Escursione Vecchia Ferrovia Capranica Civitavecchia 18 Novembre 2007 Ore 8.30 – Aho’ … ‘ndo state ? La giornata non inizia sotto i migliori auspici… non siamo neanche in grado di incontrarci alla stazione Ostiense in un solo punto. Massimo, Rocco e Paolo a Piazzale Partigiani, Frank e Fabrizio al binario 14 e Mariano (in calzoncini e maglietta da ciclista a manica corta 1 ) con Roberto all’ingresso posteriore. Ricompattato il gruppo al binario siamo pronti per la partenza: sono presenti Massimo (organizzatore e lider-maximo del gruppo), Mariano (ospite d’onore e fotografo dell’evento), Frank, Fabrizio, Rocco e Paolo. Ore 8.50 – Sparpagliatevi! All’arrivo del treno la prima delusione, il tanto agognato “posto bici” non c’è perché, a detta del macchinista: “il materiale rotabile non è disponibile, sparpagliatevi nei vagoni”. Ovviamente la soluzione proposta è una str… pazzesca e, vista l’impossibilità di intavolare un dialogo costruttivo con il macchinista, procediamo autonomamente. Sorge quindi il problema di incastrare le bici in un TAF (il treno dei pendolari, tutto sedili e pochi spazi disponibili). Con tutta la (inco)-scienza emanata dai presenti riusciamo a incastrare in un singolo corridoio di un vagone… tutte le bici tranne una, quella di Rocco, che scompare (lo scisma ostiense), per essere poi recuperato da Massimo nel vagone accanto a metà viaggio. Nota per Trenitalia: Se il treno è adibito al trasporto bici, organizzate un vagone dedicato a questo, non è necessario il “materiale rotabile adatto”, basta il buonsenso! Lezione n.1: Paolo mostra al gruppo il “freno a mano per bici”, un accessorio per stabilizzare la posizione della bici. Tale accessorio è disponibile per i membri della “faccio du giri” nei colori verde speranza e azzurro cielo! Chiedere a Massimo per disponibilità. Ore 10.20 – Capranica Si scende alla stazione di Capranica in perfetto orario. Il cielo è terso e il clima mite2 . Mariano fa una foto di gruppo, che dura 10 minuti e abbassa di circa 5 gradi la temperatura corporea dei membri (1/125 di secondo per lo scatto 9 minuti per l’impostazione dell’autoscatto). Colpiti nel corpo ma non nello spirito partiamo alla volta dell’ingresso sul percorso. Nota: Domenica a Capranica non vendono le batterie per le luci, comprarle prima di partire.
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Nota: è il 27 Novembre e sono le 8.30 di mattina! Ricorda: mai fidarti delle previsioni metereologiche.
Escursione Vecchia Ferrovia Capranica Civitavecchia 18 Novembre 2007 Ore 10.40 – Ingresso ferrovia (km 0) Si parte! Il gruppo ammira il paesaggio. [Intervallo] Le gradazioni di colore delle foglie in autunno contrastanti con il celeste del cielo e l’aria limpida dalla collina collocano il tracciato in un luogo fuori dal tempo. [Fine Intervallo] Si torna alla realtà… il lider-maximo ci incita a pedalare, ci aspettano 52 km da pedalare, il percorso nel disegno sotto.
Escursione Vecchia Ferrovia Capranica Civitavecchia 18 Novembre 2007 km 2.00 – A noi piace vincere facile! Il tracciato è quello di una vecchia ferrovia e quindi non può essere troppo ripido, ma nel nostro verso di percorrenza è praticamente tutto in discesa… Sarà per questo che per tutto il percorso vediamo gruppi di ciclisti che ci vengono incontro nella direzione opposta: in salita! Una lunga e implacabile salita!
