pro manuscripto
$99,62 ,03257$17,66,02 Il 10 dicembre 2006, durante la Santa Messa delle ore 10,30 alla presenza di S.E. Mons. Michele Seccia entreranno ufficialmente nella nostra comunità Parrocchiale le Suore Figlie della Sapienza. Accogliamole con la preghiera e con la gioia della comunione fraterna!
Anno IX - Novembre 2006 - n. 11
Bollettino Mensile della Parrocchia Cuore Immacolato di Maria - Silvi Marina
/$5,&&$9(75,1$'(, '21,«',*5$=,$ Sono tanti gli avvenimenti solenni già vissuti e tanti ce ne aspettano nei giorni che seguiranno, che sembra illogico raccontarli in un articolo che si appoggia su questa riflessione: come cristiani viviamo con fede la presenza di Gesù nella S.S. Eucaristia ma ci manca la stessa indefettibile coscienza che Gesù risorto e vivo, condivide concretamente le nostre incombenze di tutti i giorni. Questa piccola provocazione ci è stata lanciata dal nostro Vescovo che abbia-
mo incontrato qualche sera fa nella Parrocchia di S. Maria Assunta, venuto a riferirci del Convegno della Chiesa Italiana a Verona. Qualche giorno dopo si è intrattenuto con noi, in modo molto familiare, per la celebrazione della Santa Messa feriale e lo incontreremo ancora, per due occasioni importantissime qui in parrocchia, il dieci dicembre e il cinque gennaio prossimi. Sembra allora che il Signore ci abbia preparato tanti di quegli incontri speciali e straordinarii con Lui che facciamo fatica ad inserirli armoniosamente proprio nei nostri doveri quotidiani! Come coniugare la partecipazione a tutti questi momenti di grazia, senza tralasciare quello che nel nostro particolare stato di vita ci sembra debba essere fatto per bene, proprio per rispon-
dere alla nostra vocazione? Recuperare la consapevolezza della Presenza, di Gesù che si aggira nelle nostre strade, fa la differenza, ingenera delle scelte di qualità! Sapere che Gesù cammina al nostro fianco, sentirne continuamente la voce, non può non tradursi in uno “stile di vita”, che ci recupera il tempo per fermarci ad ascoltarLo… boicottare decisamente, ad esempio, le compere nei giorni festivi, è un altro dei suggerimenti venuti da Verona ! E’ cosa buona e giusta per chi lo mette in atto e a lungo termine potrà riconquistare il giorno della festa, del riposo, della preghiera anche a tutti quei papà e mamme di famiglia costretti a lavorare di domenica. E via dicendo sono tanti i m od i , p er n on “perdere tempo” e
nello stesso…tempo per diffondere una cultura, per trasmettere un modus vivendi che ruoti tutto intorno a colui che della vita è il Signore. Detto ciò mettiamocela tutta per partecipare a tutto quel che abbiamo già vissuto, condividendone la gioia e preparariamoci ad essere presenti a tutti i prossimi appuntamenti della comunità! Nel mese di ottobre nella Parrocchia del Sacro Cuore di Roseto abbiamo ricevuto dal nostro Vescovo il mandato catechistico diocesano, occasione in cui tutti coloro che svolgono per la Chiesa questo servizio hanno messo in comune la difficoltà e la bellezza di essere chiamati a trasmettere la ricchezza del messaggio cristiano. Momento di grazia che abbiamo avuto l’occasione di rivivere in parrocchia nella Solennità di Cristo Re, con la riapertura della catechesi parrocchiale… l’invio in missione, l’inizio di un nuovo anno di evangelizzazione, un anno di cammino di amicizia col Signore, o come lo si vuol chiamare perché ci tocchi il cuore. La responsabilità di educare, di
