UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI CAGLIARI Facoltà di Medicina e Chirurgia, Corso di Laurea Specialistica in Scienze e Tecnica dello Sport Tesi di Laurea del Dott. Giuseppe Attene
Università degli studi di Cagliari
Facoltà di Medicina e Chirurgia Corso di Laurea Specialistica in Scienze e Tecnica dello Sport
STUDIO SULLE VARIABILI METABOLICHE CONDIZIONANTI LA REPEATED SPRINT ABILITY NEI CALCIATORI
Relatore:
Tesi di Laurea di:
Prof. Alberto Concu
Giuseppe Attene
Anno Accademico 2007-2008
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INDICE Introduzione
pag. 4
Materiali e Metodi
pag. 9
• Soggetti
pag. 9
• Misurazioni Cardio-Metaboliche
pag. 9
• Ergometro e rilevamento tempi
pag. 11
• Protocollo sperimentale
pag. 12
• Metodo di calcolo della RSA
pag. 16
• Formula di Fitzsimons
pag. 16
Analisi dei dati
pag. 17
• Prove in laboratorio
pag. 17
• Prove sul campo
pag. 19
Risultati
pag. 21
Discussione
pag. 38
2
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Conclusioni
pag. 41
Bibliografia
pag. 42
3
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INTRODUZIONE Il calcio è uno sport di tipo intermittente, situazionale, nel corso del quale si alternano fasi ad alta intensità ad altre di bassa intensità, impiegate spesso come fase recupero (Reilly e coll. 2000). Nel calcio il massimo consumo di ossigeno (VO2max) e l’abilità di ripetere sprint (Repeated Sprint Ability, RSA), vengono annoverate tra le componenti più importanti per ottenere successo nel gioco (Reilly e coll. 2000). Data la natura del gioco, la cura della preparazione fisica viene considerata (Reilly e coll. 2000) come un elemento importante per condizionare il risultato finale. In questo ambito, particolare interesse riveste l’abilità di ripetere sprint. La RSA si può definire come l'abilità di mantenere invariata nel tempo la prestazione di sprint. Grazie ad essa, un giocatore riesce a scattare e a recuperare per poi riscattare nuovamente, e questa sequenza può essere ripetuta una o più volte. "I giocatori che sono in possesso di una buona RSA saranno in grado di ripetere azioni di sprint con un minimo scarto rispetto alla loro migliore prestazione, cosa che non riuscirà a coloro che sono in possesso di una scarsa RSA" (Bishop 2002). Questo in quanto si ritiene (Bishop e coll. 2001) che il giocatore in grado di mantenere un’elevata prestazione di sprint nel tempo, sia potenzialmente in grado di essere più efficace nel corso di una competizione. La RSA è stata da alcuni autori (Tomlin 2001) indicata come essere influenzata dalla massima potenza aerobica.
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Ma la ricerca scientifica che si è occupata sino a questo momento sulle mutue relazioni esistenti tra VO2max e RSA, riporta risultati conflittuali. In ogni modo, le caratteristiche fisiologiche che determinano la RSA risultano non ancora ben chiare. Ad esempio l’abilità di recuperare tra gli sprint sembra in parte dipendere dalla re-sintesi del creatin-fosfato (PCr) (Bogdanis e coll. 1996), mentre ancora non vi è unanimità relativamente al ruolo rivestito dai livelli individuali del VO2max sul ripristino del PCr e quindi nel determinismo della RSA. Recenti ricerche hanno comunque suggerito che la capacità tampone del sangue, contribuisca in maniera significativa al determinismo della RSA (Bishop e coll. 2003). Sembrerebbe quindi, che la ripetizione di sprint con limitati tempi di recupero, dovrebbe sollecitare sia il metabolismo aerobico che anaerobico in maniera significativa. Studi specifici hanno permesso di conoscere, con buona approssimazione alla realtà, la quantità di lavoro svolto da un atleta durante una gara e le percentuali approssimate dei diversi tipi di impegno metabolico richiesto. La performance fisica del calciatore si è notevolmente evoluta nel corso degli anni passando da una distanza totale percorsa in partita di 7-8 km (Reilly T. 1976) ai 10-11 km (Rampinini E, 2007) in questi ultimi anni. Essendo aumentata la distanza percorsa ma non essendo aumentato il tempo totale medio della partita, questo ci fa asserire che vi è stato anche un significativo aumento della velocità della corsa e quindi della potenza meccanica erogata.
