Risposta

  • June 2020
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Risposta - In merito a quanto indicato nell'atto di sindacato ispettivo in esame, relativo all'esecuzione di opere pubbliche nel comune di Vico Equense, sulla scorta di quanto comunicato dalla prefettura di Napoli e dalle altre amministrazioni interessate, si rappresenta quanto segue. In ordine ai lavori di piazza Mercato, in data 21 gennaio 2009, il responsabile unico del procedimento del servizio lavori pubblici del comune di Vico Equense ha comunicato che i lavori sono stati ultimati e che allo stato era in corso il collaudo tecnico-amministrativo dell'opera a cura dell'ing. Luigi Vinci, presidente dell'ordine degli ingegneri della provincia di Napoli. In ordine ai lavori di riqualificazione dei moli esistenti nel Borgo di Marina di Vico, l'assessorato all'ambiente della regione Campania ha comunicato che tale progetto è stato sottoposto a procedura ambientale e costituisce solo una parte, un lotto o stralcio, rispetto al progetto più ampio di lavori di completamento denominato «Interventi per la messa in sicurezza ed adeguamento funzionale del sistema di approdo del Borgo di Marina di Vico». I progetti sono stati esaminati dalla commissione per la valutazione dell'impatto ambientale della regione Campania nella seduta del 10 novembre 2006 e per entrambi la predetta commissione ha espresso parere favorevole di valutazione di incidenza, subordinato all'acquisizione del parere della direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici. Con i decreti assessorili 307 e 308 del 6 luglio 2007 si è preso atto che il comune di Vico Equense ha trasmesso il parere richiesto della direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici e si è confermato il parere della commissione per la valutazione di impatto ambientale del 10 novembre 2006. L'autorità di bacino del Sarno, nella seduta del 29 ottobre 2007 sul progetto di «Penisola Amalfitana e Sorrentina» progetto «riqualificazione e valorizzazione del Borgo Marina di Vico» e «La Porta del Borgo-Interventi di riqualificazione dell'accesso al borgo di marina di Vico Equense» ha espresso il seguente parere: per quanto concerne i complessivi aspetti di competenza dell'autorità, a condizione e sotto prescrizione: che venga delocalizzato il gazebo, attualmente ubicato lungo la passeggiata marina in area P4, all'esterno delle aree di pericolo classificate; che venga stralciata la realizzazione della gradinata lungo il tratto terminale della Via C. Colombo, in quanto trattasi di un intervento in area P4 non consentito dalle norme di attuazione allegate al PSAI, ai sensi dell'articolo 25 comma 2; il progetto in esame (lotto a) è compatibile con la vigente pianificazione dell'autorità di bacino del Sarno. Restano escluse dal presente parere, in quanto ubicate in aree non classificate dai vigenti Piani, le strutture rimovibili, previste sull'arenile, che sono comunque soggette a preventivo parere di altri enti». La citata autorità ha quindi comunicato al comune di Vico Equense che i limiti di cogenza emersi dalle attuali norme di attuazione non fanno che trasferire al comune le responsabilità penali dell'inadempienza consapevole di una norma tecnica chiarissima e inequivoca. Il segretario generale dell'autorità di Bacino regionale del Sarno ha precisato altresì che, ai sensi dell'articolo 7, comma 1, delle norme di attuazione allegate al piano stralcio per l'assetto idrogeologico, l'autorità di bacino esprime pareri preventivi obbligatori e non vincolanti sulla compatibilità con le norme di attuazione del piano stralcio. Tale problema burocratico, comunque, attualmente è risolto, in quanto l'autorità di bacino del Sarno ha approvato le nuove norme di attuazione (aggiornamento del piano stralcio per l'assetto idrogeologico) eliminando la formulazione «non vincolante». In via Antignano i lavori sono stati autorizzati sotto il profilo paesaggistico dal comune di Vico Equense e la soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici non ha ritenuto suscettibile di

