Musica Sacra CANTO GREGORIANO
Missa pro Defunctis 3 4 5 6 7 8 9 10 11 14 15 15 16 17 18 19
Usque in vita mea - In manus tua Domine - Tu jussisti -Antifona Redemptor meus vivit - Antifona Vide humilitatem meam – Responsorio Requiem aeternam – Don Pietro Allori 1925 /1985 Requiem aeternam – Introito, IV libro di Esdra 2,34-35 Ps.64 Kyrie Christe – Atto penitenziale Requiem aeternam – Graduale, - v. In memoria aeterna - Ps. 111,7 Absolve Domine – Tratto, Et grazia Tua illis succurente Dies Irae – Sequenza, (Fra Tommaso da Celano 1190-1260) Domine Jesu Christe – Offertorio, v. Hostias et preces Tibi Domine Sanctus, Benedictus - Acclamazione Agnus Dei - Triplice invocazione Lux aeterna – Communio, IV libro di Esdra 2,34-35 Audivi vocem – Antifona, Ap. 7,16 Subvenite sancti Dei – Responsorio, v. Suscipiat Te Christus qui vocavit Te Ego sum resurrectio et vita – Antifona, Jo. 11,25-26 Cantico di Zaccaria: Benedictus Dominus Deus Israel
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In Paradisum; Chorus Angelorum - Antifone finali Libera me, Domine – Responsorio, v. Tremens factus sum ego Homo quidam – Antifona in coro - v. Venite, comedite Panem meum Schola Gregoriana Mediolanensis Giovanni Vianini
Ottobre 2007
Trascrizioni di Ambrogio De Agostini
Schola Gregoriana Mediolanensis
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LA TRADIZIONALE LITURGIA PER I DEFUNTI, gelosamente preservata dalla Chiesa cattolica fin dal primo medioevo, non è solo la miglior preghiera e la più appropriata per le loro anime, è anche una incomparabile sorgente di conforto e consolazione per la famiglia e gli amici che li piangono. Non contiene alcuna cupa tristezza né inutili sentimentalismi, tranne che in alcuni brani come il DIES IRAE in cui le richieste di giustizia divina offesa dal peccato sono più evidenti, ma parla dovunque di resurrezione e vita. La morte non è più da temere, è semplicemente il “passaggio” alla felicità eterna, il giorno della nascita. Due temi ricorrono costantemente, particolarmente nella messa illuminandola tutta: - riposo finale, una luce senza fine e senza ombre; - la condizione delle anime ora purificate dalle miserie della vita terrena sono per sempre alla presenza di Dio. Questi temi sono condensati nel REQUIEM AETERNAM DONA EIS DOMINE, e LUX PERPETUA LUCEAT EIS che, alla fine dei salmi, si sostituiscono alla dossologia (Gloria Patri..) abituale e potrebbero essere definiti i temi ricorrenti dell’intera liturgia.
LA MESSA DA REQUIEM Ed è proprio il testo dell’Introito Requiem aeternam che, all’inizio della messa, parla di questo riposo nella luce eterna, accentuato dal versetto TE DECET, un grido di ringraziamento al pensiero della Gerusalemme celeste, in cui l’anima è destinata ad entrare. La melodia, suggerisce il VI modo ma senza le sue caratteristiche essenziali, raramente supera la terza maggiore sopra la tonica. Non è gioiosa né triste, ma grave e tranquilla, raggiungendo una grande intensità. La sua modalità diventa più chiara nel Kyrie che segue, che lo completa così bene da formare un’unità, ed è sicuramente nel VI modo con il suo semitono sotto la tonica. Anche il Kyrie è pervaso da una fede convinta e tranquilla, e alla fine, da un’ardente supplica. Il graduale REQUIEM ripete le parole dell’introito, per cui pur non avendo un particolare valore espressivo è apprezzato per la forma melodica molto armoniosa caratterizzata dalle note fortemente ascendenti in progressione. La melodia del tratto ABSOLVE è ancora una salmodia ornamentale, ma più semplice, che usa le sue più caratteristiche cadenze (VIII modo) che sono molto adatte nel loro semplice stile per dare una luminosa sonorità e una pace radiosa. Alle letture fa seguito il Salmo 129: DE PROFUNDIS. La sequenza DIES IRAE nel I modo è il più popolare di tutti i brani della Messa da Requiem. E’ costruita su un versetto del responsorio Libera me Domine, ed esprime un grande timore del giudizio finale. E’ l’opera di un francescano italiano, Tommaso da Celano (1190 - 1260), era quasi sconosciuto fuori d’Italia fino al XV secolo, allorché si sparse rapidamente e in tutto il mondo grazie alla sua forza espressiva. La melodia è costruita in modo da risultare eccessivamente drammatica, ma questo effetto è temperato dal persistente ritorno al registro basso, l’effetto è una dolorosa inquietudine e un’accorata supplica. L’offertorio DOMINE JESU CHRISTE, ancora segnato dalla paura della pena a causa della colpa, è anch’esso una umile, solenne urgente preghiera, ma più tranquilla e calma nel tono. Con fiducia, molto marcata nel versetto Hostias et preces, molto rilassato, l’anima prega e, per l’intercessione dell’Arcangelo S. Michele, spera di poter accedere alla luce e alla vita promessa ai figli di Abramo. Il SANCTUS segue il prefazio ed è un semplice recitativo di modo e chiave indefiniti. Non appartiene ad alcuno dei modi classici, ed è un esempio molto interessante dei più antichi recitativi liturgici, composto prima dei grandi brani gregoriani, lo troviamo nel primitivo fondo di canto ambrosiano. Il Kyriale Vaticano lo prevede anche per l’ufficio feriale dei giorni di penitenza. L’AGNUS DEI che è melodicamente legato al Sanctus, ha tutta la luminosità caratteristica dell’VIII modo di sol. Il Communio LUX AETERNA, è chiaramente nell’VIII modo, con tutta la sua splendente gioia e leggerezza accentuata dalla struttura melodica. L’appoggio finale, enfatizza la tenerezza di Dio (Quia pius es), e contribuisce grandemente a fare di questa antifona l’ideale conclusione di questa stupenda messa.
