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UNA CAOTICA MATTINA COME TANTE ALTRE... mattina
Quella entrai in redazione di corsa: sapevo già che sulla mia scrivania c’erano una pila di contratti da una torre di bozze da correggere e montagne di manoscritti di aspiranti scrittori da valutare... Insomma, mi aspettava una caotica mattina di lavoro come tante altre.
firmare,
ao Ci
Ciao Geron imo !
o! onim r e G
C
G iao
imo! eron
C iao G
Ci
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UNA CAOTICA
MATTINA...
Forse vi state chiedendo perché sono un tipo, anzi un topo, tanto indaffarato. Ve lo spiego subito! Il mio nome è Stilton, . Dirigo l’Eco del Roditore, il giornale più famoso dell’Isola dei Topi. Il mio è un lavoro bellissimo, ma molto impegnativo... Dunque, stavo dicendo, quella mattina entrai in redazione di CORSA, salutai tutti allegramente e mi chiusi nel mio ufficio. Era venerdì mattina e avevo deciso di finire tutto quel lavoro entro il pomeriggio, per godermi un tranquillo fine settimana di riposo, anche perché il giorno dopo era il mio compleanno! Ma, appena mi sedetti, notai sulla scrivania una busta C’era scritto: per n iltAo Geronimo Stilton. t S o IM RIS ER V ATA m i Riservata, n ro ETISS ALE A e G personale, Per S EG RERS ON T ISS IM N P GE urgentissima, UR segretissima!
Geronimo Stilton
MISTERIOSA.
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UNA CAOTICA
MATTINA...
La presi in mano e la OSSERVAI a lungo chiedendomi: ‘la apro o non la apro?’. Avevo l’impressione che aprendola mi sarei cacciato nei guai, in un sacco di guai! La girai e la rigirai in mano per un bel po’ di tempo, poi mi decisi: forse era il messaggio di qualcuno che aveva bisogno di me...
La
?
7
?
... o n o n la ap ro ??
... apro
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UNA CAOTICA
MATTINA...
Aprii la busta un foglio molto saggio ancora più
MISTERIOSA e dentro trovai MISTERIOSO, con un mesMISTERIOSO ...
TROVATI
DOMANI A MEZZOGIORNO
IN CIMA AL
MONTE PAUROSO
NEL PUNTO SEGNATO SULLA MAPPA CHE TROVI SUL RETRO DEL FOGLIO.
TI MI
ASPETTO LÀ!
RACCOMANDO, CONTO SU DI TE!
P.S. AVEVO
DETTO CHE ERA
URGENTE, BABBEOTTO!
PERCHÉ NON HAI APERTO SUBITO LA BUSTA?
Chiunque avesse scritto quelle parole doveva conoscermi bene: come faceva a sapere che avrei esitato tanto prima di aprire la busta? Beh, era una ragione in più per andare fino in fondo alla questione... 8
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UNA CAOTICA
MATTINA...
Girai il foglio. Sul retro era disegnata una mappa del Monte Pauroso, con un percorso tratteggiato e una grossa rossa.
X
Lo misi da parte e provai a iniziare a lavorare, ma non riuscivo a concentrarmi: ogni volta che prendevo in mano un contratto o un manoscritto, o provavo a rispondere a qualche lettera, la mia mente correva al messaggio...
MISTERIOSO 9
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UNA CAOTICA
MATTINA...
A un certo punto mi venne il sospetto che fosse una trovata di mio cugino Trappola: mi tormenta continuamente con i suoi scherzi e io di solito ci casco come un babbeo! Ma questa volta non ci sarei cascato! Presi il telefono e chiamai mio cugino. – Trappola, faccia di fontina, confessa! Sei stato tu a lasciare un misterioso messaggio sulla mia scrivania? Lui rispose, – Mi spiace deluderti, cugino: purtroppo non sono stato io (mi sarebbe piaciuto farti uno scherzo!). Sono impegnato ad allenare le mie pulci ammaestrate. Hai provato a chiedere a Ficcanaso? Trappola aveva ragione, anche Ficcanaso ha l’abitudine di farmi continuamente Lo chiamai subito. – Per mille mozzarelle, Ficcanaso, sei stato tu a farmi lo scherzo del messaggio misterioso?
innocente:
scherzi.
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UNA CAOTICA
MATTINA...
