Suppl. al N. 6/2007 di Informacigielle - Dir. Resp. Sergio negri - Aut. Trib. To N. 3272 del 24/3/83 - Anno X, Num.6, Novembre 2007 - Comma 26 art. 2 L. 549/95 - Stampa Artale
Anno XXVII n. 137 18 dicembre 2007
DI NUOVO PRIMI !!!
Elezioni R.S.U. 2007
Elezioni RSU: Ancora primi
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Analisi del voto
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I risultati elettorali
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Graduatorie della dirigenza
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Precari
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Cral al capolinea
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Riforma previdenziale
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ThyssenKrupp
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DOMENICO AMATO CARLO BOGLIETTI NICOLA FRANZESE RAFFAELE MADARO GINO MISURACA MIMI’ SCIORTINO LALLA SPIONE
Il Fogliaccio è anche on line www.cgil.it//fp.piemonte La redazione del Fogliaccio ha sede presso l’Ufficio Sindacale C.G.I.L. - Ente Regione Piazza Castello, 153 - Torino - Tel. 011.530263.
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Ancora primi Le elezioni RSU in Regione, ancora una volta, hanno premiato la CGIL. Una vittoria limpida e non scontata e proprio per questo ancora più importante. Vogliamo ringraziare le candidate e i candidati, eletti e non: il loro contributo è stato essenziale per arrivare a questo risultato. I delegati e le delegate, le iscritte e gli iscritti che in una campagna elettorale non facile ci hanno sostenuto con convinzione. Le elettrici e gli elettori che ancora una volta hanno riconosciuto alla CGIL onestà e correttezza nei comportamenti e nelle proposte e coerenza nelle scelte. In una campagna elettorale interpretata da qualche sigla in maniera arrogante, abbiamo contrapposto il sereno orgoglio di appartenere ad un grande sindacato. E abbiamo vinto!
Auguri di Buone Feste e felice Anno Nuovo ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○
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Elezioni R.S.U.
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Elezioni R.S.U.
CGIL in Regione Piemonte vince di nuovo. Anche in queste elezioni RSU, le candidate (25) e i candidati (23) della lista CGIL raccolgono i maggiori consensi, in una competizione elettorale ogni volta più difficile. Rispetto al 2004, è leggermente diminuito il numero dei dipendenti aventi diritto al voto (2.757 a n z i c h é 2.798), è diminuito il numero dei votanti (2.236 a n z i c h é 2.331), mentre è aumentato il numero delle liste (7 in luogo di 4). Le sigle confederali mantengono un saldo primato (81,17% dei voti validi), ma cambia l’ordine di piazzamento. CGIL è ancora prima, conseguendo un cospicuo 32,70% ed il peso relativo più ampio nella rinnovata assemblea (12 eletti su un totale di 36 rappresentanti da eleggere). Alle spalle di CGIL si colloca questa volta la UIL, che grazie o forse nonostante il frenetico movimentismo dell’instancabile segretario - che non si è risparmiato in effetti speciali come i POB - conserva sostanzialmente numero e percentuale di votanti (24,58%) ottenuti nel 2004. La novità più rilevante è l’arretramento della CISL, che diventa il ter-
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zo sindacato alle elezioni (23,89%), scendendo dalla prima posizione conquistata nel 2001 e dalla seconda posizione solidamente raggiunta nel 2004. La CISL paga un forte dazio, avendo “fatto pulizia” al suo interno, come sostiene il segretario. Sta di fatto che “lo sporco” adesso si ritrova appena davanti alla porta, o meglio sempre all’interno della RSU. E infatti, due sigle (CSA, 5,19% e SULPM, 5,52%) si affacciano nella nuova RSU, e conquistano due rappresentanti ciascuna, trascinate da due “fuorusciti” o “estromessi” dalla CISL, che possono contare comunque su un pacchetto di personali consensi. Inoltre, fa il suo ingresso in RSU una nuova sigla che ripresenta vecchie conoscenze (CONFSAL con gli ex RdB, 6,45%). Ed infine porta un rappresentante in RSU anche la “rinnovata” RdB (1,67%). Com’è evidente, la assemblea non modifica i suoi equilibri interni. Comincerà ora il confronto per la predisposizione di un programma unitario, sulla cui base sarà poi proposta la delegazione trattante ed il coordinatore. Buon lavoro a tutti!