L’UFFICIO PER I DEFUNTI Molto ampio, qui riassunto nelle parti più salienti ed utilizzate, prevede vari canti derivanti dalle necessità personali legate alla celebrazione commemorazione. In questo programma ho liberamente inserito un preludio con canti della tradizione ambrosiana, significativi nel tema ricorrente della luce e della Croce, anticipato dal responsorio VIDE HUMILITATEM MEAM. Segue l’Inno: IMMENSAE REX che trasmette la sua melodia nei successivi inni dell’ufficio. Il responsorio SUBVENITE SANCTI DEI; le antifone più ricorrenti: AUDIVI VOCEM DE CAELO seguita dal salmo 120: Levabo oculos in monte, la bellissima melodia e significativa per il testo EGO SUM RESURRECTIO ET VITA dal Vangelo secondo Giovanni, con il cantico di Zaccaria Benedictus qui venit; le celebri antifone finali, intonate all’uscita dal celebrante: IN PARADISUM con la risposta del coro: CHORUS ANGELORUM, chiudono il programma due grandi responsori: LIBERA ME, DOMINE e il canto di speranza nella resurrezione HOMO QUIDAM. Giovanni Vianini, SCHOLA GREGORIANA MEDIOLANENSIS ANNO 2000
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USQUE IN VITA MEA Antifona ad absolutio – Canto Ambrosiano
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da- réqui- em mi-hi
cum Sanctis tu-is in re-gi- óne vi- vó- rum, et sal-va me.
Durante la mia vita ti ho sempre lodato o Signore, donami la pace eterna tra i tuoi Santi e salvami. ------------------------------------------------------------------------
IN MANUS TUA DOMINE Antifona ad absolutio
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= In te, Dómi-ne spe- rá-vi, non confúndar in aetérnum. * Comméndo ...
Nelle tue mani, Signore, affido la mia anima. In te Signore ho sperato, che io non sia deluso in eterno. ------------------------------------------------------------------------
TU JUSSISTI Antifona ad absolutio
Vvvjv vjv gvbhv vbjv kv vhv v vjv jv bìtfv[vbÄbÄvbdv Ghv bjv vbíyÎfv vbgv v bfv bdv bSdv bdbmv {v v÷ Vvbjv jvb gvbhv bjvîjv vjv bjvkv vbhv vbjv vjv vìtfv[vÄbÄv bdv gvbjv v hv v bìtfv[v bgvbfv bdvbSdv bdbmv } Tu jussisti nasci-me, Dómi-ne, repromi- sí- sti,
ut re-súrge-rem.
Jussi- one tu-a vé-ni-o, Sanctis-si-me : ne de-re-línquas me, qui-a pi-us es.
Alla mia nascita mi hai promesso (dopo la mia morte) la resurrezione, ordinandomi di vivere in santità, tu che sei buono, non mi abbandonare.
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REDEMPTOR MEUS VIVIT Ordo ad funera ducenda, aliaque officia mortuis prestanda, ad usum Mediolanensis Ecclesia Ps. 50 Miserere mei Deus - Antiphona dupla – ad absolutio Intonazione consigliata: l’antifona dalla nota Sol, il Salmo dalla nota Fa
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de- nu- o
us vi-vit et in no-vissimo me
re-no-va-bit. = Re-no-va-buntur
ossa me-a, et in carne me-a vi-dé-bo Dómi-num De- um.
Ps. 50
1 - Mi-se-ré-re me-i De-us, * se-cúndum magnam mi-se-ri-córdi-am tu- am.
2 - Et secúndum multi-tú-dinem mi-se-ra-ti-ó-num tu-á-rum, * de-le iniqui-tá-tem me-am.
3 - Et multum lava me ab injustíti-a me-a, * et a de-lícto me-o munda me.