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Si è potuto analizzare anche qual è l’influenza del ruolo tattico sulla prestazione atletica durante la partita (Rampinini E. 2007). Le distanze totali rilevate in partita sono state, per gli attaccanti di 9-10Km, per i centrocampisti oltre gli 11 Km così come per i difensori esterni e infine 9-10 Km per i difensori centrali. Di questi, corsi a alta intensità ( >14,4Km/h), sono stati dagli attaccanti, dai centrocampisti e difensori esterni
˜
˜
2.2 km
3 km e infine ˜1,9km dai
difensori centrali. Mentre, le distanze corse a un’intensità molto alta (>19.8 km/h), sono state circa 800m per gli attaccanti, 900 m per i centrocampisti, 1000 per i difensori esterni ed circa 600m per i difensori centrali. Diversi autori hanno analizzato la percorrenza totale effettuata durante il gioco per individuare le percentuali di impiego dei vari tipi di attività sul lavoro totale; solo il 5% circa degli scatti raggiunge una distanza di circa 60m, mentre la maggioranza degli stessi è inferiore ai 20m. Pur tenendo conto di queste variazioni, dovute soprattutto alla soggettività degli esaminatori e ai diversi metodi utilizzati, questi valori rappresentano un buon indice di valutazione
dell’impegno
metabolico
quantitativo
e
qualitativo
in
gara,
con
un’approssimazione accettabile rispetto alle medie reali. Ogni calciatore, qualunque sia il suo ruolo, effettua circa 1000 variazioni di velocità in 95 minuti, intendendo per variazione ogni passaggio di categoria di velocità (da velocità di soglia a corsa intensa, da moderata a sprint) (Bordon, Colli, 2002).
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Ritengo importante analizzare nello specifico quale è il contributo dei meccanismi energetici in funzione della durata dello sprint, i dati in letteratura riportano che per sprint della durata di 30 secondi, il contributo energetico è così suddiviso: a.
processi aerobici 38 %;
b.
glicolisi anaerobica 45 %;
c.
meccanismo anaerobico alattacido 17 % (Medbø et al.,1999) . Per sprint che variano dalla durata di 12 – 22 secondi, abbiamo un contributo
energetico così suddiviso: a.
processi aerobici del 30 %;
b.
glicolisi anaerobica 47 %
c.
meccanismo anaerobico alattacido 23 % (Hirvonen et al., 1992; Medbø et
al.,1999). Per gli sprint della durata > 10 secondi il contributo energetico è così suddiviso: a.
processi aerobici > 10 %;
b.
glicolisi anaerobica ~ 45 %;
c.
meccanismo anaerobico alattacido 50 % (Gaitanos et al.,1993) Per sprint che variano dai 3 –1,5 secondi, l’energia è fornita quasi
esclusivamente da: a.
glicolisi anaerobica 50 % / 20 %;
b.
meccanismo anaerobico alattacido 50 % / 80 % (Hultman, 1983). 7
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Lo scopo di questo studio è stato quello di indagare le relazioni tra VO2max ed RSA nonché tra capacità lattacida ed RSA in un gruppo di otto calciatori di livello regionale, nello specifico si è cercato di verificare l’eventuale correlazione tra il VO2max, indice dell’efficienza del metabolismo aerobico ed RSA nei calciatori, indice della capacità di recupero tra diversi sprint, ed infine capire quanto l’intervento del metabolismo lattacido contribuisce alla prestazione di sprint, attraverso lo studio del CO2excess, cercando un’eventuale correlazione tra il valore massimo individuale di CO2excess ed RSA individuale. Lo studio dell’andamento del CO2excess (eccesso di produzione di CO2 = VCO2 – {VO2*QR}),
è uno strumento analitico già validato come sostitutivo della curva di
produzione del lattato, durante una prova di resistenza alla velocità, (Crisafulli A, Melis F, Tocco F, Laconi P, Lai C, Concu A. External mechanical work versus oxidative energy consumption ratio during a basketball field test. J Sports Med Phys Fitness. 2002 Dec;42(4):409-17).
