pro manuscripto
volontà e perciò per Paolo, in cui tu devi vedere Iddio! Abbassa i tuoi occhietti che devono luccicare solo per lui onde il mondo con le sue insidie non ti turbi! I pericoli sono tanti anche per te, anche se sei legata. Passa per il mondo volando sopra queste brutture! Se il tuo primo amore fu per lui ringrazia umilmente Dio… e canta, canta forte l’inno dell’Amore: “Laudato sii mi Signore per Paolo mio in cui ammiro ed amo la tua divina Voluntade!” Nel leggere e meditare insieme questa lettera, ci siamo resi conto che, anche se nella società attuale la famiglia è in crisi e un certo modo di “pensare e parlare” appare anacronistico, la coppia cristiana unita dal matrimonio sacramentale può camminare insieme se attinge continuamente alla sorgente dell’AMORE che è Dio.
&2081,&$72'(, 3$552&,',6,/9, I Parroci di Silvi, don Antonio, don Dino, P. Nicola e don Vinicio, sentito il Vescovo, sentono la responsabilità pastorale di informare i fedeli che nelle rispettive parrocchie svolgono opera di apostolato, in piena comunione e stretta collaborazione con i parroci le seguenti comunità religiose femminili: nella Parrocchia di Santa Maria Assunta le Suore Apostole del Sacro Cuore residenti in via Garibaldi 55/ 57; nella Parrocchia di S. Stefano le Suore Serve del Signore residenti nel centro Pastorale di Via S. Stefano; nella Parrocchia Cuore Immacolato di Maria Suor Maria delle Figlie della Sapienza in Silville. Nessun altra suora o Comunità religiosa femminile è presente. Pertanto, i Parroci e i rispettivi Consigli Pastorali Parrocchiali ritengono doveroso informare, affinché non si verifichino fatti che possano creare divisioni, sospetti, amarezze e delusioni da parte di fedeli praticanti e non praticanti, che oltre alle Suore sopra citate e i collaboratori laici presenti nelle rispettive parrocchie che svolgono attività pastorale, caritativa, catechistica, liturgica, missionaria, ecc., in stretta collaborazione e comunione con i Sacerdoti, qualsiasi altra persona lo fa a solo titolo personale senza rendere conto a nessuna Comunità o Autorità Ecclesiale presente ed operante nel territorio e nelle Comunità Ecclesiali di Silvi.
Anno VIII - Settembre 2005 - n. 9
Bollettino Mensile della Parrocchia Cuore Immacolato di Maria - Silvi Marina
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La XX Giornata Mondiale della Gioventù, tenutasi a Colonia lo scorso mese di agosto, è stata certamente un’ esperienza meravigliosa e indimenticabile non solo per chi ha avuto la grazia di parteciparvi, ma anche per chi ne ha seguito i momenti salienti in televisione. In comunione con le migliaia di giovani presenti e con il Santo Padre, tutti noi abbiamo gioito della ricchezza di questo evento che, per tanti, si è trasformato in un’ occasione per rinsaldare la propria fede e per trovare nuovo entusiasmo da comunicare agli altri. Ci hanno colpito e ci invitano ancora a riflettere le parole del Pontefice, l’ intensità delle celebrazioni liturgiche, la festa di luci, colori e suoni che ha acceso la grande spianata di Marienfeld. Ma soprattutto, è stato edificante percepire l’ intesa sincera e immediata che si è venu-
ta a creare tra giovani provenienti da diverse nazioni, con abitudini, culture e costumi differenti tra loro, tutti accomunati dal desiderio di seguire Gesù, unico Signore di tutta la terra. Non solo europei, ma anche tanti fratelli asiatici e sudamericani, si sono riuniti insieme per esaltare la fede universale di una Chiesa, chiamata ad annunciare un regno senza confini. La presenza così calorosa di numerose comunità cristiane, lontane geograficamente dalla nostra realtà, ci ha riportato indietro nel tempo, al 1995, quando a Manila, capitale delle Filippine, è stata celebrata la X Giornata Mondiale della Gioventù. Qui, Giovanni Paolo II venne accolto da milioni di giovani, provenienti principalmente dal continente asiatico, desiderosi di mostrare al mondo l’ esistenza di una Chiesa ancora molto giovane, ancora poco conosciuta, ma ricca di carismi e impaziente di crescere, di portare frutti in abbondanza, di far conoscere a tutti l’ amore di Dio. In molti di questi paesi (Cina, Giappone, Corea...), la fede cattolica è arrivata piuttosto tardi,