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Il risultato del voto
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Elezioni R.S.U. del 19-22 novembre 2007 Voti di lista, seggi assegnati, preferenze ai candidati
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Elezioni R.S.U. del 19-22 novembre 2007 Voti di lista, seggi assegnati, preferenze ai candidati
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Elezioni RSU del 19-22 Novembre 2007 N. Sede 1 ALBA 2 ALESSANDRIA 3 ASTI 4 CUNEO 5 NOVARA 6 ROMA 7 VERCELLI 8 TORINO C.so Bolzano 9 TORINO C.so Regina 153 10 TORINO C.so Regina 174 11 TORINO C.so Usa 1 12 TORINO C.so Usa 21 13 TORINO P.zza Castello 14 TORINO P.zza Nizza 15 TORINO Via Avogadro 16 TORINO Via Belfiore 17 TORINO Via Lagrange 18 TORINO Via Magenta 19 TORINO Via Meucci 20 TORINO Via Pisano 21 TORINO Via P.Amed. 22 TORINO Via Viotti 23 TORINO Via Petrarca 24 TORINO Via Alfieri 25 Mobile C.Orbassano C.Reg. 26 Mobile V.Livorno C.Marche 27 Mobile Biella Ivrea 28 Mobile Casale Novi 29 Mobile Ceva Mondovì 30 Mobile Verbania TOTALE % su 2.156 voti validi
RdB 0 0 0 0 0 0 0 5 1 2 0 3 0 2 0 1 2 0 1 0 1 2 0 15 0 1 0 0 0 0 36 1,67
SULPM 0 4 0 1 0 0 0 2 8 4 1 5 32 3 1 4 3 5 4 2 2 9 3 21 1 4 0 0 0 0 119 5,52
CSA 0 14 0 1 0 0 0 9 3 7 9 7 3 6 3 6 9 1 1 3 1 14 1 6 1 0 4 0 0 3 112 5,19
CISL 1 11 4 10 2 4 7 76 40 16 23 33 37 7 13 29 13 14 18 23 32 11 22 37 8 13 3 0 5 3 515 23,89
Elettori uomini Elettrici donne Totale elettori
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CGIL 17 11 3 3 2 0 21 12 35 34 33 50 61 25 11 35 17 51 48 21 28 22 1 108 5 16 6 14 1 14 705 32,70
CONFSAL 0 3 0 6 2 2 0 7 18 8 6 23 3 12 4 13 0 4 1 5 1 4 5 2 1 5 1 2 1 0 139 6,45
UIL 5 25 21 26 26 1 4 12 20 19 10 32 43 3 9 28 6 29 22 14 24 28 2 48 18 7 13 2 22 11 530 24,58
B/N 0 1 0 1 1 0 1 2 7 1 1 11 10 3 4 6 0 4 4 2 0 3 2 8 4 0 2 1 1 0 80
TOTALE 23 69 28 48 33 7 33 125 132 91 83 164 189 61 45 122 50 108 99 70 89 93 36 245 38 46 29 19 30 31 2.236
n. 996 n. 1.761 n. 2.757
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Voti di lista per seggio
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Avendo voluto - prima l’una e poi l’altra - il concorso pubblico a 15 posti da dirigente, giunta di centro-destra e giunta di centrosinistra si sono trovate d’accordo anche nel non voler precisare in anticipo quali criteri sarebbero stati adottati per l’eventuale utilizzo delle graduatorie. La poco credibile motivazione è stata che si sarebbe deciso al momento opportuno, sulla base delle esigenze organizzative e funzionali dell’Ente. Come stanno andando le cose, tutti lo vediamo. Nel dare seguito al piano occupazionale 2007 (che prevedeva, dopo l’estate, l’assunzione di 4 idonei in Consiglio e 10 in Giunta), sia l’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale sia la Giunta regionale hanno risolto le rispettive esigenze discutendo e disputando sino all’ultimo minuto all’interno delle loro stanze. Come abbiamo già scritto, i motivi organizzativi nessuno li ha capiti, mentre invece è sembrato evidente un fumus di tipo politico o personalistico. A fronte della ennesima protesta da parte sindacale e da parte di un gruppo di idonei, il vicepresidente Peveraro ha anticipato le intenzioni per il prossimo futuro: una piccola tornata di assunzioni nei primi mesi del 2008 (3 unità), un’altra a giugno e un’altra ancora dopo, chissà se e chissà quando. Come da impegno contenuto nel piano occupazionale, entro fine anno si sarebbe effettuata una verifica delle ulteriori esigenze, anche alla luce degli esiti del bando annuale per la rottamazione dei dirigenti ed alla luce del disegno di riorganizzazione dei settori. Nell’incontro del 7 dicembre, ecco la nuova previsione