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MATERIALI E METODI Soggetti Sono stati studiati otto calciatori di una squadra di eccellenza regionale, di sesso maschile di età media di 22,9 ± 2,64 DS, altezza media di 176 cm ± 6 DS e peso medio di 72,8 kg ± 4,8DS. Tutti
i
soggetti
che
hanno
partecipato
all'esperimento,
sono
stati
preventivamente sottoposti ad un'accurata visita medica per poter escludere eventuali controindicazioni ai test.
Misurazioni cardio - metaboliche I parametri fisiologici sono stati misurati utilizzando uno spettrofotometro di massa portatile, il VO2000 della MedGraphics. Questo strumento, classificato tra i metabolimetri a circuito aperto, ha la funzione d’analizzare il contenuto di CO 2 ed O2, contenuti nell’espirato d’un soggetto in condizioni di riposo e sotto sforzo. Per ottenere risultati più accurati fa ricorso ad un analizzatore di O 2 separato da quello di CO2, in pratica non esegue nessuna stima differenziale, ma misura direttamente il contenuto dei due gas. Il volume ventilato viene valutato con estrema precisione ad ogni singolo respiro. Il rilievo delle misurazioni sono state effettuate in telemetria direttamente su un notebook HP.
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Figura 1 METABOLIMETRO PORTATILE VO2000
Figura 2 RILIEVO IN TELEMETRIA
Gli altri componenti utilizzati sono stati, una maschera Pneumomask con pneumotacografo ed una fascia Polar per la rilevazione della frequenza
cardiaca,
anch’essa in telemetria.
Figura 3 VO2000 CON PNEUMOTACOGRAFO E
Figura 4 FASCIA CARDIO-FREQUENZIMETRO
PNEUMOMASK
POLAR
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Ergometro e Rilevamento tempi Per le prove in laboratorio è stato utilizzato un nastro trasportatore Run-Race della Tecnogym. Per il rilevamento dei tempi, nelle prove in campo è stato utilizzato un sistema di cronometraggio a fotocellule, il sistema Ergo Timer della Globus.
Figura 5 ERGOMETRO RUN-RACE TECNOGYM
Figura 6 FOTOCELLULE ERGO TIMER GLOBUS
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Protocollo sperimentale Gli esperimenti sono stati condotti nel laboratorio di Medicina dello Sport della Scuola di Specializzazione dell'Università degli studi di Cagliari e negli impianti sportivi del C.U.S. Cagliari. Sono stati previsti due giorni differenti di test per ciascun atleta. Il primo giorno è stato somministrato ai soggetti un test incrementale eseguito in laboratorio. Ciascun atleta dopo aver indossato l’abbigliamento tecnico, per poter garantire il massimo confort durante la corsa, veniva quindi preparato per il test, ad ognuno veniva posizionato il metabolimetro portatile e la fascia per la rilevazione della frequenza cardiaca. Il protocollo prevedeva la rilevazione dei parametri fisiologici, prima in condizioni di riposo per tre minuti, in posizione seduta, dopo di che il soggetto veniva fatto salire sul nastro trasportatore, dove iniziava a correre da una velocità iniziale pari a 8 Km/h, il protocollo prevedeva un incremento di 2 Km/h ogni tre minuti, fino a che l’atleta, non fosse più in grado di sostenere lo sforzo per esaurimento muscolare. Al termine della prova incrementale l’atleta continuava a essere monitorizzato fino a che non venivano ristabilite le condizioni di riposo. Il test specifico sul campo per la valutazione della RSA è stato somministrato, dopo tre giorni il primo test in laboratorio.
