Rumore

  • June 2020
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RUMORE Il rumore è sia un inquinante lavorativo che ambientale. Le caratteristiche fondamentali del rumore sono: 1. Intensità (pressione) 2. Livello sonoro (decibel): è la misura dell’intensità (in realtà si dovrebbe misurare in Pascal) 3. Frequenza (Hz): < 1000 Hz bassa frequenza, > 1000 Hz alta frequenza NB: al raddoppiare dell’intensità, c’è un aumento di 3 dB. Es.: l’esposizione per 3 ore a 90 dB equivale all’esposizione per 6 ore a 87 dB. NB2: i limiti dell’orecchio umano sono 10-16000 Hz; la comprensione della voce di conversazione (socialmente importante) avviene a 500-4000 Hz. Esempi di intensità del rumore Soglia uditiva Calma Disturbo della concentrazione Inizio interferenza Disturbo del sonno

10 dB 20 30 40 50 65

Rischio per l’udito (per 8 ore giornaliere di esp.) Danni uditivi Insopportabile Soglia del dolore

77-78, 80 per legge 90 dB Aspirapolvere, camion in accelerazione 110 Martello pneumatico 120-130 Discoteca, bang aereo, maglio

Camera silenziosa Finestra aperta su via animata Voce umana (deve essere >5 rispetto al rumore di fondo per essere capita)

Dal punto di vista lavorativo il rumore si distingue in: 4. Continuo (se dura per tutto il turno di lavoro) 5. Discontinuo O in: 6. Stabile (differenza < 3 dB) 7. Fluttuante 8. Variabile (il più frequente) 9. Impulsivo (con picchi di intensità < 1 sec) Il danno da rumore dipende da: 10. Livello sonoro 11. Durata dell’esposizione L’esposizione, oggi, non è più espressa come livello equivalente (LEQ; indicava in modo generico il livello ambientale di rumore), ma come livello di esposizione personale (LEP) giornaliera o settimanale (tiene conto sia del livello sonoro che della durata dell’esposizione). Il rumore può dare: 1. Danni uditivi - Acuti (infortunio) - Cronici (malattia professionale) 2. Danni extrauditivi

DANNI UDITIVI Sede lesione Causa lesione Meccanismo Sintomi e decorso

Audiologia

Esiti

Acuto Timpano, ossicini, cellule ciliate Rumore breve > 130 dB Distruzione meccanica Dolore lancinante Stordimento Vertigini Deficit uditivo Acufeni fischianti

Cronico Cellule ciliate, organo del Corti Rumore protratto > 70 dB Esaurimento funzionale delle cellule I stadio (10-20 gg) 1 Acufeni 2 Cefalea lieve 3 Udito normale II stadio (latenza) 1 Rari acufeni 2 Ipoacusia di I grado (sogg. non percepita) III stadio 1 Insufficienza uditiva per suoni acuti 2 Non perfetta comprensione del parlato 3 Ipoacusia di II-III grado IV stadio 1 Palese deficit uditivo per tutti i segnali 2 Acufeni 3 Ipoacusia di IV-V grado Deficit di tipo percettivo o misto Deficit percettivo massimo per 3000-6000 Monolaterale Hz Bilaterale Recruitment sempre presente Guarigione completa rara Danno irreversibile Deficit uditivo L’udito non diminuisce cessata l’esposizione

La sordità può essere: • Percettiva (si perdono inizialmente le frequenze intorno ai 4000 Hz, mentre sono mantenute quelle inferiori e quelle superiori; in seguito la caduta dell’udito si fa più marcata e va a interessare anche le frequenze della parola parlata, intorno ai 1000-2000 Hz) • Trasmissiva (si perdono le basse frequenze) • Mista • Presbiacusia (determinata dall’invecchiamento; fa perdere le frequenze dai 4000 Hz in su; anche farmaci otolesivi come la streptomicina determinano questo effetto • Centrale (rara) Fenomeno del recruitment Fenomeno del cocktail party

Distorsione significativa del segnale acustico per cui viene percepito il suono della conversazione ma non viene discriminato il significato delle parole Rumore di fondo a bassa frequenza. Ha effetto mascherante sulle frequenze più elevate interessate nella voce di conversazione con conseguente difficoltà a percepire correttamente il messaggio verbale e gli altri segnali acustici.