4 - Quóniam iniquitátem meam ego agnósco, * et delíctum meum contra me est sem-per. 5 - Tibi soli peccávi et malum coram te feci, * ut iustificéris in sermónibus tuis et vincas cum iudicáris. 6 - Ecce enim in iniquitátibus concéptus sum, * et in delictis péperit me mater mea. 7 - Ecce enim veritátem dilexísti, * incérta et occulta sapiéntiae tuae manifestásti mihi. 8 - Aspérges me hyssópo et mundábor, * lavábis me et super nivem dealbábor. 9 - Audítui meo dabis gáudium et laetítiam, * et exultábunt ossa humiliáta. 10 - Avérte fáciem tuam a peccátis meis, * et omnes iniquitátes meas dele. 11 - Cor mundum crea in me Deus, * et spíritum rectum ínnova in viscéribus meis. 12 - Ne projícias me a fácie tua, * et Spíritum Sanctum tuum ne áuferas a me. 13 - Redde mihi laetítiam salutáris tui, * et spíritu principáli confírma me. 14 - Docébo iníquos vias tuas, * et impii ad te convértentur. 15 - Libera me de sanguínibus Deus, Deus salútis meae, * et exultábit lingua mea justitiam tuam. 16 - Dómine lábia mea apéries, * et os meum annunciabit laudem tuam. 17 - Quóniam si voluísses sacrificium dedíssem útique, * holocáustis non delectáberis. 18 - Sacrificium Deo spiritus contribulatus, * cor contritum et humiliatum Deus non spernit. 19 - Benigne fac Dómine in bona voluntáte tua Sion, * ut aedificéntur muri Jerúsalem. 20 - Tunc acceptábis sacrificium justítiae oblatiónes et holocáusta, * tunc impónent super altáre tuum virtulos. Il Redentore vive in me, perché tramite Lui sono stato rinnovato. Rinnovandomi, la carne e lo Spirito (il modo di vivere) ho avuto la possibilità di vedere il Signore (perché ho vissuto secondo il suo insegnamento). Salmo 50: Abbi pietà di me o Dio, secondo la tua grande misericordia.
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VIDE HUMILITATEM MEAM Responsorio ambrosiano Ps. 24: Ad Te levavi animam meam Intonazione consigliata: dalla nota Sol
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am
et la-bó-rem me-
um, Dó-
mi- ne;
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De- us
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te
sustí-
nu-
i
to- ta
di-
e. = Ad te, Dómi-ne, le-vá-vi
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do
non e- ru-bé- scam.
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De- us
me-
us; qui- a te
sustí-
nu-
i
to- ta
di-
e.
Guarda o Signore la mia piccolezza e il mio affanno; e perdona tutti i miei peccati, Dio mio, poiché per tutto il giorno mi sono sottomesso a te. A te Signore, ho innalzato la mia anima: Dio mio confido in te, che io non arrossisca. Dio mio, poiché per tutto il giorno mi sono sottomesso a te.
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REQUIEM Don Pietro Allori – 1925-1985 Gonnesa - Iglesias v
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is.
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7
REQUIEM AETERNAM Introito - IV libro di Esdra 2,34,35 - Ps. 64,2.3.4.5 Intonazione consigliata: dalla nota Sol VI
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perpé- tu- a
lú- ce- at
è-
Dómi-
ne:
et lux
is.
Ps. Te dé- cet hýmnus Dé- us in Sí- on, et tí-bi reddétur vótum in
Jerúsa-lem: * exáudi ora-ti-ónem mé- am, ad te ómnis cáro véni- et.
Requi- em * aetér- nam dó- na è- is
perpé- tu- a
lú- ce- at
è-
Dómi-
ne:
et lux
is.
L’eterno riposo dona a loro, o Signore, e splenda ad essi la luce perpetua. A te si conviene l’inno, o Dio in Sion, a te si scioglie il voto in Gerusalemme. A te che ascolti la preghiera viene ogni essere umano.
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KYRIE - CHRISTE XIII sec. Intonazione consigliata: dalla nota Sol
VI
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Ký- ri- e
* e-
lé- i- son. iij. Chri-ste
3 volte
e-
lé- i- son. iij.
2 volte
Ký- ri- e
e-
lé- i- son. ij. Ký-ri- e
rallenta
* e-
lé- i- son.
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REQUIEM AETERNAM Graduale - IV libro di Esdra 2,34,35 - Ps. 111,7 Intonazione consigliata: dalla nota Fa II
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nam dó- na
et lux perpé-
lú-
è- is
Dó-
mi- ne:
tu- a
ce- at è-
is.
= In memó- ri- a aetér-
è-
má-
na
rit jú-
stus
la
* non
ab audi- ti- óne
timé- bit.
L’eterno riposo dona a loro, o Signore, e splenda ad essi la luce perpetua. Memoria eterna lascerà di sé il giusto e non ha da temere cattiva fama.
(t)
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ABSOLVE DOMINE Tratto - v. Et grátia túa íllis succurrénte Intonazione consigliata: dalla nota Sol
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Absól- ve,
defunctó-
* Dó- mi-ne,
rum
ánimas ómni-um fidé- li- um
ab ómni
= Et grá-ti-a tú-a íllis succurrén- te,
ju-di-ci- um ulti-
be-a-ti-tú-
Absól- ve,
ó- nis.
vin- cu-lo de-li-
ctó- rum.
me-re-ántur
e-váde-re
= Et lú-cis ætér- næ
di- ne * pér- fru- i.
…
Assolvi, Signore, le anime di tutti i fedeli defunti da ogni vincolo di peccato. E per il soccorso della tua grazia, possano sfuggire alla giusta punizione e godere la beatitudine della luce eterna.
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DIES IRAE Sequenza - fra Tommaso da Celano 1190–1260 Intonazione consigliata: dalla nota Sol diesis
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2
Quántus trémor est futúrus, Quando jú-dex est ventúrus, Cúncta stricte discussúrus!