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Abbiamo creato un protocollo specifico per la valutazione della RSA, in modo che rispecchiasse le caratteristiche proprie di questa capacità. Il protocollo prevede una serie di sprint effettuati ad intensità massimale, ciascuno separato da un tempo di recupero prestabilito. Le variabili di interesse sono: • il picco di potenza, che nel caso della corsa coincide con il tempo più basso; • il tempo totale di sprint; • il tasso di affaticamento in %. Dal tempo del primo scatto si è potuto ottenere un'indicazione della potenza anaerobica dell'atleta, mentre dal lavoro totale e dal decremento della prestazione di sprint possiamo avere un'idea della sua RSA. Il test è stato effettuato su un campo in erba naturale in condizioni di asciutto. Anche in questa occasione i soggetti dopo aver indossato l’abbigliamento tecnico, venivano preparati con l’applicazione del metabolimetro portatile e della fascia per il rilievo della frequenza cardiaca. Il protocollo prevedeva otto ripetizioni massimali, con una pausa tra le ripetizioni di quindici secondi di recupero passivo. Ogni ripetizione prevedeva uno sprint su una distanza totale di ventiquattro metri,
in
cui
venivano
affrontati
due
cambi
di
direzione,
opportunamente
standardizzati per assicurarne la riproducibilità, il primo cambio di direzione a 90°
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dopo 8 metri di corsa rettilinea, il secondo dopo 6 metri, ed infine l’ultimo tratto di sprint sulla distanza di 10 metri. I percorsi erano due per permettere di alternare nelle otto ripetizioni una esecuzione sul lato destro a una esecuzione sul lato sinistro, in cui l’atleta utilizzava alternativamente come arto di spinta l’arto destro per i cambi di direzione nel percorso verso sinistra e viceversa l’arto sinistro per eseguire il percorso sul lato destro, questo per non incorrere in fenomeni di fatica forzati dovuti all’obbligo di effettuare il cambio di direzione sempre con lo stesso piede e per valutare la capacità in entrambe le condizioni.
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PERCORSO
La sperimentazione si è svolta nel periodo tra Aprile e Maggio, sempre di pomeriggio tra le ore 16.00 e le 20.00 ed almeno tre ore dopo che l’atleta avesse effettuato il pranzo.
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Metodo di calcolo della RSA Una volta effettuato il test, nell’analizzare i dati per determinare la RSA abbiamo considerato la RSA suddivisa in due componenti: 1.
il lavoro totale effettuato (o la potenza totale espressa, o il tempo totale di percorrenza);
2.
il decremento della prestazione di sprint.
In questo lavoro si è cercato di studiare il decremento delle velocità rilevato con la procedura ideata da Fitzsimons e coll. (1993).
Formula di Fitzsimons La formula di Fitzsimons è una formula matematica che calcola la percentuale di decremento (P.D.), più questa è bassa, maggiori sono le capacità di recupero dell’atleta. P.D. = (tempo totale/tempo ideale x 100) -100 -
Tempo totale dato dalla sommatoria dei tempi reali delle prove in (s);
-
Tempo ideale in (s) dato dal prodotto tra il tempo della prestazione migliore e il numero delle prove. Quindi in questo studio quando si parla di RSA si intende la percentuale di
decremento della prestazione.
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ANALISI DEI DATI Prove in laboratorio Nella prova in laboratorio attraverso l’utilizzo del metabolimetro sono state rilevate le variabili respiratorie, tra le quali, quella di maggior interesse per questo studio è stata la misurazione della massima potenza aerobica, il VO2max, come indice della massima quantità di energia che può essere resa disponibile nell’unità di tempo sulla base dei soli processi ossidativi.
Figura 7-1 e 7-2 RILIEVO PARAMETRI FISIOLOGICI IN CONDIZIONI DI RIPOSO
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Figura 8 INIZIO TEST INCREMETALE
Figura 9-1 e 9-2 TEST INCREMENTALE
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Prove sul campo Nel test per la valutazione della RSA effettuato in campo, il valore di maggior interesse misurato sempre con l’utilizzo del metabolimetro è stato l’andamento del CO2excess, come valutazione della capacità anaerobica lattacida del soggetto. Attraverso l’impiego delle fotocellule, sono stati rilevati i tempi di esecuzione delle prove e in seguito è stata calcolata la velocità di percorrenza degli sprint in m/s e in Km/h.
