Milano – 06 luglio 2007
IL REGOLAMENTO DEL
PST (Primo-Secondo-Terzo)
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Cenni storici Il gioco primo-secondo-terzo, che nel presente regolamento abbrevieremo con PST, nasce negli Stati Uniti d’America, come del resto gran parte dei più grandi passatempi nella storia dell’uomo. Di dubbia paternità, PST risale con certezza alla stagione 2004/2005, quando nelle giornate estive a cavallo tra i mesi torridi di luglio e agosto, fu avvistato per la prima volta nella mitica New York City. Sono passati circa un paio d’anni, ma il vero inventore del gioco rimane ancora anonimo; esistono voci, tuttavia, che suggeriscono una paternità tutta italiana, nonostante il territorio straniero. Dopo alcuni mesi di studi, costati agli esperti milioni di dollari e versamento di ettolitri di sangue umano, si è stabilito di additare come creatori dell’esperienza PST tali Mariani Marcello (aka Il Collega), Sarzana Matteo (aka Il Socio), e Bordoni Luca (aka Mr. Bordini). I tre, in vacanza dopo un lungo anno negli USA, hanno voluto svelare dopo una grande opera di convincimento, i retroscena del gioco, ma ad oggi non è possibile riportare l’episodio che fece scattare quella che dalla letterature viene ormai accettata come la “prima chiamata” della storia. L’intento di questo scritto è regolamentare un gioco che, dopo anni di vita solitaria e autonoma, non può più reggersi sulle proprie gambe. A un sistema autosufficiente che ricorda il Common Law inglese, infatti, va sostituita o implementata una struttura solida, una parola, o addirittura un Verbo, con il quale confrontarsi, affinché tra i giocatori non sorgano conflitti (che in qualche caso sono sfociati in antichi duelli alla pistola). 1. Lo scopo del gioco – Sesso opposto Considerando che PST è un gioco prettamente maschile, maschilista, esclusivo, esclusivista, classico e classista, per “chiamata del sesso opposto” si intende comunemente quell’espressione di preferenza nei confronti di ragazze o donne, o in 2
alternativa la volontà di allontanarsi da esemplari di tale specie non baciati dalla comune definizione di bellezza. 2. Lo scopo del gioco – Stesso sesso Come purtroppo si evince dalle prerogative del PST, esiste, in maniera passiva, anche la “chiamata dello stesso sesso”. In questo senso, essendo il gioco precluso agli omosessuali, si intende effettuare un allontanamento convinto dagli esseri dello stesso sesso, vale a dire da uomini discutibili, da personaggi effeminati, da cicciotti privi di significato. 3. Lo scopo del gioco – L’obiettivo della chiamata diretta Anzitutto va chiarito il significato di chiamata diretta. Per chiamata diretta si intende quel palesamento della volontà di accostarsi fisicamente, sessualmente, in maniera a volte anche sopra alle righe, agli obiettivi primari (Ragazze o donne, vedi il punto 1.). In questo senso, il “primo” in ordine di chiamata avrà la facoltà del tutto simile allo ius primae noctis; il “secondo” potrà invece godere dei frutti residui, implementando con la propria esperienza le lacune eventuali del “primo”; il “terzo”, infine, sarà ritagliato a uno spazio di secondo piano, una sorta di ‘ndo cojo, cojo (si veda a tal proposito Trilussa, de Viris Illustribus). Il “terzo” è in sostanza l’ultimo classificato, l’essere meno significativo della catena, il suo anello debole, quello che con sommo dispiacere dovrà utilizzare i preservativi usati (e verosimilmente bucati) di “primo” e secondo”. 4. Scopo del gioco – L’obiettivo della chiamata inversa Se per chiamata diretta si intende quella effettuata con destinazione ragazze o donne (vedi il punto 3), con la chiamata inversa, come suggerisce il termine, si intende 3
