The Integration Of Vietnam In The World Economy

  • November 2019
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“Malgrado le difficoltà, il Vietnam è determinato nel seguire il cammino, intrapreso negli ultimi vent’anni, dell’integrazione internazionale e regionale dell’economia”. L’ambasciatore del Vietnam in Italia Nguyen Van Nam è intervenuto al convegno “The integration of Vietnam in the world economy”, organizzato il 27 marzo scorso in Bocconi dall’Istituto di Diritto comparato. La scelta degli anni ’80 di avviare il processo di integrazione nell’economia sia regionale sia internazionale, ha detto l’ambasciatore, si è rivelata coraggiosa e giusta. Allora l’economia vietnamita era statale, centralizzata e burocratizzata. Oggi l’integrazione sta già dando importanti frutti. Verso una svolta storica Sul piano economico, l’integrazione ha contribuito ad aumentare sensibilmente la capacità produttiva del paese in tutti i settori: agricolo, industriale, dei servizi e delle costruzioni. Il tenore di vita della popolazione è vistosamente migliorato. Da un reddito medio pro-capite di appena $ 150 l’anno 15 anni fa, si è giunti oggi a $ 600 l’anno, con la previsione di raggiungere $ 1.100 tra 4-5 anni. Come potere di acquisto reale siamo già oggi intorno a $ 2.000. Anche la struttura dell’economia si è modificata. Se 15 anni fa l’agricoltura era la voce che più contribuiva al PIL nazionale, oggi questa conta appena per il 20%, con un 41% dell’industria e un 38% del settore edile. Gli investimenti stranieri in Vietnam hanno rappresentato nel 2005 quasi il 50% di tutti i fondi di investimento del paese, e si prevede che la quota salirà al 54-55% nei prossimi anni. L’economia del Vietnam è sempre più aperta, ha detto Van Nam. D’altra parte, nuove sfide si affacciano all’orizzonte: una concorrenza internazionale sempre più agguerrita, Nguyen Van Nam la debolezza delle risorse e del sistema bancario-finanziario del paese, l’inadeguatezza delle infrastrutture tecniche e tecnologiche, l’inesperienza a operare in un’economia di mercato. Inoltre, anche mancati progressi nei negoziati multinazionali multilaterali e nuove forme di protezionismo hanno influenzato, secondo l’ambasciatore, il processo di integrazione del Vietnam. Nonostante le difficoltà, il cammino del paese è comunque arrivato fino a qui, e oggi dovremmo essere vicini alla conclusione del processo di ammissione nel WTO, World Trade Organization. “Con l’entrata nel WTO - ha detto Van Nam - si apre una nuova fase nella storia del Vietnam. Per la prima volta, il paese avrà pieni rapporti di pace, cooperazione e amicizia con tutti i paesi del

mondo”. Un’economia sempre più interdipendente da quella mondiale Una nazione priva dei problemi dell’urbanizzazione - solo un quarto degli 82 milioni di abitanti vive in città - con un’economia molto aperta, in cui le esportazioni costituiscono il 50% del PIL e le importazioni sono quasi il 60%. Carlo Filippini, professore di economia politica in Bocconi e direttore dell’Istituto di studi economico-sociali per l’Asia orientale, ha tracciato un quadro dell’attuale economia vietnamita e ha ripercorso le tappe principali dello sviluppo economico del paese negli ultimi vent’anni. L’apertura del Vietnam al mondo esterno, il “Doi Moi”, avviene nel 1986. Tra il 1989 e il 1990, con il collasso del blocco comunista, la direzione dei commerci vietnamiti viene costretta a mutare radicalmente. Carlo Filippini Il 1995 è l’ anno di entrata del Vietnam nell’ASEAN, Association of Southeast Asian Nations. Il 1° maggio 2004, data dell’allargamento dell’Unione Europea a 25 nazioni è, infine, un altro momento significativo per la nazione, poiché coinvolge alcuni paesi dell’ex blocco comunista, vecchi partner commerciali. L’accesso al WTO, procedura complessa ma grandi benefici “La procedura di accesso al WTO è molto complessa ed esigente, ma permette di usufruire di benefici ampi”, ha osservato Claudio Dordi, professore di Diritto internazionale in Bocconi e direttore in Vietnam di un progetto del Ministero degli Affari Esteri italiano che mira ad aiutare il paese a modificare la propria legislazione soprattutto nel campo dei sussidi alle esportazioni. La procedura di accesso al WTO è diversa, per esempio, da quella prevista per l’ONU, Organizzazione delle Nazioni Unite, che prevede che nessuno stato membro possa chiedere ai candidati qualcosa in più di quanto previsto nello statuto. Per quanto riguarda il WTO, invece, non esistono termini standard di accesso, e i nuovi membri devono spesso assumere impegni più ampi e più gravosi