Figura 10 PRE-TEST RSA
Figura 11 TEST RSA -START-
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Figura 12 TEST RSA cambio di direzione
Figura 13 TEST RSA cambio di direzione
I dati ottenuti, nelle prove in laboratorio e nelle prove sul campo, sono stati poi elaborati attraverso il test statistico della regressione multipla e successivamente con il test della regressione lineare.
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RISULTATI Vengono presentati ora i risultati ottenuti nel test in laboratorio, nel test sul campo e i risultati ottenuti dall’elaborazione statistica di questi ultimi. Per quanto concerne il test in laboratorio, viene riportato per ogni atleta la misurazione delle variabili respiratorie, nello specifico il consumo di ossigeno (VO2), indicizzato e non, la produzione di anidride carbonica (VCO2), il quoziente respiratorio (RER), gli atti respiratori al minuto (RR,br/min), la ventilazione polmonare (Vt BTPS), la frequenza cardiaca (HR) e l’equivalente ventilatorio dell’ ossigeno (Ve/VO2), per ogni step, ed infine il massimo consumo di ossigeno raggiunto (VO2max).
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Per il test in campo vengono riportati i tempi realizzati in ciascuna prova, la velocità di esecuzione in m/s e Km/h, il valore della RSA calcolato con la formula di Fitzsimons, l’andamento della CO2excess, in ml/min, durante tutte le otto prove e il valore di picco (CO2excesspicco).
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5,7 5,6 5,5 5,4 5,3 5,2 5,1 1
TEMPI E VELOCITA NELLE PROVE PER RSA
2
3
4
5
6
7
8
VARIAZIONE TEMPI NELLE OTTO PROVE PER LA RSA
1400 1200 1000 800 600 400 200 0 1
VALORI CO2EXCESS NEL TEST RSA
2
3
4
5
6
7
8
9 10 11 12
ANDAMENTO DEL CO2EXCESS NEL TEST PER RSA
RSA (43,31/42,4*100)-100 =
2,15% 1196.15 ml/min
CO2excesspicco =
26
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5,4 5,3 5,2 5,1 5 4,9 4,8 4,7 4,6 4,5
1
TEMPI E VELOCITA NELLE PROVE PER RSA
2
3
4
5
6
7
8
VARIAZIONE TEMPI NELLE OTTO PROVE PER LA RSA
800 700 600 500 400 300 200 100 0 1
VALORI CO2EXCESS NEL TEST RSA
2
3
4
5
6
7
8
9 10 11 12
ANDAMENTO DEL CO2EXCESS NEL TEST PER RSA
RSA (40,49/38,4*100)-100 = CO2excesspicco = 27
5,44% 728 ml/min
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5,9 5,8 5,7 5,6 5,5 5,4 5,3 1
TEMPI E VELOCITA NELLE PROVE PER RSA
2
3
4
5
6
7
8
VARIAZIONE TEMPI NELLE OTTO PROVE PER LA RSA
1600 1400
1200 1000 800 600 400 200 0 1
VALORI CO2EXCESS NEL TEST RSA
2
3
4
5
6
7
8
9 10 11 12
ANDAMENTO DEL CO2EXCESS NEL TEST PER RSA
RSA (45,59/44*100)-100 = CO2excesspicco =
28
3,6% 1381 ml/min
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5,8 5,7 5,6 5,5 5,4 5,3 5,2 5,1 5 4,9 1
TEMPI E VELOCITA NELLE PROVE PER RSA
2
3
4
5
6
7
8
VARIAZIONE TEMPI NELLE OTTO PROVE PER LA RSA
1200 1000 800 600 400 200 0 1
VALORI CO2EXCESS NEL TEST RSA
2
3
4
5
6
7
8
9 10 11 12
ANDAMENTO DEL CO2EXCESS NEL TEST PER RSA