probabilmente tra i secoli XVII e XVIII, e si è sviluppata con non poche difficoltà, soprattutto ad opera di missionari laici. Il 20 settembre, la liturgia fa memoria di 103 martiri coreani, uccisi nelle tragiche persecuzioni che insanguinarono il paese negli anni 1839, 1846 e 1866-67. Tutti insieme, uomini, donne, sposati, consacrati, anziani, giovani e bambini, associati nel martirio, sigillarono con il sangue la meravigliosa primavera della Chiesa coreana. Tra loro erano presenti il primo sacerdote di questa comunità, Andrea Kim Taegon, ardente pastore di anime, e l’ insigne apostolo laico Paolo Chong Hasang. La loro avventura ebbe inizio nel 1802, quando il re emanò un e-
ditto di stato, in cui ordinava lo sterminio dei cristiani, come unica soluzione per soffocare il germe di una “follia” ritenuta pericolosissima per il paese. Andrea Kim e Paolo Chong ebbero, con modalità e tempi differenti, il compito di restituire alla comunità dei fedeli, una guida spirituale e una gerarchia. Il primo tentativo venne attuato però solo nel 1837, quando penetrarono clandestinamente in territorio coreano, un vescovo e due sacerdoti dalle Missioni Estere di Parigi, martirizzati due anni dopo. Fu proprio in questo periodo che si svolse il mandato apostolico di Paolo Chong, laico eroico, nato nel 1795 in una famiglia che aveva già conosciuto la gloria del martirio. Egli si prodigò instancabilmente per accogliere e sostenere nell’ insediamento i missionari giunti dall’ Europa; viaggiò innumerevoli volte tra la Corea e la Cina, sorretto da una fede solida e genuina. Nel 1839, un apostata lo tradì. Paolo venne arrestato, torturato e decapitato il 22 settembre, sopportando la tribolazione con infinita fermezza. Successivamente, un secondo tentativo per garantire una stabile gerarchia alla Chiesa del paese, venne portato avanti da Andrea Kim, il quale donò ai suoi fratelli un nuovo vescovo e un nuovo pastore, assicurando da quel momento la successione apostolica. Cresciuto in una famiglia profondamente cristiana e iniziato giovanissimo agli ordini sacri, Andrea ottenne da subito ottimi risultati nella missione. Nel ’46, il vescovo Ferréol gli diede l’ incarico di far pervenire in Europa alcune lettere giunte da Pechino; un giorno, durante l’ incontro con le barche cinesi, ven-
Da una lettera del 1944 che Chiara Lubich (fondatrice del Movimento dei Focolari) aveva inviato a sua sorella, giovane sposa, di cui riportiamo alcuni stralci, si possono trarre spunti di riflessione validi anche ai giorni nostri.
Sorellina mia, …. Amare chi? Iddio. Lui abita nel cuore di tutte le creature. Ma tu, perché quella è la Sua Volontà, Lo devi amare soprattutto in un cuore: in quello di Paolo! Liliana mia: Paolo lo devi amare di più di quello che lo ami. E sai perché? In esso devi vedere manifestata la divina volontà di Dio! In esso devi adorare Iddio che abita nel suo cuore. Comprendimi: per te l’amare Iddio si dimostri così: amando Paolo più che puoi, per lui rinnega il tuo egoismo, la tua volontà di stare rinchiusa in te stessa, i tuoi comodi, tutti i tuoi difetti. Per lui aumenta la tua pazienza, perfeziona le tue capacità di mammina, sappi tacere quando qualcuno sbaglia!... Troppo poco lo ami. Lui per te è Dio, è la Volontà di Dio. Se tu ami Paolo tanto da morire per lui, tu ami Dio perché Paolo è (te lo ripeto, onde tu lo abbia fisso in mente) la manifestazione di Dio sulla terra. Verranno per te le gioie, verranno i