comunque è che ogni anno continuano a morire milioni di persone tra uomini donne e bambini.,, si contano più di due milioni di persone fuggite dalla guerra e raccolte in campi in condizioni tragiche e malsane. L’80% dei decessi di bambini è causata dalla malaria. La cosa che ci ha incuriositi e stupiti è la presenza di circa 50 organizzazioni umanitarie internazionali e religiose, centinaia di persone, di volontari, addetti alla distribuzione di cibo alla prima assistenza che rischiano la vita a causa dei continui bombardamenti, per portare assistenza sanitaria, cibo, acqua, cure e istruzione in questi territori. La situazione del Darfur, grande due volte la Francia, è in questi giorni oggetto di discussione delle comunit à i n t er n azi on al i , incaricat i di facilitare il dialogo, senza però essere mai
stati in Darfur. Dalle informazioni e notizie che abbiamo raccolte, noi ragazzi nella nostra semplicità abbiamo capito che il problema in questi territori è la fame causa delle grandi siccità che di conseguenza portano al conflitto per la rivendicazione di quei piccoli territori fertili. Allora ci chiediamo: “non è forse meglio concentrare gli sforzi internazionali, umanitari ed economici, per portare acqua invece di programmare nuovi bombardamenti?” Il Gruppo del Catechismo delle Superiori
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sto, ancora non ne godono appieno. Anche i primi cristiani credevano all’esistenza del Purgatorio e alla necessità di pregare per i defunti. Specialmente nel mese di novembre, alla Chiesa pellegrina sulla terra, è chiesto di soccorrere le anime del Purgatorio, con l’elemosina, la preghiera e con l’offerta della santa Messa. E’ un’occasione importante per non dimenticare la comunione d’amore che lega coloro che vivono nello stato di purificazione a coloro che, già beati, godono pienamente la vita eterna, e a noi, che camminiamo in questo mondo verso la casa del Padre. Enrica Mariani
Nel gruppo catechistico dei giovani in questo mesi ci siamo occupati ed informati di una notizia che in questo ultimo periodo sembra molto interessare l’opinione pubblica: la situazione in Darfur. “Terra dei Fur” l’etnia africana prevalente in questo territorio che da il nome a questo territorio del Sudan, nel centro dell’Africa. La situazione umanitaria è tragica, ci si interroga se si tratta di genocidio oppure no, il dato certo
trasmettere la vocazione alla vita è un impegno e un’esigenza di ogni credente ma è bello sapere che il Signore sceglie qualcuno a cui da una grazia particolare per svolgere questo compito. Come genitore mi
sento sollevata e supportata da questo dono, e allora il mandato catechistico è uno dei momenti più significativi della vita parrocchiale. E’la festa della famiglia allargata, ci dà la consolazione di poter condividere la responsabilità di far crescere e moltiplica la gioia di tirar su uomini e donne adulti e maturi nella fede, liberi figli del Re dei re. Per capire questo cammino “sinodale”ovvero “in comunione”, di corresponsabilità (altro punto chiave a Verona), quantomai propizia è la Novena in preparazione alla festa dell’ Immacolata che stiamo vivendo. Provate a pensare ad esempio al quinto mistero gaudioso del Santo Rosario e mi sembra ve ne sia proprio una bella immagine. Vi siete mai chiesti come mai due genitori quali erano Maria e Giuseppe si siano accorti solo dopo tre giorni di aver lasciato Gesù a Gerusalemme? Semplice… al tempio si andava in carovana e i bambini gironzolavano dalla testa alla coda della colonna guardati a vista da tutti!!! Non possiamo non accogliere l’invito di Maria a pregare con lei per tutti i catechisti e per quanti vivono con una particolare chiamata la trasmissione della vocazione alla vita, la fecondità spirituale (di cui abbiamo parlato nei precedenti numeri!); dono che rende un sacerdote padre e una suora…madre! E a proposito
