pro manuscripto
disponibilità . Dobbiamo dire che ci siamo sentite subito a casa nostra ed il nostro inserimento è stato facilitato dall’attenzione, anche nelle piccole cose, nei nostri confronti, da parte di tante persone della comunità .Ci siamo sentite prese per mano e condotte passo, passo, in questo” lungo paese” che non finisce mai. Molti di voi si chiederanno: “perché queste tre suore hanno lasciato le loro città per venire a Silvi?” La nostra missione è di andare dove il Signore ci vuole, e se siamo state chiamate in questo paese , ci sarà certo un progetto da parte di Dio. Progetto che vogliamo realizzare insieme a tutte le persone che sono impegnate per essere segno nella comunità cristiana, ma soprattutto segno in una realtà umana che è alla ricerca di senso. Segno, perché si percepisca da ciò che si vede, una realtà molto più importante: mostrare attraverso la nostra presenza l’amore di Dio per l’umanità . Gesù direbbe ” che vedano le vostre opere e glorifichino il Padre”.E non è poco, andare dalle cose che viviamo ogni giorno,positive o negative, a Colui che è l’origine ed il fine della nostra esistenza.. Il nostro fondatore ,San Luigi da Montfort, ci dice:”se non si corre qualche
rischio per Dio non si fa niente di grande per lui”. Noi vogliamo essere fedeli a questa sollecitazione e porre la nostra presenza a servizio di chi ha maggiormente bisogno, gli ultimi, coloro che non si sentono accettati dalla società del benessere e dell’indifferenza, ma soprattutto vogliamo far conoscere la bellezza della nostra spiritualità che è di vivere e far vivere nell’oggi l’amore di Gesù Cristo per l’umanità ferita. Più precisamente il Montfort ci dice: “Come la Sapienza Eterna ha lasciato il cielo per venire in mezzo ai poveri agli umili, ai piccoli e condurli a salvezza, cosi le Figlie della Sapienz a d e v o n o e s s e r e n e l mondo come lievito per fermentare la massa, seme per far fiorire ovunque l’amore, come scintilla di tenerezza, china sull’umanità più sfortunata e più sofferente, come goccia di Sapienza per rendere più spirituale ogni espressione e ogni anelito umano… E Maria la Madre, deve essere supplemento e carica per fare della vita di ogni Fi g l i a della Sa p i e n z a un dono di felicità senza fine !” Poiché crediamo che la vita religiosa è profezia,le Figlie della Sapienza sono nella Chiesa e nel mondo, attente ed impegnate, fedeli alle loro radici e aperte al “nuovo” per dire con la vita che vale la pena di dare,di amare ,come pregustazione di ciò che sarà la realtà del regno di Dio. Per coloro che voglio intraprendere questo meraviglioso cammino a seguito della Sapienza, Domenica 29 Aprile, festa di San Luigi Maria da Montfort ,alle ore 15,30 riapriremo la cappella ove, in seguito, per chi lo desidera ed in momenti particolari,potremmo pregare e riflettere insieme sulla spiritualità monfortana che è fondamentalmente la spiritualità del Vangelo. Siete tutti invitati. Per l’occasione Don Vinicio celebrerà l’Eucaristia per tutti noi. Sr Damiana, Sr Maria Rita, Sr Marcella
Anno X - Aprile 2007 - n. 4
Bollettino Mensile della Parrocchia Cuore Immacolato di Maria - Silvi Marina
