali conferenze vengono portati gli alunni, a cosa si da risalto nei fatti di cronaca nelle discussioni in classe. ATTENZIONE!!!!
Anno X - Maggio-Giugno 2007 n° 5-6
Bollettino Mensile della Parrocchia Cuore Immacolato di Maria - Silvi Marina
675$'((%$/&21,,1 )(67$68//$9,$'(//$ 6$17,7$¶ In tanti episodi narrati nei Vangeli il Signore Gesù mostra, con i gesti, con gli sguardi, con le parole, la tenerezza dell’amore di Dio, ma sicuramente uno dei momenti più intensi, più carichi di conseguenze nel futuro della vita della Chiesa, fino ad arrivare a noi, è il dialogo tra Gesù Risorto e Pietro, riportato nel Vangelo di Giovanni. I l Figlio di Dio, la potenza infinita, il vincitore della morte, s’interessa con struggente tenerezza degl’inaffidabili sentimenti del povero pescatore. Non solo! Sembrano essere l’unica garanzia che il Signore richieda per stipulare il contratto più impari della storia umana; un po’ di piccolo, fragile, amore umano in cambio del mandato di guida e pastore della Chiesa universale. Nessuna competenza specifica, una fedeltà piuttosto vacillante e un solo piccolo seme d’affezione da far crescere, è sufficiente perchè Dio metta nelle mani dell’umile galileo la Sposa del Cristo! “Mi ami tu ?” sembra “mendicare” il Signore e abbassandosi al livello del mortificato apostolo, raccoglie il suo modesto ma sincero “ Signore tu lo sai che…ti voglio bene e di più non so!” Non aspetta altro il Signore da Pietro, come da ciascuno di noi, per darci un com-
pito di fiducia da svolgere; la modalità è semplice, “seguimi”! Il “camminare” nella Chiesa è un’espressione simbolica, una metafora di questa sequela. Quando sabato 16 giugno porteremo in processione la statua del Cuore Immacolato di Maria per le strade della Parrocchia, vorremo significare il nostro desiderio di camminare con Lei sulla via della santità. Ma domenica 10, Solennità del Corpus Domini, partecipare alla s o l e n n e p r o c e ss i o n e d e l SS.Sacramento non sarà solo un gesto simbolico, ma un cammino,
un pezzo di strada e di tempo trascorso con il Signore realmente presente nel Pane Eucaristico. Una testimonianza di fede per chi guarderà indifferente dai bordi della strada, un presenza di preghiera per coloro che impossibilitati a seguirLo camminando, saranno benedetti dal Signore al Suo passaggio. Le processioni del Corpus Domini e quella santo patrono della parrocchia sono le due uniche processioni di precetto durante l’anno; momenti ai quali partecipare esprime la nostra fragile ma gioiosa volontà di camminare nella vita verso l’incontro con Dio. Riportiamo orari e percorsi per poter “seguire” il Signore in questi due momenti di grazia; le nostre strade e le nostre case abbellite ed adornate al passaggio di Gesù e Maria, siano un segno di amore e una visibile testimonianza di fede!
62/(11,7$¶'(/ ³&25386'20,1,´ S. MESSA nella CHIESA di S. MARIA ASSUNTA ORE 18,30 (n.b. in Parrocchia non ci sarà la S. Messa delle ore 18) SEGUE PROCESSIONE CON I L SEGUENTE PERCORSO: via GARIBALDI, via RAMPA FIUME, via SPEZZAFERRO, via S. ANTONIO, via COLOMBO, via BARI, via GENOVA, via PESCARA, via CHIETI, via D’ANNUNZIO, CHIESA CUORE IMMACOLATO DI
MARIA CON BENEDIZIONE EUCARISTICA
6(77,0$1$ ',35(*+,( 5$,12125( '(/ &825(,0 0$&2/$72', 0$5,$ JLXJQR corso il processo di Beatificazione. ROSARIO MEDITATO ore 21: LUNEDI ZONA SILVILLE MARTEDI VIA DELLA MARI NA MERCOLEDI VIA F.LLI BANDIERA GIOVEDI P.ZZA COL A T RI A N O (PATTI NAGGIO) VENERDI VIA B . C R O C E (PARCHEGGIO) FESTA DEL CUORE IMMACOLATO DI MARIA SABATO 16 GIUGNO S. MESSA ore 18,30 SEGUIRA’ LA PROCESSIONE CON I L SEGUENTE PERCORSO: VIA D’ANNUNZIO, VIA DANTE, VIA GENOVA, VIA MICHELANGELO., VIA COLOMBO, VIA D’ANNUNZIO, CHIESA CUORE IMMACOLATO DI MARIA.