dolori e le angosce. Ma se tu in lui ti sforzerai di vedere Gesù…, allora, Lilianuccia mia, il tuo amore per lui non avrà fine. Nemmeno in Paradiso perché in lui non ami lui, uomo di carne ed ossa, ma ami Dio: solo così crescerà gigante il tuo amore… Se poco ami Paolo, poco ami Iddio! Ricordi Santa Rita? Come amava Paolo? Non sopportava così tutte le offese solamente per convertirlo, ma soprattutto perché in esso vedeva manifestata la divina volontà! In esso vedeva Iddio. Lilianuccia mia, tieni queste parole, leggile tante volte finchè ti sembra di averle comprese appieno. … Se tu le comprendessi! sufficientemente contento sarebbe il mio cuore che ti segue con trepidazione perché teme che tu soffra al pensiero che il tuo amore vada diviso! UNO SOLO E’ L’AMORE: per te è amare Iddio in Paolo tuo. Fatti degna di lui, come se tu ti dovessi far degna di Dio! Proprio così… Allora, facile per te sarà passare nel mondo come un angelo. Fa’ che il mondo non abbia a sciupare il candore del tuo cuore: il tuo cuore è per Iddio, è per la sua
essere come prima. È questa la grande sfida che lancia a tutti noi questa GMG di Colonia. Se davvero siamo arrivati fin li’ per cercare Gesù, per adorarlo ed offrirgli in dono noi stessi ci dobbiamo aspettare un cambiamento profondo e duraturo, come frutto prezioso del personale dono di grazia che il Signore desidera fare a tutti noi. Gesù ci dona luce sufficiente per vedere un’altra strada che dobbiamo avere il coraggio di imboccare per cambiare vita. Anche noi, come tanti tra coloro che hanno incontrato Gesù, dobbiamo trovare la forza di un cambiamento radicale: pensate agli Apostoli. Dobbiamo conoscere dove e come cambiare qualcosa o tutto della nostra vita e questo deve avvenire a più livelli: di fede, di comportamento e di annuncio. E si’, proprio di annuncio perché chi ha scoperto Cristo deve portare altri verso di lui. Una grande gioia non la si può tenere per sé, bisogna trasmetterla ,ci ha ricordato Benedetto XVI . Sono certa che ciascuno di noi non riprenderà la propria vita abituale dopo queste giornate di grazia a Colonia senza aver fatto delle scelte significative, che scaturiscono da un rinnovato incontro con il Signore. La GMG è finita, ma il cammino prosegue e ciascuno di noi reduce da Colonia o spettatore emozionato da casa, ha tracciato i propri personali bilanci e, forse, formulato dei propositi. Tutti siamo destinatari dell’invito formulato dal Papa al termine dell’omelia pronunciata durante la Celebrazione eucaristica a Marienfeld: “ANDIAMO AVANTI CON CRISTO E VIVIAMO LA NOSTRA VITA DA VERI ADORATORI DI DIO.”
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/XLSHUWHq'LR Con gli articoli “FAMILY – POINT” vorremmo tenere vivo l’interesse per la famiglia e la coppia riportando esperienze e parlando di temi specifici.
ne casualmente scoperto e arrestato. Nonostante i pesanti interrogatori al cospetto delle più alte cariche dello stato, e nonostante le atroci torture, Andrea rifiutò di apostatare, restando fedele al suo Dio. Venne decapitato il 16 settembre 1846 a Seul e canonizzato, con tutti i suoi compagni, nel maggio del 1984 da Giovanni Paolo II.
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Quante volte in questi mesi, durante gli incontri che si sono svolti nei vari gruppi, abbiamo sentito questa domanda?!? ³/D JHQ WHFKLGLFHFKHLRVLD"´ E abbiamo risposto : la gente dice,… della comunità, che è viva e bella, o che è chiusa e frequentata dai “peggiori” , o che c’è quella catechista che è molto affabile ma quell’altra è un po’ scorbutica, che l’A.C. è così e gli Scout cosà, che Don Vinicio predica bene o che non si sa che va cercando! Né più ne meno di come hanno risposto i discepoli di duemila anni fa. La gente dice e risponde quello che vede ad altezza di occhi, che è anche giusto, ma inesauriente, incompleto! Nel prossimo mese di ottobre inizieremo le assemblee generali del nostro Sinodo dove Gesù ci chiederà, ³9RLFKLGLWHFKHLRVLD"´ Con la stessa immediata intuizione inconsapevole della gente, i “suoi” dovrebbero consapevolmente poter fare la loro “ bella professione di fede davanti a
molti testimoni”( 1Tm 6-12)…la gente appunto! La stessa domanda, per dare al Signore una risposta completamente diversa; lo stesso panorama visibile, lo stesso strumento tangibile per dare, con uno sguardo differente, un giudizio totalmente diverso! Proprio quel “corpo” in cui la “gente” inciampa, è per noi il tramite che ci ha permesso d’incontrare il Signore e proprio e solo in contatto stretto e costante con quel “corpo”, continuare a seguirLo. Il Signore non poteva scegliere un esempio più coinvolgente con cui spiegare la Sua Chiesa; se si fosse fermato alla vite e ai tralci, potremmo dire che se qualcuno
