Riflessioni[2]

  • October 2019
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Cari amici del Partito Democratico di Vico Equense, mi permetto, pur non conoscendovi tutti personalmente, di scrivervi ulteriori considerazioni sulla situazione attuale del Partito Democratico di Vico Equense. Faccio subito una premessa fondamentale: rispetto le riflessioni di Raffaele Dilengite che rappresentano un contributo importante a questa fase politica, ma credo che quello che egli auspica non sia la migliore soluzione possibile per il PD di Vico Equense. Ed argomento le mie opinioni partendo dà ciò che è successo: 1. Il comitato promotore, checché se ne dica, nella sua interezza, dal 10 settembre 2007 ha organizzato diverse manifestazioni e, nonostante le tante difficoltà ad amalgamare uomini, storie, diffidenze, sospetti, inimicizie (e non vado oltre), è riuscito comunque a mantenere “il lumicino acceso” e ciò grazie al contributo ed alla passione di tutti. 2. I regolamenti che ci sono stati imposti e che si sono susseguiti nell’ultimo anno, si sono rivelati, quanto meno, l’esatto opposto di ciò che Veltroni ha più volte annunciato e promesso, già a partire da quello relativo alle primarie del 14 Ottobre 2007 fino all’ultimo che, con il ritorno al tesseramento ed al congresso è venuto meno allo spirito delle primarie. Cosa, come ho potuto capire, molto gradita a qualcuno e considerata assolutamente scellerata da altri. 3. Il primo regolamento, a Marzo, prevedeva di attribuire alle liste regionali, in maniera proporzionale, posti all’interno del Direttivo cittadino in base ai voti presi dalle stesse liste alle primarie del 14 Ottobre; ciò provocò malcontenti e forti tensioni tra i vari referenti, soprattutto dell’area Iannuzzi e Nicolais, i quali avevano sostenuto la lista unitaria per non disperdere quanto di buono era stato fatto fino a quel momento. Fino all’ultimo si cercò una soluzione per garantire la presenza di chi, come la stragrande maggioranza dei giovani e della società civile, si era impegnato fino a quel momento nel comitato promotore di Vico, e che di fatto non rientrava nelle quote dei vari referenti. Poi arrivò il rinvio e le elezioni politiche con un risultato sostanzialmente non negativo. 4. Il comitato promotore di Vico Equense all’unanimità, a Giugno scorso, prima dell’ultimo regolamento e dell’elezione di Nicolais a segretario provinciale, ha dato mandato ai referenti di ogni area (IANNUZZI-LETTA-PICCOLO-NICOLAIS-GIOVANI /NON ALLINEATI) di trovare una sintesi politica per riuscire a proporre una lista unitaria, non unica. Questo perché si avvertiva l’esigenza, da parte di tutti, di salvaguardare politicamente il lavoro comune svolto dal comitato promotore, senza comunque ledere la democraticità di un partito nuovo. Chiunque, fuori dal comitato, avrebbe potuto, comunque, presentare una propria lista. I referenti, all’unanimità, stabilirono dei principi: utilizzare il metodo d’Hondt come criterio di attribuzione delle quote spettanti, rinunciando ciascuno ad un posto a favore dei giovani/non allineati, consentire l’accesso a persone nuove, far entrare i consiglieri comunali ed i delegati, da subito, nei 30 (cosa che il regolamento non permetteva) ed altre regole che erano state giudicate eticamente opportune, come ad es. evitare che marito e moglie fossero inseriti nei 30 del Direttivo. Dopo 6 incontri, grazie al lavoro del coordinatore provvisorio, fu trovato un accordo che venne definito “Etico-Politico” che fu firmato da tutti i referenti e sottoposto al comitato promotore il quale, nella prima riunione utile, lo approvò a larga maggioranza (per dovere di cronaca, l’area Iannuzzi firmò l’accordo precisando che era concorde eticamente ma non politicamente). L’accordo prevedeva: 1 rappresentante dei socialisti, 3 rappresentanti dell’area Iannuzzi, 5 rappresentanti dell’area Nicolais, 11 dell’area Piccolo, 4 dell’area Letta e 6 dell’area Giovani/Non allineati. Il Coordinatore, nel caso la lista unitaria del Comitato fosse risultata