),*/,'(//$3$648$ )5877,'(//¶$/%(52 '(//$9,7$ In occasione del Concerto offertogli per il suo ottantesimo compleanno, il Santo Padre ha commentato che la bellezza, in questo caso della musica, è sicuramente uno dei linguaggi che unisce tutto il genere umano. La bellezza è una delle porte che ci apre all’incontro con Dio e di conseguenza gli uni agli altri. E in questi giorni che ci hanno preparato alla Pasqua, quante volte ci siamo ritrovati più numerosi e assidui nella comunità, richiamati proprio dalla bellezza e dalla ricchezza delle liturgie, dei riti, dei significati e dei simboli della Settimana Santa! Ma se siamo stati così “attirati” da Gesù su quella croce che, tante volte in questi giorni, abbiamo def init o “albero della vita” non dimettiamo proprio ora la nostra attenzione; proprio ora che, di quell’albero tanto glorioso, ci è dato di vedere la prorompente fioritura. Tutto questo tempo di Pasqua è infatti per eccellenza tempo di festa
per i cristiani; tempo che celebriamo nel racconto degli Atti degli Apostoli e nei Vangeli che ascoltiamo in questi cinquanta giorni. Sull’uscio di quel sepolcro vuoto è impossibile non vedere la bellezza di quel che è accaduto e di come sia attuale, è impossibile non stupirsi di come, la varietà dei personaggi della Chiesa nascente, racconti l’incontro di ciascuno di noi con il Risorto; di come in ciascuno di noi, Chiesa del Duemila, ci siano i dubbi, le incertezze e gli slanci dei fratelli che ci hanno preceduto nel tempo, ma che ci sono vicini nell’esperienza della grazia. Celebriamo festosamente la Chiesa che abbraccia tutti i tempi e tutte le generazioni non nel cronos ma nel kaìros e ci rende presenti alla Resurrezione, ne più ne meno degli Apostoli. Ci siamo tutti! Quelli che la domenica di Pasqua sono venuti ad “affacciarsi” in chiesa, come nel giardino del sepolcro spinti dal movimento generale, dalla curiosità. E tra questi quelli che sono tornati a casa così come erano venuti, o
magari più indifferenti o disillusi di prima! Niente paura ; il Signore non mancherà di affiancarsi al loro cammino come ai discepoli di Emmaus per ricondurli gioiosi nella comunità dei credenti. Ci siamo noi, che viviamo a fianco di Gesù ogni giorno ma come Pietro siamo tutti, a volte un po’ fedifraghi e paurosi; è il momento questo di cingerci le vesti e gettarci in acqua per correre incontro al Signore Risorto e magari poter dare un giorno la vita per Lui. Ci si colmi il cuore di gratitudine perché, con intima familiarità, ci è dato di ascoltare il Signore che ci svela il Padre ogni giorno, senz’altro di più e più liberamente di Nicodemo che, assetato di verità, è costretto a cercarlo di notte. Guardando l’amore totalizzante e incondizionato di Maria di Magdàla, che la spinge al sepolcro perché, comunque sia andata, in quel sepolcro c’è “il suo Signore” ci sia dato di vincere la nostra tiepidezza. E se anche, per nascondere la nostra pigrizia e indifferenza, usiamo dire spesso “ se non vedo e se non tocco, ma…, se… ecc. ecc.”, ci porti per mano l’apostolo Tommaso nel fare la nostra professione di fede. Scagli poi la prima pietra chi non si è mai scandalizzato della croce!!! Chi non ha mai detto “basta”, “così non può funzionare” quando nella comunità le incomprensioni, le difficoltà, la fatica di rimanere insieme hanno appannato la bellezza del dono sgorgato dal costato di Gesù. Quando il Signore sembra essere morto e sepolto dai nostri (…molto più dagli altrui…) limiti. Bè già, che teniamo la nostra mano in quella di s. Tommaso, preghiamolo di toccare con lui e con lui riconoscere la presenza del Signore, proprio, in quelle piaghe che anche da Risorto non ha voluto cancellare dal Suo corpo. Saremo veri testimoni, figli della Pasqua, “contemporanei” della Risurrezione se, anche sfiorando quelle ferite sapremo dire, “Che bello Gesù, ci sei!”