RSA (43,79/41,36*100)-100 = CO2excesspicco =
29
5,87% 1131 ml/min
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5,7 5,6 5,5 5,4 5,3 5,2 5,1 5 4,9 1
TEMPI E VELOCITA NELLE PROVE PER RSA
2
3
4
5
6
7
8
VARIAZIONE TEMPI NELLE OTTO PROVE PER LA RSA
1200 1000 800 600 400 200 0 1
VALORI CO2EXCESS NEL TEST RSA
2
3
4
5
6
7
8
9 10 11
ANDAMENTO DEL CO2EXCESS NEL TEST PER RSA
RSA (42,9/41,52*100)-100 = CO2excesspicco = 30
3,3% 1007 ml/min
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5,8 5,7 5,6 5,5 5,4 5,3 5,2 5,1 5 4,9 1
TEMPI E VELOCITA NELLE PROVE PER RSA
2
3
4
5
6
7
8
VARIAZIONE TEMPI NELLE OTTO PROVE PER LA RSA
1400 1200 1000 800 600 400 200 0 1
VALORI CO2EXCESS NEL TEST RSA
2
3
4
5
6
7
8
9 10 11
ANDAMENTO DEL CO2EXCESS NEL TEST PER RSA
RSA (44,18/41,84*100)-100 = CO2excesspicco = 31
5,6% 1224 ml/min
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6,1 6 5,9 5,8 5,7 5,6 5,5 5,4 5,3 5,2 5,1 1
TEMPI E VELOCITA NELLE PROVE PER RSA
2
3
4
5
6
7
8
VARIAZIONE TEMPI NELLE OTTO PROVE PER RSA
VALORI CO2EXCESS NEL TEST RSA
ANDAMENTO DEL CO2EXCESS NEL TEST RSA
RSA (45,6/43,68*100)-100 = CO2excesspicco =
32
4,4% 1538 ml/min
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5,8 5,7 5,6 5,5 5,4 5,3 5,2 1
TEMPI E VELOCITA NELLE PROVE PER RSA
2
3
4
5
6
7
8
VARIAZIONE TEMPI NELLE OTTO PROVE PER LA RSA
1400 1200 1000
800 600 400 200 0 1
VALORI CO2EXCESS NEL TEST RSA
2
3
4
5
6
7
8
9 10 11
ANDAMENTO DEL CO2EXCESS NEL TEST RSA
RSA (44,31/43,42*100)-100 = CO2excesspicco =
33
2,05% 1293 ml/min
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Una volta raccolti tutti i dati, sono state cercate le possibili relazioni di dipendenza tra la variabile dipendente rappresentante la performance in campo, la RSA, e le variabili metaboliche, VO2max e CO2excesspicco, considerate come variabili indipendenti rispetto a RSA ma ipoteticamente capaci di condizionare la performance sia cooperativamente, sia autonomamente. Si è quindi scelto di testare l’interferenza integrata di VO2max e CO2excesspicco e la RSA tramite il test statistico della regressione multipla. Da tale test risulta un F ratio di 0,04573 a cui corrisponde un livello di significatività P = 0,956, (vedi tabella 1). Di conseguenza, non esiste nessuna causalità tra la variabile dipendente RSA e gli effetti integrati delle due variabili indipendenti su la stessa RSA.
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Tabella 1 REGRESSIONE MULTIPLA
Si è quindi proceduto a verificare possibili influenze che ciascuna delle due variabili
indipendenti
poteva
esercitare
autonomamente
sulla
RSA,
tramite
l’applicazione del test statistico della regressione lineare (vedi figure n 10 e11 e tabelle n 1 e 2). Anche in questo caso non risultava nessuna indicazione di causalità tra il comportamento della RSA e il comportamento di VO 2max e CO2excesspicco, singolarmente considerati.