va convinta del fatto che Dio non esistesse, accettò l’ipotesi che questo fosse possibile, quindi l’unico atteggiamento per verificare la presenza di Dio era la preghiera. Attraverso questa pratica continua e costante Madeleine rimane abbagliata da Dio tanto da decide di entrare nel Carmelo, ma in seguito a dei problemi familiari è costretta ad abbandonare la sua scelta. Scoprirà però che la sua vocazione è un' altra, la strada sarà il suo convento. Nel 1933 in un periodo storico di forte marxismo e anticlericalismo, insieme con un gruppo di una decina di ragazze, parte per la periferia di Parigi, con l’intento di vivere assieme e lavorare in mezzo alla gente più povera. Un gruppo di ragazze senza voti religiosi, senza abito particolare e senza difesa istituzionale, formano una comunità casta, povera ed obbediente, che ha come unica regola l’approfondimento comunitario del vangelo. Decidono di vivere nella normalità di ogni giorno ognuna con un proprio lavoro, fianco a fianco con la gente del mondo, senza trascurare però l’amore per Dio. Dimostrando che si può essere missionario in ogni posto e in ogni luogo. Oggi a Parigi sono ancora presenti “Compagni di Madeleine Delbrel” un gruppo di circa 500 persone che continua a diffon-
dere la sua spiritualità e a far conoscere la vita di questa donna vissuta tutta nel Vangelo. Dagli scritti di Madeleine Delbren……..Parole per il nostro tempo… “ C’è gente che Dio prende e mette da parte. Ma ce n’è altra che egli lascia nella moltitudine, che non «ritira dal mondo». E’ la gente che fa un lavoro ordinario, che ha una famiglia ordinaria o che vive un’ordinaria via da celibe. Gente che ha malattie ordinarie, e lutti ordinari. Gente che ha una casa ordinaria, e vestiti ordinari. E’ la gente della vita ordinaria. Gente che si incontra in una qualsiasi strada. Costoro amano il loro uscio che si apre sulla via, come i loro fratelli invisibili al mondo amano la porta che si è richiusa definitivamente sopra di essi. Noialtri, gente della strada, crediamo con tutte le nostre forze che questa strada, che questo mondo dove Dio ci ha messo è per noi il luogo della nostra santità. Noi crediamo che niente di necessario ci manca. Perché se questo necessario ci mancasse, Dio ce lo avrebbe già dato. (Noi delle strade)
La settimana precedente la festa, la comunità si prepara con la preghiera del rosario, a cominciare dalla casa delle Suore a Silville, il giorno 11 alle ore 21. A conclusione di quanto detto vorrei ricordare ancora il passo di Atti:4,32 ”La moltitudine di coloro che erano venuti alla fede aveva un cuor solo ed un’anima sola”. La comunità primitiva era ben consapevole che Gesù Cristo aveva inaugurato una comunità inedita, del tutto nuova, in cui il servizio( dell’Annuncio, della Celebrazione, della Carità,)era all’ordine del giorno. Paolo in seguito scriverà alla comunità di Efeso:”Un solo corpo, un solo spirito, un solo Dio e Padre di tutti che agisce per mezzo di tutti e dimora in tutti”.(Ef.4,4-6) Per San Paolo questi doni sono al servizio dell’unità e dell’amore,ed è proprio l’amore l’ossatura e il dinamismo vitale del corpo vivente:la Chiesa. Sia cosi anche per noi. Buon cammino a tutti.