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Molto spesso ci sentiamo dire che i giovani sono la speranza e il futuro dell’umanità. Altrettanto spesso, però, ci accorgiamo che proprio le persone più giovani sono quelle che hanno maggiormente bisogno di conforto e di speranza. Perché queste profonde verità non rimangano solo sterili consapevolezze ma possano tradursi in un impegno costante e concreto a favore delle giovani generazioni, la Chiesa italiana ha dato vita ad un importante progetto: l’AGORA’ DEI GIOVANI ITALIANI. Questa iniziativa ha un duplice scopo: da una parte, quello di rinsaldare la fede e la comunione tra coloro che già vivono la realtà ecclesiale; dall’altra, quello di promuovere il coinvolgimento e lo slancio missionario dei giovani nel cammino della
Chiesa. Questo ampio progetto si articola nell’arco di un triennio: il primo anno 2006/ 07 è dedicato all’ascolto del mondo giovanile; l’obiettivo è portare la Chiesa fuori dai propri spazi, per instaurare nuove relazioni con i giovani negli ambiti della vita quotidiana. L’incontro conclusivo di questo primo anno pastorale si svolgerà a Loreto, il 1° e il 2 settembre prossimi, sul tema “Come io vi ho amati”; si tratta di un evento nazionale al quale parteciperà anche il Santo Padre e che coinvolge tutta la gioventù italiana. Per questa occasione così importante, la nostra parrocchia si è mobilitata già da tempo, nella speranza che la partecipazione possa essere numerosa. L’anno pastorale 2007/ 08 è dedicato alla dimensione interpersonale dell’evangelizzazione. L’obiettivo è quello di promuovere la testimonianza cristiana sia negli ambienti di vita quotidiana, sia nelle iniziative straordinarie di missione. Il momento centrale di questo secondo anno è la GMG di Sidney, che si svolgerà dal 15 al 20 luglio 2008, sul tema “Mi sarete testimoni”. L’anno pastorale 2008/ 09 è dedicato alla dimensione culturale e sociale dell’evangelizzazione. L’obiettivo è quello di promuovere la testimonianza cristiana soprattutto nelle grandi questioni culturali e sociali. Tutto l’itinerario si concluderà con un evento vissuto simultaneamente in ciascuna delle diocesi italiane; il tema, “Fino ai confini della terra”, sottolinea l’esigenza che l’annuncio del Vangelo si declini nei
linguaggi e nelle culture dei giovani d’oggi, spesso assai distanti da quelli delle precedenti generazioni. Con questo articolo, colgo l’occasione per ricordare a tutti coloro che sono interessati, la Giornata Foraniale della Gioventù, che si svolgerà domenica 22 aprile presso il “Centro Pastorale” della parrocchia “S. Gabriele dell’Addolorata” ad Atri. L’incontro avrà inizio alle ore 15.30 con i canti, la preghiera iniziale e la recita del Salmo 138. Seguirà la presentazione del progetto AGORA’ e la lettura del Messaggio di Benedetto XVI per la XXII Giornata Mondiale della Gioventù; sullo sfondo verranno proiettati alcuni video delle scorse GMG a Colonia, Toronto, Roma e Parigi. Poi ci sarà un breve dibattito e, molto probabilmente, una testimonianza significativa per il mondo giovanile. Tutto l’incontro, che dovrebbe concludersi intorno alle 18.30, sarà coordinato da don Giuseppe Bonomo, responsabile foraniale della pastorale giovanile. Alla fine, come ricordo della giornata, verrà regalata a tutti i partecipanti la preghiera alla Madonna di Loreto, che ci accompagnerà anche negli incontri successivi. Ricordo che la partecipazione a questo evento non è solo per coloro che sono già attivamente impegnati nella vita parrocchiale, ma anche per tutti coloro che, attraverso queste righe, avranno il desiderio di trascorrere un pomeriggio diverso nella gioia e nella comunione con Dio e con i fratelli. Vi aspettiamo numerosi!!!!
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Dopo tre mesi dal nostro arrivo a Silvi ci facciamo vive alla comunità mediante il prezioso mezzo di “GIOI TE” Anzitutto sentiamo il bisogno di dire grazie alla comunità per la cordiale accoglienza e