del vicepresidente Peveraro: 3 assunzioni a gennaio, 10 a giugno. Poi forse, chissà. Il quadro organizzativo? I 145 settori proposti con la delibera del 3 agosto scorso dalla giunta al Consiglio regionale. Niente staff ed ulteriore riduzione della dotazione organica della dirigenza (stabilita in 313 unità dalla L.R. 51/1997 e poi scesa alle attuali 268 unità dal marzo 2006). I conti, dal punto di vista organizzativo, evidentemente non tornano. Ci sono oltre 50 settori da anni privi di dirigente o con dirigente ad interim. Saranno tutti soppressi, accorpando le attività in nuovi settori? Si continuerà a far finta di tagliare le strutture, generando mostri ingestibili come accade per le Direzioni regionali? Ci viene il dubbio che
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la minore funzionalità faccia comodo per gestire di fatto la macchina regionale attraverso l’ingerenza politica, magari mediata da consulenti. Ma c’è anche qualcos’altro che non torna. Il vicepresidente continua a dire che le graduatorie saranno utilizzate, non tutte per intero, ma largamente. Poi tira fuori i numeri che abbiamo detto, conservandosi le mani libere per pescare come meglio crede insieme alla Giunta (probabilmente facendo mercato delle vacche anche con la minoranza, come è già capitato in passato). Questo gioco non ci piace. Noi ci aspettiamo che la Giunta dica con chiarezza quali strategie ha in mente - e con quali motivazioni – su un aspetto fondamentale per il funzionamento dell’Ente qual è la scelta della dirigenza. Ciò precisato, non ci piace nemmeno il gioco della UIL che tira a frenare le assunzioni dalle graduatorie, cercando di anticipare lo svolgimento del corso-concorso (e poco conta che qualche spirito errante con l’etichetta CGIL faccia altrettanto). Perché tanta fretta? Per selezionare nuovi aspiranti dirigenti e avere nuove liste di speranzosi idonei? Ma le liste - fino al 2009 - ce l’abbiamo già! Per illudere i tanti che non hanno partecipato o non hanno superato il concorso pubblico che la terra promessa è comunque all’orizzonte? Ma perché non dire che, come stanno le cose oggi, si tratterebbe di bandire una nuova procedura per soli 7 posti?! La campagna elettorale è finita. E’ bene che chi ha provato a vendere facili promesse (POB o corso-concorso) se ne accorga. Torniamo coi piedi per terra e facciamo capire a questa Giunta che i sindacati e i dipendenti non si fanno prendere in giro da chicchessia. Mad
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Graduatorie della dirigenza e mercato delle vacche
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PRECARI
Quasi a ridosso della fine dell’anno, si è finalmente raggiunto un accordo che prevede l’avvio del percorso di stabilizzazione dei precari dell’Ente Regione. Si è partiti dalla rilevazione tra luglio e settembre che ha evidenziato la presenza di 145 co.co.co. e 60 “atipici”, tutti rientranti nelle regole del comma 560 della Legge 296/206 (legge finanziaria 2007) e tutti impiegati in attività stabili e continuative. La Commissione bilaterale OO.SS-Amministrazione (Giunta e Consiglio) ha elaborato la proposta tecnica che è stata poi perfezionata in un Protocollo di intesa. Si prevede di bandire entro marzo 2008 tre diverse procedure selettive a tempo determinato, a posti zero, per un anno, rinnovabile, una per laureati, una per diplomati e una per licenza media inferiore. E’ prevista l’applicazione della riserva del 70% per i co.co.co., un punteggio per titoli per gli “atipici” e per i tempi determinati che hanno prestato servizio presso la Regione Piemonte. Tutti devono aver lavorato almeno un anno, nel triennio antecedente il 29.9.2006. Il giudizio che come CGIL diamo di questo