&+,(¶0$'(/(,1( '(/%5(/ Noi ragazzi del catechismo delle scuole superiori in questo ultimo periodo abbiamo fatto delle ricerche su alcuni personaggi del XX secolo che pensiamo ci possano aiutare nella nostra crescita. Abbiamo scelto di raccontarvi in questo articolo la vita di una donna di Dio definita dal cardinal Martini “una delle più grandi mistiche del XX secolo”, e per la quale è in corso il processo di Beatificazione. Madeleine Delbrel, nata a Mussidan (Francia) nel 1904 e morta nel 1964 Ivry, vissuta in un ambiente borghese e scristianizzato, si dichiara all’età di quindici anni atea e pessimista, “ il mondo è un assurdo, la vita non ha un senso” parole che ricorrono spesso nei suoi temi. Iniziati gli studi di filosofia a vent’anni, a Parigi, afferma che nessuna sapienza umana è in grado di soddisfare i suoi tragici perché sul dolore, sulla malattia, sulla guerra, sulla vecchiaia, sulla morte. Ma è proprio in questo periodo di forte pessimismo che Madeleine incontra alcuni giovani cristiani, i quali le trasmettono un forte senso di umanità e di felicità, si legge, infatti, in alcuni suoi scritti: “…Mi era accaduto l’incontro con parecchi cristiani che vivevano la mia stessa vita, ma avevano al loro attivo alcune superiorità: lavoravano più di me, avevano una formazione scientifica e tecnica che io non avevo, convinzioni politiche che io non avevo…..parlavano di tutto ma anche di Dio che pareva essere a loro indispensabile come l’aria”. Madeleine fu affascinata dal modo in cui queste persone riuscivano a rendere concreta la presenza di Cristo, in tutte le cose che facevano. Madeleine, che fino al quel momento vive-
813,&&2/2« *,*$17('(//2 63,5,72 I mesi di maggio e di giugno sono, per la nostra parrocchia, i momenti più intensi dell’anno. In questo periodo, infatti, il Signore ci offre tante occasioni di festa, che siamo chiamati a vivere e a celebrare insieme. Tra queste, vorrei ricordare l’amministrazione della Santa Cresima e la celebrazione della Prima Comunione. Quest’anno, ventiquattro ragazzi hanno ricevuto il dono dello Spirito Santo mediante l’unzione con il sacro crisma da parte di mons. Gabriele Orsini, vicario generale della nostra diocesi; e oltre trenta bambini hanno avuto la gioia di fare il loro primo incontro con Gesù nell’Eucaristia. A tutti loro vorrei dedicare questo mese il mio articolo, che presenta la vicenda umana e spirituale di Domenico Savio, santo adolescente. Domenico nacque il 2 aprile 1842, in un piccolo paesino della provincia di Torino. Nel 1848 iniziò le scuole e nella chiesa parrocchiale del paese ricevette la prima Comunione. Proprio in tale occasione, all’età di appena sette anni, tracciò, in quattro propositi ben precisi, il suo progetto di vita: “Mi confesserò molto sovente e farò la Comunione tutte le volte che il confessore me ne darà il per-
messo. Voglio santificare i giorni festivi. I miei amici saranno Gesù e Maria. La morte ma non peccati”. A dodici anni, Domenico incontrò Don Bosco e nel giro di soli venti giorni fece il suo ingresso nell’oratorio di Valdocco a Torino. Da subito, si mise a camminare veloce sulla strada che Don Bosco gli consigliò per “farsi santo”: allegria, impegno nella preghiera e nello studio, far del bene agli altri, devozione a Maria. Scelse il santo come confessore e cominciò ad accostarsi al sacramento della riconciliazione addirittura ogni otto giorni. Domenico imparò presto a dimenticare se stesso, i suoi capricci ed a diventare sempre più attento alle necessità del prossimo. Sempre mite, sereno e gioioso, metteva grande impegno nei suoi doveri di studente e nel servire i compagni in vari modi: insegnava loro il Catechismo, assisteva i malati, pacificava i litigi. Una volta, in pieno inverno, due compagni di Domenico gettarono della neve nella stufa dell’aula scolastica. Non appena entrò il maestro, dalla stufa spenta colava un rigagnolo d’acqua. Alla domanda “Chi è stato?”, nessuno fiatò. Si alzarono i due colpevoli per indicare Domenico. Nessuno purtroppo intervenne per dire la verità, così il maestro punì il santo bambino. Uscendo dalla scuola, però, qualcuno vinse la paura ed indicò al maestro i veri colpevoli. Chiamò allora Domenico per chiedergli: “Perché sei stato zitto? Così ho compiuto un’ingiustizia davanti a tutta la
classe!”. Domenico replicò tranquillo: “ An c h e Gesù fu accusato ingiustamente e r i m ase in silenzio”. Nel 1 8 5 6 fondò con un gruppo di amici la “Compagnia dell’Immacolata”; nell’estate di quello stesso anno scoppiò il colera, malattia a quel tempo incurabile. Don Bosco radunò i suoi cinquecento ragazzi e invitò i più coraggiosi ad uscire con lui. Tra questi c’era proprio Domenico Savio. Ammalatosi anch’egli, dovette fare ritorno in famiglia; il 9 marzo 1857, a soli quindici anni, morì fra le braccia dei genitori, esclamando: “Che bella cosa io vedo mai!”. Sempre più spesso, la società nella quale viviamo ci presenta la santità come un ideale aberrante, anacronistico, vecchio, superato, che mortifica la libertà dell’uomo. Invece spero che san Domenico possa diventare per tutti i fanciulli e per tutti i giovani (non solo per quelli che quest’anno hanno ricevuto i sacramenti) un modello da seguire. Egli è una figura viva e attuale che può aiutare le nuove generazioni a scoprire il carattere esaltante della santità e a vivere nell’amore e nella libertà dei figli di Dio.
