Quattro Pensieri E Una Descrizione Della Natura Della Mente

  • April 2020
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Quattro pensieri e una descrizione della Natura della Mente Lama Ole Nydahl Trad. Thupten Nyima

Riconoscere che pochissime persone hanno la possibilità di lavorare con la propria mente al di là del punto di vista dualistico. Comprendere l’impermanenza di qualsiasi cosa, sia interiore che esteriore. Si può morire in qualsiasi momento e solo la consapevolezza dello spazio della mente è presente sempre e dappertutto. Essere consapevoli delle cause e degli effetti - i pensieri, le parole e le azioni gettano i semi per il futuro e i risultati hanno lo stesso colorito emozionale delle cause. Infine, comprendere la saggezza della crescita comune. Tutti gli esseri mirano a un qualche tipo transitorio di felicità cercando di evitare la sofferenza. L’illuminazione è la più formidabile delle felicità e non può finire. Precludere per pigrizia l’accesso della propria mente al suo potenziale più ricco è un errore doloroso. Chiunque, rimanendo ad un livello concettuale, pensa di essere il proprio corpo e di possedere le proprie cose, non ha il potere di beneficare gli altri e non troverà nessun conforto quando la perdita, la vecchiaia, la malattia e la morte arriveranno. Il successo della propria vita dipende dal grado in cui si riesce a dissolvere la superficiale percezione di separazione fra chi esperisce, l’avere esperienza e l’oggetto dell’esperienza. L’origine di questi concetti è dovuta alla tendenza di ogni mente non illuminata a funzionare come un occhio. L’occhio percepisce ciò che appare ma non se stesso e non riconosce il suo proprio spazio che tutto pervade. La causa di ogni impedimento è l’incapacità di comprendere che tutto è consapevolezza della mente che tutto pervade. Sebbene nulla di reale o di perdurante può essere trovato nel proprio corpo o nei propri pensieri, a causa dell’ignoranza di base lo spazio consapevole sperimenta se stesso come un “io”. La sua chiarezza e la sua ricchezza, che producono i mondi interiori ed esteriori, divengono un “altro” o qualcosa di “separato”. L’interazione fra l’”io” e l’ ”altro” produce percezioni disturbanti che sono prese per reali e conducono a pensieri, parole ed azioni maldestre. Il feed-back fra la propria coscienza deposito e il mondo esterno produce poi esperienze spiacevoli che rinforzano la propria tendenza a compiere ulteriori azioni non abili. Queste sensazioni disturbanti sono prese come base per le proprie azioni e sono la causa della sofferenza di tutti gli esseri non liberati. Pochi comprendono quanto sia spiacevole veramente la rabbia. Le persone veramente forti

non hanno frustrazioni e semplicemente riescono a fare quello che desiderano. La base per l’espressione piena della mente è lo Stato della Verità. Qui, lo spazio è informazione, non un buco nero inconsapevole o qualcosa che non c’è. E’ un contenitore che manifesta, conosce, abbraccia ed unisce. Tutte le cose dipendono e si influenzano l’una con l’altra. Per quanto le distanze di separazione possano essere enormi, ci sarà sempre più spazio al di là degli oggetti che fra gli oggetti stessi. La Verità è omni-pervadente. E’ la vibrazione di ciascuna particella, ciascuna apparizione e sparizione, la nascita e la morte degli esseri. Il fatto che tutti i fenomeni appaiono definitivamente dal potenziale dello spazio e hanno cause a livello relativo, li rende fondamentalmente veri. Gli oggetti, la gente, gli avvenimenti non hanno bisogno nè di un’entità esterna creatrice, nè di alcuna approvazione proveniente da qualche altra parte. Inseparabile dalla maturità e dalla saggezza intuitiva, questa comprensione genera lo stato senza paura, la base per tutte le buone qualità. Questo si manifesta spontaneamente quando la mente riconosce la sua indistruttibile natura di spazio. Il ricco potenziale dello spazio con la sua libera manifestazione, chiarezza e costante freschezza è lo Stato della Beatitudine che si manifesta esteriormente come luce ed energia del campo del Buddha, ed interiormente come immediata esperienza di riconoscimento, espressione artistica e purezza. C’è sempre qualcosa che accade, gli eventi esterni ed interiori cambiano ad ogni istante. Sperimentare questa ricchezza con completa consapevolezza è la più alta estasi spontanea della mente. Essendo immutevoli come uno specchio o il fondo del mare, invece di essere condizionati come i riflessi e le onde, lo Stato della Beatitudine appare quando non c’è alcuna aspettativa o paura. Questa beatitudine della consapevolezza dello spazio, che non è altro che la la radianza della mente, si manifesterà ogni qual volta le condizioni lo permettano. Una terza ricchezza, lo Stato dell’Attività, coesiste con la propria visione profonda dello spazio della mente, il funzionamento interdipendente di tutte le cose e la beatitudine dello sperimentare la chiarezza mentale. Non ha altra causa che la mente. Si basa sul

riconoscere che lo sperimentatore è fondamentalmente senza ostruzioni ed illimitato. Nonostante le marcate differenze di abilità delle persone nel pensiero astratto, e della loro necessità di comprendere le cause e gli effetti delle proprie parole, tutti non desiderano altro che la felicità e fondamentalmente condividono lo stesso spazio interiore ed esteriore. Quando questo è compreso, si dovrebbe essere di beneficio per gli esseri in una maniera intelligente e lungimirante. Nel mondo odierno questo potrebbe anche significare applicare il controllo delle nascite per i poveri e fornire educazione ai loro figli. Questo oceano di attività compassionevoli ha per bersaglio le fonti della sofferenza. Scaturisce dalle illimitate qualità della mente e si esprime attraverso le attivita di buddha di pacificazione, di arricchimento, di soggiogamento e di trasformazione. Dal livello della liberazione dove la convinzione in un “io” reale ed esistente sparisce, si sperimenta la sofferenza in una qualità simile al sogno che non è più vincolante. Sempre di più, si sperimentano i reami puri della coscienza e si è consapevoli che tutti gli esseri sono buddha inconsapevoli della loro essenza. Sebbene non esista separatamente nessuno che veda, molto può essere visto. Il dono illuminante del Buddha è la possibilità di chi vede di vedere se stesso. Verità, beatitudine e azione intelligente – che cosa si può aggiungere a queste tre perfezioni? Solo la loro essenza, lo Stato Fondamentale. Se lo spazio in quanto informazione (Verità) è paragonato all’umidità che è invisibile e tutto pervade, allora lo spazio in quanto manifestazione spontanea (Beatitudine) è paragonabile alle nubi e lo spazio in quanto azione significativa (Attività compassionevole) alla pioggia che nutre le cose. Nonostante le differenze percepite si tratta sempre di acqua. L’acqua è quindi paragonabile all’essenza, lo Stato Fondamentale. Insieme, questi quattro stati sono una mente perfettamente funzionante.

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