accordo non è totalmente positivo. Si è impiegato un anno, quando altre Amministrazioni in Piemonte e in Italia già nella scorsa primavera davano attuazione alle norme della Finanziaria. Alcune Regioni, come la Toscana e l’Emilia, hanno scelto la strada migliore, quella legislativa. Non tutti i soggetti all’interno della Commissione bilaterale hanno compreso e quindi condiviso l’obiettivo - che voglio ricordare nazionale e unitario per CGIL CISL e UIL - che tende alla cancellazione del precariato nella Pubblica Amministrazione. Qualcuno ha persino confuso i precari, che da anni lavorano nei nostri uffici, con i “portaborse”. Positivo l’impegno a rinnovare i contratti attualmente in essere fino alla attuazione della stabilizzazione. La percentuale della riserva poteva essere più alta, ma è comunque una buona garanzia. Lalla Spione
UN ALTRO MORTO SUL LAVORO
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DIO BONO! PROPRIO ADESSO CHE TUTTO STAVA PER CAMBIARE
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Sul filo di lana
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CRAL Iniziata nel 2000, l’avventura della sede sociale in Piazza Muzio Scevola è giunta al capolinea. In sette anni, siamo al quarto insuccesso gestionale consecutivo. Il primo gestore è fallito nell’estate 2003, lasciando dietro di sé un po’ di debiti che il Cral ha dovuto saldare. Il secondo, dopo diverse vicissitudini e dopo un clamoroso “fiasco” al cenone di Capodanno del 2003, una volta invitato (con raccomandata) ad andare via, si è rifiutato di lasciare i locali. Da settembre 2004 a gennaio 2005 – quando ha deciso finalmente di lasciare – siamo stati praticamente estromessi dalla nostra sede. Ne sono seguiti strascichi legali e perdite economiche a carico del Cral. Da marzo 2005 a febbraio 2006 abbiamo avuto un terzo gestore, con nuove difficoltà e problemi. Al momento di uscire, questo individuo ha puntato i piedi. Per mandarlo via, il Cral ha dovuto pagare una buonuscita pari a ben 23.000 euro. L’ultimo ed attuale gestore è subentrato dopo la parentesi di “Casa slovacchia” durante le Olimpiadi invernali 2006. Ben presto ha dato prova di essere inaffidabile economicamente (facendo intestare al Cral fatture di sua spettanza per decine di migliaia di euro) ed inadeguato sotto il profilo della correttezza gestionale (mancata rendicontazione delle attività, irregolarità nei pagamenti, omessa consegna di incassi).
Naturalmente, mentre tutto ciò succedeva nel corso di questi anni, il Cral ha speso altre ingenti somme. Le sole bollette di gas, luce ed acqua, incidono per molte decine di migliaia di euro l’anno. Poi c’è la manutenzione straordinaria di attrezzature ed impianti, la pulizia degli spazi verdi esterni, la sistemazione dei campi da tennis. Una somma aggiuntiva e straordinaria di 310.000 euro, assegnata dalla Regione Piemonte al Cral nel corso del 2003, per i lavori di ristrutturazione degli immobili, è stata successivamente utilizzata per coprire spese di diversa natura all’interno della sede sociale. A chiusura del bilancio 2007, quella somma – rosicchiata anno per anno - è completamente esaurita. A fronte di questo oneroso impegno senza ovviamente fare di tutta l’erba un fascio, negando la validità di alcune attività ed iniziative - cosa abbiamo ottenuto in cambio? La soddisfazione di qualche decina di tennisti ed una non quantificabile frequentazione del ristorante, in minima misura (per quello che sappiamo) da parte dei soci regionali. Abbiamo chiesto ripetutamente delle statistiche più precise, ma non ne abbiamo viste. Al di là dei numeri, appare comunque innegabile che la scommessa di fare di questa sede il luogo di aggregazione dei
COSA FESTEGGIA ?