Mariano si nomina fotografo ufficiale dell’evento e improvvisa degli scatti che rimarranno nella storia. Come per la celebre foto dei marines a Iwo- Jima, non sempre si è trattato di scatti improvvisati… ma questo non importa, è l’idea che conta! Il primo tratto è agevole e lo spettacolo è mozzafiato. Il tracciato è pulito e, in alcuni punti, il fondo è compatto e pulito, migliore di molte strade cittadine. Ogni tanto si incontrano dei muri che bloccano l’ingresso alle macchine e delle gallerie, non molto lunghe e con il fondo regolare. Avviso: i blocchi di cemento che chiudono il canale centrale per lo scolo dell’acqua sono in parte spostati e lasciano scoperto il canale… da evitare con la bici, pena danni alla bici e al corpo! km 15.00 – Veglia Mariana n.1 Freschi come delle rose, rinvigoriti dall’aria limpida (e dal fatto che è stata tutta discesa) ci diamo convegno ad uno dei tanti muretti da scavalcare per ricompattare il gruppo che, durante il percorso si è diviso. Arriviamo tutti e aspettiamo Mariano, che si è attardato nel fare delle foto. Aspetta, aspetta, cominciamo a preoccuparci quando ecco che nella sua tenuta estiva arriva informandoci del motivo della lunga attesa: “problemi”, dice, “ma non meccanici, personali”. Con un sorriso a 32 denti ci mostra i problemi “personali” hanno fermato il prode Mariano: una caga… Naturalmente, come ci si aspetta dal fotografo dell’evento, ampiamente documentata! Dopo una breve chiacchierata risaliamo sui “mezzi” alla volta del mare!
Escursione Vecchia Ferrovia Capranica Civitavecchia 18 Novembre 2007 Km 25.00 – Ponte in ferro e veglia mariana n.2 Nel dirigerci verso il “ponte di ferro”, il lider-maximo scorge una piccola collinetta a bordo del percorso e decide che deve essere sua.. dopo 25 km di discesa si comincia a sentire l’astinenza! Tutto il gruppo sale per non essere da meno e, naturalmente per ultimo arrivato Mariano che chiede: “e perché siamo saliti qui?”. Proviamo a proporgli la scusa: “per farci fare una foto dal basso verso l’alto” ma siamo controsole e non si può fare. Torniamo sconsolati sul percorso e ci dirigiamo verso il ponte dove, arrivati, ci fermiamo a contemplare il panorama e la struttura in acciaio. Mariano, di nuovo indietro, rischia l’agguato. Approfittiamo della sosta e vista l’ora (circa le 13) buttiamo giù un boccone. All’arrivo di Mariano chiediamo se per caso avesse avuto un altro problema personale ma subito ci informa che questa volta è stato di tipo tecnico e che ha dovuto riparare una foratura al volo, tamponando il foro con una spina (un uomo dalle mille risorse!). Si approfitta della sosta per mangiare, chi tira fuori un panino con frittata, chi un più classico mortazza e prosciutto più una serie smisurata di dolciumi (anche stranieri, che Frank ha portato dalla lontana Scozia). Roberto scompare per andare a controllare sul fiume se qualche pesce volenteroso volesse far parte del suo e nostro pranzo, visto che loro si stavano gustando i resti del nostro. Massimo tira fuori l’arma segreta, la sua bottiglietta anonima di acqua “modificata”… che per qualche strano malinteso tutti interpretano come una specie di “bomba” dei tempi passati. Il primo colpito è Frank che butta giù un sorso copioso per scoprire, troppo tardi, che la modifica non consisteva in sali minerali o nandrolone ma in più semplice acqua vite! Tra cioccolata, acquavite e frutta secca finiamo il pranzo e ripartiamo, zaini in spalla, panza piena e una salita davanti! Km 26.5 – Sosta tecnica Fabrizio nota che la sua ruota posteriore si sgonfia facilmente e decide di cambiare la camera d’aria per evitare problemi nel resto del percorso. Ci fermiamo e Mariano lo convince a cercare il foro e ripararlo. In pochi minuti da zaini, sottosella, e altri pertugi escono: • • •
2 coppie di cacciacopertoni Vari utensili multiuso 1 Pinza a becchi ricurvi (Beta)
Intorno alla bicicletta di Fabrizio si raduna un team degno della squadra corse Ferrari, con la differenza che tutti guardiamo Mariano e Massimo senza fare un ca... Lezione n.2: Mariano C.S.I. – Capranica esegue una autopsia della ruota posteriore. Ci chiede di non spostare il copertone in modo che, una volta trovato il foro sulla camera d’aria, potessimo verificare cosa avesse prodotto il foro sul copertone. L’investigatore