rispetto ai membri originari. La procedura prevede negoziazioni multilaterali e bilaterali. Le prime riguardano la cornice legale e altri aspetti legati all’economia del paese candidato. Le negoziazioni bilaterali Claudio Dordi prevedono, invece, che il paese candidato assuma precisi impegni commerciali con i membri del WTO interessati. Nel caso del Vietnam, la domanda di ammissione è stata presentata nel 1995, e nel 1998 c’è stato il primo incontro del working party. Tra il 2001 e il 2004 il paese ha modificato fortemente il proprio sistema legale, con l’intervento su più di 40 leggi riguardanti materie di interesse del WTO. Tra i benefici dei quali potrà godere il Vietnam con l’entrata nel WTO, Dordi ha ricordato l’accesso ai mercati internazionali, la possibilità di attrarre maggiori investimenti stranieri sul proprio territorio e l’accesso all’organo di risoluzione delle controversie dell’organismo internazionale. “Pensiamo, per esempio, alle recenti misure anti-dumping varate dalla Commissione Europea contro le scarpe prodotte in Vietnam - ha spiegato Dordi -. Una misura che a mio avviso viola l’art. 15 sulle misure anti-dumping, che prevede che le nazioni sviluppate tengano conto del fatto che la nazione che esporta è una nazione in via di sviluppo. Una volta che il paese farà parte del WTO potrà appellarsi all’organo, per cercare di ottenere una revoca delle misure”. Verso una maggiore integrazione anche con la Cina “Se si guarda alla storia delle relazioni tra Vietnam e Cina, possiamo vedere che vi sono stati molti momenti di conflitto, per diversi motivi - ha detto Maria Weber, professore di scienza della politica dell’Università Bocconi -. Ciò che è interessante è che oggi la Cina sta guardando con grande interesse al Vietnam e in particolare alla creazione di un’area di libero commercio con tutte le nazioni del Sud Est asiatico”. A riprova di ciò stanno, secondo Weber, gli accordi firmati recentemente dal presidente cinese Hu Jin Tao ad Hanoi in materia di cooperazione economica. Una recente dichiarazione congiunta Maria Weber cinese-vietnamita riguarda, inoltre, l’importanza della cooperazione reciproca e del dialogo anche dal punto di vista della sicurezza. “Quello che è interessante - ha osservato Weber -, è che entrambi i

paesi sono guidati da un partito comunista, ed entrambi stanno aprendo la porta, alla ricerca di una maggiore integrazione, per rinforzare la loro presenza nel contesto internazionale”. Imprese italiane e vietnamite, migliore conoscenza per vincere Il punto di vista delle imprese italiane, e in particolare lombarde, è stato portato da Raffaello Benetti, della Camera di Commercio di Milano. “Stiamo organizzando il viaggio di una delegazione in Vietnam per il prossimo maggio - ha detto Benetti -. C’è un interesse crescente da parte delle imprese italiane per il Vietnam. È nostro compito agevolare la conoscenza di questa regione per cercare modi di investimento e di cooperazione”. Quando si parla di commercio internazionale, secondo Benetti, si pensa spesso alle grandi multinazionali. Ma una Camera di Commercio ha l’obiettivo di aiutare le piccole e medie imprese, che sono anche la maggioranza: la percentuale di imprese lombarde con meno di due persone è del 72%. Una percentuale che sale al 99% se si considerano le Raffaello Benetti imprese con meno di 50 persone. Se da una parte ci sono le piccole e medie imprese vietnamite, e dall’altra le piccole e medie imprese italiane, “il problema non è vedere chi vince e chi perde - ha detto Benetti -. Il punto chiave è riuscire a trovare un sistema “win-win”, in cui entrambe le parti possano avere successo. Sappiamo che è possibile”.

Il sito del WTO e lo stato dell'accesso del Vietnam Il sito dell'ASEAN, Association of Southeast Asian Nations

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