La luna distenebrava la notte oscura
nella più aspra e incontaminata natura: l’oblio sperduto nel buio infinito or cangiava in un luogo definito.
Il nulla e il tutto non m’inquietavano di certo, ma la loro mescolanza
destava un sentimento di mancanza, or che insieme luce ed ombra stavano. Respiravo l’aria delle nuvole
avvolte nel nero candor lunare; ma l’affanno giungeva dall’interno. Persi l’inesistenza dell’eterno
quando vidi riflessa la luce solare nella mia mente fragile e consapevole
L’effimero e l’eterno ( 21 gi ugno 1999)
Ivan Sasu