di Suore vi annunciamo con gioia che il prossimo 10 dicembre, accolte solennemente dal nostro Vescovo (e da noi tutti ovviamente) riapriranno la casa delle Figlie della Sapienza e la cappella a Silville, tre suore monfortane, tanto attese e finalmente donate alla nostra comunità dalla Divina Provvidenza! Avere nella parrocchia delle persone consacrate interamente al Signore è un segno forte e un rimando continuo ai beni celesti che ci attendono. Sicuramente la cara Sr. Maria , che ci guarda dal cielo sarà contenta e la presenza delle sue consorelle che lavoreranno nella nostra parrocchia ce la faranno sentire vicina! Poi ancora avremo i Battesimi di nuove creature il giorno 8 e 17 dicembre e dal 16 ci prepareremo con la preghiera al Santo Natale celebrando la Novena. Questi mesi sono ricchi più di qualsiasi vetrina natalizia e sicuramente i beni che ci vengono garantiti non ci svuotano di soldi e di energie; facciamo bene le n o st r e sc e l t e e … approfittiamo delle offerte!!! Tiziana Mariani
1(//¶$77(6$'(//$ 78$9(187$ La percezione mesta, a volte tragica, della morte è comune a tutti, credenti e non. La società nella quale viviamo, cercando in tutti i modi di r en der e l’ uomo “immortale”, in realtà si arroga un diritto che spetta soltanto a Dio, quello di decidere della vita degli uomini. L’eutanasia, la clonazione, ed ogni altra forma di conoscenza scientifica tesa a rendere l’essere umano indipendente da un Altro, sono tentativi di esorcizzare questa ansia dell’ignoto. Gli uomini, non avendo potuto “guarire” la morte, la miseria e l’ignoranza, hanno semplicemente deciso di non pensarci. La fede cristiana però, ha una parola nuova e risolutiva: Cristo ha vinto la morte! Non evitandola o ricacciandola indietro, come un nemico da sbaragliare. Ma subendola, assaporandone tutta l’amarezza. Grazie a Lui, la morte non è più un muro davanti al quale tutto si infrange: è un passaggio, una Pasqua. La vita è un dono prezioso che il Signore ha messo nelle nostre mani, non perché ne diventassimo i padroni, ma perché in essa noi preparassimo la nostra eternità. Nel corso di questa esistenza terrena, seguendo l’esortazione evangelica ad essere perfetti come il
Padre celeste, siamo chiamati a crescere nell’amore per trovarci saldi e irreprensibili davanti a Dio. Nel mese di novembre, la Chiesa ci invita a pregare per i nostri fratelli defunti, in particolare per le anime sante del Purgatorio. Qui, i giusti che non hanno completato la loro purificazione sulla terra, saldano il loro debito nei confronti della Giustizia divina, attraverso diverse pene: quella che provoca maggiori sofferenze, è la privazione temporanea della visione di Dio. L’anima brucia dal desiderio di ricongiungersi al suo Signore, ma non può
farlo, perché non ha sufficientemente espiato, prima della morte, i suoi peccati. Il Purgatorio non è propriamente un luogo, ma piuttosto una condizione di vita. Le anime purganti ricevono serenamente le sofferenze espiatici che Dio infligge loro: esse infatti hanno la certezza della loro salvezza e vedono la pena come un mezzo per glorificare la santità di Dio e giungere alla visione beatifica. Il Purgatorio è dunque necessario per la salvezza delle anime che si lasciano purificare nell’ attesa della venuta del Salvatore. Attraverso la sua intercessione per i fedeli defunti, la Chiesa ha sempre manifestato la sua fede nell’esistenza del Purgatorio. Questa dottrina trova fondamento in diversi brani della Sacra Scrittura, sia nell’Antico, sia nel Nuovo Testamento. In particolare, s. Paolo afferma: “se l’opera che uno ha costruito sul fondamento (che è Cristo) resisterà, costui ne riceverà una ricompensa; ma se l’opera finirà bruciata, sarà punito: tuttavia egli si salverà, però come attraverso il fuoco”. Questo “fuoco” è segno della purificazione di coloro che, pur trovandosi già nell’amore di Cri-