Qualcuno si starà chiedendo: non era possibile evitare tanti infortuni, magari facendo valere la legge ed i contratti? Purtroppo, alla luce della esperienza e stando anche al parere del commercialista e di un avvocato, non è facile ottenere giustizia in questi casi, e men che meno in tempi brevi. A quanto pare, la legge è poco efficace nei confronti dei prepotenti e di quelli che non hanno nulla da perdere. Ed è quindi problematico risolvere un contratto, pur in presenza di gravi inadempienze, e pretendere il pagamento dei propri crediti, se la controparte (ovvero il gestore) non è d’accordo. ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○ ○
CON L’ANNO NUOVO IL TICKET VARRÀ 11 EURO
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Una esperienza da concludere
soci del Cral, in particolare dei colleghi regionali, è da considerare perduta. Comunque vada a finire la vicenda dell’attuale gestore – ed è facile prevedere che finirà male – è il momento di trarre le debite conseguenze. La prima decisione da assumere è quella di rinunciare alla concessione e restituire quindi al Comune la sede sociale. Non basta. Con l’occasione, sarebbe opportuno fare un passo indietro anche per ciò che riguarda la gestione dei bar interni regionali, di Corso Bolzano 44 e di Corso Regina Margherita 174. Anche il bilancio di questa esperienza (dopo qualche positivo risultato iniziale) è di segno negativo, come dimostrano i contenziosi tuttora aperti con gli ex gestori, dopo la improvvisa chiusura dello scorso agosto. Ma non può finire qui. Non si possono considerare i risultati appena riassunti come frutto della sfortuna. Nemmeno è tollerabile che si dica: abbiamo deciso tutti. Siamo tutti responsabili. Quindi, come sempre, nessuno è responsabile. Qualcuno dovrà assumersi le proprie responsabilità. Sono state compiute scelte sbagliate. Sono stati utilizzati i soldi del Cral, denaro pubblico, con insufficiente avvedutezza. Solo per citare episodi del più recente periodo, qualcuno ha voluto venire incontro al gestore in modo forse azzardato. Considerato che per suoi presumibili precedenti problemi lo stesso gestore non poteva accedere al credito (come si è saputo in seguito), il Cral si è accollato dei finanziamenti per contribuire alle spese per un forno da pizzeria (25.000 euro) o per contribuire all’acquisto di apparecchiature per il maxi schermo TV (12.000 euro). Poi si è provveduto ai lavori accessori alla installazione della copertura di un campo da tennis (7.000 euro). Il “ritorno” di tali investimenti è stato nullo se non negativo. Si è voluta acquistare una piscina estiva, alla vigilia dell’estate 2006. Dopo aver speso oltre 18.000 euro, la piscina è rimasta chiusa per l’intera stagione, per mancanza dei permessi. Quest’anno finalmente è stata inaugurata. Pare che abbia fruttato complessivamente 900 euro, che però sono finiti nelle tasche del gestore anziché in quelle del Cral, che nel frattempo ha pagato i bagnini per qualche migliaio di euro. Un vero successo.
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Qualcuno nell’autunno 2006 ha voluto dare il benservito al referente della segreteria - da sempre, dai tempi de “La Stampa”, presso la sede di Piazza Muzio Scevola - e fare a meno di una persona affidabile, con esperienza decennale. Al suo posto qualcuno ha proposto di assegnare l’incarico alla figlia del gestore, la quale ha “combinato pasticci” contabili e amministrativi gravi, e poi ha abbandonato tutti, uscendo infine persino dalla società con gli altri componenti della famiglia. Nel corso di questa estate, a fronte di ripetute manchevolezze e irregolarità del gestore (che per giunta occupa abusivamente alcuni locali adibiti ad alloggio di servizio), pur continuando a pervenire al Cral fatture per ordinativi di competenza del gestore stesso (per un ammontare di circa 35.000 euro), qualcuno - anziché procedere con la necessaria fermezza - ha ritenuto giusto accordare ancora fiducia e diminuire il canone mensile della gestione. Non è il caso di aggiungere altro, ma l’elenco di discutibili circostanze potrebbe continuare. Quando, da tempo - anche in Consiglio direttivo - è stato chiesto di conoscere, esaminare e discutere più approfonditamente la specifica situazione della sede sociale in una apposita riunione, ci si è rifugiati nel rinvio sine die. Quando c’è stato chi ha provato a segnalare riserve e perplessità, qualcuno le ha di fatto liquidate sostenendo che, a fronte di qualche eventuale intoppo di percorso, il Cral riceve tanti complimenti e commenti soddisfatti. Qualcuno ha risposto che il nostro Cral è comunque il migliore tra tutti. Non è questo il tema in discussione. Ma se il quadro appena descritto è vero, è ora che si sappia anche al di fuori delle quattro pareti del Cral. Raffaele Madaro