3
4
Túba mí-rum spár- gens sónum Per sepúlcra regi- ónum, Cóget ómnes ante thrónum.
Mors stupébit
et natúra, Cum resúrget cre- a-túra, Judi-cán- ti
responsúra.
5
Líber scríptus pro-fe-ré-tur, In quo tó-tum continé-tur,
Unde múndus judi-cé-tur.
6
Júdex ergo cum sedébit, Quídquid látet apparébit:
Nil inúltum remanébit.
7
Quid sum míser tunc dictúrus? Quem patró-num rogatúrus? Cum vix jústus sit secúrus.
8
Rex treméndae ma-je-stá-tis, Qui sal-vándos sálvas gra-tis, Sálva me, fons pi-e-tá-tis.
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12
Bvbhvbkv vkvbÏ7hv b6b%$v gv vhvy.Ísmvb{vbvfv v bdv v vfv bsv bdvbav b svbsbmv {v fv vbGhv b 6b%$vb 3b@!v bdvbfv b dvsbmv}vbö Bvvbvbhvbkv v vbkvbvÏ7hv 6b%$v gv hv by.Ísmvb{vbfvbdv fvbsv vdvbav v bsv bsbmv {vfv bGhv b 6b%$vb3b@!v bdvbvbfv bdv bsbmv}ö Bvhvb tfv gvbíyÍsv wavbúvbAsvbsbmv{v vrdv sv v vav v búv av svfv bË3sbmv{vbhv bfv vbgv sv v bav svbfv Ë3sbmv v}v vbö Bhvb tfvbgv bíyÍsv wav vb úvbv vAsv sbmv{v brdvbsv bavbúv vb av sv v vfvbË3sbmv{vbhv vbfv bgv sv bav bsv vbfv Ë3sbmv }bô Bvvbfv v dv bfv sv vbdv bav bsvbsbmv {bfv vbFgv rdv wav b dvb fv bdvbsbmv{v úv Asv b vsv bwav vbdv v vbfvbdvb sbmv vb}v vô Bvvfvbdv v bfv sv vdv v bav v vsv vsbmv {vbfv vbFgv vrdvb wav vdv vbfvbdv b sbmv{v úv bAsv bsv bwav bdv bfv bdvbvbsbm}ö Bhvb kv vkvbÏ7hv b6b%$vbgv v v vhv y.Ísmvb{bfv vdv v vfvbsv v bdvbvbav vsv bsbmvb{v fv Ghvb6b%$vb3b@!vbdvb fv vbdv vsbm}ö Bvbhv bkv kvb Ï7hv b6b%$vbgvbhvb y.Ísmvb{vb fv v bdv bfv bsvbdvbvbav b svbsbmvb{v bfvbGhv vb6b%$vbv3b@!vbv dvb fvbdv sbmv }v v bö Bvhvbtfv gvbv íyÍsv bwavb úv vAsv sbmv{v rdv vsv vbav úv v v bav sv bfv Ë3sbmv{vbhv bfv vgvbsv v vbavbsv bfv Ë3sbm }ò 9
Recordá-re
Jé- su pí- e, Quod sum cáusa tú-ae vi-ae: Ne me pér- das
ílla dí-e.
10
Quaérens me, se- dí- sti lássus: Redemísti crúcem pássus: Tántus lá- bor non sit cássus.
11
Júste Júdex ul-ti- ónis, Dó-num fac remissi-ó-nis,
Ante dí- em ra-ti- ónis.
12
Ingemísco, tamquam ré- us: Cúlpa rúbet vúltus mé- us: Suppli-cánti párce Dé- us.
13
Qui Ma- rí- am absolvisti, Et latró- nem exaudísti, Mi-hi quoque spem dedísti.
14
Préces mé-ae non sunt dígnae: Sed tu bó-nus fac benígne, Ne per-énni crémer ígne.
15
Inter óves lóc- um praésta, Et ab haédis me sequéstra, Stá-tu-ens in párte déxtra.
16
Confu-tá-tis ma- ledíctis, Flámmis ácribus addíctis, Vóca me
cum benedíctis.
17
Oro súpplex et acclí-nis, Cor contrí- tum qua-si cí-nis: Gé-re cúram mé- i fí-nis.
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13
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Lacri-mósa dí- es ílla, Qua resúrget ex
favílla.
19
Judi- cándus hó- mo ré- us: Hú- ic ergo pár- ce Dé-us.
Bvhvbgv vbfvbdv v bgv bgvbhb.v{v fvbdv bgvbËddv bfv bdv sbmv v}vbAdb4b#@v Asbnmv v v v} più largo
20
Pí- e Jésu Dómine, dóna è- is réqui- em.
A- men.