annullamento il provvedimento relativo. Il citato ufficio, a seguito della denuncia, richiamata nell'interrogazione, presentata dal WWF Italia, ha informato nel contempo le istituzioni competenti e chiesto al comune notizie al riguardo. In data 8 ottobre 2008 l'amministrazione comunale ha comunicato che i materiali di risulta provenienti dai lavori di scavo erano stati rimossi e si sarebbe proceduto ad una accurata manutenzione ordinaria e straordinaria dell'alveo al fine di eliminare la vegetazione spontanea e gli accumuli di materiali lapidei di origine naturale generatisi. Via Raffaele Bosco è tra gli assi della viabilità fondamentale della penisola e il vigente piano urbanistico territoriale dell'area sorrentina-amalfitana, approvato con legge regionale 35 del 1987, non ne vieta l'adeguamento. Infatti, con decreto n. 145 del 2003 il comune di Vico Equense ha autorizzato ai fini paesaggistici i «lavori di sistemazione e messa in sicurezza di via R. Bosco» relativi a 24 tratti stradali, con opere di manutenzione ordinaria, straordinaria, rettifica del tracciato e tratti in ampliamento della sede stradale, secondo tre tipologie di intervento. La soprintendenza ha ritenuto che non ricorressero al riguardo motivi per procedere all'annullamento del decreto. Sempre la soprintendenza, in uno spirito di collaborazione, ha fornito, altresì, indicazioni al comune di Vico Equense per la realizzazione dei lavori, tuttavia tali indicazioni sono state in parte disattese poiché il progetto appaltato non è stato rettificato. Per tali opere il comune ha attivato le procedure, ai sensi dell'articolo 167 del decreto legislativo 42 del 2004, chiedendo alla soprintendenza il parere finalizzato all'accertamento di compatibilità paesaggistica, reso favorevole sulla base di quanto disposto al comma 4, lettera b), del citato articolo 167, che prevede il caso dell'impiego di materiali in difformità all'autorizzazione paesaggistica. Successivamente, il comune ha approvata ai fini paesaggistici il progetto di variante e la soprintendenza ha confermato l'autorizzazione paesaggistica resa, ritenendo che non ricorressero motivi per l'annullamento visto che la nuova proposta progettuale era certamente migliorativa rispetto al progetto del 2003. L'autorità di bacino del Sarno ha espresso parere favorevole in ordine ai progetti relativi alla sistemazione idrogeologica e consolidamento del versante lato valle della via R. Bosco e la messa in sicurezza di un tratto di via R. Bosco, compreso fra le frazioni Moiano e Ticciano. In esito alle segnalazioni dell'ing. Cannavale, che ha denunciato «grossi ampliamenti della strada», il responsabile di zona della soprintendenza e un tecnico dell'U.T.C. hanno effettuato due sopralluoghi al fine di verificare quanto denunciato. La soprintendenza, il 20 settembre 2007, ha comunicato, informando tra l'altro anche la procura della repubblica di Torre Annunziata, che sulla base degli allegati progettuali del 2003, vista anche la genericità del progetto, stante la carenza di strumentazioni tecniche e di personale idoneo (assenza in organico di topografi), non è agevole un puntuale accertamento sugli interventi riguardanti numerosi tratti di tracciato stradale, di consistente estensione planimetrica. Poiché nel contesto dei lavori avviati dall'amministrazione comunale di Vico Equense sono pervenute alla locale stazione dei carabinieri, sia direttamente che tramite deleghe della procura della Repubblica di Torre Annunziata, vari esposti e denunce, sono tuttora in corso accertamenti a cura dell'autorità giudiziaria. Riguardo all'utilizzazione di risorse del programma operativo (POR) della regione Campania per la realizzazione delle opere pubbliche, si fa presente che, ai sensi dell'articolo 34 del regolamento (CE) n. 1260/1999, la responsabilità dell'efficacia e della regolarità di attuazione degli interventi, ricade esclusivamente sull'autorità di gestione del programma che, nel caso di specie, è la regione Campania. Pertanto ogni addebito eventualmente scaturente dalle indagini dell'autorità giudiziaria non potrà che far carico alla predetta Regione, che dovrà provvedere ad adottare le necessarie misure correttive. Per quanto riguarda gli aspetti finanziari, si evidenzia che, qualora dalle indagini dovessero emergere problematiche tali da inficiare l'ammissibilità delle spese ai contributi previsti dal programma, la Commissione europea ha facoltà di adottare le misure previste dall'articolo 39 del citato regolamento (CE) n. 1260/1999 (rettifiche finanziarie), cui potranno seguire analoghe azioni sulla parte di cofinanziamento statale.

Il Sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio e del mare: Roberto Menia.

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