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RIFORMA PREVIDENZIALE Dopo il referendum sul welfare, che ha sancito il SI all’accordo del 23 luglio 2007, tutti i dipendenti faranno i conti con un innalzamento “morbido” dell’età pensionabile. Lo scalone della legge Maroni, che dal 2008 portava l’età minima per il pensionamento da 57 a 60 anni, verrà sostituito con una combinazione di scalini e quote che a regime, nel 2013, consentirà il pensionamento con almeno 61 anni di età e 36 di contributi (vedi tabella). Fino al 31/12/2007 i dipendenti potranno andare in pensione con 57 anni di età e 35 anni di contributi. Periodo Gennaio 2008 - Giugno 2009 Luglio 2009 - Dicembre 2010 Quota 95 Gennaio 2011 - Dicembre 2012 Quota 96 Da Gennaio 2013 Quota 97
Anni 58 59 oppure 60 60 oppure 61 61 oppure 62
Contributi 35 anni 36 anni 35 anni 36 anni 35 anni 36 anni 35 anni
Il limite minimo per il pensionamento di vecchiaia rimane a 60 anni per le donne e 65 per gli uomini. Per tutti i dipendenti con 40 anni di contributi rimane possibile l’accesso alla pensione a prescindere dell’età anagrafica e vengono ripristinate 4 finestre di uscita, anziché le 2 previste. Gli effetti positivi della riforma sui lavoratori, che a breve o fra qualche anno andranno in pensione, sono facilmente tangibili. I nuovi requisiti riducono la disparità determinata dalla legge Maroni, confermando anche per questa parte del testo dell’accordo l’opportunità del referendum. Attendiamo ora con fiducia l’approvazione definitiva dell’accordo. Domenico Amato
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In dirittura d’arrivo l’approvazione in Parlamento dell’accordo sul welfare
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Torino 10.12.2007 Quattro operai sono morti alla ThyssenKrupp di Torino, altri tre sono in fin di vita in ospedale e la città si mobilita, solidale con le famiglie dei morti e dei feriti e con tutti coloro che sono costretti a lavorare rischiando la vita. Il sindacato ha indetto una manifestazione: alle 9,30 in piazza Arbarello, e noi regionali non abbiamo due ore di sciopero ma due ore di assemblea, pagate, garantite. Eppure i dipendenti regionali presenti erano pochissimi, quasi assenti. Non c’erano quelli che hanno parenti che lavorano nelle fabbriche pericolose, quelli che hanno avuto parenti che hanno subito incidenti sui posti di lavoro, perché è impossibile che in una città industriale come Torino ci siano così pochi dipendenti regionali che hanno un legame stretto con queste categorie. Non c’erano i dipendenti che nei giorni scorsi si sono indignati, commossi, agitati di fronte all’incidente della Thyssen e che oggi hanno preferito rimanere nei loro uffici riscaldati. Non c’era chi dovrebbe sentirsi privilegiato, perché noi dipendenti regionali lo siamo: almeno non rischiamo la vita per svolgere le nostre mansioni. In piazza Arbarello faceva freddo, i piedi dopo un’ora sulla pietra cominciavano
a dare segni di fastidio ma che cos’è un po’ di freddo di fronte a chi è morto arrostito da un olio bollente? Volendo, la scusa per non uscire la può trovare chiunque e ne ho sentite di veramente meschine, assurde, incredibili. Ditelo, almeno, che avete paura di prendere freddo, che avete paura di essere considerati degli attivisti sindacali e di perdere qualche privilegio e di non raggiungerlo mai. Ditelo almeno, che non ve ne frega niente finché sono gli altri a morire, che preferite far finta di non vedere, di non sentire, anche se, a differenza delle tre scimmiette, poi parlate e sembrate così sensibili alle disgrazie altrui. Posso dire che ne ho le tasche piene dei proclami, delle lacrime di fronte ai documentari sui bambini che muoiono di fame, delle parole ipocrite di fronte alle morti per lavoro? E anche se nessuno mi dà il permesso lo dico ugualmente, perché è vero: mi sono vergognata e non vorrei davvero più che succedesse che quei pochi che ci sono si debbano vergognare per tutti quelli che sono stati al calduccio o hanno approfittato delle due ore pagate per andare a spasso. Gabriella Bona
MAI PIÙ MORTI SUL LAVORO
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PAROLA DI CARDINALE
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Chi è morto giace e chi è vivo ha freddo
CGIL FP
FUNZIONE PUBBLICA CGIL COMPRENSORIO DI TORINO Via C. Pedrotti, 5 - 10152 Torino Tel. 011.2442.520
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