Giorno d'ira sarà quel giorno quando il mondo diventerà cenere, come annunziarono Davide e la Sibilla. Quale spavento ci sarà nell'apparire del Giudice, che su tutto farà un esame severo. L'alto squillo di tromba passerà ovunque sulle tombe e raccoglierà tutti dinanzi al trono. Natura e morte, con stupore, vedranno gli uomini risorgere per rendere conto. Allora sarà aperto il libro sul quale tutto è segnato per il giudizio del mondo. Davanti al Giudice, assiso in trono, apparirà ogni segreto, niente rimarrà impunito. Nella mia miseria che dirò? che avvocato inviterò, se il giusto è appena sicuro? O Re di terribile maestà, che salvi chi vuoi, per tuo dono salvami, o sorgente di amore. O Gesù amoroso, ricorda che per me tu sei venuto, non lasciarmi perire in quel giorno. Per cercarmi, ti sei affaticato; per salvarmi hai sofferto la croce; non sia inutile tanta sofferenza! O Giudice, giusto nel punire, concedimi il perdono prima del giorno del giudizio. Come un colpevole, io tremo e il rossore è sul mio volto; o Dio perdona chi ti supplica! Tu, che hai perdonato Maria ed esaudito il ladrone, a me pure hai dato speranza. Le mie suppliche non sono degne, ma tu, buono, concedi benigno che io non bruci nel fuoco eterno. Mettimi fra gli angeli e, separandomi dai capri, ponimi alla tua destra. Mentre saranno confusi i maledetti, e condannati al fuoco divorante, tu chiamami insieme ai benedetti. Ti supplico umilmente, con il cuore spezzato come polvere, prendi a cuore il mio destino. Giorno di pianto sarà quel giorno, quando dalle ceneri risorgerà il peccatore per ascoltare la sentenza. O Dio, concedigli il perdono! O pietoso Signore Gesù, dona loro il riposo. Amen.
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14
DOMINE JESU CHRISTE Offertorio – v. Hostias et preces Tibi Domine Intonazione consigliata: dalla nota La II
Xvvfv Dfvbfv vfv rdv v bfvbfyÎfbrdbmvb[v v6b.gHjv bÍg6b.g6fbtfvbDfvbfyÎfbrdbmv{vbgvbDfv fv Fgvbfv fb,v[vF%v vbfvbfv v võ XvgvbÍg6v f5dvbdv v vbdFhv Ghv vbìfgìfv fb,v {vb fv v b Dfvbfv vfv fÃví6fvbfb,vb[bgv vbdv vb fvbhv vgv bìfgìfvbfb,v v]võ Xvgvdv fv bhvbygv bfvb gv fv vjvb7b7b^$#v fÃvhgb,v{vdv fv vhv bgvb fv gv fb,v vg6fvbDfvbfb,v {bvb fv b fvbeav v v bvó Xbdv bFgv v t
* Rex gló-
ri-æ,
líbe-ra ánimas ómni- um
fidé- li- um de- functó- rum de poénis infér- ni, et de profúndo lá- cu:
líbe-ra è-as de ó-re le-ó-
in obscú-
nis,
ne absórbe- at e- ás tár- tárus, ne cádant
rum: sed sígni-fer sánctus Mí- cha- el repraeséntet è-
as
in lú- cem sánctam: * Quam o-lim Abrahae promi- sísti,
et sé-
mi- ni
è- jus. = Hósti- as et pré-ces
tí-bi Dómi- ne
láudis offé-rimus: tu súscipe pro animábus ìl-lis, quá- rum hódi- e memó- ri- am
fá-cimus: fac è-as, Dómine, de mór- te transi- re
ad ví- tam. * Quam o- lim …
Signore Gesù Cristo, Re della gloria, libera le anime di tutti i fedeli defunti dalle pene dell’inferno e dalla fossa profonda: liberale dalle fauci del leone affinché non siano inghiottite dal Tartaro, né cadano nelle tenebre, ma con il vessillo di S. Michele le conducano nella luce santa che già avevi promesso ad Abramo e alla sua discendenza. Lodandoti ti offriamo sacrifici e preghiere, o Signore, accoglile per quelle anime che oggi ricorderemo: fa che passino dalla morte alla vita.
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SANCTUS - BENEDICTUS Intonazione consigliata: dalla nota Si VI
Vvbgv vbtf,mv v[v b gv vbtf,mv [vbdv vbfv v vbgv bgvbgv v vgvbgv v b gv bfvbgb,v v]b v v v v v v vó Vvvdvbfv vbgv v v bgvgv gv vbgv fb,v v bhv gvgv vfvb dbmv ]vbvdv bfv vbgv gv vbgv bfv gb,v v]vbvó Vvbdbvbfvbgv gb,v v vbgv vbgbvbgv b fv v bhv bgvbfv v bgv bfv dbmv ]v vavbD$v bfv bfv vbgv vdr vbDfbm,v v} Sánctus, * Sánctus, Sánctus Dóminus Dé-us Sá-ba-oth.
Pléni sunt caéli et térra gló-ri-a tú- a.
Ho-sánna in excélsis.
Benedíctus qui vénit in nómine Dómi-ni.
Hosánna in excélsis.
Santo, Santo, Santo il Signore Dio dell’universo. I cieli e la terra sono pieni della tua gloria. Osanna nell’alto dei cieli. Benedetto colui che viene nel nome del Signore. Osanna nell’alto dei cieli.