Lui sembrò cascare dalle nuvole: – Per mille bananille, di quale scherzettino stai parlando Geronimino? Sto indagando in Transtopacchia! Hai provato a chiedere a Trappola? Sarà stato lui a sbananarti*! Ora vado, ciao! A quel punto una cosa era chiara: non erano stati né Trappola né Ficcanaso. Allora, forse, non si trattava di uno scherzo! Ma chi poteva aver scritto quel messaggio? Decisi che dovevo saperne di più: il giorno dopo mi sarei presentato al misterioso appuntamento! Uscii dall’ufficio, senza aver avuto il tempo di terminare il mio lavoro, e attraversai la redazione di CORSA, mentre tutti i miei collaboratori cercavano di trattenermi. – Geronimo, c’è quel contratto urgente... – Geronimo, hai dimenticato la riunione! – Geronimo, ci sono dei disegni da approvare! – Geronimo, devi firmare il tuo ultimo libro!
MISTERIOSO
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*Sarà stato lui a farti uno scherzo!
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UNA CAOTICA
MATTINA...
– Nipoteee! Dove credi di andare così presto? Dovresti essere il primo ad arrivare e l’ultimo ad andartene, VERGOGNATI! Io dribblai tutti, compreso nonno Torquato, tenendo la busta misteriosa sotto braccio come una palla da rugby e mi precipitai fuori strillando:
– Scusated evoa nd areè u na co mple t a a s
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UN TUBO DI CREMA CONTRO I CALLI... Mi precipitai fuori e mi chiusi il portone alle spalle, AFFANNATO. Ora potevo prepararmi per il misterioso appuntamento del giorno dopo. Innanzitutto mi fermai al negozio ‘TUTTO PER IL RATTO AVVENTUROSO’: volevo acquistare un nuovo paio di calzettoni da trekking (i miei erano tutti mangiucchiati dalle tarme e RATTOPPATI ). Come mi vide entrare nel suo negozio, il proprietario si fregò le mani in modo sospetto... – Dottor Stilton, si accomodi, che piacere vederla! Mi dica, in che cosa posso servirla? Io tentai di dirgli che volevo solo comperare dei calzini, ma lui iniziò a mostrarmi tutto ciò che aveva in NEGOZIO. Continuava a ripetermi: 14
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UN TUBO DI CREMA
CONTRO I CALLI...
– Dottor Stilton, dia retta a me, lo prenda. Mi creda, è in-di-spen-sa-bi-le. Quando si parte male attrezzati non si sa mai se si torna indietro! Insomma, mi convinse ad acquistare un’attrezzatura completa per le ESCURSIONI. Mi stordì di chiacchiere, così uscii dal negozio con pacchetti di ogni tipo, ma senza aver acquistato i calzini! Ero così carico che urtai qualcuno che veniva dal senso opposto... S b a n
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UN TUBO DI CREMA
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CONTRO I CALLI...
Tutti i pacchetti si rovesciarono sul marciapiede e io sbattei il cranio per terra. Quando mi rialzai vidi davanti a me un muso s imp a t i co dallo SGUARDO intelligente: era mio nipote Benjamin! Farfugliai, rintronato per la botta: – Scusa, mi sono impacchettato negli inciampi, cioè sono inciampato nei pacchetti... Ti sei fatto male? – No, zio. Tutto ok! Tu, piuttosto, sei sicuro di star bene? Lascia che ti aiuti... i!
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Oh C ome stai,
zio?
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UN TUBO DI CREMA
CONTRO I CALLI...
Poi iniziò a rimettere tutto nei sacchetti. – da roccia... bussola, antivipera, cappello da esploratore... barrette energetiche ‘Tiricaricoio’... piccozza al titanio... radioricetrasmittenti... cerotti antivesciche... un tubo formato maxi di crema contro i calli... Crema contro i calli? Che cosa c’entra la crema contro i calli? – mi chiese Benjamin. Io borbottai – Ehm, me l’ha consigliata il proprietario del negozio: dice che è eccezionale contro il e io dovrò camminare parecchio... A quel punto Benjamin si interruppe, mi guardò negli occhi e disse: – Non so dove vuoi andare, ma sono sicuro che stai per partire per un’avventura... Ti prego, zio Geronimo, portami con te! Io tentai di spiegargli della lettera, dell’appuntamento misterioso in cima al Monte Pauroso e gli dissi chiaro e tondo che poteva essere molto pericoloso, ma Benjamin insistette: – Se è
siero
Corda
imbarazzato:
mal di piedi
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UN TUBO DI CREMA
CONTRO I CALLI...
pericoloso, è una ragione in più perché tu non vada da solo, zio! Me l’hai spiegato tu tante volte che non bisogna mai avventurarsi da soli in montagna...