regolare quel palesamento di allontanamento da esemplari dello stesso sesso (vedi il punto 2). In particolare, l’ordine del punto 3. del regolamento viene così capovolto: il “terzo”, in una situazione ideale, può sedersi su un ideale terzo anello dello Stadio di San Siro, a godersi uno spettacolo al quale per sua fortuna non parteciperà; “il secondo”, siederà al secondo anello, più vicino al rischio ma con una decente ciambella di salvataggio. Per il “primo”, invece, non ci sarà primo anello che tenga: da regolamento, sarà costretto a bombarsi l’oggetto della chiamata, un rapporto che lo vedrà naturalmente “prendente”, piuttosto che “dante” (si vedano a tal proposito le opere del Petrarca e di Gabriele D’Annunzio). 5. Scopo del gioco – La chiamata Situazionale o Episodica Naturalmente, essendo il PST una esperienza per uomini veri, non ci si può limitare alla regolamentazione e alla definizione della chiamata diretta e inversa. In tal senso, si rende necessaria la determinazione della chiamata situazionale o episodica. A essa vengono applicati gli stessi sistema delle altre due manifestazioni di volontà, ma in questo caso cambia l’oggetto della chiamata: da personaggi di opposto o uguale sesso, si passa a individuare alcune situazioni, episodi, o spezzoni della comune daylife. In tal caso, in base all’oggetto della chiamata, si applicheranno i regolamenti della chiamata diretta, o di quella inversa. 6. Come si effettua la chiamata – Cenni generali Tre sono le tipologie di chiamata regolamentate dal Codice. Alla più semplice, vale a dire quella effettuata per mezzo della voce, che nello stesso tempo è però anche la meno facile da normalizzare, seguono quelle eseguite per gesti e per iscritto.
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7. La chiamata per voce – Introduzione La chiamata per voce è la più importante, e sopravanza le altre due nell’ordine generale del PST. È anche la più anziana, in termini anagrafici, e pertanto occupa una posizione d’onore e di primo piano nell’immaginario collettivo. La chiamata per voce si articola secondo i punti 1. e 2. del regolamento, e si declina per i punti 3. e 4., che valgono, vale la pena ricordarlo, come obiettivi. Non appena uno dei concorrenti pronuncia, con un tono di voce tale che tutti gli altri rivali possano sentirlo, la propria preferenza, di norma scalza ogni competitor che si ritrova così in una posizione di inferiorità, con un gap da recuperare. Ecco, in tal senso, la necessità della seconda chiamata, che nasce quindi dalla volontà di sventare la triste realtà dell’ultimo arrivato. Naturalmente, esistono delle eccezioni che rendono più complesso l’ordinamento della chiamata per voce. 7.1La chiamata per voce – Situazioni di contemporaneità della chiamata Uno dei casi che si presenta sempre più spesso nell’esperienza del PST è la contemporaneità della chiamata, tra due o più concorrenti. Essa si presenta in tutti quei momenti nei quali l’oggetto del discernimento porta a una situazione per la quale due rivali pronunciano nel medesimo momento la propria chiamata. In questi casi, resisi conto dell’esistenza di una ideale parità, i due concorrenti si troveranno costretti a ripetere la propria chiamata, fino a un totale di 2 (due) volte, nel caso in cui la contemporaneità si dovesse ripresentare. Se tale situazione non dovesse trovare così soluzione, da una chiamata effettuata mediante il vocabolo “primo”, per esempio, si passerà al pronunciamento di “uno”, per tutte le volte necessarie affinché uno dei due avversari ceda.