AGNUS DEI Intonazione consigliata: dalla nota La
VI
Bvgv vgv v v Ghvbhb.v [v vhv v hv hv v gv vhv fv v gv vhb.vb[vb gv hv bjvgv v hv vgvbgb,v v v }v v v v v v v õ Bvgv vgv v v Ghvbhb.v [v vhv v hv hv v gv vhv fv v gv vhb.vb[vb gv hv bjvgv v hv vgvbgb,v v v }v v v v v v v õ Bvgv vgv v v Ghvbhb.v [v vhv v hv hv v gv vhv fv v gv vhb.vb[vb gv hv bjvgv v hv vgvbgv v v v fv vbhv ygv vbgb,v} Agnus Dé- i, * qui tóllis peccá-ta múndi: dóna è-is réqui- em
Agnus Dé- i, * qui tóllis peccá-ta mundi: dóna è-is réqui- em
Agnus Dé- i, * qui tóllis peccá-ta múndi: dóna è-is réqui- em ** sempi-térnam.
Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, dona loro il riposo. Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, dona loro il riposo. Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, dona loro il riposo eterno.
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LUX AETERNA Communio - IV libro di Esdra 2,34 - 35 Intonazione consigliata: dalla nota La
VIII
Bvhv v tfvbGhv gb,v [bvbhvbkv jv vkvbhv v v gv Fgvbgb,v]v vhv v v kv vjv v kv hv bjv v kvbhv bghgb,v[ó Bvvdvbfv vbGhvbhv vbgb,v v }v v bgv bhvb kv v vkvbkv bkv v v kvbkv bkv lv v vlv kvbkb/v v {v v v v vö Bvhv vbkv v vkv bkv kv kv vkvbjv kv vhvbgb,v }v vhv v v kv vjv v kv hv vjv v kvhv bghgb,v [v vó Bvvdvbfv vbGhvb hv vgb,v v } Lux aetérna * lúce- at è- is, Dómine: * Cum sánctis tú- is in aetérnum,
qui- a pí- us es. = Réqui- em aetérnam dóna è- is Dómine,
et lux perpé-tu- a lúce- at è- is. * Cum sánctis tú- is in aetérnum,
qui- a pí- us es.
La luce eterna splenda ad essi, o Signore, (Ricevili) coi tuoi santi in eterno perché tu sei pietoso. L'eterno riposo dona a loro, o Signore, e splenda ad essi la luce perpetua. Ricevili coi tuoi santi in eterno perché tu sei pietoso.
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17
AUDIVI VOCEM DE CAELO Antifona - Ap. 7,16 - Ps. 120: Levabo oculos meos Intonazione consigliata: dalla nota Sol
II
Xvvfv gv hv v îjv bîjv v[v vbfv v bhv bgv vbhv bfb,v vfb,v v v{v v v v v v ô Xvbfv gv hv v bjv Hjv îjv[v b dv bfv v vhv bhv véGhv v bjv bygvbfb,v vfb,v }bó Au-dí-vi vo-cem * de cae-lo di-cén-tem:
Be- á- ti mórtu- i, qui in Dómi- no mo- ri- ún-tur.
Xvvdv bfv bhvbhvbhvhv v hvbhv bhv v bjv¦vhb.v vb]vhv vhv vhv hvb hv bhv hvbhv gv v vdvb¤vfb,v v }vô Psalmus 120
1 Le-vá-bo óculos me-os in mon-tes: * unde vé-ni-bet auxi-li- um mi- hi?
2 Auxilium meum a Dómino, * qui fecit caelum et terram.
Audivi ..
Audivi ..
3 Non dabit in commotiónem pedem tuum, * neque dormitábit qui custódit te. 4 Ecce non dormitábit neque dórmiet * qui custodit Israel.
Audivi ..
Audivi ..
Xvvbdv bfvhvbv hvb hvbfv bfb,v[v vhvbhv v v v † flexa
5 Dóminus custodit te, † Dóminus umbráculum tuum, * ad manum déxteram tuam. 6 Per diem sol non percútiet te, * neque luna per noctem. Audivi .. 7 Dóminus custódiet te ab omni malo; * custódiet ánimam tuam Dóminus.
Audivi ..
8 Dóminus custódiet intróitum tuum et éxitum tuum, * ex hoc nunc et usque in saéculum. Audivi .. Sentii una voce dal cielo che mi diceva: Beati i morti che muoiono nel Signore. Alzo gli occhi verso i monti; da dove mi verrà l'aiuto? L'aiuto mi verrà dal Signore; egli ha fatto i cieli e la terra. Non permetterò che il mio piede vacilli, né che il tuo custode sonnecchi. Ecco, non sonnecchia, non s'addormenta il custode d'Israele. Il Signore è il tuo custode, il Signore è l'ombra che ti copre alla tua destra. Non ti colpirà il sole di giorno, né la luna di notte. Il Signore ti custodirà da ogni male, custodirà la tua anima. Il Signore custodirà la tua partenza ed il tuo arrivo, ora e sempre.
Audivi ..
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18
SUBVENITE SANCTI DEI Responsorio - v. Suscipiat Te Christus Intonazione consigliata: dalla nota Sol
IV
Bvsv b rÌsv Dfvbfb,vb[v bfv vbfv vbrdv Dgb$#b4b#@besmnv{b Dfvb»ghgbHjvb hvb hb.v[hv vtfb »bfGhbuÏgbíygv bdv dtfbfv rd,mv]ô Bbvb fv dv fv gv fv vbgv bfv bfv v b4b#@vb rÌsbdfdbmv]vav Sfv fv bav vbwav´b abq…bnv[bav v bS$v v 4b#@v èFgv bvbõ B»b5b,vfbGhbuÏgbíygvb dvb dtfbfv brd,mv}v vhv bhv hvbGhv btb
occúr- ri-te, ánge- li
* Susci-pi- éntes á-nimam e- jus,
Al-
tíssi-
offe-réntes e- am
mi. = Suscí-pi-at te
et in sinum Abrahae ánge-li
de-dú-
Dómi-
in conspéc- tu
Christus, qui vo-cá-vit
cant
ni
te,
te. * Susci-pi- éntes …
Accorrete Santi di Dio, venite incontro, angeli del Signore, per accogliere la sua anima e offrirla davanti all’Altissimo. Ti accolga Cristo, che ti ha chiamato e gli angeli ti conducano nel seno di Abramo.