Benjamin aveva ragione! Così lo invitai a casa mia e iniziammo a organizzare la spedizione del giorno dopo, davanti a un f r u l l a t o alla tripla mozzarella. Un’ora (e tre frullati alla mozzarella...) più tardi tutto era deciso. L’appuntamento con Benjamin era per la mattina seguente, all’ALBA: sarebbe stata una lunghissima camminata.
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L’APPUNTAMENTO MISTERIOSO... La mattina dopo mi diressi per tempo verso casa di Benjamin, che abita con zia Lippa, in Vicolo Ratto al numero 2. Avevo sulle spalle uno zaino enorme, stracolmo della mia nuova attrezzatura IPERTECNOLOGICA per l’escursionismo. Il negoziante mi aveva assicurato che tutte quelle cose erano in-di-spen-sabi-li e io non vo le vo
re r i s c h i . . . h Arg
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corre
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L’APPUNTAMENTO...
Dopo pochi passi, però, mi accorsi che non sarei mai riuscito a portare quello zaino in cima al se non fossi schiattato per la fatica, sarei di certo precipitato in un burrone, sbilanciato da quel carico enorme... Quando arrivai a casa di Benjamin, lui mi aspettava sorridente, con uno zainetto leggero e compatto. Guardò perplesso il mio zaino formato maxi e disse: – Forse hai esagerato con il bagaglio... Ce la farai a portarlo fino in cima? Io non volevo fare la figura della scamorza, così mi sforzai di sorridere e di sembrare sicuro di me: – Tranquillo, Benjamin, nessun problema! Ci avviammo alla stazione ferroviaria e salimmo sul primo treno per Monte Pauroso. Due ore dopo eravamo in cammino sul ripidissiro mo sentie che porta in cima al monte, e dopo pochi metri capii subito perché quel monte si chiamava ‘Pauroso’. Era ripido da far paura, qua e là si aprivano improvvisamente paurosi burroni,
Monte Pauroso:
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L’APPUNTAMENTO...
ogni tanto sentivamo rumori, ululati e versi paurosissimi (forse erano lupi?) e dalla montagna si staccavano dei MASSI che rotolavano paurosamente vicino a noi! Mentre salivo, mi tremavano le ginocchia per la fifa e per il peso del mega-zaino, ma continuavo orgoglioso a camminare per non fare brutta figura con Benjamin. Per lui, dopo mezz’ora, mi tirò per la manica: – Facciamo una pausa? Sono un po’ stanco, zio Geronimo... Mi venne il sospetto che non fosse affatto stanco, ma volesse far riposare me! Comunque mi sfilai lo zaino e tirai fuori la scatola di barrette energetiche ‘Tiricaricoio’. Benjamin ne sbocconcellò un quadretto, io invece divorai una barretta intera, poi, nella speranza di ritrovare le FORZE , ne ingoiai subito un’altra e infine, per essere proprio sicuro che facessero effetto, ne ingurgitai una terza...
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L’APPUNTAMENTO...
Benjamin tentò di fermarmi: – Attento, zio, una barretta è sufficiente per una settimana... Ma io ormai le avevo già inghiottite! Dopo pochi minuti cominciai a senp! Bur tire la bocca e un gran peso sullo stomaco. Aprii lo zaino e cercai una borraccia, ma mi accorsi che non l’avevo portata. Neanche Benjamin si era ricordato di riempire la sua borraccia d’ Così mi avventurai fuori dal sentiero per raggiungere un ruscello che scorreva lì vicino, ma misi un piede in un CREPACCIO nascosto e cominciai a precipitare... precipitare ... p r
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L’APPUNTAMENTO...
Terminai la mia caduta sul fondo di una grotta misteriosa e svenni. Non so quanto tempo rimasi privo di conoscenza, ma mi sembrò di essere stato a lungo sospeso tra il sonno e la veglia. Poi lentamente aprii gli occhi e mi trovai immerso in un ambiente illuminato da una strana e misteriosa luce verde.
vo ancora sognan a t s e do? Fors
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