la più votata, sarebbe stato scelto dall’area Giovani/non allineati, e quest’ultima indicò anche il nome prescelto. Nei tre giorni successivi, tutti i referenti si affrettarono a comunicare al coordinatore pro tempore i nomi dei candidati con le relative documentazioni per la candidatura. Poi è arrivata l’elezione di Nicolais a segretario provinciale, il rinvio delle primarie e l’estate. 5. Nei primi incontri di settembre, con il nuovo regolamento del segretario provinciale Nicolais, i referenti dell’area Iannuzzi e Nicolais hanno comunicato, per tutta una serie di legittime motivazioni, di non condividere più l’accordo di Giugno ritirando, sostanzialmente, l’elenco dei nomi già presentati. 6. A questo punto i giovani/non allineati hanno chiesto a tutti i referenti la disponibilità ad aprire un nuovo confronto per trovare, comunque, una strada unitaria per non vanificare il lavoro di un anno e soprattutto per non dare vita ad un’ennesima contesa di tessere. E questi sono stati i fatti. Passo alle mie considerazioni politiche che sono sostanzialmente anche quelle dei giovani /non allineati.: 1. Siamo contrari alla “guerra delle tessere”. Perchè è questo lo scenario che si prospetta. La storia politica del centro sinistra equense degli ultimi 15 anni ce lo insegna. Considerando, peraltro, che ci sono sempre gli stessi attori protagonisti della scena politica chi spera che dopo un tranquillo, etico e democratico tesseramento si possa trovare un accordo e nuovi equilibri e si abbia, addirittura, la maturità di riconoscersi maggioranza o minoranza, senza strascichi ed ulteriori laceranti rotture, è semplicemente un irrealista o ha un legittimo scopo politico. 2. La lista unitaria del comitato promotore è la conseguenza di una “necessaria responsabilità politica” dei referenti delle anime del PD equense. Sia a riconoscimento di un lavoro unitario svolto, sia come punto di partenza per un progetto di alternativa di governo della città attraverso il coinvolgimento di tutte le risorse del centro sinistra. Diversamente si entrerebbe in un tunnel ancora più lungo di incomprensioni, rancori, odi che avvantaggerebbe inesorabilmente il centro destra. 3. Crediamo che sia eticamente e politicamente corretto e soprattutto non antidemocratico, per chi, con passione ed entusiasmo, ha contribuito alla nascita del PD di Vico Equense, auspicare e lavorare per una lista unitaria del comitato promotore del Partito Democratico. Ed era, questa, una convinzione di tutti i referenti del Comitato. Lavorare per una lista unitaria, non unica, non significa imporre “la lista” ma presentare una delle possibili liste; non significa imporre al nuovo tesserato una lista bloccata o limitare la possibilità ad un nuovo iscritto o a nuovi iscritti di fare una propria lista per rappresentare le proprie idee. E soprattutto non blocca la possibilità di tutti gli iscritti di buona volontà di entrare a far parte successivamente del comitato direttivo. 4. Una “responsabile dirigenza politica", oggi, deve avere il coraggio e la forza di aprire ad “un nuovo modello”: tutti importanti e necessari per creare un’alternativa credibile di governo, tutti una risorsa. Con storie politiche diverse, con sensibilità diverse, con metodi e strategie diverse ma insieme! Per non sprecare tempo ed energie nelle lotte interne, per non continuare ad essere sterili referenti di correnti provinciali e regionali, attivi solamente

durante gli appuntamenti elettorali ma distanti dalla “visione d’insieme” che il momento richiede, lontani da una “indispensabile progettualità politica” che va oltre i confini del proprio giardino elettorale e soprattutto distanti dalle reali richieste della gente di Vico. 5. C’è poi un rischio: non raggiungere il numero minimo di tesserati necessari alla costituzione di un circolo PD a Vico Equense. Una scelta diversa da quella che noi auspichiamo porterebbe ad un possibile commissariamento che forse qualcuno, invece, auspica. 6. Nel caso, che fortemente ci auguriamo, si giunga in accordo al Congresso cittadino le idee, le sensibilità, i progetti verrebbero comunque fuori ma in un clima completamente diverso, sereno e collaborativo. Il 24 e 25 Ottobre rappresenterebbero per il Partito Democratico di Vico Equense “l’inizio” compatto di un nuovo corso e non la fine che, invece, vedrebbe il consumarsi di un ulteriore frazionamento politico. Cosa a cui sfortunatamente siamo abituati. 7. Leggiamo e sentiamo da più parti che il PD ha bisogno di “discontinuità”: giusto! Per i referenti di questa fase politica la “discontinuità” con il passato a Vico Equense, paradossalmente, significa solo “capacità di stare insieme”. A conclusione di tutte queste considerazioni, non ci resta che auspicare “buon senso” e “responsabilità”, convinti che c’è ancora tutto il tempo per “il confronto” e il “dialogo”; c’è ancora il tempo per “azzerare” o “migliorare”; c’è ancora il tempo per “riequilibrare” o “assestare”. Una valanga, in fondo, se ci pensiamo bene, è composta da tanti piccoli fiocchi di neve! Ed il Partito Democratico di Vico Equense ha bisogno di fare valanga. Vico Equense, 8/10/08 Maurizio Cinque a nome dei “non allineati”