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EGO SUM RESURRECTIO Antifona - Jo. 11,25-26 - Cantico di Zaccaria Intonazione consigliata: dalla nota Sol
II
XhvbGhv v ëfv v vfvbfv bfv dvbfv bhv v èFgv fbrdbmv{v hv vbJëkvbjv êHjv v bhv[vjvbhvbhv v hv vb jv hvb gv ó Xbbdvfv ygv vbfvbfb,v ]vbhv vÏjjvbfb,v v vfv vbhvbvgv vfv v vhvbgv bfv v vdbmv {v v v v v v v v bvbvbõ Xvfv v v dv fvbhv éGhv vjv vbygvb fb,v bfb,v }v Ego sum resurrécti- o et ví-ta:
fú-e-rit, vívet:
qui crédit in me, ét-i-am si mórtu-us
et omnis qui vi-vit et crédit in me
non mo-ri- é-tur in ae-térnum.
Io sono la resurrezione e la vita, chi crede in me, anche se sarà morto vivrà, e tutti quelli che credono e vivono in me, non moriranno in eterno.
Xvdvbfvhv hv v hv bhvhv vbhvhv jvb ¦vhb.v ]v vhvhvbhv hvbhvhvb hv hv hv hv hv vbhvbhvbhv v vhvgv vdv¤vfb,} Canticum Zachariae
1 Benedíctus Dóminus Dé-us Isra-el: * qui-a vi-si-távit et fé-cit redempti-ónem plébis sú- ae
2 3 4 5 6 7 8 9
Et eréxit córnu salútis nóbis, * in dómo Dávid, púeri súi. Sicut locútus est per os sanctórum, * qui a saéculo sunt prophetárum éjus: Salútem ex inimicis nóstris, * et de mánu ómnium qui odérunt nos: Ad faciéndam misericórdiam cum patribus nóstris, * et memorári testaménti súi sáncti Jusjurándum, quod jurávit ad Abraham, pátrem nóstrum, * datúrum se nóbis Ut sine timóre, de mánu inimicórum nostrórum liberati, * serviámus illi: In sanctitáte, et justítia coram ipso, * ómnibus diébus nóstris. Et tu, púer, prophéta Altissimi vocáberis, * praeibis enim ante fáciem Dómini paráre vias éjus. 10 Ad dándam sciéntiam salútis plébi éjus, * in remissiónem peccatórum eórum: 11 Per viscera misericórdiæ Déi nóstri, * in quibus visitávit nos, óriens ex álto: 12 Illumináre his qui in ténebris, et in úmbra mórtis sédent, * ad dirigéndos pédes nóstros in viam pácis. 13 Réquiem aetérnam * dóna éi Dómine. 14 Et lux perpétua * lúceat éi. ripetizione antifona
Benedetto il Signore Dio di Israele, perché ha visitato e redento il suo popolo. …
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20
IN PARADISUM Antifone finali Intonazione consigliata: dalla nota Mi
VII
Vvdv vbgv hv îjvb îjv v[v jvbkv jv v bhvb gv bHjvbjb.v{vfv vhvhvb hv b êHjv hv[vbéGhv jvbhvbgv v fv vbdv Fhv yg,.v {õ Vbbgbv vb hv bjv bjv v b îjv[vbjv v jv jvbkvb jv v bhbH&v îuÏfv v ìtfv gv bdv bdbmv v } In pa-ra-dí-sum * dedú-cant te ánge-li; in tu-o advéntu suscí-pi- ant te márty-res,
et perdú-cant te
VIII
in ci-vi-tá-tem sanctam Ie- rú-sa- lem.
Vvv Dç6v fv vrdvbsv çDfv dv v [v éGhv vî7b^$vbhv hvbgb,v {vgv vbhv v v ëJkv hv ëfv v vhv dtv v v vfv dv sbmv {vò Vvvsv drv bDfÃví6b%$v bdv bfvbFgv v dv dvb dbmv v b} Cho-rus ange-ló-rum * te sus- ci-pi- at, et cum Lá-za-ro quondam páupe-re
ae-térnam
há-be-as réqui- em.
In paradiso ti guidino gli Angeli; al tuo arrivo ti accolgano i Martiri e ti conducano nella santa Gerusalemme Il coro degli Angeli ti accolga e con Lazzaro, un dì povero, abbi la pace eterna.