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Figura 14 REGRESSIONE RSA E VO2max
Tabella 2 REGRESSIONE RSA E VO2max
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Figura 15 REGRESSIONE RSA E CO2excesspicco
Tabella 3 REGRESSIONE RSA E CO2excesspicco
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DISCUSSIONE Il dato più significativo che emerge da questi risultati sperimentali è che, al contrario di quanto riportato in parte della letteratura specifica, il VO2max non sembra influenzare significativamente la capacità dei calciatori di effettuare sprint ripetuti. Inoltre, la regressione multipla indica che anche eventuali interazioni tra capacità aerobica
massima
e
capacità
anaerobica
lattacida
non
condizionavano
significativamente la performance di gara. Tuttavia, bisogna tener conto che il numero di soggetti testati poteva essere ancora esiguo rispetto ai risultati attesi, e questo è un limite sperimentale di cui si deve tener conto prima di giungere a considerazioni definitive. Dall’analisi dell’andamento della curva del CO2excess è interessante notare la sua variazione durante la fase di recupero. Prima di tutto bisogna specificare che gli atleti partono da valori basali differenti e qualcuno addirittura relativamente alto. Questo conforta l’ipotesi secondo la quale non sia possibile standardizzare dei valori di lattato come soglie di riferimento, suggerendo piuttosto l’individuazione di dati utilizzabili in senso longitudinale e riferibili unicamente al singolo atleta. Come seconda cosa si può dire che il picco della produzione di CO 2excess si verifica per tutti dopo la fine della prova, all’incirca tra il primo e il secondo minuto di recupero, per poi decrescere vistosamente; questo dato ci da un’indicazione
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estremamente attendibile relativa all’andamento
della curva del lattato,
così da
permettere dosaggi ematici mirati della lattatemia. Dopo quattro minuti di recupero il valore di CO2excess cala bruscamente sino ai valori basali quasi per tutti gli atleti, per qualcuno addirittura va al di sotto di tali valori.
Tabella 4 ANDAMENTO CO2excess TEST RSA
Questo dato è importante ai fini di una programmazione individualizzata dell’allenamento, finalisticamente orientata alla definizione dei migliori tempi di recupero per ciascun atleta in base agli obiettivi di lavoro che si vogliono raggiungere. 39
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La valutazione del CO2excess, oltre ad essere una metodica validata per lo studio del metabolismo lattacido, possiede una corrispondenza stechiometrica diretta con i valori di lattato ematico (Responsiveness of human natural Killer cells during acute, incremental exercise up to exhaustion, The CO2excess in physical exertion results stoichiometrically from the quantity of orotons bound in bicarbonate buffer [12], A. Concu et Al.), e permette di studiare in maniera continuativa l’andamento dell’accumulo di lattato durante le varie fasi del test, dalla condizione di riposo a quella di recupero.
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CONCLUSIONI La finalità di questo studio non è determinare direttamente dei protocolli di allenamento, ma evidenziare la possibilità di individualizzare metodi e contenuti sulla base dei dati ottenuti in relazione agli specifici obiettivi ricercati e capire se, i livelli individuali
di
potenza
aerobica
e della
capacità
lattacida,
possano influire
positivamente sulla capacità dell’atleta di resistere alla prestazione di sprint. Il nostro studio da un lato ha confermato l’assenza di una correlazione tra la potenza aerobica e la capacità di recupero specifica tra i singoli gesti alattacidi e, allo stesso modo, ha dimostrato una mancata correlazione tra capacità lattacida ed RSA. Pur con le riserve metodologiche sopra riportate, sembra ragionevole pensare che la RSA non dipenda direttamente dall’efficienza dei due principali metabolismi di produzione dell’energia, quello aerobico e quello lattacido. Proprio per questo sarebbe opportuno indagare su altri aspetti tra cui la capacità alattacida e tutti quei fattori che la determinano o la possono influenzare nello specifico, come ad esempio la re-sintesi della fosfocreatina a livello muscolare (r-Pcr). Questo studio, ai fini metodologici può suggerirci che l’allenamento migliore per la RSA è sicuramente la pratica attraverso la specificità del gesto, operando su distanze e tempi di recupero che più incidono su questa capacità e che più si correlano con il modello prestativo del calciatore.
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