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7.1.1 La chiamata per voce – Situazioni di contemporaneità – Il terzo concorrente Naturalmente, mentre due concorrenti danno il via alla disputa per accaparrarsi la migliore posizione disponibile, esistono alcune situazioni che possono portare il terzo concorrente in una situazione favorevole. Mentre i rivali infatti continuano a ripetersi, infatti, quest’ultimo ha la facoltà di inserirsi con una chiamata intermedia, affinché le pene derivanti dall’ultima posizione disponibile non siano affare suo. Capita, infatti, che uno dei due protagonisti della disputa non si renda conto del rischio che corre: una sconfitta, infatti, nel caso in cui il terzo concorrente si proponesse con una chiamata intermedia (solitamente un “secondo”), lo farebbe scivolare nell’agonia del terzo posto (o del primo, nel caso di chiamata inversa. 7.2La chiamata per voce – Rafforzamenti La chiamata effettuata a mezzo voce può essere rafforzata tramite un gesto che ricalca la volontà e l’espressione di desiderio di un concorrente. Questo trend, che negli ultimi tempi si è fatto sempre più spesso palese, non ha nessuna valenza a termini di regolamento. È esclusivamente una licenza stilistica. 8. La chiamata per gesti (o gestuale)
Merita invece una regolamentazione a parte l’esclusiva chiamata effettuata per gesti. Tale situazione si presenta nei casi in cui la voce non possa essere utilizzata (esempio cinema, o in momenti particolarmente imbarazzanti). In queste situazioni, il gesto di uno dei concorrenti deve essere assolutamente visto dagli altri avversari, pena la nullità della chiamata. Una volta preso atto della chiamata di uno degli altri competitor, un concorrente può replicare a sua volta con un gesto, oppure tramite l’uso della voce. 6
8.1 La chiamata per gesti e il rapporto di inferiorità rispetto alla chiamata per
voce Ovviamente, la voce mantiene una maggiore importanza rispetto alla chiamata per gesti (o gestuale). In caso di contemporaneità, vale a dire in tutte quelle situazioni in cui due giocatori si trovino per esempio a indicare un “primo” nello stesso momento, ma con metodi diversi, avrà diritto di prelazione e risulterà vincitore il giocatore che avrà utilizzato la chiamata a mezzo voce. 8.2La chiamata per gesti e il rapporto di inferiorità con la chiamata voce – Eccezioni Esiste una fondamentale eccezione che rende la chiamata per gesti preponderante rispetto a quella per voce. Si tratta esclusivamente di un discorso temporale: se intercorre un periodo di tempo maggiore o uguale ai due secondi tra la chiamata per gesti e la chiamata a voce, la prima batterà la seconda. Starà al terzo concorrente fungere da arbitro per risolvere una eventuale lite tra i contendenti. 9. La chiamata per iscritto (o scritta) La chiamata per iscritto (o scritta) è la più giovane tra le tre e solo negli ultimi tempi è entrata a far parte del regolamento del PST. Essa prende vita soprattutto per via elettronica, vale a dire per e-mail, sms, o mms. In tal caso, farà fede l’ora riportata dal server del concorrente. Non esistono casi di contemporaneità.
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10. La chiamata nulla – La chiamata generica
Per identificare la chiamata nulla sia sufficiente questo esempio: una foto di gruppo di ragazze ubriache, alla visione della quale uno dei concorrenti esclama: “primo su tutte”. Tale manifestazione di volontà è da considerarsi nullo perché non individua in alcun modo l’oggetto della chiamata. Per manifestare la propria preferenza su ogni protagonista della foto, il giocatore dovrà ripetere più volte “primo” (per esempio), identificando contemporaneamente l’oggetto del proprio palesamento. In caso di chiamata nulla, il concorrente colpevole si troverà automaticamente ultimo nell’ordine. A. Differenze e incompatibilità con il gioco TUA, CHIUSO! Nei primi anni di vita del PST, si è pensato che accanto al gioco originale e unico potesse convivere la realtà di un clone che ha tutte le caratteristiche di un cancro dei nostri tempi: il passatempo chiamato TUA, CHIUSO! L’uso di tale gioco, combinato al ben più blasonato PST, è totalmente vietato. Chiunque fosse trovato a farne un uso comune, sarebbe precluso per il resto della vita dalla partecipazione del PrimoSecondo-Terzo. B. Il gioco PST all’estero In una sorta di invasione al contrario, fin da subito si cercò di portare il gioco all’estero, in particolare negli Stati Uniti d’America. Non solo, ma il FST, variante a stelle e strisce del PST (First, Second, Third), creò per un certo periodo notevoli problemi. Infatti, passanti poco oculati pensavano che alla dicitura di “Third”, ad esempio, sottintendesse la domanda inerente all’ubicazione della Third Street, presente in ogni luogo negli USS (vedasi foto).
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Il vero disastro per la diffusione dell’FST in America, però, arrivò durante la prima decade dell’agosto 2005, quando uno sconsiderato ragazzetto della provincia di Lodi, cercò di insegnare a un barman di Miami la preparazione del cockatil Negroni. Alla proclamazione di “One third, one third, one third”, il bar tender diede in escandescenza; l’attacco epilettico che ne seguì portò le autorità statunitensi a vietare il gioco dell’FST, sebbene non vi fosse alcuna prova diretta tra il problema e l’esperienza stessa del PST d’oltre oceano. Ringraziamenti Grazie. LB
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