Escursione Vecchia Ferrovia Capranica Civitavecchia 18 Novembre 2007 Mariano ha scoperto cosa ha prodotto il foro nella camera d’aria, un punto metallico che Fabrizio si portava da almeno un mese nel copertone e che gli aveva già rovinato due camere d’aria. Con un rapido intervento di pinza Roberto estrae il punto metallico e un tip-top ripara la camera d’aria (grazie Policlinico Umberto I). Si riparte! km 35 – I fanghi Il gruppo macina chilometri su chilometri, il muscolo lavora sulla salita, si saltano i muretti, si passano le gallerie abitate da strani uccelli e lupi mannari. Polvere e sudore sono i compagni di viaggio del gruppo. Ad ogni muro si scende dalla bici e il gruppo lo scavalca formando una catena umana, passando le bici da una parte all’altra; ad ogni galleria si segue la traccia di chi ti precede, a volte dimenticandosi di accendere le luci. Dopo qualche km il livello dell’acqua comincia a salire a livelli preoccupanti, fino a coprire parte della ruota e il terreno si fa paludoso… improvvisamente tornano alla mente due ciclisti visti qualche ora prima coperti di fango… ora capiamo da dove venivano. Si pedala nella fanga, sperando di non fermarsi e di non cadere… si procede… il mare non si vede ancora ma sappiamo che non è lontano. Passiamo la fanga e torniamo su un tracciato più compatto. km 44 – La strada ed il cammino Mariano Arriviamo alla fine del percorso sterrato… si vede il mare di fronte a noi… le ciminiere di Civitavecchia che si stagliano all’orizzonte sembrano darci il benvenuto. Da adesso in poi è tutta strada… ma non per Mariano che, fino ad ora rimasto in ombra alle spalle del gruppo, intravede negli arbusti una strada da percorrere in bici. Parte all’esplorazione solitaria mentre il gruppo si compatta sul ciglio della strada credendolo oramai perso in qualche dirupo tra noi e l’Aurelia. All’arrivo del nostro lider-Maximo ultimo dopo l’ultimo uomo per ricompattare il gruppo, si telefona allo scout e lo si raggiunge attraverso i rovi e il vecchio tracciato su cui ancora poggiano le traversine in legno erose da tempi e i sassi affilati della massicciata. km 46 – il (quasi) tradimento Dopo pochi km di quel misto di traversine, sassi e rovi, con la paura di forare, le spine che ti accarezzano la pelle, i rami in faccia e l’avanzare della notte, lo sconforto presto si impadronisce del gruppo che, scherzando (ma mica tanto), propone la lapidazione dello scout… Gli unici segni di (in)civiltà sono due cucine a gas sul tracciato, e qualche cartuccia esplosa… Serpeggia tra alcuni la paura di essere scambiati per cinghiali e in silenzio si spera che Mariano non emetta altri ululati. Quando oramai la pazienza è al limite e il disappunto è al massimo si apre davanti a noi l’orizzonte su un vecchio ponte in pietra da cui si domina la vallata. Siamo vicini a Civitavecchia, la strada continua, la
Escursione Vecchia Ferrovia Capranica Civitavecchia 18 Novembre 2007 passione ha il sopravvento e si va avanti dopo una breve sosta fotografica e il rassicurante (ma mica poi tanto) incontro con un cacciatore che ci conferma l’agibilità della strada fino a Civitavecchia. km 48 – Il cavalcavia Siamo usciti dalla macchia sotto il cavalcavia dell’autostrada. L’avventura è finita, ora è tutta strada asfaltata fino alla stazione e al ritorno. Si mette il rapporto più lungo e si tira fino alla stazione di Civitaveccchia… ovviamente per la strada meno diretta… sennò si arrivava troppo presto… Sfiliamo in città, conquistatori della ferrovia, con alle spalle la conquista e di fronte la prospettiva di una doccia e del meritato riposo.
km 52 (ore 16.15) – La stazione di Civitavecchia Siamo arrivati, scendiamo, consumiamo l’ultima acqua e gli ultimi panini e aspettiamo il treno. Destiamo la curiosità dei locali. Mariano si butta per le scale che passano sotto i binari con la bicicletta e da una prova di tecnica impeccabile (che nessuno imita). Arriva il treno… si riparte verso la città eterna, occupiamo un vagone, ci cambiamo, asciughiamo e ci scambiamo le impressioni sulla giornata. Nota per trenitalia: Il vagone andrebbe sterilizzato. Nota per la scout dell’AGESCI passata nel vagone: Non ti scandalizzare… e quando ti ricapita sto gruppo di giovini atletici!
Un grazie a tutti i partecipanti, all’organizzatore della giornata Massimo e al mitico Mariano!
Liberamente tratto dal “er pantegana”