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21
LIBERA ME DOMINE Responsorio - v. Tremens factus sum ego Intonazione consigliata: dalla nota Fa
I
Bvvsvbwavbsv v fb,v v besbd4svbAsvsbmvb[v vdbFgv vftvbsv bfv esbfbrÌsv sbmv{vsbadv svbS5v gvbtfbrdv vwavSdb4b#!v wamnv]ñ Bvv vA@v bsv vb dbFgvb 5b$#bmvb »bDgbh7gv fv bDfv vsbmvb[v Sdb@!v bsÁfvbesbnmv ]v vhv v »bÎhv6fbm gbh7gbë4b#@vbesvb sbmv [vbv ö Bvb hvbygv Hêkb&%vbGhb%$#@nv bDfbÌ5vfdv bAsv sbmv[v vbardbFgvbìtÌÍabsÁfv besnmv }v v fv bdv v vfv dv v bsv v dvb sbmv [bò Bvwav sÁvfdv wavb abnv{v dv v vfv gv fvbdv vbfvbesvbsbmv [vsdsbsvbav vb D%v tÍdvbrdv Asv sbmv }v v v v v vbvbñ Bvv vA@v bsv vb dbFgvb 5b$#bmvb »bDgbh7gv fv bDfv vsbmvb[v Sdb@!v bsÁfvbesbnmv}v v fvbdv vfvésv v dvbwav bSdv sbmv [v v ò Bvvsvbdv fvbgvb Ghv vft v v sv fv tfv fb,v{v dv fv v bgv bfb,v vrdvb wavbsv fv vb3b@!v sbmv v}v v v v v v vö Bvv hv v »bÎhv6fbm gbh7gbë4b#@vbesvb sbmv [b hvbygv êHkb&%vbGhb%$#@nv bDfbÍ5vfdv bAsv sbmv[v vbardbFgvbìtÍÌabsÁfv besmnv }v bô Bvv v fv dvb fv v bsvbdv bsbmv [v svb dv fvgv v btfvwavbabnv{vFhv vygv v fv gvrdvbsbmv[vbwavbdvbrdv bsbmv sbmv} Libe- ra me, Dó- mine, * de mórte aetér-
Quando caé- li
judi- cá- re
mo-
saé-
véndi sunt et
cu-lum per
na, in di-e ílla
tremén- da. *
tér-ra. † Dum vé-
ne- ris
i- gnem. = Trémens factus sum ego,
et ti- me- o, dum discussi- o vene- rit, at- que ventu- ra i- ra.
Quando caé- li
mo-
véndi sunt et
tér-ra. = Dí- es ílla, dí- es írae,
ca-lami-tá-tis et mi-sé- ri- ae, dí- es mágna et amá-ra val- de.
Dum vé-
ne- ris judi- cá- re
saé-
cu-lum per
†
i- gnem.
= Réqui- em aetérnam dóna è-is Dómi- ne et lux perpétu- a lú- ce-at é- is.
Repetitur Libera me Dómine, usque ad = Trémens.
Liberami, Signore, dalla morte eterna, in quel giorno tremendo. Quando i cieli e la terra si muoveranno. Finché verrai a giudicare il mondo con il fuoco. Io sono tremante e temo il giorno del giudizio e dell’ira. Quando i cieli e la terra si muoveranno. Quel giorno, il giorno dell’ira, della distruzione e della miseria, giorno grande e molto amaro. Quando verrai a giudicare il mondo con il fuoco. Dona ad essi il riposo eterno, Signore, e risplenda loro la luce perpetua.
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HOMO QUIDAM Responsorio – attribuito all’Abate Aymard del monastero benedettino di Saint Pierre e Saint Dive, XI secolo Intonazione consigliata: dalla nota Fa
B»vbfbFgvbfv v bgv hb.v v vbfgfvbfv v b uhvbgv v v bhv vkb/v v{vlv v bkv uhv b Ghv bfv v vbtfvb fb,v [b vô B»vrdv wav vsv bfb,vb[vbgv bfv rÌav awv vsv bëfv bëfv [vhv v bGhv vìfgìfv bfb,v v}v v v v v v v v vbv bô B»v fv bkv v jv bìKlv bJkv vb6b%$bmv[vjbuÏgbJlb*&^,vbfgfmvbGjb^$mvbasabn [bfgfbGjb^$b,vbjbuhbkb8b&^%$bG^bv tfv fb,v}vô B»v v fvbGhvbhv v jv btfv gv bhv vbî7b^%vbfv v v bghgbgvfb,v{vfv vtfv gv hv v ijv b klkb.v v[v v v÷ B»bvbuhv v vbtfvbgvb hv vìfgìfv fb,v v}v v vfv bkv v v B»v fv bGhvbhv v jvbhv vftv v gvbGhvbhb.v{vklkv vbuhvb gv bfv Ghv vìfgìfv vfb,v }v v b fv kv v v Luca 14,6
VI
Homo quídam * fé- cit coénam mágnam, et mí-sit sérvum sú- um
hó- ra coéne dí-ce-re invi- tá- tis, ut ve- ní-
Qui- a pa- rá- ta sunt ó-
rent: *
mni- a
= Vení-te, comé- di- te pá- nem mé- um, et bí- bi- te ví- num
quod míscu- i vó- bis.
* Qui- a …
Gló- ri- a Pátri, et Fí-li- o, et Spi- rí- tu- i Sán-cto. * Qui- a …
Un uomo diede una grande cena e mandò il suo servo a dire agli invitati: venite, è pronto, venite, mangiate il mio pane e bevete il vino che ho versato per voi.