I fenomeni del recruiment e del cocktail party sono spesso presenti mell’ipoacusico e possono essere i primi indizi di sordità. Il deficit può essere monolaterale nei cacciatori (a destra se mancini e viceversa). Le cellule ciliate sono le prime strutture interessate dal danno.

Il danno è indennizzabile se la perdita di funzionalità è di almeno 6 punti percentuali (si considera la funzionalità globale, non solo quella relativa all’udito; il professore consiglia di non denunciare le infermità minori del 6%, ma di aspettare che intervenga un altro danno eventuale che faccia superare tale soglia, in modo tale che alla fine si possa avere l’indennizzo. Denunciando separatamente due danni inferiori al 6% non si ottiene un fico. Lo so, è un discorso forse poco chiaro; se avete bisogno di ulteriori spiegazioni cercherò di darvele per via orale o, a chi preferisce, per via rettale). DANNI EXTRAUDITIVI Interessano l’industria metalmeccanica, quella del legno, gli addetti alle discoteche ecc. Non sono danni indennizzabili. Apparato locomotore Sistema vegetativo

Sistema ipotalamo-ipofisario Effetti psicologici

Danni muscolari e scheletrici Alterazioni del ritmo cardiaco Vasocostrizione Ipertensione Variazioni dell’alvo Midriasi Ipertiroidismo Alterazioni della funzione corticosurrenale Ansia Diminuzione della prestazione psicofisica Senso di stanchezza, abulia Deficit di concentrazione Senso di isolamento Diminuzione dell’attenzione e della vigilanza PREVENZIONE DEL RUMORE

Nell’ambiente di lavoro sono presenti tre tipi di rumore: 1 Diretto 2 Riflesso 3 Trasmesso per via solida Prevenzione sulla sorgente di rumore 1 Sostituzione del macchinario 2 Modifica del macchinario 3 Allontanamento del macchinario Prevenzione sulla propagazione 1 Copertura integrale 2 Copertura parziale 3 Barriere e schermi 4 Silenziatori: per il rumore diretto 5 Trattamenti fonoassorbenti (es. pannelli sul soffitto): per il rumore riflesso 6 Supporti antivibrazioni: per il rumore trasmesso per via solida, es. pavimenti antivibrazioni Prevenzione sul lavoratore: 1 Inserimento in cabina 1 Riduzione del tempo di esposizione 2 Mezzi di protezione personale

Protettori auricolari Attenuazione (dB) 15-20

Controindicazioni Inserti multiuso Difficile trovare la misura giusta Difficile pulizia Inserti monouso 10-20 Frammenti di lana piuma possono rimanere nel condotto uditivo Cuffie, caschi, interfoni 20-40 Nessuna NB: lo scopo è portare il rumore < 80 dB, meglio < 70 dB. Secondo le prime leggi in materia, le lavorazioni che prevedevano la sorveglianza per il rumore erano solo 7 (e tra queste erano presenti quelle che prevedevano prove di motori a scoppio, ma non di motori diesel o a reazione, che sono più rumorosi: c’erano notevoli incongruenze); leggi successive hanno fatto salire tale numero a 21. In seguito è stato introdotto il concetto che tutti i lavoratori in ambienti che presentavano un certo livello di rumore (LEQ) avevano diritto alla sorveglianza; infine con la legge 277/91 si è cominciato a prendere in considerazione il livello personale di esposizione (LEP). ESPOSIZIONE AL RUMORE SECONDO LA LEGGE 277/91 Si dividono i lavoratori in 4 categorie: dB Lep < 80 80-85

85-90

> 90 o picco 130

Non hanno diritto alla sorveglianza sanitaria (anche se per il prof. Occorrerebbe abbassare il limite a 77-78 dB) C’è obbligo di informazione del lavoratore da parte del datore sul rischio di eventuali danni. La sorveglianza sanitaria è a richiesta del lavoratore (e deve essere giustificata dal medico competente). In realtà per il prof. Occorrerebbe la visita perché il 3-4% degli esposti a tali livelli di rumore diviene sordo. Obbligo di sorveglianza sanitaria biennale sempre preceduta dall’esame otoscopico (con eventuale rimozione di tappi di cerume) e dall’audiometria, eseguibile dopo almeno 16 h di riposo acustico. Obbligo per il datore di lavoro di fornire il protettore, che è però di uso facoltativo. Obbligatorio usare il protettore. Sorveglianza annuale

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