/$3$552&&+,$,1 &$00,129(562/$ )(67$ Leggo dal documento per l’apertura del Sinodo Parrocchiale, presentato da Don Vinicio: “Possiamo guardare il futuro con speranza perché facendo memoria del passato, non possiamo non vedere come la nostra Chiesa è viva ed è capace di dare vita, tutto questo è vero e possibile perché il Maestro è Vivo, ci ha preceduto, abita in mezzo a noi e compie cose grandi in coloro che lo amano e lo seguono” Dal titolo della Parrocchia: “Cuore Immacolato di Maria” c’è già la programmazione in atto di quanto il Sinodo ha voluto sottolineare. Nella economia della salvezza, Dio ci chiede di metterci sulla scia di suo Figlio, e come ha dato una madre al Figlio suo, cosi ha voluto dare a tutta l’umanità redenta, ma in particolare alla nostra comunità ,Maria, quale strada sicura per arr ivare più speditamente a Cristo. Realtà sottolineata in modo forte da Giovanni Paolo II, assumendo egli stesso, come progetto di vita, il Totus tuum
di San Luigi da Montfort e sollecita tutti i credenti a fare tesoro della spiritualità mariana. Pensare Maria quale Stella del Mare,per imparare da lei ad orientare la nostra vita nella giusta direzione: verso Cristo e la sua Chiesa. Se Cristo abita in mezza a noi, ed il nostro impegno è quello di seguirlo,come ha fatto Maria, allora tutto è più semplice nel nostro percorso comunitario. Lo stile di semplicità e quasi di essenzialità nel proporre la celebrazione della festa del Cuore Immacolato di Maria, da parte del Consiglio Pastorale, mi ha dato la certezza che la comunità vuole ridare il giusto valore ed il giusto posto a questi momenti importanti, in cui la comunità è chiamata a celebrare e a fare memoria della sua breve, ma intensa storia. Dalle notizie raccolte, la Parrocchia è nata per la perseveranza nella pre-
ghiera e nella fede di un primo nucleo di persone, le quali, hanno testimoniato, nel quartiere, l’appartenenza alla Chiesa, facendosi lievito per una popolazione in vertiginosa espansione. Con questi presupposti il concepire la festa della Parrocchia all’insegna di un percorso di comunione e di cammino costruttivo, è più che motivato. Quale à stato l’impegno delle persone incaricate a formulare il programma? La commissione è rappresentata da tutte le realtà operanti nella Parrocchia. Primo scopo e stato quello di lavorare su un tema comune a tutti i gruppi:DEUS CARI TAS EST,concretizzato in …..un cuor solo ed un’anima sola…Impegno della prima comunità cristiana. Negli spazi antistanti la Parrocchia, ogni gruppo allestisce uno STAND, ove viene rappresentata l’attività del gruppo stesso. Gli stands vengono posti secondo il percorso dei tre aspetti fondamentali dell’essere Chiesa: Annuncio della Parola.Celebrazione della Parola.Parola vissuta(carità). L’ordine del percorso è segnato dalle orme di piedi che vanno in avanti,passi scanditi da slogan sul senso del cammino. Gli stands resteranno allestiti dal Sabato pomeriggio alla Domenica notte,con la possibilità di visite, ma soprattutto di richiesta di delucidazioni agli operatori disponibili. Le due serate saranno allietate dal concerto tenuto dal coro:“Cuore Immacolato di Maria”.