non funziona o non da frutto, lo potiamo o lo gettiamo via addirittura. Se si fosse fermato all’esempio del campo, avremmo passato la vita a dividerci tra grano e zizzania, giustificando cosi nostri giudizi e pregiudizi. Ma aggregandoci in un corpo, non ci sono scuse, per quanto indecoroso o debole nessuno può fare a meno di un solo membro del proprio corpo, anzi lo cura maggiormente, ci spiega S. Paolo. Questa è la misura dell’amore per la Chiesa, per la comunità parrocchiale, di ogni cristiano; passione carnale per il corpo vivo del Cristo, Nostro Signore! Chiamati a celebrare il Sinodo da sino- dos , camminare insieme, sulla via verso la santità, sedotti da questa passione, siamo stati più “assidui nell’ascoltare l’insegnamento degli apostoli e nell’unione
fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere ,”(At 2-42). Se sentiamo “come un fuoco ardente” d’amore per il Signore, avendo capito che per contemplare il Capo non si può prescindere dal corpo, abbiamo devotamente riletto qualche lettera del nostro Vescovo, qualche documento parrocchiale, abbiamo meditato su qualche Enciclica. Se abbiamo gareggiato nello stimarci a vicenda, abbiamo avuto bisogno di confrontarci nei gruppi parrocchiali, poiché “ nessuna Scrittura profetica va soggetta a privata spiegazione”(2 Pt 1-20). Questa contemplazione ci ha reso l’immagine vera del Signore , ci ha messi consapevolmente alla Sua Presenza . Incontrando, pensando o parlando dei fratelli della comunità cristiana, noi vediamo e tocchiamo il nostro stesso essere, che glorioso e attraente, o tormentato e poco allettante, è il volto del Nostro Signore! E proprio nei limiti e nelle piaghe di ciascuno possiamo testimoniare alla gente il Cristo autentico e vivente, perché non abbiamo altro di cui vantarci se non della Sua croce, direbbe S. Paolo. Ogni membro della comunità dal più brillante
al più “indecoroso” mi appartiene, è parte di me. Ognuno è con me …le mani che sgranano un rosario e quelle che consacrano per me il pane e il vino, la mente che pensa un articolo per il bollettino, la bocca che parla ai ragazzi del catechismo, le braccia che puliscono la chiesa, il visino dei bambini che giocano, il cuore che ricorda tutti nella preghiera,. Ognuno è con me quel volto di Cristo che rende questa immagine visibile alla “gente” che guarda e Lo cerca. Se, per grazia, guardandoci l’uno l’altro, sapremo dire “tu sei… stato scelto, chiamato ed eletto come me dal… Cristo, il Figlio del Dio vivente” ci sentiremo rispondere da Gesù “ Ed io ti dico; tu sei una pietra viva e con questa pietra io edifico la mia Chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa!”. Una pietra insieme a tante altre, il volto di ognuno per far contemplare alla “gente” il Volto di Cristo… …come ad esempio a Colonia tante foto tessera di tanti volti sono state messe insieme per ricostruire un immagine gigante del Servo di Dio Giovanni Paolo II. E a proposito di Colonia e di...
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Domenica 14 agosto alle ore 19.00 per noi ragazze e ragazzi di Azione Cattolica e degli Scout della parrocchia Cuore Immacolato di Maria è iniziato il lungo viaggio verso Colonia. Mai avremmo potuto immaginare che a circa 1500 chilometri di distanza le nostre routine quotidiane sarebbero state sovvertite,e come sono state
sovvertite………Pernottamento nelle famiglie,cibo tipico,temperature bassissime,lingua rigorosamente tedesca o al massimo inglese,insomma l’Italia era distante ma con noi avevamo portato la speranza di un incontro che ci avrebbe fatti sentire a casa,al riparo. Cosi’ è stato! I tanti momenti di preghiera, di catechesi e di comunione ci hanno permesso di ricreare una vera famiglia, di aprire il nostro cuore a Cristo e di incontrarlo. Quando si incontra veramente Gesù “dopo” più nulla nella nostra vita può